CITTADELLA. «Cos’ho detto a Cappelletti prima della partita di sabato scorso? Questo: il tuo obiettivo è quello di farmi stare in panchina anche quando starò meglio». Parola di Manuel Pascali. E la domanda adesso è semplice: in quale altro gruppo succede che un giocatore infortunato possa pronunciare una frase del genere nei confronti di un compagno che può “rubargli” il posto? Difficile che accada lontano da Cittadella.
«Il fatto è che i campionati non si vincono in 11, e per fortuna tutti lo hanno ben chiaro in testa» prosegue il 34enne difensore milanese, ai box per la lesione ai flessori della coscia destra. «Guardate la gara di Piacenza e l’apporto che hanno dato Schenetti e Sgrigna quando sono entrati dalla panchina».
Va bene, ma lei quando rientrerà? Un leader del suo valore fa comunque comodo…
«Sto decisamente migliorando, le sensazioni sono positive. Martedì ho ripreso a corricchiare, ma ancora non mi sono riaggregato al gruppo, per questo non penso di tornare per il posticipo di lunedì sera col Pavia. Spero di farcela per il derby, del turno successivo, ma dopo un guaio muscolare come il mio non è il caso di forzare i tempi di recupero, perché c’è il rischio di una ricaduta, che mi terrebbe fuori nella fase cruciale della stagione. Io, comunque, cerco sempre di farmi sentire in spogliatoio: una battuta, un sorriso e anche la semplice presenza possono essere importanti. E poi mi pare che questo Citta stia andando alla grande pure senza di me, no?».
Già, si aspettava un mese fa che a metà febbraio le lunghezze di vantaggio sulla seconda sarebbero state 7?
«Un po’ ci credevo. Nel girone d’andata, contro gli stessi avversari, ci eravamo “mangiati” diversi punti ma eravamo comunque rimasti vicini al vertice. Sapevo che, se fossimo riusciti a centrare un filotto vincente, probabilmente qualcuno si sarebbe staccato».
Da lassù le prospettive cambiano?
«No. I sette punti di margine ci dicono che possiamo permetterci di sbagliare un paio di partite rimanendo lo stesso in testa. Ma guai a cominciare a pensarla così».
Anche perché le prossime due avversarie, Pavia e Padova, non sono certo “agevoli”.
«Rispetto all’andata il Pavia si è rinforzato. In attacco conta su un giocatore che mi piace molto come Ferretti e me lo aspetto deciso a vincere, perché quella di lunedì per la squadra lombarda è quasi una partita da dentro o fuori: è attardata in classifica e una sconfitta potrebbe escluderla dalla corsa per il primo posto. Ma se noi siamo quelli dell’andata… Il Padova? Cominceremo a pensarci da martedì».
Intanto si sa chi sarà l’avversario granata nei quarti di finale della Coppa Italia Lega Pro: la Cremonese. Nella sfida degli ottavi giocata ieri allo Stadio Zini ha piegato 2-1 l’Alessandria (doppietta di Magnaghi, temporaneo pareggio di Terigi). Nei prossimi giorni sarà ufficializzata la data della gara, che si giocherà al Tombolato.
Fonte: Mattino di Padova