«Una partita eccellente per determinazione e per attenzione». Il 2-0 al Penzo sul Campodarsego ha riportato il Venezia in vetta da solo a +3 e adesso c’è la ferma volontà di non concedere più nulla agli inseguitori. «Ci sono nove partite, a cominciare da quella con il Levico. Ognuna di queste dovrà essere vissuta come se fosse uno scontro diretto con il Campodarsego ma giocato in campo neutro», avverte Giorgio Perinetti, che al di là della soddisfazione per il risultato del Penzo mette in guardia sull’atteggiamento da tenere d’ora in avanti. «I ragazzi hanno disputato un’ottima partita. E hanno dimostrato che se in campo mettono la giusta attenzione, il Venezia sul piano della tecnica non ha rivali in questo campionato». Per questo il ds ora chiede lo stesso livello di tensione per la sfida di domani in Trentino. «La partita con il Levico fu l’inizio dei nostri guai, all’andata. Invece adesso bisogna pensare a dare continuità al successo sul Campodarsego». All’andata il Venezia aveva 4 punti di vantaggio, subito dimezzati con il pareggio interno con il Levico. Da lì era iniziato il «periodo nero» degli arancioneroverdi, culminato con il sorpasso del Campodarsego e il lungo inseguimento che può dirsi concluso solo ora, tolta la breve parentesi di gennaio. E’ per questo che Perinetti chiede attenzione e, insieme a mister Favarin, insiste nel far passare il messaggio che il campionato non è certo finito qui. «Adesso abbiamo noi il campionato in mano e non possiamo lasciarcelo sfuggire. Ai ragazzi l’abbiamo detto chiaramente: non ci si può distrarre, bisogna scendere in campo sempre concentrati». La squadra domenica ha dominato in campo, lasciando ben poco spazio agli avversari. Il gol del vantaggio, firmato da Maccan, è arrivato dopo appena 7 minuti. Mentre a chiudere il match ci ha pensato nella ripresa Lattanzio al 38’. Nel mezzo, poco o nulla dal Campodarsego che però, per bocca del suo presidente Daniele Pagin, recrimina sull’arbitraggio di Ayroldi e promette battaglia fino alla fine del campionato: «Non ne risentiremo a livello psicologico – assicura – e lotteremo fino alla fine». Domani, nel turno infrasettimanale, la sfida a distanza si giocherà tra il campo del Levico e il Gabbiano dove il Campodarsego affonterà la Liventina, reduce dalla scoppola incassata domenica per mano della Luparense (6-0). Il Levico arriva dal 3-0 esterno sul Dro e Favarin dovrà fare a meno di Fabiano, squalificato per somma di ammonizioni. Facile che rimaneggi qualcosa in modo da far recuperare le forze in funzione dell’impegno infrasettimanale. Ieri seduta defatigante per chi ha giocato domenica, oggi giorno di rifinitura e poi la partenza per il Trentino.
(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Venezia)
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«Bravi a battere il Campodarsego, ora però non abbiamo margini di errore ed è troppo importante trovare continuità nelle vittorie per non ricominciare un’altra volta da capo». Giorgio Perinetti ne ha viste troppe per non guardare subito oltre il primato solitario che il Venezia ha ritrovato superando per 2-0 con le firme di Maccan e Lattanzio. D’altra parte domani gli arancioneroverdi fanno visita al Levico (ore 14.30 senza lo squalificato Fabiano) e domenica al Penzo arriva il Tamai. «Queste due partite, pareggiate all’andata, ci erano costate l’aggancio in vetta dal Campodarsego – ricorda il ds – quindi proprio ora, che in 180′ abbiamo rimesso in piedi una situazione che noi stessi avevamo compromesso, dobbiamo rimanere attenti e concentrati per non avere rivali». Quella di due giorni è stata una sfida accesa in campo e a parole, proseguita dopo il 90’con le critiche all’arbitro Ayroldi del presidente padovano Daniele Pagin. «Il Venezia non ha mai voluto mancare di rispetto a un Campodarsego da applausi per quanto sta facendo tenendoci testa. Quando ci siamo lamentati l’abbiamo fatto alla luce di statistiche e dati oggettivi, mai per «strategia». Dico solo che domenica finalmente abbiamo avuto un arbitraggio che non ha regalato niente a nessuno». Perinetti confida che «venerdì avevamo coperto il prato del Penzo con i teloni presi a Treviso per rischiare il bis della gara con l’Abano con le fasce laterali allagate» per poi passare alla disamina tecnica di un big match che ha vissuto «aggrappato» alla recinzione dietro la panchina. «In tribuna soffro troppo, le partite le ho sempre «giocate» a bordo campo ma al Penzo non c’è la panchina aggiuntiva. Complimenti a mister Favarin, non solo per aver preparato una gara perfetta nello spirito, azzeccando poi tutte le mosse, ma anche per come sta gestendo la rosa ampia». Al Penzo per la gioia del presidente Tacopina (ieri rientrato a New York) è tornato un pubblico numeroso. «Il calcio soffre la presenza «virtuale» di spettatori, ma le grandi conquiste si fanno insieme con la presenza «fisica» dei tifosi. A Noale e col Campodarsego i benefici si sono toccati. Un grazie a tutti ma il nostro campionato non è finito qui».
(Fonte: Gazzettino)