«Hanno scritto che il Venezia ha paura del Campodarsego. Grazie a chi in questo modo ci ha dato ancora più voglia di vincere». Gonfia il petto Joe Tacopina, carico a mille in sala stampa dove si è presentato sventolando quanto pubblicato dal Campodarsego sulla sua pagina Facebook alla vigilia del big match del Penzo. «Vedete questo foglio? Hanno scritto che a Venezia parliamo a vanvera, che se fossimo stati più forti di loro avremmo dovuto vincere tutte le partite invece di cercare di cercare di influenzare gli arbitri dimostrando di avere paura. Ebbene, in spogliatoio ho letto questo post ai miei ragazzi, ribadendo l’importanza di vincere dando una lezione di calcio. Sono stato accontentato, grazie per averci dato una motivazione extra e continuiamo così fino all’8 maggio». Parole di fuoco che fanno trasparire l’adrenalina per una sfida dai molteplici significati. «Serviva una partita perfetta – prosegue il presidente dei lagunari – Ho visto un Venezia molto molto pronto e non ne sono affatto stupito, perché so bene la qualità e l’intensità del lavoro quotidiano di dirigenti, tecnici e giocatori. Un pizzico di fortuna in più ce l’ha portato anche il sindaco Luigi Brugnaro, per la prima volta in tribuna al mio fianco, ma sempre vicino e interessato alle nostre vicende». Le polemiche da parte del Campodarsego non si sono però limitate ai social network, visto quanto dichiarato dal presidente padovano Daniele Pagin. «È ridicolo che ora si lamentino proprio loro dell’arbitraggio, dopo averci sempre accusato di parlare troppo degli arbitri per cercare di “tutelarci” – sottolinea Tacopina – Dico solo che tutti hanno visto la partita e, francamente, non so come si possa dire che siamo stati agevolati. In campo siamo stati superiori, mentre gli avversari mi sono parsi un po’ troppo nervosi», sbotta il presidente del Venezia che, nel corso del secondo tempo della partita, era scattato in piedi protestando per la mancata concessione di un calcio di rigore a Serafini. «Ora ci godiamo questa vittoria – continua Tacopina – Ma si tratta soltanto di una tappa di avvicinamento al traguardo della promozione in Lega Pro. Mancano ancora nove partite e dobbiamo insistere fino alla sosta. Dopodomani ci servono altri tre punti a Levico (il presidente non ci sarà in quanto questa mattina dovrà rientrare a New York, ndr) e di nuovo domenica prossima contro il Tamai. Il Venezia non ha paura di nessuno, gli altri forse sì».
(Fonte: Gazzettino, edizione di Venezia)