Sul caso interviene anche Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom, associazione che “drizza le antenne” ogni volta che si parla di nuove strutture commerciali. «Il Padova, cioè la squadra, e Padova, intesa come città, si meritano la serie A e uno stadio nuovo – sottolinea Bertin – Ma il nuovo impianto non può essere il “cavallo di Troia” utile per vanificare la nostra battaglia decennale contro i centri commerciali». «Mi sento di sostenere il pensiero del sindaco quando dice che ogni ambito commerciale dovrà essere realizzato all’interno della struttura del nuovo stadio e non attorno ad essa – chiarisce il presidente padovano dell’Ascom – Noi non possiamo non sottolineare come i centri commerciali all’ingresso della città costituiscano una minaccia fortissima per il commercio cittadino che è anche l’unico baluardo, con le sue vetrine e con la sua forza di attrazione, contro la desertificazione ed il degrado in centro e nei quartieri». Da qui il messaggio di Bertin ai tifosi: «Sono anch’io un appassionato del Calcio Padova. Ma non può essere sempre e solo il commercio a pagare dazio». Infine una constatazione: «Dopo la crisi da qualche mese a questa parte stiamo assistendo ad una ripresa dei progetti, veri o presunti, su aree da riqualificare o ancora vergini o quasi tali, che di volta in volta vengono supportati da giustificazioni che tendono ad occultare il pericolo principale: quello di una cementificazione selvaggia di dubbia utilità. A cosa possono servire 24 mila metri quadrati di alberghi e 18 mila di abitazioni vicino allo stadio?»
(Fonte: Mattino di Padova, Claudio Malfitano)