Live 24! Padova-Renate 1-0, eurogol di Altinier e torna il sorriso in casa biancoscudata

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Ore 22.30 – (Il Piccolo) Arrivano altri tre rinforzi per la Triestina. Ieri, dopo il consulto fra Mauro Milanese e il curatore Vernì, alla ricerca delle ultime risorse economiche disponibili da poter spendere sul mercato, l’Unione ha potuto tesserare altri tre giocatori: l’attaccante Luigi Cuppone, il centrocampista Guilherme Monti e il difensore Alessio Romeo. «Ringrazio Vernì, abbiamo lavorato bene assieme e così abbiamo potuto completare numericamente la rosa», afferma soddisfatto Milanese. Del resto, dopo gli arrivi di Cornacchia e Muzzi e l’ingaggio di Fantina, l’obiettivo dichiarato era di far arrivare almeno un altro rinforzo per reparto. Missione compiuta, con sei nuovi giocatori in totale. Forse non tutti titolari, ma sicuramente in grado di offrire valide alternative in una rosa che era ridotta all’osso. E mercato quasi certamente chiuso, anche se mai dire mai, nel caso nelle prossime settimane si profilasse qualche ghiotta occasione, soprattutto a livello di bomber. Ma intanto la Triestina può festeggiare altri tre arrivi, anche se solo per uno di loro c’è una lieve possibilità che sia già disponibile per domenica: si tratta del difensore centrale Alessio Romeo, preferito all’altro difensore in prova, ovvero Petullo. Romeo, siciliano, classe 1990, nelle giovanili ha militato con Palermo e Messina, poi ha giocato nella Libertas S.Marino, nel Visè (serie B belga), nel Licata in D e con la Pro Favara in Eccellenza. Viene descritto come un difensore rapido, in teoria un vice Piscopo, ma all’occorrenza capace di giocarci anche in coppia. Per quanto riguarda la partita di domani con il Belluno, si spera che arrivi in extremis l’ok dalla Lega per il suo utilizzo (anche perché Piscopo è squalificato), altrimenti potrà certamente giocare già dall’infrasettimanale di mercoledì a Montebelluna. Problema che purtroppo non riguarda gli altri due nuovi arrivi, Cuppone e Monti, per i quali sarà necessaria un po’ di pazienza prima di vederli all’opera: entrambi infatti ultimamente avevano giocato all’estero, per cui bisognerà attendere il transfer per poterli utilizzare, come del resto sta avvenendo per Muzzi. Cuppone, salentino classe 1997, è una prima punta cresciuta nel Lecce che dopo una breve esperienza nel Carpi e nella Nazionale Under 18 di Lega Pro, la scorsa estate si era accasato in Svizzera, nel Lugano. Guilherme Monti invece, è un centrocampista italo-brasiliano classe 1992, un mancino dai piedi buoni che potrebbe giocare davanti alla difesa. Nel frattempo la squadra sta ultimando la preparazione in vista della sfida di domani contro il Belluno (al Rocco inizio ore 14.30, arbitra Gentile di Seregno).

Ore 22.10 – (Corriere delle Alpi) Vietato sottovalutare la Triestina. Il Belluno domani pomeriggio scende a Trieste per affrontare al Nereo Rocco la squadra alabardata (arbitro Gentile di Seregno). L’avversario dei gialloblù si trova in zona playout, ma questo non deve ingannare Bertagno e compagni che si troveranno davanti ad una formazione agguerrita e assolutamente rivoluzionata rispetto ad inizio stagione. Nelle ultime settimane la Triestina sta svolgendo doppie sedute di allenamento e ha tutta l’intenzione di salvarsi senza passare per gli spareggi di maggio. Dal suo canto il Belluno si presenta al Nereo Rocco senza il tecnico Vecchiato, che dovrà guardare la squadra dalla tribuna per squalifica, ma recupera, anche se solo per la panchina, Stefano Mosca che in settimana ha corso e che sta lavorando il più velocemente possibile per rientrare per il derby contro il Ripa Fenadora. «Purtroppo il giudice sportivo mi ha squalificato per due giornate e non potrò sedere in panchina», commenta il tecnico del Belluno Vecchiato, «sono davvero dispiaciuto per questo provvedimento che ritengo ingiusto, ma sono tranquillo perché la squadra sarà guidata dalla panchina da Ivan Da Riz. Il calendario ci dice che stiamo entrando nella fase calda del campionato ed è importante poter contare sull’intera rosa. Dopo il pareggio interno di domenica contro il Giorgione, dobbiamo tornare alla vittoria a Trieste per continuare a restare nella zona playoff. La Triestina è però in un buon momento e anche dal punto di vista societario la situazione è nettamente migliorata in queste ultime settimane; sicuramente lotteranno fino all’ultima giornata per evitare i playout. Mosca sarà con noi in panchina, in questo momento è infatti fondamentale essere ancora più uniti e fare squadra, per continuare a inseguire il nostro obiettivo stagionale chiamato playoff». Chi gioca? In porta c’è sempre il ballottaggio tra Brino e Solagna; questa volta potrebbe toccare a quest’ultimo. In difesa sulle corsie esterne ci saranno Pescosta a destra e Pellicanò a sinistra. Al centro la coppia dovrebbe essere formata da Sommacal e Calcagnotto. A metà campo Bertagno dovrebbe tornare dal primo minuto insieme a Miniati e Masoch. In avanti la coppia d’attacco potrebbe essere formata da Corbanese e Marta Bettina, alle loro spalle invece farà il trequartista Duravia. Tifo caldo a Trieste. La corriera organizzata dalla società gialloblù ha trovato in queste settimane diversi partecipanti e al Nereo Rocco di Trieste sono attesi molti tifosi che faranno sentire la loro vicinanza alla squadra. Dopo il match contro gli alabardati si tornerà già in campo il mecoledì, in casa, contro il Dro.

Ore 21.40 – (Gazzetta di Mantova) In 23 giornate di campionato il Lumezzane ha cambiato ben tre allenatori, l’ultimo dei quali Antonio Filippini, promosso dalle giovanili (43enne ex centrocampista famoso per aver giocato a lungo con il gemello Emanuele), il quale ha esordito sabato scorso con un successo per 2-1 in casa della Pro Patria. I tre punti hanno interrotto una lunga serie negativa (sei gare senza vittorie) che ha indotto la dirigenza triumplina a esonerare mister Paolo Nicolato, che a sua volta era subentrato all’esperto Gianfranco D’Astoli. Con D’Astoli alla guida il Lumezzane aveva totalizzato 13 punti nelle prime 14 gare, con Nicolato 7 punti in 8 partite, fino al già citato debutto vincente di Filippini: in totale 23 punti (uno più del Mantova), quart’ultimo posto in classifica e due lunghezze dalla salvezza diretta. Tra le mura amiche il Lumezzane ha vinto 4 volte piegando, tra le altre, formazioni come Alessandria e Pordenone: è anche vero che ha subìto ben sei sconfitte, rimediando l’unico pareggio ma di valore contro la capolista Cittadella. A gennaio si era cercato di far fronte al periodo difficile ingaggiando 5 giocatori, quattro e a centrocampo (Calamai dall’Ischia, Sarr dalla Maceratese, Sicurella dal Foggia e Jacopo Mantovani, sogno proibito dell’ex mister Antonio Sala tre anni fa, dalla Correggese). In attacco, a dar man forte agli esperti Cruz (’88, 4 reti) e Sarao (’89, 5 gol finora) è arrivato il promettente Valotti dal Renate. Dall’inizio del campionato i giocatori sono stati abituati a sperimentare praticamente tutti i moduli: dal 4-5-1 di D’Astoli, al 4-4-2 di Nicolato fino al nuovo 4-3-3 varato la scorsa settimana da Filippini. Il reparto più in difficoltà sembra essere la difesa, che con 31 reti al passivo e la seconda peggiore del girone.

Ore 21.20 – (Gazzetta di Mantova) Dalla sua apparizione al Martelli il giorno prima della sfida con il Cuneo, Fabrizio Lori non ha più perso di vista i biancorossi: anche ieri mattina ha assistito alla prima parte dell’allenamento allo stadio e domani partirà per Lumezzane in pullman con la squadra. «È stata una settimana di grandi emozioni – racconta l’ex patron, attuale consigliere del presidente Sandro Musso -, a partire dalla vittoria sul Cuneo, che ovviamente sarebbe arrivata anche senza il mio ritorno ma che è stata fondamentale per il nostro cammino verso la salvezza. Non era facile, mister e giocatori sono stati davvero bravi». A tal proposito, Lori spende parole importanti sul gruppo biancorosso appena conosciuto: «Sono stato a pranzo con la squadra domenica, ho avuto modo di conoscere i giocatori e di ascoltare il mister mentre parlava loro. E devo dire che sono rimasto sorpreso perché, nonostante la classifica negativa e i tre mesi e mezzo senza vittorie, ho trovato un gruppo affiatato, formato da ragazzi a posto: c’era positività, la stessa che poi si è vista in campo. Perché uno scontro diretto così lo vinci soltanto se sei una squadra vera. E anche il mister mi ha fatto un’ottima impressione: sembra pacato ma in realtà ha tanta grinta e “fame” di arrivare. Insomma, dopo aver visto la realtà Mantova dall’interno, sono molto più fiducioso». Domani a Lumezzane ci sarà un altro scontro diretto cruciale: «Sarà una partita difficile, su un campo probabilmente pesante a causa della pioggia, che potrebbe favorire un po’ i nostri avversari. Ma la cosa fondamentale è giocare come abbiamo fatto contro il Cuneo, mettere in campo lo stesso spirito e la stessa voglia di vincere». Una mano potranno darla anche i tifosi, che seguiranno numerosi la squadra: «Loro non mancano mai, sono eccezionali. Alcuni sono venuti anche in negozio da me lamentandosi che a Mantova nessuna ricevitoria aveva i biglietti per la partita di Lumezzane. Mi toccherà aprire un Mantova Point in centro…». E giù una risata. Ma sul suo impegno nell’Acm Lori non scherza per niente: «Con il presidente Musso ci sentiamo tutti i giorni, questa settimana lui era impegnato a Brescia e io ho cercato di seguire il più possibile la squadra. La collaborazione è perfetta, sono davvero contento di essere tornato. Ma adesso l’unica cosa che conta davvero è conquistare la salvezza». L’ex patron, infatti, con la mente è già proiettato verso il futuro: «Una volta salvi, ma anche prima, dovremo programmare la prossima stagione con l’obiettivo di ottenere risultati diversi. Non ci sarà bisogno di stravolgere tutto, il gruppo attuale può essere un buon punto di partenza anche perché ci sono tanti giovani. Si può spendere meno di quest’anno e arrivare più in alto, l’importante è muoversi per tempo e con le idee chiare, sfruttando magari anche buoni rapporti con club di serie A. La Sdl ci sarà – conclude Lori – e spero proprio che anche sul territorio tanti sponsor tornino ad affiancare il Mantova, perché questa piazza merita una squadra almeno da serie B».

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Matteo Buratto, Luca Strizzolo, Alberto Filippini: sta per nascere il Pordenone del futuro. In questi giorni, infatti, lo staff di mercato neroverde si appresterà a chiudere tre partite quasi più importanti di quella che andrà in scena domani a Bolzano. Si tratta, nel dettaglio, delle situazioni contrattuali di tre giocatori fondamentali per lo sviluppo del gioco impostato da Bruno Tedino. Partiti in sordina (Filippini e Buratto addirittura in panchina), oggi sono diventati elementi quasi insostituibili della rosa, e adesso per loro è pronto il piano dei rinnovi. Si può chiudere facilmente, ma meglio farlo quando le cose vanno bene e l’entusiasmo è ancora a mille. Per questo la società accelererà già dalla prossima settimana, mettendo sul piatto almeno due contratti biennali che legheranno altrettanti giocatori fino al 2018. Si tratta di Matteo Buratto e Luca Strizzolo. Per Filippini, invece, si valuterà la scelta tra il biennale e il rinnovo fino al 2017, anche se alla fine anche per l’attaccante scuola Atalanta potrebbero aprirsi le porte del pluriennale. Ci sono poi le situazioni legate ai prestiti. Giocatori oggi “sfruttati” dal Pordenone ma di proprietà di altri club. Uno di questi è Marco Martin, protagonista in quanto ex di turno della partita di domani a Bolzano. «Sarà determinante la sua volontà», spiegano dallo staff di mercato neroverde. E ad oggi la sua volontà è quella di rimanere al Pordenone. Anche in questo caso, quindi, l’accordo con il Pavia è tutt’altro che impossibile.

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quattro anni di galera: li ha minacciati a chi trucca le partite di calcio Piero Calabrò, coordinatore unico della Commissione Grandi Rischi della Figc, organismo che si occuperà di calcio scommesse, doping e violenze negli stadi. La dichiarazione fatta da Calabrò ieri a Tuttolegapro è arrivata proprio nei giorni in cui (ieri e oggi) a Roma, davanti alla Corte Federale di Appello, si stanno discutendo le posizioni di 29 società di serie B, Lega Pro e Lega D e di 52 tesserati condannati in primo grado in seguito all’inchiesta “Dirty Soccer” della Procura di Catanzaro. La Commissione sarà composta da membri del Viminale, delle Leghe di Serie A e B, della Magistratura e del giornalismo. EDUCARE – Il malcostume è particolarmente dilagante in Lega Pro, come dimostrato dalle sentenze e dalle penalizzazioni che hanno stravolto il campionato scorso e rischiano di stravolgere anche quello in svolgimento, nonostante tutto il monitoraggio in atto, compreso quello di Federbet che ha sollevato il caso. «Il monitoraggio – afferma Calabrò – non è sufficiente. Serve più prevenzione: bisogna far capire ai calciatori i rischi che corrono con la nuova legge: oggi se un giocatore trucca un match può finire dietro le sbarre anche per 4 anni». SERIE A RISCHIO – Calabrò promette particolare attenzione alla Lega Pro. «È la vera patata bollente – afferma -. Basti pensare al numero di club che ogni anno spariscono dalla terza serie per problemi economici». Altri se la cavano con qualche invenzione: «La Covisoc certifica una regolarità formale nei bilanci, ma – scuote la testa Calabrò – bisognerebbe indagare più a fondo, scoprire se le fatturazioni dei club siano realmente esistenti o frutto di trucchetti contabili. Tra i vari tipi di doping non dobbiamo dimenticare quello finanziario». CAVALLO DI TROIA – La Commissione non è ancora stata attivata e già molti si chiedono se un organo interno possa veramente controllare anche chi l’ha nominato. «Questa Commissione – garantisce Calabrò – sarà il cavallo di Troia nel marcio del calcio italiano». SITUAZIONE NEROVERDE – Pordenone sotto questo aspetto sembra un’isola di pace. La scorsa stagione il club neroverde passò a pieni voti tutte le ispezioni Covisoc. Poi ironia della sorte retrocesse, mentre altre società (vedi Monza) fallirono dopo essersi salvate o sono state penalizzate in questa stagione per fatti commessi in quella passata (Pro Patria). Incongruenze che costrinsero Lovisa e soci a sborsare mezzo milione di euro per il ripescaggio in Lega Pro. «Proprio per questo – afferma Mauro Lovisa – già l’anno scorso sottolineavo l’irregolarità del campionato e mi auguravo che le penalizzazioni per inadempienze economiche o partite truccate fossero applicate nella stagione allora in corso e non in quella successiva. Bisogna essere seri: non promettere tanto e pagare quello che si è promesso. Noi siamo così e ora tutti parlano di noi e della nostra gestione. Inoltre – aggiunge re Mauro – bisogna avere rapporti schietti con i tecnici e soprattutto con i giocatori. Io dico sempre ai ragazzi: avete problemi? Parliamone. La mia porta è aperta. Bisogna creare un rapporto di fiducia e serietà. Noi siamo una grande famiglia e anche a questo è dovuto il secondo posto della squadra. Guardateli – Lovisa sta seguendo a bordocampo l’allenamento di Stefani e compagni – in vista della trasferta di Bolzano. Corrono, sudano e si divertono come matti. Questa è la sorpresa Pordenone».

Ore 20.20 – (Messaggero Veneto) La si può definire a tutti gli effetti Pordenone-mania. Forse normale quando si vincono 7 partite consecutive e si rimane l’unico club professionistico in Italia ad aver sempre ottenuto i 3 punti nel 2016. Ma un po’ di effetto sorpresa rimane. Per ultimo, anche il principale quotidiano sportivo nazionale (la Gazzetta dello Sport) si è occupato del fenomeno neroverde, puntando sui grandi maestri del tecnico Bruno Tedino, ovvero Arrigo Sacchi e Antonio Conte, con cui ha lavorato durante la militanza al club Italia. La “rosea” arriva a coronamento di una settimana in vetrina: aveva cominciato Raisport riservando ai ramarri tutta la griglia della top 11. Quindi le interviste a Tedino per Sky Sport, e i siti internet del giornalista Gianluca Di Marzio e più di recente del portale, “La Giovane Italia”, che ieri ha pubblicato l’articolo: “Tedino: vi racconto il mio calcio, tra Sacchi e Guardiola”. E così il Pordenone un giorno si risvegliò con oltre 11 mila “like” nella propria pagina Facebook.

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) “Domenica, maledetta domenica”, recitava il titolo di un pluridecorato film dei primi anni Settanta. Non siamo ancora a quei livelli. Attributo troppo severo, ma la domenica neroverde è sinora stata molto più avara di soddisfazioni rispetto agli altri giorni del weekend. Il Pordenone ha giocato per 9 volte nel giorno festivo per eccellenza, raccogliendo solo 11 punti (le vittorie con Albinoleffe al Bottecchia e al Mapei stadium con la Reggiana, i pareggi con Piacenza, Renate, Altoadige, Padova e Alessandria): media di poco superiore a un punto a partita. Contro i 32 ottenuti nelle altre 14 giornate (media di oltre 2 punti). Cabala. La squadra delle meraviglie, dunque, è chiamata domani a Bolzano a infrangere un altro tabù. A dimostrare che in questo momento anche la cabala deve arrendersi allo strapotere di Pederzoli e compagni. Compito assai difficile, considerato il buono stato di forma dell’Altoadige di Stroppa, già capace di fermare i ramarri all’andata (il 2-2 passato alla storia per la memorabile rovesciata di De Cenco) e fresco di un punto prezioso (e stretto) a Salò, al cospetto della terza forza del girone. Da seguire. Ma la particolarità della gara di Bolzano è pure un’altra. Il Pordenone, infatti, giocherà conoscendo quasi tutti i risultati delle dirette rivali nella corsa ai play-off. Oggi (alle 17.30) scenderà in campo la Feralpisalò, attesa dal delicatissimo confronto esterno con la Reggiana, all’ultimo treno per gli spareggi-promozione. Alla stessa ora andrà in scena il big match tra Alessandria e Bassano, appaiate al quarto posto a 3 lunghezze dai neroverdi. Un pomeriggio da seguire attentamente (gare in diretta sul sito sportube.tv), mentre domani alle 15, ovvero un’ora dopo i Tedino boys, scenderà in campo la capolista Cittadella sul campo della Giana di Bruno e Gasbarroni. Dubbi. Intanto, la rifinitura odierna farà sciogliere a Tedino anche gli ultimi dubbi sulla formazione da opporre all’Altoadige. Due in particolare le questioni sul tavolo: col ritorno di Ingegneri, si rivedrà Pasa a centrocampo, oppure verrà confermata la difesa di Cremona? E tra il rientrante Filippini, Strizzolo e Berrettoni chi partirà dalla panchina? Out ancora Marchi, De Agostini e Beltrame. Ma la prossima al Bottecchia con il Lumezzane potrebbe essere la volta buona per cominciare a conoscere le doti dell’ex promessa juventina.

Ore 19.40 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 50, Bassano e Pordenone 43, FeralpiSalò 41, Alessandria 40, Pavia 39, Reggiana 37, Padova 35, SudTirol 34, Cremonese 31, Cuneo 28, Giana Erminio 27, Pro Piacenza e Renate 25, Lumezzane 23, Mantova 22, AlbinoLeffe 15, Pro Patria 2 (-7 punti di penalizzazione).

Ore 19.30 – Lega Pro girone A, fischio finale: Alessandria-Bassano 1-2, Pro Piacenza-Pavia 1-2, Reggiana-FeralpiSalò 3-0.

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dai tifosi una vigilia tiepida, ma Favarin tira dritto e chiede al suo Venezia di «dare il colpo di grazia» al Campodarsego. Sul piano del morale e della fiducia, quantomeno, visto che il tecnico arancioneroverde sa bene come dopo l’importante faccia a faccia di domani al Penzo (ore 14.30) ci saranno altri 27 punti in palio. Un big match che mette in palio il primato solitario dopo i dispetti che le due capoliste si sono fatti a distanza tra sorpassi, controsorpassi e frecciatine incrociate. «Non è vero che il Campodarsego non ha niente da perdere – la risposta di mister Giancarlo Favarin alla «linea» tenuta in casa padovana – d’altra parte è primo con i nostri stessi 64 punti. Un signor biglietto da visita per due squadre a oggi sullo stesso piano: è ovvio che noi vogliamo vincere per staccarci, ma mi aspetto un avversario che pur facendo qualche calcolo e scendendo in campo molto accorto con una difesa a cinque non potrà comunque rinunciare a giocare». La società lagunare ieri pomeriggio ha reso noto che i biglietti staccati in prevendita sono stati circa un migliaio, compresi quelli per le squadre del settore giovanile e gemellate (cifra cui andranno sommati i 786 abbonati). «Serafini convive con un problemino al gluteo ma ci sarà, Ferrante e Marcolini sono recuperati quindi ho tutti a disposizione – sorride Favarin -. Non mi aspetto un match con occasioni a iosa, noi dovremo essere più bravi a capitalizzare gli episodio sapendo che il Campodarsego davanti ha un potenziale importante ma in difesa soffre. La possiamo vincere con l’intelligenza e l’equilibrio tra osare e aspettare con pazienza». Domani a Sant’Elena dirigerà una terna pugliese guidata da Giovanni Ayroldi di Molfetta, «figlio d’arte» di Nicola e nipote di Stefano, entrambi ex internazionali nei ruoli di arbitro e assistente. DERBY – La pressoché certa partecipazione del centrocampista lagunare Alberto Acquadro alla 68. Viareggio Cup potrebbe comportare lo slittamento del derby con il Mestre. La Lnd infatti, nel caso in cui la Rappresentativa di serie D raggiungesse le semifinali, ha stabilito il rinvio d’ufficio a mercoledì 30 marzo delle gare previste per domenica 20 come Mestre-Venezia (a meno che entrambe le società non siano d’accordo per giocare ugualmente). Se la Rappresentativa conquistasse invece la finale il derby slitterebbe a mercoledì 6 aprile.

Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Il valore di questa partita lo conosciamo bene. E anzi, in settimana, abbiamo cercato di stemperare la tensione. Dobbiamo cercare di essere pronti mentalmente e fisicamente». È questo l’auspicio del bomber arancioneroverde Matteo Serafini alla vigilia di Venezia-Campodarsego, lo scontro al vertice di domani pomeriggio al Penzo (ore 14,30) che, inutile nasconderlo, vale ben più dei canonici tre punti in palio. Squadre appaiate a quota 64 punti, con il Venezia tornato in vetta approfittando del ko dei padovani con la Luparense, dopo una cavalcata che li ha portati per diverse giornate a guidare la graduatoria. «Loro hanno sempre cercato di rimanere davanti, ora però ci ritroviamo con gli stessi punti. Vedremo come va a finire, sarà un confronto entusiasmante», riflette il capocannoniere della squadra con 15 gol, passato alla storia per aver trafitto tre volte l’allora fresco campione del mondo Gianluigi Buffon in un Brescia-Juventus 3 a 3, nell’unico anno in cadetteria dei bianconeri. Dopo il lungo testa a testa, tra sorpassi e contro-sorpassi, con il ritorno in vetta il Venezia arriva allo scontro diretto nella migliore delle condizioni. E il risultato di domani, dovesse essere positivo, lancerebbe un chiaro messaggio di superiorità alla diretta concorrente. «Ma ricordiamoci che alla fine della partita – avverte Serafini – non c’è nulla in palio, non si vince alcun trofeo. Dopo ci saranno altre nove partite per arrivare alla fine del campionato. Sarà lì che dovremo dare continuità a un eventuale risultato positivo». La squadra ha lavorato sodo in settimana ed è al completo. Sono rientrati i vari Ferrante, Beccaro, Marcolini, tutti a pieno regime. E anche Serafini è arruolabile, dopo essersi fermato in settimana per un piccolo fastidio muscolare. «Nulla di preoccupante, un problema gestibilissimo». Con 15 gol all’attivo, l’attaccante arancioneroverde è pronto a fare la sua parte nel reparto offensivo, che dovrebbe essere interamente confermato rispetto alla partita di Noale e dunque con il trio Innocenti, Serafini e Fabiano subito dietro a Maccan. «Non ha importanza se segnerò io o un mio compagno. Sono un giocatore d’esperienza e cerco di trascinare insieme a me i compagni. Quel che conta è che alla fine vinca il Venezia».  Il Campodarsego è una squadra con un ottimo ruolino di marcia in trasferta (10 vittorie e appena 8 gol subiti fuori casa)e sicuramente verrà al Penzo per proseguire la sua marcia. «Mi aspetto una partita molto fisica, perché è lì che i nostri avversari hanno un punto di forza e possono metterci in difficoltà. Ma noi siamo pronti sotto ogni punti di vista, non possiamo permetterci di tralasciare nulla. Credo che in una partita tra le prime della classe, a decidere saranno gli episodi. E noi – chiude Serafini – dovremo cercare di creare il maggior numero di situazioni favorevoli. Magari sfruttando anche un po’ la fortuna». In prevendita sono stati venduti circa 200 biglietti, cui vanno sommati gli 800 tagliandi distribuiti ai ragazzi del settore giovanile e delle società gemellate. Trasporti: previste quattro corse da San Giuliano (ore 12,45; 13; 13,10; 13,20) con ritorno a partire dalle 16,35. Non ci sono invece i bis da Piazzale Roma.

Ore 18.40 – (La Nuova Venezia) «Ci siamo. Parliamo di questa partita da due mesi, da quando è iniziato il girone di ritorno, adesso è arrivata». Bello carico, Giancarlo Favarin, alla vigilia del match-clou con il Campodarsego, agganciato in testa alla classifica una settimana fa. «Trovarci a pari punti e non dovendo recuperare uno svantaggio, è un elemento importante, ma è pur sempre una partita con tre punti in palio». Ovvio. Un pareggio lascerebbe la situazione inalterata e le due squadre si giocherebbero la promozione in Lega Pro a distanza nelle ultime nove gare, chi vince non ipoteca il salto tra i professionisti, però rifilerebbe un bel ceffone al dirimpettaio. Venezia al gran completo, Favarin avrà solo l’imbarazzo di scegliere l’undici di partenza e i panchinari. «Proveremo a vincere» rimarca il tecnico pisano, «però abbiamo grande rispetto del Campodarsego, che ha disputato un grande campionato e che non ha 64 punti in classifica per caso. Una signora squadra che ha saputo stare sulla stessa linea del Venezia e che domani proverà a riprendersi la vetta in solitudine». Una partita dove entrambe le squadre non si butteranno allo sbaraglio. «Potrebbe essere un incontro tattico, di studio in avvio» spiegato Favarin, «non credo che sarà una gara con tante occasioni, quindi sarà fondamentale essere molto concreti sotto porta, sfruttare al massimo le opportunità. Il Campodarsego ha subìto solo otto reti in trasferta, noi in casa abbiamo concesso poco, anche se entrambe le squadre possiedono un reparto offensivo di tutto rispetto. Sul piano psicologico stiamo meglio noi, che arriviamo da una vittoria e dall’aggancio, per questo motivo un nostro successo potrebbe dare un bel colpo ai nostri avversari». La partita è stata affidata a Giovanni Ayroldi di Molfetta, 23 anni, terza stagione in Can D e ultimo rampollo di una famiglia di arbitri e assistenti. Tra biglietti venduti, abbonati e iniziative con scuole e società gemellate siamo verso 1700-1800 presenze, al Campodarsego sono andati una cinquantina di tagliandi di tribuna. Mezzi. Saranno potenziati i mezzi in partenza da San Giuliano, in collaborazione con l’Actv: quattro partenze prima della partita (ore 12.45, 13, 13.10 e 13.20), quattro al ritorno da Sant’Elena (ore 16.35, 16.40, 16.45 e 16.50). Non sono previste invece corse bis da piazzale Roma. Giovanili. Si terrà lunedì 29 febbraio, al Taliercio (ore 17), il secondo dei quattro “Venezia Football Club Training Concept”, progetto ideato con l’obiettivo di trasmettere alle società gemellate la metodologia di lavoro utilizzata dal Venezia e consentire ai tecnici del territorio di avere un’ulteriore occasione di crescita professionale. gioco: il portiere, un giocatore».

Ore 18.10 – (Mattino di Padova) L’attesa è (quasi) finita. Domani (ore 14.30) il Campodarsego si giocherà una bella fetta di Lega Pro in casa dell’altra capolista del girone C di Serie D, il Venezia. Allo stadio Penzo andrà in scena la partita di gran lunga più importante della stagione: gli arancioneroverdi, infatti, sono alla ricerca di una leadership (intesa soprattutto a livello psicologico) che non sono mai riusciti ad avere per colpa di un “Campo” che, a sua volta, ha bisogno dell’ultima spinta, forse decisiva, per iniziare a credere veramente nella promozione. Il direttore generale dei biancorossi Attilio Gementi, però, predica ancora una volta la calma: «Dopo questa partita ne avremo altre nove da giocare e sono convinto che la vittoria finale si deciderà proprio in volata», osserva. «Naturalmente bisogna partire dal presupposto che questo campionato lo può perdere solo il Venezia. D’altra parte, chi può permettersi di mandare in tribuna giocatori che hanno militato in Lega Pro fino all’altroieri? Noi no». Tuttavia, a giudicare dal ruolino di marcia delle due pretendenti, in lotta ormai da mesi sul filo dei tre punti, il match di domani potrebbe fare la differenza: «Sì, e proprio per questo andremo al “Penzo” a fare il nostro gioco», sottolinea il dirigente padovano. «Non sarà un Campodarsego chiuso e attendista, come mi è capitato di leggere in settimana, ma semplicemente più attento a non commettere errori, soprattutto in fase difensiva. Con la Luparense, domenica scorsa, ci sono costati carissimi». I biancorossi affronteranno la trasferta in laguna con un bel gruppo di tifosi al seguito. Inoltre stamattina, dalle 10 alle 12, si potranno acquistare i biglietti della partita in prevendita nella sede societaria di Reschigliano, in via Marconi. Nel frattempo, è stato designato l’arbitro della sfida: si tratta di Giovanni Ayroldi, figlio e nipote d’arte (il padre Nicola ha arbitrato in Serie A e lo zio Stefano è stato assistente a anche livello internazionale) della sezione di Molfetta (Bari).

Ore 17.40 – Sala stampa, Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “È stata una partita sofferta, e abbiamo capito una volta per tutte che contro il Renate non segneremo mai un rigore! Scherzi a parte, potevamo fare meglio ma con questa vittoria possiamo ritrovare la serenità perduta… Col Mantova possiamo dimostrare ancora una volta il nostro valore”.

Ore 17.30 – Sala stampa, Giuseppe Pillon (allenatore Padova): “Dovevamo chiudere la partita su rigore! L’importante oggi però era vincere, e ce l’abbiamo fatta. Era uno scontro diretto, andava vinto… Non è stata una bella partita perché loro aggrediscono molto mentre noi dovevamo stare attenti alla velocità dei loro attaccanti, mi complimento coi difensori perché hanno fatto una bellissima partita. Dovevamo vincere per ritrovare serenità, ma ora dobbiamo proseguire! Do due giorni di riposo perché in settimana abbiamo consumato molte energie”.

Ore 17.20 – Sala stampa, Giovanni Colella (allenatore Renate): “Il rammarico posso mettermelo dove sapete voi… Nel primo tempo siamo stati troppo timidi. Il rigore a loro? Lasciamo stare… Quel che è stato è stato, potevamo però fare meglio”.

Ore 16.55 – Fischio finale: il Padova batte il Renate 1-0, rete di Altinier al 46′ pt.

Ore 15.00 – (Gazzettino) Andrea Schenetti è stato il match-winner con la Giana Erminio nella partita d’andata al Tombolato, vinta dal Cittadella per 1-0. Era il primo gol stagionale per l’ex Como, che ha poi concesso il bis a Cuneo. Adesso è atteso il terzo gol, secondo il detto del “non c’è due senza tre”. Ricorda l’interessato: «Ho finalizzato un’azione di Jallow sulla sinistra calciando di prima intenzione dalla zona del dischetto. È stato un gol importante, ma adesso guardiamo avanti perchè sono decisive le prossime partite sulle quali dobbiamo concentrare tutte le nostre energie». L’impegno di Coppa Italia con la Cremonese non penalizza il prosieguo del campionato, anzi per Schenetti è un valore aggiunto: «Vincere aiuta a vincere perchè fa crescere l’entusiasmo e l’autostima nello spogliatoio e nell’ambiente. Sono energie positive che sta a noi canalizzare nel modo giusto e vedo tanta voglia di far bene nel nostro gruppo». Il Cittadella affronterà in semifinale la Spal mercoledì 2 marzo a Ferrara e il 9 al Tombolato, entrambe le partite con fischio d’inizio alle 14.30. «Possiamo e vogliamo fare bene in tutte e due le manifestazioni – riprende – perchè abbiamo una rosa ampia e qualificata. Fra campionato e Coppa tutti hanno più spazio per dare il loro contributo». Rispetto al derby con il Padova, mercoledì scorso soltanto Cappelletti è stato schierato nell’undici iniziale contro la Cremonese. Domenica prossima in campionato l’ex Sudtirol dovrà scontare una giornata di squalifica, mentre Manuel Pascali è tornato a disposizione in partita ufficiale dopo un mese e mezzo facendo il tagliando nel primo tempo con la Cremonese, giusto per sostituire Cappelletti domenica prossima a Gorgonzola. Sul prossimo avversario, continua Schenetti: «La Giana Erminio è una squadra con ottime qualità, soprattutto in attacco dove può contare su elementi di notevole esperienza. Noi dovremo saperla affrontare con la massima determinazione curando i dettagli perchè il nostro obiettivo è portare a casa i tre punti. Ci sono ancora tante partite e le inseguitrici hanno un buon organico e non mollano. Nel prossimo turno ci sono degli scontri diretti (Alessandria-Bassano, Reggiana-Feralpisalò e Sudtirol-Pordenone ndr) e noi dobbiamo cercare di approfittarne per poterci avvicinare al nostro traguardo. Adesso siamo nella parte più bella ed entusiasmante del campionato perchè è il momento cruciale per raccogliere ciò che abbiamo seminato in precedenza. Ne siamo tutti fermamente convinti con la consapevolezza che sarà ancora dura, ma noi siamo carichi per superare ogni ostacolo». Sulla sua situazione personale, dopo la stagione scorsa piuttosto sfortunata, conclude: «Nello scorso campionato ho avuto due infortuni che non mi hanno consentito di poter dare il mio contributo alla squadra. Poi c’è stata la retrocessione, ma l’intero ambiente ha reagito nel modo migliore. Ora stiamo andando bene e anche personalmente cerco di dare sempre il massimo, la forza del gruppo è determinante». Ieri ancora allenamento differenziato per Paolucci, Donazzan e De Leidi. Oggi alle 11.30 la rifinitura e alle 16 la partenza per la Lombardia.

Ore 14.40 – (Mattino di Padova) “Paska” è tornato. I 45 minuti trascorsi in campo nel match di Coppa Italia di Lega Pro vinto contro la Cremonese gli sono serviti per riprendere confidenza con il clima agonistico e ora Manuel Pascali, guarita la lesione ai flessori della coscia destra, è pronto a riappropriarsi a tutti gli effetti del suo posto al centro della difesa del Cittadella, tornando in coppia con il sodale Scaglia nella gara di domani in casa della Giana Erminio (ore 15). Un rientro tempestivo, considerata anche la squalifica di Cappelletti, espulso nel derby . «Le sensazioni sono buone. D’accordo con Venturato e lo staff, abbiamo deciso per un ritorno graduale, anche se già da un paio di settimane ho ripreso a correre», spiega l’ex giocatore del Kilmarnock, che in campionato non gioca dallo scorso 13 dicembre con la Feralpi (vittoriosa al Tombolato 2 a 0). Sia onesto, al di là delle dichiarazioni di prassi, dentro di voi c’è la sensazione che, dopo i successi su Pavia e Padova, la promozione sia nelle vostre mani? «Tutti vorrebbero essere nella nostra posizione, lo sappiamo. Ma sappiamo anche che non dobbiamo badare ai 7 punti di margine sul secondo posto, che si possono perdere in un paio di giornate storte. Tanto più considerando come nel prossimo mese giocheremo ogni tre giorni, fra campionato e Coppa». A proposito di Coppa, cosa avete detto a Coralli dopo i due gol di mercoledì, che l’hanno incoronato miglior bomber della storia granata? «Non vedevamo l’ora che li segnasse, perché adesso ci porterà tutti fuori a cena, dobbiamo solo decidere quando. Io lo conosco da anni e so bene che ragazzo d’oro sia: per lui questa è una stagione difficile, perché ovviamente vorrebbe giocare sempre, e ora si merita questa soddisfazione. Ma, se avete notato, dopo la rete di Litteri nel derby, è stato il primo a corrergli incontro dalla panchina per festeggiare insieme. A Cittadella “Ciccio” ormai è un’istituzione e adesso mi aspetto solo che si sblocchi in campionato, dopo aver provato a rubare il gol di Pavia (ride, ndr)». Il modo in cui avete festeggiato dopo il derby tradisce il vostro ottimismo: sui social network gira il video della vostra curiosa esultanza in spogliatoio, con il coro portafortuna dedicato ai fratelli Touré ai tempi in cui erano entrambi al Manchester City, “Yaya, Yaya, Yaya, Colo, Colo, Colo”. Sbagliamo, o è stato proprio lei a importarlo? «Me l’aveva proposto Vaccarecci e io, che ho trascorso diversi anni all’estero e che lo conoscevo bene, gli ho subito dato corda. Lo abbiamo intonato dopo la vittoria di Pordenone, senza un motivo particolare ma solo per “fare casino”. E da allora, siccome siamo scaramantici, lo ripetiamo spesso in spogliatoio». Magari lo ripeterete anche a Gorgonzola, contro una Giana che all’andata riuscì a crearvi qualche grattacapo: che partita si aspetta domani? «Mi aspetto che le provi tutte per metterci in difficoltà, come riuscì a fare nel secondo tempo al Tombolato. La Giana conta su elementi come Gasbarroni, Cogliati e Bruno, che potrebbe rientrare, molto pericolosi in attacco. Non badate alla sua classifica, questa non è una gara importante, è stra-importante». Nessuna particolare novità dalla seduta di ieri pomeriggio, terminata con l’analisi video della Giana: Donazzan ha svolto metà allenamento in gruppo, De Leidi e Paolucci hanno lavorato a parte, tutti gli altri regolarmente. Stamattina la seduta di rifinitura è programmata alle 11.30, nel pomeriggio la partenza per Gorgonzola.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto) Il vecchio e il giovane. A Cittadella la partita di Coppa Italia vinta contro la Cremonese ha segnato un significativo passaggio di consegne. Da un lato Claudio Coralli, che con la doppietta ai grigiorossi ha superato il record di Enrico Sambo (51 reti segnate in maglia granata contro le 49 dell’ex attaccante classe ‘63), dall’altro Davide Fasolo, capace a soli 17 anni di andare in gol al debutto. Coralli sorride: «Non so se valgano i gol in Coppa – scherza – ma di sicuro fa sempre piacere entrare nella storia di un club. E la Coppa la vogliamo vincere, visto che manca nella nostra bacheca». Davide Fasolo ha regalato un debutto coi fiocchi a se stesso e a chi l’ha lanciato: «È stato un pomeriggio da sogno non avrei mai pensato di poter segnare subito».

Ore 14.00 – (La Provincia Pavese) La rincorsa ai play off per il Pavia fa tappa questo pomeriggio (ore 17,30) al Garilli sul campo del Pro Piacenza, formazione in corsa per la permanenza in Lega Pro. Una squadra seguita da qualche centinaio di tifosi della città emiliana, mentre la Lupa, lanciatissima al comando del girone B di serie D con 17 punti di vantaggio sul Lecco, è, invece, la società nata sulle ceneri dello storico Piacenza e conta su una media di circa 1.500 spettatori. Per affrontare la gara odierna Fabio Brini ha convocato 23 giocatori che sono partiti, dopo la rifinitura di ieri pomeriggio, per un ritiro prepartita. Sono, infatti, tornati in gruppo anche Grillo e Cristini, recuperati dai rispettivi infortuni muscolari. Per quanto riguarda l’undici titolare che scenderà in campo al Garilli non ci dovrebbero essere grandi stravolgimenti rispetto a quello presentato con l’Albinoleffe. Alessandro Cesarini è pronto a tornare dal 1’ anche se rimane fino all’ultimo momento la concorrenza nel ruolo di trequartista di Jacopo Manconi, che ha fatto molto bene sette giorni fa. Davanti la confermatissima coppia Ferretti-Sforzini. A centrocampo l’intenzione è di confermare il maltese Muscat in mezzo affiancato da Pirrone e Carraro. Davanti a Facchin dopo un turno di riposo scalpita Ghiringhelli a destra e in questo caso Malomo tornerebbe al centro con Dermaku e il sacrificato sarebbe inizialmente Siniscalchi. Foglio completerà la formazione titolare in difesa a sinistra. «Ho ancora qualche dubbio su un paio di elementi acciaccati e deciderò all’ultimo momento – dichiara Brini nella conferenza stampa della vigilia – è vero che con il mercato abbiamo più soluzioni per ruolo e scelte tattiche diverse proponibili anche a gara in corso e cerchiamo di sfruttarle. L’importante è che i giocatori dimostrino di essere intelligenti e sappiano mettere l’interesse della squadra prima di quello individuale». Se da una parte il pareggio di Alessandria ha fatto morale, il Pro Piacenza ha un rendimento che non gli ha permesso in quest’inizio di girone di ritorno di cambiare marcia nella corsa salvezza. I rossoneri piacentini hanno, infatti, raccolto nelle ultime 6 giornate solamente 3 punti e sono stati risucchiati nella zona playout. La squadra guidata da William Viali è stata agganciata dal Renate al quintultimo posto e le concorrenti dirette hanno accorciato in classifica: il Lumezzane si è portato a -2, il Mantova a -3. Rispetto alla gara di Alessandria il Pro Piacenza inserisce l’ex azzurro Cardin in difesa a destra al posto dello squalificato Calandra e Schiavini dovrebbe prendere il posto di Gomis a centrocampo. In panchina l’ex Voghera Alessandro.

Ore 13.30 – (Gazzetta di Reggio) In vista di Reggiana-Feralpisalò, mister Alberto Colombo chiede ai suoi una reazione per uscire dal difficile momento e per dare un senso al finale di stagione. Mister, un’altra partita condizionata dall’infermeria? «Se bastasse piangersi addosso per ottenere punti lo faremmo, ma siccome alla gente non interessa dobbiamo dare risposte, anzi, forse avremmo dovuto iniziare da tempo e in altre partite, perché questa può essere l’ultima spiaggia per raggiungere un obiettivo importante. Chiedo risposte d’orgoglio prima di tutto a noi stessi per dimostrare di essere uomini prima che calciatori». La squadra come ha reagito all’ennesima strigliata? «In allenamento ho visto la cattiveria della belva ferita: speriamo che la mantengano anche in partita». È risentito verso l’ex direttore generale che le ha lasciato tra le mani una squadra tutta rabberciata? «Ripeto, piangersi addosso non darebbe vantaggi perciò dobbiamo solo toglierci da questa situazione il prima possibile. I tifosi ci hanno chiesto impegno: le polemiche non sarebbero costruttive per chi è rimasto». La Feralpisalò è l’avversario giusto per risorgere? «Sicuramente ha un ruolino di marcia in trasferta preoccupante, ma sarà un’ottima occasione per rifarci dopo un periodo difficile. Battere chi viaggia a gonfie vele ci rilancerebbe a livello psicologico e di classifica». A loro mancherà Pinardi… «Credo che opteranno tra due alternative: o Quadri, giocatore dalle caratteristiche simili, o una linea di centrocampo più dinamica ma meno qualitativa con Settembrini, Fabris e Maracchi». Ha studiato qualcosa di particolare? «Qualche punto debole, ma meno di noi, lo hanno, e cercheremo di farlo risaltare». Una Reggiana quasi obbligata in campo, ma con molta esperienza. «Quella adesso non ci manca e speriamo sia utile a guidare i più giovani. Pazienza deve trovare minuti e intensità di gioco dopo un anno dove ha giocato poco, ma per scelte obbligate se n’è accelerato il recupero, pur sapendo che non è al 100%. Rampi sarà in panchina con la maschera protettiva per il naso insieme a Nolè e tanti ragazzi, tra i quali il giovane Mecca». In pratica, Parola per Rampi e poi gli stessi di Meda? «Sto aspettando il momento giusto per dare modo a Danza di mostrarci le sue qualità. Insieme a Nolè è pronto a subentrare per dare una mano». Ricorda il 3-0 all’andata? «Bravi noi ma con episodi a favore: 2-0 e superiorità numerica dopo 10’, venivamo da due vittorie consecutive e c’era aria d’alta quota. Ora loro hanno trovato continuità mentre il nostro spirito è diverso».

Ore 13.10 – (Gazzetta di Reggio) Oggi alle 17.30, nella settima giornata di ritorno del girone A di Lega Pro, al Città del Tricolore sarà di scena Reggiana-Feralpisalò. Per i granata, che certamente stanno vivendo sotto molti punti di vista il peggior momento dell’era Compagni, i gardesani non rappresentano il cliente più comodo per riprendere a macinare punti. Basta dare un’occhiata alle varie classifiche, infatti, per rendersi conto che si tratta della terza forza del campionato, quella che ha segnato il maggior numero di gol, quella che ha collezionato più punti lontano dalle mura amiche e, per finire, quella che nel girone discendente ha già battuto Bassano, Alessandria,Cremonese. Detto questo i verde-azzurri guidati da Aimo Diana verranno a Reggio con l’importante assenza dello squalificato Alex Pinardi e reduci dal mezzo passo falso interno col Sudtirol, che ha fatto loro perdere la seconda posizione. Proprio queste due situazioni dovranno essere capitalizzate al massimo da Bruccini e compagni anche perché vincere, ha spiegato Alberto Colombo, «rilancerebbe la squadra a livello psicologico e di classifica». Non solo. Conquistare tre punti con una diretta rivale già affossata per 3-0 all’andata, farebbe tornare di diritto la Reggiana tra le pretendenti ai play off. Certo, se i bresciani lamentano qualche assenza di spicco, per i granata anche stavolta si può parlare di ecatombe. Per un Parola che torna a disposizione, infatti, danno forfait Bartolomei e Loi che si vanno ad aggiungere ai vari Mignanelli, Frascatore (che sarà fuori anche la prossima a Cremona), De Biasi e Ceccarelli. Inoltre c’è un Rampi a mezzo servizio che partirà dalla panchina e indosserà una maschera protettiva per il volto dopo l’infortunio di sabato scorso col Renate. Il confronto del dopogara di Meda coi tifosi, e quello nello spogliatoio con la dirigenza, hanno ricordato a tutti i giocatori che la maglia va onorata con impegno fino alla fine, al di là delle oggettive problematiche di infermeria, e che questa è davvero l’ultima occasione di tornare protagonisti del proprio destino. In settimana il tecnico ha provato spesso a centrocampo Danza – un talento che non abbiamo ancora potuto apprezzare – e probabilmente lo farà entrare nella ripresa, ma per l’undici iniziale si affiderà a questi uomini per disegnare il suo 3-5-2: Perilli in porta; Spanò, Parola e Sabotic sulla linea difensiva; Mogos, Bruccini, Pazienza, Maltese e Siega a centrocampo; Letizia ed Arma davanti.

Ore 12.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si scrive Alessandria-Bassano, si legge Simone Iocolano contro il suo passato. Quel che è certo è che oggi al Moccagatta sarà un pomeriggio di grandi emozioni, al di là del mero scontro diretto con vista playoff: «Sono contento e onorato di aver allenato e conosciuto Simone – racconta alla vigilia Stefano Sottili – tutti vorrebbero avere la fortuna di allenare un ragazzo così». Iocolano sarà titolare, anche se in settimana ha accusato qualche piccolo acciacco: «Chiedo ai miei ex compagni di non menarmi – ha scherzato – per novanta minuti saremo “nemici” sul campo, poi amici come prima. Siamo a pari punti: il Cittadella è avanti di dieci ma mancano ancora 12 giornate». In formazione torna Davì, non si sa se titolare dopo il gol di Cenetti sabato.

Ore 12.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La classifica non è certo delle migliori, la zona pericolosa è ad un passo e, pur nella difficoltà della partita, Pasquale Marino sa bene che dalla Calabria c’è la necessità di tornare con un risultato positivo. «Il Crotone finora ha dimostrato di giocare un calcio divertente e redditizio – sottolinea il tecnico del Vicenza – il secondo posto in classifica è meritato e ritengo che insieme al Cagliari e al Pescara sia la compagine più forte del campionato. Ma mentre il Cagliari e il Pescara sono state costruite per tornare in A, il Crotone è la sorpresa del campionato».
La formazione calabrese sembra quasi il Vicenza dello scorso campionato, con la compagine berica che non è riuscita a ripetersi sui livelli della scorsa stagione. «Premesso che guardare indietro non serve a niente – precisa Marino – noi eravamo consapevoli che sarebbe stato complicato ripetersi ai livelli del campionato scorso. Adesso il nostro obiettivo deve essere la salvezza. Fino ad ora non siamo stati nemmeno fortunati: abbiamo sbagliato quattro, cinque partite, ma per il resto a volte abbiamo pagato a caro prezzo anche errori non nostri. Il calcio è così e non ci resta che essere più forti anche delle componenti esterni, e mi riferisco in particolar modo agli infortuni che non ci hanno quasi mai dato tregua». Contro il Crotone però bisognerà fare punti, perché il campionato sta entrando nella fase in cui il tempo per rimediare è sempre meno. «Credo che il Vicenza debba affrontare il Crotone mantenendo la sua identità di gioco e magari tenere lo stesso atteggiamento avuto contro il Pescara – continua Marino -. Alle porte abbiamo tre gare in una settimana e spero che non andremo in sofferenza, complice anche la possibilità di riavere disponibili elementi come Sampirisi, Galano e Sbrissa che salteranno la partita di Crotone ma che dovrebbero esserci per martedì prossimo al Menti contro la Pro Vercelli». Per completare l’organico, la società ha ingaggiato Danielo Adejo, ex difensore della Reggina e della compagine greca del AEL Kalloni da cui si è svincolato a gennaio per i gravi problemi economici del calcio greco. «Adejo è ben allenato ed è pronto a giocare – sottolinea Marino – conosce bene la serie B perché con la maglia della Reggina ha disputato tante partite in questo campionato, e se ci sarà la necessità dall’inizio o a partita in corso è disponibile. È forte fisicamente e veloce, ha la giusta esperienza per calarsi subito nei sincronismi di una difesa che ha avuto tantissime defezioni, a causa delle quali spesso sono stato costretto a far giocare Sampirisi, e una volta D’Elia, nel ruolo di centrale difensivo. Con Adejo ho qualche soluzione in più, è un giocatore che senza dubbio saprà darci una mano».

Ore 11.40 – (Gazzettino) Reduce da due pareggi casalinghi consecutivi con Belluno e Triestina, che ne hanno frenato una cavalcata straordinaria certificata dal terzo posto in classifica a sette lunghezze dalla coppia di testa Venezia e Campodarsego, l’Este torna in campo nell’anticipo in programma oggi alle 14.30 andando a fare visita all’Union Ripa La Fenadora. Mancano dieci gare al termine del campionato e la truppa giallorossa punta a riprendere a pieno ritmo il suo cammino, fermo restando che dovrà fare i conti con un avversario che nelle ultime quattro uscite ha raccolto due vittorie e altrettanti pareggi. «Loro stanno bene – esordisce Andrea Pagan – e si sono tirati fuori dalla zona calda. Sarà una partita molto complicata non solo per l’avversario, ma anche per le condizioni che troveremo visto che giocheremo in un campo sintetico piccolo e probabilmente sarà anche brutto tempo. Il pareggio con la Triestina ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca, non ce l’aspettavamo e c’è la voglia di rifarsi subito. Abbiamo un solo risultato a disposizione, ossia vincere». In attacco la squadra potrà contare sul rientro dal primo minuto di Mastroianni (19 gol), mentre è in dubbio il difensore Canton influenzato: se non dovesse farcela, sarà convocato il centrocampista classe 1998 Dascalu. Intanto, mercoledì niente turno infrasettimanale per i giallorossi: la sfida casalinga con la Sacilese è stata posticipata a sabato 12 marzo.

Ore 11.10 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Favaro; Dionisi, Sbraga, Fabiano, Favalli; Ilari, Corti, De Risio, Petrilli; Neto Pereira, Altinier.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Considerata anche l’assenza di Diniz (squalificato) che sarà rimpiazzato da Fabiano, quale è l’alternativa a un eventuale forfait di Sbraga? «Abbiamo provato in settimana Favalli al centro con Anastasio terzino sinistro, non ho altre soluzioni». Restando in tema di formazione, è aperto un ballottaggio tra Altinier e Sparacello che durante la rifinitura si sono alternati nell’undici titolare. «È una scelta importante, ci penserò fino all’ultimo. Altinier è più bravo nel chiudere l’azione, Sparacello mi dà più prestanza fisica». Attacco, tra l’altro, che nelle ultime due gare è rimasto a secco. «Abbiamo lavorato anche su questo in settimana, bisogna cercare di essere più propositivi, andare negli spazi e attaccare maggiormente la profondità». Intanto, sembra che ci siano i presupposti per un reintegro in lista di Bucolo dopo che il tecnico era stato categorico nell’escluderlo. «Ho parlato con il ragazzo, si sta allenando bene e soprattutto si sta comportando bene che è la cosa principale. Nei primi giorni della prossima settimana ne parlerò con la società e vedremo il da farsi. Sono un dipendente del club e devo dare delle motivazioni se decido di reintegrarlo».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Dobbiamo ripartire, anche se sappiamo che non sarà facile con il Renate che attraversa un momento positivo. È una squadra che combatte molto, sono bravi nell’aspettarti e nel ripartire, e creano grande densità in mezzo al campo attuando un 3-5-2. Ti lascia pochi spazi, quindi dobbiamo avere pazienza, essere abili e tenaci, e avere la testa giusta. Non bisogna partire come con il Cittadella, ma entrare subito in partita». Ultimamente infatti è un po’ una costante della squadra quella di iniziare in sordina nella prima frazione per poi dare il meglio nella ripresa. «È la verità, stiamo cercando di capire come mai succedono queste cose. Non so se sia la tensione, o se magari nel secondo tempo siamo più brillanti fisicamente». A proposito di condizioni fisiche, ancora non è stato sciolto definitivamente il nodo legato ad Andrea Sbraga per i postumi di una tacchettata al piede rimediata con il Cittadella, anche se il difensore ha effettuato regolarmente la rifinitura con i compagni. «Si è allenato, ma non è ancora al 100 per cento. Gli parlerò e mi dirà se è a disposizione o meno».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Per la prima volta da quando c’è Bepi Pillon in panchina il Padova si trova a dovere ripartire dopo una sconfitta. All’Euganeo arriva il Renate, compagine in lotta per non retrocedere sulla quale i biancoscudati hanno un vantaggio di sette lunghezze ma in grande ascesa come testimoniano le cinque vittorie in otto gare sotto la nuova gestione tecnica. Il che fa capire che per i biancoscudati ci sarà da sudare per fare bottino pieno. E Pillon lo sa perfettamente: «Sulla carta potrebbe sembrare un impegno facile, invece non è così. Anzi, è una delle partite più dure da affrontare anche perché loro hanno motivazioni importanti giocando per la salvezza e per noi è uno scontro diretto: se lo superiamo bene, vuole dire un passo in avanti notevole verso quella tranquillità che stiamo cercando». Le scorie del derby con il Cittadella fanno già parte del passato. «Abbiamo smaltito la sconfitta, l’importante è avere un approccio giusto a questa gara».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Cinque vittorie, di cui tre in trasferta, un pareggio e due sconfitte con le prime della classe Cittadella e Pordenone. Questo il bottino ottenuto dal Renate da quando sulla panchina è approdato Giovanni Colella al posto di Boldini. In totale fanno sedici punti in otto partite. Cuneo, Pro Patria, Giana Erminio e, nelle ultime due giornate, Lumezzane e Reggiana, le vittime dei lombardi che proprio nello scorso week end hanno coronato l’inseguimento alla zona salvezza, agganciando Cuneo e Pro Piacenza. Un avversario lontano parente da quello affrontato all’andata in cui il Padova aveva comunque sofferto la verve dei padroni di casa, in quel periodo tutt’altro che prolifici sul fronte offensivo (un solo gol realizzato nelle prime sette giornate) recriminando poi per il rigore fallito da Altinier a tempo scaduto. La squadra nel frattempo è stata pure rivoluzionata nel mercato di gennaio, con l’arrivo di un buon numero di volti nuovi. In evidenza soprattutto il veneziano Damien Florian che, rientrato dal prestito al Mestre in serie D, ha realizzato cinque reti in quattro gare, ma che nelle ultime tre partite è partito dalla panchina. Colella schiera i suoi con il modulo 3-5-2 e in tempi recenti ha operato più di qualche cambio nell’undici di partenza. Prezzi agevolati ai botteghini per chi esibisce il biglietto del derby con il Cittadella.

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Dionisi, Sbraga, Fabiano, Favalli; Ilari, Corti, De Risio, Petrilli; Neto Pereira, Sparacello.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Abbiamo qualche difficoltà in difesa, perché Diniz è squalificato e Sbraga, dopo aver preso quella botta al collo del piede destro, si è allenato una sola volta (ieri nella rifinitura, ndr) e non è ancora al cento per cento: dovremo vedere cosa fare, mi dirà lui stesso se se la sentirà di scendere in campo. L’alternativa è Favalli al centro della difesa, con Anastasio a sinistra». Potrebbe esserci una staffetta in attacco? «Può essere, la scelta è tra Altinier e Sparacello. Mi prenderò la notte per pensare. Cristian è più uomo d’area, più finalizzatore, mentre Claudio è più prestante fisicamente e svaria un po’ di più: non è una decisione facile». L’attacco segna poco: per questo potrebbe decidere di cambiare? «Stiamo cercando di migliorare, ma abbiamo oggettivamente qualche difficoltà in avanti. Speriamo che oggi si riesca ad invertire questo trend: ci abbiamo lavorato in settimana, cercheremo di essere più propositivi, di andare più negli spazi, e di attaccare la profondità con maggiore frequenza». È possibile che nei prossimi giorni Bucolo possa tornare in squadra? «Ho parlato con lui, si sta allenando bene e soprattutto comportando bene. Martedì discuterò con la società e vedremo il da farsi: dalla prossima settimana valuteremo se reintegrarlo».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quali sono le difficoltà del match? «Il Renate ha motivazioni importanti, gioca per la salvezza. E per noi, proprio per questo, si tratterà di un vero e proprio scontro diretto: se lo superiamo, bene, faremo un notevole passo in avanti verso la tranquillità in classifica». Che avversario si aspetta? «Viene da un momento positivo, e domenica ha vinto con la Reggiana. È una squadra che combatte molto, che ti aspetta e riparte molto bene, con una grande intensità di gioco nella zona centrale del campo e un 3-5-2 che lascia davvero poco spazio». Per cui il Padova che tipo di gara dovrà fare? «Bisognerà avere pazienza, essere abili e tenaci, scendere in campo con la testa giusta. L’importante, in effetti, è non partire come abbiamo fatto nel derby: voglio un approccio diverso, una squadra che cerchi di fare subito la partita e che non aspetti di uscire nella ripresa. Non so se sia un problema di attenzione, o se nei secondi tempi il Padova sia fisicamente più brillante degli avversari, sta di fatto che dobbiamo crescere». Come stanno i suoi giocatori? «La sconfitta con il Cittadella è ormai stata superata. L’importante è che la squadra abbia l’approccio giusto: mettiamoci in testa che ormai la sfida con i granata è passata, dobbiamo concentrarci solo su questa».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Non è trascorsa nemmeno una settimana dal derby perso con il Cittadella, ma oggi il Padova ha subito l’occasione per rifarsi. Ancora una volta allo stadio Euganeo, dove arriva il Renate. Per Bepi Pillon, dopo il primo rovescio della sua gestione, è un pomeriggio di fondamentale importanza. La zona playout si è riavvicinata e dista ora 7 punti, per cui rispedire a 10 lunghezze i lombardi, che si trovano proprio a quota 25 (contro i 32 dei biancoscudati), sarebbe un toccasana in vista delle ultime dieci gare della stagione. Nonostante le pesanti assenze (oltre agli infortunati Niccolini, Cunico e Petkovic c’è pure Diniz squalificato), le maggiori novità potrebbero arrivare in avanti, dove Sparacello potrebbe trovare la “prima” da titolare a discapito di Altinier, in un attacco ormai a secco da tre gare. E se nei prossimi giorni anche Rosario Bucolo potrebbe essere reintegrato in rosa dopo un mese da “epurato”, l’attenzione, almeno per ora, è tutta concentrata sulla gara di questo pomeriggio. «Dobbiamo ripartire dopo la sconfitta di domenica scorsa», le parole di Pillon alla vigilia. «Ma non sarà una partita facile. Anzi, a mio modo di vedere questo sarà uno degli impegni più duri che affronteremo nell’ultima parte di campionato».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Freddo e pioggia accolgono il Padova all’Euganeo: non sarà un pomeriggio facile, perlomeno per ciò che riguarda il meteo, che annuncia tempo assolutamente inclemente nelle ore del match. Per questo, e per il fatto che si gioca di sabato, sarà difficile che il pubblico sia numeroso: dimenticato il record di sei giorni fa – con oltre 6.000 spettatori nel derby con il Cittadella – oggi sugli spalti di viale Rocco dovrebbero presentarsi poche migliaia di supporter. Le biglietterie dello stadio apriranno i battenti alle 13.30. Qui Renate. Il grande assente è l’unico “ex” della gara, il centrocampista Niccolò Galli, out per infortunio così come il compagno Romanò. Colella si affida al classico 3-5-2, con Ekuban che dovrebbe aggiudicarsi, in attacco, il posto accanto a Florian, con Aiman Napoli destinato quindi inizialmente in panchina. Per il resto, confermata la difesa a tre composta da Di Gennaro, Malgrati e Teso, mentre la linea dei cinque centrocampisti dovrebbe prevedere Pavan in cabina di regia, spalleggiato dai rapidi Valagussi e Scaccabarozzi con Anghileri e Iovine a correre sulle corsie esterne.

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Favaro; Dionisi, Sbraga, Fabiano, Favalli; Ilari, Corti, De Risio, Petrilli; Neto Pereira, Sparacello.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Chi ha una voglia matta di dimostrare il proprio valore è Fabiano, che ha perso il posto non certo per demeriti propri, quanto piuttosto perché su Sbraga c’è l’intenzione da parte della società di investire anche in chiave futura e l’età dell’ex Lecce (34 primavere) suggerisce altre strategie. E Bucolo? L’esilio sta dunque per terminare. «Ho parlato col ragazzo – spiega Pillon – si sta allenando bene e soprattutto si sta comportando bene. Ci penso su e lunedì ne parlerò con la società. Bisogna ripartire con decisione, immediatezza e determinazione perché il Renate è in un buon momento. Dobbiamo avere il giusto impatto alla partita, a differenza di quanto accaduto col Cittadella». Cambi in vista: Sparacello preme per una maglia da titolare e potrebbe averla, mentre a centrocampo scalpitano Baldassin e pure Finocchio, che potrebbe agire anche da seconda punta: «I ragazzi stanno bene – chiude – ci devo pensare su una notte per quanto riguarda chi scegliere fra Altinier e Sparacello. E poi deciderò». Mentre Pillon riflette, il treno dei playoff sembra non essersi fermato alla stazione padovana. E la colpa di tutto questo non può certo essere attribuita a Pillon, che sinora ha perso una sola partita da quando è stato assunto.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La vigilia di Padova-Renate è quasi surreale. Perché il ko nel derby col Cittadella ha spento, quasi azzerato, l’interesse della tifoseria per quanto accadrà da qui a fine stagione. Un medio cabotaggio apparentemente, guardando la classifica, senza possibilità di uno scatto verso l’alto. Oggi all’Euganeo si prevede il record negativo stagionale di affluenza, potenza di uno scivolone interno che ha anestetizzato la voglia di playoff dell’ambiente. E così fa specie che la tifoseria praticamente snobbi l’appuntamento odierno anche nei social e nei forum e persino il reintegro di Bucolo passi quasi sotto silenzio. Pochi commenti, quasi tutti favorevoli alla svolta imminente e tante attenzioni calamitate dalla questione stadio, che agita animi e stimola discussioni chilometriche nel ricordo di un passato mai più tornato. Giuseppe Pillon, intanto, medita cambiamenti di formazione per l’impegno odierno. L’impressione è che Claudio Sparacello sia pronto per partire titolare scalzando l’impalpabile Altinier delle ultime settimane e che in difesa Andrea Sbraga stringerà i denti in extremis. Non dovesse ricevere l’ok dello staff medico, giocherebbe centrale Favalli accanto a Fabiano con Anastasio sulla sinistra. Un’eventualità che si spera in ogni modo di evitare, perché d’accordo che l’avversario non è certo invincibile, ma perché l’assenza di Diniz si farà sentire, se poi mancasse anche Sbraga il reparto arretrato potrebbe vivere una giornata difficile.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 50, Pordenone 43, FeralpiSalò 41, Alessandria e Bassano 40, Pavia 36, Reggiana e SudTirol 34, Padova 32, Cremonese 31, Giana Erminio 27, Cuneo, Pro Piacenza e Renate 25, Lumezzane 23, Mantova 22, AlbinoLeffe 15, Pro Patria 2 (-7 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della ventitreesima giornata: Bassano-Giana Erminio 2-0 (Cenetti (Ba) al 36′ pt, Misuraca (Ba) al 19′ st), Renate-Reggiana 1-0 (Valagussa (Re) al 41′ st), Pro Patria-Lumezzane 1-1 (Sarao (Lu) al 23′ st, Santana (Pp) al 41′ st, Valotti (Lu) su rigore al 49′ st), Pavia-AlbinoLeffe 1-0 (Ferretti (Pv) al 28′ st), Alessandria-Pro Piacenza 1-1 (Vitofrancesco (Al) al 31′ pt, Barba (Pp) al 31′ st), Cremonese-Pordenone 0-2 (Cattaneo (Pn) al 27′ pt, Stefani (Pn) su rigore al 45′ pt), Mantova-Cuneo 2-0, Padova-Cittadella 0-1, FeralpiSalò-SudTirol 1-1.

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 26 febbraio: rifinitura mattutina per i Biancoscudati, Sbraga in gruppo ma non al 100%.




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