Bonazzoli spizza la palla e Iori, sempre di testa, insacca. Ci avete fatto caso? Il gol allo scadere che lunedì ha permesso al Cittadella di superare il Pavia ha visto protagonisti due ex biancoscudati, quasi a creare un simbolico ponte con il prossimo appuntamento all’Euganeo. I due militavano nel Padova nella stagione 2012-13 e Bonazzoli proprio al Tombolato realizzò una delle sue tre reti in biancoscudato nella rocambolesca sfida finita 3-3. «Ricordo di aver segnato di piede sul primo palo – racconta l’ex Brescia – in una gara divertente e ricca di gol. Noi stavamo migliorando, dopo cinque sconfitte di fila e il ritorno di Pea in panchina, per cui quel match era importante per staccarsi dalla parte bassa della classifica». A dire poco strano il destino di Bonazzoli nell’ultimo triennio. Approdato all’ombra del Santo a 34 anni, nella sua mente quella doveva essere l’ultima tappa di una lunga e prestigiosa carriera. Di Padova è la moglie Giorgia, lì aveva messo casa e pianificato il suo futuro.
Invece nelle successive tre stagioni ha giocato in sei squadre diverse, svariando dalla serie D (Marano ed Este) a formazioni internazionali (Honved Budapest e Miami), per poi ritrovarsi in Lega Pro a Siena (5 gol) e tornare ad affrontare il derby dall’altra parte della barricata. «Mai avrei pensato d’invertire le parti, ma le cose non sono andate secondo i miei progetti dato che a Padova c’è stato il cambio societario». Visto l’epilogo, con la retrocessione e poi la mancata iscrizione al campionato, non si è perso nulla. «Ma neanche io ho avuto vita facile – replica – non sempre ho trovato professionalità e i risultati non sono stati nelle attese. A Siena, ad esempio, questo doveva essere un anno di ricostruzione per ottenere in futuro traguardi importanti e invece hanno cambiato l’allenatore (Atzori, ndr) e allora ho preferito andare via». E magari non si aspettava di riaffrontare Padova-Cittadella quando segnava con la maglia dell’Este nel derby dell’anno scorso con il Thermal Abano: «Se è per questo, non pensavo neanche di disputare una stracittadina a Miami. Bella avventura, ma calcisticamente è un altro mondo».
Ora tocca al Cittadella. «Dall’esterno avevo sempre sentito dire che era la situazione ideale, perché si lavora bene. Adesso posso confermarlo, ambiente tranquillo, società seria, ognuno al suo posto e poche pressioni». Avendo ha segnato al Tombolato con il Padova, sta pensando di fare uno scherzetto ai suoi vecchi tifosi? «Credo che la gente mi ricordi con affetto perché in campo ho messo sempre l’atteggiamento giusto. Lo faccio sempre nella squadra in cui gioco e ora devo aiutare il Cittadella a raggiungere l’obiettivo. In ogni caso non esulterei per rispetto ai sostenitori padovani». E non mancherà la “tribuna Bonazzoli”, con il figlio Cristian, nove anni, che gioca proprio nel Padova, famiglia e tanti amici. «Spero in una partita divertente. Il successo con il Pavia ci ha galvanizzato, ma siamo già proiettati sul derby, gara diversa dalle altre in cui ci servono punti per mantenere invariato il distacco sulle inseguitrici. Giocheremo come sempre a viso aperto, contro un Padova in serie positiva, compatto dietro e con davanti gente come Neto Pereira, finalizzatore e capace di grandi giocate, e Altinier. Due squadre esperte che hanno tante armi da sfoderare».
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)