Live 24! Lumezzane-Padova, -2: Cunico out. Mercato: Aperi vicino alla Triestina

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Ore 21.20 – (La Provincia Pavese) Se la prima stagione della proprietà cinese si è chiusa con un passivo di oltre 7 milioni di euro, le previsioni per l’annata in corso non sono migliori. Sul fronte ricavi non bisogna aspettarsi grandi variazioni, mentre su quello dei costi la situazione rischia di essere appesantita dai movimenti di mercato che stanno portando a una mezza rivoluzione dell’organico. Uno sforzo che la società ha deciso di affrontare per provare in tutti i modi a inseguire il sogno della promozione in B, ma che naturalmente si paga caro. Basti pensare al fatto che molti dei giocatori che il Pavia ha ceduto, con varie formule, nel mercato di gennaio, hanno ricevuto incentivi all’esodo o comunque negli accordi per i trasferimenti il club azzurro si è accollato una parte (anche consistente) dell’ingaggio, cosa che invece non è avvenuta a ruoli invertiti per i giocatori arrivati. Il Pavia tra l’altro ha già dovuto affrontare un esborso di circa 70 mila euro per chiudere il contenzioso con Alessandro Angelotti, che aveva denunciato la società per mobbing. In precedenza (nel mercato estivo) lo stesso Andrea Soncin era passato all’Albinoleffe ma con un premio di valorizzazione per il club bergamasco che scattava alla prima presenza di Soncin con la nuova squadra (condizione realizzatasi già alla prima giornata). Un premio di valorizzazione a quanto sembra molto vicino all’ingaggio dell’attaccante, per cui il Pavia si troverà nel prossimo bilancio un debito sostanzioso (si parla di circa 100 mila euro) nei confronti dell’Albinoleffe.

Ore 21.00 – (La Provincia Pavese) Una perdita pesantissima, e debiti che non sono diminuiti nonostante che una fetta di quelli esistenti se la fosse accollata la precedente proprietà. La prima stagione del Pavia «cinese», 2014-2015, s’è chiusa con una voragine di 7,2 milioni di euro (già ripianata). Sia chiaro, in Lega Pro tutti i club perdono, e anche tanto, ma come si spiega un «rosso» così profondo? I costi naturalmente sono alti, soprattutto per gli ingaggi della prima squadra, anche se non così fuori linea rispetto ad altre squadre di vertice: 4,8 milioni spesi per il personale (che comprende tutti i dipendenti, non solo la prima squadra), e cioè poco più dell’Alessandria o dell’Ascoli (4,3), ovviamente molto meno del Novara (9,7, ma in questo caso il bilancio è al 31 dicembre 2014 e metteva insieme metà stagione in B). Ma oltre ai costi alti il Pavia sconta il problema di avere scarsi introiti rispetto ad altre società di vertice. Il club ha incassato comunque 567 mila euro di contributi dalla Lega e l’ottimo campionato degli azzurri ha fatto quasi raddoppiare i ricavi da biglietti e abbonamenti da 150 mila a 287 mila euro, che restano però una cifra relativamente bassa: l’Alessandria, per dire, dai biglietti ha incassato 465 mila euro e a questi ha potuto aggiungere 414 mila euro di sponsorizzazioni e 100 mila di merchandising, voci che nel bilancio del Pavia sono pari a zero. Il rosso profondo nel conto economico del Pavia, inoltre, è provocato anche da un accantonamento di ben 335 mila euro per rischi (vertenze legali e sanzioni per l’ispezione della Direzione del lavoro), per oltre centomila euro per crediti svalutati e infine a causa dello spostamento tra i costi degli oneri (oltre 800 mila euro) per compartecipazioni, che invece nel bilancio precedente figuravano nell’attivo patrimoniale. Il buco neo conti è stato comunque ripianato con versamenti del presidente Zhu per 3,649 milioni di euro, che si sono aggiunti ai 4,8 milioni già iscritti a riserva. La situazione, a fronte di crediti quasi azzerati, resta pesante sul fronte debiti. Gli Zanchi, con l’accordo per la cessione del club alla nuova proprietà cinese, si erano accollati quelli bancari (circa 600 mila euro), più una parte 100 mila euro) di quelli verso i fornitori. I cinesi avrebbero dovuto saldare quelli rimanenti, in particolare con i fornitori, che però a giugno scorso risultavano più che raddoppiati (da 300 mila a 700 mila euro), e triplicati quelli previdenziali (da 162 mila a 476 mila). Il quadro complessivo del Pavia calcio resta sotto monitoraggio, tanto che il 12 ottobre il Collegio sindacale presieduto da Eleonora Gerla (e di recente sostituito in blocco) avvertiva: «Gli apporti finanziari dei soci sono avvenuti nella maggior parte dei casi a ridosso del pagamento degli stipendi e delle scadenze fiscali e in ritardo rispetto ai termini di pagamento dei debiti commerciali, non permettendo così il puntuale adempimento delle obbligazioni sociali. Il Collegio sindacale ha più volte manifestato la necessità di anticipare detti versamenti per non lasciare la società in costante tensione di liquidità».

Ore 20.40 – Mercato Pavia: nessuna novità in entrata, mentre Giovanni La Camera si sarebbe convinto ad accettare l’offerta dell’AlbinoLeffe.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Reggio) Oggi la Reggiana si allena sul campo della Tricolore Reggiana nella zona di Rosta Nuova, a partire dalle ore 10: una scelta dettata dall’orario che avrebbe fatto correre il rischio di trovare il manto ancora gelato in via Agosti. Intanto la squadra si è ritrovata, dopo il giorno di permesso concesso dal tecnico Colombo, ed ha subito iniziato a studiare le tattiche per affrontare il Pro Piacenza, nel derby casalingo in programma domenica (ore 15). La vittoria col Lumezzane sembra aver portato, oltre ad un morale più alto, anche un po’ di fortuna nell’infermeria: il giovane talento Dejan Danza ha ripreso a correre per il centrocampo insieme ai compagni mentre gli altri due indisponibili della settimana scorsa, il centrocampista Mirko Bruccini ed il centrale difensivo Riccardo De Biasi, si apprestano a bruciare le tappe per tornare in gruppo. Lo spezzino ha lavorato al differenziato sul prato, un buon segno dopo un paio di settimane in palestra; il lombardo è in attesa del responso di una nuova risonanza magnetica – più attendibile rispetto a quella cui il ragazzo si era sottoposto subito dopo l’infortunio perché nel frattempo il versamento di sangue nel ginocchio è stato riassorbito – che potrebbe riportarlo in organico molto prima di quanto previsto con la prima diagnosi. L’unica nota stonata riguarda Angelo Raffaele Nolè, l’estroso trequartista arrivato in estate dal Bassano, perché accusa un affaticamento alla coscia destra che lo ha costretto prima alla palestra e poi ad una leggera corsa sull’erba ma pare, tuttavia, non essere una situazione preoccupante. Con tanti ragazzi indisponibili il trainer è stato costretto nuovamente a chiedere rinforzi alle giovanili per poter provare alcuni schemi nel classico 11 contro 11 della partitella finale: dalla Berretti sono arrivati il difensore Cristian Finato e gli attaccanti Christian Silenzi ed Andrea Storchi, dagli Allievi Nazionali il centrocampista Bryan Mecca, fresco di prima convocazione in partita ufficiale ovvero quella di lunedì sera. E’ giusto sottolineare che anche alcuni portieri delle rappresentative giovanili si allenano quotidianamente con la prima squadra, in particolare Lorenzo Vergine e Francesco Graziano.

Ore 19.50 – Mercato Reggiana: nome nuovo per i granata, che per rinforzare il centrocampo stanno pensando all’ex biancoscudato Andrea Bovo. Per quanto riguarda l’attacco, invece, resta in piedi la pista che porta a Leo Perez dell’Ascoli.

Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) Assenza importante per Ivan Javorcic alla seduta d’allenamento di ieri mattina. Gaetano Caridi è stata colto da un improvviso attacco influenzale e in pieno accordo con il tecnico croato è stato rispedito a casa; se lo stato febbrile sarà stato smaltito il capitano dell’Acm dovrebbe tornare al lavoro oggi (precauzionalmente in palestra o nella migliore delle ipotesi sul campo), altrimenti se ne riparlerà domani. Da stamani, però, Javorcic torna a provare l’undici titolare da opporre sabato (ore 14,30) al Bottecchia di Pordenone. Gli altri biancorossi erano tutti disponibili, ieri: sul manto erboso del Micheli si è mosso al pari con i compagni anche Ciccio Ruopolo. Javorcic ha visto all’opera i suoi in partitelle a pressione, due contro due per migliorare organizzazione di gioco, concentrazione, intensità e aggressività, poi è passato ad una partita otto contro otto, a carte mischiate. Ai test con la palla ha preso parte anche l’ex granata Salvatore Masiello. Lavoro differenziato senza palla invece per Momentè, Dalla Bona e Beretta: a fine seduta gli ultimi due si sono intrattenuti con il ds Pelliccioni, per saperne di più sulle eventuali destinazioni, dato che non rientrano più nei piani futuri dell’Acm. A proposito, ieri mattina era presente sul campo l’intero stato maggiore del club, ad eccezione dei soci mantovani: da Musso (padre e figlio) a Di Loreto, proseguendo con Raccagni, il consulente di mercato Marcolin, il dg Togni e, appunto, Pelliccioni. Impossibile che, con tante teste al lavoro, non si abbiano le idee chiare su come e dove intervenire per risollevare una squadra che non vince una sola partita da quasi tre mesi.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) Di impegno ce n’ha messo il 33enne Salvatore Masiello per impressionare Javorcic alla sua prima uscita da biancorosso. Come annunciato 24 ore prima dalla società, l’esperto difensore si è allenato ieri con l’Acm, in attesa di conoscere novità circa un suo possibile ingaggio. Nella partitella finale si è ben disimpegnato nel ruolo di esterno difensivo sinistro. «È fermo da tempo ma si vede immediatamente che si tratta di un giocatore vero e di un elemento di indubbia qualità – lo elogia Javorcic -. Il suo tesseramento? Vediamo, non è una scelta che spetta solo a me».

Ore 18.40 – Mercato Mantova: sfumato Marco Sansovini, i virgiliani per l’attacco puntano ancora Ettore Mendicino e si inseriscono nella corsa a Davide Succi. Sondaggi a centrocampo per Sicurella e Burrai. Si sblocca intanto il mercato in uscita: Dalla Bona passa all’AlbinoLeffe, mentre Anastasi si trasferisce alla Pistoiese.

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) C’è un Alex Pederzoli da gestire per la gara di sabato col Mantova. Ieri, infatti, il regista del Pordenone non si è allenato per un fastidioso problema all’alluce. Non è niente di grave, ma al contempo non è un guaio da sottovalutare: per questo il giocatore sarà monitorato attentamente per poi essere mandato in campo al top con i virgiliani. Pederzoli ha un motivo in più degli altri per essere della partita. Sabato, infatti, il centrocampista taglierà il traguardo delle 300 presenze tra i professionisti. Un percorso, il suo, cominciato nel 2003 a Como in serie B a 19 anni (è nato nel 1984) e proseguito in piazze come Reggiana, Lucchese, Torres, Pro Sesto, Pistoiese, Manfredonia, Venezia, Crotone, Padova, Gallipoli, Ascoli, Alto Adige, Pavia e quindi Pordenone. In totale 14 piazze in 13 anni. Ma dopo tanto girovagare Pederzoli vuole fermarsi a lungo, forte anche di un contratto triennale firmato la scorsa estate. Ieri non si è allenato neppure Mandorlini, che ha chiesto un permesso alla società. Oggi rientra nel gruppo. Sono out i soliti De Agostini e Marchi. Anche il Mantova sta preparando la trasferta di sabato. Una squadra rivoluzionata, quella guidata da Javorcic, che ha inserito nel roster due attaccanti (Tripoli e Mattia Marchi), un centrocampista (Perpetuini) e un difensore (Cristini). Un cambio fatto per cercare di risalire in classifica, dove il team si trova al terzultimo posto, decisamente non in linea con le speranze di inizio stagione. Da ieri coi lombardi si allena anche l’ex difensore del Torino Masiello.

Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone, dodici mesi fa, giocatori del genere poteva solo sognarli. Invece ora fanno parte della rosa e hanno nel mirino grandi obiettivi. «Siamo qui per puntare in alto, ai play-off» – dicono in coro. Si sono alzati così i veli sui due grandi acquisti del mercato invernale dei “ramarri”, Emanuele Berrettoni, attaccante classe ’81 giunto dall’Ascoli, e il pordenonese Marco Martin, terzino sinistro classe ’87 proveniente dal Pavia. Entrambi sono arrivati al De Marchi motivati, pronti per stare nella parte nobile della classifica di Lega Pro. Con loro, certamente, la squadra compie un ulteriore salto di qualità. Orgoglio. Martin, nel novembre del 2014, aveva appena battuto col suo Alto Adige un Pordenone in picchiata, reduce dall’ottava sconfitta di fila. Anche lui aveva contributo al ko, segnando un bel gol da fuori area. «No, mai mi sarei immaginato di trovarmi ora nella stessa società – afferma il fluidificante –. Ma il tempo è cambiato e ho trovato un club serio, con un gruppo eccezionale. É vero, avevo iniziato a Pavia, in un sodalizio ambizioso, ma da parte della dirigenza sono stato messo ai margini. Allora ho deciso di sposare questo bel progetto e ho trovato una squadra con cui si può pensare in grande, ad arrivare in alto». Lo stesso motivo che ha spinto Berrettoni ad accettare l’offerta dei neroverdi. «Sì – conferma la punta –. Pordenone, in giro per l’Italia, comincia ad avere un nome importante: si sa che è una formazione che fa un calcio propositivo e ha una società seria. Ho firmato convinto di poter raggiungere traguardi importanti». Tradotto: entrambi credono nei play-off. «Bisogna essere ambiziosi – continua Berrettoni – altrimenti se non lo fossi farei un altro lavoro». In forma. Entrambi hanno avuto un impatto positivo. Martin ha già giocato, e bene, con l’Albinoleffe; Berrettoni si è solo allenato ma si è subito integrato. E, in particolare, è in forma. «Ad Ascoli mi sono sempre allenato e non ho mai avuto un infortunio – sostiene la punta, tranquillizzando chi teme un altro “caso” Bjelanovic, che l’anno scorso ha dato parzialmente il suo contributo –. Devo solo trovare il ritmo-partita, ma per il resto non ho alcun problema. Non vedo l’ora di mettermi a disposizione, il mister ha idee e mi piace come lavora». «Qui – gli risponde Martin – ho trovato un 4-3-3 congeniale alle mie caratteristiche, prettamente offensive. Trovo una situazione simile a quella vissuta all’Alto Adige due anni fa, in particolare a livello di gruppo: è uno spogliatoio unito, caratteristica fondamentale per superare le difficoltà (opinione anche di Berrettoni, ndr)». Per la cronaca: il Suedtirol del 2014 arrivò alla finale play-off di Lega Pro, persa poi con la Pro Vercelli. «Ma prima pensiamo al Mantova, che sarà una gara difficile» – chiude l’attaccante. Meglio non fare voli pindarici, secondo lui. Ma a questi neroverdi, con innesti del genere, non è precluso più nulla.

Ore 17.20 – Nel pomeriggio Marco Cunico si è sottoposto ad una risonanza magnetica al ginocchio sinistro: si attendono gli esiti a breve, ma per il capitano dovrebbe trattarsi di un problema di lieve entità al menisco. Leggera infiammazione al tendine d’Achille, invece, per Turea.

Ore 17.00 – Ad allenamento praticamente concluso Rosario Bucolo ha lasciato il campo visibilmente contrariato. Questa la versione di Fabrizio De Poli in merito: “Ha avuto una divergenza con mister Pillon ed è stato allontanato dal campo, ma non so ancora di preciso cos’è successo”. Provvedimenti in vista per il centrocampista Biancoscudato?

Ore 16.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.20 – Qui Guizza: sessione finale di cross e tiri in porta.

Ore 16.00 – Qui Guizza: rientra negli spogliatoi Aperi dopo un breve colloquio con De Poli, cessione in vista?

Ore 15.40 – Qui Guizza: prove tecniche anti-Lumezzane, schierato il 4-4-2 con De Risio a centrocampo insieme a Corti.

Ore 15.20 – Qui Guizza: assente Cunico.

Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’ultimo saluto prima della nuova avventura. Bassano saluta Simone Iocolano, il capitano che passa all’Alessandria con un’operazione che ha sorpreso la tifoseria. A spiegarne i contorni il presidente Stefano Rosso in una conferenza stampa che ha coinvolto anche il giocatore: «Ci sembrava giusto salutarlo così – ha spiegato Rosso – come del resto va spiegata bene l’operazione. In sei anni da presidente non ho mai visto un’offerta come quella dell’Alessandria. Una cosa è ragionare con la testa e l’altra è il cuore, non era facile rinunciare a metà stagione a un giocatore come Simone. Lo ringraziamo per quello che ha fatto, abbiamo provato a trattenerlo ma ha ritenuto che l’offerta dell’Alessandria fosse l’occasione per un salto di qualità». Visibilmente emozionato Iocolano: «Voglio ringraziare tutti, dal presidente ai magazzinieri, per questi anni meravigliosi a Bassano. Sono cresciuto tanto in questa famiglia. Non vi dimenticherò mai».

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «La Pro Patria mi ha chiamato per Calzi e ho risposto che non lo tratto, figuriamoci Serafini». Il ds Giorgio Perinetti chiude a doppia mandata lo spogliatoio del Venezia, spegnendo sul nascere le voci di possibili partenze da qui alla chiusursa del calciomercato (2 febbraio). «Nessun giocatore mi ha chiesto di andarsene e quindi non c’è un solo motivo di fare operazioni in uscita – assicura il dirigente lagunare -. Sono tutti intoccabili, compreso Gualdi che con il passaggio al 4-2-3-1 è stato forse il giocatore più penalizzato. È chiaro che tutti, nomi illustri compresi, hanno accettato la situazione e il rischio di finire in tribuna. La priorità è che il Venezia abbia l’organico più forte e profondo possibile per giocarsi al massimo le sue chance di salire in Lega Pro». Mentre il Giudice Sportivo non ha sanzionato Venezia e Virtus Vecomp per le intemperanze dei tifosi a fine gara, al Taliercio mister Favarin continua a preparare la trasferta di domenica in casa della Luparense (ore 14.30). Perinetti invece, è contrariato per il suo coinvolgimento nell’inchiesta «Fuorigioco» per un’operazione di mercato risalente al 2009 quando lavorava a Bari. «Un’assurdità totale pensare che avrei dato qualcosa a qualcuno per evadere 8 mila euro. Una cifra a dir poco irrisoria per un club di serie A, tanto quanto i 12 milioni dell’intera inchiesta rispetto al miliardo annuo che il calcio porta nelle casse dello stato italiano. Il tutto poi per un giocatore come Paro che non ha quasi messo piede in campo per gli infortuni. E in ogni caso chi doveva controllare a Bari era il mio successore Garzelli». Mentre a Perinetti (assistito dai legali arancioneroverdi Vasta e Daminato) sono già stati sequestrati preventivamente gli 8 mila euro in questione, è assodato che il Venezia non c’entra e non rischia nulla. «Ho già spiegato tutto anche al presidente Tacopina (oggi in arrivo da New York, ndr). Sa che ho ragione e che pretendo di andare di persona a parlare in tribunale. Spiegherò come si sono svolte le cose, sono una «pulce» e non credo di dover subire alcuna sanzione».

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Nessuna multa alla società per i fatti di domenica a Verona. Ieri sono usciti i provvedimenti del giudice sportivo e non risulta nulla a carico del Venezia per gli scontri tra tifosi avvenuti al termine della partita con la Virtus Vecomp. Neppure la società scaligera è stata sanzionata al riguardo. Ora si attende però che la giustizia ordinaria faccia il suo corso: dopo gli scontri tra le due fazioni, per i quali si sono contati due contusi tra i supporter della Virtus, i tifosi arancioneroverdi sono stati identificati e si attende l’arrivo quasi certo dei Daspo. Intanto la squadra prosegue la preparazione in vista della sfida di domenica a San Martino di Lupari. Oggi arriva il presidente Joe Tacopina che darà di certo una sferzata positiva alla squadra, mentre in parallelo porterà avanti i progetti societari ed extra calcistici. Presto sarà ufficializzata l’apertura dello «store» arancioneroverde a Mestre per la vendita del merchandising, sabato sarà inaugurato a San Polo a Venezia il temporale shop, che rimarrà aperto per il periodo di Carnevale: in vendita gadget arancioneroverdi e una maglietta in edizione limitata, in soli 150 pezzi personalizzati.

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Per il Venezia mercato chiuso, in entrata, ma anche in uscita. E nessuna ammenda al Venezia da parte del giudice sportivo per quanto accaduto al termine della partita di Verona tra i sostenitori della Virtus e quelli arancioneroverdi, segno che nel referto arbitrale non è stato scritto nulla sulla vicenda. Se in seguito saranno adottati provvedimenti extrasportivi, lo si saprà in seguito e non arriveranno dal giudice sportivo. «Per quanto ci riguarda il nostro mercato è chiuso» ha sentenziato ieri sera il diesse Perinetti, azzerando le voci di una partenza di Giampaolo Calzi per la Pro Patria, «ogni tanto salta fuori qualche news sul giocatore, ma il Venezia rimane così. Tutti rimangono con noi anche perché la stagione è lunga e c’è bisogno di tutti». Ieri doppia seduta d’allenamento, per il match con la Luparense il tecnico Favarin punta a recuperare al top Emilio Volpicelli, che domenica accusava ancora fastidi alla schiena tanto da non andare nemmeno in panchina. Oggi ritorna in Italia il presidente Joe Tacopina, che naturalmente sarà presente domenica in tribuna a San Martino di Lupari, e rimarrà a Mestre per un paio di settimane, fino al 9 febbraio. Da sabato sarà operativo in campo San Polo il gazebo del Venezia per la vendita del materiale durante il periodo di Carnevale.

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Al centro tecnico di Isola Vicentina il Vicenza sta preparando la partita di sabato a Como, un match molto importante per tenere lontana una concorrente per la permanenza in serie B. Pasquale Marino ieri ha preso atto delle non buone condizioni di Urso, Giacomelli, Galano e Mantovani — tutti in dubbio per sabato — assenze che andrebbero ad aggiungersi a quelle di Sampirisi ed Ebagua che salteranno la sfida al Sinigaglia. In difesa è stato provato a lungo Manfredini in coppia con Brighenti al centro della difesa: una scelta che, anche in considerazione del probabile forfait di Mantovani e della squalifica di Sampirisi, potrebbe essere confermata anche sabato. In mediana, con Moretti davanti alla difesa, dovrebbe esserci l’esordio dal primo minuto di Bellomo a sinistra, con Sbrissa confermato a destra, vista la ormai quasi certa partenza di Gagliardini. In attacco con Raicevic confermatissimo in posizione centrale, molto probabilmente ci sarà il recuperato Vita a destra e Gatto a sinistra, autore ieri di un gran gol al termine di una buona prestazione nella partitella in famiglia. Il tecnico siciliano nella scelta dell’undici da mandare in campo, dovrà evidentemente fare attenzione anche alle notizie che arriveranno dal calcio mercato con Gagliardini che, come detto, è vicino al ritorno all’Atalanta e con le richieste di interesse che stanno arrivando in via Schio soprattutto per D’Elia , Sampirisi e Raicevic . Sull’attaccante montenegrino c’è il Carpi, che ieri ha presentato un’offerta alla società biancorossa che al momento ha chiuso la porta alla proposta della società emiliana. «Sono a conoscenza dell’interesse del Carpi per Raicevic — conferma Gabriele Savino, procuratore del centravanti — ma non conosco nei dettagli l’offerta del Carpi. Non resta che attendere visto che ormai siamo arrivati ai giorni conclusivi del mercato, anche se ribadisco che Filip a Vicenza sta bene e pensa solo alla causa biancorossa». Detto di Gagliardini e Raicevic, in uscita c’è sempre Pazienza che dopo aver detto no all’offerta del Pavia, sembra orientato a rifiutare anche la proposta avanzata dalla Cremonese. Pazienza resta comunque in uscita e la sua partenza libererebbe il posto al centrocampista che il Vicenza sta cercando per completare la rosa. Ieri la dirigenza ha accelerato per arrivare ad acquisire Francesco Signori (Novara), che ha già militato nel Vicenza. L’accordo con società e con giocatore è in fase molto avanzata, l’intesa potrebbe essere conclusa in giornata.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Gli ultimi due giocatori in grado di segnare 16 gol con la maglia dell’Este sono stati Roberto Rondon e Kevin Lasagna. Rondon, ora all’Altovicentino, nella passata stagione ha messo nel curriculum 19 reti. L’anno precedente Lasagna ne aveva segnate addirittura 21, prima di intraprendere la scalata fulminea verso la Serie A con il Carpi. I giallorossi, però, hanno trovato una nuova punta di diamante che spera di eguagliare, almeno sotto porta, gli illustri predecessori: Ferdinando Mastroianni. Nando (così lo chiamano dalle parti del Nuovo Stadio), tra l’altro, ha 23 anni ed è coetaneo proprio di Lasagna, ma non vuole sentir parlare di analogie con l’attaccante mantovano che domenica scorsa, a San Siro, ha messo a segno il suo primo gol nella massima serie: «In questi giorni sto leggendo le sue interviste sui giornali», racconta Mastroianni, originario di Caiazzo, piccolo paese in provincia di Caserta. «Lui stesso parla di una favola e non potrebbe essere altrimenti. Devo essere sincero: prima di arrivare a Este non conoscevo i suoi trascorsi. Ma qui, giustamente, viene considerato una divinità e se ne parla tantissimo. È un esempio per tutti, per umiltà e sacrifici». Poi aggiunge: «Non voglio neanche pensare di emularlo, anche perché non voglio illudermi. Storie come la sua sono rarissime, quasi incredibili». Cresciuto nelle giovanili di Pescara, Ancona (prima del fallimento della società) e Bari, Mastroianni ha “assaggiato” il calcio professionistico con Montichiari, Vibonese, Gavorrano e Bellaria Igea Marina, nella vecchia Seconda Divisione della Lega Pro. Tuttavia, la voglia di giocare con più continuità l’ha spinto a fare un passo indietro per ricominciare dalla Serie D. Prima la Castellana Castelgoffredo, poi la Clodiense e infine l’Este, grazie al tecnico Andrea Pagan, che l’ha chiuso in valigia e se l’è portato all’ombra della Porta Vecchia. «Il mister ha fatto tantissimo per me», confessa il bomber giallorosso. «Mi ha sempre dimostrato stima e fiducia, aspetti fondamentali nel rapporto tra allenatore e giocatore. Quando mi ha proposto di seguirlo in una società ambiziosa come l’Este, non ho avuto dubbi e spero di continuare a lavorare con lui anche in futuro». I gol di Mastroianni hanno trascinato l’Este al terzo posto, alle spalle delle due “litiganti” Campodarsego e Venezia, e sono valsi pure la vetta della classifica cannonieri, in compagnia di Alessio Zecchinato, centravanti del Montebelluna: «I risultati della squadra hanno la priorità. Per un attaccante i gol fanno la differenza, ma è altrettanto importante aiutare i compagni a raggiungere gli obiettivi prefissati. Vogliamo migliorare i 36 punti del girone d’andata e in questo momento le cose stanno andando per il verso giusto». La punta campana, da novembre, è riuscita a collezionare tre doppiette (l’ultima domenica scorsa con il Tamai) e una tripletta. Insomma, dopo il rodaggio non si è più fermata: «Ad inizio stagione sbagliavo qualche gol di troppo», ammette. «La fiducia non è mai venuta meno, anche se la squadra pareggiava spesso e non mancavano critiche nei nostri confronti. Nonostante ciò, sapevo che le cose sarebbero cambiate: ora ci stiamo togliendo delle belle soddisfazioni». Oltrechè la squadra, a Mastroianni piace pure la città: «A Este sto bene, ha tutte le comodità. Vivo con Giuseppe Arvia (centrocampista arrivato dalla Triestina, ndr), che è pure un bravo cuoco, così non dobbiamo andare al McDonald’s. Meglio di così non si può!».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Migliore impatto non poteva avere Valerio Nava, difensore di fascia destra, promosso subito titolare a Cuneo e in casa con la Pro Patria. Due vittorie per il Cittadella, con l’ex Ascoli schierato in terra piemontese al posto dello squalificato Salvi e poi confermato nell’undici iniziale nella sfida di sabato al Tombolato. «Fisicamente quando sono arrivato stavo bene – spiega l’interessato – e mi sono messo subito a disposizione. Avevo tanta voglia di giocare, per cui poco prima di scendere in campo a Cuneo sono rimasto contento per la scelta del tecnico». Il difensore di scuola atalantina non manifesta comunque nessuna emozione particolare: «Fino all’ultimo non si sa chi giocherà. Con la Pro Patria c’è stata la mia conferma, ma non mi aspettavo qualcosa di particolare. Ero a disposizione come gli altri, la continuità è importante per crescere, ma so che il gruppo è formato da giocatori forti, per cui non ci sono titolari e riserve. Sarà l’allenatore a scegliere di volta in volta in base alle sue valutazioni. Il campionato è lungo e c’è bisogno di tutti». Le sue aspettative all’arrivo hanno trovato subito conferma. Riprende Nava: «Prima di venire a Cittadella ero stato informato che qui c’è un ambiente dove si lavora bene e la rosa è molto valida. Posso dire che ho riscontrato quanto era nelle mie attese. Mi trovo molto bene con i compagni e con la società, tutto va per il meglio». Anche la classifica, a +3 sull’Alessandria, è in linea con gli obiettivi. «Il girone è molto equilibrato, con tante squadre in pochi punti. Sono diverse le pretendenti all’alta classifica e non bisogna prendere sottogamba neppure le altre. Ritengo che l’Alessandria sia la concorrente più accreditata perchè si è rafforzata a gennaio e non credo che gli impegni di Coppa la distolgano dal campionato». Sulla partita di sabato con il Renate, conclude: «Ha dimostrato di essere in salute e gioca un buon calcio. Noi dovremo fare molta attenzione e dare il massimo». SQUADRA. Hanno lavorato sempre a parte Donazzan, Paolucci e Pascali. Quest’ultimo oggi si sottoporrà ad un’ecografia di controllo per valutare se il problema muscolare è superato.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Il duello a distanza con l’Alessandria, l’ingaggio del ventenne Zaccagni, il mercato che si chiude, gli infortunati. All’approssimarsi della sfida casalinga con il Renate, in cartellone sabato al Tombolato (ore 17.30), il tecnico del Cittadella Roberto Venturato dice la sua a tutto campo. Ha seguito la semifinale di Coppa Italia tra Alessandria e Milan? Gli uomini di Gregucci hanno perso, ma non sfigurato. «Per quello che sta facendo, l’Alessandria merita solo complimenti. Contro i rossoneri si è giocata la sua gara. Si è visto bene come, in questo genere di partite secche, l’organizzazione e le motivazioni possano sopperire al differente tasso tecnico fra Lega Pro e Serie A». Ed è un’ulteriore riprova di come il girone A sia il più difficile. «L’ho sempre pensato. Qui ci sono tante squadre di buon livello e che, soprattutto, vogliono provarci. Alla fine prevarrà chi saprà mostrare più continuità e sfruttare i propri margini di crescita». Capitolo mercato: pochi giorni fa ha dichiarato che la rosa del Citta poteva considerarsi a posto così. L’arrivo di Zaccagni, però, dà indubbiamente respiro al centrocampo… «Mattia è molto giovane ma ha già giocato da titolare in Lega Pro e in questa stagione è stato preso in considerazione per la Serie A dal Verona, a riprova delle sue qualità. È un tassello importante che ci permette di far fronte al grave infortunio di Bobb. Ha caratteristiche diverse dalle sue, perché Bobb è più tecnico e geometrico, mentre Zaccagni è abile soprattutto nelle incursioni, ma per età e capacità di coprire il campo si assomigliano». Bobb sarà tagliato dalla lista dei 24 giocatori da consegnare alla chiusura del mercato di riparazione? «Dobbiamo ancora valutare, lo faremo a bocce ferme dopo lunedì». E di Bonazzoli che dice? Sin qui non ha convinto del tutto. «Nella partita che ha giocato da titolare a me sembra invece che si sia comportato bene: se l’abbiamo persa, non interpretandola bene per tutti i 90’, non è stato certo colpa sua. Ha caratteristiche diverse da tutti gli altri nostri attaccanti ed è un riferimento per qualità ed esperienza. Sono convinto che ci aiuterà moltissimo da qui alla fine della stagione». Tra i lungodegenti Paolucci, Donazzan e Pascali, quest’ultimo dovrebbe rientrare per primo: ci sono speranze di vederlo in campo già sabato 6 febbraio a Piacenza? «Pascali svolgerà domani (oggi, ndr) l’ecografia di controllo. Le sensazioni sono positive, ma aspettiamo l’esame per capire se potrà cominciare ad incrementare il lavoro».

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Mattia Zaccagni è già al lavoro, Lorenzo Staiti potrebbe presto accodarsi e Filippo Lora resta in bilico. Il mercato del Cittadella prosegue a ritmi incessanti e l’ultima novità, registrata proprio ieri, è che il centrocampista dell’Entella è ancora in ballo. Il club ligure ha detto due volte «no» alla proposta di Stefano Marchetti, poi l’affare è entrato in stallo. Richieste troppo alte, fanno sapere dal quartier generale granata, in realtà sottotraccia i contatti proseguono e non è escluso che la trattativa possa riaprirsi alla fine della sessione di calciomercato, programmata per lunedì alle 23. Il perché è presto spiegato, tenendo presente che Roberto Venturato deve fare i conti con gli infortuni di Bobb e di Paolucci, che Schenetti nel ruolo di mezzala è adattato e che Staiti sembrerebbe perfetto per irrobustire il reparto di una squadra che punta dritta al ritorno in B. Nel frattempo Zaccagni si è presentato in discrete condizioni, anche se in tutta evidenza gli manca il ritmo partita dopo i primi sei mesi trascorsi a Verona e le 33 presenze dello scorso anno a Venezia. «Fisicamente sto bene. Non ho ancora il ritmo gara per tutti i 90 minuti — dice — perchè non gioco una partita intera dallo scorso anno ma ho molta voglia di mettermi in evidenza e so che la condizione migliore arriverà ben presto. Sono qui per mettermi in mostra il più possibile, voglio giocare e vincere il campionato». Nel frattempo nella giornata di ieri per i granata allenamento sul campo con formazioni miste, con indicazioni di formazioni difficilmente decriptabili considerate le continue rotazioni di uomini provate da mister Venturato. Durante il primo tempo della partitella Alfonso si è allenato sul sintetico, insieme agli altri portieri del settore giovanile, agli ordini di Andrea Pierobon. Iori, invece, ha svolto lavoro di tipo personalizzato. La situazione infortunati di lungo corso non sembra migliorare: Amato, Donazzan, Paolucci e Bobb sono ai box, qualche speranza per Pascali che farà un’ecografia per valutare il riassorbimento della lesione muscolare.

Ore 10.50 – (Gazzettino) LE ALTRE. Sta cambiando pelle il Lumezzane, reduce da tre sconfitte nelle partite disputate nel 2016 e che potrebbe rinunciare al regista Genevier, seguito con attenzione dal Pavia che già si è rinforzato in avanti con l’esperto Sforzini. Volti nuovi sono la punta Valotti del Brescia e i centrocampisti Mantovani e Sarr, quest’ultimo approdato dalla Maceratese in cambio dell’esterno offensivo Potenza. Il Bassano potrebbe sostituire Iocolano, passato all’Alessandria, con Momentè, in partenza dal Mantova, senza dimenticare il recente ingaggio dal Pescara di Piscitella. La Cremonese, sulla cui panchina al posto di Pea arriva Fabio Rossitto (preferito a Lerda e Galderisi), è a un passo da Sansovini. A Pordenone è arrivato dall’Ascoli Berrettoni per rilevare De Cenco, mentre è saltato l’ingaggio del brasiliano Azzi (Spezia) che aveva fatto il ritiro con il Padova.

Ore 10.40 – (Gazzettino) IL MERCATO. Il problema accusato da Cunico evidenzia ulteriormente la necessità di potenziare il parco attaccanti del Padova, ma dalla giornata di ieri non sembrano emergere novità di rilevo. Nel mirino del diesse De Poli, che ieri ha seguito l’allenamento, ci sono cinque o sei attaccanti, tre dei quali ormai noti, con le problematiche legate alla durata dell’eventuale esperienza padovana a ostacolare, in maniera opposta, il possibile arrivo di Panìco e Succi. Nel caso della giovane punta del Genoa, il Padova punta a un prestito di diciotto mesi, con la possibilità di liberarlo a giugno, dietro indennizzo, in caso di richieste dalle categorie superiori, mentre il club ligure vorrebbe limitare l’operazione all’attuale finale di stagione. Quanto a Succi è il giocatore a chiedere un vincolo più lungo rispetto ai sei mesi proposti. Resta attuale la pista che porta a Claudio Sparacello (classe 95) del Trapani che, pur godendo della stima del tecnico dei siciliani Cosmi, anche nell’ultima partita è finito in tribuna, prospettiva ancora più probabile in futuro alla luce dell’arrivo di De Cenco dal Pordenone. In netto calo, invece, le quotazioni di Francesco Virdis (Savona) per il quale non vi sono stati sviluppi dopo un primo contatto esplorativo. L’impressione è che tutto si deciderà lunedì, ultimo giorno di mercato, anche relativamente al discorso cessioni che riguarda in particolare Ramadani, Aperi e Giandonato.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Infortunio al ginocchio sinistro ieri pomeriggio per Marco Cunico la cui presenza sabato nella trasferta a Lumezzane (calcio d’inizio alle 14) è in forte dubbio. Il capitano biancoscudato, autore a Piacenza dell’assist a Petrilli per il gol del pareggio, ha interrotto la partita in famiglia dopo uno scontro di gioco, uscendo dal campo dolorante e visibilmente zoppicante. Le sue condizioni verranno valutate in queste ore; fa ben sperare il fatto che la parte colpita non si sia gonfiata, ma anche dopo l’allenamento il giocatore camminava faticosamente. Regolarmente in campo Petrilli, a regime ridotto nei giorni scorsi; ancora assente Dell’Andrea. Nella prima parte della seduta la squadra ha svolto esercitazioni tattiche, simulando situazioni di gioco legate al modulo adottato dal Lumezzane. Poi la partita su campo intero in cui Pillon ha in parte mischiato le carte. Il neo acquisto De Risio in mediana ha fatto coppia con Corti.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Capitolo partenze: Sebastiano Aperi ha rifiutato la Triestina dopo aver ricevuto cattive informazioni sulla situazione societaria degli alabardati, l’Akragas è ancora interessato a lui, ma per ora non è giunta alcuna proposta ufficiale al Padova. Per Alban Ramadani l’ipotesi più probabile rimane quella di una cessione all’estero, mentre per Manuel Giandonato, la posizione più “complicata”, potrebbe muoversi qualcosa nell’ultimo giorno di mercato, lunedì pomeriggio. L’avversario. Il Lumezzane che tra due giorni riceverà il Padova potrebbe, invece, perdere a stretto giro di posta il metronomo del centrocampo, Gael Genevier: sul mediano classe ’83 dei lombardi ha infatti messo gli occhi lo scatenato Pavia, la cui proprietà cinese, dopo essersi assicurata un bomber del calibro di Nando Sforzini, non sta davvero badando a spese sul mercato in questa finestra di gennaio, e potrebbe aggiudicarsi anche il francese.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il giovane bomber della Primavera siciliana è apprezzato dal tecnico Serse Cosmi, ma dopo l’arrivo proprio di De Cenco dal Pordenone è ancora più relegato nelle retrovie. E mentre gli addetti ai lavori continuano a sostenere che, alla fine, sarà invece Davide Succi il rinforzo per il reparto avanzato biancoscudato, dietro le quinte si sta profilando anche una possibilità dall’estero, un “colpo” a sorpresa ancora difficile da inquadrare ma che potrebbe trovare maggiore concretezza. Attenzione, poi, al valzer di attaccanti che sta per partire in Serie B, non è detto che De Poli non possa inserirsi approfittando della classica “occasione” di fine mercato: a Lanciano sta per sbarcare Iemmello (altro nome gradito al ds, arriva dal Foggia), liberando l’esperto Nicola Ferrari, ex Verona e Modena, mentre a Pescara è in uscita l’ex Varese Luca Forte (è stato compagno di Corti e Neto), e a Perugia con la valigia in mano c’è l’ex cittadellese Samuel Di Carmine.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ma le sue qualità non sono certo passate inosservate, e negli ultimi giorni il ds biancoscudato ha bussato nuovamente alla porta del club neroverde. E dopo la delusione per l’obiettivo De Cenco, finito in Serie B a Trapani, si è visto respingere al mittente anche questa richiesta: il suo collega friulano, Giorgio Zamuner, non ne ha voluto sapere di mettere sul piatto l’attaccante su cui, nei suoi “desiderata”, il Pordenone farà affidamento nella prossima stagione, e il Padova se n’è dovuto fare una ragione. Le prossime mosse. Più passano le ore, tuttavia, e più sembra vicina la soluzione del “giallo”. Forse già oggi, alla vigilia del week end agonistico che storicamente finisce per catalizzare l’attenzione di tutti sul campo, prima del fatidico “ultimo giorno” di mercato, potrebbe arrivare un’accelerata. Messa da parte (forse definitivamente) la possibilità di portare a Padova il bomber della Primavera del Genoa, Giuseppe Panìco, la società di viale Rocco sta provando ad accentuare il pressing sul Trapani per avere un altro vecchio “pallino” di De Poli, l’attaccante Claudio Sparacello (’95).

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Più passano i giorni e più le trattative si fanno serrate. E non manca, oltre a qualche affare ancora in piedi nonostante le smentite, pure qualche “due di picche”. Il Padova è alla ricerca dell’attaccante che possa dare manforte ad Altinier e Neto Pereira, e a quattro giorni dalla chiusura delle trattative invernali (lunedì 1 febbraio, alle ore 23, il “gong” definitivo alla finestra di trasferimenti) ancora non si vede la luce. Il tempo stringe, e pure l’ultimo obiettivo balenato nella mente di Fabrizio De Poli è destinato a rimanere soltanto un sogno. “No” dal Friuli. Si tratta di Luca Strizzolo, attaccante 23enne di proprietà del Pordenone, un elemento che sinora nella squadra di Tedino si è messo notevolmente in mostra. Delle sue 16 presenze in campionato solo 5 sono maturate dal primo minuto, ed è per questo che, all’ombra dei vari De Cenco, Filippini e Cattaneo, nell’attacco-rivelazione del girone A, il giovane udinese ha siglato appena due reti sino ad oggi.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Penultimo giorno di preparazione alla sfida di sabato per il Padova: la squadra tornerà ad allenarsi oggi pomeriggio alla Guizza, dove domattina effettuerà la rifinitura prima del match di Lumezzane (ore 14). Nonostante ieri sia rientrato in gruppo Nicola Petrilli, fresco di rinnovo, a preoccupare Pillon ci si è messo Marco Cunico, che ha abbandonato anzitempo l’allenamento a causa di un piccolo fastidio al ginocchio. Le sue condizioni saranno rivalutate oggi, con il tecnico trevigiano che comincerà a disporre sul campo il probabile undici che affronterà la formazione bresciana. C’è attesa per capire le possibili novità: sia Mazzocco che De Risio scalpitano e potrebbero anche partire dall’inizio.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Detto che per Davide Succi le sensazioni continuano ad essere negative ma che non va escluso un colpo di scena finale, sono diminuite le chance di arrivare a Francesco Virdis, per il quale il Savona chiede un robusto indennizzo. Occhi puntati, come sempre, sulle cessioni: quella più importante riguarda Manuel Giandonato, che potrebbe finire al Latina. La trattativa fra i due club è in corso: mister Mario Somma, la cui posizione si è fatta leggermente più solida dopo le ultime due vittorie conquistate, ha dato il placet e il giocatore gradisce la destinazione. Anche in questo caso l’impressione è che la fumata bianca, se ci sarà, avverrà lunedì o comunque nelle ultime ore di calciomercato. È di ieri, inoltre, la notizia che Sebastiano Aperi, i cui rapporti con la società sono ai minimi termini dopo gli ultimi sviluppi e il mancato impiego confermato da Pillon dopo lo scarso utilizzo di Parlato, non andrà all’Akragas. C’è stato un colloquio fra le società e il club siciliano ha comunicato che non intende procedere all’operazione. Nessuna possibilità, al contrario, che il giocatore accetti la Triestina in serie D, che ha una situazione complicatissima dal punto di vista societario. Ma se la situazione si sbloccherà il tutto avverrà probabilmente lunedì, ultimo giorno utile per le trattative. Non ci sono offerte per Ramadani, per il quale ci vorrà un mezzo miracolo, mentre va segnalato movimento attorno a Dell’Andrea.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Non uno, ma due attaccanti. Nonostante i ritardi, i rinvii e i continui problemi palesati negli ultimi giorni, il ds Fabrizio De Poli non molla. E insiste per completare un organico che, al momento, rimane monco. Gli indiziati: Giuseppe Panìco, nonostante tutte le smentite, è ancora in ballo e oggi ci sarà un nuovo assalto al centravanti del Genoa. Fabrizio De Poli è criptico, ma allo stesso tempo ribadisce le condizioni dettate dal Padova: «La nostra posizione — evidenzia il dirigente biancoscudato — non è cambiata. L’operazione la facciamo con un prestito di 18 mesi: cerchiamo un nome su cui investire». Apparentemente, insomma, la trattativa è chiusa; in realtà i canali sono ancora tutti aperti e la possibilità per una fumata bianca sono ancora intatte. L’impressione è che Panìco, in un modo o nell’altro, alla fine possa arrivare, mentre per il secondo attaccante che il Padova vuole tesserare e che quasi certamente verrà perfezionato l’ultimo giorno di mercato, De Poli lascia aperta la porta. «E’ nostra intenzione rinforzare l’organico con due attaccanti — spiega il ds — ma bisogna che si sistemino diverse cose». Ieri Paulo Dentello Azzi avrebbe dovuto firmare per il Pordenone ma c’è stato un improvviso quanto inspiegabile dietrofront del club friulano. Anche in questo caso fioccano le smentite, eppure la sensazione è che Azzi al Padova non sia una pista da escludere e che, anzi, vada tenuta in buona considerazione.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 38, Alessandria 35, FeralpiSalò 34, Bassano 32, Pordenone e SudTirol 31, Pavia e Reggiana 29, Cremonese e Padova 25, Giana Erminio 24, Cuneo e Pro Piacenza 23, Lumezzane e Renate 19, Mantova 18, AlbinoLeffe 13, Pro Patria 8.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la diciannovesima giornata: Bassano-FeralpiSalò 1-2, Alessandria-Cuneo 1-0, AlbinoLeffe-Pordenone 0-3, Cittadella-Pro Patria 2-1, Giana Erminio-Renate 1-2, Pro Piacenza-Padova 1-1, Mantova-SudTirol 0-0, Pavia-Cremonese 0-0, Reggiana-Lumezzane 2-0.

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 27 gennaio: allenamento pomeridiano ad alta intensità per i Biancoscudati, si ferma Cunico per un lieve problema al ginocchio




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