Live 24! SudTirol-Padova -2, out Petkovic, ancora differenziato per Petrilli: a rischio per Bolzano

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Ore 21.20 – “Sequestrate il Crotone”. La Dda fa tremare la Serie B. Oggi il Crotone ha risposto, con un comunicato stampa, agli articoli (questo il titolo di quello odierno de La Stampa, ndr) apparsi negli ultimi giorni (in calce il comunicato del club). Per un commento a riguardo, Tuttomercatoweb.com ha interpellato il presidente della Lega di B, Andrea Abodi. “Condivido l’impostazione del comunicato del Crotone. Tutto fa notizia, ma se tutto fa notizia, allora serve scrivere tutto. Non si deve andare alla ricerca della notizia dimenticando passaggi formali, che non sono opinioni, che hanno espresso il loro pronunciamento. La situazione viene monotirata nella misura in cui, avendo già subito un doppio livello di valutazione, quei pronunciamenti hanno la loro grande importanza. Diventa troppo facile dire “a rischio il patrimonio, a rischio il Crotone”. Io mi fido dei giudizi espressi dal Tribunale che si è pronunciato e dalla Procura che si è già pronunciata”.

Ore 20.00 – (Calciomercato.com) “Un americano a Padova”: no, non è la rivisitazione del famoso film di Alberto Sordi con la regia di Steno, ma la storia di Alexi Lalas, musicista, dirigente sportivo ed ex calciatore statunitense di origini elleniche, di ruolo difensore. Impossibile dimenticare la sua parentesi italiana, al Padova: capelli lunghi e incolti, pizzetto caprino e chitarra a tracolla. Lalas è stato il primo calciatore americano a sbarcare nel Bel Paese dal dopoguerra. UN DANDY AL MONDIALE – Nato a Birmingham, quella americana, in Michigan, nel 1970, sin da giovane dimostra una particolarità: la voglia di sorprendere. E’ per questo motivo che, quando tutti i suoi coetani preferiscono dedicarsi al basket o all’atletica, lui decide di giocare a football, ma non quello amercano: il calcio, in un periodo in cui lo sport più bello del mondo non è così apprezzato e diffuso negli States. Nel 1991 viene eletto migliore calciatore della Rutgers University, l’anno successivo viene convocato alle Olimpiadi con la nazionale e poi ai Campionati del Mondo che gioca in casa, USA ’94. Fisico da corazziere, 195 centimetri per 89 chili, da difensore centrale degli Stati Uniti, allenati a quei tempi dal “giramondo” Bora Milutinovic. Lalas si fa apprezzare per il suo modo di stare in campo e con quell’aria da musicista un po’ dandy che lascia di stucco le tifose. DAGLI STATES A PADOVA – Il Padova di Mauro Sandreani lo ingaggia, più che altro per una scelta di marketing: Lalas però non delude le aspettative e diviene titolare fisso, segnando una rete nientepopodimeno che al Milan. Le televisioni facevano a gara per averlo e alcune sue perfomance sono rimaste nella storia come quando definì Zeman un “vaffan..” o quando salutò la presentatrice della Domenica sportiva con una “Ciao bela come stai?”. Il Padova, pur salvando la categoria, in quella stagione fu la seconda peggiore difesa di tutta la serie. La stagione successiva fu invece un lungo calvario: 12 presenze e ultimo posto in classifica, che preludono al ritorno in America. Forse la vita da musicista era meglio: nella città veneta lo ricordano ancora con affetto, soprattutto per questa sua passione: il difensore era voce e chitarre dei Gypsies, un gruppo rock che ha all’attivo due album. Sul campo di calcio però le sue prestazioni calarono, il Padova scese in B e lui tornò in America. LALAS OGGI – Dopo un breve periodo di calcio giocato nelle Major League Soccer, per New England Revolutions, New York Metrostars e Los Angeles Galaxy, Lalas ha appeso gli scarpini al chiodo. Diventa general manager dei Los Angel Galaxy ed è determinate il suo contributo per l’arrivo in California di David Beckham. Attualmente Lalas è commentatore di Espn. Il suo nome è tornato di moda l’anno scorso: si è laureato alla Rutgers University del New Jersey, facoltà alla quale si è iscritto 26 anni fa. “Il mio piano di studi di 26 anni è arrivato al traguardo”, questo il commento su Twitter Lalas. “Sono contento per i miei bambini, così capiscono che se si inizia una cosa bisogna anche portarla a termine. E bisogna sapersi distinguere dagli altri”. Come sempre, nella sua vita. Chapeau, Alexi.

Ore 19.40 – Allenamento a parte oggi anche per il portiere lettone Reinis Reinholds alla Guizza. Difficile che possa andare in panchina sabato

Ore 19.10 – (Corriereveneto.it, Davide D’Attino) PADOVA – C’è anche la nota impresa cittadina di costruzioni Mantovani Spa tra gli investitori interessati al progetto del nuovo stadio Euganeo (con annessi parco commerciale e centro d’allenamento) illustrato lunedì scorso, in diretta tivù su Telenuovo, dall’amministratore delegato del Calcio Padova Roberto Bonetto. A confermare la notizia, anticipata dal Mattino di Padova in edicola giovedì 11 febbraio, è lo stesso presidente della Mantovani, Carmine Damiano: «Effettivamente – fa sapere l’ex questore di Treviso, oggi a capo del gruppo già coinvolto nello scandalo tangenti legato al Mose di Venezia – ci è stata prospettata l’opportunità di entrare a far parte della cordata per la realizzazione del nuovo stadio Euganeo. Stiamo attentamente valutando la proposta, in quanto vediamo in essa un’interessante opportunità per la società. Abbiamo il know how e la giusta esperienza – sottolinea Damiano – per poter dare il nostro contributo nella realizzazione di un polo sportivo che manca a Padova e di cui la città ha bisogno». Dal canto suo, l’ad biancoscudato Bonetto si limita a dire: «Lunedì a Telenuovo, mi sono già sbottonato abbastanza, dicendo che il finanziatore del progetto parla il nostro dialetto e abita dalle nostre parti. Di più – scandisce Bonetto – non voglio e non posso dire. Tra un paio di settimane, se tutto andrà come spero, saprete tutto. Nomi compresi». Già. Perché, prima di Mantovani, erano trapelati quelli di Alì, Mediolanum, Pam e Aspiag.

Ore 18.40 – Il Calcio Padova informa che il portiere Biancoscudato Lazar Petkovic è stato sottoposto a risonanza magnetica. L’esame ha evidenziato una lesione di primo/secondo grado al retto femorale della coscia destra.

Ore 18.20 – SudTirol-Padova: domani conferenza stampa pre-match di Giuseppe Pillon fissata per le ore 12 alla Guizza.

Ore 18.00 – (Tmw) La Robur Siena conquista la semifinale di Coppa Italia di Lega Pro dopo la vittoria di misura sul Teramo ottenuta questo pomeriggio. A decidere la gara una rete da oltre trenta metri di Antonio Rozzi al 72°. Una vittoria meritata che poteva essere ancor più larga senza le parate di Narduzzo che ha negato in almeno quatto occasioni la rete dei toscani. Solo nel finale di gara gli ospiti hanno provato a impensierire gli avversari con Le Noci che al 90° ha scheggiato la traversa su punizione.

Ore 17.40 – “Puntiamo a vincere, ci mancherebbe altro, ma con il sostegno di tutti. Non abbiamo perso ancora nulla, i playoff sono possibili ed alla nostra portata”. Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate al quotidiano Alto Adige dal presidente del SudTirol Walter Baumgartner, che poi ha aggiunto: “Questa è una vecchia storia…a mio avviso non bisogna criticare i nostri sostenitori …va bene così. Non bisogna sempre dire che dovremmo avere sempre due o tremila spettatori. Questo è un obiettivo che avverrà nel tempo. Da noi la gente arriva con il successo della squadra, i tifosi arriveranno di pari passo alla nostra crescita così come sono altresì convinto che i nostri sostenitori ci seguono sempre con passione, sia quelli di Bolzano che anche dell’intera provincia. Il nuovo stadio e tutti i servizi aggiuntivi che ci saranno, contribuiranno a portare i tifosi allo stadio. Non bisogna drammatizzare, anche perchè non c’è nessun’altra organizzazione come la nostra, capace di portare allo stadio mille-millecinquecento spettatori a partita”.

Ore 17.20 – Qui Guizza: lungo colloquio a bordocampo fra Fabrizio De Poli e gli agenti di Rosario Bucolo. Si va verso una soluzione definitiva a breve: o il centrocampista siciliano viene riammesso in gruppo, oppure si procederà alla risoluzione contrattuale

Ore 17.00 – (Mattino di Padova)  «Lo stadio? Per ogni squadra è il dodicesimo uomo in campo. Questa è l’idea che sta dietro il mio progetto: ci sono 12 blocchi “incatenati” in un abbraccio. Tutti a dire: forza Padova». È stato chiamato dalla società a ipotizzare un disegno per un nuovo stadio. E Davide Stolfi non si è tirato indietro. Architetto originario di Potenza, già project manager nello studio di Massimiliano Fuksas, dal 2006 assieme a Defne Dilber ha aperto un suo studio. Aveva già rapporti di lavoro con la Sunglass di Giuseppe Bergamin. Per questo il presidente del Padova l’ha chiamato. Come è nato il suo progetto per un nuovo Euganeo? «Nell’estate scorsa sono stato contattato dal Calcio Padova per capire se c’erano i presupposti per sviluppare questo tipo di progetto. All’inizio noi pensavamo, anche come operazione politica, di fare una sistemazione dell’attuale Euganeo. Ma vedendolo ci siamo resi conto che sarebbe stato più oneroso». Essendo appunto un progetto privato c’è da mettere in conto la sostenibilità. «Stiamo cercando, anche con la società, di chiudere la quadra. Lavoriamo su di un piano regolatore vecchio di 20 anni Ci sono alcune funzioni che, a mio parere, andrebbero riviste. Lo abbiamo visto come un progetto di riqualificazione dell’intera zona, non solo dello stadio». Non è più tempo da gigantismo, come negli anni ’90. Oggi allo stadio vanno molti meno tifosi: ci avete pensato? «Vogliamo uno stadio bello, d’impatto ma contenuto. Pensi che l’intero nostro progetto sta all’interno  del  solo  campo dell’Euganeo». E poi, per adesso, il Padova è una squadra di Lega Pro. «Abbiamo fatto valutazioni anche di tipo economico. Stiamo facendo uno stadio con un programma che seguirà un po’ la crescita della squadra. Anche perché poi l’investimento ritorna se la squadra cresce». Da qui anche la necessità di un centro commerciale? «In questo periodo di crisi la sostenibilità di un progetto del genere dipende anche dai metri quadri di commerciale. Ne sono previsti solo 25 mila lordi. La necessità di integrarli con lo stadio ci serve a liberare spazi per magazzini e altri servizi. Oltre che rendere uno stadio vivo sette giorni su sette». Nel  suo  progetto,  almeno all’esterno, i negozi quasi non si notano. «Tranne un frontone i negozi stanno sotto la collina dello stadio, sfruttando la galleria. Una soluzione che ci aiuta anche nella separazione dei flussi dei tifosi che è richiesta dalle norme». Oggi l’Euganeo è una zona praticamente “morta” durante la  settimana,  come  potrebbe cambiare?«Abbiamo pensato a uno spazio per le famiglie. Siamo molto ambientalisti e quindi abbiamo voluto anche un parco verde. Non sarà un club chiuso in se stesso, ma aperto alla città. Poi ci sono aspetti innovativi: il tele-riscaldamento piuttosto che tutto il necessario per la smart city. Il nostro compito di architetti  è rendere migliori questi tempi».E il messaggio per i tifosi? «L’impianto ha la struttura di un pallone schiacciato. Ma è composto anche da 12 moduli che si incatenano: c’è una citazione del “catenaccio” ma anche lo spirito di abbracciarsi e spingere tutti dalla stessa parte, come fanno i veri tifosi».

Ore 16.45 – Qui Guizza: l’allenamento volge al termine

Ore 16.15 – Qui Guizza: Pillon ferma più volte la partitella per dare indicazioni

Ore 15.50 – Qui Guizza: in corso la partitella, al posto di Petrilli viene provato Mazzocco. Il resto della formazione è confermato

Ore 15.30 – Qui Guizza: allenamento differenziato per Petrilli, a questo punto a rischio per Bolzano

Ore 15.20 – Inizia l’allenamento alla Guizza: squadra riunita a bordocampo

Ore 15.00 – A breve inizierà l’allenamento pomeridiano alla Guizza

Ore 14.10 – La gara (ad eliminazione diretta) tra Cittadella e Cremonese, valida per i quarti di finale di Coppa Italia di Lega Pro, si giocherà mercoledì 24 febbraio alle ore 15 presso lo Stadio Tombolato. Lo comunica una nota del club grigiorosso, che ieri staccato il pass dopo aver battuto per 2-1 l’Alessandria.

Ore 13.30 – (Bassano Virtus)  E’ stato presentato il difensore classe ’96, Marco Soprano, arrivato a titolo temporaneo dal Genoa. “In questa prima settimana a Bassano mi sono trovato veramente bene, grazie ai compagni che mi hannoaccolto benissimo, sono ragazzi fanstastici. Conoscevo già Costa e Fabbro grazie alle rappresentativenazionali ed al fatto che capitava di scontrarci nei rispettivi campionati giovanili.
Negli ultimi 5 anni sono cresciuto nel Genoa, prima ho avuto esperienze alla Liventina Gorghense, al Padova ed al Venezia. A Genova sono stato bene, sono stato in panchina  3 volte con la prima squadra in Serie A lo scorso anno, a Cosenza in questi primi mesi non ho trovato molto spazio e tutti mi hanno parlatobene di questa società, quindi ho deciso di cogliere l’occasione al volo. Inoltre la mia famiglia è contenta perchè mi sono riavvicinato a casa (vivono a Casale sul Sile, ndr)”. Soprano si è infine descritto come giocatore: “Sono un difensore centrale, destro di piede. Sono abbastanza tecnico e me la cavo di testa, dovrei cercare di migliorare però nella rapidità e nella coordinazione. Ho voglia di mettermi in gioco e mi allenerò al massimo per essere a disposizione del mister quando verrò chiamato in causa”.

Ore 13.10 – (Gazzettino di Venezia) Giovanni Langella commenta con queste parole il testa a testa con il Campodarsego. «Venire a giocarcela contro questa squadra, sapendo già il risultato del Campodarsego, vi assicuro che non era facile. Mi spiace ripetermi ma evidentemente questo gruppo, oltre alle qualità tecniche, ha qualcosa dentro che lo porta a vincere partite molto difficili. Siamo riusciti a raddoppiare subito ad inizio ripresa e nonostante il rosso a un nostro giocatore l’abbiamo gestita. Segnali importanti in chiave campionato»

Ore 12.50 – (Gazzetta) Una vi­si­ta di cor­te­sia, l’oc­ca­sio­ne per ce­le­bra­re una col­la­bo­ra­zio­ne pro­fi­cua: que­sto è stata la tra­sfer­ta a Ca­tan­za­ro del Pro­cu­ra­to­re fe­de­ra­le Ste­fa­no Pa­laz­zi, che ieri ha vo­lu­to rin­gra­zia­re i col­le­ghi della Di­re­zio­ne di­stret­tua­le an­ti­ma­fia da cui è par­ti­ta l’in­chie­sta Dirty Soc­cer. Pro­ba­bi­le che il ma­gi­stra­to abbia chie­sto de­lu­ci­da­zio­ni sul caso Cro­to­ne. Due gior­ni prima, Pa­laz­zi aveva fatto vi­si­ta alla Pro­cu­ra di Na­po­li, per chie­de­re gli atti dell’in­da­gi­ne «Fuo­ri­gio­co».

Ore 12.30 – (Tmw) Ivan Pelizzoli continua ad essere al centro delle attenzioni del Pavia. Secondo quanto appreso dalla nostra redazione è previsto per oggi un nuovo incontro fra il club (il cui presidente è in arrivo dalla Cina, ndr) e il giocatore. Sul piatto, come vi abbiamo già raccontato, un contratto fino al termine della stagione con opzione per la prossima stagione.

Ore 12.10 – (Gazzettino) Lucas Cossenzo Chiaretti, il trequartista del Cittadella, è apparso non del tutto convinciente nelle ultime partite. Eppure ha sempre avuto la piena fiducia del tecnico Roberto Venturato e la squadra ha sempre vinto. Non si tratta di un suo calo di forma dopo il rientro dalle vacanze natalizie a Belo Horizonte in Brasile, come spiega il fantasista: «Sto facendo del mio meglio per rispettare le indicazioni tattiche dell’allenatore perché prima viene la squadra, poi il singolo. Nelle ultime prestazioni non ho potuto mettere in evidenza le mie caratteristiche personali come in precedenti partite. Ci prepariamo in un certo modo e io cerco di mettere in pratica i compiti assegnatimi. Ad esempio a Piacenza dovevo vedermela con Carrus, elemento di qualità e ispiratore del gioco dell’avversario. L’ho seguito con marcamento uomo a uomo per tutto il campo con notevole dispendio di energie. Abbiamo ottenuto ciò che volevamo, anche se la mia prestazione può essere sembrata meno brillante, ma più funzionale alla squadra».
Dopo il mercato di gennaio il Cittadella ha nuovi protagonisti: Nava in difesa, Zaccagni a centrocampo, Bonazzoli in attacco. Questa la valutazione di Chiaretti: «Ritengo che il direttore (Stefano Marchetti ndr) abbia fatto le scelte migliori possibili. La rosa è stata rinforzata sopperendo ad alcuni gravi infortuni e completandola con giocatori dalle caratteristiche tattiche che ci mancavano. Per vincere il campionato di Lega Pro l’organico deve essere idoneo sotto tutti i punti di vista. Credo che siamo all’altezza dell’obiettivo».
Sulla prossima partita con il Pavia nel posticipo di lunedì (ore 20) al Tombolato (arbitro Stefano Giovani di Grosseto) conclude il trequartista brasiliano: «È una di quelle partite che mi piace di più giocare perché l’avversario verrà qui per vincere e sarà una gara aperta. Prevedo una bella partita da vedere, difficile come lo sono tutte. Il Pavia si è rinforzato con ritocchi ben calibrati. Sta a noi affrontarlo nel modo giusto puntando a fare nostri i tre punti. Stiamo facendo bene, ma conta essere primi al traguardo, perciò la determinazione deve sempre essere massima».

Ore 11.50 – (Gazzettino) (Gazzettino) Il Campodarsego supera anche il Monfalcone e resta al comando della classifica con tre punti di vantaggio sul Venezia vittorioso (2-1) con la Liventina. Non fa una piega il successo di Bedin e compagni, e il risultato poteva assumere anche ben altre proporzioni dato che non sono mancate le opportunità per chiudere in largo anticipo il match. Comunque l’ennesima prova di forza dei biancorossi che subito in svantaggio, hanno aggiustato la gara con un rigore di Cacurio e in avvio di ripresa hanno messo il turbo operando il meritatissimo sorpasso con Kabine. Tra i pali Merlano rimpiazza Vanzato, nel pacchetto arretrato via libera per Gal con Poletti in panchina, davanti insieme ad Aliù e Kabine c’è spazio per Cacurio. Partenza in salita, dato che non c’è il tempo di carburare e il Monfalcone passa. Merlano si salva in angolo sul tocco di Zubin, e dal successivo tiro dalla bandierina Dukic insacca sotto misura incuneandosi tra i giocatori di casa. Il Campodarsego mantiene sangue freddo e si riversa in avanti cercando di sfruttare le corsie laterali. Proprio da un inserimento a destra di Pelizzer parte un cross che si spegne contro la traversa, riprende Kabine che mette in mezzo, attento Ciroi. Poi è Aliù di testa ad alzare la mira sugli sviluppi di una punizione di Bedin. Passa un minuto ed è pareggio: ingenuità di Kozmann che tocca il piede di Aliù in uscita dall’area, rigore ineccepibile. Dal dischetto Cacurio è impeccabile. Raddrizzato il risultato i padovani continuano a fare la partita, anche se ora di varchi ne trovano meno. Anche perchè alla mezzora Zanuttig opera un cambio (fuori Kozmann, dentro Battaglieni) e passa a un 4-4-2 nel quale Miraglia e Fernandez francobollano Kabine e Cacurio sulle fasce, mentre Pratolino e Dukic prendono Aliù. Ci vuole allora un altro calcio piazzato a una manciata di minuti dal riposo per portare insidie dalle parti di Ciroi: calcia Cacurio, palla viva in area piccola con il portiere a metterci una pezza di piede, riprende Pelizzer che conclude sul fondo.
Nei primi sette minuti della ripresa è Campodarsego show, e fioccano le palle gol. Piaggio alza la mira. Pochi istanti e Bedin, liberato da Kabine, ha sul destro la palla buona a centro area, ma il destro piazzato non trova la porta. Poi è magistrale l’azione impostata dal capitano per Aliù che semina Pratolino e scarica per Kabine, il mancino è respinto da Ciroi e un difensore libera. È il preludio al vantaggio: Bedin al tiro in area è contrastato in scivolata dai due centrali, sfera a Kabine che elude Miraglia e con il mancino fulmina il portiere. A questo i padovani allentano la pressione lasciando campo agli ospiti per ripartire in contropiede. Proprio su una palla persa dal Monfalcone scatta Kabine trovandosi nell’uno contro uno con Dukic, appoggio per l’accorrente Aliù che va al destro a giro di prima intenzione con sfera che picchia contro traversa. Poco prima invece è brivido sulla girata di testa di Godeas a lato di un soffio. Ma è l’unica amnesia dei padovani che tornano a farsi minacciosi davanti, soprattutto poco dopo la mezzora. Punizione di Kabine respinta da Ciroi, Michelotto in mezzo per Cavallini che tutto solo non ne approfitta. Poco importa, perché la vittoria non sfugge

Ore 11.30 – (Gazzettino) A livello di formazione, e si spera che il tutto si fermi lì, il copione si ripeterà e così a Bolzano il portiere collezionerà la quinta presenza stagionale: «Cercherò di dare il massimo per fornire il mio contributo. Personalmente mi alleno ogni giorno con grande impegno per farmi trovare sempre pronto». Nelle precedenti quattro partite con lui in porta, buone risposte personali, ma risultati non esaltanti (due pareggi e due sconfitte) a livello complessivo. «Per un portiere – ci scherza su – il risultato ideale è la vittoria per 1-0. Ciò che conta è l’esito di squadra e dunque non è una grande soddisfazione fare bene, se poi si perde. Speriamo che la cosa non si ripeta». Una speranza che ha un minimo di fondamento, alla luce del momento positivo del Padova, in serie positiva da nove turni e capace di viaggiare alla media di due punti a partita sotto la gestione Pillon: «La continuità è per me l’elemento più importante perché regala fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Ora la cosa migliore è non guardare la classifica, ragionando partita per partita, il che ci permette di lavorare più serenamente». Tornando al match di sabato, di positivo, oltre al buon momento e una maggiore conoscenza dell’avversario, il fatto che nel Sudtirol non militi più Maritato, autore della decisiva doppietta all’Euganeo: «Meglio così. Non mancheranno le difficoltà, ma abbiamo tutti i mezzi per superarle e affrontare al meglio ogni avversario». E nel frattempo per Favaro è arrivato il prolungamento del contratto fino al 2019: «Ne sono molto contento perché significa che la società ha fiducia su di me. Qui sto bene e vorrei che Padova fosse la mia casa».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Almeno venti giorni di stop, per Lazar Petkovic. Il portiere serbo, che si era infortunato domenica calciando palla nel finale della sfida vinta con il Feralpi Salò, ieri è stato sottoposto a ulteriori accertamenti da cui è risultata una lesione tra il primo e il secondo grado del retto femorale della gamba destra. Per simili malanni i tempi di recupero non sono inferiori alle tre settimane, ma è più probabile un’assenza di circa un mese. Notizie più incoraggianti, invece, per Petrilli, alle prese con un fastidio al polpaccio sinistro. Dagli esami non sono risultati specifici problemi e si tratterebbe di un semplice indurimento da monitorare. Ieri per lui un leggero lavoro fisico, ma per sabato a Bolzano non pare a rischio. Dai singoli alla squadra. Se per le quattro partite di andata e ritorno finora disputate con Reggiana, Pro Piacenza, Lumezzane e Feralpi valesse il regolamento delle coppe europee, il Padova avrebbe sempre superato il turno a pieni voti, ma adesso arriva il difficile, con le due sfide contro Sudtirol e Cittadella in cui Diniz e colleghi, se vogliono alzare ulteriormente la propria asticella, dovranno confermare i progressi delle ultime settimane e cancellare il ricordo delle brutte sconfitte rimediate all’andata. Più che un ricordo, la partita all’Euganeo con gli altoatesini fu un vero incubo, con i biancoscudati quel giorno spaesati e incapaci di porre resistenza all’undici di Stroppa che prevalse per 2-0. Anche allora, indisponibile Petkovic, tra i pali aveva trovato spazio Alessandro Favaro, autore di una buona prova, ma non sufficiente ad evitare il ko. «Penso che quello con il Sudtirol – esordisce l’estremo difensore ex Sacilese – sia stato per noi l’impegno più ostico. Loro ci misero in difficoltà sin dal primo minuto ed era dura riuscire a reagire, ma questa volta vedremo di fare meglio».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Oltre a vincere, abbiamo espresso un grande calcio e questo mi dà ancora più soddisfazione». Non può che sorridere Antonio Andreucci per la diciannovesima vittoria in campionato (nona al Gabbiano). Il tecnico promuove a pieni voti la sua squadra. «Il vantaggio del Monfalcone è stato un episodio sugli sviluppi di un angolo deviato con la palla che è rimasta lì, più che un errore nostro sono stati bravi gli avversari. Poi siamo venuti fuori e nel primo tempo meritavamo ampiamente il pareggio dato che abbiamo costruito tanto giocando una buona partita sul piano tecnico in un campo difficile. Ribaltare il risultato non era semplice, bravi i ragazzi ad averci creduto. Nella ripresa abbiamo costruito molte occasioni e abbiamo giocato con grande intensità fino alla fine». Ha detto qualcosa di particolare alla squadra durante l’intervallo? «Solo di mantenere l’intensità del gioco che ci permetteva di mettere in difficoltà il Monfalcone». Unico neo, se vogliamo, è non avere chiuso prima la partita. «Vero, abbiamo avuto più volte situazioni favorevoli e dovevamo essere più cinici, ma la frenesia ci ha fatto sbagliare forse qualche opportunità di troppo. Però davanti i ragazzi si sono mossi alla grande». La scelta di Gal per Poletti? «Abbiamo tre partite in una settimana, uno dei centrali doveva riposare e ho pensato a Poletti. Comunque Gal ha fatto un’ottima partita, e lo stesso vale per Buson e Bortot. Dietro non abbiamo concesso praticamente niente, a parte la situazione del gol».

Ore 10.30 – (Corriere del Veneto) (…) Intanto, con una linea abbastanza diversa rispetto a quella tenuta non solo da Rossi ma anche dal segretario provinciale del Pd Massimo Bettin, vanno registrate le parole di altri due democratici, il segretario cittadino Antonio Bressa e il capogruppo in Comune Umberto Zampieri: «L’idea di creare un nuovo Euganeo rappresenta un progetto ambizioso che riproduce il modello attraverso il quale città come Torino si sono dotate di un nuovo stadio attraverso investimenti privati. Non è quindi il momento – scandiscono i due, rivolgendosi chiaramente ai loro colleghi di partito – di alzare barricate, ma di approfondire le caratteristiche del piano senza bocciare a priori la proposta di una società che è impegnata nel rilancio del Calcio Padova. Questa dovrebbe essere la via preferenziale anche per una forza di opposizione che ama la città e non la faziosità dello scontro politico. Il no a priori – chiudono Bressa e Zampieri – non appartiene alla nostra cultura e mina la credibilità di chi, passo dopo passo, vuole costruire e incarnare un’idea di governo alternativa». Insomma, è più che mai evidente che l’uscita allo scoperto di Bonetto, condivisa (per il momento abbastanza freddamente) da Bitonci, abbia spaccato il fronte dei democratici. Che, non da oggi, faticano a trovare una strategia comune con cui tenere testa al sindaco.

Ore 10.00 – (Corriere del Veneto) La vicenda del nuovo stadio Euganeo, complice il progetto svelato lunedì sera in diretta tivù su Telenuovo dall’amministratore delegato del Calcio Padova Roberto Bonetto, rimette uno contro l’altro Massimo Bitonci e Ivo Rossi, a distanza di venti mesi dalle elezioni amministrative del 2014. Il primo cittadino leghista ha infatti dato mandato all’Avvocatura Civica di valutare gli estremi per querelare l’ex vicesindaco reggente del Pd, colpevole di qualche insinuazione di troppo sui fatti in oggetto, messi più o meno direttamente in parallelo con quanto successo alla fine degli anni Ottanta, cioè con il vorticoso giro di tangenti che precedette proprio la costruzione dell’impianto di viale Rocco. «Anche allora – aveva appuntato Rossi su Facebook – dietro ad ingenui tifosi si muoveva un potente comitato d’affari. E contro quel progetto in consiglio comunale ci fu un solo voto contrario. Provate ad indovinare di chi?». Il suo, evidentemente. «Sono stufo di queste calunnie che vengono tirare fuori ad arte ogni volta che questa amministrazione prova a fare qualcosa di nuovo e di diverso da quella precedente – ha risposto ieri Bitonci – Per questo motivo, ho deciso di querelare Rossi. Non è possibile andare avanti così». (…)

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) C’è la Mantovani dietro il progetto del nuovo stadio Euganeo, nella cordata messa in piedi dal Calcio Padova per realizzare l’idea di un nuovo impianto. Un’idea resa sostenibile da una struttura commerciale di 25 mila metri quadri. Un rilancio per l’impresa oggi guidata dall’ex questore di Treviso Carmine Damiano, dopo il coinvolgimento nello scandalo Mose. Un modo per dimenticare la brutta pagina delle fatture gonfiate e dei fondi neri. E provare a dare un futuro all’azienda che nei mesi scorsi ha dovuto mettere oltre 300 dipendenti in cassa integrazione. Un business da 80 milioni di euro in cui sarebbero coinvolti i grandi player della grande distribuzione. Tutti insieme per costruire un progetto da presentare all’amministrazione per ottenere la concessione dell’area, che è pubblica. Come nasce un business. Il primo summit operativo sul progetto è dell’estate scorsa. Assieme ai primi contatti con l’amministrazione comunale. Promotore del progetto è ovviamente il Calcio Padova. Il primo annuncio lo dà il sindaco Bitonci, il 14 luglio scorso, il giorno dopo aver assistito proprio all’Euganeo al concerto di Vasco Rossi. «Il Comune non può costruire uno stadio nuovo di zecca, costerebbe troppo. Ma contribuire alla realizzazione di un vero e proprio polo sportivo nella zona, questo sì. Il progetto è più di un’ipotesi, ci stiamo pensando, soprattutto ho fatto presente ai dirigenti del Padova che i privati, se interessati, devono farsi avanti», spiega il primo cittadino. La ricerca di partner. A questo punto Bergamin e Bonetto, rispettivamente presidente e amministratore del Calcio Padova, in autunno si mettono alla ricerca di investitori. Il ritorno economico non può che arrivare dagli spazi commerciali. Così contattano Francesco Canella, patron di Alì, che però giudica i costi troppo alti. Il centro commerciale. A mettere i bastoni tra le ruote del progetto ci pensa il piano regolatore che su quell’area prevede al massimo 25 mila metri quadri lordi di commerciale. Troppo pochi. Il margine di sostenibilità per una struttura di questo tipo è di almeno 30-40 mila. C’è un’altra condizione necessaria per far funzionare il business: il nuovo centro commerciale deve affacciarsi su corso Australia, in modo da sfruttare la visibilità di un asse di attraversamento molto trafficato. Il socio-costruttore. Chi vede nel progetto una possibilità di sviluppo è la Mantovani. Gli incontri con i rappresentanti dell’azienda di costruzioni sono positivi. Anche per la possibilità di inserire nel progetto un hotel e del residenziale. Oltre alla disponibilità come costruttore, sembra che l’impresa si renda disponibile a mettere una quota-parte dell’investimento iniziale, diventando così socia dell’operazione. Gli altri interessati. Di fronte alla possibilità concreta che il progetto prenda forma si interroga anche chi ha delle aree nelle vicinanze. Di certo c’è la società Unicomm srl (gruppo Famila) dell’ex presidente del Calcio Padova Marcello Cestaro, che dall’altra parte di corso Australia (area ex ospedale) possiede 114.585 metri quadri. E poi c’è la famiglia Bastianello, proprietaria dei marchi Pam, Panorama e In’s, che attraverso la Torre Gamma srl ha 116.716 metri quadri vicinissimi all’Euganeo. Il fatto che venga concesso un eventuale permesso di costruire degli spazi commerciali a due passi dalle loro aree li mette davanti a un bivio: tentare di bloccare l’operazione attraverso possibili ricorsi legali, oppure far parte della partita per provare a inserire nel piano anche la propria area. La Mantovani e il Mose. Una partita che si giocherà nei prossimi mesi e che vedrà dunque attore in campo la Mantovani, una società coinvolta nell’inchiesta della procura di Venezia sul Mose. All’epoca era guidata da Piergiorgio Baita, che per quella vicenda ha patteggiato una pena di un anno e 10 mesi. La società, oggi guidata da Damiano, è stata costretta a “transare” con l’adesione all’accertamento della Finanza e il pagamento di 6,7 milioni. Sul coinvolgimento nell’affare del nuovo stadio di Padova la società «non conferma e non smentisce». Un’operazione delicatissima: quella del possibile rilancio.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Sarà per quel cognome curioso, sarà probabilmente più per il primo gol siglato all’esordio con la Feralpi, che si è subito guadagnato le simpatie dei tifosi. Claudio Sparacello è tutto qui, in quel cognome che in siciliano connota un ortaggio simile ai broccoli, con una punta di dolcezza e un po’ di gusto amarognolo. Quasi un presagio del destino, che dopo tanti bocconi amari, domenica scorsa, finalmente gli ha regalato la prima gioia da calciatore. <Sapete, io vengo da Palermo>, si racconta il bomber ventenne arrivato dal Trapani, . E dall’Eurocalcetto di Palermo prende il via un lungo viaggio. . Ma dopo le prime gioie, fu forte la botta presa in faccia quando i rosanero gli chiusero la porta. . Un’altra grande possibilità presto sfumata, perché nemmeno i granata decisero di puntare su di lui. . Ed eccolo qui, dopo le prime presenze in Serie B e la decisione di sbarcare a Padova per cercare maggiori possibilità di giocare. Claudio Sparacello nella sua vita ha ricevuto tante delusioni, che stavolta, anche se ancora in piccola parte, si è ripreso: < La mia è una storia fatta di molta gente che non ha creduto in me. Ma adesso mi sto prendendo le mie soddisfazioni. Grazie al mio procuratore, e grazie a De Poli, sono arrivato a Padova: ho fatto la scelta migliore. Domenica sono andato ad esultare sotto la curva, perché quand’ero piccolo andavo anche io in curva al “Barbera”: veder segnare Toni e Brienza mi metteva un’adrenalina incredibile, e pensare che adesso sono io a fare questo effetto, mi fa impazzire>.

Ore 09.00 – (Mattino di Padova) «Cos’ho detto a Cappelletti prima della partita di sabato scorso? Questo: il tuo obiettivo è quello di farmi stare in panchina anche quando starò meglio». Parola di Manuel Pascali. E la domanda adesso è semplice: in quale altro gruppo succede che un giocatore infortunato possa pronunciare una frase del genere nei confronti di un compagno che può “rubargli” il posto? Difficile che accada lontano da Cittadella. «Il fatto è che i campionati non si vincono in 11, e per fortuna tutti lo hanno ben chiaro in testa» prosegue il 34enne difensore milanese, ai box per la lesione ai flessori della coscia destra. «Guardate la gara di Piacenza e l’apporto che hanno dato Schenetti e Sgrigna quando sono entrati dalla panchina». Va bene, ma lei quando rientrerà? Un leader del suo valore fa comunque comodo… «Sto decisamente migliorando, le sensazioni sono positive. Martedì ho ripreso a corricchiare, ma ancora non mi sono riaggregato al gruppo, per questo non penso di tornare per il posticipo di lunedì sera col Pavia. Spero di farcela per il derby, del turno successivo, ma dopo un guaio muscolare come il mio non è il caso di forzare i tempi di recupero, perché c’è il rischio di una ricaduta, che mi terrebbe fuori nella fase cruciale della stagione. Io, comunque, cerco sempre di farmi sentire in spogliatoio: una battuta, un sorriso e anche la semplice presenza possono essere importanti. E poi mi pare che questo Citta stia andando alla grande pure senza di me, no?». Già, si aspettava un mese fa che a metà febbraio le lunghezze di vantaggio sulla seconda sarebbero state 7? «Un po’ ci credevo. Nel girone d’andata, contro gli stessi avversari, ci eravamo “mangiati” diversi punti ma eravamo comunque rimasti vicini al vertice. Sapevo che, se fossimo riusciti a centrare un filotto vincente, probabilmente qualcuno si sarebbe staccato». Da lassù le prospettive cambiano? «No. I sette punti di margine ci dicono che possiamo permetterci di sbagliare un paio di partite rimanendo lo stesso in testa. Ma guai a cominciare a pensarla così». Anche perché le prossime due avversarie, Pavia e Padova, non sono certo “agevoli”. «Rispetto all’andata il Pavia si è rinforzato. In attacco conta su un giocatore che mi piace molto come Ferretti e me lo aspetto deciso a vincere, perché quella di lunedì per la squadra lombarda è quasi una partita da dentro o fuori: è attardata in classifica e una sconfitta potrebbe escluderla dalla corsa per il primo posto. Ma se noi siamo quelli dell’andata… Il Padova? Cominceremo a pensarci da martedì».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Sfuma l’arrivo del misterioso attaccante bulgaro trattatto con insistenza dal Padova nelle ultime due settimane. A confermare l’esistenza di una trattativa, precisando tuttavia che la stessa è sfumata, è il direttore sportivo Fabrizio De Poli, che spiega: «Abbiamo seguito per alcune settimane questo giocatore bulgaro – sottolinea De Poli – ma la trattativa è sfumata proprio in queste ore perché si è accasato in un altro club». A questo punto, con la lista ufficiale della rosa biancoscudata composta da 23 giocatori, non restano che due opzioni. O il reintegro di Rosario Bucolo, oppure la rinuncia all’inserimento di un ulteriore giocatore. A proposito di Bucolo, nessuno parla e nessuno vuole sbilanciarsi neppure per chiarimenti banali, tuttavia pare che a brevissimo gli agenti del centrocampista siciliano, al momento irreperibili, siano attesi in città per tentare di capire se esiste il modo di ricomporre la frattura: «O rimaniamo in 23 – conferma De Poli – oppure valutiamo se reintegrare Bucolo. Al momento la situazione non è cambiata rispetto ai giorni scorsi». Difficile fare previsioni, tuttavia quello che si può dire con certezza è che, o va a buon fine l’ultimo tentativo di mediazione, oppure le parti si separeranno definitivamente. Ieri Bucolo ha svolto allenamento differenziato alla Guizza assieme a Nicola Petrilli e Lazaar Petkovic, che si è procurato un’eloganzione muscolare all’adduttore nei minuti finali di Padova-Feralpisalò. Al momento le chance che possa essere schierato titolare sabato a Bolzano contro il SudTirol sono ridottissime, quasi certo al contrario l’impiego fra i pali di Alessandro Favaro. Nel frattempo è la Cremonese a staccare il pass per i quarti di finale della Coppa Italia di Lega Pro superando 2-1 l’Alessandria. Decisiva la doppietta di Magnaghi, mentre nel primo tempo era andato a segno Terigi. Ora i grigiorossi, che volano dopo l’esonero di Fulvio Pea, affronteranno il Cittadella in un’altra gara ad eliminazione diretta con data ed orario ancora da definire. Roberto Venturato, in vista del posticipo con il Pavia in programma lunedì prossimo alle 20 al Tombolato non recupererà né Pascali né Donazzan, ragion per cui la difesa anti-Pavia sarà la stessa scesa in campo a Piacenza, con Cappelletti e Scaglia centrali: «Un mio recupero al momento è molto difficile – ha spiegato ieri Pascali – ci proverò, ma le chance che ce la possa fare sono basse. In ogni caso sono contento, perché i miei compagni stanno facendo grandi cose anche senza di me».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 44, FeralpiSalò e Pordenone 37, Alessandria e Bassano 36, Pavia e Reggiana 33, SudTirol 32, Cremonese e Padova 31, Giana Erminio 26, Cuneo 24, Pro Piacenza 23, Lumezzane 20, Renate 19, Mantova 18, AlbinoLeffe 15, Pro Patria 2 (-7 punti di penalizzazione).

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della ventunesima giornata: Padova-FeralpiSalò 2-0 (Corti (Pd) al 30′ st, Sparacello (Pd) al 47′ st), Alessandria-Lumezzane 1-1 (Iocolano (Al) al 41′ pt, Mantovani (Lu) al 31′ st), Giana Erminio-Reggiana 1-1 (Cogliati (Ge) al 14′ pt, Spanò (Re) al 25′ st), Mantova-Cremonese 0-2 (autorete di Perpetuini (Cr) al 10′ pt, Pacilli (Cr) al 15′ st), Renate-Pordenone 0-2 (Pederzoli (Pn) al 23′ pt, Filippini (Pn) al 39′ st), Bassano-SudTirol 2-0 (Misuraca (Ba) al 37′ pt, Pietribiasi (Ba) al 48′ st), Pro Piacenza-Cittadella 1-2 (Orlando (Pp) al 28′ pt, Jallow (Ci) al 32′ pt, Cappelletti (Ci) al 30′ st), Pavia-Cuneo 2-0 (Ferretti (Pv) al 41′ pt e al 39′ st), Pro Patria-AlbinoLeffe 2-2 (Soncin (Al) al 32′ pt, Santana (Pp) al 44′ pt, Pesenti (Al) al 38′ st, Zaro (Pp) al 40′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 10 febbraio: ampio dibattito sulla questione stadio. Lavoro differenziato per Petrilli e Petkovic, quest’ultimo quasi out




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