Nuovo Euganeo, Bitonci freddo. E il Pd: “Colossale operazione speculativa”

Condividi

PADOVA Non è facile capire se, in quello che molti hanno già ribattezzato il risiko degli stadi, la società biancoscudata e l’amministrazione comunale vadano d’accordo o meno. Oppure se una delle due parti in causa stia bluffando. O, ancora, se entrambe le parti, pur percorrendo strade apparentemente differenti, stiano in realtà puntando al medesimo traguardo. Di certo, abbandonando le congetture politiche e gli sgarbi sotterranei e concentrandoci piuttosto sui fatti, la vicenda non è chiara e comprensibile come dovrebbe. Cominciamo con i dati di fatto: la freddezza con cui il sindaco Massimo Bitonci ha replicato al progetto del nuovo Euganeo svelato in diretta tivù su Telenuovo dall’amministratore delegato del Calcio Padova Roberto Bonetto ha sorpreso non poco i tifosi. «Allo stato attuale, l’amministrazione ha in cantiere un solo progetto relativo ad impianti sportivi per il calcio, cioè quello riguardante il Plebiscito. Ad oggi presso gli uffici competenti del Comune, non è stata depositata alcuna manifestazione d’interesse per l’area dell’Euganeo, che è di proprietà comunale», ha replicato gelido Bitonci che ha subito precisato: «Ben vengano eventuali proposte da parte dei privati, il Comune le metterà in gara con un avviso pubblico, prevedendo la condizione che ogni ambito commerciale sia realizzato all’interno della struttura del nuovo stadio e non attorno ad essa. Inoltre – ha sottolineato Bitonci, rammentando alcuni provvedimenti urbanistici assunti proprio in previsione della nascita dell’Euganeo – qualsiasi eventuale progetto non potrà prescindere dai vincoli del Prg vigente, la cui variante riferita all’area in oggetto, adottata nel 1986 e approvata nel 1988, prevede 25mila metri quadri di commerciale, 18mila di residenziale e 8mila di ricettivo (che però possono svilupparsi su più piani per un totale di 24 mila come vorrebbe Bonetto)». Anche se, ormai da tre decenni, a fianco dell’impianto di viale Rocco, esiste la possibilità di realizzare una grande struttura di vendita, cioè con una superficie superiore ai 2.500 metri quadri, il sindaco però sembra voler mantenere i piedi per terra e puntare tutto sulla ristrutturazione del Plebiscito, ovvero l’ex stadio del Petrarca Rugby che dovrebbe appunto diventare (temporaneamente o meno si vedrà) la nuova casa del club biancoscudato: d’altronde, in proposito, il Comune ha appena acceso un mutuo di 3 milioni di euro per il Plebiscito. Inoltre, prima di lasciare spazio al dibattito, non va dimenticato che quella in cui ci stiamo muovendo è una zona molto delicata. Perché, a parte l’area dell’Euganeo, più o meno di fronte c’è quella in cui l’ex sindaco Flavio Zanonato (con la benedizione, in un primo momento, pure del presidente della Regione Luca Zaia) aveva collocato il nuovo ospedale. E perché, poco più a sud, c’è l’ex Foro Boario di corso Australia, dove da tempo è prevista l’opportunità di costruire un’altra grande struttura di vendita e dove dovrebbe presto insediarsi Leroy Merlin (forse non a caso, poco più di un anno fa, respinta da Padova Est, dove Bitonci aveva appena riposizionato il futuro polo medico-sanitario). Nel frattempo, davanti al progetto illustrato dall’ad biancoscudato, il consigliere comunale del Pd Massimo Bettin va all’attacco senza freni: «Siamo di fronte ad una colossale operazione speculativa. E adesso finalmente capiamo il motivo per cui si è deciso di spostare il nuovo ospedale da Padova Ovest e di spendere 3 milioni di euro di tutti i cittadini per mettere a posto il Plebiscito. Per l’ennesima volta l’aula di Palazzo Moroni è stata espropriata delle sue funzioni. E le scelte sul futuro di Padova sono state prese altrove insieme con i privati». Più o meno sulla stessa linea l’ex vicesindaco reggente Ivo Rossi, che fa un parallelo con quanto accadde alla vigilia della costruzione dell’Euganeo, inquinata da un vorticoso giro di tangenti: «Anche allora – racconta l’esponente dem – dietro ad ingenui tifosi si muoveva un potente comitato d’affari. E contro quel progetto in consiglio comunale ci fu un solo voto contrario. Provate ad indovinare di chi?». Il suo. Già.

Corriere del Veneto, Davide D’Attino




Commenti

commenti

About Staff Padova Goal


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com