Il vantaggio del Cittadella sulle dirette avversarie per la promozione comincia ad essere rilevante, sette punti sulla coppia Feralpisalò-Pordenone e otto su Alessandria e Bassano, ma da queste parti continuano a predicare umiltà. Nessun trionfalismo bensì profilo basso, da mantenere sino al termine della stagione. Vale per la squadra, per lo staff tecnico e per la società, rappresentata da Andrea Gabrielli. Il presidente granata è ovviamente soddisfatto per i numeri che può orgogliosamente esibire il suo Cittadella, ma è il primo a predicare «calma»: «È innegabile che in questo momento è meglio avere sette punti in più delle altre, o peggio ancora trovarsi dietro a rincorrere, però non dobbiamo farci sviare dalla classifica, con il rischio magari di abbassare inconsciamente la guardia. Il cammino è ancora molto lungo, c’è tempo per cambiare tante cose, anche nelle posizioni di vertice». Di sicuro il Cittadella non può più nascondersi: «È chiaro che vogliamo mantenere il primato sino al termine, deve diventare il nostro mantra. Sette punti sono tanti, mi basterebbe averne uno in più della seconda l’8 maggio, all’ultima giornata…». Secondo lei presidente, quando si delineerà la classifica? «Non saprei, il Cittadella ha inanellato un bel filotto, ma si fa presto a perdere terreno, specie se si mette di traverso la buona sorte, con gli infortuni per esempio. Non credo che il Cittadella sia partito così a razzo e possa salutare tutti gli altri sin da ora, magari potessimo incrementare i sette punti, ma se devo essere sincero e onesto ritengo che la squadra abbia messo da parte un tesoretto importante, da gestire al meglio negli scontri diretti, che saranno tutti delle autentiche finali». Se le avessero detto a Natale che il Cittadella ai primi di febbraio avrebbe avuto un margine così ampio sulla seconda? «Di sicuro un distacco così rilevante non me lo sarei immaginato, ma si è sempre parlato di un Cittadella che in questa fase dovesse accumulare più punti possibili per farsi trovare in una posizione di vantaggio al momento di giocare gli scontri diretti. Stiamo avendo anche infortuni importanti, e se raccogliamo comunque vittorie significa che la rosa è di altissimo livello, assolutamente competitiva. A Piacenza per esempio ho visto una grande dal grande carattere». Presidente, dobbiamo ringraziare il Padova per aver fermato la marcia della Feralpisalò… «Ho tifato per i biancoscudati, non lo nascondo. È stato un ben risultato per i nostri colori, che va ad aggiungersi a quello ugualmente positivo dell’Alessandria, a dimostrazione che questo è un girone molto difficile, dove non puoi dare niente per scontato né tantomeno sottovalutare qualcuno. Come ripete sempre Venturato, ogni punto te lo devi guadagnare sudando, sul campo». Sabato ha ricevuto una targa per la solidarietà espressa a settembre verso gli alluvionati del piacentino: «L’abbiamo fatto anche per quelli della Riviera del Brenta, penso che il calcio possa essere di esempio in situazioni del genere». L’ultimo pensiero per i tifosi: «C’è un gruppo di persone che ci segue sempre, in ogni trasferta, a Piacenza hanno esposto anche uno striscione per me, li voglio abbracciare e dire loro grazie». Oggi la ripresa dell’attività in vista del posticipo di lunedì con il Pavia.
(Fonte: Gazzettino)