Live 24! Padova-Cittadella, il giorno dopo: Venturato vola verso la B, Pillon incassa la prima sconfitta

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Ore 23.40 – Finisce 1-1 il posticipo del lunedì di Lega Pro tra FeralpiSalò e SudTirol. Al 21′ vantaggio dei leoni del Garda con Bracaletti; preggio degli ospiti al 62′ con Tulli.

Ore 20.15 – L’attuale settimana sarà decisiva per il futuro di Rosario Bucolo. Il centrocampista siciliano ha telefonato la settimana scorsa al direttore sportivo Fabrizio De Poli per chiedere quale sarà il suo destino. De Poli ha preso tempo, ha chiarito che avrà un colloqui con Giuseppe Pillon, al termine del quale verrà presa una decisione definitiva in merito al suo reintegro. In caso di fumata nera, si procederà alla risoluzione del contratto

Ore 19.40 – “AS Lucchese Libertas comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra il signor Giovanni Lopez. La società ringrazia il tecnico per il lavoro e l’impegno profusi in questi mesi e gli augura le migliori soddisfazioni personali e professionali”_. Con questo comunicato, diffuso sul proprio sito ufficiale, la LUCCHESE ha comunicato l’esonero del tecnico GIOVANNI LOPEZ.

Ore 19.00 – Giacomo Cenetti ha siglato il primo gol in questo campionato sabato con la maglia del Bassano alla Giana Erminio: “Una dedica? A me stesso. Quest’anno ho avuto diversi problemi fisici, chi ha giocato ha fatto bene e la cosa più importante è sempre il gruppo. Il campionato è lungo, di sicuro noi abbiamo commesso degli errori, ma il calcio è anche questo. Pensiamo a noi stessi senza guardare i risultati delle altre, siamo il Bassano e andremo ad Alessandria senza paura. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi sempre, siamo un gruppo di giocatori vincenti che vuole continuare a vincere”.

Ore 18.40 – Giancarlo Favarin commenta il successo di Noale e il big – match con il Campodarsego: “E’ una partita da sei punti – ammette l’allenatore del Venezia – è chiaro che la posta in palio è altissima, ma vorrei sottolineare che, comunque andrà a finire, la volata non finirà sicuramente domenica. Ovviamente siamo contenti di quanto accaduto ieri, sia a Campodarsego che a Noale. Questo successo ci dà una grossa iniezione di fiducia e siamo convinti di poter arrivare fino in fondo con tutte le nostre forze”

Ore 18.00 – Qui Lucchese: esonerato Giovanni Lopez, torna in panchina Francesco Baldini. Si attende l’ufficialità

Ore 17.50 – Il Calcio Padova informa che sono in vendita i biglietti per la gara Calcio Padova – A.C. Renate in programma sabato 27 Febbraio 2016 alle 15.00 presso lo Stadio Euganeo. I tagliandi possono essere acquistati nei punti vendita Ticketone, sul sito www.ticketone.it fino alle ore 12.30 di sabato 27 Febbraio. Le biglietterie dello Stadio Euganeo apriranno il giorno della gara alle ore 13.30. La Società ricorda inoltre a tutti i tifosi che da questa stagione sportiva torna la nominatività dei biglietti, che comporta una procedura più lunga per l’emissione degli stessi. Pertanto, il Calcio Padova vi invita ad acquistare il tagliando in prevendita per evitare inutili code ai botteghini con conseguente rischio di perdere parte dell’incontro. Ricordiamo infine che il costo del biglietto in prevendita è molto più conveniente che non il giorno della gara alla biglietteria dello Stadio, e che in entrambi i casi è obbligatorio presentare un documento di identità per richiederne l’emissione.

Punti vendita TicketOne abilitati alla vendita dei biglietti

– Cartoleria Tabaccheria 212 – via Montà 157/C – Tel. 049-713245

– Coin Ticketstore – via Altinate 16/8 – Padova – Tel. 049-8364084

– Toto Abano – viale delle terme 87 – Abano Terme – Tel. 049-810665

– Totoricevitoria “Casa Fortuna” – via Bajardi 5 (presso Centro Commerciale “La Corte”) – Tel. 049-8647805

– Lastminute Tour Vigonza c/o Centro Matrix Shop – Via Udine 3, – Vigonza (Padova) – Tel. 049-629171

Per informazioni – Mail – biglietteria@padovacalcio.it Tel. 3291058424. Biglietto Padova-Renate a prezzo agevolato. Il Calcio Padova ricorda che chi ha acquistato il biglietto della partita contro il Cittadella di domenica 21 febbraio 2016 presso le biglietterie dello Stadio Euganeo, presentando tale tagliando potrà richiederne uno dello stesso settore ad un prezzo agevolato.

Ore 17.20 – Chiusura di sipario stasera con il posticipo SudTirol-Feralpisalò, in programma alle ore 20.

Ore 16.50 – (Mattino di Padova) Bepi Pillon ha il cuore gonfio di rabbia. Perdere a un quarto d’ora dalla fine un derby che stava svoltando sui binari biancoscudati dopo un primo tempo difficile, ha lasciato un forte retrogusto amaro, al di là dei meriti dell’avversario. E gli obiettivi dei “reprimenda” del tecnico trevigiano sono due: la squadra, e poi l’arbitro, in rigoroso ordine d’importanza. «Ho parecchia rabbia in corpo», l’ammissione di Pillon nel post-gara. «Dobbiamo cancellare subito questa partita e pensare alla prossima. Avere la forza di andare avanti dopo una sconfitta che rode». Dove l’avete persa? «Dobbiamo essere arrabbiati prima di tutto con noi stessi. Abbiamo commesso un’ingenuità madornale proprio nel nostro miglior momento, quando la gara si stava mettendo bene ed eravamo in superiorità numerica: in quella situazione Diniz doveva accompagnare il giocatore all’esterno, cercando di temporeggiare. È stato molto ingenuo, e mi dispiace, ma questo fatto denota che qualche limite ce l’abbiamo: la partita era in nostro pugno, e l’abbiamo buttata via». Quanto all’arbitraggio, invece? «È stato decisivo. Io di solito non parlo mai del direttore di gara, ma in questo caso devo farlo perché non è stato all’altezza della partita. Parto dalla fine: l’ultimo episodio in area del Cittadella è stato clamoroso, il difensore del Cittadella (era il centrocampista Lora, ndr) è caduto senza alcun contatto e ha toccato il pallone con la mano. È caduto da solo, era rigore e invece l’arbitro ci ha fischiato un fallo a sfavore che non so dove abbia visto. E poi c’è dell’altro: sul rigore prima dato e poi revocato ad Altinier non sono riuscito a capire se fosse in fuorigioco o meno, in compenso la prima ammonizione di Diniz è un altro episodio capovolto, era stato lui a subìre il fallo. L’arbitraggio non mi è piaciuto: già dall’inizio si era capito come sarebbe andata, ogni mezzo fallo ci veniva fischiato contro. Le partite si decidono sugli episodi? Noi li abbiamo cercati, ma su molti di questi non ci vedo chiaro…». Va dato atto al Cittadella, comunque, di aver fatto un gran primo tempo. «Siamo scesi in campo tesi, abbiamo sentito troppo la gara. Siamo andati in difficoltà sulla loro pressione e pure su qualche nostra uscita sbagliata. Nella prima mezz’ora il pallino del gioco è stato in mano agli avversari. Pian piano, però, siamo venuti fuori, abbiamo iniziato a prendere in mano la situazione». Dopo l’espulsione di Cappelletti, come mai non ha cambiato qualcosa in attacco? «Stavo mettendo Finocchio, ma ho preferito aspettare. L’espulsione era arrivata da poco, la squadra stava crescendo. Purtroppo abbiamo preso gol subito dopo l’espulsione di Diniz, realizzato dal giocatore che fino a quel momento era lui a marcare. È arrivata la prima sconfitta, ed è pure molto amara, mi spiace soprattutto per questo grande pubblico. Abbiamo ancora 11 partite, e la salvezza rimane il primo obiettivo».

Ore 16.30 – (Mattino di Padova) CAMPODARSEGO «Una sconfitta ci può stare. Ne prendiamo atto, saper accettare le sconfitte è il presupposto per sapervi poi rimediare. Pensiamo pertanto alla prossima partita con il Venezia». Così riassume la gara l’allenatore del Campodarsego, Antonio Andreucci. «Un peccato, perché eravamo partiti bene e nel secondo tempo abbiamo creato molto, magari ci stava il pari. Ma nel calcio vince chi sbaglia di meno hanno sbagliato di meno i nostri avversari. Purtroppo i nostri errori nel primo tempo ci hanno condizionato. E in qualche frangente siamo stati pure po’ precipitosi mancando della giusta incisività». Così la pensa anche il presidente del Campo Daniele Pagin. «Siamo stati uniti dagli episodi. Ora comunque pensiamo alla prossima gara». Ovviamente soddisfatto della vittoria il mister della Luparense, Enrico Cunico: «Penso che sia un risultato giusto, perché abbiamo giocato contro una squadra forte e tecnica, che ci ha sempre aggredito e non ci lasciava impostare facilmente il gioco. Noi però siamo riusciti a colpire in contropiede, sapendo interpretare bene le loro incertezze in difesa, tanto che in un certo momento potevamo pure arrotondare il vantaggio. Certo, quando hanno accorciato le distanze siamo andati un po’ in sofferenza. Ma alla fine portiamo a casa i tre punti e dico bravi a tutti». Guai però a dormire sugli allori. «Dobbiamo “dimenticare” in fretta partite del genere. Per cui manteniamo il giusto atteggiamento, soprattutto a livello mentale, e pensiamo subito a domenica prossima contro la Liventina». Già, quella Liventina appena una posizione sopra in classifica. Parla di impegno collettivo anche Marco Beccaro, autore di una doppietta, lui che peraltro è residente in una frazione di Campodarsego seppure non sia mai stato tesserato dalla società biancorossa. «È stato un risultato corale, bene i due gol ma mi considero sempre a servizio della squadra. Devo dire che è stata una partita particolare, comunque sono contento perché è una grossa iniezione di fiducia dopo un campionato fin qui abbastanza altalenante e discontinuo».

Ore 16.00 – (Mattino di Padova) Alla fine di un derby teso e molto carico a livello agonistico, c’è spazio anche per le recriminazioni arbitrali. Il Padova lamenta la mancata assegnazione del calcio di rigore su Altinier, che l’arbitro aveva assegnato prima di fischiare il fuorigioco su segnalazione dell’assistente. Ma l’offside c’era oppure no? Uno dei diretti interessati, Filippo Scaglia, non lo sa, ma proclama la sua innocenza sul contatto con Altinier. «Non l’ho nemmeno toccato», spiega il difensore al termine della partita. «Era in vantaggio su di me, volevo intervenire ma mi sono fermato e lui è caduto. Meno male che è stato fischiato il fuorigioco». Senza fare polemiche, Scaglia sembra perplesso anche su un altro episodio arbitrale: l’espulsione di Cappelletti, che avrebbe potuto cambiare il corso del match. «Il direttore di gara nell’occasione è stato molto fiscale, Cappelletti era veramente arrabbiato, per fortuna il gol di Litteri ha fatto contenti tutti. Alla fine la vittoria è meritata, specialmente per quanto abbiamo fatto nel primo tempo. Il mister ci chiede di essere aggressivi e di creare occasioni e per questo siamo partiti fortissimi alla ricerca del vantaggio». Un vantaggio negato nel primo tempo, soltanto dalle grandi parate di Favaro. «Devo fare i complimenti al portiere biancoscudato, è stato veramente bravo. Ottima anche la prova di Alfonso, che nel finale ha salvato il risultato. Il Padova è una squadra diversa rispetto all’andata e in campo non si sono visti così tanti punti di differenza con noi. I biancoscudati hanno le carte in regola per fare qualcosa di importante da qui alla fine». Soddisfatto anche il direttore generale Stefano Marchetti: «Abbiamo disputato una grande partita contro un avversario che sta vivendo un periodo di ottima forma. È quasi fatta? Quest’anno sono scaramantico, per cui non dico nulla. Non abbiamo ancora conquistato niente e la strada è lunga. Vincere un derby fa piacere e sono contento che si sia vissuta una bellissima giornata di sport, di fronte ad una splendida cornice di pubblico».

Ore 15.30 – Giuseppe Bergamin torna sugli episodi che hanno deciso Padova-Cittadella, ma sull’arbitraggio il suo pensiero è netto: “Non esiste prendersela con l’arbitro: dobbiamo rendere merito ad un avversario che si è dimostrato di livello, abbiamo fatto la nostra parte e alla fine meritavamo di più, ma questo è il calcio e non dobbiamo demoralizzarci”. Questo, invece, il pensiero di Roberto Bonetto: ” Il Cittadella è una grande squadra, e non è prima per caso – spiega l’ad – peccato che l’espulsione ci abbia penalizzato, non voglio entrare nelle situazioni arbitrali, ma mi pare strano che appena riusciamo a guadagnarci un rigore ce lo tolgano…”

Ore 15.10 – (Mattino di Padova) Strana domenica per il Campodarsego, che a sorpresa inciampa in casa nel derby dell’Alta padovana contro la Luparense San Paolo e viene raggiunto in vetta dalla diretta inseguitrice Venezia. Un peccato soprattutto perché la sconfitta, la seconda stagionale e la prima in casa, è avvenuta per errori evidenti del reparto arretrato nel primo tempo e dopo un arrembaggio nel secondo che forse meritava miglior fortuna. Sull’altro versante bene i Lupi, ora a 32 punti. I quali sperano, dopo questa partita, di dare una svolta al proprio campionato e di trovare continuità per allontanarsi dalla la zona playout. Padroni di casa subito pericolosi con Kabine, che penetra in area e calcia di poco sopra la traversa; c’è pure Bedin che tenta dalla distanza. Quindi Aliù reclama un rigore, ma l’arbitro fa correre. Il vantaggio è comunque nell’aria. Cross di Radrezza su punizione, arriva Buson che al 15’ s’improvvisa centravanti e segna di testa. La gioia è però effimera: a distanza di due minuti i Lupi pareggiano con Beccaro: assist di Cavallini su un rimpallo, l’attaccante s’infila coraggiosamente e scaglia il pallone in rete. I biancorossi di Andreucci continuano a condurre il gioco. Perlomeno fino alla beffa del 2-1, firmata ancora una volta da Beccaro: traversone di Giglio quasi da centrocampo, la retroguardia del Campodarsego rimane immobile e il centravanti avversario inventa un pallonetto che non lascia scampo a Vanzato, pure in ritardo nell’uscita. E verso la fine del tempo c’è persino la terza doccia fredda per la squadra casalinga: Beccaro restituisce il favore a Giglio con un lancio ben calibrato, difensori e portiere sbagliano di nuovo i tempi d’intervento, e così per il trequartista ospite è facile depositare la palla in rete dopo un agile dribbling. Al rientro degli spogliatoi si fanno vedere gli ospiti con il solito Giglio. Mentre le occasioni per il Campo si concretizzano in una capocciata di Aliù, di poco a lato, e in una botta al volo di Radrezza, tra le braccia di Rossetto. Meglio Kabine, che esegue magistralmente un calcio piazzato ravvicinato senza inquadrare la porta. Per accorciare le distanze occorre tuttavia una giocata caparbia dello stesso Kabine, che in area mantiene il possesso palla e crossa basso: Aliù non rifiuta l’invito e sigla. I rossoblù fanno vedere ancora i sorci verdi agli avversari, con Dal Santo che colpisce di prima su cross di Di Fusco; finisce di poco a lato. Ci prova dall’altra parte Radrezza, con un bel tiro che termina alto. Poco dopo la mezzora momento al cardiopalma, con Giglio in area che non riesce ad approfittare dell’occasione. Il nuovo innesto Michelotto prova a spingere in avanti. Ancora Aliù che arpiona la palla nei minuti finali colpisce in semirovesciata: tutto molto bello, ma sempre fuori dallo specchio della porta. Il forcing finale alla ricerca del pari, da parte della compagine di casa, porta a altre iniziative sulla tre quarti ma non al gol. E, nonostante l’entrata di Zecchin e l’ampio recupero, il risultato non cambia.

Ore 14.50 – (Gazzettino, Claudio Malagoli) Unica nota stonata di un derby giocato sul filo dei nervi davanti ad oltre seimila spettatori l’arbitraggio di Mainardi che ha scontentato tutti. Il Padova ha protestato soprattutto per un tocco di mano in area di Lora nel finale di gara, dopo che nel primo tempo il fischietto bergamasco aveva assegnato un rigore ai biancoscudati per un dubbio contatto tra Scaglia e Altinier, tornando poi indietro nella decisione per una presunta posizione di fuorigioco dell’attaccante di casa nel momento in cui ha ricevuto il pallone da Petrilli. Il Cittadella può legittimamente recriminare per un fallo di Diniz in avvio di ripresa che meritava l’ammonizione. Per il brasiliano sarebbe stato il secondo giallo e a quel punto il Cittadella avrebbe avuto il vantaggio dell’uomo in più. Il modesto Mainardi non è stato però dello stesso avviso, salvo poi punire sul piano disciplinare Cappelletti per un’entrata quasi simile a quella di Diniz. E il difensore ha dovuto lasciare anzitempo il terreno di gioco.
Lo strapotere dei granata fino all’intervallo è stato assoluto: linee strette, pressing alto, grande reattività su tutti i palloni, percussioni centrali o in alternativa sovrapposizioni sulle corsie esterne. Di fronte a tale varietà di manovra il Padova è andato subito in difficoltà, non riuscendo quasi mai ad alzare il proprio baricentro. A tenere in partita la squadra di Pillon sono state, come detto, le grandi parate di Favaro, bravissimo subito in apertura ad allungarsi in tuffo e a sventare un destro a incrociare di Chiaretti. Il portiere si è poi ripetuto su Salvi, Zaccagni, Benedetti e Scaglia, dimostrando sempre ottimi riflessi. Quasi nulli invece i biancoscudati sul fronte offensivo, se ci eccettua il già raccontato episodio del rigore su Altinier prima fischiato e poi non assegnato.

Ore 14.30 – (Gazzettino) Enrico Cunico commenta nel dopogara la grande impresa della Luparense, capace di espugnare il campo della capolista Campodarsego: «A grandi prestazioni con squadre di alta classifica sono già seguiti risultati negativi in partite sulla carta più facili. Spero che i ragazzi abbiano capito che ogni partita dobbiamo giocarla, spesso ci esaltiamo contro le  big, ma non è finita qui: oggi abbiamo mostrato l’intensità giusta e se continueremo a farlo potremo uscire il prima possibile da questa zona bassa di classifica. Come dico sempre, dipende solo da noi. Penso che sia un risultato giusto – riporta il Gazzettino – abbiamo giocato alla pari con la prima in classifica. Quando hanno accorciato sul 3-2 c’è stata un po’ di sofferenza, è normale, ma siamo comunque stati bravi a creare delle occasioni in ripartenza, e il risultato poteva essere anche più rotondo. Abbiamo fatto bene in tutti i reparti, concedendo poche palle gol nitide».

Ore 14.10 (Gazzettino) La sconfitta ha reso possibile l’aggancio in testa alla classifica da parte del Venezia, che attende la settimana prossima di ricevere la visita, al “Penzo”, proprio dai biancorossi. Note pacate arrivano anche dal numero 1 del Campodarsego, Daniele Pagin: «Siamo stati sfortunati in alcuni episodi, ma in altre occasioni eravamo stati fortunati. Ci sta – commenta il presidente – Ora andremo a giocare a Venezia in condizione di assoluta parità, con le stesse sconfitte. Vedremo al termine delle prossime 11 giornate».
Confermando le affermazioni fatte in settimana, il direttore sportivo Attilio Gementi, non parla di arbitri, focalizzando piuttosto l’attenzione sul fatto che «abbiamo regalato la partita alla Luparense, che con tre lanci ha ottenuto tre gol. Complimenti a loro. Adesso andremo a Venezia sperando sia una festa dello sport. È motivo di grande soddisfazione, tuttavia, essere alla ventottesima giornata e trovarsi alla pari in classifica con il Venezia».

Ore 13.50 – (Gazzettino) (c.bel.) Antonio Andreucci, allenatore del Campodarsego, analizza con serenità la partita della sua squadra, uscita sconfitta dal terreno di gioco: «Abbiamo commesso errori difensivi a livello individuale: siamo andati meritatamente in vantaggio e, sul piano del gioco, la Luparense non ha creato vere occasioni. Bravi loro, nel calcio spesso vince chi sbaglia meno». Evidenziando le metà del bicchiere: «La nota positiva è che abbiamo avuto una reazione da squadra forte che era quel che volevo vedere, con un grande secondo tempo; la negativa che si sono commessi errori che si potevano evitare. Nel secondo tempo è stata anche questione di fortuna. Si accetta comunque anche la sconfitta: nel calcio è il primo passo che serve per rimediare. Siamo stati comunque bravi a reagire nella maniera giusta».
Il tecnico biancorosso sottolinea tuttavia ancora una volta i risultati ottenuti dai suoi ragazzi, al di là degli errori accaduti nel corso della gara. Sulla sostituzione di Bedin, che è apparso non gradire troppo, aggiunge: «Lui è un giocatore che vorrebbe restare in campo e giocare sempre. Si è trattato di una scelta che ho fatto per avere quattro attaccanti. Cacurio è un giocatore veloce, frizzante, che sulla fascia può dare fastidio».

Ore 13.30 – Nella domenica del record di pubblico, riferisce il Mattino di Padova, un paio di spiacevoli episodi hanno macchiato la festa di sport e colori dell’Euganeo. Al 29’ della ripresa, subito dopo il gol di Litteri, l’autista del pullman del Cittadella è stato infatti colpito da un calcio alla schiena nel settore Poltrone Oro della Tribuna Ovest per aver esultato alla rete del vantaggio granata. Un episodio che ha innescato momenti di tensione, prima che gli steward, insieme anche ad Edoardo Gorini, il vice di Venturato che era proprio in tribuna in quanto squalificato, riportassero la calma. Luca – questo il nome del dipendente della ditta Rosà Autoservizi – si è fatto medicare dallo staff sanitario granata, mentre da parte delle forze dell’ordine è partita la caccia al responsabile, che dovrebbe essere individuato attraverso le registrazioni a circuito chiuso dello stadio. Alla fine del derby, poi, mentre il pubblico defluiva, alcuni tifosi sono venuti alle mani fuori dallo stadio: l’intervento di steward e forze dell’ordine ha riportato la calma. Un peccato, perché per il resto è stato un bellissimo pomeriggio di sport: gli oltre 6.000 spettatori presenti hanno tifato sportivamente sino all’ultimo minuto, e dalla “Fattori” è partito alla fine un lungo applauso a Manuel Iori, accorso sotto il settore a salutare i suoi vecchi tifosi

Ore 13.10 – Marcus Diniz chiede scusa per l’errore che ha portato all’espulsione decisiva per il risultato finale di Padova-Cittadella: «Ho commesso un grosso errore – ammette il difensore brasiliano – e non posso che prendermi le mie responsabilità e chiedere scusa a tutti. Ero in ritardo, sapendo di essere ammonito dovevo temporeggiare, invece sono entrato in scivolata. È stato un errore che mi fa tornare a casa molto, molto arrabbiato. Anche perché, subito dopo, abbiamo preso un gol che, fossi rimasto in campo, probabilmente non avremmo incassato. Sono perplesso per la mia prima ammonizione: avevo rubato palla e l’avevo protetta. L’arbitro, invece, ha fischiato fallo. Io mi sono arrabbiato e lui ha estratto il “giallo”, non ho proprio capito quella decisione»

Ore 12.50 – (Gazzettino) Litteri mette fine all’imbattibilità del Padova di Pillon e regala per la quarta volta di fila il derby al Cittadella. Meritato il successo dei granata in virtù di un primo tempo nel quale la truppa di Venturato ha fatto il bello e il cattivo tempo, trovando però sulla sua strada un Favaro straordinario. Ai biancoscudati resta però il rimpianto di non avere sfruttato a dovere la superiorità numerica dovuta all’espulsione nella ripresa di Cappelletti (doppia ammonizione). Ingenuo il brasiliano Diniz a incappare poco dopo nel secondo cartellino giallo e a rimettere in equilibrio le forze in campo. Ci ha pensato poi il bomber del Cittadella a mettere il sigillo sulla partita (undicesimo centro stagionale), confermando lo splendido stato di forma della capolista: sesta vittoria su sei partite nel girone di ritorno, Pordenone rispedito a sette lunghezze di distanza e passo avanti importantissimo nella rincorsa alla serie B.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) «Da sindaco di Padova ed ex sindaco di Cittadella non chiedetemi di sbilanciarmi. Dico solo che è stata una bella partita, ricca di occasioni. Nel primo tempo meglio i granata, ma quando si sono trovati per un tratto di gara con un uomo in meno hanno sofferto. Davanti c’erano due squadre con aspirazioni diverse: il Cittadella punta a tornare subito in Serie B, il Padova, dopo un anno di assestamento, lo potrà fare nella prossima stagione. E comunque, rispetto all’andata, ho visto una squadra migliore».

Ore 12.10 – Le pagelle del Cittadella (Claudio Malagoli, Gazzettino): Alfonso 6.5; Salvi 6.5, Scaglia 7, Cappelletti 5, Benedetti 6; Zaccagni 6 (st 23′ Schenetti sv), Iori 6, Lora 6.5, Chiaretti 6.5 (st 19′ Nava 6); Litteri 7 (st 32′ Bonazzoli sv), Jallow 6. All. Venturato.

Ore 11.50 – Le pagelle del Padova (Claudio Malagoli, Gazzettino): Favaro 8; Dionisi 6, Diniz 5, Sbraga 6, Favalli 5.5; Ilari 6 (st 39′ Baldassin sv), Corti 5.5, De Risio 5.5, Petrilli 5.5 (st 33′ Finocchio sv); Altinier 5.5 (st 33′ Sparacello sv), Neto Pereira 5.5. All. Pillon.

Ore 11.30 – Le pagelle del Cittadella (Dimitri Canello, Corriere del Veneto): Alfonso 6.5, Salvi 6.5, Scaglia 7.5, Cappelletti 5, Benedetti 6, Zaccagni 6.5 (Schenetti 6), Iori 6, Lora 6, Chiaretti 6.5, Jallow 7, Litteri 7.5 (Bonazzoli sv), Venturato 7.5

Ore 11.10 – Le pagelle del Cittadella (Stefano Edel, Il Mattino): Alfonso 6.5; Salvi 6, Scaglia 7.5, Cappelletti 6, Benedetti 6.5; Zaccagni 6 (23’ st Schenetti 6.5), Iori 6.5, Lora 6.5; Chiaretti 6.5 (19’ st Nava 6); Jallow 7, Litteri 7 (32’ st Bonazzoli sv).

Ore 10.50 – Le pagelle del Padova (Dimitri Canello, Corriere del Veneto): Favaro 7.5, Dionisi 6.5, Sbraga 5.5, Diniz 5, Favalli 6, Ilari 6.5 (Baldassin 6.5), Corti 5.5, De Risio 6, Petrilli 5.5 (Finocchio 6), Altinier 5 (Sparacello 6), Neto Pereira 5.5, Pillon 5.

Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Stefano Edel, il Mattino) Favaro 7.5; Dionisi 5.5, Diniz 6, Sbraga 5.5, Favalli 6; Ilari 5.5 (40’ st Baldassin sv), Corti 6, De Risio 6, Petrilli 5.5 (34’ st Finocchio sv); Altinier 5.5 (34’ st Sparacello sv), Neto Pereira 6.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Rivisto al ralenty in tv, l’offside non sembra affatto esserci, così come appare dubbio il contatto fra Scaglia e Altinier. Resta comunque il dato di fatto che, ancora una volta, gli arbitri si rimangiano decisioni già prese, dopo essersi consultati con i propri collaboratori. Favaro si è reso nuovamente protagonista prima del riposo, volando a deviare in angolo un colpo di testa di Scaglia diretto all’angolino (43’). Più equilibrio e due espulsioni. Nella ripresa, secondo una costante tipica ultimamente della squadra di Pillon, il Padova è venuto fuori, riequilibrando la bilancia del confronto. Granata pericolosi al 14’, quando Jallow ha messo in mezzo per Litteri, che in scivolata ha sfiorato, mentre Dionisi sul palo opposto ha evitato che Benedetti mettesse dentro, e rimasti in dieci al 17’, quando Cappelletti ha tirato giù Neto Pereira, rimediando il secondo “giallo”. Un’inferiorità durata solo nove minuti, perché al 28’ Diniz, già ammonito, sgambettava Litteri vicino alla linea del fallo laterale e subìva analogo trattamento dal direttore di gara. Il tap-in mortifero di Litteri. Senza più il suo baluardo difensivo, il Padova pagava dazio nell’azione successiva: su cross di Schenetti da destra Iori inzuccava alla perfezione, Favaro deviava sulla traversa e sulla ribattuta Litteri era il più lesto ad infilare, bruciando Corti (29’). Il “mani” non punito. Il Padova accusava il colpo, ma reagiva. Pillon effettuava (forse un po’ tardi) i cambi utili a dare più fisicità all’attacco, Alfonso si guadagnava la pagnotta deviando un tiro al volo di Neto ed un successivo colpo di testa di Baldassin (44’), sino al “giallo” finale: Lora fermava il pallone con le mani entro i 16 metri, ma l’arbitro ravvisava, fra lo sconcerto generale, una presunta spinta di Sparacello nei suoi confronti (47’). La legge del più forte si misura anche da questi particolari. In più, per il Cittadella parlano i numeri: 15 vittorie su 23 partite. Nessuno riesce a stargli dietro.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova)  E con questa fanno quattro. Quarta vittoria di fila per il Cittadella, in altrettanti derby con il Padova (gli ultimi due in Serie B e i due di quest’anno). Decide un gol di bomber Litteri, alla mezz’ora della ripresa, ed il sigillo alla 31ª sfida della storia calcistica fra le due padovane conferma il momento magico della capolista del girone A, capace di inanellare una serie di sei successi su sei partite dall’inizio del 2016, cioè da quando è stata virata la boa di metà campionato. Il Pordenone (che di en plein consecutivi ne ha messi insieme sette su sette) rimane sempre distante 7 lunghezze, in attesa di FeralpiSalò-Sudtirol di stasera. Per il Padova è uno stop che brucia e che interrompe una striscia di dieci risultati utili di fila (nove con Pillon e uno con Parlato prima dell’esonero), annullando quelle residue speranze di aggancio alla zona playoff che più di qualcuno coltivava per dare un senso compiuto agli ultimi tre mesi della stagione. Supremazia granata. “11 Leoni” lo striscione dei tifosi di casa appeso in Tribuna Est. Questo ci si sarebbe aspettato in avvio da parte di Neto Pereira & C., ma invece a fare la partita, per oltre mezz’ora, è stata la squadra leader del torneo, superiore per qualità di manovra e fraseggi tra le linee ad un avversario troppo teso e preoccupato più che altro di difendersi che non di ripartire con rabbia e determinazione. Se in quell’arco di tempo il Padova non è capitolato, il merito va attribuito al suo giovane portiere Alessandro Favaro, classe 1995, bravo ad intercettare le conclusioni a rete di Chiaretti (6’, da dentro l’area), Salvi e Zaccagni (27’, da fuori e all’interno dei 16 metri), più la punizione di Benedetti (30’), tutte dirette nello specchio della porta. Insomma, un monologo granata. Rigore? No, fuorigioco. Riordinate le idee, il Padova è riuscito (finalmente) a mettere il naso dalle parti di Alfonso dopo il 35’, e al 39’ l’Euganeo ha gridato al rigore quando, su lancio di Petrilli, Altinier in area, sulla sinistra, è venuto a contatto con Scaglia mentre cercava di raggiungere il pallone: l’arbitro Mainardi ha indicato in un primo tempo il dischetto, fra le proteste di Iori & C., per poi rivedere la sua decisione perché nel frattempo l’assistente Di Stefano di Brindisi, che si trovava dalla parte opposta, aveva sbandierato il fuorigioco dello stesso Altinier.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova, Stefano Edel) Che il vento spiri dalla parte giusta, dopo l’amara retrocessione della passata stagione, il gruppo granata lo coglie anche dalle decisioni prese dagli arbitri, sulle cui capacità e sulla cui preparazione (almeno per quanto ci è dato di vedere in Lega Pro) continuiamo sempre più a dubitare. Si dovrebbe presumere che, in partite particolari come questa, il designatore Giannoccaro spedisca uno dei migliori fischietti a disposizione: il signor Mainardi ha invece tradito le attese, risultando alla fine il peggiore, in ciò bene assistito (si fa per dire…) dai suoi collaboratori. Si può discutere sul primo episodio (il contatto Scaglia-Altinier), ma sul fuorigioco che ha portato il direttore di gara a rivedere la sua decisione le immagini sono più orientate a dimostrare che non ci fosse piuttosto che fosse netto. Ciò che non torna è, invece, l’episodio finale, in pieno recupero, del “mani” di Lora: la presunta spinta di Sparacello la vede solo il fischietto bergamasco. Sono valutazioni che pesano molto nell’economia di una partita, e che confermano come il Padova – due rigori a favore in 23 giornate – sin qui non abbia goduto di particolari trattamenti di favore da parte degli arbitri, anzi semmai è vero il contrario. Ciò nulla toglie al valore e ai meriti del Cittadella, però è anche vero che chi comanda esercita sempre un “influsso” condizionante nei confronti dei giudici di gara, come se ci fosse una soggezione automatica solo per il fatto di andare ad arbitrare la prima della classe. Lunedì scorso, contro il Pavia, il gol del 3-2 di Iori era sacrosanto, ma non era stato concesso. Soltanto dopo le vibrate proteste dello stesso capitano e del d.g. Marchetti e, forse, un’indicazione data dal cameraman Rai che aveva ripreso tutta l’azione all’assistente che aveva sbandierato il fuorigioco, la rete è stata convalidata. Ieri, un rigore prima assegnato al Padova è stato tolto e nel finale si è visto qualcosa a cui non si è abituati. Vedremo se alla fine torti e favori si compenseranno: in ogni caso, il campo ha detto in modo chiaro che il Padova prima si salva e meglio è, e che il Citta intravvede il traguardo. Pronti a scommettere sulla B ritrovata alle nostre latitudini.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova, Stefano Edel) Non ci stanno 18 punti di distacco fra il Cittadella che vola a vele spiegate verso la Serie B e il Padova, che nono era prima del derby e nono è rimasto in classifica anche dopo la prima sconfitta dell’era Pillon. Non almeno questo Padova, che a tratti ha reso la vita difficile ad una squadra che sino a stasera (quando si giocherà FeralpiSalò-Sudtirol) ha il miglior attacco del campionato, con 38 reti realizzate, alla pari dei gardesani. Ci sta, però, che il Citta meriti il posto che occupa, perché sin dall’inizio del campionato è stato lassù, alternandosi sul gradino più alto del podio con le varie Alessandria, Bassano, Pavia e Reggiana, prima che uscissero, con una progressione straordinaria, Pordenone e FeralpiSalò, le più accreditate adesso per partecipare alla lotteria di maggio dei playoff (seconda e terza di ogni raggruppamento, più le due migliori quarte, e in questo momento il girone A c’è dentro). La sua forza, oltrechè dai numeri, è testimoniata dalla cifra tecnica e dalla qualità della manovra che si ritrova: se nella prima mezz’ora di ieri il risultato fosse stato di 2-0 per gli uomini di Venturato, siamo onesti, non ci sarebbe stato nulla da dire.

Ore 09.00 – (Corriereveneto.it) PADOVA – Finisce con i 400 tifosi arrivati da Cittadella in festa in Tribuna Nord. Perché il derby ancora una volta lo vincono i granata, 1-0 con gol di Gianluca Litteri al 29′, 1-0 che nel complesso può anche definirsi meritato, ma che è giocoforza figlio degli episodi. Episodi che voltano senza troppe discussioni le spalle al Padova e pure l’arbitraggio del signor Mainardi di Bergamo. L’episodio che manda su tutte le furie Giuseppe Pillon capita al 40′ del primo tempo, quando Petrilli lancia Altinier sul filo del fuorigioco e Scaglia lo stende. Non sarebbe cartellino rosso in quanto Altinier va verso l’esterno dell’area e non è diretto a rete, ma sarebbe calcio di rigore. Mainardi in effetti lo fischia, ma c’è una bandierina alzata del guardalinee che segnala un fuorigioco dell’attaccante mantovano. Le immagini sembrano dare torto all’arbitro e di sicuro si tratta di un episodio decisivo. L’arbitro non è in giornata e infatti sbaglia pure a inizio ripresa, quando grazia Diniz già ammonito e forse pure nel finale, quando Lora tocca una palla in area con un braccio, forse sbilanciato, forse no. Quanto basta per far sbottare Pillon: “Oggi l’arbitraggio è stato decisivo – attacca – l’ultimo rigore era netto, cosa deve fare uno per dare il penalty? Non ho capito cosa ha fischiato, perché non c’era nessuno. Sul primo non c’era fuorigioco. Le partite si decidono sugli episodi, a noi non ci ha dato niente. Fischiava sempre tanto, sin dall’inizio. Non ci vedo chiaro su questo arbitraggio. Quando ho visto l’ultimo rigore che non ha dato ho detto che qua non ci siamo”. Da segnalare la grande prestazione del portiere del Padova Alessandro Favaro, autore di almeno cinque interventi decisivi. Tensione in Tribuna Ovest dopo il gol di Litteri: l’autista del pullman del Cittadella è stato colpito da un calcio alla schiena da un tifoso biancoscudato, che verrà denunciato. La situazione è tornata tranquilla dopo l’intervento degli steward dello stadio Euganeo, che hanno riportato la calma

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 50, Pordenone 43, Alessandria, Bassano e FeralpiSalò 40, Pavia 36, Reggiana 34, SudTirol 33, Padova 32, Cremonese 31, Giana Erminio 27, Cuneo, Pro Piacenza e Renate 25, Lumezzane 23, Mantova 22, AlbinoLeffe 15, Pro Patria 2 (-7 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della ventitreesima giornata: Bassano-Giana Erminio 2-0 (Cenetti (Ba) al 36′ pt, Misuraca (Ba) al 19′ st), Renate-Reggiana 1-0 (Valagussa (Re) al 41′ st), Pro Patria-Lumezzane 1-1 (Sarao (Lu) al 23′ st, Santana (Pp) al 41′ st, Valotti (Lu) su rigore al 49′ st), Pavia-AlbinoLeffe 1-0 (Ferretti (Pv) al 28′ st), Alessandria-Pro Piacenza 1-1 (Vitofrancesco (Al) al 31′ pt, Barba (Pp) al 31′ st), Cremonese-Pordenone 0-2 (Cattaneo (Pn) al 27′ pt, Stefani (Pn) su rigore al 45′ pt), Mantova-Cuneo 2-0 (7′ pt Samb, 23′ st Marchi), Padova-Cittadella 0-1 (29′ st Litteri). Ore 20.00 FeralpiSalò-SudTirol.

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Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 20 febbraio: rifinitura per i Biancoscudati, assente Dell’Andrea.




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