Tecnicamente Bucolo è un tesserato biancoscudato fino al 30 giugno, e non sarà messo “fuori rosa”: il caso della Lazio, che negli anni passati, per aver fatto allenare Pandev da solo in una situazione analoga, venne condannata a risarcire il giocatore per mobbing, ha fatto giurisprudenza. Bucolo, quindi, continuerà ad allenarsi con i compagni, ma non prenderà parte alle gare di campionato. «Sono obbligato ad allenarlo perché è un tesserato del Padova, ma poi sta a me scegliere», la spiegazione di mister Pillon ieri alla Guizza. «In questo momento in mezzo al campo abbiamo quattro giocatori: Corti, De Risio, Mazzocco e Baldassin, e quindi questi sono i miei centrocampisti, lui rimane fuori a riflettere per tutto quello che è successo». Parole che non lasciano spazio alle interpretazioni: Bucolo è fuori dal progetto tecnico. E questo nonostante il passo indietro nei confronti del mister. «Domenica mattina, dopo la partita con il Lumezzane, Rosario è venuto a chiedermi scusa, e io ho accettato le sue scuse. Ma già due giorni prima noi avevamo fatto la nostra scelta: era sul mercato, e il Padova per questo ha acquistato Baldassin. Mi spiace per lui e per la sua situazione, ma come ho ripetuto più volte bisogna stare alle regole, e sotto questo punto di vista non sono ammesse deroghe. Se cominciamo a tralasciarle, il rischio è di creare un precedente». Mancherebbe un solo tassello, pertanto, per chiudere il cerchio: conoscere la versione di Bucolo. Che, però, sin qui ha preferito il silenzio sulla vicenda.
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)