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Ore 22.30 – (Il Piccolo) Le sorti dell’Unione Triestina 2012 continuano a restare avvolte da una coltre di mistero e, al momento, tutti gli scenari sembrano possibili in vista dell’appuntamento decisivo in tribunale di venerdì. Da una parte c’è il gruppo di Silvano Favarato, che sembra deciso a presentarsi venerdì con un pacchetto totale, comprendente il passaggio di quote, il concordato e la relativa fidejussione a garanzia, il tutto per rendere davvero operativa l’acquisizione dell’Unione 2012 da Pontrelli e soprattutto per dare alla società un futuro. L’entourage dell’imprenditore veneto continua ad assicurare che il passaggio di quote è praticamente cosa fatta e che la fidejussione emessa da un istituto bancario primario c’è ed esiste, ma fa capire che fino a venerdì non ci sarà nessuna comunicazione ufficiale a riguardo perché comunque tutto passa dal tribunale, che dovrà dare l’ok definitivo a qualsiasi operazione. In queste ore, inoltre, Favarato starebbe tenendo fittissimi contatti con i vari creditori, perché in tribunale bisogna arrivare con un concordato che regga tutta l’impalcatura. E pare che rispetto alle previsioni iniziali di circa 400mila euro, ormai il buco della società si aggiri sul milione di euro, con tutte le conseguenze del caso. Tutto chiaro? Niente affatto. A proposito della fidejussione, infatti, continua il solito giallo: altre fonti assicurano che le firme sul passaggio delle quote ci sono, ma che il passaggio non è ancora stato perfezionato proprio per l’assenza di questo documento fondamentale, già del resto oggetto di discussione in occasione della prima presentazione. Ma se questa ipotesi fosse vera, nel caso di mancato passaggio di quote cosa succederebbe? Il pallino tornerebbe in pratica in mano a Pontrelli, che avrebbe però pochissimo tempo per trovare un’alternativa. Lo stesso Pontrelli negli ultimi giorni ha avuto vari contatti con Mauro Milanese, ma non hanno portato nessun esito. Ma ormai nulla può essere escluso, nemmeno che nel caso di eventuale tramonto dell’ipotesi Favarato, possa riprendere quota l’opzione Milanese. Senza dimenticare che sullo sfondo aleggia sempre lo spettro del fallimento. In questo contesto di snervante attesa, comincia un po’ a farne le spese anche la squadra. Alcune scadenze con i giocatori stanno tardando e anche se la società assicura che tutto è dovuto alla situazione di impasse esistente fino a venerdì, è naturale che serpeggi nervosismo. E poi ci sono le conseguenze anche sul fronte tecnico, anche se il clan Favarato assicura rinforzi in vista. Ma solo la giornata di venerdì sarà davvero decisiva per capire qualcosa di più sulle sorti dell’Unione 2012.
Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il giocattolo non va smontato. E, se non arrivano offerte irrinunciabili, andrà avanti così fino al termine della stagione. Il Belluno osserva con un certo distacco l’ultima settimana di mercato: il solo e unico fronte aperto potrebbe essere quello di Paolo Pellicanò, per il quale c’è il rischio che il Padova lanci un’offensiva finale. Ma è un rischio ridotto, visto che il difensore, al momento, è in infermeria per un problema muscolare. E rientrerà solo verso la metà di febbraio. «Fosse per me – puntualizza il direttore sportivo gialloblù, Augusto Fardin – la squadra rimane questa. Ora che abbiamo trovato i nostri equilibri non intendiamo cambiare. Poi vedremo se nelle prossime ore si muoverà qualcosa, ma al momento non ho sentito nessuno». L’impressione è che Pellicanò sia stato vicino al Padova verso la fine di dicembre (lo aveva lasciato intendere pure il padre), ma che ora il club biancoscudato abbia virato su altri obiettivi. Forse anche in considerazione dei recenti problemi fisici che hanno colpito l’ex Feltrese: prima fermo per un infortunio al ginocchio, adesso per lo stiramento con strappo (di secondo grado) al muscolo semitendinoso. IL CAMPIONATO – Nel frattempo, incombe la trasferta di Montebelluna: un impegno che mister Vecchiato dovrà affrontare senza lo squalificato Duravia (oltre a Pellicanò). Ma si avvicina pure il derby con l’Union Ripa la Fenadora (che fra quattro giorni sarà ospite del Fontanafredda): quando andrà in scena? Anche in questo caso, sono giorni, forse ore decisive. L’obiettivo è di evitare che si giochi infrasettimanalmente, mercoledì 10 febbraio: raggiungibile? Ora come ora, serpeggia da entrambe le parti un certo pessimismo. Ma la data di sabato 12 marzo resta un’ipotesi attendibile
Ore 21.30 – (La Provincia Pavese) Siciliano di Alcamo (Trapani), Giuseppe Pirrone è uno dei nuovi acquisti del mercato di gennaio del Pavia. Sta conoscendo sul campo da qualche settimana i suoi nuovi compagni e ancora blandamente la città. «Per ora ho avuto poco modo di girarla – ammette Pirrone – Sicuramente la vedrò meglio anche quando mi raggiungeranno moglie e figlia». E sul campo il 29enne centrocampista arrivato dall’Ascoli, con cui ha collezionato 10 presenze nel girone d’andata in serie B, ha giocato da titolare a Busto e domenica con la Cremonese dopo uno spezzone al suo debutto con la Feralpi. «Mi sono inserito in un buon gruppo di giocatori – dice Pirrone – E’ inutile nascondere che i molti innesti di queste settimane stanno un po’ condizionandoci nella crescita che stiamo affrontando. Ci vuole un po’ di tempo, ma stiamo lavorando molto in allenamento per migliorare l’intesa in fretta. Tra le prime cose che dobbiamo fare è vincere al più presto. Vincere aiuta a vincere nel senso che cresce l’entusiasmo e ti porta a perseguire quelli che sono obiettivi importanti come i nostri». Il centrocampista centrale azzurro ammette che un fatto fondamentale per centrare le vittorie consiste nel migliorare sul piano del gioco. «In queste ultime gare ci sono state delle difficoltà che ci possono stare perchè c’è da migliorare l’amalgama tra nuovi e vecchi, domenica nell’undici titolare c’erano in campo 4 nuovi acquisti, fra cui il sottoscritto. Sono fiducioso nel fatto che le prestazioni e il miglioramento sul piano del gioco ci porteranno alle vittorie». L’ex giocatore di Trapani ed Ascoli chiarisce anche le sue caratteristiche. «Negli ultimi anni ho giocato sempre nel 4-4-2 – racconta il neacquisto azzurro – Però in passato ho ricoperto il ruolo di centrocampista davanti alla difesa, cosa che ho fatto nel girone d’andata ad Ascoli. Posso fare entrambi i moduli, mi piace costruire il gioco, far girare la palla. E’ questo che so fare. In queste partite ho fatto un po’ di fatica ma come la squadra sono convinto che ci riprenderemo al più presto. Poi sono anche uno che cerca il tiro da fuori quando ha la possibilità e ho fatto anche alcuni gol in questo modo». Dopo un mese di gennaio iniziato con tre pareggi ora il Pavia è atteso sabato dalla trasferta di Bolzano contro il Sud Tirol (sabato 30 gennaio alle 14), poi ospiterà il Cuneo di Salvatore Jacolino, prima di andare a far visita alla capolista Cittadella. Tre gare fondamentali per tornare a muovere la classifica in maniera decisa se non si vuol perdere il treno di testa. «Sicuramente non possiamo perdere ancora punti dalle squadre davanti – sottolinea Giuseppe Pirrone – Nelle prossime gare si deve vincere e fare più punti possibile. Dalla vetta, dal Cittadella siamo staccati nove punti, tanti onestamente, ma il campionato è ancora lungo e se si incomincia ad ingranare le possibilità per tentare un recupero ci sono ancora. Ora, però, dobbiamo concentrarci solo sulla trasferta di Bolzano, che è un impegno difficile»
Ore 21.10 – Mercato Pavia: acquistato l’arcigno difensore italo-albanese Kastriot Dermaku, si punta a Gael Genevier per rinforzare il centrocampo. In uscita potrebbe riaprirsi l’opzione-Como per Giovanni La Camera.
Ore 20.40 – (Gazzetta di Reggio) La vittoria sul Lumezzane, un “segno uno” che mancava dall’1-0 inflitto alla Cremonese a fine ottobre, ha regalato ai granata un po’ di serenità ma anche un prezioso giorno di riposo per ricaricare le batterie in vista del derby di domenica con la Pro Piacenza (ore 15). Non si tratta di quel Piacenza che la Reggiana ha affrontato anche ai tempi della serie A, ma è pur sempre un osso duro e lo dimostrano i tre precedenti: una vittoria per parte nella scorsa stagione e un pareggio all’inizio di questo campionato; condue rigori sbagliati da Nolè e Arma che avrebbero consegnato a Sabotic e compagni i meritati tre punti, mentre il 4 ottobre 2014, quando la Reggiana si impose per 1-0 al Città del Tricolore, i tifosi impararono a conoscere le doti di “saltatore di testa”, nonché di goleador, di un allora sconosciuto Alessandro Spanò che sarebbe diventato uno dei protagonisti della cavalcata che portò i granata ad un passo dalla promozione, fino ad essere eletto miglior giocatore della passata stagione. Spanò non ha perso il vizio del gol – il Lumezzane ne sa qualcosa avendo incassato da lui un gol di testa ache all’andata – e domenica torna per lui l’avversario col quale tutto ebbe inizio.
Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) Colombo alla vigilia era stato esplicito: quello con il Lumezzane era l’ultimo treno a disposizione della Reggiana per rimanere agganciata alle posizioni di vertice e continuare ad inseguire il sogno , quanto meno, dei playoff. Ed allora sorge spontanea la domanda se per i granata il campionato sia cominciato davvero l’altra sera. Anche sfogliando il calendario che nel prossimo mese proporrà solo avversari di minor levatura e che sgomitano nella zona bassa della classifica. La risposta di Alessandro Spanò è: «speriamo, sinora abbiamo perso troppe occasioni, non possiamo più permettercelo. Dopo Bassano abbiamo stretto un patto, detto che dovevamo ritrovare la mentalità vincente, ne è seguita una buona prestazione a Padova, un’altra con in più il risultato col Lumezzane. Ora si tratta di continuare». Lei non doveva giocare col tutore al volto? «Per fortuna sto meglio, ne ho parlato col medico e si è deciso di farne a meno: il tutore limita la visuale, sui colpi di testa a volte la palla cambia direzione, in più subentrano delldifficoltà respiratorie». Già 2 gol, due traverse, un rigore procurato: per un difensore non è male… «La rete è pressoché simile a quello che ho fatto all’andata, è uno schema che proviamo in allenamento, lo chiamiamo trenino, ci disponiamo, sui calci piazzati e soprattutto i calci d’angolo,così da occupare tutta l’area, la palla è caduta nella mia sfera di competenza, è andata bene». L’allenatore ha mosso rilevi sulla linea difensiva, non gli è piaciuta, troppi uno contro uno concessi senza adeguata copertura… «Ha ragione, anche dal campo mi sono accorto che rispetto ad altre gare gli automatismi, i meccanismi riuscivamo meno bene. Adesso in allenamento e durante la settimana cercheremo di capire il perché e migliorare». Siete, comunque, la squadra che ha subito meno reti del girone, per un difensore è una bella soddisfazione… «Certamente, ma il merito non è solo dei difensori, è il premio all’organizzazione, al sacrificio ed all’aiuto di tutti». Mignanelli sembra aver trasformato la Reggiana, davvero basta un innesto per invertire la rotta? «A volte sì, del resto lo conosciamo: voi dal campionato scorso, io anche da prima per averci giocato pure a Busto; è uno che attacca la profondità, mette pressione alla linea difensiva avversaria, va sul fondo per crossare, se poi, come contro il Lumezzane, impara anche a fare la diagonale per noi è davvero un valore aggiunto». Dove può migliorare la Reggiana? «Probabilmente nel velocizzare il giro palla, l’altra sera nei primi venti minuti era un poco troppo lento, e nel capitalizzare di più le occasioni, questo è un torneo in cui non te ne capitano molte e a volte la differenza la fa proprio il saper sfruttare quelle poche e poi, ma lì noi non possiamo incidere più di tanto, un poco di fortuna, abbiamo perso il conto dei pali colpiti».
Ore 20.00 – Mercato Reggiana: piace Pietro Iemmello del Foggia, capocannoniere del girone C con 11 gol in 18 partite ma che non è stato convocato nell’ultima gara da mister De Zerbi per scelta tecnica. In uscita Pesenti rifiuta la corte di Giana Erminio e Pro Patria.
Ore 19.30 – (Gazzetta di Mantova) Per Ivan Javorcic non deve essere facile continuare a ripetere da settimane concetti che oggettivamente fotografano la situazione del Mantova: «Siamo in crescita ma i lavori sono ancora in corso, perché cambiando tanto bisogna trovare l’intesa, la migliore condizione, gli automatismi giusti… La classifica purtroppo è quella che è, dunque possiamo prendere fiducia dall’aver giocato una buona gara contro il Sudtirol ma non ci è concesso gioire per un pareggio. Anzi, personalmente ho la nausea per questi pareggi, perché ne sono arrivati 5 di fila in partite che abbiamo dominato cercando sempre di vincere». Purtroppo, però, pur giocando molto nella metà campo avversaria, il Mantova crea poche occasioni da rete e segna gol con il contagocce: uno (più un’autorete) nelle ultime sei gare. «È vero, dovremmo essere più incisivi ma credo che nell’ultima gara abbiamo fatto grossi passi in avanti. Abbiamo tirato molto di più in porta, calciato tanti corner e punizioni, creando i presupposti per segnare. Dobbiamo migliorare ancora, ma ci riusciremo soltanto lavorando sul campo per migliorare l’intesa fra i calciatori e la condizione di alcuni elementi. Caridi e Tripoli, ad esempio, stanno molto meglio di un paio di settimane fa e questo per noi è determinante. Marchi non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, ma giocando arriverà presto al top della forma». L’allenatore biancorosso guarda poi avanti, senza dimenticare di sottolineare l’importanza di aver ritrovato il feeling con i tifosi: «Finalmente abbiamo giocato una buona gara in casa e la nostra gente ci ha sostenuto alla grande. Senza i tifosi non possiamo farcela, ma con loro al nostro fianco tutto diventerà più facile. Io e i giocatori soffriamo molto nel non riuscire a dare loro la soddisfazione di una vittoria ed è quello l’unico obiettivo che abbiamo nella testa». Stamani Javorcic tornerà ad allenare la squadra, che è al completo a parte Ruopolo, che si sta sottoponendo a una nuova terapia per il ginocchio e che ieri dunque è rimasto a riposo: «Lo gestiamo giorno per giorno, speriamo stia meglio».
Ore 19.10 – (Gazzetta di Mantova) «Le valige? Le avevo pronte dall’inizio del mercato e per fortuna, pur con una ventina di giorni di ritardo, eccomi qua». La parole sono del 21enne difensore centrale Andrea Cristini, ingaggiato venerdì dal Mantova ma presentato soltanto ieri perché nel giorno del tesseramento doveva sottoporsi a una visita medica. Cristini si sta comunque regolarmente allenando da sabato e non vede l’ora di giocare: «Appena ho saputo della richiesta del Mantova ho detto sì – spiega – pensando all’importanza del club e alla grande tifoseria che avevo visto qui giocando da avversario». A livello personale, Cristini di descrive così: «Sono un centrale abbastanza aggressivo e posso giocare senza problemi in una difesa a tre o a quattero. Mi piace iniziare l’azione e giocare la palla, penso anche di avere una buona lettura del gioco. Il mio modello è Barzagli e il mio obiettivo a Mantova è di continuare a migliorarmi». Cristini ha visto la sfida con il Sudtirol dalla panchina: «Ho visto un buon Mantova, qui anche in allenamento c’è più intensità che a Pavia. Centreremo la salvezza».
Ore 18.50 – Mercato Mantova: si allena da oggi lo svincolato Salvatore Masiello, terzino sinistro 34enne ex Torino. Si complicano invece le piste relative a Mendicino e Sansovini. In uscita quasi ufficiale l’approdo di Anastasi alla Pistoiese, che vorrebbe anche Daniele Dalla Bona: i toscani sarebbero disposti a scambiare il centrocampista con l’ex biancoscudato Davide Sinigaglia. Beretta piace al Pordenone, ma i friulani offrono Finocchio come pedina di scambio mentre i virgiliani preferirebbero Buratto.
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Berrettoni? Sì, anche, ma non solo. Il Pordenone è scatenato e ci prova anche per un altro attaccante di serie B. Si tratta di Paulo Dentello Azzi, punta italo-brasiliana dello Spezia. È un classe 1994, nato a Braganca Paulista, nello Stato di San Paolo, il 15 luglio del 1994, cresciuto calcisticamente nel Cittadella, tra la Primavera e la prima squadra, allora guidata da Foscarini. Proprio nelle ultime ore i ramarri sembrano aver superato il Padova nella corsa all’acquisto. Perché arrivi Azzi, tuttavia, è necessario che dal reparto avanzato esca qualcuno: Gulin, certo, ma anche Finocchio, richiesto dal Lanciano che aveva messo sul piatto il difensore Penna, poi finito alla Paganese. Si attendono sviluppi. Intanto nel tardo pomeriggio di ieri Emanuele Berrettoni è diventato a tutti gli effetti un giocatore neroverde. L’attaccante, cresciuto nelle giovanili della Lazio e con esperienze in serie A tra i biancazzurri e al Perugia, arriva a titolo definitivo dall’Ascoli per sostituire Caio De Cenco, passato al Trapani. Ha sottoscritto un contratto fino a giugno, corroborato da un’opzione per la prossima stagione. «Il Pordenone – le sue prime parole da neroverde – è una realtà nuova, che sta facendo parlare un gran bene di sè. I risultati che ottiene sono più che positivi, oserei dire anche sorprendenti. Dobbiamo continuare così, perché il progetto del presidente è molto importante». Il primo impatto? «È stato molto positivo – risponde il classe ’81 -. Si vede che i ragazzi stano bene assieme, c’è un bel gruppo e una società ben organizzata. Insomma, tutti i presupposti per dare il meglio». Una battuta anche sulle sue condizioni fisiche: «Sto bene – assicura Berrettoni – ma mi manca il ritmo-partita. Ho giocato poco, però mi sono sempre allenato, e quindi sono subito a disposizione di mister Tedino. Mi metto al servizio del gruppo, entrando in punta di piedi». A Pordenone arriva un uomo d’esperienza, che sa come si fa a centrare un obiettivo. Nell’arco degli ultimi quattro anni Berrettoni ha centrato tre promozioni, sempre indossando la fascia di capitano. Un’ultima curiosità: pur essendo nato nelle giovanili della Lazio, Berrettoni è tifosissimo della Roma. Ha quattro tatuaggi che ricordano la sua famiglia.
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Il momento d’oro che sta attraversando il Pordenone è rappresentato non solo dal quinto posto in classifica, a una lunghezza dai play-off, ma anche da una serie di statistiche che valgono parecchio. La prima: nessuno, in questo 2016, ha totalizzato tanti punti quanti la squadra di Tedino. Il gruppo è a punteggio pieno – 9 su 9 – e solo la Feralpi, con 7 su 9, è a quei livelli. E’ proprio questa partenza sprint che ha permesso ai “ramarri” di salire così in alto. E di sognare. Le tre vittorie di fila portano a un’altra riflessione: mai, in Lega Pro, la formazione cittadina si era spinta tanto in alto. L’anno scorso la serie positiva si fermò a 2, cioè i successi a pochi giorni di distanza con Alto Adige e Renate. Poi più nulla. Adesso invece il tris. Per la seconda volta nel corso della stagione, poi, il Pordenone ha chiuso per due match consecutivi con la porta inviolata. Prima era capitato tra gli incontri con Bassano (vittoria per 3-0) e Padova (0-0). Un’altra testimonianza di forza e di salute della squadra. Quindi le reti che arrivano dalla panchina. Di Finocchio con la Pro Piacenza, dieci giorni fa, la prima in campionato. Rischiava di essere un episodio isolato. Con l’Albinoleffe invece è arrivato il bis, a opera di Strizzolo, entrato a gara in corso e capace dello 0-3 a pochi secondi dal termine. Non è finita. Guardare il progresso rispetto all’andata. Nella prima manche, dopo due gare, furono 4 i punti raccolti. Ora 6. E’ poco, ma è comunque un segnale. Insomma, sono tanti gli aspetti che funzionano in questo Pordenone, che si sta godendo il periodo e sta lavorando per migliorare: nel mirino il miglior piazzamento della storia del club, il terzo posto in serie C del 1959-1960.
Ore 17.40 – (Messaggero Veneto) I primi due allenamenti, quindi l’ufficialità. E le prime parole: «Sono qui per dare il mio contributo e per far tenere alla squadra questo ritmo». Emanuele Berrettoni è ufficialmente un nuovo giocatore del Pordenone, ed è qui per puntare in alto, l’attaccante, classe ’81, giunto dall’Ascoli a titolo definitivo sino a giugno di quest’anno (cambiata la formula, non più in prestito). Ma l’ex Bassano può non essere l’unico innesto nel reparto offensivo: stamattina può arrivare l’ala Paulo Azzi, classe ’94, dello Spezia. Un altro brasiliano dopo De Cenco (con ruolo diverso). La novità. Si parta dall’ultim’ora: il Pordenone è piombato su questa punta sudamericana, che in Liguria in B non sta trovando spazio. Oggi a Milano il consulente di mercato dei neroverdi, Giorgio Zamuner, incontra l’agente del giocatore, Marco Petrin. Non è un’operazione semplice, perché Azzi è di proprietà di un fondo brasiliano: a Spezia è in prestito. Ai “ramarri” la punta esterna piace, perché ha un gran passo. Tuttavia dev’esserci una convenienza anche economica nell’affare. Qui arriverebbe in prestito e perché la trattativa vada in porto, un pari-ruolo deve uscire (oltre a Gulin). La società sta pensando in questo senso a Finocchio, soprattutto allo scopo di alleggerire il monte-ingaggi. L’arrivo. Intanto ecco Berrettoni. L’attaccante (che oggi alle 18 sarà presentato al De Marchi ai tifosi assieme a Martin) è nel gruppo ed è molto carico. «Ho scelto il Pordenone perché è una realtà che sta facendo molto bene – afferma il giocatore laziale –. Ha ottenuto risultati sorprendenti, figli di un gruppo unito e di una società organizzata. Sono aspetti che ho visto subito». La punta può essere convocata già per il match col Mantova. «Sto bene – afferma –. Ho giocato poco (2 presenze, ndr) ma mi sono sempre allenato e mi manca il ritmo-gara». Berrettoni può essere impiegato come trequartista, seconda punta, esterno d’attacco: alza notevolmente la qualità della squadra e anche la mentalità. Arriva da tre campionati vinti di serie C negli ultimi 4 anni. Può dare tanto alla causa. La curiosità. E sabato, nel match col Mantova, si potrebbe vedere in tribuna un grande doppio ex: Sauro Frutti. L’ex tecnico neroverde (e dei virgiliani), infatti, è il suocero di Berrettoni. La nuova punta dei “ramarri” è fidanzato con Alice Frutti, da cui ha appena avuto un bambino. La coppia risiede a Mantova, dove sta anche lo stesso allenatore. Al Bottecchia e sarebbe un gradito ritorno.
Ore 17.10 – Aggiornamenti su Cunico: piccolo problema al ginocchio sinistro, le sue condizioni verranno rivalutate domani.
Ore 16.50 – Qui Guizza: terminano partitella e allenamento.
Ore 16.30 – Qui Guizza: si ferma Cunico, che accusa un problema fisico. Zoppìa per il capitano, che rientra lentamente negli spogliatoi.
Ore 16.10 – Qui Guizza: partitella in famiglia a tutto campo.
Ore 15.50 – Qui Guizza: Petrilli regolarmente in gruppo, ancora assente invece Dell’Andrea.
Ore 15.30 – Qui Guizza: prove tecniche di 4-4-2.
Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il primo squillo dovrebbe essere Matteo Momentè, poi nelle ultime ore di mercato verrà perfezionata la caccia al sostituto di Simone Iocolano. Il mercato del Bassano si muove, ma ancora non ci sono certezze assolute. Tra il Mantova e Momentè ormai non ci sono più margini per ricucire il rapporto, in questi giorni gli agenti stanno negoziando l’uscita dell’attaccante e l’approdo al Bassano, che l’aveva già trattato in estate, è possibile. Ieri, intanto, Gianmario Piscitella, assente nell’ultima partita casalinga contro il Feralpisalò dopo l’influenza che lo aveva fermato a Cremona, si è sottoposto ad accertamenti medici a Roma che dovrebbero fugare gli ultimi dubbi circa le sue condizioni. Oggi dovrebbe arrivare il «via libera» al suo impiego sin dalla prossima partita di campionato con l’Albinoleffe. Non risultano, almeno al momento, indicazioni diverse e Stefano Sottili non vede l’ora di poterlo avere a disposizione, considerato che nei giorni scorsi si era allenato con grande intensità e pareva pronto a una chance da titolare. Nel frattempo oggi alle 17.30, nella sede del club, si terrà una conferenza stampa congiunta del presidente del Bassano Stefano Rosso e di Simone Iocolano, passato nello scorso weekend all’Alessandria. L’ormai ex capitano giallorosso si allenerà in mattinata e poi si metterà in viaggio in direzione Veneto per l’ultimo saluto. «Sono un giocatore d’attacco — ha detto Iocolano nella sua presentazione nel capoluogo piemontese — in questi anni ho giocato in posizioni diverse, da esterno, in molti modi, e anche da rifinitore. Sono a disposizione carico di entusiasmo e voglia di fare bene. Ho avuto un impatto splendido, c’è un presidente carico di entusiasmo con una passione contagiosa; un mister che sono sicuro mi aiuterà a crescere e a migliorarmi; una struttura che mi dicono organizzata e funzionale e un gruppo vincente e carico di motivazioni come abbiamo visto in giro per l’Italia». La conferenza stampa odierna fornirà anche ulteriori spiegazioni in merito alla clamorosa operazione di mercato andata in scena nello scorso weekend.
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nuova inchiesta sui mali del calcio che questa volta prende di mira l’aspetto fiscale. In “Fuorigioco”, così è denominata l’inchiesta, tra i 64 indagati dalla Procura di Napoli c’è anche l’attuale ds del Venezia Giorgio Perinetti, per fatti che nulla hanno a che vedere con la società lagunare. Nella lista dei personaggi chiamati in causa dai pm Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, appaiono anche gli ex lagunari Sergio Gasparin, Maurizio Zamparini e Rino Foschi per fatti comunque non collegati a Giorgio Perinetti. L’inchiesta napoletana pare abbia evidenziato irregolarità a carico di ben 35 società calcistiche di Serie A e Serie B, volte a frodare il fisco nelle operazioni di compavendita dei calciatori. Gli investigatori, al lavoro con controlli in 41 team da parte della Guardia di Finanza sino dal 2012, parlano delle false fatturazioni e dell’evasione fiscale come di fenomeni generalizzati nel calcio italiano che hanno portato a un continuo aumento degli oneri relativi ai contratti dei giocatori. Il coinvolgimento di Giorgio Perinetti nell’inchiesta riguarda il trasferimento in prestito dal Genoa al Bari – del quale allora era ds – del centrocampista Matteo Paro nel 2009, poi restato una sola stagione in forza alla società pugliese. Nel mirino Perinetti sarebbe finito per una procura da 40mila euro non registrata correttamente e per la quale scatterebbe una multa di ottomila euro. Per la stessa operazione la Procura napoletana, assieme a Perinetti, ha indagato anche l’allora direttore generale Claudio Garzelli e il procuratore Alessandro Moggi. Il ds Giorgio Perinetti ha affidato a una nota diramata dal Venezia nel pomeriggio di ieri la sua posizione ufficiale. «Ribadisco la mia completa estraneità ai fatti contestati, peraltro successivi alla conclusione del mio rapporto lavorativo con l’As Bari – si legge nella nota – Sono sicuro che in sede giudiziaria verrà chiarita la mia posizione che tra l’altro assume un ruolo del tutto marginale rispetto all’inchiesta portata avanti dagli inquirenti di Napoli». La serenità di Perinetti sulla vicenda traspare anche dalle sue dichiarazioni. «Mi fa davvero strano trovarmi tra tanti “nomi eccellenti” che quotidianamente trattano cifre e giocatori di ben altro livello. Battute a parte, sono davvero tranquillo».
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Venezia, servono più coraggio e intraprendenza». Fatica a digerire il ko di Verona mister Giancarlo Favarin, per il quale la discesa al secondo posto dopo due sole giornate davanti al Campodarsego è un problema tutto sommato secondario essendoci ancora 15 partite da giocare. «Avrei preferito perdere per 3-0 con la Virtus Vecomp, in maniera netta così da avere errori evidenti da rimproverare e sui quali far riflettere e lavorare i miei giocatori. Al contrario aver incassato un 1-0 al 91′ resta una beffa anche a giorni di distanza, fermo restando che qualcosa da sistemare ovviamente c’è». Aggiustamenti da fare in fretta visto che domenica a San Martino di Lupari (ore 14.30, stadio Casée) è in programma la seconda trasferta di fila contro la Luparense. «Nel complesso tutti in campo hanno fatto il loro compito, in maniera però un po’ troppo ligia e scolastica. Senza sbavature ma anche senza quel guizzo, quell’iniziativa o spunto capace di portare un pizzico di sana imprevedibilità. Dalla panchina ho sempre avuto l’impressione che il nostro gol fosse nell’aria e che prima o poi sarebbe arrivato. Invece abbiamo finito per subirlo seppur senza avvisaglie». Il ds Giorgio Perinetti in sintonia con le parole di Favarin ha invocato maggiore incisività nell’uno contro uno sulle fasce. «Ho provato come sempre anche ad invertire gli esterni d’attacco ma come ho detto è mancato quel guizzo in più. Un po’ ci siamo specchiati continuando a cercare giocate pulite mentre sarebbe servita maggiore praticità. Purtroppo Volpicelli non era disponibile per i postumi di una botta alla schiena e la sua fantasia napoletana ci sarebbe stata molto utile». Domani tornerà in città il presidente Joe Tacopina che ritroverà il Venezia (da ieri Marcolini è in gruppo) come inseguitore a -1 del Campodarsego. «Il campionato è lungo e apertissimo, in questa fase stare davanti o dietro di un passetto conta comunque poco. Noi dobbiamo cercare di rimanere il più vicino possibile al Campodarsego in vista dello scontro diretto del 28 febbraio al Penzo che chiuderà un ciclo intensissimo di sei gare in meno di un mese». In merito alle voci che vorrebbero Calzi vicino al ritorno alla Pro Patria, secca smentita della società.
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un centrocampista recuperato, un altro che potrebbe invece lasciare. Ieri Matteo Marcolini si è riaggregato al gruppo e con lui ora la rosa è al completo. Ma potrebbe subire qualche sfoltita, visto che gli spazi sono quelli e i contendenti sempre di più.
Si parla per questo del ritorno di Giampaolo Calzi alla Pro Patria. Il trentunenne sta facendo sempre più fatica a vedere il campo, un po’ per l’assetto a trazione anteriore scelto da mister Favarin e un po’ perché nel ballottaggio risulta sfavorito rispetto a Soligo. Era stato lo stesso Favarin, un paio di settimane fa, a rimarcare che «Soligo in quella posizione dà qualcosa in più». Adesso poi c’è anche Marcolini e in più, la regola degli under non aiuta. Così Calzi potrebbe tornare alla Pro Patria, dove aveva disputato metà della scorsa stagione. La squadra ieri ha ripreso ad allenarsi al completo e si prepara la trasferta di San Martino di Lupari, cercando di smaltire la rabbia per il ko di domenica con la Virtus Vecomp. Domani arriverà in città il presidente Joe Tacopina e vorrà dare la carica ai suoi. «Ci siamo sentiti da poco e di certo non è stato contento per il risultato — riferisce il dg Dante Scibilia — purtroppo il ko è arrivato in un momento in cui stavamo facendo molto bene e adesso siamo di nuovo dietro al Campodarsego. L’unica cosa da fare è cercare di conquistare più punti possibile». Si attendono per oggi i provvedimenti della giustizia sportiva relativi ai fatti accaduti a fine partita tra i tifosi. «Non ho assistito di persona — spiega Scibilia — ma ritengo che ci sia stata una certa sottovalutazione del rischio, a fronte di una presenza massiccia dei nostri tifosi. Questi comportamenti però – chiude – sono da condannare e spero che i responsabili dell’accaduto non mettano più piede allo stadio. La nostra filosofia riguardo al tifo va in tutt’altra direzione e i ragazzi della Curva Sud lo sanno e l’hanno finora sposata».
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Abile e arruolato, dopo oltre un mese di assenza. Matteo Marcolini è ritornato ieri pomeriggio in gruppo, a distanza di una quarantina di giorni dall’infortunio al polpaccio rimediato alla vigilia (18 dicembre) della gara casalinga contro la Triestina. Il centrocampista romagnolo, che fece parte della squadra campione d’Italia dilettanti e promossa in 2^ Divisione tre anni fa, era arrivato da un paio di settimane dall’Este e aveva giocato una manciata di minuti (24’) a Castelfranco nel giorno della goleada al Giorgione, subentrando a Evans Soligo. Poi l’infortunio in allenamento e il lungo stop. «In un primo momento non credevo che il problema fosse così serio», ricorda Matteo Marcolini, «anche perché avevo continuato a giocare. Quando la risonanza magnetica ha evidenziato lo stiramento, ho capito che il rientro non sarebbe stato tanto repentino. Avendo avuto un infortunio uguale, sapevo i tempi di recupero. Sono contento di poter ritornare in gruppo, finora ho potuto fare poco per il Venezia, adesso ci sono anch’io per la parte decisiva della stagione». Un giocatore sul quale fa molto affidamento anche Giancarlo Favarin. «Marcolini è un elemento importante per esperienza e qualità tecniche», ha spiegato il tecnico arancioneroverde che l’ha rivoluto al Venezia dopo il ritorno in laguna, «non può essere ancora al top, però ritrovarlo in gruppo è già un bel segnale». Quando si infortunò, Marcolini lasciò il Venezia a -3 dal Campodarsego, adesso lo ritrova a -1 dopo che gli arancioneroverdi per due settimane avevano riconquistato la vetta della classifica. «Il campionato è lungo, ogni domenica lo scenario può cambiare perché tutte le squadre, Sacilese esclusa, hanno ancora un obiettivo preciso. Se guardiamo il risultato di Verona, non possiamo essere contenti. Se consideriamo la prestazioni, possiamo guardare con ottimismo alle prossime partite». L’Este è risalita a -7 ed è in serie positiva da 15 partite. «La mia ex squadra non mollerà, li conosco troppo bene», osserva Marcolini, «finora hanno gestito bene infortuni e squalifiche, l’organico non è molto ampio, però sono là, pronti ad approfittare se noi e Campodarsego dovessimo rallentare». In occasione del Carnevale, il Venezia Footbal Club sarà al campo San Paolo, dal 30 gennaio al 9 febbraio, con il proprio gazebo Temporary Shop. Tutti i giorni, dalle 10 alle 19, sarà possibile acquistare i prodotti ufficiali del club arancioneroverde.
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Doveva essere il giorno dell’ufficializzazione di Francesco Benussi al Vicenza e, pur dopo non poche difficoltà, in serata il passaggio del portiere veneziano in biancorosso è stato definito. L’ex estremo difensore del Carpi arriva a Vicenza con un accordo fino al giugno del 2017, che diventerà automatico in caso di permanenza della squadra biancorossa in serie B, andando a prendere il posto di Richard Marcone che andrà a fare il terzo portiere al Verona. Definita la questione portieri con il trio formato da Vigorito, Benussi e dal giovane Dall’Amico, al centro dell’attenzione c’è la situazione del centrocampo, reparto in cui Michele Pazienza sta trattando con Pavia e Cremonese e Roberto Gagliardini potrebbe tornare all’Atalanta che, dopo la cessione di Grassi al Napoli, su indicazione di mister Reja ha deciso di completare il centrocampo con il giovane mediano nerazzurro. Il Vicenza sta meditando sul da farsi ma soprattutto è al lavoro per trovare un giocatore che possa rinforzare la mediana che ha già perso Antonio Cinelli finito al Cagliari. Molto dipenderà anche dalla situazione di Pazienza, che era vicino alla Cremonese ma ieri dopo l’esonero di mister Pea la trattativa si è bloccata in attesa di conoscere il nome del nuovo allenatore e l’eventuale gradimento tecnico nei confronti di Pazienza. Il Vicenza in entrata lavora sull’ex Francesco Signori ma portare il centrocampista del Novara in biancorosso non pare semplice. Da Salerno in serata è trapelata la notizia di un interesse per Leonardo Gatto con la società campana, che in contropartita avrebbe offerto il mediano Daniele Sciaudone . Indiscrezione però smentita dai procuratori di entrambi i giocatori e quindi pista che ad oggi non trova riscontri. A cinque giorni dalla conclusione del mercato in entrata si lavora quindi sul centrocampo, mentre in uscita Sampirisi , D’Elia e Raicevic sono sempre al centro di interessi da parte di club della massima serie, senza che però ci sia qualcosa di concreto tanto che tutti dovrebbero rimanere in biancorosso. Qualche richiesta è arrivata anche per Cristian Galano , ma anche l’esterno mancino chiuderà a Vicenza il campionato. Quella di sabato scorso doveva essere la sua partita ed infatti Galano ha fatto tutto il possibile per giocarla. «Martedì scorso a Perugia mi sono fermato per un problema muscolare, ma poi grazie anche alle cure dello staff medico pensavo di poter giocare. Invece durante il riscaldamento ho sentito di nuovo un fastidio nello stesso punto, e allora ho preferito non rischiare. Mi è dispiaciuto perché ci tenevo tanto a giocare». Prima del fischio d’inizio però Galano è corso sotto la curva Nord a salutare i suoi vecchi tifosi e tutto il San Nicola l’ha applaudito. «E’ stato un momento emozionante — ha precisato l’attaccante del Vicenza — vedere tutta la gente di Bari che mi applaudiva mi ha commosso tanto che mi è sembrato giusto ringraziarli. Ci tengo a precisare che sono contento di essere a Vicenza, avevo bisogno di una esperienza nuova, ma Bari è casa mia e resterà sempre nel mio cuore».
Ore 12.20 – (Gazzettino) Ecco Mattia Zaccagni, l’ultimo arrivato in casa granata. Il ventenne ieri pomeriggio ha soltanto sfiorato la sua nuova realtà («Sono stato impegnato a sbrigare le ultime formalità con il direttore Marchetti, mi sono allenato per conto mio»), ma oggi è pronto ad iniziare sul campo la sua nuova avventura. «Ho salutato qualcuno, poi di sfuggita ho scambiato due battute con l’allenatore», le prime parole di Zaccagni, nato a Bellaria, paese in provincia di Rimini, dove ha cominciato a giocare a calcio, ed ha debuttato giovanissimo in prima squadra, in C2, totalizzando 6 presenze. L’anno dopo è passato al Verona che l’ha aggregato alla Primavera di Pavanel: 12 gare e due gol, quindi la prima, vera esperienza “da grande”, nell’ultima stagione a Venezia, il Lega Pro: 33 presenze e anche un gol (in Venezia-Torres 2-0), prima di fare ritorno alla base, a Verona, che l’ha aggregato al gruppo di Mandorlini, con tre apparizioni nel campionato di serie A e una in Coppa Italia. Ora si riparte da Cittadella, che l’ha preso in prestito con diritto di opzione e contro opzione. Zaccagni ha le idee ben chiare: «È quasi una scommessa per me, quella di provare a vincere il campionato con la maglia granata». Ed è quello che in fondo gli ha chiesto Stefano Marchetti, la “molla” che ha fatto scattare la scelta: «Il direttore mi ha detto di dargli una mano per riportare il Cittadella in serie B. Vedrò di non deluderlo». È già pronto al debutto: «Con il Verona mi sono sempre allenato, fisicamente sto bene». Una bella sfida, anche personale, ma Zaccagni è uscito ben temprato dall’esperienza di Venezia: «Mi ha fatto crescere molto, ho avuto modo di giocare con continuità e sono maturato, adesso ho davanti a me un’avventura ancora più grande». Il Cittadella, con gli infortuni di Paolucci e Bobb, ha gli uomini contati in mediana, il centrocampista si descrive così: «Sono una mezzala abbastanza offensiva, mi piace creare la superiorità numerica e inserirmi in zona gol nel caso si presentasse l’opportunità». La prima impressione sull’ambiente granata: «Cittadella mi dà l’idea di una società seria, la squadra ha grosse potenzialità ed è giusto che ambisca a vincere il campionato».
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) La firma che lunedì non c’era è arrivata ieri pomeriggio. Quasi in contemporanea, mentre il Cittadella comunicava nel proprio sito “di aver acquisito le prestazioni sportive del calciatore Mattia Zaccagni”, il centrocampista indossava pantaloncini e scarpe e si presentava al Tombolato, per svolgere una prima sgambata assieme ai nuovi compagni, ad allenamento già iniziato. Zaccagni, nato a Cesena 20 anni fa, arriva dal Verona, con cui ha collezionato tre presenze in Serie A nel corso di questa stagione, dopo le 33 dell’anno scorso con il Venezia, in Lega Pro. Ecco qui, allora, il nuovo arrivato: «Sono una mezzala destra, che però può stare anche a sinistra. Avevo voglia di giocare e così, quando si è presentata questa opportunità, mi sono accordato velocemente con il Cittadella: la trattativa ha preso corpo lunedì. Non conosco nessuno fra i nuovi compagni, ma già al Verona mi hanno parlato del Cittadella come di una società seria, che sa lavorare con i giovani», afferma il ragazzo, che oggi affronterà il primo allenamento vero e proprio agli ordini di Venturato e che sabato sarà a disposizione per la gara casalinga con il Renate. «In più l’obiettivo finale è chiaro e importante, e io non vedo l’ora di poter offrire il mio contributo per raggiungerlo. Conosco bene la realtà della Lega Pro dalla scorsa stagione trascorsa al Venezia: è un campionato molto difficile da vincere, perché nessuno qui ti regala niente. Dovessi indicare l’avversario che temo di più, direi l’Alessandria, ma è facile citarla adesso, visto come si sta mettendo in mostra a livello nazionale grazie alla Coppa Italia. Non è il solo comunque da tenere d’occhio». «L’avevo detto già nei giorni scorsi», gli fa eco Stefano Marchetti. «Se si fosse presentata un’opportunità valida per rinforzarci, l’avrei colta, perché non voglio lasciare nulla di intentato: Zaccagni è una mezzala che ha qualità e “gamba”, ci potrà offrire una buona mano». Il d.g. granata conferma di aver seguito con interesse anche Staiti dell’Entella, «che aveva caratteristiche simili a quelle di Zaccagni». L’arrivo dell’uno esclude, quindi, quello dell’altro. E sul “mercato” che termina lunedì spiega: «Per quanto mi riguarda, può essere considerato chiuso: i giocatori infortunati rientreranno e non ho richieste in uscita. Poi, si sa, nelle ultime ore può sempre succedere qualcosa. Di sicuro, però, non indebolirò questa squadra».
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Ancora lavoro differenziato per Pascali, Donazzan e Paolucci ieri pomeriggio al Tombolato, nel Cittadella che si sta preparando alla sfida interna in programma sabato alle 17.30 con il Renate. Tutti in gruppo gli altri, che si alleneranno di pomeriggio anche oggi e domani e di mattina venerdì, nella seduta di rifinitura fissata alle 10.30. I biglietti per la partita sono come sempre acquistabili on line e nelle rivendite Ticketone, oppure rivolgendosi alla sede granata con orari 9.30-12.30 e 15-18.30, mentre sabato gli uffici rimarranno a disposizione solo fino a mezzogiorno, con i botteghini dello stadio che apriranno alle 16. Deciso anche l’arbitro: a dirigere la sfida con i brianzoli sarà il signor Daniele De Remigis di Teramo, coadiuvato dalla coppia Macaddino-Lenarduzzi.
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Adesso è ufficiale: Mattia Zaccagni è un giocatore del Cittadella. Dopo l’ultimo «no» dell’Entella per Lorenzo Staiti, trattato a lungo nei giorni scorsi, il dg granata Stefano Marchetti ha chiuso per l’ex centrocampista del Venezia, di proprietà del Verona. Zaccagni, 20 anni, è considerato uno dei prospetti più interessanti e ha collezionato ben 33 presenze lo scorso anno in Lega Pro. Sarà subito a disposizione di Roberto Venturato e potrebbe esordire per uno spezzone di partita già sabato contro il Renate. Nel frattempo la società ha fatto sapere che per il momento non intende prendere in considerazione un’ipotesi di cessione di Filippo Lora, che scalpita per lo scarso impiego stagionale e, a quanto pare, vorrebbe trovare un’altra sistemazione. Se dovesse essere trovata una soluzione, considerati gli infortuni di Bobb e di Paolucci, Marchetti potrebbe prendere un ulteriore centrocampista centrale, più facilmente una mezzala pura.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Sul fronte delle eventuali destinazioni, nessuna certezza. «Non mi hanno fatto sapere nulla, non c’è ancora niente di concreto. Non so perché mi hanno tenuto rotto in estate, e adesso che sono a posto mi stanno mandando via». Quest’anno appena cinque spezzoni di partita. «Mi aspettavo molto di più, anche per i sacrifici che ho fatto dopo l’infortunio. È stato un recupero lampo, ho affrettato i tempi anche rischiando. Volevo giocare e non so il motivo per il quale non ho avuto l’occasione». Possibile che alla fine magari rimanga? «Non avendo richieste concrete, oggi è l’ipotesi più probabile. Ma sono stanco di rimanere in panchina, voglio andare a giocare. Mi sono sempre comportato da professionista, ma così mi sto bruciando. Se andrò da un’altra parte, continuerò a dare il massimo dato che il mio obiettivo non è fermarmi in Lega Pro, ma arrivare il più alto possibile». Intanto, è arrivata ieri la fumata bianca per il rinnovo di Nicola Petrilli che ha prolungato il contratto fino a giugno 2018. «Per tutti noi è un giocatore importante», chiosa il diesse Fabrizio De Poli. Quanto all’ingaggio di almeno una punta, la trattativa per Panico è sempre congelata, e il diesse sta lavorando anche in altre direzioni.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Finora al Padova è stato impiegato con il contagocce. «In questo momento abbiamo una ricerca del gioco diversa da quelle che sono le mie caratteristiche, ma ciò non vuole dire che nel girone di ritorno non ci sia bisogno di me. Con il Mantova ho fatto una buona partita, con il Pavia sono stato tolto all’inizio del secondo tempo immeritatamente. Alla fine arriveranno anche le occasioni per me». Tra i biancoscudati in procinto di lasciare il gruppo c’è, oltre a Ramadani, anche Sebastiano Aperi che è stato tra i protagonisti della cavalcata trionfale della stagione passata nonostante un infortunio al ginocchio (aprile 2015). Dalle sue dichiarazioni si intuisce che il momento non è dei più felici: «Non lo sto vivendo al meglio perché a Padova sto bene e volevo farmi valere qui visto che credo di meritarmelo. L’anno scorso ho dato il mio contributo pur essendo stato impiegato pochi minuti, e speravo in un comportamento diverso. Ma il calcio è così e bisogna andare avanti a testa alta».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «La società non mi ha mai detto che devo andare via, e la mia intenzione è restare. Sento la fiducia dell’allenatore, sono molto tranquillo». A parlare è Manuel Giandonato, chiacchierato come possibile partente nonostante un contratto che lo lega ai biancoscudati per un altro anno e mezzo. «Se il club volesse mandarmi via a tutti i costi, me l’avrebbe detto. Ripeto, sono molto sereno e penso al mio lavoro allenandomi con grande voglia ed entusiasmo. Poi se dovesse venire fuori qualche proposta interessante per entrambe le parti, si prenderà in considerazione. Altrimenti niente». Stando ai rumors ci sarebbe stato un contatto con il Latina, dato che la vorrebbe Mario Somma che ha già avuto alla Salernitana. «Al mio procuratore ho detto di chiamarmi solo se c’è qualcosa di concreto, e non lo sento da un po’ di tempo. Somma? L’ultima volta che l’ho sentito è stato per farci gli auguri di Natale, e non abbiamo parlato di calcio».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Sembra profilarsi il debutto di Carlo De Risio sabato nella trasferta con il Lumezzane. Nelle esercitazioni tattiche il centrocampista ex Juve Stabia è stato schierato con la formazione titolare al posto di Bucolo. Dopo essere rimasto in panchina con la Pro Piacenza, potrebbe essere arrivato il suo momento seguendo lo stesso percorso di adattamento effettuato dall’altro neo acquisto Sbraga che con la Reggiana ha sostanzialmente assistito alla partita salvo entrare nei minuti finali, e a Piacenza è partito titolare. Con Petrilli ancora a parte, da esterno sinistro è stato schierato Mazzocco. Pillon ha provato anche il 4-3-1-2 con Cunico trequartista, soluzione che potrebbe essere adottata a gara in corso. PEA ESONERATO. L’ex tecnico biancoscudato non è più l’allenatore della Cremonese. Il principale candidato a sostituirlo è Lerda.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Mio padre è d’accordo, e anch’io. Ora stanno parlando le due società», ci ha confidato lo stesso Giuseppe Panìco ieri. In realtà, dietro le quinte, Fabrizio De Poli e la società di Preziosi stanno cercando di convincere la famiglia del giocatore ad accettare il prestito di un anno e mezzo, sul quale ancora resiste il veto. Se il blocco del papà cadrà, la trattativa si potrebbe riaprire. Aperi a Trieste? Con l’avvicinarsi del “gong” del 1º febbraio, comincia a muoversi anche qualcosa sul fronte delle possibili uscite. Sulle tracce di Sebastiano Aperi si sono mosse alcune società di Lega Pro, ma la pista più calda è attualmente quella che porta alla Triestina, in Serie D. Per Manuel Giandonato, invece, potrebbe aprirsi nelle prossime ore una porta in direzione Latina: bisognerà capire se e come l’affare potrà decollare, visto che il centrocampista ha ancora un anno e mezzo di contratto.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ora so che vestirò questa maglia per almeno 4 anni, considerando quello appena trascorso, un traguardo che avevo raggiunto solo a Crotone: spero di poter tornare in alto con il Padova, il mio obiettivo è riguadagnare la B e nessuno me lo leva dalla testa». La priorità assoluta, a soli 5 giorni dalla chiusura del mercato, rimane quindi l’innesto in attacco. C’è anche Virdis. E si finirà probabilmente agli ultimi giorni: arenatasi la trattativa per Panìco, il Padova si ritrova a sfogliare la margherita e a decidere il colpo last minute per l’attacco. In ballo ci sono ancora il giovane Sparacello (Trapani), e gli esperti Succi (Cesena) e Virdis (Savona), con la concreta possibilità che all’ultimo minuto spunti qualche sorpresa. Da non escludere, in ogni caso, la possibilità che la trattativa per il bomber della Primavera del Genoa possa ri-decollare tra qualche giorno.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Nicola Petrilli e il Padova: un matrimonio destinato a durare ancora. L’attesa firma sul rinnovo del contratto è arrivata ieri sera: il ds Fabrizio De Poli, dopo un lungo colloquio avvenuto in sede, e l’agente del giocatore, Giovanni Tateo, hanno sancito il prolungamento del rapporto tra il club biancoscudato e l’attaccante torinese, che rimarrà al Padova per altre due stagioni, sino al giugno del 2018, con un ritocco verso l’alto dell’ingaggio. «Sono molto contento», le prime parole di Petrilli dopo il rinnovo. «Sono sceso in Serie D con l’obiettivo di risalire con questa maglia, e sarebbe stato un vero peccato dividersi proprio adesso. All’inizio mi era stato proposto un solo anno in più, e c’ero rimasto un po’ male, poi però il Padova ha “alzato” la proposta iniziale e non ho avuto dubbi.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova continua la preparazione in vista del match di sabato (ore 14) a Lumezzane (arbitro Guida di Salerno): dopo la doppia seduta di ieri, a cui precauzionalmente non ha preso parte Petrilli, i biancoscudati torneranno ad allenarsi oggi pomeriggio per i primi esperimenti di formazione, con mister Pillon che medita qualche cambiamento a centrocampo, dove forse potrebbe trovare posto l’ultimo acquisto De Risio. Il giudice sportivo, intanto, ha solo ammonito Rino Lavezzini, il vice-allenatore che a Piacenza era stato allontanato dalla panchina per proteste.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) L’allenatore non lo riteneva adatto al suo tipo di gioco, De Poli tentò fino all’ultimo di forzare il tesseramento, ma fu costretto ad abdicare. Ma non ci sono state conferme a questa ipotesi, sembra piuttosto che la destinazione finale di Azzi possa essere Pordenone. È ancora aperta la pista che porta a Giuseppe Panico, centravanti della Primavera del Genoa con cui era stato raggiunto un accordo di massima e che invece non accetta il prestito di 18 mesi in biancoscudato. Oggi sembra la giornata decisiva, nel senso che o si raggiunge un accordo tra le parti o l’operazione sfuma definitivamente. Tra le alternative Davide Succi non sembra entusiasmare i vertici societari, tanto che il presidente Giuseppe Bergamin ha dichiarato a Biancoscudati Channel: «Se non vado errato nelle ultime due stagioni ha giocato circa dieci partite (in realtà 18, molte delle quali spezzoni di gara, ndr ) e quindi non so in che condizioni arriverebbe… Non credo che possa essere la soluzione al nostro problema di incisività in attacco, ma è una mia opinione, poi magari arriva e mi smentisce sul campo». Bergamin ha confermato che il prestito di sei mesi di Panico non interessa, restano in ballo Virdis e Della Rocca mentre Giandonato può finire al Latina.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Nicola Petrilli e il Padova si sono detti sì. Dopo gli inserimenti dei giorni scorsi di Cremonese e Reggiana, ieri mattina il procuratore dell’esterno torinese, Giovanni Tateo, ha incontrato nella sede societaria assieme al giocatore il diesse Fabrizio De Poli e l’amministratore delegato Roberto Bonetto. Intesa raggiunta, cifre non comunicate ma si può ipotizzare una base di 50mila euro di contratto per due anni e mezzo fino al 30 giugno 2018 più vari bonus. Insomma, un trattamento degno di un «top-player», come vengono chiamati nel calcio moderno, e reciproca soddisfazione delle parti. Petrilli, peraltro, ieri si è allenato a parte ma dovrebbe rientrare in gruppo oggi e il suo impiego a Lumezzane non sembra in discussione. Ieri Giuseppe Pillon ha provato il 4-3-1-2, modulo alternativo al tema base 4-4-2 utilizzato in queste prime settimane. La difficoltà ad andare in gol e l’arrivo di Carlo De Risio potrebbero indurre il tecnico trevigiano a un cambio di rotta. Sul fronte attaccanti nella giornata di ieri da La Spezia si parlava di una proposta del Padova per Paulo Dentello Azzi, che l’estate scorsa fece tutto il ritiro a Pieve di Cadore, salvo poi non essere tesserato per una divergenza di vedute fra Carmine Parlato e Fabrizio De Poli.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 38, Alessandria 35, FeralpiSalò 34, Bassano 32, Pordenone e SudTirol 31, Pavia e Reggiana 29, Cremonese e Padova 25, Giana Erminio 24, Cuneo e Pro Piacenza 23, Lumezzane e Renate 19, Mantova 18, AlbinoLeffe 13, Pro Patria 8.
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la diciannovesima giornata: Bassano-FeralpiSalò 1-2, Alessandria-Cuneo 1-0, AlbinoLeffe-Pordenone 0-3, Cittadella-Pro Patria 2-1, Giana Erminio-Renate 1-2, Pro Piacenza-Padova 1-1, Mantova-SudTirol 0-0, Pavia-Cremonese 0-0, Reggiana-Lumezzane 2-0.
Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 26 gennaio: doppio allenamento per i Biancoscudati, a parte Petrilli che però firma il rinnovo fino al 2018.