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Ore 22.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 47, Pordenone 43, Alessandria, Bassano e FeralpiSalò 40, Pavia 36, Reggiana 34, SudTirol 33, Padova 32, Cremonese 31, Giana Erminio 27, Cuneo, Pro Piacenza e Renate 25, Lumezzane 23, Mantova 19, AlbinoLeffe 15, Pro Patria 2 (-7 punti di penalizzazione).
Ore 21.30 – (Il Piccolo) In questa strana appendice di mercato tutta rivolta agli svincolati, prosegue l’operazione rinforzi in casa Triestina. Due i nuovi arrivi già certi, anche se al momento solamente uno è sicuro di poter essere disponibile già dalla trasferta di domani a Este: si tratta di Nicola Cornacchia, centrocampista esterno classe 1996 cresciuto nel Varese, maglia con la quale ha collezionato anche una presenza in serie B, per vestire poi le maglie del Savoia e quindi del Viareggio in serie D. Ha firmato anche Nicholas Muzzi, figlio d’arte (il padre è l’ex bomber di tante squadre di serie A Roberto Muzzi) e veloce esterno offensivo che è piaciuto molto nell’amichevole di giovedì a Prosecco. Muzzi però non è ancora certo di essere tesserato in tempo: negli ultimi mesi aveva infatti giocato in Spagna e bisogna vedere se si arriva a farcela in tempo con il transfer: inoltre il giocatore ha un leggero affaticamento muscolare, per cui probabilmente non partirebbe domani dal primo minuto. Ma altre novità sono in arrivo per i primi giorni della prossima settimana. Quasi certamente sarà arruolato anche Christian Fantina, la cui voglia di vestire la maglia della Triestina è enorme e proprio grazie a questi stimoli, oltre alle indubbie qualità tecniche, potrebbe essere utilissimo alla causa: di certo non sarà l’attaccante con i novanta minuti nelle gambe, ma quello capace di entrare e dare la zampata decisiva, sicuramente sì. Sono ancora sotto esame, ma con ottime possibilità di farcela, anche due centrocampisti stranieri, entrambi con passaporto anche italiano altrimenti non sarebbero tesserabili. Il primo è il nigeriano Benjamin Ojo Omage, che ha già avuto un’esperienza in Italia con una squadra dilettantistica bolognese ed è stato convocato anche con l’under 23 del suo paese. L’altro è l’italo-brasiliano Guilherme Monti, classe 1992, mancino che potrebbe portare un po’ di qualità in più in mezzo al campo. Ma si lavora anche per un altro colpo in attacco: il nome è quello di Luigi Cuppone, attaccante salentino classe 1997 cresciuto nel Lecce che dopo una breve esperienza nel Carpi e nella Nazionale Under 18 di Lega Pro, la scorsa estate si era accasato in Svizzera, nelle fila del Lugano. Insomma, nonostante il budget a disposizione sia molto basso, Milanese non sta facendo solo un paio di ritocchini come ci si attendeva, anzi, se tutti gli affari andranno in porto sta decisamente arricchendo la rosa in modo significativo. E soprattutto stanno arrivando molti giovani in età da under, in modo da permettere molte più alternative in un settore finora molto scarno.
Ore 21.00 – (Corriere delle Alpi) La nazionale della Lega Nazionale Dilettanti chiama Simone Quarzago. L’allenatore azzurro Fausto Silipo ha diramato ieri le convocazioni per una selezione di tre giorni e, tra i venticinque giocatori nella lista, c’è anche il centrocampista del Belluno. Il raduno si terrà da lunedì 22 febbraio a Pomezia e saranno presenti ragazzi nati tra il 1999 e il 2000 che giocano in serie D e nei campionato regionali e provinciali dell’intero territorio nazionale. Lo stage si concluderà mercoledì 24 febbraio con l’amichevole contro gli allievi della Lazio. Per Simone Quarzago sarà un’occasione per farsi vedere e magari sperare in una chiamata importante in estate, dopo anche i provini fatti in inverno. Il Giorgione ospite al Polisportivo. Il Belluno nel frattempo si prepara all’imminente arrivo del Giorgione e il tecnico Vecchiato recupera diversi acciaccati; rimane comunque in dubbio la presenza di Simone Bertagno, ancora alle prese con una botta al quadricipite rimediata in trasferta contro l’Este. Tra le fila del Giorgione ci sarà Gianmarco Brotto, ex Belluno e Ripa Fenadora. «Fortunatamente recupero un paio di giocatori rispetto alla trasferta di Este e avrò qualche scelta in più», commenta l’allenatore del Belluno, Roberto Vecchiato, «la nostra ultima prestazione è stata davvero ottima, se consideriamo i tanti indisponibili e soprattutto il valore dell’avversario. Ora però è importate concentrarsi sul Giorgione, una squadra che nel mercato di dicembre è riuscita ad assicurarsi in attacco un giocatore di categoria come Gianmarco Brotto. I trevigiani sono in piena lotta salvezza e hanno estremo bisogno di punti, fattore che rende ancora più insidiosa la sfida di domani. Il nostro obiettivo sono però i playoff e per conquistarli dobbiamo continuare a fare punti e il Giorgione è un crocevia assolutamente fondamentale per la nostra stagione. A questo punto ogni occasione persa potrebbe essere decisiva al tirare delle somme». Chi gioca? Tra i pali il tecnico Vecchiato può scegliere tra Solagna (classe 1996) e Brino (classe 1997): molto dipenderà dal resto dei giovani che l’allenatore vorrà schierare nell’undici titolare. In difesa da destra a sinistra dovrebbero esserci Pescosta, Sommacal, Calcagnotto e Pellicanò. A centrocampo Bertagno va in cabina di regia supportato da Miniati, l’ex di turno, e Masoch. Davanti bomber Corbanese guida l’attacco; insieme a lui potrebbe esserci Marta Bettina oppure Farinazzo. Alle loro spalle ci sarà Duravia. Non saranno del match sicuramente Stefano Mosca, operato due settimane fa al menisco sinistro, e Antonio Acampora, fermato dal giudice sportivo per aver accumulato cinque cartellini gialli.
Ore 20.30 – (Gazzetta di Mantova) L’iniziativa del presidente Sandro Musso, che ha annunciato pubblicamente di voler riportare l’ex patron Fabrizio Lori nell’Acm per collaborare al progetto Sdl, trova anche l’approvazione dei soci mantovani, da tempo defilatisi dalla gestione del club ma comunque ancora detentori del 30% del Mantova Fc. «Sono ben lieto che Fabrizio possa tornare a far parte della famiglia del Mantova – dice al riguardo Giambattista Tirelli -, anche se non conosco i dettagli dell’operazione e le sue finalità, per cui non posso dire molto di più. In ogni caso, come sapete, noi siamo rimasti nel Mantova per dare un sostegno alla Sdl, che si occupa in toto della gestione e che siamo certi saprà fare il bene della società e del calcio cittadino. Da parte nostra, siamo qui e stiamo dando tutto l’appoggio promesso la scorsa estate. E restiamo fiduciosi sull’epilogo della stagione, che dovrà portarci la salvezza». Tirelli, dopo un periodo trascorso all’estero per lavoro, domani tornerà anche allo stadio: «Mi hanno detto che a Reggio Emilia la squadra ha giocato bene e che il nuovo modulo sembra aver dato maggiore equilibrio. Questo mi conforta e mi spinge a essere ottimista in vista della gara contro il Cuneo. Abbiamo bisogno di centrare finalmente una vittoria, che credo sia alla nostra portata e di cambiare così marcia per risalire la china e provare a raggiungere la salvezza senza passare dai playout».
Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) Campionato davvero strano quello del Cuneo, che si può dividere in tre tronconi ben distinti. Nelle prime 5 giornate, ovvero prima della sfida di andata con il Mantova, la squadra del 66enne mister Iacolino aveva totalizzato 0 punti. Proprio partendo dal successo contro i biancorossi, i piemontesi infilarono poi un ciclo straordinario di 22 punti in 9 gare, con ben 4 vittorie esterne, che lo proiettarono a ridosso della zona playoff. Il momento magico però si interruppe il 6 dicembre 2015: da quella data (1-0 in casa della Feralpisalò) il Cuneo non ha più vinto, tornando a faticare parecchio e conquistando soltanto 3 punti nelle ultime otto partite. E la sua classifica è di nuovo ai livelli di guardia: i piemontesi ora sono al 12esimo posto con un margine di 3 punti sulla quintultima, il Renate, che guida il plotoncino dei playout. Squadra dunque dal rendimento altalenante e proprio per questo difficilmente decifrabile: il periodo centrale dimostra che c’è del buono nel team di Iacolino, tuttavia i cicli negativi lasciano anche intuire un team con qualche problema, magari di personalità. Anche perché i numeri del 4-4-2 (o 4-4-1-1) tracciato dall’esperto tecnico non sono male: 22 reti fatte (bomber è lo squalificato Chinellato con 7 gol) costituiscono l’undicesimo attacco, mentre le 26 subite pongono la difesa del Cuneo al dodicesimo posto nel girone. Anche il cammino in trasferta è sintomatico: 4 successi consecutivi, tutti tra fine ottobre e dicembre, nessun pareggio ma anche 6 sconfitte. E tra i campi violati ci sono nientemeno che quelli di Reggio Emilia, Padova e Salò. A gennaio il Cuneo ha operato soltanto due innesti: il centrocampista D’Iglio (’92) dall’Albinoleffe e l’ex bomber del Castiglione Cristofoli dalla Pro Piacenza, a fronte dell’unica cessione dell’attaccante Banegas all’Albinoleffe.
Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Le ultime riserve Ivan Javorcic le scioglierà soltanto al termine della rifinitura in programma stamani al Martelli, ma in gran parte il Mantova anti-Cuneo è già fatto. Il tecnico croato ha annunciato che insisterà con il nuovo modulo 4-4-2 “inaugurato” a Reggio Emilia e c’è da scommettere che cambierà poco dell’undici che ha ben figurato al Mapei Stadium, imponendo il pari alla quotata formazione granata. Gli unici dubbi dovrebbero riguardare i terzini, visto che Lo Bue e Masiello sono tornati a disposizione dopo aver saltato l’ultimo match per infortunio. Javorcic dovrà decidere se rischiarli entrambi dall’inizio o se gestirli in maniera diversa. Detto dunque dei ballottaggi Longo-Lo Bue e Scrosta-Masiello, per il resto il mister potrebbe confermare in blocco la formazione di Reggio. Con Trainotti e Carini coppia difensiva, Perpetuini (l’alternativa è Di Santantonio) e Raggio Garibaldi in mediana, Gonzi e Caridi sulle fasce e Marchi e Falou a formare il tandem d’attacco. Com’è ormai consuetudine, Javorcic dovrà fare a meno di alcuni giocatori: Cristini (contrattura), Zammarini (pubalgia) e Ruopolo, che ha deciso di sottoporsi a un intervento chirurgico per i problemi al ginocchio. Ieri, inoltre, al gruppo degli indisponibili si è aggiunto il febbricitante Ungaro. Dei convocati non farà parte l’attaccante tedesco Mattia Maggio, il cui (eventuale) tesseramento sembra ormai slittato alla prossima settimana. Non dovrebbero comunque esserci dubbi su questo fronte, visto il parere positivo espresso da Javorcic sul ragazzo e l’assoluta necessità di rimpolpare il parco attaccanti, anche in considerazione dello stop di Ruopolo. La gara di domani, un vero e proprio scontro diretto per la salvezza, è ovviamente importantissima per il Mantova. Ed è auspicabile nella circostanza un sostegno particolare da parte del pubblico. Pare però che molti tifosi abbiano deciso di non aderire all’iniziativa lanciata dalla società, che consente di avere il biglietto dello stadio gratis a chi dimostra (tagliando alla mano) di essere stato presente al derby con la Cremonese. Finora i biglietti staccati sono soltanto 178. I tifosi possono comunque ancora aderire, presentandosi al Mantova Point, aperto oggi e domani dalle 10 alle 13.30. Domani, prima di Mantova-Cuneo, sarà osservato un minuto di silenzio in memoria di Eugenio Fantini, centravanti biancorosso del Piccolo Brasile scomparso pochi giorni fa. E proprio ieri un altro lutto ha colpito l’Acm: il preparatore dei portieri del vivaio, Graziano Spezia, ha perso la mamma. Condoglianze anche da parte della Gazzetta.
Ore 19.20 – Lega Pro girone A, fischio finale: Alessandria-Pro Piacenza 1-1, Pavia-AlbinoLeffe 1-0.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) All’andata la sua assenza per squalifica favorì l’esplosione di Maccan, autore della tripletta fatale alla Calvi al Penzo. Domani, invece, Matteo Serafini sarà titolare nell’attacco di un Venezia che a Noale (ore 14.30) potrà solo vincere per poi puntare all’aggancio in vetta ospitando la capolista Campodarsego. «Ci restano undici finali, soprattutto le prossime 5-6 definiranno in maniera decisiva le sorti del campionato – prevede l’attaccante di Calvisano -. Il nostro gruppo sta facendo un buon percorso e ha i mezzi per scavalcare di nuovo un Campodarsego al quale faremo di tutto pur di non doverci complimentare per quel salto in Lega Pro che deve essere nostro». Nelle ultime due uscite, in casa della Liventina e con l’Abano al Penzo, Serafini (15 gol all’attivo) è stato murato dai portieri avversari. «Lo dico per primo a me stesso, ora ci occorre il cinismo delle grandi squadre. Rispettiamo molto il Noale che vorrà regalarsi un risultato storico, noi però possiamo e vogliamo sfruttare al massimo le occasioni che non ho dubbi creeremo».Domani mister Favarin potrà schierare l’attacco titolare della sua gestione, con Fabiano, Serafini (entrati dalla panchina domenica scorsa) e Innocenti a supporto di Carbonaro. «Sto bene e sono carico, questo è il momento in cui tutti, noi vecchi per primi, dovremo trascinare i compagni. L’obiettivo è quello di conquistare tre punti subito, altrimenti il peso dello scontro diretto col Campodarsego non sarebbe più lo stesso». La Calvi è reduce da un 2-2 in rimonta con la Virtus Vecomp. «A conferma che ha valori e che ci aspettano 90′ insidiosi. Il mio augurio è che non snaturino le loro caratteristiche badando solo a chiudersi, bensì provando a giocarsela come hanno fatto con chiunque. Il resto dipende da noi, trovare gli episodi, segnare e chiudere il match per non correre rischi inutili come con l’Abano». Il Venezia ieri sera ha reso noto di aver venduto tutti i cento biglietti di tribuna a sua disposizione per la prevendita, più 150 di curva ospiti (i restanti 50 saranno acquistabili domani a Noale).
Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ultimi biglietti in vendita per il derby di Noale. Il Venezia scenderà in campo domani allo stadio di via dei Tigli contro la Calvi (ore 14,30) e per i tifosi arancioneroverdi ci sono ancora una cinquantina di biglietti disponibili per la curva, venduti direttamente allo stadio. Subito esauriti invece i 100 tagliandi per gli ospiti in tribuna. I tifosi del Noale, invece, hanno già bruciato tutti i biglietti a loro riservati, tanto che la società ha dovuto stoppare ulteriori accrediti e l’accesso alle tessere federali. Gli arancioneroverdi stanno recuperando i giocatori influenzati: guariti Fabiano, Di Maio e Lattanzio, mentre Marcolini rientrerà oggi: sarà difficile, però, vedere il centrocampista in campo visto che ha saltato tutta la settimana ed è ancora debilitato. Spazio dunque a Soligo con Acquadro. Tra i recuperi, da segnalare anche quello di Beccaro che ha archiviato i problemi muscolari. In crescita di condizione, inoltre, Ferrante: domani potrebbe essere titolare. Il Noale è reduce dal 2-2 di mercoledì con la Virtus Vecomp e, con 39 punti, occupa il settimo posto. All’andata il Venezia si impose al Penzo per 3-0, grazie alla tripletta di Maccan.
Ore 18.20 – Lega Pro girone A, fine primi tempi: Alessandria-Pro Piacenza 1-0, Pavia-AlbinoLeffe 0-0.
Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Venezia verso il derby a ranghi compatti, anche se febbre e piccoli acciacchi hanno consigliato a Favarin di dosare le energie in settimana. Chi rinvia il rientro è Marcolini, che solo oggi ritorna ad allenarsi dopo l’attacco febbrile, Di Maio ha recuperato lo stesso problema, mentre Beccaro ha smaltito l’affaticamento muscolare. Pronto al rientro anche Ferrante, fuori gioco da qualche settimana, con Cernuto che riprenderà il posto al centro della difesa al fianco di Modolo. Ieri è tornato a pieno regime anche Acquadro, che giovedì ha dovuto smaltire le tossine accumulate nello stage di tre giorni con la Rappresentativa di serie D. La Calvi Noale neon potrà contare su Ludovico Longato, fermato per un turno dal giudice sportivo avendo rimediato mercoledì il quinto cartellino giallo. Qualche consiglio ai compagni lo potrà dare Marco Taddia, che nel girone d’andata al Penzo indossava ancora la maglia della Calvi Noale, in una partita risolta dalla tripletta di Maccan. «Sono state inserite due-tre pedine rispetto a quando c’ero io» spiega l’esterno difensivo del Venezia, «ma l’ossatura è rimasta quella. La Calvi Noale sta disputando un’ottima stagione, è una neopromossa. La qualità migliore? Il carattere, la determinazione di non mollare mai, lo ha dimostrato anche mercoledì recuperando per due volte lo svantaggio contro la Virtus Verona». Squadra compatta con alcuni leader in campo. «Uno con l’esperienza di Marco Fortin è sempre da seguire, poi in mezzo al campo uno dei leader è Bandiera». Il Venezia arriva al derby dopo il mezzo passo falso casalingo contro l’Abano. «Abbiamo un solo risultato a disposizione, bisogna vincere per rimanere quanto meno a tre punti dal Campodarsego in vista dello scontro diretto. A questo non ci stiamo assolutamente pensando, prima viene la Calvi Noale, e dovremo giocare una grande partita per ritornare con i tre punti. Sensazioni? Sono molto contento di ritornare a Noale, sarò sempre riconoscente a questa società che ha creduto in me, mi ha lanciato consentendomi poi di arrivare al Venezia». Esauriti i 100 biglietti di tribuna dati al Venezia dalla Calvi Noale, per quanto riguarda la curva venduti una cinquantina di tagliandi su 100, gli altri saranno messi in vendita allo stadio, oggi la sede del Venezia sarà infatti chiusa. E per dirigere il derby si è pensato bene di mandare un arbitro dalla Sicilia: sarà infatti Francesco Raciti di Acireale.
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Se la Cremonese deve tenere a bada la cooperativa del gol neroverde, dall’altro lato il Pordenone può inquadrare un obiettivo fisso. Non per questo, però, facile da neutralizzare. C’è un mattatore su tutti, nella squadra oggi allenata da Fabio Rossitto. Si chiama Andrea Brighenti e a colpi di gol punta (lui sì, la squadra ormai meno) alla serie B. E soprattutto è il pupillo di Marco Giampaolo, oggi allenatore dell’Empoli in A, ma fresco ex grigiorosso. È proprio lui, il sostituto di Maurizio Sarri in Toscana, a mettere in guardia il Pordenone. «Brighenti – assicura Giampaolo – è un pericolo pubblico. Talento straordinario, sa fare tutto: giocare, “spondare”, muoversi correttamente, fare gol. Valorizza tutto ciò che viene creato dietro. Imprescindibile. La LegaPro gli sta stretta, con lui non c’entra nulla». A dare ragione al tecnico dell’Empoli sono i numeri. Impressionanti, sia se raffrontati all’attacco del Pordenone, sia (a maggior ragione) se valutati nel bouquet realizzativo della Cremonese. Andrea Brighenti, in poche parole, è la firma della classifica attuale dei grigiorossi. Da solo ha segnato il 60% delle reti della sua squadra e in tre anni di militanza grigiorossa ne ha messi insieme 40 in 81 partite. In pratica segna un gol ogni 180’ da 36 mesi in C. Cresciuto nella Virtus Vecomp in D, ha esordito tra i pro con la Sambonifacese. Poi un anno di Renate e infine la Cremonese. I suoi acuti personali, 12 in campionato, valgono il 30% dell’attacco del Pordenone.
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Inizia la salita, questa sera (20.30) a Cremona. Il Pordenone delle sei volate vincenti dovrà dimostrare di sapersi alzare sulla sella, di avere gambe e fiato. Cremonese, Sudtirol (match inserito nella schedina di Totocalcio-Totogol), Lumezzane, Bassano, Padova, Alessandria, Reggiana, FeralpiSalò e Cittadella sono le prossime 8 avversarie dei ramarri. Al De Marchi non si respira la paura che l’entusiasmo svanisca. «Se dopo 6 vittorie – spiega Tedino – ci presentasimo allo Zini timorosi significa che non abbiamo capito niente. Per noi adesso comincia il campionato più bello del mondo e abbiamo tutte le intenzioni di giocarcelo sino in fondo. Per essere certi di restare in zona playoff – evidenzia il tecnico – dovremo fare almeno 20 punti (nei restanti 12 turni della stagione regolare, ndr). Prima li facciamo – sorride sereno – e meglio è». CONFRONTO – Bruno prova a non accennare al fatto che sulla panca grigiorossa siede Fabio Rossitto. «Io – cerca di convincere – sono concentrato sulla partita, non su Fabio, che pure rispetto». In realtà il suo Pordenone ha già da tempo sostituito nel cuore di tutto il popolo neroverde quello di Rossitto. Vincendo a Cremona, Tedino avrebbe qualche certezza in più di raggiungere lo stesso risultato. Anche per questo non sarà una partita come tutte le altre. Non potrà esserlo per Fabio, per la prima volta contro il Pordenone. Non potrà esserelo nemmeno per Bruno, presente e futuro contro un passato bello di fama (memorabile rimonta) e sventura (dannato spareggio). APPROCCIO – Il Pordenone arriva alla sfida sulle ali dei 6 sigilli che lo hanno proiettato al secondo posto (40 punti). La Cremonese, decima (31), con Rossitto ha vinto due gare di campionato e una di Coppa Italia prima di perdere (2-4) a Salò. «Ho visto – racconta Tedino – la sfida tra Feralpi e Cremonese. Sembrava un incontro fra due pugili senza guardia, poteva vincere sia l’una che l’altra. Il risultato non rispecchia l’andamento del match. La Cremonese ha un ottimo organico, si è rafforzata a gennaio perché vuole arrivare ai playoff, ha una prima linea devastante, guidata dal capocannoniere del girone Brighenti (12 gol) e con Fabio ha guadagnato in entusiasmo e autostima». RAMARREGGIATI – Rossitto ha recuperato nelle ultime ore gli acciaccati Sansovini e Maiorino. Avrà quindi a disposizione l’intera rosa. Tedino invece dovrà rinunciare, oltre che a Marchi e De Agostini, a Filippini (rimasto a casa) e Talin (febbricitante). Cosner e Ingegneri sono partiti, ma non sono al meglio e inizieranno in panca. Recuperati Pederzoli e Martin. «Nonostante le assenze – assicura il mister neroverde – non perderemo la nostra identità. Saremo propositivi e difenderemo alto». Realtà o pretattica? Comunque sia, dovrebbero cominciare (4-3-1-2) Tomei, Boniotti, Stefani, Pasa, Martin, Buratto, Pederzoli, Mandorlini, Cattaneo, Berrettoni (prima volta dall’inizio) e Strizzolo. Fischierà Lorenzo Bertani di Pisa, arbitro di Mantova-Pordenone (2-0, prima uscita ufficiale di LegaPro in Coppa Italia) nell’agosto del 2014. Assistenti Urselli e Viola. MAXISCHERMO – Oltre un centinaio di tifosi neroverdi (50 grazie alla corriera organizzata dal superfan Vendrame con l’appoggio della società, altri con mezzi propri) saranno stasera allo Zini a tifare per i ramarri. Chi resterà a casa potrà comunque confidare nel consueto megaschermo allestito al Centro De Marchi.
Ore 16.50 – Lega Pro girone A, fine primi tempi: Bassano-Giana Erminio 2-0, Pro Patria-Lumezzane 1-2, Renate-Reggiana 1-0.
Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) «Saremmo dei matti se ci rilassassimo adesso, dopo sei vittorie consecutive. Il bello del campionato comincia adesso…»: risponde così Bruno Tedino a chi gli chiede se dopo il filotto di successi e la salvezza acquisita, i neroverdi potrebbero calare l’attenzione. No, il condottiero è ben conscio del periodo che i suoi ragazzi stanno vivendo e intende portare a casa la settima vittoria consecutiva, anche se a Cremona sarà tutt’altro che facile: «Dovremo essere perfetti, perché i grigiorossi sono una squadra che si è rafforzata notevolmente nel mercato invernale con la chiara intenzione di puntare ai play-off. Inoltre, l’arrivo di Rossitto ha portato sicuramente una ventata di entusiasmo e convinzione. Noi dovremo essere bravi a rintuzzare i loro attacchi». È proprio il potenziale offensivo a preoccupare notevolmente Tedino, che comunque indica la via per poter imbrigliare gli avversari: «Il trio formato da Sansovini, Brighenti e Maiorino ha capacità di fare male e perciò dovremo cercare di stare un po’ più alti per non essere schiacciati. Non sono d’accordo con chi dice che siamo favoriti, ma faremo di tutto per portare a casa i tre punti».
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Sarà strano vederlo dall’altra parte, ma per continuare a sognare è necessario batterlo. C’è Fabio Rossitto oggi (alle 20.30) sulla strada del Pordenone e della settima meraviglia. I neroverdi si presenteranno allo stadio Zini sulla scia di sei vittorie consecutive. Percorso senza ostacoli nel 2016 per la squadra di Tedino, ma la Cremonese rappresenta forse l’avversario più duro tra quelli incontrati in questo inizio d’anno. Esordio e forfait. Non soltanto la forza di una squadra costruita per centrare i play-off e rinforzatasi parecchio (con la stella Sansovini su tutti) nel mercato di gennaio, ma ora pure quell’ex tanto amato in panchina rappresentano insidie da non sottovalutare. Non ha alcuna intenzione di farlo mister Tedino, il primo a essere preoccupato per una gara che arriva pure al termine di una settimana complicata, con diversi elementi recuperati all’ultimo istante. Tra questi, Pederzoli, che sarà regolarmente al suo posto in cabina di regia. Niente da fare, invece, per Filippini. Così in attacco, al fianco di Strizzolo, si vedrà per la prima volta dall’inizio Emanuele Berrettoni. Il gol con la Pro Patria e il crescente stato di forma attestano che è pronto. E la sua esperienza potrebbe rivelarsi fondamentale in un match così delicato. In difesa atteso il rientro di Martin. Mentre Talin si aggiunge agli indisponibili Marchi e Ingegneri. Emozioni. Di certo, non una gara come tutte le altre per Fabio Rossitto, da meno di un mese nuovo allenatore della Cremonese. Ha avuto il tempo di farsi conoscere con due vittorie consecutive (con Alessandria e Mantova), prima di cedere alla quotata Feralpisalò. Oggi Cremona gli chiede una dimostrazione di forza contro il suo recente passato, ovvero al cospetto della squadra che la scorsa stagione stava per salvare dopo una rimonta clamorosa. Per i grigiorossi è forse l’ultimo treno play-off. Calore. Per il Pordenone, invece, un possibile ulteriore tassello al sogno serie B. Oltretutto, il Cittadella capolista domani sarà impegnato nel derby e la Feralpisalò, appaiata ai neroverdi al secondo posto, lunedì ospiterà l’ostico l’Alto Adige. In altre parole, i giochi in vetta potrebbero mutare. E il popolo neroverde non vuole perdersi l’occasione: una cinquantina i tifosi oggi al seguito del Pordenone. Per chi non partirà, è pronto il maxischermo al centro sportivo De Marchi.
Ore 15.50 – Lega Pro girone A, fine primi tempi: Bassano-Giana Erminio 1-0, Pro Patria-Lumezzane 0-0, Renate-Reggiana 0-0.
Ore 15.20 – (La Provincia Pavese) Serve solo vincere. E’ questo l’obiettivo del Pavia che questo pomeriggio, alle ore 17,30, ospiterà al Fortunati l’Albinoleffe nella sesta di ritorno del girone A di Lega Pro. Contro i bergamaschi, penultimi in classifica con 15 punti la formazione di mister Brini deve iniziare quella rincorsa ai play off che ha bisogno di un filotto vincente nelle prossime gare. Un anno fa di questi tempi, il 15 febbraio dopo il pareggio casalingo ottenuto in rimonta sul Novara (3-3), il Pavia guidato allora da Riccardo Maspero guidava la classifica del girone A con 47 punti, ma poi ebbe una flessione nella parte finale del girone di ritorno chiudendo al terzo posto e agguantando comunque i play off. Oggi gli azzurri sono settimi, a 14 punti dalla capolista Cittadella, e hanno bisogno di invertire il trend da qui a fine campionato. Un’operazione che deve partire dalla gara casalinga interna di oggi contro un Albinoleffe, da rispettare come ogni avversario, ma tecnicamente inferiore e con obiettivi ben diversi dal Pavia. Basti pensare che la squadra allenata da Marco Sesia non vince dal 29 novembre scorso quando superò a Bergamo il Renate per 1-0 e ha ottenuto solo quattro pareggi nelle ultime nove gare. Fa paura anche l’Albinoleffe? «La paura non esiste – risponde mister Brini – Bisogna avere sempre rispetto di tutti, anche perché chi è indietro in classifica non vuol dire che sia una squadra in difficoltà. Non si va in guerra, quindi nessuna paura». Salvo colpi di scena il Pavia che affronterà l’Albinoleffe dovrebbe essere molto simile a quello che è sceso in campo lunedì sera a Cittadella. Il modulo 4-3-1-2 proposto per la prima volta da mister Fabio Brini ha convinto con la coppia Ferretti-Sforzini molto pericolosa in fase di finalizzazione. Ripensamento quindi dal 4-4-2 con cui Brini aveva pensato inizialmente di schierare il suo Pavia. «C’è stato un calciomercato che ci ha consegnato giocatori che possono stare in maniera diversa in campo e vanno sfruttate le loro caratteristiche – spiega il tecnico del Pavia – Se si hanno giocatori importanti si deve cambiare. Altrimenti qualcuno sarebbe stato penalizzato e un allenatore deve creare meno difficoltà possibili ai suoi giocatori. In passato ho vinto con il 4-3-3 e giocato con questo modulo anche in serie B». Credere nella conquista dei play off è la parola d’ordine. Ma Brini non vuole scommetterci. «Perché non scommetto mai, ma credo in questo gruppo e in questi ragazzi. Possono fare di tutto e di più». Sugli ultimi dubbi Brini rimanda alle ore della vigilia: con Ferretti e Sforzini davanti Cesarini, se sarà valutato in condizioni fisiche accettabili, agirà alle loro spalle altrimenti l’alternativa è Manconi. In dubbio fino all’ultimo anche Ghiringhelli.
Ore 14.50 – (Gazzetta di Reggio) Al pilastro del centrocampo granata Mirko Bruccini, tornato di recente da un lungo infortunio, il compito di rasserenare i tifosi dopo le ultime prestazioni incolori, la partenza di Ferrara e l’avviento di Coirradini. « Lo spogliatoio è sereno come sempre, nella sicurezza dei nostri mezzi». Non pensa che la squadra abbia sinora disatteso le aspettative? «I tifosi, così come noi, devono averne ma in campo ci sono anche gli avversari. Poi in certe partite, come quella di Gorgonzola, il campo era quel che era ma, una volta andati sotto, l’abbiamo ripresa e cercato di portare a casa. La stessa situazione si è riproposta col Mantova». Perché i tre punti non arrivano più? «Ultimamente stiamo creando tanto ma non riusciamo a buttarla dentro, mentre i nostri avversari alla prima occasione ci puniscono». C’è una spiegazione? «Bella domanda: chi lo sa? Forse la mentalità sbagliata nell’approccio alla partita perché, sia col Giana che col Mantova, siamo partiti male ed abbiamo preso gol poi, quando siamo usciti noi, abbiamo creato tante occasioni limpide e magari un po’ di foga nella ricerca del risultato ci ha tolto lucidità”. Adesso quanto sarà importante la sfida col Renate? «Se fai risultato hai ancora possibilità di agganciare i play off ed è una partita alla nostra portata».
Ore 14.40 – (Gazzetta di Reggio) Infermeria protagonista anche alla vigilia di Renate-Reggiana tanto che fino all’ultimo sarà difficile per Alberto Colombo stilare la distinta dei giocatori. «La situazione è drammatica – ammette il tecnico granata – tra infortuni ed influenza. Ho avuto le disponibilità di Nolè, Letizia e Siega pur costipati, Bartolomei non è al meglio mentre Frascatore e Mignanelli sono fermi. Resta la necessità di fare punti su un campo complicato: vedremo di che pasta siamo fatti in una situazione così particolare». Ultima spiaggia? «Di spiagge speriamo di parlarne a giugno! Se ci fosse un passo falso spereremmo in altre occasioni ma l’importante è la reazione dopo la partita non bella col Mantova. Ora ci sono meno alibi perché l’allenatore “copre” tutti ma anche i giocatori sanno di essere responsabilizzati, sono sotto osservazione e dovranno guadagnarsi una piazza importante come Reggio». Sente più responsabilità dopo la partenza di Ferrara? «Vista la scelta societaria, inusuale nel mondo del calcio, le mie responsabilità crescono ma non mi spaventano. Se le cose non andassero bene, nel mirino andrebbe l’allenatore ma è un rischio che so di correre facendo questo lavoro». Ora tutti remeranno dalla stessa parte? «Adesso chiunque sa che deve fare il bene della squadra per fare anche il proprio. Credo che non si possa attaccare la professionalità di questi giocatori, dimostrazione ne è che alcuni di loro, che si potevano vedere come “amici” di Ferrara, mi hanno dato immediatamente la disponibilità sebbene non al meglio fisicamente». Confermerà il 3-5-1-1? «Fino a 10 minuti dall’inizio della rifinitura non avevo idea nemmeno di chi ci fosse… Probabilmente sarà così con qualche adeguamento: se Nolè, Siega e Letizia, che sono in bilico, giocheranno posso pensare ad una loro staffetta adattando giocatori in altri ruoli ma decideremo all’ultimo». Cosa chiede ai giocatori da qui a fine stagione? «Più punti possibile perché nel calcio i risultati sono fondamentali e se la società si è già espressa su di me per la prossima stagione non vorrei presentarmi con la piazza scettica sul mio operato». Lavorerà in ottica del prossimo anno? «Finchè si punterà ai play off nessun esperimento, diversamente valuteremo anche chi ha giocato meno ma per ora non ci voglio pensare». Quale sarà il suo rapporto con Corradini? «La volontà è di confrontarmi con lui per arricchire il mio bagaglio culturale e per portare beneficio alla squadra, ognuno rispettando il proprio ruolo, senza pretendere che tutti mi diano sempre ragione perché opinioni diverse servono a migliorarsi».
Ore 14.30 – (Gazzetta di Reggio) «Ci sta andando talmente bene che se andassimo a Lourdes troveremmo chiuso». Questo è il pensiero che aleggiava tra i granata durante la rifinitura di ieri in via Agosti, e il perché è presto detto: fuori Mignanelli e Frascatore, due dei protagonisti delle ultime partite, out anche i giovani De Biasi e Ceccarelli senza dimenticare Parola, tutti appiedati da infortuni vari. Ma non finisce qui perché Letizia, Nolè e Siega sono partiti per Meda (dove la Reggiana giocherà con il Renate alle 15) debilitati dall’influenza e restano in dubbio, così come Bartolomei che siederà in panchina per il riacutizzarsi di un colpo ricevuto nella sfida di Padova. È davvero un peccato per Bruccini e compagni arrivare così rabberciati a una partita di vitale importanza per il prosieguo del campionato, contro un avversario in forma e in netta crescita seppur abbordabile. Le vicende societarie che hanno movimentato la settimana, con la risoluzione dei contratti del dg Raffaele Ferrara e dei suoi stretti collaboratori Mariano Armonia e Vittorio Zullo, e l’ingresso in società di Giancarlo Corradini – ieri in visita alla squadra – nel ruolo di responsabile dell’area tecnica, sono andate di pari passo con una preparazione atletica approssimativa della squadra per colpa del maltempo prima e dei tanti indisponibili poi. E il virus gastrointestinale non ha risparmiato nemmeno il tecnico Alberto Colombo. Tutto ciò mette una certa aleatorietà su questa sfida che qualche tempo fa avremmo pensato essere una passeggiata. All’andata, infatti, la Reggiana si impose con un perentorio 4-0 al Città del Tricolore ma gli ospiti si presentarono con una rosa ridotta ai minimi termini, mentre oggi le parti sembrano essersi invertite e, oltre ciò, i brianzoli hanno potenziato il reparto offensivo nel mercato invernale ingaggiando l’ex granata Florian, che si è subito presentato a suon di gol e forma con Napoli e Ekuban un attacco di tutto rispetto. Al “Città di Meda” sarà probabilmente una sfida tra due squadre che giocano in modo speculare, il 3-5-2, ma fino all’ultimo in casa granata potranno esserci variazioni, sperando che la notte abbia portato un po’ di fortuna. Confermato Perilli tra i pali, dall’ultima seduta è emersa la possibilità di vedere Rampi come esterno sinistro di difesa insieme a Spanò e Sabotic; sulla linea di centrocampo hanno provato Mogos, Bruccini, Pazienza, Maltese e Panizzi; davanti la coppia d’attacco era Arma-Letizia. Se Siega dovesse farcela toccherà a lui fare il “Mignanelli” di giornata, ma le incognite sono tante perché lo stesso Letizia potrebbe non essere pienamente recuperato perciò Loi e Silenzi sono già in preallarme. Gare come queste, con una squadra rimaneggiata e sperimentale, vanno interpretate bene dal primo minuto altrimenti è difficile riprenderle.
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Negli occhi c’è ancora il 2-2 di Cuneo, quel pareggio raggiunto dai piemontesi all’ultimo assalto, dopo una partita lungamente condotta dal Bassano, una ferita che sanguina ancora. E Stefano Sottili non fa nulla per negarlo: «Siamo ancora arrabbiati per aver perso due punti sabato scorso — ringhia l’allenatore giallorosso — proprio quando pensavamo di averceli già in tasca. Ma faremo in modo che questo non accada più. Paradossalmente nelle ultime tre gare abbiamo conquistato una vittoria nella partita in cui abbiamo giocato meno bene, ovvero contro il Sudtirol, ma il calcio è bello anche per questo, in quanto gli episodi possono cambiare il corso delle gare». Oggi alle 15 allo stadio Mercante arriva la Giana Erminio, che pare proprio l’avversario ideale per riprendere la marcia. Insomma, sulla carta un match ampiamente alla portata per la truppa giallorossa. «La Giana Erminio è una buona squadra — evidenzia Sottili — con diversi giocatori abili nell’uno contro uno, Cogliati sta vivendo un momento di grande brillantezza, mister Albè è molto bravo e riesce a cambiare spesso modulo anche a partita in corso. Da parte nostra dovremo essere molto attenti nel non farci prendere dall’ansia e dalla frenesia, occorre la serenità e la pazienza per capire i diversi momenti della partita». Una partita che, in ogni caso, il Bassano deve chiudere senza danni intascando i tre punti per restare saldamente all’interno della zona dei playoff per la serie B. La «tegola» della vigilia per Sottili è il ko di Davì per una fastidiosa influenza intestinale.
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Pescara il Vicenza ha disputato una buona partita e avrebbe meritato di vincere. Una gara che ha lasciato un po’ di amaro in bocca, con la vittoria svanita in pieno recupero con il gol del pareggio di Lapadula. Amaro che Pasquale Marino non nasconde.
«A volte non riusciamo a portare a casa quello che ci meritiamo, complici errori nostri e degli altri — sottolinea il tecnico del Vicenza — e ad oggi i punti che ci mancano non sono pochi: questo ci disturba non poco. Adesso però dobbiamo ritrovare quella continuità come prima della gara contro la Virtus Lanciano, dimostrando in campo maggior concretezza e cinismo. Purtroppo potevamo essere in una posizione di classifica diversa, ma in questo momento il nostro primo obiettivo è la salvezza, e dobbiamo giocare con lo spirito da battaglia delle squadre che vogliono uscire dalla zona pericolosa della graduatoria». Ancora una volta Marino dovrà fare a meno di parecchi giocatori per infortuni e squalifiche, ma la cosa non fa quasi più notizia. «I tanti infortuni subiti fanno parte del gioco ma di certo non si può dire che siamo stati fortunati — sottolinea il tecnico biancorosso — le squalifiche invece fanno rabbia e noi dobbiamo imparare a non protestare. Tuttavia a Pescara le decisioni arbitrali ci hanno punito in modo ingiusto, se ne sono accorti tutti; a fine partita anche gli arbitri sanno di aver commesso qualche errore, e quindi servirebbe maggior elasticità a fronte di una imprecazione di Sampirisi, cosa che può capitare in un momento di tensione e di difficoltà. I fatti dicono in maniera chiara che siamo largamente in credito, anche se non ci aspettiamo niente e non cerchiamo alibi». Contro l’Avellino serve vincere e Marino lo sa bene. «E’ stata un’altra settimana difficile complice le tante defezioni — spiega l’allenatore del Vicenza — ma chi scenderà in campo ha la mia fiducia e sono certo che farà bene. Davanti ai nostri tifosi finora abbiamo vinto poco, ci mancano tanti punti e i primi a sapere che dobbiamo cambiare marcia siamo noi. Per vincere dobbiamo fare una buona prestazione, contro la Virtus Lanciano abbiamo sbagliato, ma adesso bisogna tornare a vincere perché da qui passa la nostra salvezza». Al Menti scenderà in campo un Avellino che ha dimostrato di essere una squadra forte e che dopo una serie importante di vittorie consecutive, adesso sta accusando una leggera flessione. «Loro erano in fondo alla graduatoria ma hanno saputo risalire fino ad entrare nella zona play-off — sottolinea Marino — l’Avellino è un avversario tosto, una squadra costruita per stare nelle zone alte della classifica grazie a giocatori che dispongono di ottima fisicità ed agonismo e ad altri che sanno mettere in campo una discreta tecnica. Sarà una battaglia, ma noi siamo pronti». Una battaglia di 90 minuti dove conteranno solo e soltanto i tre punti: la strada in campionato è ancora molto lunga ma il Vicenza deve iniziare subito a risalire la china: la serie B, come ben si sa, non fa sconti a nessuno.
Ore 13.30 – (Gazzettino) Manuel Pascali da un paio di giorni sta svolgendo per intero la preparazione con il gruppo, per cui è atteso il suo rientro in campionato: potrebbe essere la volta buona domani all’Euganeo. L’ex capitano del Kilmarnock è un veterano in materia di derby, come lui stesso racconta: «Ne ho disputati davvero tanti e per la maggior parte dei casi con buoni risultati. Ricordo quelli piemontesi con l’Alessandria contro la Pro Vercelli, il Casale e la Biellese, poi Pizzighettone-Cremonese e Carpenedolo-Montichiari. Fra i più classici ci sono stati Foligno-Ternana e quello in terra scozzese Killie-Ayr, per finire in questa stagione con Cittadella-Padova e Bassano-Cittadella». Trovare il derby più nel cuore del difensore granata è abbastanza scontato: «È sicuramente quello con il Padova all’andata, finito 3-1 per noi con un mio gol». Domani però sarà un confronto dai presupposti molti diversi. Riprende Pascali: «Il Padova in questo momento è una squadra in forma con una sua caratterizzazione ben definita. Il cambio dell’allenatore ha dato un gioco diverso e più compattezza alla squadra e la serie di risultati utili ha rafforzato il loro morale, inoltre si parla tanto di noi per cui i biancoscudati sono supermotivati. Da parte nostra, però, siamo tranquilli e pronti a questo delicato derby per continuare il nostro percorso». Sulla sua situazione, spiega: «Stare fuori un mese e mezzo non è semplice, anche se ho dato il mio contributo nello spogliatoio. In campo però ci sono andati i miei compagni, ai quali va il merito del filotto di risultati che ci sta premiando in classifica. Non avevo dubbi che le cose andassero bene perchè si tratta di ragazzi bravi e ottimi giocatori, questi risultati non sono casuali. Dobbiamo continuare su questa strada per raggiungere il nostro obiettivo. Guai ad abbassare la guardia». Sulla squadra che, pur ottenendo risultati molto positivi, sta prendendo troppi gol, continua Pascali: «È vero, dobbiamo migliorare senza però preoccuparci più di tanto. Molti gol li abbiamo presi in casa, dove ci siamo difesi meno bene. È una pecca che ci portiamo dentro fin dall’inizio della stagione commettendo errori individuali abbastanza banali. Altre volte siamo stati sfortunati nei rimpalli e dobbiamo lavorare ancora per migliorare sugli sviluppi dai calci piazzati. Sono diverse le cause, anche se ultimamente stiamo concedendo sempre meno occasioni all’avversario, abbiamo preso comunque qualche gol di troppo». «Per nostra fortuna – conclude il difensore – abbiamo l’attacco che riesce a metterla dentro con una certa frequenza, ma la regola “prima non prenderle” fa certamente al nostro caso per cui c’è da lavorare per rendere la fase difensiva meno vulnerabile».
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Pascali sì o Pascali no? A poche ore dal derby, il principale – ma non unico – dubbio legato all’undici con cui il Cittadella si presenterà all’Euganeo riguarda il difensore centrale milanese. Il quale da giovedì ha ricominciato ad allenarsi assieme ai compagni, dopo essersi ripreso dalla lesione ai flessori della coscia destra. Resta da valutare se sarà rischiato, considerata la delicatezza dell’infortunio, che presenta il pericolo di una ricaduta, e il fatto che “Paska” non gioca una gara ufficiale dallo scorso 13 dicembre, contro la FeralpiSalò. La seduta di rifinitura, in programma al Tombolato alle 11.30 di questa mattina, potrà offrire, al riguardo, qualche indicazione ulteriore. L’alternativa risponde al nome di Daniel Cappelletti, fra l’altro ex biancoscudato, che potrebbe tornare a fare coppia con Scaglia dal primo minuto, nel cuore del reparto arretrato, per la terza partita consecutiva. Gli altri ballottaggi sono per certi versi “canonici”: riguardano il terzino sinistro, con Benedetti e Salvi a contendersi una maglia; la linea mediana, con Schenetti, Lora e Zaccagni in lizza per i due posti ai lati di capitan Iori, e la seconda punta. Per questo ruolo Venturato è abituato a mischiare continuamente le carte, ma risulta difficile pensare che possa privarsi dello straripante Jallow ammirato nelle ultime due partite: il gambiano è il favorito per andare ad affiancare Litteri contro il Padova. Con l’Alessandria in posticipo. La Lega Pro ha comunicato le gare scelte per i prossimi posticipi televisivi su Rai Sport. Tra queste figura il match di cartello del 9º turno, Alessandria-Cittadella, che si giocherà lunedì 14 marzo alle ore 20. Lunedì 7 il posticipo sarà Matera-Cosenza, lunedì 21 Lecce-Catanzaro.
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto) Anche ieri Pascali ha lavorato con il gruppo, segnale importante sulla strada del definitivo recupero. Di sicuro il centrale milanese sarà convocato: da capire se Venturato, che lo considera un punto fermo in tutto e per tutto, deciderà di buttarlo nella mischia dal primo minuto dopo una lunga assenza. Lungo le corsie esterne ci saranno ancora una volta Valerio Nava e Alessandro Salvi, entrambi autori di ottime prestazioni contro il Pavia. «Da adesso in avanti — spiega Nava — ogni partita vale tantissimo e non si possono lasciare punti per strada. I tre conquistati con il Pavia sono stati molto importanti, perché arrivati dopo una partita difficile, proprio all’ultimo e contro un avversario tosto. Così come lo sarà il Padova, ma noi cercheremo di portare a casa più punti possibile dall’Euganeo». Sia Lora che Jallow sono pienamente recuperati, quasi certa in avanti la conferma per l’attaccante gambiano, il migliore in campo per distacco lunedì sera nel posticipo contro il Pavia. Tifosi Sono proseguite le schermaglie sul web. Il Centro coordinamento club granata ha riempito due pullman che raggiungeranno l’Euganeo domani all’ora di pranzo. Non è prevista un’affluenza particolarmente significativa, le proiezioni indicano una quota di cinquemila spettatori. L’ultimo dato diffuso ieri alle 19 dal Padova indicava 1435 biglietti venduti, di cui 315 nel settore ospiti. Oggi si prevede un’ulteriore impennata ma niente a che vedere con i picchi toccati negli anni d’oro.
Ore 12.30 – (Gazzettino) «Il Cittadella è molto forte, ma i biancoscudati sono una buona squadra e sono convinto che ne uscirà una sfida avvincente. Chi può essere decisivo? Dico Neto Pereira, l’ho incontrato da avversario diverse volte ed è sempre stato un attaccante pericoloso. Oltre ad avere carisma ed esperienza, è molto forte tecnicamente. Un giocatore di categoria superiore». Anche se da lontano, segue sempre le vicende biancoscudate? «Sono stato sempre un grande tifoso del Padova, e continuo ad esserlo anche se dopo quello che mi hanno fatto non provo più il sentimento di prima: mi volevano cinque-sei squadre in serie B e mi hanno tenuto a forza, chiedendomi dopo un mese di rescindere il contratto. Mi hanno preso in giro, ho provato una grande amarezza e delusione». Quella società però non esiste più e la nuova realtà biancoscudata è tutta un’altra cosa. «Sicuramente, e il nuovo Padova sta facendo molto bene. Si vede che c’è alla base un progetto serio portato avanti con la giusta calma, anche perché non si può pensare di avere tutto e subito. Nella scorsa estate ero stato anche contattato dal Padova, sembravano convinti nel volermi prendere, poi però hanno cambiato idea. Personalmente sarei tornato volentieri a vestire la maglia biancoscudata, è normale da padovano. Se un giorno dovesse capitare, sarei molto felice». Dopo la prima parte di stagione al Cosenza, ora è approdato al Benevento che guida il girone C di Lega Pro. «Mi trovo bene e la squadra è molto forte. Quanto a me, sto dando il meglio per cercare di mettermi in mostra».
Ore 12.20 – (Gazzettino) L’ultimo derby vinto dai biancoscudati con il Cittadella è legato a un padovano doc. Bisogna tornare indietro al 17 novembre 2012 (campionato di serie B) e nell’occasione il grande protagonista era stato Andrea Raimondi, autore di una doppietta da favola al fotofinish per il 3-1 finale. Il tutto, tra l’altro, entrando a metà ripresa e rivelandosi l’uomo della provvidenza, come aveva fatto anche poche settimane prima in un altro derby vinto (2-1) con il Verona, ancora una volta entrando a gara in corso. Attualmente Raimondi gioca con il Benevento in Lega Pro, ma quella doppietta con i granata è indimenticabile: da cineteca il suo destro da fuori area con palla sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di Cordaz, e pochi istanti più tardi il bis con una giocata sotto misura su assist di Farias. «È un ricordo bellissimo – racconta Raimondi – anche perché è la mia unica doppietta in serie B. Tra l’altro il Cittadella è una squadra che mi ha sempre portato bene, dato che ho segnato anche quando c’era il derby a livello di settore giovanile. Il 2-1 è stato uno dei miei sigilli più belli in carriera, anche se quello che tengo più a cuore è quello realizzato con il Verona. Era il mio momento dato che in un mese e mezzo avevo fatto quattro gol e tutto girava alla perfezione: ero a casa, sentivo l’appoggio dei compagni, è stato un periodo incredibile per me». Da allora, come detto, il Padova non è più riuscito a spuntarla con i granata. Che effetto le fa essere stato l’ultimo biancoscudato a lasciare il segno? «È una bella sensazione, anche se mi auguro che domenica il Padova torni alla vittoria».
Ore 12.10 – (Gazzettino) Tutto lascia pensare che con il Cittadella si vedrà il “solito” Padova. Modulo 4-4-2 ovviamente confermato, come anche gli interpreti. L’unico dubbio su un possibile ballottaggio tra Baldassin e Corti è stato cancellato ieri, con il centrocampista ex Varese regolarmente al suo posto al fianco di De Risio. Insomma, lo stesso undici schierato con il Sudtirol sarà riproposto per filo e per segno, eccezione fatta per il rientro di Petrilli al posto di Mazzocco. Ed è proprio con i titolari che Bepi Pillon ha focalizzato tutte le sue attenzioni impartendo con grande meticolosità le indicazioni tattiche sia in fase di possesso e sia in fase di copertura per contrastare i granata. Sessione di lavoro poi conclusa con una serie di tiri in porta. Intanto, oggi è una triplice ricorrenza storica per il Padova: il 20 febbraio 1910 i biancoscudati scesero in campo al Petron per la loro prima partita e nell’occasione l’avversario era il Verona; il 20 febbraio 1949 si giocò all’Appiani una sfida entrata nella storia con il 4-4 finale tra il Padova e il grande Torino, pochi mesi prima della tragedia di Superga; il 20 febbraio 1979 morì il mitico Nereo Rocco, protagonista in panchina del periodo più glorioso della storia del Padova con il terzo posto in serie A nella stagione 1957-1958.
Ore 12.00 – (Gazzettino) Nella giornata di ieri sono stati acquistati 415 biglietti, per un totale di 1.435, di cui 315 per il settore ospiti a cui vanno aggiunti i 3.411 abbonati. C’è ancora tempo fino alle 12.30 di domani per chi si rivolge ai punti Ticketone e al relativo sito, soluzione consigliata per evitare code il giorno della gara e per usufruire dei prezzi più bassi rispetto a quelli praticati ai botteghini dell’Euganeo che saranno aperti dalle 13.30. A Padova i supporter granata, anche se privi di Tessera del Tifoso, potranno acquistare i tagliandi per ciascun settore. Esauriti i due pullman dei club Granata Cittadellese e Angelo Gabrielli. MASERÀ BIANCOSCUDATA. «Vi vogliamo numerosi perché un giocatore rende il doppio quando lo stadio è pieno e i tifosi possono dare la svolta». Claudio Sparacello, uno dei volti nuovi del mercato di gennaio, chiama a raccolta il popolo biancoscudato per il derby e lo fa alla sua prima apparizione in una festa organizzata dai club. L’attaccante ex Trapani era infatti tra gli ospiti lunedì sera del sodalizio dell’Aicb Maserà biancoscudata al ristorante “6 per Sempre” insieme a una sessantina di sostenitori per festeggiare i sette anni di attività. A fare gli onori di casa Emanuele Bianco, presidente del club, accompagnato dal direttivo dell’Aicb e dal sindaco di Maserà Nicola de Paoli. «Quest’anno – le parole di Bianco – ci basta mantenere la categoria e creare uno zoccolo duro a cui una società seria e competente come questa saprà poi aggiungere gli innesti giusti». A rappresentare il Padova anche il dirigente Pierino D’Ambrosio e Luca Baldassin, pure lui sbarcato di recente. «Di qui a fine stagione – ha dichiarato il centrocampista – cercheremo di darvi grosse soddisfazioni, magari provando a raggiungere quel sogno che non vi dico ma che tutti voi sapete».
Ore 11.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 11.20 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.
Ore 11.00 – Qui Guizza: lavoro col pallone, assente Dell’Andrea.
Ore 10.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Siamo, dunque, ad una svolta della stagione per entrambe le padovane. Dodici partite, derby di domani compreso, per obiettivi precisi… V.: «Da qui alla fine ci attendono 7 trasferte e 5 gare in casa, ma nel calcio di oggi conta poco il campo sul quale giochi: l’importante è giocare sempre. È vero, abbiamo impegni difficili fuori tra Padova, Alessandria e Reggio Emilia, ma il nostro modo di scendere in campo rimane lo stesso, quello che farà la differenza saranno la concentrazione e l’avere la giusta consapevolezza di fronte a qualunque avversario, che sia il Padova all’Euganeo o la Giana al Tombolato. I punti da oggi in poi valgono doppio per tutti». P.: «Il fattore Euganeo sarà importante per noi, il pubblico ci ha sempre dato una mano. Credo che questo derby sarà una bella partita, aperta, nella quale tutt’e due le squadre vorranno vincere, ma è chiaro che il loro vantaggio è la tranquillità, avere 7 punti da gestire può aiutarli, mentre noi dobbiamo risalire la china e cercare di fare il risultato». V.: «Sette punti sono un bel vantaggio, ma con tanti scontri diretti bisogna saperli mantenere. È bello e fa piacere, ma stando in testa le responsabilità aumentano e bisogna alzare l’asticella per avere continuità». Il Citta, fra l’altro, è ancora in ballo nella Coppa Italia e mercoledì affronterà la Cremonese, mentre il Padova insegue un sogno, i playoff. V.: «Abbiamo anche la Coppa Italia, è vero, ma non dobbiamo viverla come un impegno che ci porterà via energie, semmai che ce ne può dare in più. Questa rosa può affrontare più sfide in una settimana». P.: «Il Padova ai playoff? Non ci poniamo limiti, giochiamo gara per gara senza creare ansie e pressioni, e cercheremo di vincere il più possibile. Ma per arrivare a quei livelli serve un filotto di successi. Raggiunta la salvezza, vedremo come saremo messi».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) I vostri punti di forza e quelli di debolezza? V.: «Lo dicono i numeri: se vogliamo rimanere in alto, dobbiamo migliorare sotto tutti i punti di vista. Siamo spesso caduti in qualche amnesia od errore di troppo, e bisogna crescere in tal senso. Il Padova ha un attacco importante, imperniato su due giocatori come Neto ed Altinier di valore assoluto per la categoria e che hanno dimostrato tutta la loro qualità anche in campionati superiori. Sarà un bel banco di prova, vogliamo metterci in discussione e porci l’obiettivo di fare meglio dietro, pur continuando ad essere propositivi in attacco. Continueremo a portare avanti il mio modo di pensare il calcio». P.: «Sono curioso di testare il nostro potenziale in difesa: giochiamo contro l’attacco più forte e credo che per noi sarà la prova del nove. Sono queste le gare che fanno capire se puoi ambire a qualcosa di più: oltre al reparto difensivo, sarà necessario migliorare anche in fase offensiva, nella costruzione della manovra, mandando più uomini alla ricerca del gol. Sarà quindi anche per noi uno spartiacque importante, da come andrà questo derby dipenderà il prosieguo della stagione. Ma non scordiamoci che stiamo costruendo il nostro futuro: sono arrivato qui per condurre la squadra alla salvezza il prima possibile, e poi per costruire il Padova che verrà. Pian piano lo stiamo facendo».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) P.: «Prima volta, confermo. Ma anche se Venturato non è ancora stato in Serie B, credo che la raggiungerà presto. Il Cittadella è una squadra che gioca molto bene, propositiva in fase offensiva, e il vantaggio sulle inseguitrici è meritato. Dopo una retrocessione era difficile riportare la squadra a quei livelli, allenatore e società sono stati bravi nel ricreare subito le motivazioni giuste: a questo punto della stagione 7 punti sono tanti e, se sapranno gestirli bene, non dovrebbero avere difficoltà a vincere il torneo». Parliamo della partita. È favorito il Citta, come all’andata, oppure prevedete grande equilibrio? V.: «Credo che non ci sia una favorita, in un derby come questo l’aspetto emotivo farà la differenza. Noi ci siamo comportati molto bene sinora, siamo davanti, ma dovremo prestare massima attenzione, perché il match potrebbe essere lo spartiacque per capire se siamo in grado di rimanere in testa. Chi saprà gestire meglio le emozioni può riuscire a fare qualcosa in più». P.: «Il Cittadella è sempre stato costante, ma noi non abbiamo paura di nessuno. Giochiamo contro i primi della classe, ma ce la giochiamo. Non ci facciamo impressionare». V.: «All’andata non c’era Neto Pereira, un giocatore importante, di esperienza e qualità, che sa vivere sfide come questa: qualcosa in più che il Padova avrà rispetto ad allora. Io dico sempre che la cosa più importante è sapersi conquistare le cose senza pensare ad altro: ci sarà l’aspetto emotivo, la bellezza del derby, il piacere di esibirsi davanti ad un grande pubblico, ma allo stesso tempo dobbiamo capire che per fare il risultato bisogna saperselo conquistare solo sul campo, senza condizionamenti».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Una sfida inedita per un derby che conta molto a livello di classifica. L’antipasto di Padova-Cittadella, in programma domani alle ore 15 allo stadio Euganeo per la 23ª giornata di Lega Pro, è andato in scena ieri mattina nella redazione del “mattino”. Gli allenatori delle due squadre, Bepi Pillon e Roberto Venturato, hanno risposto alle nostre domande. Entrambi trevigiani (anche se il secondo è nato ad Atherton, in Australia, da genitori nativi di Trevignano), entrambi dal curriculum già piuttosto sostanzioso, eppure di fronte per la prima volta in carriera. Ecco cosa ci hanno detto. C’è una scuola trevigiana di tecnici, di cui siete due esponenti di punta, che sta facendo bene nel calcio professionistico. Non sembra essere solo una coincidenza… Venturato (il primo a parlare, per dovere di ospitalità): «Quindici giorni fa, a casa di papà, ho tirato fuori un vecchio giornale che riprendeva proprio questo discorso: effettivamente ce ne sono parecchi, di allenatori partiti da Treviso e che sono riusciti a fare qualcosa di importante nel mondo del pallone». Pillon: «Treviso è sempre stata una scuola di calcio, dai giovani che ha formato agli allenatori che ha prodotto, pur se a periodi alterni. Ma da Guidolin a De Biasi sono stati tanti a fare bene». Non vi siete mai affrontati, giusto? V.: «Non ho mai incontrato Pillon, lo ricordo quand’era calciatore, era uno che vinceva i campionati, ma né sul campo né in panchina mi è mai capitato di incrociarlo. Io ero al Treviso prima che arrivasse lui, e Bepi poi ha seguito un altro percorso».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) I tempi per studiare l’avversario, organizzare la controffensiva e architettare la miglior strategia sono ormai agli sgoccioli. Questa mattina, alle 10, alla Guizza va in scena l’ultimo allenamento di rifinitura dei biancoscudati in vista del derby. Per Pillon, che, reduce da nove gare utili consecutive, in settimana ha potuto lavorare con una squadra carica ma serena in vista di una delle partite più importanti della stagione, arriva l’ora delle scelte. Il Padova non vince una sfida con i “cugini” ormai dai tempi di Fulvio Pea, e fu proprio all’Euganeo che Raimondi timbrò l’ultimo successo sui granata nei minuti finali del match: dopo tre sconfitte consecutive, compresa quella dell’andata al Tombolato, Neto Pereira & C. vogliono invertire la tendenza e per provarci il tecnico trevigiano dovrebbe affidarsi all’undici di sempre. Dopo aver testato nei giorni scorsi il giovane Baldassin in mezzo al campo, nell’allenamento di ieri pomeriggio il mister è tornato all’antico, schierando di nuovo Corti a fianco dell’inamovibile De Risio: sarà molto probabilmente questa la coppia di centrali che farà girare la squadra in linea mediana. E contando che anche Petrilli è recuperato al cento per cento, l’unica variazione, rispetto alla formazione-tipo, sarà ancora tra i pali, dove Favaro sostituirà l’infortunato Petkovic, come avvenne in occasione della sfida dell’andata. Davanti all’estremo difensore confermata la difesa a quattro, con Dionisi e Favalli sulle corsie esterne e la coppia Diniz-Sbraga al centro. In avanti, infine, nuova conferma per il tandem composto da Altinier, in gol all’andata su calcio di rigore, e dal brasiliano Neto Pereira, che invece al Tombolato non c’era perchè vittima di un leggero infortunio.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Siamo alla vigilia, ma Padova-Cittadella ha già battuto tutti i record stagionali di affluenza. Alla chiusura delle ricevitorie, ieri sera alle 19, i biglietti staccati in prevendita avevano infatti già raggiunto la quota di 1.435. Un dato salito vertiginosamente negli ultimi due giorni, dopo le prime ore di temperature “freddine” registrate tra martedì e mercoledì, che avevano fatto temere un derby sottotono come cornice di pubblico. E invece, pur con ancora un giorno a disposizione per accaparrarsi i tagliandi, la sfida di domani è già balzata in testa alla speciale graduatoria di affluenza stagionale all’Euganeo, che in questo campionato aveva registrato il suo picco amassimo in occasione del match con il Bassano (nella foto), il 21 dicembre dello scorso anno: allora i presenti furono 4.759, mentre per il derby, tra i 1.435 paganti già certi e i 3.411 abbonati, sono già 4.846. E Padova-Cittadella diventerà di certo anche la gara più seguita dell’intero girone A dall’inizio del torneo: il primato appartiene a Reggiana-Alessandria, che aveva fatto registrare 4.881 spettatori, e verrà di certo superato. Domani all’Euganeo sarà massiccia anche la rappresentanza granata: la prevendita per il settore ospiti chiude stasera alle 19, ma sono già 315 i supporter del Citta che hanno acquistato il loro biglietto, con i due pullman organizzati dai club granata andati entrambi esauriti già giovedì sera. Si preannuncia quindi un Euganeo vestito a festa, con speciali coreografie preparate da entrambe le tifoserie.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Un altro giorno sulla strada del derby va in archivio. L’antivigilia di una settimana lunghissima, visto il calendario-spezzatino, porta con sé qualche novità davvero importante. Padova-Cittadella deve ancora essere giocata, vero, ma l’attesa nelle due tifoserie cresce con il passare delle ore, così come l’importanza della posta in palio. Giovedì Bepi Pillon aveva provato Baldassin in alternanza con Corti, lasciando trapelare la possibilità che i due fossero quantomeno in ballottaggio. Ieri la parziale «retromarcia» con l’ex Varese schierato costantemente nel probabile undici titolare. Assieme a lui ci sarà Neto Pereira che, nonostante i 37 anni compiuti, continua ad essere il faro del Padova, oltre ad aver ereditato la fascia di capitano da Marco Cunico, attualmente infortunato. «Il Cittadella merita la posizione di classifica che occupa — spiega l’attaccante brasiliano — e penso proprio che alla fine tornerà in serie B, è primo da tante settimane e riesce a vincere partite anche molto difficili con una grande determinazione. Noi, però, siamo pronti e siamo determinati a inseguire i playoff, io ci credo e farò di tutto per aiutare i miei compagni a raggiungere questo traguardo». La formazione, salvo sorprese, dovrebbe essere la stessa di Bolzano, con l’unica variante rappresentata da Petrilli al posto di Mazzocco come esterno alto a sinistra.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 47, FeralpiSalò e Pordenone 40, Alessandria 39, Bassano 37, Reggiana 34, Pavia e SudTirol 33, Padova 32, Cremonese 31, Giana Erminio 27, Cuneo 25, Pro Piacenza 24, Renate 22, Lumezzane 20, Mantova 19, AlbinoLeffe 15, Pro Patria 2 (-7 punti di penalizzazione).
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la ventiduesima giornata: Cuneo-Bassano 2-2 (Candido (Ba) al 25′ pt, Momenté (Ba) al 8′ st, Chinellato (Cn) al 29′ st e al 45′ st), Lumezzane-Renate 1-3 (Napoli (Re) al 22′ pt, Cruz (Lu) al 23′ st, Graziano (Re) al 39′ st, Curcio (Re) al 43′ st), Pordenone-Pro Patria 3-0 (Strizzolo (Pn) al 11′ pt, Buratto (Pn) al 14′ st, Berrettoni (Pn) al 18′ st), SudTirol-Padova 0-0, Reggiana-Mantova 1-1 (Gonzi (Mn) al 17′ pt, Siega (Re) al 32′ pt), Pro Piacenza-Giana Erminio 1-1 (Cogliati (Ge) al 5′ pt, Bini (Pp) al 29′ pt), AlbinoLeffe-Alessandria 1-3 (Bocalon (Al) al 12′ st e al 16′ st, Iocolano (Al) al 20′ st, Checcucci (Al) al 26′ st), FeralpiSalò-Cremonese 4-2 (Brighenti (Cr) al 9′ pt, Tortori (Fs) al 20′ pt, Maracchi (Fs) al 24′ pt, Tortori (Fs) al 35′ pt, Maracchi (Fs) al 12′ st, Brighenti (Fs) al 36′ st), Cittadella-Pavia 3-2 (Sforzini (Pv) al 31′ pt, Jallow (Ci) al 32′ pt, Sforzini (Pv) al 8′ st, aut. Ghiringhelli (Pv) al 24′ st, Iori (Ci) al 45′ st)
Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 19 febbraio: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, nessuna nuova defezione.