La vittoria contro il Renate e la contemporanea sconfitta di ieri del Sudtirol (fermato in casa dal Pordenone), hanno permesso al Padova di guadagnare un posto in classifica. I biancoscudati sono ottavi, ma più che la posizione in sé, i risultati del week end sono stati favorevoli a Neto Pereira e compagni, che hanno allungato a + 10 sulla zona playout, portandosi a 6 punti di distanza dal quarto posto che vale la zona playoff. Quali ambizioni? Al momento il Padova sembra indirizzato verso un campionato tranquillo di metà classifica, che non dovrebbe far palpitare troppo i tifosi, né in senso positivo, né negativo. Anche se il calendario delle prossime due giornate potrebbe dare una risposta definitiva, come ha sottolineato anche lo stesso presidente Giuseppe Bergamin. «Domenica prossima andiamo a Mantova», le parole del patron. «Sarà uno scontro diretto in chiave playout e, se dovessimo vincere, la settimana successiva ospiteremo il Pavia, in quello che potrebbe essere, a quel punto, uno scontro diretto per l’alta classifica. Ci sono ancora dieci partite, sono tante e possiamo fare bene per ambire alle posizioni più alte della graduatoria. Credo che la squadra possa migliorare ancora e mi aspetto un po’ più di spregiudicatezza, anche per far divertire maggiormente il pubblico».
Troppo tardi per puntare ai playoff? Si, secondo il vicepresidente Edoardo Bonetto: «Sognare non costa nulla, ma io credo sia molto complicato riagganciare i playoff. Se alcune gare precedenti fossero andate in maniera diversa, magari avremmo avuto qualche speranza, ma sono comunque soddisfatto».
Il direttore sportivo Fabrizio De Poli, infine, non parla di obiettivi, ma si mostra fiducioso sulle prossime giornate: «Abbiamo raggiunto una certa completezza a livello di struttura e organizzazione. Se incrementassimo un po’ le nostre capacità offensive, potremmo continuare il trend positivo. Infine, mi auguro che nelle prossime partite possano trovare ancor più spazio anche i nostri giovani». Pillon da playoff. In effetti, i dati testimoniano la crescita progressiva della squadra. Giuseppe Pillon ha una marcia da playoff, visto che, considerando soltanto le partite dal cambio di allenatore in poi, i biancoscudati sarebbero quarti in classifica con 20 punti, due in meno del Bassano, ma con la miglior difesa in assoluto con appena 5 gol subìti. Con due partite disputate in meno, Pillon ha già fatto meglio di Carmine Parlato, in termini di punti (20 a 15), gol segnati (13 a 11) e subìti (5 a 13). Il cambio di passo portato dal mister trevigiano va ricercato forse nella scelta degli uomini. Pillon non ha mai cambiato formazione, se non per infortuni o squalifiche, ha sempre puntato sullo stesso modulo, utilizzando dall’inizio soltanto 16 giocatori, contro i 18 di Parlato.
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe)