Live 24! Mantova-Padova, -4: doppia seduta, alla ricerca del sostituto ideale di Corti

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Ore 21.40 – (La Provincia Pavese) Sta confermando di essere un giocatore duttile Valerio Foglio, 30 anni milanese di Legnano, alla sua seconda esperienza in maglia azzurra dopo la prima nel campionato di serie C1 nella stagione 2006-07. Mister Brini lo ha scelto da qualche settimana per ricoprire il ruolo di terzino sinistro, vista l’indisponibilità di Grillo, e il giocatore reduce dalle esperienze di Novara e Mantova sta cercando di sfruttare al meglio quest’opportunità. «Sono contendo di poter tornare a giocare con continuità anche se in un ruolo che non facevo da un po’ di tempo. Purtroppo Grillo si è infortunato subito dopo il suo arrivo al Pavia, e io mi sono adattato. Ora lui sta recuperando e vorrà dire che il mister avrà più scelte in questo ruolo. Come caratteristiche sono un giocatore che si adatta e poi comunque quando ho la possibilità cerco di spingere come è accaduto in occasione del primo gol a Piacenza con l’assist per Ferretti». Pavia è un’occasione per rilanciarsi per l’esterno sinistro, che dopo la vittoria del campionato di Lega Pro a Novara aveva iniziato la stagione a Mantova. «A Novara avevo un altro anno di contratto e pensavo di rimanere lì in B. E’ successo che ho avuto un infortunio nel finale di stagione e sono stato operato alla spalla. Pensavamo un po’ tutti che rimanesse mister Toscano, che ci aveva portato alla promozione, poi sono cambiate le cose, la società ha scelto Baroni e anche per quanto mi riguarda ci sono stati cambiamenti». A Mantova un inizio di campionato difficile ? «Nei primi mesi di questa stagione non stavo bene, dovevo recuperare dall’infortunio e facevo addirittura un ruolo diverso da qui, praticamente da mezza punta – dichiara il laterale sinistro azzurro – Poi è capitata la possibilità di venire qui e l’ho accettata di corsa. Già l’anno scorso si era parlato molto della possibilità di un ritorno in maglia azzurra, ma concretamente né io né il mio procuratore abbiamo avuto offerte. Sapevo che mister Maspero mi stimava e non è un caso che quest’estate mi abbia voluto a Mantova». Ora il Pavia tenta la rimonta ai play off: più concreto che bello in queste ultime gare ? «Era importante vincere a Piacenza anche se non è stata una partita bellissima – ammette Foglio – Non eravamo partiti male, poi ci sono state occasioni anche per loro e noi siamo un po’ calati. Ma davanti abbiamo giocatori così importanti che sono in grado in qualsiasi momento di risolverla ed è andata così». Tre punti per recuperare sulle avversarie dirette e ora serve un’altra vittoria con la Giana. «Abbiamo bisogno di questo terzo successo consecutivo per continuare il nostro cammino – conferma il giocatore azzurro – La Giana è un avversario ostico, ha giocatori validi in ogni reparto ed è un gruppo ben affiatato perché da qualche anno gioca insieme. Dobbiamo solo incassare i tre punti e poi penseremo ai tanti scontri diretti che ci aspettano da qui alla fine, a partire dalla gara fra due settimane a Padova».

Ore 21.10 – (Gazzetta di Reggio) L’orario favorevole del match (ore 15), l’iniziativa “Porta 2 amici allo stadio” e soprattutto la solida e storica amicizia con i tifosi grigiorossi lasciano presagire che saranno tantissimi, sabato pomeriggio , i tifosi della Reggiana sugli spalti dello stadio Zini. La distanza abbordabilissima tra Reggio e Cremona induce i supporter granata ad organizzarsi in carovane di auto o perlomeno questo è l’intento delle Teste Quadre che hanno diffuso una locandina apposita per invitare i tifosi a ritrovarsi alle ore 12 nel piazzale dello stadio Città del Tricolore, in corrispondenza del Circolo Pigal, con pertenza alle ore 12.30 alla volta di Cremona. Il match tra granata e grigiorossi è una classica che si è ripetuta in tutte e tre le categorie professionistiche ed a livello emotivo, almeno sul fronte granata, culminata con la indimenticabile sfida al Mirabello, in serie A, che vide l’esordio, il gol e l’infortunio di Paulo Futre. I due team arrivano alla gara di sabato nelle migliori condizioni psicologiche, essendo reduci da una vittoria.

Ore 20.50 – (Gazzetta di Reggio) E’ nata sotto una buona stella la carriera in maglia granata di Bryan Mecca, il talentuoso ragazzo di Varese di appena 16 anni, arrivato nell’estate del 2014 dalla Pro Patria. La passerella di pochi minuti che il trainer Alberto Colombo gli ha voluto regalare sabato al Città del Tricolore nella gara stravinta contro il FeralpiSalò, lo ha già consegnato alla storia della Reggiana e del calcio nazionale. Bryan Mecca è infatti il più giovane giocatore italiano ad avere debuttato con la maglia della Reggiana a soli 16 anni, 9 mesi e 21 giorni, essendo nato a Legnano (Mi) il 6 maggio 1999. Per pochi mesi è stato preceduto da un autentico fuoriclasse, il nigeriano Obafemi Martins, nato il 28 ottobre 1984 e fatto debuttare da Claudio Testoni il 14 aprile 2001 in uno sfortunato match Reggiana-Como (risultato 0-2) valido per il campionato dell’allora serie C1. Testoni in panchina aveva sostituito a quei tempi Gigi Maifredi, Oba Oba Martins farà una carriera strepitosa in Italia con l’Inter per poi giocare in Premier League e nella Bundesliga. Il suo allenatore delle giovanili granata era stato l’attuale responsabile tecnico Fausto Vezzani. Mecca è stato aggregato dall’inizio del nuovo anno alla prima squadra, pur essendo in organico negli Allievi Nazionali. Alberto Colombo lo aveva già premiato portandolo in panchina contro Lumezzane, Pro Piacenza e Renate. L’appuntamento con lo storico record dell’esordio in Lega Pro è arrivato al 90’ di Reggiana-FeralpiSalò, quando l’altoparlante dello stadio ha scandito il nome del promettente ragazzo. «Prima che entrassi in campo tutta la panchina mi ha abbracciato ed incitato, la stessa cosa – confida Mecca– hanno fatto i giocatori granata in campo, circondandomi in segno di protezione». Il gesto che più ha apprezzato in una serata così magica? «Senza dubbio l’abbraccio finale di mister Colombo e poi gli applausi sotto la Curva. Il 3-0 aveva acceso un grande entusiasmo tra i tifosi». Quale è stata la reazione dei suoi amici? «In tribuna a vedere la partita c’erano alcuni miei compagni di classe, il telefono è stato inondato di messaggi, tutti hanno scritto che erano orgogliosi di me e felici per questo traguardo». «Mi hanno scritto anche i miei ex tecnici e dirigenti della Pro Patria. Domenica sera ho festeggiato con la mia famiglia al ristorante. Ed un’accoglienza che definire speciale è poco c’è stata poi al mio ritorno a scuola, l’Itis Nobili». ENFANT PRODIGE. In serie A si registrano debutti eccellenti in giovanissima età, come quello al Milan di Paolo Maldini a 16 anni, 6 mesi e 25 giorni; quello più recente di Gianlugi Donnarumma a 16 anni e 8 mesi sempre nel Milan; quello di Roberto Mancini e 16 anni e 10 mesi, nel Bologna; e poi Gianluca Pacchiarotti (1980, Perugia) 16 anni, 6 mesi e 12 giorni, Giuseppe Campione (1989, Bologna) 15 anni e 10 mesi, Amedeo Amadei (1937, Roma) 15 anni, 9 mesi e 6 giorni. La Reggiana sta intanto trattando un altro gioiellino del vivaio con l’Inter. E’ Rosario Cancello, centravanti 14enne, prelevato 3 anni fa dall’Inter Club di Parma ed in forza ai Giovanissimi Regionali allenati da Michelangelo Galasso.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) Ieri doppia seduta di allenamenti per gli uomini di Alberto Colombo che hanno suddiviso la giornata tra l’impianto in erba sintetica della Reggio Calcio e la palestra del Fit Village nel pomeriggio. Come da un po’ di tempo a questa parte, il tecnico granata ha dovuto fare la conta dei giocatori disponibili per impostare il lavoro in ottica della partita di sabato alle 15 a Cremona. Qualche notizia buona dall’infermeria è arrivata ma anche alcune sentenze negative seppur prevedibili: di Riccardo De Biasi, Paolo Frascatore, Daniele Mignanelli e Paolo Bartolomei se ne riparlerà dalla prossima settimana e in questi giorni continueranno a svolgere terapie e preparazioni mirate in palestra per i loro acciacchi. Ieri, durante la seduta alla Canalina davanti agli occhi vigili del direttore tecnico Giancarlo Corradini, hanno lavorato a parte Vasile Mogos, Francesco Rampi e Nicholas Siega ma queste sono situazioni che non destano particolare preoccupazione, così come le assenze in permesso di Raffaele Nolè e del secondo portiere Andrea Rossini. Buone notizie, invece, per Riccardo Ceccarelli che si è allenato regolarmente, avendo finalmente risolto il problema alla caviglia che lo attanagliava da una ventina di giorni. Già operativi anche Andrea Parola, Rachid Arma e Michele Pazienza. Proprio l’ultimo arrivato di febbraio, ex fra le altre di Udinese, Napoli e Juventus, non sta passando inosservato: allenamento dopo allenamento, mentre cerca di recuperare ed acquisire una condizione migliore, sta diventando sempre più un leader in mezzo al campo, dispensando consigli ai colleghi più giovani ma anche sgridate a chi lavora con troppa leggerezza. Il tema dell’allenamento è stato il gioco negli spazi stretti per fare aumentare la rapidità delle giocate e la capacità di attenzione del gruppo, naturalmente per fare ciò il trainer ha chiesto aiuto ad alcuni ragazzi delle giovanili per rimpiazzare gli assenti. Oggi la squadra tornerà in via Agosti alle ore 14.30.

Ore 20.00 – (Gazzetta di Mantova) A Lumezzane, oltre al danno della sconfitta, per il Mantova è arrivata anche una beffa. IL giudice sportivo, infatti, ha inflitto alla società di Viale Te una multa di mille euro «per indebita presenza negli spogliatoi, al termine del primo tempo di gara, di persona non identificata, ma riconducibile alla società». E chi sarà mai questo “intruso” che ha tentato di sgaiattolare negli spogliatoi senza essere autorizzato? A risolvere il rebus è il team manager Paolo Musso, che racconta così l’episodio: «Non si trattava affatto di una persona non identificata, visto che il nostro magazziniere Davide Tarabori si è più volte qualificato cercando di spiegare agli steward che doveva soltanto svolgere il suo lavoro. Ma un dirigente del Lumezzane si è detto di parere diverso, salvo poi ripensarci dopo un quarto d’ora, quando ha detto agli steward di far passare Tarabori. Dispiace essere presi per i fondelli in questo modo, comunque il clima domenica era quello che era: il Lumezzane aveva evidentemente un po’ il dente avvelenato per un piccolo diverbio avuto all’andata, tutto qui».

Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) La sconfitta di Lumezzane è stata una bella mazzata e Ivan Javorcic ci ha riflettuto su due giorni «masticando amaro». A mente fredda, il tecnico biancorosso torna sul match e affronta tutti i temi che i 90 minuti del “Saleri” hanno proposto, invitando però poi tutti a «chiudere questo capitolo e a guardare avanti a testa alta, cercando di mettere in campo la nostra rabbia domenica contro il Padova». Mister, a 48 ore dal clamoroso 3-2 di Lumezzane come lo giudica? «Sono convinto che, al di là di tutto, avremmo meritato qualcosa in più per quanto abbiamo dato sul campo». Però forse gli errori sono stati troppi… «Col Cuneo eravamo andati subito in vantaggio, sfruttando poi gli spazi concessi dagli avversari. Stavolta è accaduto il contrario e, in effetti, abbiamo concesso qualcosa di troppo al Lumezzane. Ma restano il gioco creato, la reazione avuta dopo l’1-0 e il 2-0, la capacità di rimontare… Abbiamo fatto cose interessanti e i ragazzi non hanno mai mollato». Arriviamo alla fase clou: ultimi minuti con il Mantova che continua ad attaccare a testa bassa a caccia della vittoria e subisce il 3-2. La sua scelta la difende ancora? «In campo tutti avevamo la sensazione di poter vincere. Il Lumezzane si era messo 5-3-2 e non attaccava più. Ho pensato che, con tre difensori e due mediani, potevamo tranquillamente difendere. E, se andate a rivedere l’azione del gol, non abbiamo certo preso un contropiede in inferiorità numerica: abbiamo fatto degli errori, ma non eravamo squilibrati». La squadra però era schierata con un’inedita difesa a tre e questo ha contribuito… «Ci ho pensato anch’io in questi giorni. In realtà l’abbiamo fatto soltanto per pochi minuti, nel finale di gara quando più che la tattica conta l’interpretazione personale. Ma forse è vero che noi facciamo fatica a improvvisare certe cose». Il presidente Musso l’ha difesa dicendo che, se avesse segnato il Mantova il 3-2, Javorcic sarebbe passato per eroe. «Nel calcio – sorride il mister – c’è una sottile linea che divide il diventare eroi dal passare per co… Io dico che non sarei stato eroe nel primo caso e non sono un co… adesso». Cosa insegna questo ko? «Che abbiamo sbagliato per eccesso di generosità e che dobbiamo trovare più equilibrio. All’inizio della ripresa abbiamo concesso troppo al Lumezzane, dobbiamo lavorarci. Ma la cosa più importante è che la squadra è viva e non molla mai». È convinto che il gruppo saprà rialzarsi? «Non ho dubbi dopo aver parlato con i ragazzi. Mancano ancora tante partite e il Mantova ha ancora molto da dire a questo campionato». Il veleno è nella coda: capitolo Pane. Musso ha detto che a gennaio lei aveva avvisato la società che il ragazzo poteva non essere pronto. Ci spiega? «In realtà avevo detto che, rientrando da un lungo infortunio, poteva avere alti e bassi. Ho deciso di rilanciarlo non perché è migliore di Bonato, che stava facendo bene, bensì perché ha caratteristiche diverse per personalità e capacità di guidare la difesa. Domenica ha commesso degli errori ma il mio giudizio su di lui, come portiere e come uomo non cambia. Il suo gesto di assumersi tutte le colpe del ko dice tutto». Ma col Padova Pane sarà di nuovo fra i pali? «Questo lo deciderò in settimana: devo valutare lo stato d’animo del ragazzo, è quello che mi preoccupa di più».

Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) Dopo la cocente sconfitta subita domenica a Lumezzane, ieri pomeriggio i biancorossi hanno ripreso gli allenamenti in vista della gara in programma domenica (ore 15) al Martelli contro il Padova. Caridi e Carini sono rimasti a riposo per smaltire problemi di affaticamento accusati nell’ultima trasferta, ma oggi entrambi dovrebbero tornare in gruppo. Un giorno di riposo ha avuto anche il portiere Pane, per il quale l’ultima partita a livello psicologico non è stata certo una passeggiata. Il difensore Cristini e il centrocampista Zammarini si sono allenati a parte e stanno meglio: lo staff medico conta di rimettere entrambi a disposizione di mister Javorcic per il prossimo match. Anche Di Santantonio ha lavorato a parte, ma sul suo recupero non ci sono certezze. È scontato, invece, che Trainotti salterà anche il prossimo match: il difensore, vittima di uno stiramento, ha ancora dolore e dunque dovrà seguire un programma di recupero più lungo. Fuori causa resta anche l’attaccante Beretta, vittima di un incidente domestico che gli è costato la lussazione della spalla. L’infortunio comunque non è grave e lo staff medico conta di recuperare la punta nel giro di 7-10 giorni. Chi ha invece finito anzitempo la sua stagione in biancorosso è Francesco Ruopolo, che oggi sarà operato dal dottor Zanini all’ospedale Carlo Poma. Ruopolo sarà sottoposto a intervento chirurgico per provare a risolvere definitivamente i problemi alla cartilagine del ginocchio che hanno pesantemente condizionato la sua stagione, dopo l’ottima partenza (5 gol) in campionato. Se tutto andrà bene, l’attaccante (che ha un contratto biennale con l’Acm) sarà ai nastri di partenza della prossima annata calcistica. Il Mantova, intanto, è in attesa del transfert dalla Germania per poter tesserare l’attaccante Mattia Maggio, con il quale è stato sottoscritto un accordo fino a giugno. Viale te spera che la documentazione arrivi in tempo per il match di domenica contro il Padova. Match che sarà diretto dall’arbitro Davide Miele della sezione di Torino. A coadiuvare il fischietto piemontese saranno gli assistenti Mattia Scarpa di Reggio Emilia e Christian Zanardi di Genova. Oggi il Mantova svolgerà due sedute di allenamento, al mattino e nel pomeriggio. La preparazione dei biancorossi proseguirà quindi con quotidiane sedute di lavoro mattutine fino a sabato, quando mister Javorcic dirigerà la tradizionale rifinitura e scioglierà gli ultimi dubbi sulla formazione.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Una cocente quanto immeritata sconfitta per mano della vicecapolista Pordenone, con i biancorossi che ancora una volta rimpiangono le tante palle-gol sprecate, compreso un rigore». Così la delusa stampa altoatesina ha definito il blitz del Pordenone (3-1) al Druso, a spese del Sudtirol. Di ben altro avviso i supporter dei ramarri. «Grazie ragazzi – ha postato un entusiasta Lorenzo Ciro Ciavarella, su pordenonecalcio.com -, è stato fantastico». Gli fa eco Leonardo Di Lullo: «Adesso andiamo a prendere il Cittadella!». Dal canto suo, Tuttopordenone.com invita i fan al Luna park. «L’ottovolante neroverde – titola il sito di Palomba – non si ferma più. Salite sulla giostra, offre il Pordenone». Segue un tagliente commento di Roberto Truccolo: «Sul carro dei vincitori sono saliti anche politici mai visti prima a una partita». Andiamo all’informazione neutrale. Sportube.tv ripropone la perla di “Veleno” e titola: «Cattaneo, l’uomo dai gol impossibili». Tuttolegapro si chiede «Chi fermerà i ramarri?», e li definisce in una parola: «Cinici». Tuttomercatoweb usa invece l’aggettivo «strepitoso» per definire l’ottavo successo consecutivo e ricordare che nessuno è arrivato a tanto tra i professionisti. Neppure la Juventus.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È andata come doveva. Mirko Stefani è stato squalificato per una giornata. Lo ha deciso il giudice sportivo di LegaPro, dopo che il capitano e difensore centrale dei ramarri si era beccato la quarta ammonizione, al Druso di Bolzano. Meglio dover rinunciare a lui nella gara interna con il Lumezzane che in una delle successive: a Bassano, con il Padova o ad Alessandria. Ieri sono state rese note anche le terne che dirigeranno le sfide della 25. giornata. La partita contro i lombardi di domenica al Bottecchia, con inizio alle 17.30, verrà arbitrata da Antonio Di Martino, coadiuvato da Guglielmi e Colizzi. Il fischietto di Teramo ha già diretto il Pordenone al Bottecchia. Non è stato un precedente confortante. Era il 14 novembre 2014 e i neroverdi, guidati da Luciano “Iena” Foschi, affrontavano la Pro Patria. Finì 3-2 per il bustocchi, grazie anche a due reti annullate ai padroni di casa. Altri tempi e, fortunatamente, altre storie. Oggi il Pordenone secondo in classifica si sta guadagnando maggior rispetto anche durante i 90′ in campo da parte dei direttori di gara. Per la sfida di domenica, in occasione dell’approssimarsi della giornata della donna (8 marzo), la società neroverde metterà in vendita i tagliandi dei settori di tribuna laterale e gradinata locali a soli 5 euro per tutte le tifose neroverdi. Prevedendo un’affluenza consistente dopo le 8 vittorie consecutive, la segreteria consiglia di acquistare i tagliandi in prevendita al Bar Libertà di Pordenone o al Caffè Nogaredo di Cordenons.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I neroverdi sono diventati davvero grandi? Di sicuro hanno imparato la prima lezione. Per vincere i campionati, e comunque per portare a termine grandi stagioni, sono necessari innanzitutto i punti contro le cosiddette piccole. Così si vincono gli scudetti in serie A (molto più che con gli scontri diretti), così si può puntare alla rincorsa al Cittadella, da affrontare poi nella gara della verità, il 17 aprile al Tombolato. E il Pordenone dal 12 dicembre si è messo sulla strada giusta. Quel sabato la squadra di Bruno Tedino si impose 1-0 sul campo del Cuneo, che allora era considerato un avversario ostico (oggi farebbe molta meno paura), inaugurando una serie di vittorie contro chi in classifica seguiva i ramarri. La seconda vittoria porta invece la data del 9 gennaio, ottenuta a Gorgonzola contro la Giana. Infine i 7 sigilli di fila, ottenuti nel girone di ritorno, arrivati tutti a spese di avversari che in graduatoria si trovavano alle spalle di Stefani e soci. (((agrustim))) In totale, dalla trasferta di Cuneo, fanno 30 punti in 10 partite. Un en plein inframezzato solo dalla sconfitta casalinga contro il Pavia, che però allora si trovava sopra i ramarri. In sostanza, quando doveva vincere, il gruppo di Tedino ha sempre portato a termine la missione. Un dato che conforta, oggi che di squadre con meno punti del Pordenone ce ne sono 16. Neppure il super Cittadella è riuscito a fare meglio: i granata si sono fermati contro Sudtirol e FeralpiSalò.

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Era stato protagonista prima nel Lumezzane, prossimo avversario dei ramarri domenica (17.30) al Bottecchia, in una stagione e mezza fra il 2007 e il 2008. Quindi a Pordenone, autografando i gol più significativi delle ultime due annate, con promozione e scudetto, soffrendo in campo fino all’ultima gara dei playout virata in retrocessione. Ora è al Venezia, 10 anni dopo la prima esperienza in laguna, con cui ha appena realizzato una delle due reti che hanno indirizzato lo scontro al vertice con il Campodarsego. Sei finora i suoi gol. I lagunari attendono domenica la “prova Tamai” al Penzo. Sarà una settimana d’incroci tanto pericolosi quanto significativi, fra presente e passato, per Denis Maccan. – Cominciamo dal prossimo scontro diretto contro chi l’avrebbe voluta la scorsa estate. Sensazioni? «Come Venezia dobbiamo pensare prima alla trasferta di Levico – risponde il bomber -, per dare continuità al buon momento. Certo il Tamai è una squadra in salute, ha già ottenuto la quota salvezza e adesso può divertirsi. Conosco bene mister De Agostini e all’andata ci hanno messo in difficoltà». – Una delle vostre peggiori prestazioni? «A Tamai abbiamo sofferto, prendendo gol all’ultimo minuto di recupero, dopo aver ribaltato il parziale nel secondo tempo. È stata una piccola flessione nel nostro campionato». – Su un campo non certo bellissimo, 4 mesi fa terminò 2-2, con doppiette di Serafini e Paladin. Probabilmente quel pari segnò l’inizio della fine nell’esperienza di Paolo Favaretto in panca. Ora, sulla scia del big match vinto, state ancora meglio? «Anche adesso paghiamo ogni errore. Però stiamo bene, sia a livello mentale che fisico. Società e piazza vogliono che vinciamo a tutti i costi il campionato. La pressione c’è e basta mezzo pareggio per complicare le cose. Dunque siamo lì per quello: vincere ogni partita». – Finita la vostra sfida in D, domenica pomeriggio comincerà quella del Lumezzane a Pordenone. A gennaio lei poteva tornare in LegaPro, richiesto proprio dal Lumezzane. Il Venezia però non lo ha lasciato andare. Giusto? «Da quando c’ero io è cambiato tutto, tra i bresciani. Lì conosco il ds Vincenzo Greco, che ho avuto ad Andria, ma non ho più rapporti con altri. Comunque sto bene qui». – Pordenone superstar? «È sotto gli occhi di tutti: una squadra molto forte, attrezzata per far bene e puntare in alto. La B non è un miraggio, possono continuare a cavalcare l’onda dell’entusiasmo. Non devono perdere l’umiltà ed è giusto crederci». – Ma non riesce proprio a dire niente di “cattivo”? «No. Qualcuno – sorride – non vedrebbe l’ora di sentirlo».

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Se il campionato finisse oggi, il Pordenone affronterebbe nel primo turno dei play-off il Cosenza: gara secca al Bottecchia. Se dovesse passare, sfiderebbe la vincente di Lecce-Maceratese nella doppia semifinale: andata in esterna, ritorno in via Stadio. Prematuro affrontare certi discorsi? No, perché i play-off di Lega Pro sono ormai un obiettivo reale e concreto, quindi è il momento di cominciare a immaginare gli scenari che si profilano. I “ramarri” inizierebbero il proprio cammino al cospetto dei calabresi, dove gioca il pordenonese d’adozione Marco Criaco. Il Pordenone, seconda migliore seconda classificata, andrebbe ad affrontare la seconda peggiore quarta, vale a dire appunto il Cosenza. Ai play-off, lo si ricordi, approdano in otto: seconde e terze di ogni girone, più le due migliori quarte. Le altre gare sarebbero Pisa (migliore seconda) – FeralpiSalò (peggiore quarta), Foggia-Bassano (le migliori due terze di fronte) e Lecce-Maceratese, vale a dire la peggiore seconda che ospita la peggiore terza. Tutte sfide secche: in caso di parità passa la meglio classificata durante la stagione regolare. La formula di andata e ritorno andrà in scena per semifinali e finale, con gara-2 sempre in casa della migliore classificata. Avere al pronti-via Pordenone-Cosenza sarebbe un esordio col botto, per non parlare di un’ipotetica semifinale col Lecce, con andata al Via del Mare e ritorno al Bottecchia. Due scontri da “fantacalcio” solo un paio di anni fa, che invece possono diventare realtà in virtù dell’incredibile campionato che sta disputando il gruppo di Tedino. Due sfide del genere in città farebberto registrare per due volte il tutto esaurito, considerati anche i tifosi che mobilitano club come Cosenza e Lecce. Da non dormirci la notte…

Ore 17.10 – Leonardo Semplici (allenatore Spal): “Sapevamo della loro forza e della nostra condizione, abbiamo sofferto un po’ nella ripresa ma ultimamente non abbiamo neanche fortuna con gli arbitri perché il gol del Cittadella è viziato da un fallo sul portiere… Sono comunque contento della prestazione, è mancato solo il risultato ma andiamo avanti con fiducia”.

Ore 17.00 – Andrea Pierobon (preparatore portieri Cittadella): “Ho giocato qui dal 1997 al 2005, era la prima volta che tornavo da avversario anche se mi sarebbe piaciuto tornarci da giocatore! È stata una bella emozione essere acclamato dalla tribuna, se mi ricordano ancora dopo 11 anni vuol dire che ho dato qualcosa non solo a livello calcistico ma anche umano, ed è davvero la cosa più importante. Ora voglio tornare in B, sono in debito perché chiudere la carriera con la retrocessione non mi è andata giù…”.

Ore 16.50 – Roberto Venturato (allenatore Cittadella): “Siamo venuti a giocare contro una squadra molto forte come la Spal con molti giovani sia in campo che in panchina e abbiamo fatto un’ottima partita. Potevamo pareggiarla prima ma siamo stati molto bravi, corti e propositivi. Sono davvero molto soddisfatto, adesso abbiamo il 50% di possibilità di passare perché il gol in trasferta pesa ma la Spal ha grandi qualità”.

Ore 16.40 – Stefano Marchetti (direttore generale Cittadella): “Sono molto contento per questo pareggio perché abbiamo giocato con molti giovani che hanno fatto molto bene, non era facile portare a casa un punto da Ferrara ma abbiamo fatto un gran secondo tempo giocando sempre nella loro metà campo. È una bellissima vetrina questa Coppa, ci permette di dare visibilità ai nostri giovani. Devo fare i complimenti davvero a tutti, perché hanno preso quest’impegno con la giusta determinazione”.

Ore 16.30 – Coppa Italia Lega Pro, fischio finale: Spal-Cittadella 1-1.

Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Le otto vittorie di fila sono un’enormità: precisamente, è la terza migliore striscia da quando Mauro Lovisa è al timone della società (2007). Adesso, dunque, il Pordenone di Tedino mette nel mirino quella di Parlato (nella foto). Pasa e soci cercano di raggiungere la squadra vincitrice dello scudetto di serie D del 2013-2014, capace di infilare dieci successi consecutivi nelle prime, altrettante giornate di quel campionato. Un filotto, al tempo, partito con una vittoria in esterna a Montebelluna (0-1) e terminata col 3-1 di Valdagno col Trissino. Nel mezzo, il successo a tavolino col Mezzocorona, reo di aver schierato un giocatore squalificato. La gara sul campo era terminata sullo 0-0. Il primo ko arrivò all’undicesimo turno per opera del Tamai in casa nel derby (2-1). La squadra con il maggior numero di vittorie filate rimane per ora quella di Pavanel, capace nel 2007-2008 di vincere l’Eccellenza dopo la discesa dalla D. Dal 12º turno d’andata, sino al 7º di ritorno, undici successi consecutivi: un cammino iniziato il 9 dicembre col 5-1 in casa dell’Azzanese e terminato in casa col 3-1 al Tricesimo. Il primo ko con la Manzanese, la rivale di quella stagione, terminata però al secondo posto. Erano però altri campionati, altre categorie. Un record del genere in Lega Pro è già storia. La striscia comunque è aperta, vedremo sino a dove arriverà.

Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Quando si era manifestata la possibilità, in pochi in società avevano dubbi: se Caio De Cenco ha offerte dalla serie B, è giusto lasciarlo andare. Perché nella loro testa il sostituto – valido – c’era già: Luca Strizzolo. I fatti stanno dando ragione a questa corrente. Con le reti segnate a Bolzano, il nuovo centravanti del Pordenone viaggia più forte del suo predecessore: 1 gol ogni 149’, a fronte di uno ogni 159’ del brasiliano. Sorpasso avvenuto, e in tempi brevissimi. “Striz”, un mese fa, non era neppure titolare. Adesso è reduce da 5 reti nelle ultime 6 partite. Una media strepitosa. E in pochi rimpiangono De Cenco. La svolta. Basta tornare ai primi giorni di gennaio: per il brasiliano suonavano le prime sirene dalla serie B, trovata poi col Trapani. Aveva all’attivo 8 gol e una proiezione finale di almeno il doppio. In molti avrebbero fatto di tutto per tenerlo. Nessuno al De Marchi ha opposto resistenza: Filippini stava crescendo, Berrettoni era in arrivo ma, in particolare, erano pronti a puntare su di lui, su Luca Strizzolo. Eppure il giocatore arrivava da un periodo infelice: un solo gol all’attivo da settembre a dicembre, una condizione fisica approssimativa per colpa di piccoli infortuni, in generale un senso di scarsa fiducia nei suoi confronti. Tanto che, al consulente di mercato Zamuner, aveva manifestato le sue perplessità. «Tranquillo – gli disse il dirigente – sarai il numero 9 del futuro». Strizzolo un po’ alla volta ha visto che le cose attorno a lui cambiavano. Ha continuato a lavorare duro. E ha iniziato a raccoglierne i frutti. L’esplosione. Ha cominciato a segnare: a Bergamo, a fine gennaio, con l’Albinoleffe. Pochi minuti dopo il suo ingresso, sul finire del match, la rete e il fischio finale dell’arbitro. Emblematica l’esultanza di Tedino: urlava a squarciagola, correndo verso di lui e abbracciandolo, proprio sotto la tribuna stampa. Sentiva anche suo quel gol, il tecnico. Da lì l’esplosione. De Cenco tre giorni dopo partì per Trapani, “Striz” titolare il sabato successivo col Mantova: altro gol, quello decisivo, dell’1-0. Quindi è arrivato il centro con la Pro Patria e, infine, il bis con l’Alto Adige, la prima doppietta in neroverde. Cinque reti nel 2016, dietro solo a Chinellato del Cuneo nel nuovo anno (6 centri). Soprattutto, il sorpasso a De Cenco e la conferma di una sensazione: che può valere quanto Caio, se non di più. Nuovi obiettivi. Nel mezzo, un rigore procurato e due assist. Strizzolo sempre più determinante, tanto che ora non vuole fermarsi: vuole raggiungere e superare proprio il brasiliano in vetta alla classifica marcatori di squadra. Caio è ancora il bomber con 8 reti. “Striz” vuole accelerare, per diventare il giocatore più prolifico del Pordenone (forse) più forte di sempre.

Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La partita più importante della stagione: queste, in sintesi, le parole di mister Marino alla vigilia della gara contro la Pro Vercelli. E, classifica alla mano, non poteva che essere così. Partita della vita o, per meglio dire, della sopravvivenza che il Vicenza non è riuscito a vincere. E adesso, lo spettro del baratro e’ dietro l’angolo con antichi fantasmi che cominciano a materializzarsi anche nella testa dei giocatori. La gara contro la Pro Vercelli ha detto che i biancorossi sono in grossa difficoltà e sembrano aver imboccato una strada senza ritorno. Il Vicenza non arriva alla gara contro la Pro nelle migliori condizioni: 3 punti nelle ultime sei apparizioni, con 3 sole reti all’attivo; la vittoria in casa manca dal 16 gennaio, 2-1 in rimonta sul Modena. Marino recupera Sampirisi e Galano ma solo il primo parte tra gli undici; la novità e’ l’impiego di Ebagua dal primo minuto, con Raicevic dirottato in panca. Inizio molto tonico della Pro Vercelli, al 6’ Beretta va vicinissimo alla marcatura ma Vigorito si salva d’istinto. Ad un gol fallito spesso nel calcio corrisponde un gol subito. Cosa che puntualmente si verifica al 16’, grazie ad Ebagua bravo a scaraventare la sfera in rete da buona posizione. Il gol dovrebbe sbloccare i biancorossi ed invece sono gli ospiti a creare gioco e pericoli con i due ex, Castiglia e Malonga, vicini alla marcatura. Avvisaglie che preannunciano il peggio: al 34’ il pari, peraltro meritato, della Pro con un colpo di testa di Beretta. Vigorito tiene a galla i suoi deviando in angolo una pericolosa conclusione del solito Castiglia, mentre del Vicenza non c’è traccia. Finisce il tempo tra i fischi, sonori e anche questi meritati, da parte dei tifosi di casa. Nella ripresa non è che le cose vadano in maniera diversa: il Vicenza e’ timido, lento ed impacciato e non riesce a creare pericoli degni di nota dalle parti di Pigliacelli. Marino prova a cambiare l’inerzia della gara inserendo Galano per uno spento Bellomo. La mossa pare funzionare perché lo stesso Galano qualche minuto dopo si procura un calcio di rigore. Dal dischetto Ebagua: il tiro e’ centrale e Pigliacelli para. Al 30’ scocca l’ora di Raicevic, a fargli posto Giacomelli autore di un’altra prova negativa. Si gioca in una sola metà campo, quella della Pro Vercelli che se ne sta tutta rintanata a difesa del risultato. È un assedio quello del Vicenza che però produce solo un tiro, alto, di Raicevic allo scadere. Il Vicenza non passa e la garra finisce tra i sonori fischi del pubblico. Biancorossi ammalati di pareggite: adesso sono 9 su 14 gare disputate in casa, con la casellina vittorie che segna un misero 2. Un po’ poco, troppo poco, soprattutto se si pensa che la salvezza debba necessariamente passare per il Menti. Nel dopo gara si registra anche la protesta di un nutrito gruppo di tifosi che, all’esterno del Menti, scarica la propria rabbia e delusione contro giocatori, allenatore e società. In un anno le cose sono diametralmente cambiate, dai sogni di gloria agli incubi degli ultimi anni. E sabato si va a giocare sul campo del Novara, che nell’anticipo è andato a vincere in casa della capolista Cagliari. Insomma, ritrovare la corsa non sarà per niente facile.

Ore 15.20 – Coppa Italia Lega Pro, fine primo tempo: Spal-Cittadella 1-0.

Ore 15.00 – Biancoscudati in campo alla Guizza per l’allenamento pomeridiano.

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ha l’imbarazzo della scelta mister Giancarlo Favarin per il Venezia anti-Levico, partito ieri pomeriggio per il Trentino dopo la rifinitura al Taliercio. Unico indisponibile (oltre allo squalificato Fabiano) un Marcolini che non trova pace, ko stavolta per un virus intestinale che l’ha escluso dai 22 convocati. Il tecnico cambierà qualcosa in tutti i reparti, in difesa potrebbe rivedersi Ferrante per Luciani (ma non è da escludere uno tra Beccaro e Busatto per far rifiatare Modolo o Cernuto), in cabina di regia turno di riposo per capitan Soligo a favore di Calzi, ma è in attacco che Favarin può inventarsi di tutto. Come punta centrale Lattanzio, dopo il gol del 2-0 al Campodarsego, può tornare titolare al posto di Maccan, per Fabiano dovrebbe toccare a Volpicelli sulla destra, con Serafini in mezzo e Carbonaro magari provato a sinistra per Innocenti. Nel Levico non è da scartare il ricorso a Zomer (portiere senior) come nello 0-0 del Penzo, in regia rientra capitan Pancheri ma in difesa mancherà Tobanelli e all’ala destra Musso, entrambi squalificati. Oggi a riposo, invece, il Tamai atteso domenica al Penzo (ore 14.30): la gara dei friulani con la Luparense è stata spostata al 13 marzo sfruttando la sosta della serie D.

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «La trasferta odierna a Levico? È più pericolosa dello faccia a faccia col Campodarsego». La classifica dice Venezia primo con 67 punti e Levico quint’ultimo a quota 31, ma a sentire Giampaolo Calzi la sfida di questo pomeriggio (ore 14.30) va presa a dir poco con le molle. «All’andata attaccammo per 95′ e non ci fu verso di schiodare lo 0-0 – ricorda il regista varesino -. I trentini avevamo preparato bene la partita e alla fine erano al settimo cielo per esser usciti indenni dal Penzo. Loro si giocano lo scudetto della salvezza, hanno appena vinto per 3-0 il derby di Dro e faranno di tutti per regalarsi un altro risultato storico». Quindi ce n’è abbastanza per rizzare le antenne, anche se dal Venezia è lecito attendersi solo la vittoria per tenere ancora a distanza il Campodarsego che proverà a rialzarsi ospitando la Liventina. «I nostri piedi sono sempre stati per terra, oggi però dovranno esserlo ancora di più perché per passare a Levico servirà lo stesso Venezia «indiavolato» che tre giorni fa ha dimostrato tutta la sua forza riprendendosi il primato solitario». Domenica Calzi era in tribuna ma oggi toccherà a lui far girare la squadra arancioneroverde al posto di Soligo. «Io sto bene come lo sono sempre stato, siamo in 28 giocatori ed è chiaro che le scelte dell’allenatore finiscano per penalizzare qualcuno. Di recente ho giocato poco (l’ultima da titolare il 7 febbraio nel 2-0 al Montebelluna, ndr) ma ho fame da vendere e voglia di dimostrare come un ragazzino. Maccan, ad esempio, ha risposto alla grande passando dalla tribuna al campo, ora anch’io punto a fare altrettanto». Il trentunenne ex Pro Patria non nasconde l’importanza delle tre gare ravvicinate prima della sosta. «Il ciclo è iniziato al meglio contro il Campodarsego, riuscire a dare continuità nelle vittorie è fondamentale perché da qui a Pasqua possiamo blindare la promozione. A parte un paio di passaggi a vuoto il campionato del Venezia è straordinario, vincere a Levico e domenica col Tamai ci consentirebbe di arrivare alla sosta nella peggiore delle ipotesi sempre a più tre. Una possibilità da non farsi sfuggire».

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Ora abbiamo in mano il nostro destino. Ma guai a scendere in campo con la puzza sotto il naso. Sarebbe un grave errore». Dopo la vittoria di domenica sul Campodarsego e la vetta in solitaria, il Venezia torna in campo oggi a Levico Terme e mister Giancarlo Favarin avverte i suoi giocatori: guai a prendere questo impegno alla leggera. «Sicuramente il morale è alto per la vittoria di domenica. Abbiamo disputato una partita importante — ricorda il tecnico arancioneroverde — contro una squadra che ci ha messo in difficoltà. Bisogna dare grande merito ai giocatori per la grande prestazione. Adesso abbiamo in mano il nostro destino, davanti a noi ci sono altre nove finali». E la prima, in ordine di tempo, è quella odierna con i trentini, reduci da una importante vittoria nel derby con il Dro. «Troviamo una squadra con l’acqua alla gola e non possiamo permetterci di scendere in campo con la puzza sotto il naso. Altrimenti si rischia di perdere e, se succede, vuol dire che non meritiamo di vincere il campionato». Parole molto chiare all’indirizzo del gruppo, chiamato a tenere alta la tensione dopo lo scontro diretto di domenica. Il Levico sta tentando con tutte le sue forze di uscire dalla zona play out e, con 32 punti, è a -1 dal gruppetto che comprende Dro, Triestina e Liventina. Prima del successo esterno di domenica il Levico aveva perso 3-1 con la Virtus Vecomp. Oggi mister Melone dovrà fare a meno di Musso e Tobanelli ma recupera Pancheri. «E’ una squadra che ha giocatori importanti, non so cosa aspettarmi tatticamente perché contro di noi le squadre di solito cambiano il loro atteggiamento. Noi — aggiunge Favarin — dobbiamo essere convinti delle nostre possibilità, sapendo che non sarà una partita facile». Una sola defezione per il tecnico arancioneroverde che dovrà fare a meno di Marcolini, out a causa dell’influenza. Tutti gli altri sono disponibili, eccetto Fabiano squalificato. Probabile il turn over, considerando gli impegni ravvicinati, che si concluderanno con la partita di domenica al Penzo contro il Tamai. Davanti potrebbe tornare Volpicelli, mentre in difesa potrebbe trovare spazio Ferrante. Il turno infrasettimanale vedrà invece il Campodarsego impegnato in casa con la Liventina, una partita che sulla carta appare agevole. Più complicato l’impegno di domenica, che vedrà i biancorossi di Andreucci andare a far visita all’Abano di Zeman jr. Favarin guarda con fiducia a questi due turni che precedono la sosta di campionato. «Ho chiesto ai giocatori di arrivare alla sosta con almeno tre punti di vantaggio». Che tradotto significa non fare alcun passo falso. «Poi — sorride — se sono cinque, tanto meglio… Ora che abbiamo addentato l’osso, non dobbiamo più dare al Campodarsego la speranza di poterci riprendere». La società intanto ha inviato gli auguri di pronta guarigione a Tommaso Piaggio, il giocatore del Campodarsego uscito domenica dal campo dopo uno scontro di gioco con Acquadro: il centrocampista padovano ha riportato la frattura scomposta dello zigomo ed è stato operato. In campo anche il Mestre, che (ore 14,30), sarà impegnato in casa a Mogliano contro la Virtus Vecomp. Tutti disponibili i giocatori, tranno gli infortunati di lungo corso Ndiaye, Polato e Capogrosso, che sono però in procinto di rientrare. Recuperati Ferrari, Santoni, Niero e Pettarin dopo le fatiche di Castelfranco. Impegno casalingo anche per la Calvi Noale, che affronta l’Abano. Nel girone D, invece, la Clodiense si sposta in Romagna per la sfida (si gioca alle ore 15) contro il Lentigione.

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Valsugana-Day per il Venezia che oggi sarà di scena a Levico Terme. Niente distrazioni in riva al lago e all’ombra dei Lagorai, soprattutto dopo aver agganciato e superato il Campodarsego. Venezia che vuole viaggiare sull’onda, entusiasmo, tenuta fisica e motivazioni non mancano, anche se di fronte ci sarà una formazione galvanizzata dal trionfo (3-0) nel derby trentino a Dro, che proverà a sfruttare a suo favore le dimensioni del campo, stretto e corto, di Viale Lido. Venezia che vuole quanto meno conservare i 3 punti di margine sul Campodarsego impegnato al Gabbiano contro la Liventina. Cambi. «Qualche cambio ci sarà, ma nessuna rivoluzione», ha spiegato Giancarlo Favarin, costretto a rinunciare nuovamente a Matteo Marcolini, messo al tappeto questa volta da un virus intestinale, che si aggiunge allo squalificato Gianni Fabiano. «Voglio arrivare a domenica sera quanto meno con lo stesso scarto odierno sul Campodarsego», ha sottolineato il tecnico di Pisa, «adesso siamo ritornati padroni del nostro destino. Se non riusciamo a sfruttarlo, vuol dire che non meritiamo di salire in Lega Pro. Il Campodarsego non mollerà, noi dobbiamo proseguire sulla strada intrapresa». Possibile il rientro in difesa di Ferrante, che consentirà a Luciani di rifiatare, il forfait di Marcolini rilancia le quotazioni di Calzi, il 3+1 offensivo può assumere varie sembianze, dando per scontata la presenza di Serafini, forse Lattanzio punta più avanzata con Volpicelli e Innocenti in partenza sulle fasce. Termali. Marco Melone, il tecnico della promozione, dovrà rinunciare agli squalificati Tobanelli al centro della difesa, sostituito dall’arretramento del rientrante Pancheri, e l’esterno di centrocampo Musso, mentre in attacco accanto a Baido potrebbe spuntare Dimas invece di Calì. Nonostante il blitz a Dro, il Levico è ancora in zona playout (31 punti). Difficile che Melone ripeta l’opzione del Penzo (match finito 0-0) con il “vecchio” Zomer in porta al posto dell’under Nervo. COSÌ IN CAMPO. Stadio comunale, ore 14.30). Levico (4-4-2): 1 Nervo; 2 Filippini, 5 Agosti, 6 Pancheri, 3 Micheli; 7 Andreazza, 4 Bazzanella, 10 Tessaro, 8 Bettazza ; 9 Dimas, 11 Baido. A disposizione: 12 Zomer, 13 Ceccon, 14 Iorianni, 15 Scaramazza,16 Tomaselli, 17 Xausa, 18 Calì, 19 Piccinini, 20 Ognibeni. Allenatore: Marco Melone. Venezia (4-2-3-1): 1 Vicario; 2 Ferrante, 5 Modolo, 6 Cernuto, 3 Galli; 4 Calzi, 8 Acquadro; 10 Volpicelli, 9 Serafini, 7 Innocenti; 11 Lattanzio. A disposizione: 12 Andreatta, 13 Luciani, 14 Beccaro, 15 Taddia, 16 Soligo, 17 Callegaro, 18 Chicchiarelli, 19 Carbonaro, 20 Maccan. Allenatore: Giancarlo Favarin. Arbitro: Marco Ceccon di Lovere.

Ore 13.40 – (Gazzettino) Dopo avere subìto domenica il sorpasso in vetta, il Campodarsego lancia all’inseguimento del Venezia (tre punti avanti) nel turno infrasettimanale in programma oggi alle 14.30. Al Gabbiano i biancorossi ospitano la Liventina, invischiata nella lotta salvezza e reduce dalla scoppola tennistica (6-0) con la Luparense San Paolo. «La sconfitta con il Venezia deve essere cancellata – esordisce Antonio Andreucci – anche se ci deve essere la consapevolezza che al Penzo abbiamo lottato su ogni pallone con quella predisposizione al sacrificio che voglio vedere anche oggi con un avversario diverso, ma che avrà mille motivazioni essendo in lotta per la permanenza in categoria. Non dobbiamo pensare che la Liventina scenda in campo demotivata per l’ultimo stop, vorranno riscattarsi. Ed è quello che vogliamo fare anche noi». Il Venezia è in trasferta con il Levico: si aspetta un regalo dai trentini? «No, a me interessa solo la mia squadra. Se giochiamo con lo spirito visto domenica, è difficile batterci». Passando alla squadra, sono indisponibili Kabine per squalifica e Piaggio che si è rotto lo zigomo con gli arancioneroverdi e sarà operato venerdì. In campo anche l’Abano che punta all’operazione aggancio nella trasferta con il Calvi Noale (tre lunghezze in più). Nel girone di ritorno gli aponensi si sono dimostrati una delle squadre più in forma tanto da totalizzare in nove partite venti punti, ossia uno in più del bottino raccolto nell’intero girone d’andata. Così il tecnico Karel Zeman: «È una bella soddisfazione avere raggiunto il primo obiettivo, ossia migliorare il rendimento dell’andata in appena nove gare. Nelle prossime partite proverò in tutti i modi a tenere alta l’attenzione dei ragazzi per disputare al meglio le dieci sfide che mancano. Con il Calvi Noale mi aspetto una bella partita ed entrambi ce la giocheremo a viso aperto». Con 30 punti ancora a disposizione potete migliorare ulteriormente la vostra classifica. «Dipende tutto dall’atteggiamento che avremo, dobbiamo essere tutti convinti di poter fare qualcosa di bello». Non saranno della gara Thomassen e Creati per squalifica, mentre Maistrello è ai box per infortunio. Posticipati gli appuntamenti delle altre due nostre rappresentanti: Este-Sacilese si giocherà sabato 12 marzo, mentre Tamai-Luparense San Paolo domenica 13.

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Un turno infrasettimanale di Serie D a ranghi ridotti. Oggi pomeriggio Campodarsego e Abano scenderanno regolarmente in campo contro Liventina e Calvi Noale (calcio d’inizio alle ore 14.30), mentre Este e Luparense non giocheranno le rispettive partite con Sacilese e Tamai, rinviate (su accordo delle società e con il benestare della Lnd) rispettivamente a sabato 12 e domenica 13 marzo (sosta della D). CAMPODARSEGO. Riparte dal match casalingo con la Liventina (arbitro Meloni di Carbonia) la corsa del “Campo” verso la Lega Pro. I biancorossi arrivano da un pareggio (con la Virtus Vecomp) e due sconfitte piuttosto pesanti con Luparense e Venezia: una vittoria servirebbe così a riscattare il trend negativo, con la speranza che i lagunari, ora in vetta, facciano subito un passo falso in casa del Levico. La Liventina, dal canto suo, è in lotta per evitare i playout, ma la compagine allenata da Mauro Tossani ha le carte in regola per mettere in difficoltà chiunque, nonostante la goleada subita nell’ultima trasferta a San Martino di Lupari (6-0). Il tecnico del Campodarsego, Antonio Andreucci, con ogni probabilità effettuerà diversi cambi nell’undici iniziale. Lo scontro diretto con il Venezia è stato piuttosto impegnativo (soprattutto a livello fisico) e non è escluso che qualche titolare venga fatto rifiatare in vista del derby di domenica con l’Abano. Non ci sarà sicuramente il centrocampista Tommaso Piaggio, ancora sotto osservazione all’ospedale di Padova dopo la frattura scomposta allo zigomo riportata domenica in uno scontro di gioco con Alberto Acquadro, mediano del Venezia. Il giocatore doveva essere operato ieri mattina, ma i medici hanno deciso di rinviare l’intervento a domani o, al massimo, a venerdì a causa dell’eccessivo gonfiore intorno all’occhio. Nel frattempo, anche la dirigenza del Venezia ha augurato pronta guarigione a Piaggio attraverso un comunicato apparso nel pomeriggio sul sito ufficiale della società e con un messaggio inviato al presidente biancorosso Daniele Pagin. Formazione Campodarsego (4-3-3): Vanzato; Arthur, Gal, Ruopolo, Favero; Cacurio, Bedin, Pelizzer; Radrezza, Kabine, Aliù. All. Andreucci. ABANO. Ha entusiasmo da vendere, invece, l’Abano di mister Karel Zeman. I neroverdi, dopo il capitombolo interno con la Luparense dello scorso 10 febbraio, hanno messo a segno tre colpi importanti, pareggiando a Venezia (1-1) e battendo a suon di gol due mine vaganti come Liventina (3-1) e Montebelluna (3-0). Al Comunale di Noale (arbitro Iacovacci di Latina) gli aponensi troveranno un’altra squadra bella tosta, settima in classifica ma ancora in lizza per un posto nei playoff. Formazione Abano (4-3-3): Rossi; Tescaro, Cuccato, Thomassen, Pramparo; Creati, Ballarin, De Cesare; Ginestra, Gnago, Bortolotto. All. Zeman.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Giunti a questo punto, vale la pena provarci. Il Cittadella giocherà oggi a Ferrara l’andata delle semifinali di Coppa Italia di Lega Pro (calcio d’inizio alle 14.30): avversaria la Spal, che sta dominando il suo girone in campionato quasi come la squadra di Roberto Venturato. Il tecnico granata continuerà sulla falsariga sin qui adottata, ovvero quella di dare spazio a tutti coloro che finora hanno avuto meno opportunità di mettersi in evidenza, perché l’obiettivo numero uno resta la corsa alla promozione in serie B. Non a caso, parlando della sfida di oggi, l’allenatore tira più volte in ballo l’impegno di sabato al Tombolato con l’Albinoleffe: «La Coppa Italia è una competizione di valore, si tratta di un impegno ufficiale, credo sia importante non sottovalutare la gara perché c’è sempre un titolo in palio. Detto questo, c’è da tenere conto del campionato, e ci sono veramente pochi giorni a disposizione per recuperare dalle fatiche di Coppa prima di andare ad affrontare l’Albinoleffe. È giusto quindi fare una rotazione importante tra i giocatori, puntando su quelli che hanno le gambe più sciolte. Con tutte queste partite ravvicinate, infatti, se da un lato la Coppa rappresenta uno stimolo positivo per il Cittadella, dall’altro devo fare i conti con la stagione regolare, valutare attentamente le risorse che ho a disposizione in ottica campionato, che è il nostro primo obiettivo. Ci sono molte gare da qui alla fine, ma non snobberemo di certo la Coppa, anche nel rispetto di coloro che scenderanno in campo a Ferrara». Ampio turnover, dunque, rispetto alla formazione scesa in campo a Gorgonzola. «È importante dare minuti nelle gambe a tutti, così da essere pronti anche in chiave campionato. La partita con la Spal deve essere vista proprio con queste finalità, ovviamente cercando di fare il possibile per passare il turno. Come ho detto in precedenza, c’è da coniugare al meglio il doppio impegno ravvicinato, Coppa e campionato». I punti di domanda sulla formazione riguardano soprattutto il ruolo di regista: non ci sarà Sgrigna (squalificato) e Iori partirà dalla panchina. «Le soluzioni ci sono comunque – spiega Venturato – Sicuramente sostituire due giocatori come Iori e Sgrigna non è per facile, ma chi giocherà saprà farsi valere, anche se con caratteristiche diverse». Non cambierà invece l’impostazione tattica, il 4-4-2 a rombo. «Continueremo così, con il modulo che in questo momento sappiamo interpretare meglio». L’allenatore si sofferma poi sulla Spal: «È un’avversaria di tradizione, ha programmi ambiziosi e una rosa di giocatori di assoluto spessore. Ci troveremo di fronte una squadra competitiva». Venturato ha convocato per la trasferta di Coppa Italia cinque ragazzi della Berretti: Varnier e Zonta in difesa, Xamin e Maniero tra i centrocampisti, Adu in attacco. Sarà proprio Xamin a dirigere le operazioni in mezzo al campo, mentre Bizzotto agirà a sostegno del duo Coralli-Bonazzoli.

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) La Coppa fa gola, ma il campionato di più. Il Cittadella, che questo pomeriggio (ore 14.30, diretta streaming su sportube.tv/legapro) sarà ospite dello stadio Mazza di Ferrara per la semifinale d’andata della Coppa Italia di Lega Pro (ritorno mercoledì 9 al Tombolato), sarà per forza di cose molto diverso da quello che si vede di solito. E lo conferma lo stesso Roberto Venturato alla vigilia della sfida, per la quale ha convocato 19 giocatori, tra cui cinque Berretti: Varnier, Zonta, Maniero, Fasolo e Adu Gyamfi. «Questo è un trofeo che conta e che non dobbiamo sottovalutare. Allo stesso tempo va considerato che abbiamo pochi giorni per recuperare per la partita di sabato con l’Albinoleffe, pertanto dovrò ruotare i giocatori a disposizione, perché il campionato resta l’obiettivo principale», spiega il tecnico granata. «Voglio anche dare l’opportunità a tutti di mettere minuti nelle gambe». Rivedremo, quindi, il tridente pesante Bizzotto-Bonazzoli-Coralli e, magari, il rientrante Donazzan in fascia. Il punto di domanda più grosso riguarda la linea mediana, visto che Iori riposerà, Sgrigna è squalificato e Bobb infortunato. Toccherà al giovane Xamin sistemarsi in regia? «Parliamo di elementi che non sono facili da sostituire, ma chi giocherà in quella posizione sarà in grado, pur con caratteristiche diverse, di garantire il suo apporto. Quello che posso anticipare è che ripresenteremo il modulo che conosciamo meglio, con il centrocampo a rombo, in modo da mantenere il più possibile la nostra identità». La Spal degli ex granata Gasparetto e Schiavon, di Beghetto, ex Este, e dell’altro figlio d’arte Zigoni, nel girone B sta tenendo un’andatura molto simile alla vostra, in vetta con 52 punti (contro i 53 del Citta), con 5 di margine sul Pisa. Sarà un bel confronto diretto. «È una sfida stimolante contro una squadra ricca di tradizione, che negli ultimi anni si è riassestata a livello societario e che oggi conta su una rosa importante, che si sta confermando ad alti livelli. Per noi è un banco di prova». A proposito di campionato: con 30 punti ancora disposizione il Pordenone, vostra prima inseguitrice, può al massimo raggiungere quota 76. A 70 potrebbe essere fissata la soglia che regala la promozione diretta in B: avete predisposto una tabella di marcia? «Non mi pongo questo tipo di domande. Ragiono settimana per settimana, senza guardare a lungo termine, e non voglio che lo facciano nemmeno i giocatori». Quindi non vale la pena di proiettarsi già allo scontro diretto del 17 aprile con i friulani… «Penso solo alla Spal e all’Albinoleffe, che all’andata ci ha battuto. Rispetto a quella partita si è rinforzato con giocatori di categoria e sta raccogliendo meno di quanto non meriti. Oltre non vado». Le probabili formazioni. SPAL (3-5-2): Contini; Silvestri, De Vitis, Ceccaroni; Posocco, Spighi, Bellemo, Gentile, Beghetto; Zigoni, Ferri. A disp.: Branduani, Giani, Gasparetto, Lazzari, Schiavon, Castagnetti, Grassi, Di Quinzio, Mora, Finotto, Cellini. All. L. Semplici. CITTADELLA (4-3-1-2): Vaccarecci; Nava, Cappelletti, Varnier, Donazzan; Zaccagni, Xamin, Minesso; Bizzotto; Coralli, Bonazzoli. A disp.: Alfonso, Benedetti, Salvi, Pascali, Zonta, Maniero, Fasolo, Adu Gyamfi. Allenatore: R. Venturato. Arbitro: Tardino di Milano (Bercigli-Berti).

Ore 12.50 – (Corriere del Veneto) Sarà pur vero, come ricorda Roberto Venturato, che «il campionato resta l’obiettivo principale» del Cittadella che vola verso la serie B a +7 sulla seconda in classifica, ma è altrettanto vero che si sono spalancate le porte di una finale di Coppa Italia che ingolosisce eccome tutto l’ambiente nella città murata. Al quartier generale granata la voglia di battere la Spal (andata oggi a Ferrara con fischio d’inizio alle 14.30, ritorno fra sette giorni al Tombolato) e di provare a conquistare un trofeo snobbato sì dalla quasi totalità delle squadre, ma pur sempre un trofeo che manca in bacheca, aumenta con il passare delle ore. «La Coppa Italia conta — evidenzia l’allenatore granata — anche se allo stesso tempo teniamo presente che abbiamo pochi giorni per recuperare per la partita di sabato con l’Albinoleffe. Sicuramente dovrò ruotare i giocatori a disposizione, come già accaduto contro la Cremonese ai quarti di finale, perché il campionato resta nel nostro mirino. Quella contro la Spal è una sfida stimolante contro una squadra ricca di tradizione, che negli ultimi anni si è riassestata a livello societario e che oggi conta su una rosa importante, che si sta confermando ad alti livelli. Siamo carichi e lo sono anche i ragazzi che scenderanno in campo oggi pomeriggio, perché se facciamo bene è chiaro che tutta la squadra e tutto l’ambiente ne trarrà beneficio. Voglio dare l’opportunità a tutti di avere minuti nelle gambe, perché per arrivare fino in fondo in campionato serve l’aiuto dell’intera rosa».  Occasione, dunque, per il tridente atipico formato da Bonazzoli e Coralli con Bizzotto nell’inedito ruolo di rifinitore. Difficile capire a chi toccherà in cabina di regia, visto che Sgrigna è squalificato e Bobb è infortunato, mentre Iori verrà quasi sicuramente preservato per l’Albinoleffe. Lora non è stato convocato e quindi giocherà Xamin. «Ci sono giocatori — chiarisce Venturato — che non è facile sostituire. Ma chi giocherà in quella posizione sarà in grado, pur con caratteristiche diverse, di fare quello che gli si chiede. Tatticamente giocheremo con il centrocampo a rombo, in modo da mantenere il più possibile la nostra identità». La parola, dunque, al campo. Comunque andrà, non sarà mai un verdetto banale.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Si avvicina pure il ritorno di Cunico, anche lui insieme ai compagni per buona parte dell’allenamento: il capitano dovrebbe aggregarsi definitivamente nel fine settimana o all’inizio della prossima. Intanto, tra i biancoscudati c’è anche un volto nuovo: si tratta dell’attaccante inglese classe 1995 Fisayo Adarabioyo che in passato ha avuto esperienze con la squadra under 18 del Manchester United e con le formazioni under 21 di Manchester City (club nel quale gioca il fratello) e Crystal Palace. «Non ha attualmente squadra – spiega De Poli – perché a inizio stagione doveva andare in un club, ma non ha trovato l’accordo e alla fine è rimasto fermo. È un buon giocatore, anche se con noi è solo di passaggio dato che resterà tre-quattro giorni. Eventualmente se ne riparlerà l’anno prossimo, in questo momento non abbiamo bisogno di attaccanti. Ma prima che vada in qualche altra società, vogliamo vederlo all’opera».

Ore 12.10 – (Gazzettino) Al termine dell’allenamento di ieri il diesse ha avuto un faccia a faccia con il tecnico, nel corso del quale si è parlato anche del centrocampista siciliano. Nei giorni scorsi Pillon aveva lasciato chiaramente intendere di essere disposto a tornare sui suoi passi. «Ma non è solo l’allenatore che decide – aggiunge De Poli – Naturalmente la sua opinione è determinante, poi dirò la mia su ciò che è fattibile o meno. Comunque riferirò alla società, dopodiché sarà presa una decisione». Se Corti è costretto a marcare visita, Petkovic invece sembra pronto a tornare tra i pali. Dopo avere effettuato un ciclo di terapie (guaio alla coscia) in Serbia, il portiere ha fatto rientro in squadra sostenendo parte della seduta con i compagni, salvo poi lasciare anzitempo la comitiva per andare a effettuare una risonanza magnetica di controllo al poliambulatorio Arcella. Nel lasciare l’impianto Petkovic è apparso molto sereno, tanto da confidare ai tifosi che gli chiedevano informazioni di essere a posto.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Il Padova perde Daniele Corti per almeno un mese. Dall’accertamento clinico effettuato ieri pomeriggio è infatti emerso che il centrocampista ha riportato una lesione di primo-secondo grado al legamento collaterale del ginocchio destro. L’infortunio che ha messo ko il giocatore si è verificato nel finale di gara con il Renate in un contrasto di gioco. Nell’occasione Corti è rimasto a terra per qualche istante, salvo poi sventolare bandiera bianca (al suo posto è entrato Mazzocco). Nei prossimi giorni il centrocampista sarà visitato da uno specialista e si conoscerà l’iter per il recupero. Vista l’indisponibilità di Corti, per affiancare De Risio in mezzo al campo nella sfida di domenica a Mantova si candidano Baldassin e Mazzocco: Pillon farà tutte le valutazioni del caso nei prossimi allenamenti e poi prenderà la decisione. Non va dimenticato però che ci sarebbe eventualmente anche l’opzione Bucolo, come noto finito fuori lista dopo il battibecco con Pillon. Anche se le parole di Fabrizio De Poli sembrano escludere questa possibilità: «Bucolo? No, ne abbiamo anche troppi di giocatori».

Ore 11.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.20 – Qui Guizza: sessione di cross e tiri in porta.

Ore 11.00 – Qui Guizza: lavoro atletico, a parte Cunico.

Ore 10.40 – Qui Guizza: esercitazioni col pallone, ritorna in gruppo Petkovic.

Ore 10.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento mattutino.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’allenatore negli ultimi giorni era sembrato possibilista sulla sua riammissione in gruppo, ma solo verso la fine della settimana si potrà avere una risposta chiara: «Qualunque essa sia, è necessario che le valutazioni siano fatte non solo dal mister, ma anche da tutta la società», le parole di De Poli. «Io sento l’opinione di Pillon, dirò la mia sulla questione, e poi spiegherò tutta la situazione ai soci, al presidente Giuseppe Bergamin e all’a.d. Roberto Bonetto. Non è una cosa che si risolve in poche ore, va discussa e vagliata da tutti. La mia opinione? Prima di tutto sarà determinante il pensiero dell’allenatore, sulla base del quale poi decideremo il da farsi». Dal campo. Oggi, intanto, la squadra è attesa ad una doppia seduta di allenamento alla Guizza, al mattino e al pomeriggio. Ieri si è rivisto anche Lazar Petkovic, tornato dalla Serbia dov’era andato a curarsi lo stiramento alla coscia procuratosi due settimane fa. Il giovane portiere e Marco Cunico mettono nel mirino la prossima gara interna con il Pavia: verosimilmente in quell’occasione saranno pronti per essere reinseriti in gruppo, almeno dalla panchina.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Aggiungendoci anche altri sette giorni per il completo recupero fisico e atletico ed ecco che il ritorno in campo potrebbe arrivare tra circa un mese. Un “colpo” pesante per il Padova e per Pillon, proprio all’inizio del rush finale del campionato, con le ultime dieci e decisive partite della stagione. Infortunio decisivo? Corti è stato sin qui il giocatore più presente del centrocampo del Padova, sia con Pillon che, prima ancora, con Parlato: delle 24 partite sinora giocate, ha saltato solo quelle interne con Cuneo (per squalifica) e Bassano, per un leggero acciacco. In vista della trasferta di Mantova di domenica, l’allenatore trevigiano ha valide alternative: sia Davide Mazzocco – che però sabato non è entrato in campo con il piglio giusto nel finale di gara – che l’ultimo arrivato Luca Baldassin, il quale sin qui ha giocato da esterno alto, in un ruolo non suo, possono sostituire Corti. Ma, visto che lo stop sarà abbastanza lungo, non è escluso che il guaio possa accelerare il reintegro in rosa di Bucolo. L’atteso colloquio tra De Poli e Pillon, previsto inizialmente ieri, andrà in scena oggi: sul tavolo, oltre alla situazione della squadra, prima di tutto la questione legata proprio al centrocampista catanese.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’infermeria del Padova ormai ha le porte girevoli. L’ultimo giocatore ad alzare bandiera bianca è Daniele Corti, e la botta non è stata di quelle leggere: il centrocampista biancoscudato dovrà star fermo almeno un mese, per colpa di un contrasto fortuito patito nella gara contro il Renate. E non è detto, a questo punto, che l’infortunio non possa accelerare il reintegro di Rosario Bucolo in rosa. Quantomeno per avere un’alternativa in più nella zona nevralgica del campo. Tre settimane. È successo tutto nel finale della partita di sabato scorso: Corti si oppone alla conclusione in porta di un giocatore brianzolo, e il pallone, calciato con violenza, colpisce la punta dello scarpino destro del mediano arrivato l’estate scorsa dal Varese: il ginocchio, nell’impatto, subisce una leggera torsione, Corti si rialza ma viene sostituito. La risonanza magnetica effettuata ieri non lascia dubbi: il legamento collaterale mediale dell’articolazione della gamba destra ha subìto una piccola lesione, e per questo il giocatore dovrà rimanere ai box per circa tre settimane.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Fisico possente, gamba svelta, buone capacità con i piedi. È sbarcato alla Guizza, con 24 ore di anticipo sulla tabella originariamente prospettata, il misterioso attaccante in prova con i biancoscudati. Si tratta del britannico (ma di origini nigeriane) Fisayo Adarabioyo, punta centrale, che un mese fa ha compiuto 21 anni. Per la prima volta, ieri pomeriggio, si è allenato con la squadra di Pillon sotto gli occhi attenti del direttore sportivo Fabrizio De Poli: i prossimi tre o quattro giorni di “test” potrebbero convincere il Padova a puntare su di lui, perlomeno per la prossima stagione. «Starà qui con noi qualche giorno», ha spiegato il ds. «È un giocatore che ci è stato segnalato e consigliato: ce l’hanno descritto come un buon attaccante, e quindi ho deciso di vederlo all’opera con i miei occhi. Comunque è di passaggio: se riterremo interessante il suo profilo, ci potremmo pensare per la prossima stagione. Se anche ci convincerà in pieno, non credo che lo tessereremo sin da subito, perché non penso che ora ce ne sia bisogno. Ma prima che vada da altre parti, meglio vederlo all’opera». Calciatore dalla prestanza fisica notevole, e capace anche di giocare come punta esterna oltre che da centrale, Adarabioyo è nato a Londra, ma è cresciuto calcisticamente nel Manchester City: dopo aver spiccato il volo con le giovanili azzurre, è stato prelevato dal Birmingham, che a 17 anni gli ha fatto sottoscrivere il suo primo contratto da professionista, quindi ha viaggiato tra Crystal Palace e Macclesfield, nei campionati minori inglesi. Con quest’ultima negli ultimi mesi ha collezionato solo tre presenze. «Aveva la possibilità di andare in un paio di squadre, ma non ha trovato l’accordo con le società ed è rimasto fermo. Ma fisicamente sta bene». Suo fratello Tosin, di due anni più giovane, è invece un difensore centrale e per ora ha avuto più fortuna: è uno dei punti fermi della seconda squadra del City, e ha già esordito con i “grandi” in FA Cup. Nei prossimi giorni Fisayo avrà modo di farsi notare dallo staff tecnico e dalla dirigenza del Padova: se son rose, l’estate prossima fioriranno.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Tegola sul Padova: Daniele Corti, infortunatosi durante un contrasto sabato pomeriggio nel corso di Padova-Renate in un duro contrasto di gioco con un avversario, si è procurato una lesione di primo-secondo grado del legamento collaterale del ginocchio destro. Difficile al momento ipotizzare tempi di recupero precisi per il centrocampista biancoscudato, ma si parla di almeno un mese e mezzo di stop. La versione ufficiale comunicata ieri dal direttore sportivo Fabrizio De Poli parla di quattro settimane, ma in casi analoghi di solito il periodo di convalescenza e di recupero è più lungo. Ieri De Poli ha incontrato il tecnico Giuseppe Pillon per prendere una decisione in merito al reintegro di Rosario Bucolo, fuori rosa da tempo dopo una lite con l’allenatore. E sarebbe il direttore sportivo che sta frenando, a quanto pare, il ritorno nei ranghi del centrocampista siciliano, mentre dall’allenatore e dal presidente Giuseppe Bergamin è arrivato già il via libera. Nel frattempo da registrare l’ennesimo giocatore in prova alla Guizza. Si tratta dell’attaccante Fisayo Adarabioyo, attaccante classe 1995 di origini inglesi, che può vantare nel proprio curriculum anche un’esperienza con l’under 18 del Manchester United e con le squadre Under 21 di Manchester City e Crystal Palace. I «provini» di De Poli, dunque, proseguono, anche se quasi mai chi è stato preso in prova è stato poi tesserato. E tra quelli tesserati, Bucolo a parte, i flop non sono certo mancati, Ramadani su tutti.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 53, Pordenone 46, Bassano 43, FeralpiSalò 41, Alessandria 40, Pavia 39, Reggiana 37, Padova 35, Cremonese e SudTirol 34, Cuneo 28, Giana Erminio 27, Lumezzane 26, Pro Piacenza e Renate 25, Mantova 22, AlbinoLeffe 15, Pro Patria 2 (-7 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la ventiquattresima giornata: Cuneo-Pro Patria 2-1 (Chinellato (Cn) al 24′ pt e al 22′ st, Montini (Pp) al 30′ st), Padova-Renate 1-0 (Altinier (Pd) al 46′ pt), Alessandria-Bassano 1-2 (Stevanin (Ba) al 8′ pt, Mezavilla (Al) al 11′ pt, Candido (Ba) al 37′ st), Pro Piacenza-Pavia 1-2 (Ferretti (Pv) al 31′ pt, Orlando (Pp) al 42′ pt, Cesarini (Pv) al 36′ st), Reggiana-FeralpiSalò 3-0 (Spanò (Re) al 14′ pt e al 21′ pt, Siega (Re) al 23′ pt). SudTirol-Pordenone 1-3 (Strizzolo (Pn) al 32′ pt, Cattaneo (Pn) al 45′ pt, Strizzolo (Pn) al 13′ st, Spagnolli (St) al 33′ st), Giana Erminio-Cittadella 0-1 (Schenetti (Ci) al 32′ st), Lumezzane-Mantova 3-2 (Rapisarda (Lu) al 5′ pt, Sarao (Lu) al 14′ st, Gonzi (Mn) al 22′ st, Marchi (Mn) al 36′ st, Varas (Lu) al 43′ st), AlbinoLeffe-Cremonese 0-1 (Sansovini (Cr) al 6′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, primo marzo: primo allenamento settimanale per i Biancoscudati, assente Corti che dovrà stare ai box per un mese circa.




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