Il pareggio a reti bianche contro il Sudtirol ha portato in doppia cifra la striscia positiva biancoscudata. Se da un lato c’è un pizzico di rammarico per una vittoria che avrebbe potuto lanciare Neto Pereira & C. nelle zone alte della classifica, dall’altro continua la marcia priva di sconfitte di Bepi Pillon. Considerando anche l’ultima partita di Parlato (lo 0 a 0 con la Pro Patria), il Padova ha raggiunto quota 10 risultati utili consecutivi. Un filotto contraddistinto da una difesa sempre più impenetrabile. Con 17 gol subìti è la seconda miglior retroguardia di tutto il girone (solo la Reggiana con 13 ha fatto meglio), ma nelle ultime 10 partite quella biancoscudata è risultata la porta meno battuta in assoluto. Solo 4 i gol incassati da Busto Arsizio in poi, di cui appena uno in casa. Effetto Sbraga. Pillon ha registrato il reparto arretrato, grazie anche al tassello che mancava e che ha richiesto espressamente. Serviva un difensore centrale e ad inizio gennaio è arrivato Andrea Sbraga, 23enne di scuola Lazio, che ha avuto subito un impatto molto positivo.
Al fianco di Diniz, si è ambientato in men che non si dica e a Bolzano è stato uno dei migliori. «Sono molto contento», ha sorriso ieri il difensore al termine dell’allenamento di scarico svolto alla Guizza (oggi la squadra riposa). «Sapevamo che il punto di forza del Sudtirol era l’attacco. Giocano molto sulle punte e sugli esterni, tengono ritmi alti e attaccano molto sulle seconde palle. Il campo non ha aiutato il nostro fraseggio, noi difensori abbiamo dovuto lavorare parecchio, ma è andata bene. La partita è filata come l’avevamo preparata, peccato non essere riusciti a segnare, ma siamo stati solidi e organizzati». In queste ultime gare il punto di forza del Padova sembra proprio essere la fase difensiva. Come ha fatto ad adattarsi in così poco tempo? «Innanzitutto bisogna dire che il merito è del lavoro dell’intero undici in campo e della nostra organizzazione. In queste settimane mi sono concentrato molto sulla mia posizione di centrosinistra. Essendo un difensore a cui piace impostare il gioco e uscire palla al piede, spesso mi capita il pallone sul sinistro e devo ancora migliorare in questa situazione».
Quanto aiuta avere al fianco uno come Diniz? «Aiuta molto, non avevo mai giocato con un difensore così forte fisicamente e rapido. Dà sicurezza al reparto». Com’è il rapporto con gli altri compagni, compreso Fabiano, il terzo centrale? «Molto buono, sono ottimi ragazzi anche fuori dal campo. Il giovane della compagnia sono io e quindi cerco di ascoltare i consigli e imparare da loro». A questo punto della stagione crede sia ancora possibile fare un pensierino alla zona playoff? «Non me la sento di fare propositi. Stiamo attraversando un buon momento e vogliamo che duri il più a lungo possibile, se verrà qualcosa in più di ciò che abbiamo ora, saremo super felici, ma per il momento pensiamo partita dopo partita. Domenica arriva la squadra più forte del campionato e abbiamo tanta voglia di far bene». E l’ambientamento con la piazza come procede? «Molto bene. Mi avevano parlato del tifo caloroso che si respira a Padova. Sono “voci” che girano nel nostro ambiente. Mi aspettavo un grande affetto, ma devo dire che mi ha stupito il seguito che abbiamo anche in trasferta. È un sostegno a cui teniamo molto».
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)