Sarà per quel cognome curioso, sarà probabilmente più per il primo gol siglato all’esordio con la Feralpi, che si è subito guadagnato le simpatie dei tifosi. Claudio Sparacello è tutto qui, in quel cognome che in siciliano connota un ortaggio simile ai broccoli, con una punta di dolcezza e un po’ di gusto amarognolo. Quasi un presagio del destino, che dopo tanti bocconi amari, domenica scorsa, finalmente gli ha regalato la prima gioia da calciatore. <Sapete, io vengo da Palermo>, si racconta il bomber ventenne arrivato dal Trapani, . E dall’Eurocalcetto di Palermo prende il via un lungo viaggio. . Ma dopo le prime gioie, fu forte la botta presa in faccia quando i rosanero gli chiusero la porta. . Un’altra grande possibilità presto sfumata, perché nemmeno i granata decisero di puntare su di lui. . Ed eccolo qui, dopo le prime presenze in Serie B e la decisione di sbarcare a Padova per cercare maggiori possibilità di giocare. Claudio Sparacello nella sua vita ha ricevuto tante delusioni, che stavolta, anche se ancora in piccola parte, si è ripreso: < La mia è una storia fatta di molta gente che non ha creduto in me. Ma adesso mi sto prendendo le mie soddisfazioni. Grazie al mio procuratore, e grazie a De Poli, sono arrivato a Padova: ho fatto la scelta migliore. Domenica sono andato ad esultare sotto la curva, perché quand’ero piccolo andavo anche io in curva al “Barbera”: veder segnare Toni e Brienza mi metteva un’adrenalina incredibile, e pensare che adesso sono io a fare questo effetto, mi fa impazzire>.
Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia