Cittadella, Minesso: “Avevo dato il benestare per il trasferimento al Bassano, ma rimango e…”

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Mattia Minesso, le saranno fischiate le orecchie lunedì… «Per le voci dall’Ata Hotel di Milano?». Sì, appunto. Nel corso dell’ultimo giorno del mercato di riparazione la lista delle sue possibili pretendenti si è arricchita. Al Bassano, che doveva sostituire Iocolano e che alla fine si è dirottato su Laurenti dell’AltoVicentino, si sono aggiunte Pavia, Matera e Cosenza. Si era già preparato a salutare Cittadella? «Sapevo che sarei potuto andar via, ero pronto per entrambe le soluzioni. Non nascondo che con il Bassano, in particolare, i contatti erano in piedi da alcuni giorni. Avevano bisogno di un esterno e a me non dispiaceva l’idea di giocare di più, il mio benestare al trasferimento l’avevo dato. Le società, però, non si sono accordate e l’operazione non si è fatta. Credo che se fosse arrivata una mezzala (la prima scelta del d.g. Marchetti era Staiti, dell’Entella, rimasto invece in Liguria, ndr), probabilmente sarebbe stata trovata una sistemazione anche a me». Con che spirito resta in granata? «Questo voglio che sia chiaro: rimango e garantirò il massimo impegno. Io resto per vincere il campionato e per farlo da protagonista. Questo gruppo ha le carte in regola per riuscirci e farò di tutto per mettere in difficoltà il mister». Lei in Serie B era fra i titolari in pianta stabile, mentre in questa stagione è stato impiegato in campionato per appena 312 minuti. È evidente che il 4-3-1-2 adottato da Venturato la penalizza. «Il modulo non mi aiuta, ma posso essere utilizzato da mezzala. Altri giocatori, come Lora, Schenetti e Zaccagni sono abituati da più tempo a quei movimenti, ma io sono pienamente disponibile». Con il mister come va? «Lui parla molto con noi e crede in questo gruppo. Mi ha detto che, a suo parere, ho le caratteristiche per ricoprire bene quel ruolo. Lo penso anch’io». Intanto, mentre a Milano direttori sportivi e procuratori erano nel pieno delle trattative, in campo si giocava: la vittoria per 2-1 della Cremonese sull’Alessandria ha lasciato i piemontesi a 6 lunghezze di distanza dal vostro primo posto. «Ma non cambia più di tanto: sono convinto che l’Alessandria resterà in corsa sino alla fine. E lo stesso farà la FeralpiSalò, che l’ha scavalcata. E poi non dimentichiamo il Pordenone, la vera sorpresa del girone: è bene organizzato e potrà rivelarsi pericoloso. Ma tutti noi siamo consapevoli della nostra forza: questo Cittadella deve solo essere più attento ai particolari per tutti i 90 minuti, evitando certe leggerezze». I “particolari” sfuggiti al vostro controllo hanno rischiato di rovinare le buone prove offerte con Pro Patria e Renate. Peraltro, sabato al “Garilli” ritroverete quella Pro Piacenza che per prima riuscì a crearvi problemi all’andata… «È vero, al Tombolato ci mise in difficoltà e, in un certo senso, ci fece capire cosa ci aspettava in questo campionato. Sarà un test importante per mettere a punto quella che deve essere la mentalità di una squadra vincente». Oggi le società dovranno comunicare alla Lega Pro la lista dei 24 giocatori utilizzabili sino a fine stagione. Al momento, dopo gli inserimenti di Bonazzoli, Nava e Zaccagni, la rosa granata conta 26 elementi: saranno depennati Xamin e Amato che, appartenendo al settore giovanile, potranno essere ugualmente convocati.

(Fonte: Mattino di Padova)




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