Il Venezia prende le distanze da quanto dichiarato da Guglielmo Vicario dopo la partita con l’Abano. Il portiere lagunare aveva ipotizzato un “complotto” contro il Venezia: “La società Venezia FC intende precisare quanto dichiarato dal proprio tesserato Guglielmo Vicario al termine della gara Venezia FC – Abano di ieri. Pur non condividendo l’espressione infelice utilizzata dal numero uno lagunare, ritiene sia necessario contestualizzare e ridimensionare la sua dichiarazione. Erano trascorsi pochi minuti dal termine della gara, Vicario, classe ’96, arriva in sala stampa convinto di aver subito un torto, a caldo utilizza il termine “complotto”, un termine pesante, fuori luogo che la società non condivide. Pur comprendendo la reazione del giocatore dettata da un momento di sconforto e concitazione, la società ha prontamente provveduto a chiarire la questione con il proprio tesserato e ritiene quindi chiusa la vicenda. La società Venezia FC rimane concentrata sugli obiettivi prefissi chiedendo alla squadra di isolarsi da ogni contesto che non riguardi espressamente l’attività agonistica”. Due settimane fa, i toni utilizzati dalla dirigenza, in relazione alle due giornate di squalifica inflitte a Giancarlo Favarin e alla decisione di far disputare Venezia-Montebelluna a porte chiuse non erano stati poi così diversi da quelli del proprio tesserato. Così si era espresso Dante Scibilia, dg lagunare: «Siamo dispiaciuti e impotenti innanzi a continui errori e decisioni che portano a pensare male». E Perinetti aveva aggiunto: “Che ci dicano se il problema sono io, se è Tacopina oppure se è la presenza del Venezia in Serie D. Per fortuna il presidente era allo stadio, altrimenti potrebbe pensare che siamo tutti matti”. Toni e dichiarazioni che non paiono poi così diversi da quelli usati da Vicario. Evidentemente la tensione gioca brutti scherzi.