L’ultimo derby vinto dai biancoscudati con il Cittadella è legato a un padovano doc. Bisogna tornare indietro al 17 novembre 2012 (campionato di serie B) e nell’occasione il grande protagonista era stato Andrea Raimondi, autore di una doppietta da favola al fotofinish per il 3-1 finale. Il tutto, tra l’altro, entrando a metà ripresa e rivelandosi l’uomo della provvidenza, come aveva fatto anche poche settimane prima in un altro derby vinto (2-1) con il Verona, ancora una volta entrando a gara in corso. Attualmente Raimondi gioca con il Benevento in Lega Pro, ma quella doppietta con i granata è indimenticabile: da cineteca il suo destro da fuori area con palla sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di Cordaz, e pochi istanti più tardi il bis con una giocata sotto misura su assist di Farias. «È un ricordo bellissimo – racconta Raimondi – anche perché è la mia unica doppietta in serie B. Tra l’altro il Cittadella è una squadra che mi ha sempre portato bene, dato che ho segnato anche quando c’era il derby a livello di settore giovanile. Il 2-1 è stato uno dei miei sigilli più belli in carriera, anche se quello che tengo più a cuore è quello realizzato con il Verona. Era il mio momento dato che in un mese e mezzo avevo fatto quattro gol e tutto girava alla perfezione: ero a casa, sentivo l’appoggio dei compagni, è stato un periodo incredibile per me». Da allora, come detto, il Padova non è più riuscito a spuntarla con i granata. Che effetto le fa essere stato l’ultimo biancoscudato a lasciare il segno? «È una bella sensazione, anche se mi auguro che domenica il Padova torni alla vittoria».
«Il Cittadella è molto forte, ma i biancoscudati sono una buona squadra e sono convinto che ne uscirà una sfida avvincente. Chi può essere decisivo? Dico Neto Pereira, l’ho incontrato da avversario diverse volte ed è sempre stato un attaccante pericoloso. Oltre ad avere carisma ed esperienza, è molto forte tecnicamente. Un giocatore di categoria superiore». Anche se da lontano, segue sempre le vicende biancoscudate? «Sono stato sempre un grande tifoso del Padova, e continuo ad esserlo anche se dopo quello che mi hanno fatto non provo più il sentimento di prima: mi volevano cinque-sei squadre in serie B e mi hanno tenuto a forza, chiedendomi dopo un mese di rescindere il contratto. Mi hanno preso in giro, ho provato una grande amarezza e delusione». Quella società però non esiste più e la nuova realtà biancoscudata è tutta un’altra cosa. «Sicuramente, e il nuovo Padova sta facendo molto bene. Si vede che c’è alla base un progetto serio portato avanti con la giusta calma, anche perché non si può pensare di avere tutto e subito. Nella scorsa estate ero stato anche contattato dal Padova, sembravano convinti nel volermi prendere, poi però hanno cambiato idea. Personalmente sarei tornato volentieri a vestire la maglia biancoscudata, è normale da padovano. Se un giorno dovesse capitare, sarei molto felice». Dopo la prima parte di stagione al Cosenza, ora è approdato al Benevento che guida il girone C di Lega Pro. «Mi trovo bene e la squadra è molto forte. Quanto a me, sto dando il meglio per cercare di mettermi in mostra».
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)