Nicola Petrilli e il Padova: un matrimonio destinato a durare ancora. L’attesa firma sul rinnovo del contratto è arrivata ieri sera: il ds Fabrizio De Poli, dopo un lungo colloquio avvenuto in sede, e l’agente del giocatore, Giovanni Tateo, hanno sancito il prolungamento del rapporto tra il club biancoscudato e l’attaccante torinese, che rimarrà al Padova per altre due stagioni, sino al giugno del 2018, con un ritocco verso l’alto dell’ingaggio. «Sono molto contento», le prime parole di Petrilli dopo il rinnovo. «Sono sceso in Serie D con l’obiettivo di risalire con questa maglia, e sarebbe stato un vero peccato dividersi proprio adesso. All’inizio mi era stato proposto un solo anno in più, e c’ero rimasto un po’ male, poi però il Padova ha “alzato” la proposta iniziale e non ho avuto dubbi. Ora so che vestirò questa maglia per almeno 4 anni, considerando quello appena trascorso, un traguardo che avevo raggiunto solo a Crotone: spero di poter tornare in alto con il Padova, il mio obiettivo è riguadagnare la B e nessuno me lo leva dalla testa».
La priorità assoluta, a soli 5 giorni dalla chiusura del mercato, rimane quindi l’innesto in attacco. C’è anche Virdis. E si finirà probabilmente agli ultimi giorni: arenatasi la trattativa per Panìco, il Padova si ritrova a sfogliare la margherita e a decidere il colpo last minute per l’attacco. In ballo ci sono ancora il giovane Sparacello (Trapani), e gli esperti Succi (Cesena) e Virdis (Savona), con la concreta possibilità che all’ultimo minuto spunti qualche sorpresa. Da non escludere, in ogni caso, la possibilità che la trattativa per il bomber della Primavera del Genoa possa ri-decollare tra qualche giorno. «Mio padre è d’accordo, e anch’io. Ora stanno parlando le due società», ci ha confidato lo stesso Giuseppe Panìco ieri. In realtà, dietro le quinte, Fabrizio De Poli e la società di Preziosi stanno cercando di convincere la famiglia del giocatore ad accettare il prestito di un anno e mezzo, sul quale ancora resiste il veto. Se il blocco del papà cadrà, la trattativa si potrebbe riaprire.
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)