«Il futuro è ancora nelle nostre mani, ma non possiamo più permetterci di sbagliare». Joe Tacopina non ha ancora smaltito la delusione per il pareggio di San Martino di Lupari con la conseguenza che il Campodarsego ha allungato in classifica e il Venezia è costretto a inseguire. «La nostra è una squadra di qualità» aggiunge il presidente, «non riesco a concepire come si possa segnare 19 gol in tre partite e poi uno solo nelle ultime due gare. Mi aspetto molto dai miei giocatori perché possono dare molto. Sono trattati come giocatori di serie A, come minimo ci aspettiamo di essere ricambiati in campo, mi arrabbio quando mi accorgo che qualcuno non dà il 100% di quello che può». Tacopina ora aspetta una reazione immediata da parte dei giocatori. «Spero capiscano quale grande opportunità ha offerto loro il Venezia, potrebbero rimanere con noi a lungo e se vinci a Venezia entri nella storia, perché questa non è una maglia come le altre. Non avranno da nessun’altra parte l’opportunità che abbiamo offerto noi al Venezia. Non vedo però nei loro occhi la rabbia agonistica necessaria per aggredire gli avversari, metterli sotto. Uno dei miei idoli è stato Gattuso, magari non tecnica eccelsa, ma uno che in campo azzannava avversari e palloni. Un po’ come fa Carbonaro». Ovvio che Joe Tacopina, a questo punto della stagione, si aspettasse una classifica diversa. «Niente è compromesso, mancano ancora tantissime partite, ma non c’è più spazio per gli errori, non possiamo più permettercelo. Se vinciamo tutte le partite, saliamo sicuramente in Lega Pro, a prescindere da quello che farà il Campodarsego. Sono un po’ agitato in questo momento, ma ci credo ancora tantissimo anche perché vedo come lavorano i giocatori e lo staff tecnico, e quando non ci sono mi relaziona Giorgio Perinetti, che è sempre vicinissimo alla squadra. Sono ancora fiducioso, la situazione è sotto controllo, basta che giochiamo come possiamo e sono sicuro che il prossimo anno saremo in Lega Pro». Venezia anche poco fortunato in questa fase della stagione. «Vero, ma noi dobbiamo essere più forti di tutti e di tutto. Domenica ho visto un arbitraggio terribile, abbiamo giocato su un campo pessimo, ma non dobbiamo accampare scuse. Io devo essere condannato a soffrire nel calcio, spero non come lo scorso anno fino all’ultimo secondo, quando solo la traversa salvò il Bologna e salimmo in serie A. Poi c’è sempre lo contro diretto che giocheremo al Penzo». E si affida a una battuta. «Gli daremo una lezione». Solo una battuta, forse per dare fiducia e se stesso e alla squadra perché Tacopina sa che nel calcio nulla è scontato e anche le squadre più forti i risultati devono conquistarli sul campo e non con le parole». «Queste giornate sono piene di appuntamenti» aggiunge mostrando a un foglio con gli orari «domani sarà il giorno dedicato allo stadio. Ho molti appuntamenti con architetti e ingegneri, ma anche i rappresentanti di Accademia Sgr e quelli che curano la Red Bull Arena». Accademia Sgr è la società di gestione del risparmio specializzata in fondi immobiliari, alla quale si è affidata anche la Juventus per lo Stadium.
(Fonte: La Nuova Venezia)
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Joe Tacopina di calcio non vorrebbe parlare. Preferisce annunciare la sua iniziativa per la Fenice e presentare il “giovedì-stadio”, un’intera giornata che dedicherà alla progettazione dell’impianto. «In questo momento sono frustrato – afferma il presidente del Venezia – le mie aspettative sono altissime e invece eccoci qua. Ho visto questa squadra vincere largamente, segnare 19 gol in tre partite e adesso di reti ne ho contata una sola in due partite. Non ci siamo». Il presidente richiama tutto l’ambiente alla massima professionalità. «Trattiamo i nostri giocatori come se fossero in serie A – spiega – albergo pre-partita, soluzioni abitative ideali, persino la lavanderia. Gli accontentiamo in tutto ma ci attendiamo un ritorno adeguato sul campo. Invece non vedo la fame che vorrei. Sono sicuro che tutti in cuor loro vogliono vincere ma il desiderio non è sufficiente: bisogna dimostrarlo in campo, durante ogni partita». Le ultime prestazioni poco incisive non hanno convinto Tacopina. «Devono giocare con più fame – continua devono essere come Rino Gattuso: qualitativamente non era il massimo ma a livello di carattere era ineguagliabile, non mollava mai. Nel Venezia il solo Carbonaro mi sembra avere questo spirito, invece deve esserci in tutti». Intanto il Campodarsego è davanti a +3. «Non c’è nulla di compromesso – continua – ma bisogna vincere da subito e farlo sino alla fine. Dobbiamo giocare come sappiamo e possiamo fare: la qualità c’è. Credo nella promozione in Lega Pro, ne sono convinto, ma devo dire che adesso sono un po’ agitato. Per me il calcio è sempre sofferenza, come le serie di traverse che contrassegnò la mia esperienza a Bologna…» A San Martino è stata una giornata “particolare”… «Arbitraggio terribile, campo da beach soccer… ma siamo noi gli artefici del nostro destino. Anche se un po’ di fortuna in più non guasterebbe: contro la Luparense abbiamo trovato “Superman” o Buffon tra i pali, mentre il Campodarsego segna un gol al rallentatore con difensori e portiere avversari che sembrano guardare… Ma i padovani verranno al Penzo e daremo loro una lezione di calcio». Sul fronte stadio, come detto, l’intero giovedì sarà dedicato a incontrare progettisti a iniziare da Matt Rossetti, che ha firmato tra l’altro la Red Bull Arena, i rappresentanti di Accademia alla quale si è appoggiata la Juventus per realizzare il suo Stadium, e probabilmente il sindaco Brugnaro. Il faccia a faccia con i rappresentati di Save ci sarà, invece, in seguito.
(Fonte: Gazzettino, edizione di Venezia)