Live 24! Pro Piacenza-Padova 1-1: Petrilli salva Pillon, quarto pareggio consecutivo

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Ore 22.20 – (Corriere delle Alpi) Domani l’Unione Triestina 2012 ritorna allo stadio Rocco, con la speranza di acciuffare i primi punti del 2016 nello stadio di casa. Finora, infatti, i due punti racimolati nel girone di ritorno sono arrivati solo dalle trasferte di Motta di Livenza e di Noale, mentre in casa la squadra di Paolo Doardo è stata superata dall’Abano. La speranza di far punti, però, si scontra con il valore di un avversario che rappresenta la vera rivelazione di questo campionato. Nessuno infatti immaginava a inizio campionato che il Campodarsego sarebbe stata l’unica degna rivale del Venezia nella lotta per la promozione: anzi, dopo aver guidato la classifica per qualche giornata, solo da un paio di turni la matricola è stata risuperata dalla corazzata lagunare. In ogni caso, il dato di 51 punti guadagnati in ventidue gare la dice lunga sulla forza dei veneti. Il tutto per dire che la sfida di domani allo stadio Rocco (inizio ore 14.30, arbitra D’Ascanio di Ancona) sulla carta è davvero proibitiva per la squadra di Doardo. Che fra l’altro dovrà fare a meno anche di Spadari, uomo d’ordine e di geometrie del centrocampo, che sta recuperando dallo stiramento che l’ha costretto a uscire anzitempo contro il Calvi Noale. Qualche nuova arma a disposizione Doardo ce l’ha: si è già giocato quelle dei giovani Puka e Galasso, c’è un Cucchiara ancora da scoprire, ma soprattutto potrà lanciare dal primo minuto, se lo riterrà, anche lo sloveno Skerjanc che dovrebbe essere l’innesto di qualità del mercato di gennaio. Visto che Giordani ha fatto bene a Noale, le alternative in attacco cominciano a diventare interessanti, tutto dipenderà da come il tecnico vorrà far partire la squadra. Anche se è difficile immaginare una partenza con un tridente Bradaschia-Giordani-Skerjanc contro una squadra forte come il Campodarsego, più probabile il 4-4-2. Oggi intanto nel girone C di serie D si giocano due anticipi: Belluno-Levico Terme e Union Ripa La Fenadora-Calvi Noale.

Ore 21.50 – (La Provincia Pavese) I tifosi del Pavia non potevano immaginare, guardando Italia-Malta valida per le qualificazioni europee, che un calciatore della squadra dell’isola del Mediterraneo avrebbe vestito in futuro vestire la maglia azzurra. Invece questo sta per diventare realtà perché nelle prossime ore sarà tesserato ufficialmente Rowen Muscat, 24 anni, centrocampista maltese che era stato ai primi di gennaio in ritiro a Roma con l’Ascoli, club con cui avrebbe dovuto giocare in serie B. Ora il giocatore della nazionale di Malta dovrebbe arrivare con la stessa formula: prestito con diritto di riscatto. Cresciuto nelle giovanili del Birkirkara dove inizia la sua carriera professionistica nel 2014, Muscat si trasferisce nel club della serie B ungherese del Dunaújváros per poi tornare un anno fa a Malta sempre con il Birkirkara, allenato nella prima parte di stagione dall’ex giocatore del Palermo Giovanni Tedesco, con compagno di squadra Fabrizio Miccoli. Dopo un breve periodo con l’Ascoli con cui doveva accasarsi Muscat è tornato in patria, ma ieri mattina è arrivato in aereo a Milano per poi raggiungere Pavia, dove da oggi si allenerà con la squadra di Brini. Alto 180 centimetri per 75 chilogrammi, destro di piede, centrocampista che può giocare centrale o a destra, è considerato uno dei leader della nazionale maltese allenata da Pietro Ghedin che ha ben figurato contro l’Italia di Antonio Conte nelle due gare di qualificazione ad Euro 2016 (perse entrambe 1-0). Muscat ha disputato i preliminari di Europa League con il Birkirkara eliminato ai rigori dagli inglesi del West Ham. All’andata i maltesi persero 1-0 e con lo stesso punteggio si imposero al ritorno prima di uscire sconfitti per 5-3 dal dischetto. In quell’occasione Rowen Muscat attirò l’attenzione del Queens Park Rangers. Un altro Muscat, il difensore Zach, si è nei giorni scorsi accasato nel girone C di Lega Pro all’Akragas. Tra il Pavia calcio e Malta non è questo il primo contatto. L’ex direttore generale azzurro Massimo Londrosi a La Valletta aveva seguito la scorsa estate a La Valletta Malta-Bulgaria visionando atleti di calcio internazionale tra cui il difensore maltese Clayton Failla. Ma anche il presidente Zhu si era interessato al calcio maltese direttamente con l’ipotesi di acquistare il Pembroke, club appena neopromosso in A, che gioca alla Valletta, e fare investimenti sull’isola. Poi però non se ne fece nulla.

Ore 21.30 – (La Provincia Pavese) Il Pavia potrebbe schierare i nuovi acquisti Nando Sforzini e Valerio Foglio già domani contro la Cremonese. Dopo l’attaccante dell’Entella, infatti, anche l’esterno proveniente dal Mantova ha firmato il contratto che segna il suo ritorno nel club azzurro dopo nove anni. Piccola sorpresa sulla durata: la nuova dirigenza, che sembrava decisa a non fare più contratti lunghi in particolare a giocatori ultratrentenni, ha invece legato a sé i due giocatori (entrambi trentunenni) fino a giugno 2018. Si tratta in ogni caso di due bei colpi. Sforzini, fisico possente, quest’anno all’Entella ha giocato pochissimo ma nella sua carriera – quasi tutta in B – di gol ne ha sempre segnati. In particolare al Grosseto (venti reti nel 2011-2012, dieci da gennaio a giugno 2013), mentre l’anno scorso è andato comunque a segno dieci volte tra Entella e Latina. Carriera in gran parte in B anche per Valerio Foglio, anche se nelle ultime due stagioni si è dovuto accontentare della Lega Pro (Monza, Novara e appunto Mantova). Foglio, in grado di giocare da esterno sinistro sia alto che basso, fu autore di un’ottima prestazione proprio a Pavia con il Mantova. Il suo arrivo coincide con la cessione ai virgiliani del difensore centrale Andrea Cristini (prestito con obbligo di riscatto) e di Mattia Marchi (a titolo definitivo), che così lascia per la seconda volta il Pavia, al quale ha sempre dato il suo ottimo apporto di agonismo e gol (17 gol in due stagioni, pur alternando presenze da titolare e da subentrante). Il fronte acquisti oltre al maltese Rowen Muscat potrebbe non essere chiuso perché il Pavia starebbe trattando anche Genevier del Lumezzane, dopo che è sfumato Michele Pazienza, non convinto del trasferimento in azzurro. Ma anche il fronte cessioni potrebbe riservare ulteriori novità. Matteo Abbate ha declinato l’offerta del Pordenone (al quale è già andato Martin in prestito), ma potrebbe trovare un’altra destinazione. Invece il Como ha ufficialmente rifiutato lo scambio tra Cassetti e La Camera. L’Avellino invece aveva chiesto in prestito Andrea Ferretti al Pavia, ma la società l’avrebbe dichiarato incedibile. Sfuma dunque per il bomber (22 reti in meno di una stagione e mezza) la possibilità di tornare in B dopo la stagione col Cesena (2007-2008), mentre in azzurro dovrà fare i conti con la concorrenza di Sforzini.

Ore 21.00 – (Gazzetta di Reggio) Sabato pomeriggio di lavoro per Parola e compagni (ore 14.30 in via Agosti) pronti a perfezionare, agli ordini di Alberto Colombo, gli schemi in vista della gara di lunedì sera con il Lumezzane. Ieri il trainer ha provato diverse soluzioni tattiche utilizzando anche i giovani Bryan Mecca e Christian Silenzi , oltre a Giorgio Degola, Si sono rivisti sia il 4-3-3 che il 3-5-1-1: ambedue i moduli prevedono sulla linea di centrocampo gli stessi tre di Padova: Bartolomei e destra, Parola in mezzo e Maltese sulla sinistra. Gli altri reparti sono ancora in fase embrionale ma è difficile ipotizzare una coppia d’attacco formata da Arma Pesenti come a Bergamo contro l’Albinoleffe nell’ultima gara vinta, così come l’impiego di Mignanelli dal primo minuto. Oggi se ne saprà di più anche perché a preoccupare è l’infermeria: a Mirko Bruccini e Dejan Danza, fermi da giorni, si è aggiunto Riccardo De Biasi dopo un contrasto con un compagno in partitella. Per il giovane difensore c’è stata grande paura: è stato trasportato negli spogliatoi dai compagni mentre si teneva il ginocchio sinistro, cioè non quello che subì il grave infortunio a luglio 2014. Oggi un esame strumentale chiarirà l’entità dell’infortunio ma il fatto che il ginocchio si sia subito stabilizzato e che il ragazzo riesca a camminare può essere di buon auspicio.E’ incredibile come gran parte dei giocatori in questa stagione abbiano avuto problemi alle ginocchia, dai quelli più lievi di Spanò e Bartolomei, passando agli interventi chirurgici subiti da Meleleo e Sabotic per arrivare ai tre attualmente fermi ai box. Tra gli spettatori all’allenamento Renzo Corni, sempre legato ai colori granata.

Ore 20.40 – (Gazzetta di Reggio) Il passaggio al Foggia dell’attaccante Marco Sansovini sembrava cosa fatta e invece nelle ultime ore si è registrata una frenata, pare per volontà del giocatore, nonostante una bella offerta da parte della società pugliese. Marco Sansovini ha sempre manifestato l’intenzione di avvicinarsi alla famiglia, che vive a Mantova, e pertanto fin da subito ha preso in considerazione la Reggiana, che lo ha messo nel mirino. Il procuratore dell’attaccante Daniele Caravello anche ieri ha ribadito che la società granata ha fatto un sondaggio con il suo assistito, ma non è andata oltre, perché deve prima definire il mercato in uscita. Partito Angiulli e con le valigie anche Giannone, le cessioni in casa granata sembrano comunque alquanto definite. Il direttore generale Raffaele Ferrara continua a lavorare in silenzio al colpo di mercato più ambito, una prima punta capace di buttarla dentro e risollevare le sorti del reparto avanzato di mister Alberto Colombo. Come noto si cerca un attaccante capace di far salire la squadra e attaccare gli spazi, per dare una mano ad Arma e Nolè, che faranno ancora parte del progetto granata.

Ore 20.10 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Mi aspettavo qualcosa di più come approccio alla partita, nel primo tempo siamo stati scialbi. Non accetto volentieri questo risultato eppure per come si era messa dobbiamo essere contenti. Oggi ero un po’ imbarazzato a vedere questa partita… Pillon ha ragione ad essere arrabbiato, perché sono partite da vincere con le qualità che abbiamo! Nella ripresa qualcosa è cambiato in positivo sul fronte del gioco e dobbiamo essere comunque contenti per come si era messa, anche se mi aspettavo di più…”

Ore 20.05 – Andrea Sbraga (difensore Padova): “Era importante l’esordio ma dovevamo venire via coi tre punti. Peccato perché a parte qualche disattenzione nel primo tempo in cui non eravamo messi benissimo nella ripresa a parte il gran gol siamo cresciuti e noi meritavamo la vittoria anche se sicuramente c’è da fare di più. Abbiamo capacità superiori, potremmo vincerle tutte. Sul gol subìto serviva più attenzione, ma accade una volta ogni dieci che si prende gol in un’azione del genere”

Ore 20.00 – Giuseppe Pillon (allenatore Padova): “Abbiamo subìto la regola del gol sbagliato e gol preso, ma dobbiamo cambiare registro se vogliamo puntare a qualcos’altro. Il secondo tempo è stato gagliardo, ma spesso vogliamo glorificarci e invece dobbiamo essere più cattivi e tosti. Loro hanno fatto molto bene nel primo tempo, ma abbiamo concesso qualcosa e sbagliato tanto. Poi abbiamo preso un gol ripetitivo, dobbiamo cambiare registro e trovare il giusto equilibrio. A livello fisico siamo perfetti, ma non possiamo perdere così tanti palloni. Mi arrabbio con la squadra perché potrebbe fare molto di più! Possiamo farlo, non dobbiamo accontentarci. La differenza tra primo e secondo tempo mi fa davvero incazzare… L’espulsione di Lavezzini? Una protesta, niente di che…”.

Ore 19.55 – Nicola Petrilli (attaccante Padova): “Il campo dalla mia parte nel primo tempo era ghiacciato, ma nel secondo tempo era meglio Il rinnovo? C’è stata una lunga chiacchierata col ds De Poli ieri, in settimana ci troveremo anche col mio procuratore e vediamo di sistemare tutto ma andrà nel migliore dei modi. Dedico il gol a mia madre perché si è offerta di donare un rene a sua sorella che ne ha bisogno urgentemente”.

Ore 19.50 – Wiliam Viali (allenatore Pro Piacenza): “Per come si era messa pensavo di portare a casa i tre punti, rimane l’amaro in bocca ma tanto di cappello ai ragazzi anche perché oggi eravamo in 16 contro un organico stratosferico. Sono orgoglioso dei miei ragazzi, stanno dando tutto. Nel primo tempo abbiamo tenuto benissimo il campo, nella ripresa invece il Padova ha preso campo ma abbiamo segnato nel loro momento migliore. Volevo cambiare qualcosa per mantenere meglio il risultato ma non avevo davvero cambi, e poi Petrilli si è inventato questo gran gol…”

Ore 19.35 – Finale al Garilli: Pro Piacenza-Padova 1-1, Petrilli salva Pillon dalla prima sconfitta in pieno recupero, vantaggio firmato da Rantier al 31′. Quarto pari consecutivo per i biancoscudati

Ore 17.00 – Lega Pro girone A, terminano altre tre partite: AlbinoLeffe-Pordenone 0-2, Alessandria-Cuneo 1-0, Cittadella-Pro Patria 2-1

Ore 16.50 – (Gazzetta di Mantova) «Non ho accettato subito Mantova soltanto perché volevo capire bene, dopo il cambio del mister che c’era stato, quali erano le prospettive a Pavia. Quando l’ho capito, sono stato ben felice di venire qui. Sono contento e per me conquistare la salvezza equivarrà a vincere il campionato». Così il 27enne attaccante Mattia Marchi spiega il lungo tira e molla che l’ha visto protagonista prima dell’approdo in biancorosso. «Mantova è una piazza molto importante – aggiunge – e la società ha progetti ambiziosi per il futuro, dunque ci sono tutti i presupposti per fare bene». A livello personale, poi, Marchi si presenta così: «Sono una prima punta ma all’occorrenza gioco anche da seconda punta. Qui conosco 5-6 compagni e anche il preparatore atletico e il preparatore dei portieri: il primo impatto è stato buonissimo, sono a piena disposizione del mister e mi piacerebbe debuttare contro il Sudtirol nel ruolo di ex di turno». Il 25enne Riccardo Perpetuini, dal canto suo, arriva dalla Cremonese dopo una trattativa lampo: «È nato tutto due sere fa – spiega – e ho preso al volo questa grande opportunità. Il Mantova ha un progetto importante per l’anno prossimo e questo per me è decisivo. So che in questo momento la classifica può far paura, ma io timori non ne ho e sono certo che centreremo l’obiettivo salvezza». Ai tifosi Perpetuini si presenta così: «Prediligo giocare davanti alla difesa in un centrocampo a tre o anche a due, ma all’occorrenza posso adattarmi in qualsiasi ruolo. Sono a completa disposizione del mister».

Ore 16.30 – (Gazzetta di Mantova) La presentazione dei neoacquisti biancorossi Mattia Marchi e Riccardo Perpetuini si trasforma in Viale Te in un momento di riflessione sulla crisi dell’Acm e sulle mosse (un’autentica rivoluzione tecnica, «di cui comprendiamo i rischi») che la società sta compiendo per cercare di risolverla. Interlocutori della stampa il presidente Sandro Musso e il ds Alfio Pelliccioni, mentre mister Ivan Javorcic si era già espresso in mattinata. Sullo sfondo, la gara di domani al Martelli con il Sudtirol e il mercato che promette di portare ulteriori novità la prossima settimana. I volti nuovi. Innanzitutto nomi e numeri dei nuovi arrivati: Mattia Marchi, 27enne attaccante dal Pavia (8 presenze e 2 gol), contratto fino al 2017; Riccardo Perpetuini, 25enne regista dalla Cremonese (14 presenze), contratto fino al 2017; Andrea Cristini, 21enne difensore centrale dal Pavia (una presenza), in prestito con diritto di riscatto. I primi due si sono già allenati con la squadra e sono a disposizione per la gara di domani. Cristini, invece, ha un lieve fastidio al pube e non è stato presentato. La rivoluzione. Il presidente Musso, ringraziando Marchi e Perpetuini per «aver accettato con coraggio la sfida salvezza, lasciando squadre che avevano una classifica migliore», assicura che «il 90% del mercato è fatto». Ma non nega che potrebbe esserci qualche altro acquisto, oltre ai 5 già effettuati: «Abbiamo messo in conto che cambiare i 6/11 della squadra può essere un rischio, perché trovare l’amalgama subito non sarà facile, ma abbiamo deciso di correrlo. Purtroppo le cose non andavano e bisognava dare una scossa. C’era bisogno di aria nuova, di giocatori con la testa più libera, di nuovo entusiasmo. Noi soci siamo i primi a essere dispiaciuti per come sta andando questa stagione, abbiamo fatto anche autocritica ma stiamo cercando di fare di tutto per rimediare: non esiste che il Mantova retroceda». Marcolin. Al campo Musso arriva con al fianco l’amico Dario Marcolin, che sta avendo un ruolo di primo piano nel mercato biancorosso: «Vi chiarisco subito che Marcolin non sarà l’allenatore del Mantova – dice il presidente -. È un amico e in questo momento delicato ci sta dando una mano concreta sul mercato. Ringrazio lui e ringrazio anche Pelliccioni, che sto facendo ammattire perché – pur non intendendomi di calcio – ho voluto capire a fondo ogni singola mossa di questa campagna. Sappiamo che la strada resta fortemente in salita, ma siamo sicuri che alla fine ci salveremo. L’importante è stare uniti, non disunirsi e non piangersi addosso». Otto in uscita. Incalzato sul tema mercato, Musso dice che «ora ci si dovrà concentrare sulle uscite, anche per motivi di bilancio, poi magari ci potrà essere qualche altro arrivo». E sul mercato, dopo la partenza di Foglio e Puccio, sono ora Anastasi, Momentè, Dalla Bona, Beretta, Gavazzi, Sereni, Scalise e Lombardo. Il ds Alfio Pelliccioni ammette di «non aver mai cambiato tanto a gennaio nella mia carriera», ma invita i tifosi a dare una mano e a capire che «da febbraio per noi inizierà un nuovo campionato». Il mercato. Anastasi potrebbe andare alla Pistoiese o al Padova, Momentè è richiesto dal Bassano, Dalla Bona dall’Albinoleffe, Beretta da Tuttocuoio e Pordenone, Gavazzi da Sudtirol (favorito), Pordenone e Santarcangelo. Sereni o Scalise potrebbero finire al Siena in cambio della punta Mendicino. Se tutte le cessioni andassero in porto, al Mantova mancherebbero ancora almeno un centrocampista e due terzini. Chi gioca? In tutto ciò, domani c’è da sfidare il Sudtirol. Ed è difficile immaginare che Javorcic mandi in campo i giocatori in partenza. Il tecnico comunque si tiene i dubbi fino alla fine: «Deciderò in base alle sensazioni che mi daranno i ragazzi in campo. I neoacquisti? Sono giocatori di buona caratura tecnica e di personalità, che ci potranno sicuramente dare una mano. Quanto c’è di mio in questa rivoluzione? Mi confronto sempre con la società, ma nel rispetto dei ruoli. Io alleno la squadra che il club mi mette a disposizione».

Ore 16.00 – Lega Pro girone A, termina la prima gara della diciannovesima giornata: Bassano-FeralpiSalò 1-2.

Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia capolista al gran completo per il big match del 23. turno in casa della Virtus Vecomp. A Verona, contro i rossoblu del quartiere Borgo Venezia (domani ore 14.30 stadio Gavagnin-Nocini), gli arancioneroverdi affronteranno «una formazione che ha tanti strumenti per metterci in difficoltà, anche di più del Campodarsego che è la nostra prima inseguitrice – inquadra gli scaligeri il mister lagunare Giancarlo Favarin -. La Virtus ha giocatori forti fisicamente, un centrocampo tecnico e un attacco di qualità. Una cosa è certa, non sarà come a Sacile (gara vinta 7-1 da Soligo e soci, ndr), i veronesi faranno la partita della vita come sempre capita del resto contro il Venezia». Favarin ha ampia possibilità di scelta in tutti i reparti, come sempre soprattutto in attacco dove Fabiano e Carbonaro sembrerebbero pronti al rientro da titolari, anche se non ci si stupirà qualora l’allenatore pisano riconfermasse lo stesso undici (con Lattanzio e Volpicelli assieme a Serafini e Innocenti) che ha piegato seppur in extremis il Monfalcone. «Il morale è alto e siamo carichi perché consapevoli che superare in un certo modo le due trasferte consecutive significherebbe togliere molte speranze a chi ci insegue. Abbiamo tutto per continuare a spingere sull’acceleratore». Per il resto ballottaggio sulla corsia difensiva di destra tra Ferrante e Luciani.

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Ci aspetta una trasferta insidiosa ma noi vogliamo portare a casa i tre punti e rimanere in testa al campionato». Domani il Venezia scende in campo a Verona (ore 14,30) per la sfida contro la Virtus Vecomp e a suonare la carica è Evans Soligo.
«Incontriamo la squadra che a inizio stagione era accreditata come la nostra principale contendente, anche se poi è venuto fuori il Campodarsego e la Virtus è un po’ più attardata in classifica». La squadra veronese, costruita per centrare l’obiettivo promozione, ora si trova in zona playoff ma in bilico: con 37 punti è quinta, appaiata al Tamai, con 16 lunghezze di svantaggio rispetto agli arancioneroverdi. «Sicuramente loro vorranno fare il risultato, giocano in casa e affrontano il Venezia, che rimane la squadra da battere — osserva l’esperto centrocampista arancioneroverde — abbiamo capito che non c’è una partita facile, tutti vogliono metterci in difficoltà. Noi abbiamo preparato la partita nel migliore dei modi, vogliamo partire forte e sbloccare il risultato. E’ quel che cerchiamo di fare in tutte le partite, poi non sempre ci riusciamo e capita, come con il Monfalcone, di dover soffrire fino alla fine. Ma quel che conta è ritrovarci con i tre punti alla fine dei 90 minuti». La Virtus Vecomp arriva da tre pareggi consecutivi, con Luparense, Montebelluna e Monfalcone, una ragione in più perché la squadra del presidente-allenatore Gigi Fresco punti al riscatto proprio contro il Venezia. Ma gli arancioneroverdi non possono permettersi battute d’arresto, perché il testa a testa con il Campodarsego (a -2) continua. Averli sorpassati ha rovesciato la prospettiva, ma non basta. «Di certo loro non possono permettersi di sbagliare — analizza il centrocampista — ma nemmeno noi possiamo permetterci passi falsi. Vogliamo continuare a stare davanti fino allo scontro diretto». Il Venezia ha due trasferte consecutive molto delicate, perché dopo Verona ci sarà la Luparense mentre per il Campodarsego sulla carta gli impegni dovrebbero essere più agevoli (trasferta contro la Triestina e poi in casa con il Dro). E la pressione per gli arancioneroverdi di certo non manca. «Ma questo per noi non è un problema. Chi è venuto qui per vestire la maglia del Venezia sapeva fin dall’inizio quale sarebbe stato l’obiettivo. E il fatto di avere una squadra avversaria che ci tiene testa per noi è più uno stimolo che un motivo di pressione, perché abbiamo ben chiaro quale deve essere il traguardo finale». Il centrocampista di Marghera è uno dei punti di riferimento dietro gli attaccanti, e mister Giancarlo Favarin si affiderà quasi certamente a lui anche domani. «E’ una posizione in cui mi trovo bene — aggiunge Soligo — non è la prima volta che mi capita in carriera. Poi, quando arrivano i risultati positivi, tutto riesce più facilmente». Per la formazione di domani potrebbero esserci dei cambiamenti rispetto agli undici scesi in campo domenica scorsa. Sono infatti di nuovo disponibili Fabiano e Carbonaro, che entrano così in ballottaggio il primo con Volpicelli e il secondo con Lattanzio, visto domenica nel ruolo di prima punta. In difesa mister Favarin ha di nuovo facoltà di scelta, avendo recuperato Ferrante, Luciani e Di Maio. Tra Ferrante e Luciani tutto starà a valutarne le condizioni, per mandare in campo il giocatore più in forma. L’unico non disponibile sarà Marcolini e, con una rosa di 25 giocatori «arruolabili» non sarà facile mandarne ben cinque in tribuna.

Ore 15.10 – (La Nuova Venezia) Obiettivo Virtus per il Venezia, ostacolo impegnativo da scavalcare, al di là dei punti che separano in classifica le due squadre. Favarin ha ampia scelta a sua disposizione, solo Marcolini deve aspettare ancora qualche giorno per essere disponibile, ma in quel ruolo capitan Soligo e Calzi garantiscono ampia copertura al tecnico pisano. Tante certezze nella formazione, alcuni ballottaggi, garantiti dal recupero di Ferrante, Luciani e Di Maio in difesa. «La Virtus Verona è un’ottima squadra» ha puntualizzato ieri Giancarlo Favarin, «non a caso era indicata all’inizio della stagione tra le tre-quattro formazioni che potevano lottare per i primissimi posti in classifica. Adesso è tagliata fuori dalla lotta per la promozione, però domani giocherà contro di noi la partita della vita. Fare bella figura contro il Venezia può essere una vetrina importante per chiunque. Credo sia la squadra con il potenziale più alto, superiore anche al Campodarsego, quindi quella che può creare più problemi a chiunque se in giornata di grazia». Massimo rispetto per la Virtus Verona, battuta (2-1) all’andata a San Donà di Piave quando le due squadre si presentarono a punteggio pieno allo scontro diretto. «Ha centrocampisti con buona tecnica e attaccanti di qualità» aggiunge Favarin, «oltre a essere guidata da un tecnico che conosce questa categoria e questo girone come pochi altri. Sappiamo che ci aspetta una partita molto impegnativa, ma vogliamo continuare la striscia vincente. Dovessimo trovarci ancora davanti al Campodarsego dopo le due trasferte a Verona e San Martino di Lupari, daremo un segnale importante». Il Venezia ritrova sulla sua strada anche Alba, meteora lo scorso anno nella rosa arancioneroverde, poco utilizzato da Dal Canto, mai da Serena, fino al ritorno alla casa madre. «Per la serie D Alba è un giocatore molto valido, non so poi se poi i nostri avversari potranno recuperare Mensah in attacco, però poco importa. Mi aspetto una Virtus Verona che cercherà di farci lo sgambetto e rispetto alle ultime partite magari ci concederà qualche spazio in più. Dovremo fare molta attenzione alle loro ripartenze, sul suo campo la Virtus non ha quasi mai sbagliato un colpo». Solo la Triestina è passata (2-1). «Ci può stare, una tantum, ho visto quella partita al video, il secondo gol arrivò in contropiede alla fine dopo che pochi minuti prima i giuliani avevano pareggiato su rigore. La Virtus in casa riesce ad esprimersi quasi sempre al meglio delle sue possibilità». La partita tra Virtus Verona e Venezia sarà diretta da Michele Ruggiero della sezione di Roma 1.

Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) Ha un Martin in più nel motore Bruno Tedino per la trasferta odierna a Bergamo. E il tecnico neroverde si gode il primo innesto ufficiale del mercato invernale. Anche perché ha già avuto modo di apprezzarne le doti ai tempi in cui guidava la Primavera del Treviso. «Lo conosco da 12 anni – fa sapere il tecnico neroverde –, è un ottimo sinistro, che garantisce una grande spinta sulla fascia. Si è già messo a disposizione del gruppo dimostrando grande spirito di sacrificio». E oggi sarà schierato titolare, al posto dell’infortunato De Agostini. In una partita che Tedino non ha alcuna intenzione di sottovalutare, nonostante i 15 punti di distacco tra le due squadre. «E’ proprio la loro voglia di risalire la china che dobbiamo temere. Saranno affamati, ma noi dobbiamo dimostrare di esserlo più di loro, giocando con grande umiltà. Se ci riusciremo, penso che ci siano buone possibilità di ottenere un risultato positivo. Viceversa, la partita può diventare molto rischiosa». Tedino non si fida dei numeri e tanto meno della poca consistenza della rosa dell’Albinoleffe. «Hanno giocatori magari poco esperti, ma di talento. E con Girardi (ex Benevento e Taranto) hanno aumentato il loro peso offensivo. Sta a noi giocare con la giusta concentrazione, a prescindere dalle qualità dell’avversario». Difficile, però, tenere la testa solo sul campo, quando fuori ancora imperversano le voci di mercato, arrivato alla stretta finale. «L’intenzione della società – commenta il mister – è di non cedere nessuno. Ma la prossima sarà comunque una settimana di grandi trattative. In entrata? Ho già avuto modo di dire che in difesa servirebbe un tassello. Ma con l’arrivo di Martin e se i tempi di recupero di De Agostini e Marchi, che a fine mese dovrebbe cominciare a lavorare con i compagni, saranno confermati, potremmo anche rimanere così». Sull’altro versante, l’Albinoleffe si è di recente rinforzato con gli arrivi dell’esterno Ferretti (ex Milan, classe ’94) e il mediano Legras (’90) ex Barletta.

Ore 14.20 – (Messaggero Veneto) A caccia del tris, per spaventare le pretendenti a un posto nei play-off. Ma pure massima attenzione, perchè l’Albinoleffe, odierno (fischio d’inizio alle 15) avversario del Pordenone, nonostante il penultimo posto in classifica, è squadra pericolosa. Come ha di recente dimostrato sul difficile campo di Bolzano, rimontando un doppio svantaggio. Teatro. Questa sorta di derby delle ripescate, che hanno preso strade al momento molto differenti, si giocherà in uno stadio, l’Atleti azzurri d’Italia, che è palcoscenico da serie A, essendo la casa pure dell’Atalanta. Inevitabile che la mente torni all’impresa già compiuta in questa stagione dai neroverdi in un altro teatro della massima serie: il Mapei stadium, espugnato con un eloquente 4-1 inflitto alla Reggiana. Può servire anche questo precedente a caricare Pederzoli, al rientro, e compagni in una trasferta trabocchetto. Che però potrebbe tramutarsi in un vero e proprio trampolino di lancio, centrando la terza vittoria consecutiva, dopo le affermazioni con Giana e Pro Piacenza. Novità. Sarà un Pordenone diverso rispetto all’ultima sfida con gli emiliani, vinta di misura. Anche in virtù dell’innesto già noto da giorni, ma di cui solo ieri si è avuto l’ufficialità: il difensore pasianese Marco Martin (classe ’87) è un nuovo giocatore neroverde. Arriva in prestito dal Pavia (nel suo curriculum anche il Pescara in serie B con Zeman in panchina) e sarà subito schierato dal primo minuto. «Cercavo una nuova sistemazione – fa sapere il neo ramarro – e Pordenone mi è sembrato la soluzione migliore. Una bella realtà, organizzata, una squadra che propone un buon calcio, un gruppo sano. Pederzoli, mio ex compagno a Bolzano, me l’ha confermato: Alex è stato importante nella mia scelta». Dubbio. Pederzoli che, come detto, si riprenderà le chiavi del centrocampo dopo aver scontato due giornate di squalifica. La mediana, sulla carta, titolare quella di cui potrà finalmente disporre oggi Tedino, con l’ex Pavia in mezzo e Mandorlini e Pasa ai suoi lati. Difesa confermata con la novità Martin al posto dell’infortunato De Agostini, mentre in avanti dubbio tra Finocchio, match-winner domenica scorsa, e Strizzolo, per completare il tridente con Cattaneo e Filippini.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il vantaggio: giocare prima di Cittadella e Alessandria, in modo tale da poter già mettere pressione alle due dirette concorrenti per la promozione in serie B. Il problema: le assenze (Germinale, Maistrello, Fella ormai sul piede di partenza e Gargiulo) con cui ormai il Bassano convive da settimane e il mercato che continua a produrre tante chiacchiere che magari disturbano un po’. Pochi i cambiamenti concreti rispetto al canovaccio di base. Si gioca alle 14 al Mercante, l’avversario è il Feralpisalò di Aimo Diana che rappresenta sempre una scheggia impazzita all’interno della zona promozione: avversario in grado di battere chiunque e di mettere in seria difficoltà qualsiasi concorrente. «Conosciamo le caratteristiche del Feralpi — sottolinea Stefano Sottili — i numeri spiegano con chi avremo a che fare. Dovremo mettere loro pressione quando sono in possesso palla, tenere i ritmi alti e non lasciare spazi. È una squadra che fa gioco e può metterci in difficoltà: se non dovessimo riuscire a segnare dovremo continuare a fare quello che sappiamo senza crearci problemi. È la terza o quarta partita in cui ci troviamo di fronte una squadra della parte alta della classifica, avversarie contro cui anche i dettagli sono fondamentali. Dovremo fare una partita attenta senza però abbassare troppo il baricentro, altrimenti ci faremmo del male da soli. Sarà un match dai buoni ritmi, sia noi che loro proviamo a fare gioco e questo di solito favorisce lo spettacolo». In attesa di novità dal mercato, Sottili dedica un pensiero anche all’impresa dell’Alessandria, che ha conquistato lunedì la semifinale di Coppa Italia. «Ero al Picco – sorride Sottili – e devo fare i complimenti all’Alessandria, un’impresa del genere dà lustro a tutta la categoria e conferma ancora una volta il valore molto alto del girone e della Lega Pro più in generale».

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sei punti in quattro giorni hanno ridato forza e fiducia ad un Vicenza che aveva finito l’anno con il morale sotto i tacchi. Nel calcio la vittoria è la miglior medicina ma adesso è necessario dare continuità ai risultati. E al San Nicola, contro il Bari, non sarà davvero cosa facile. «Abbiamo fatto un passo in avanti, eravamo in apnea e ora respiriamo un po’. Però la strada è ancora lunga — spiega Pasquale Marino — prima della sosta avevo detto che non potevamo essere diventati brocchi tutti quanti e che avevamo bisogno di ricompattarci e di ripartire. La sosta è servita per ricaricarci, per lavorare bene, ci ha concesso di recuperare diversi giocatori importanti. Adesso ho la possibilità di scegliere e questo aumenta la competizione all’interno del gruppo e fa sì che tutti si allenino al massimo». Dopo due vittorie parlare di svolta è senza dubbio prematuro ma il Vicenza visto a Perugia ha giocato con ben altro piglio. «Per il tipo di squadra che siamo, predisposta al gioco e al fraseggio, è importante scendere in campo con serenità e convinzione — spiega l’allenatore del Vicenza — nelle ultime due partite, al di là del risultato, la squadra ha mostrato personalità ed è un segnale importante». A Bari, oltre a Moretti ed Ebagua, ci sarà anche Bellomo, arrivato in settimana dall’Ascoli. «Con Bellomo è stata colmata una partenza importante di un calciatore e di una persona perbene come Cinelli — sottolinea Marino — Bellomo rispetto a Cinelli ha caratteristiche diverse ma in un centrocampo a tre ci sta e saprà darci una grossa mano». Il centrocampista barese sarà, insieme a Galano e Ebagua, l’ex della partita, contro un Bari che punta deciso alla serie A. «Che il Bari sia stato costruito per puntare alla promozione diretta non è un segreto — precisa Marino — dispongono di un attacco fortissimo e contro di loro sarà dura». Facile però non sarà nemmeno per il Bari che il nuovo tecnico Andrea Camplone sta cercando di rilanciare nelle zone alte della classifica. «Tutti noi sappiamo che abbiamo obblighi importanti — dice — abbiamo una rosa competitiva e prima di tutto dobbiamo pensare a noi stessi, ad esprimerci al meglio. Il Vicenza è avversario ostico, noi dovremo impostare la partita sviluppando la nostra manovra con grinta e determinazione, ma con la giusta tranquillità». E Camplone pone l’accento anche sul buon momento che sta attraversando la squadra di Marino. «Il Vicenza viene da due risultati importanti, si è mosso bene sul mercato e si presenterà con gli ex Bellomo, Galano ed Ebagua che vorranno mettersi in mostra in uno stadio che li conosce bene. Gli ostacoli saranno tanti ma noi dobbiamo vincere».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Testa-coda. Prima contro ultima. Sulla carta, non c’è partita tra Cittadella e Pro Patria, con le due squadre distanti ben 27 punti in classifica, ma proprio in questo genere di incontri la prima della classe ha tutto da perdere, specie giocando tra le mura amiche con l’obbligo di rifarsi dalle due ultime sconfitte consecutive. E difatti Roberto Venturato mette subito le mani avanti, guardingo: «Conosciamo la nostra posizione, ma quella con la Pro Patria sarà una delle sedici finali che ci attendono da qui alla fine della stagione, e non bisogna mai sottovalutare nessuno, tantomeno la squadra lombarda che non è certo quella di inizio stagione, quando doveva ancora plasmare la propria rosa. Ha cambiato allenatore, si è rinforzata strada facendo, e i numeri delle ultime uscite parlano chiaro: in otto gare la Pro Patria ha subito soltanto 3 gol». Il tecnico granata elenca i punti di forza dell’avversaria odierna: «Il nuovo allenatore, Pala, ha grande esperienza ed è molto bravo. È riuscito a costruire una buona squadra, compatta che sa difendersi bene. I giocatori corrono molto e sanno attaccare in maniera sensata. Il Cittadella deve quindi avere grande rispetto per gli avversari, e mantenere un profilo umile». I granata, però, devono approfittare dei due turni casalinghi consecutivi, cercando di capitalizzare il massimo: «Il fattore campo è sempre meno determinante, ma è chiaro che il Cittadella debba sfruttare l’occasione, per dare un segnale forte al campionato». All’Alessandria, soprattutto, la prima delle inseguitrici, che sta sbalordendo tutti in Coppa Italia ma che potrebbe sperdere energie preziose nella competizione: «Ha una rosa importante, non penso che la Coppa possa affaticare la rosa, anzi: giocare certe partite ti dà forza ed entusiasmo. Lotteremo con l’Alessandria ma non solo, ci sono altre realtà come Bassano, Feralpisalò, la stessa Reggiana che penso possa rientrare. In questo momento, però, il Cittadella deve pensare solo a se stesso». L’infortunio di Bobb, aggiunto a quello di Paolucci, mette il centrocampo in emergenza, ma Venturato non si spaventa: «Quello di Bobb è molto grave, mi spiace per il giocatore. Abbiamo comunque la fortuna di avere una rosa all’altezza, un gruppo di giocatori che lavora con grande intensità e voglia». Adesso Lora avrà la possibilità di giocarsi le proprie carte: «Si è sempre impegnato negli allenamenti – spiega Venturato -. Anche lui negli ultimi anni è stato bersagliato dagli infortuni, ora sta bene». Servirà quasi certamente un innesto in mediana, ma il tecnico guarda oltre: «Sul mercato non parlo, né pretendo niente dalla società, sono sereno con la rosa dei giocatori che ho a disposizione, so cosa possono offrirmi e li stimo tutti, dal primo all’ultimo». Per la formazione, Nava dovrebbe essere confermato in difesa nonostante il rientro di Salvi dalla squalifica. In mediana sicuro il trio Schenetti-Iori-Lora, con Chiaretti a supporto delle punte. Litteri è inamovibile, poi ogni opzione è valida, anche se Bonazzoli potrebbe spuntarla sugli altri: la sua fisicità in una partita che si prospetta con pochi spazi, è certamente utile alla causa granata.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Un impegno da non sottovalutare quello di oggi del Cittadella. Difficilmente riuscirà a salvarsi, anche alla luce delle probabili penalizzazioni legate all’inchiesta «Dirty soccer», ma la Pro Patria è comunque lontana parente della squadra arrendevole di inizio stagione. Per limitarsi a qualche numero sul cammino recente dei lombardi, nelle ultime otto partite hanno perso solo due gare e subìto in tutto quattro gol, sconfiggendo la Cremonese e costringendo al pareggio a reti bianche avversarie di rango come la Reggiana e, nell’ultimo turno, il Pavia. Con il mercato di gennaio, inoltre, i bustocchi hanno cambiato volto, con sei innesti tra cui elementi del calibro di Inacio Pia, oggi indisponibile, e Santana, (insieme a loro il portiere Zanotti, il trequartista Vettraino e le punte Ravasi e Guercilena) che alzano non poco il tasso tecnico della compagine guidata da Alessio Pala.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) “In cauda venenum” dicevano i latini, che qualcosa ne sapevano. “Il veleno sta nella coda”. E la pensa così pure Roberto Venturato, consapevole di come la sfida odierna tra la capolista Cittadella e la Pro Patria ultima in classifica sia ben più insidiosa di quanto non possano fare immaginare i 27 punti che separano le due formazioni e sicuramente molto diversa rispetto alla gara d’andata, vinta senza eccessivi patemi da Iori e soci per 3-1 (doppietta di Chiaretti e rete di Litteri), a Busto Arsizio. «Difficile segnarle». «Affrontiamo la squadra che nelle ultime otto giornate ha subìto meno gol (4, ndr), ed è un dato che significa molto: ci troveremo davanti una delle formazioni capaci di difendere meglio e che corrono di più», spiega il tecnico granata alla vigilia. «Non solo: come sappiamo la Pro Patria, dopo il ripescaggio della scorsa estate, ha incontrato qualche problema all’inizio del suo percorso, ma si è rinforzata nel corso del torneo e ha cambiato allenatore, affidandosi ad un tecnico esperto e con idee chiare in testa come Pala. Tutti motivi che mi spingono a dire che va affrontata con rispetto e umiltà». L’ora di… Lora. In mezzo al campo le scelte sono per certi versi obbligate, con Lora che, dopo gli infortuni di Bobb e Paolucci, dovrebbe per la prima volta nel campionato partire nell’undici iniziale, mezz’ala sinistra nel 4-3-1-2 su cui punta Venturato. «Dispiace molto per quanto è accaduto a Yusupha (Bobb, ndr), un ragazzo che si stava comportando molto bene e che resterà fuori a lungo, ma lo abbiamo sostituito la scorsa settimana e lo faremo anche in questa. Lora? Viene da due anni di infortuni ma ha sempre lavorato con serietà, potrebbe essere il suo momento». Proprio Filippo era uno dei giocatori in predicato di poter cambiare aria per trovare più spazio, ma è chiaro che, nella situazione attuale, avrebbe poco senso privarsi di un elemento con le sue caratteristiche. Il tecnico di Atherton, dal canto suo, non chiede nulla al mercato di riparazione: «Sono assolutamente sereno con i giocatori a disposizione. Ci mancano alcuni uomini, ma non sono preoccupato, quella del Cittadella è una rosa di “titolari”». Attenti a Santana. In attacco, contro un avversario teoricamente molto coperto, si fa spazio l’ipotesi del ricorso alla “coppia pesante”, con Bonazzoli schierato accanto a Litteri, mentre in difesa la new entry Nava potrebbe essere riconfermato sulla corsia di destra, dopo la prova di personalità offerta a Cuneo. La Pro Patria dovrebbe scendere in campo con un modulo speculare a quello del Citta, in cui l’uomo di maggior classe è sicuramente il neoacquisto Santana, 34enne fantasista argentino, che ha militato a lungo in Serie A, facendo vedere le cose migliori alla Fiorentina. Contro il Pavia, nello 0-0 dello scorso turno, è stato utilizzato da trequartista, ma al Tombolato potrebbe essere impiegato da seconda punta. «Il Cittadella segna tanto, ma al tempo stesso concede qualcosa dietro. Noi dovremo cercare di essere più propositivi, perché difendendoci ad oltranza presto o tardi finiremmo con il prendere gol», ha sottolineato Pala nella conferenza-stampa di ieri a Busto Arsizio, prima di lodare Christian Jidayi, fratello dell’ex biancoscudato William: «Con lui davanti alla difesa siamo più coperti, perché si tratta di un difensore aggiunto». La Coppa slitta. La qualificazione dell’Alessandria alle semifinali della Tim Cup (la gara d’andata di Alessandria-Milan si giocherà martedì prossimo) ha costretto la Lega a posticipare a mercoledì 10 febbraio Cremonese-Alessandria, match valido per gli ottavi di Coppa Italia Lega Pro. Proprio in quella data era inizialmente prevista la partita dei quarti, in cui il Cittadella avrebbe dovuto affrontare la vincente fra le due. L’impegno slitta così a data da destinarsi.

Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) La prima di sedici finali. Sarà pure una banalità ma Roberto Venturato non ha alcuna voglia di sottovalutare la Pro Patria, fanalino di coda del girone eppure spesso capace di portare via punti a più di un avversario. Se poi si aggiunge che mezzo centrocampo titolare (Paolucci e Bobb sono ko) è ai box, la partita odierna al Tombolato (ore 15) può diventare la classica buccia di banana, soprattutto ripensando alle ultime due sconfitte interne con Feralpisalò e Sud Tirol. «Ci sono numeri che ci aiutano a capire contro chi giochiamo — attacca Venturato — visto che la Pro Patria è la squadra che nelle ultime otto partite ha preso solo 3 gol. È arrivato un tecnico che ha grande esperienza ed è molto bravo. In questo momento la Pro Pattia si difende bene, corre molto e attacca in maniera sensata, dobbiamo avere grande rispetto e grande umiltà. Sarà una partita molto importante, ci giochiamo sedici finali e siamo attesi dalla prima di questa lunga serie». Mezzo centrocampo ha alzato bandiera bianca, oggi può essere arrivato il momento di Filippo Lora. «A me dispiace molto per il grave infortunio di Bobb — sospira Venturato — perché era un valore aggiunto per la nostra formazione e stava giocando bene. L’ infortunio che ha patito è, purtroppo, molto serio e di questo bisogna prendere atto». Ma Venturato allo stesso tempo è perfettamente consapevole di avere a disposizione una rosa di altissima qualità.«Abbiamo però moltissimi titolari, ho la fortuna di aver un gruppo che lavora con grande voglia ed intensità. Può essere arrivato il momento di Lora, che ha fatto molte presenze si è sempre allenato bene. La Pro Patria è una squadra che ha avuto difficoltà nella fase iniziale, sappiamo tutti le vicende relative alla loro iscrizione avvenuta all’ultimo in settembre, ma ora sono una squadra competitiva».

Ore 11.20 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Diniz, Sbraga, Favalli; Ilari, Corti, Bucolo, Petrilli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Dove si attende di vedere i progressi biancoscudati? «Soprattutto nello sviluppo della manovra, nel senso di non perdere palla in uscita perché comporta sempre dei rischi. Le tre occasioni concesse alla Reggiana sono nate proprio da queste situazioni, ci vuole maggiore attenzione. E bisogna anche migliorare nel pressing al portatore di palla avversario: domenica eravamo sempre in ritardo e siamo andati in difficoltà». Passando alla squadra, detto di Petrilli, l’altro osservato speciale è Neto Pereira che ha svolto tutta la rifinitura dopo una settimana nella quale si è allenato a corrente alternata. «Ha avuto qualche problema, verificheremo le sue condizioni. Ma dipende da lui dato che conosce il suo fisico meglio di chiunque altro». Quanto all’ultimo arrivato, ossia De Risio, prima di entrare a pieno regime nei meccanismi della squadra è necessario un pò di rodaggio. «Non si deve mai buttare la gente allo sbaraglio, anche perché viene da un ambiente diverso nel quale si allenava su campi in erba sintetica. E ci vuole tempo e pazienza per integrarlo nella squadra».

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Sarà una gara molto sentita da entrambe le parti perché loro stanno lottando per la salvezza, mentre noi lottiamo per tirarci fuori quanto prima da questa situazione di classifica e raggiungere acque tranquille, che ci consentirebbe di esprimere anche un calcio migliore. Una volta raggiunte, vediamo se possiamo dire la nostra o meno per altri obiettivi, ma adesso restiamo concentrati sull’immediato». Acque tranquille, diceva. Per arrivarci al più presto sarebbe ideale centrare due successi nelle trasferte in serie che vi attendono, o almeno portare a casa quattro punti. «Intanto pensiamo a ottenere il massimo con la Pro Piacenza». Rispetto alla sfida con la Reggiana, è presumibile attendersi una gara tatticamente diversa con la Pro Piacenza. «Sì, sarà molto diversa dato che loro lasciano pochi spazi, dobbiamo essere abili e avere la pazienza di trovare il varco giusto. Stando però attenti anche alle loro ripartenze. Mi auguro che il campo non sia ghiacciato dato che sarebbe un danno per noi. Se è invece in buone condizioni, possiamo sviluppare il nostro gioco».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Nel nuovo anno ha raccolto finora pareggi con Alessandria e Reggiana e il Padova punta oggi a fare il colpo grosso per regalarsi il primo acuto pieno del 2016. La trasferta con la Pro Piacenza, compagine staccata di due punti in classifica, è la prima di due trasferte di fila (l’altra con il Lumezzane sabato prossimo) dalle quali i biancoscudati sono chiamati a cambiare marcia sul piano dei risultati per dare un volto più interessante e sereno alla propria graduatoria. Insomma, serve un segnale forte per tornare a riassaporare il gusto del bottino pieno che manca dalla trasferta con la Giana Erminio (13 dicembre). Anche se c’è un piccolo intoppo: nel corso della rifinitura Petrilli ha accusato un leggero acciacco rientrando anzitempo negli spogliatoi, e il suo impiego potrebbe non essere scontato. Ecco le aspettative per questa trasferta di Bepi Pillon che si è intrattenuto con i cronisti prima di dirigere l’allenamento. «È importante pensare a questa partita e va presa nel modo giusto. Voglio vedere una prova diversa rispetto a quella con la Reggiana e sono sicuro che se facciamo la prestazione, alla fine arriva anche il risultato».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Quattro invece i successi esterni che, uniti a un pareggio, portano a un totale di tredici punti. Anche l’attacco funziona meglio in formato esportazione, con solo quattro reti interne (hanno fatto peggio a quota tre Pro Patria e Renate) e più del doppio (nove) in trasferta. Oggi potrebbe così registrarsi l’inversione di tendenza per una delle due squadre, attualmente distanziate in classifica di un solo punto. Quanto alle formazione, la Pro Piacenza dovrebbe confermare il consueto modulo 4-3-1-2, ma resta l’incognita su chi verrà impiegato in cabina di regia per la contemporanea assenza per squalifica dell’esperto Carrus e del suo sostituto Aspas. In mediana dovrebbero trovare spazio Schiavini, Maietta e Barba, con Martinez alle spalle del duo d’attacco formato da Rantier e Alessandro. In campo anche il terzino sinistro ex Pavia Denny Cardin, arrivato nel mercato di riparazione, indisponibili Sall e Rieti, mentre la punta Cristofoli è stata ceduta giovedì al Cuneo.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Fattore campo questo sconosciuto nel girone settentrionale della Lega Pro. Dopo 18 giornate e 162 partite finora disputate, è incredibile la quasi totale coincidenza dei tre segni della schedina. 55 volte ha infatti vinto la squadra di casa, due in meno l’ha spuntata la formazione ospite e in 53 occasioni, di cui 23 a reti bianche, l’incontro si è chiuso in parità. Ancora più eloquente il dato relativo alle reti realizzate, in totale 344, per una media di 2,12 a gara. Le compagini impegnate in trasferta sono andate a segno 174 volte, quattro in più rispetto alle squadre che giocavano in casa. Curiosamente la sfida di oggi tra Pro Piacenza e Padova vede in un solo colpo la smentita e la conferma di tale regola, con i biancoscudati che se la cavano meglio all’Euganeo (quindici punti contro i nove esterni) e gli emiliani che hanno conquistato il grosso del proprio bottino in campo avverso. La formazione allenata da Viali, infatti, in casa ha vinto solo una volta – 1-0 con il Lumezzane lo scorso 10 gennaio – su nove tentativi. Sei volte ha pareggiato e due si è arresa all’avversario di turno (Alessandria e Cremonese), per un totale di nove punti.

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Sbraga, Favalli; Ilari, Corti, Bucolo, Petrilli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Tatticamente, però, dovrete giocare in altra maniera rispetto alle ultime tre gare… «Sì, sarà una sfida assai diversa perché non dovremo aspettare l’avversario. La Pro Piacenza ci lascerà probabilmente pochi spazi, e dovremo essere bravi noi ad avere pazienza e a trovare il varco giusto. Allo stesso tempo dovremo stare attenti alle loro ripartenze, perché davanti hanno tre elementi molto validi e abili nell’attaccare la profondità». Come sta Neto Pereira? «Ha avuto qualche problema in settimana, ma dipende tutto da lui: nessuno meglio di lui stesso conosce il suo fisico, dovrà dirmi se è convinto di farcela. Se non fosse così, abbiamo l’alternativa pronta: è Cunico, che in questo momento sta bene». Potrebbe arrivare anche l’esordio da titolare di Sbraga? «Può essere che sia in campo dall’inizio, ma c’è anche la possibilità che giochino entrambi, sia lui che Fabiano, con Diniz spostato sulla corsia di destra, visto che la Pro Piacenza ha da quella parte un uomo bravo nell’uno contro uno. Vedremo, ci sto ancora pensando». Lei dà sempre una grande importanza alla prestazione: non si accontenterebbe semplicemente dei tre punti? «Penso che, giocando bene e cercando di giocare a calcio, alla lunga vieni fuori. Magari puoi vincere una partita anche esprimendoti male, ma con il passare del tempo se non hai una tua identità di gioco è difficile fare strada. Credo nel bel gioco e nel lavoro: vedremo se avrò ragione».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Che cosa si aspetta dai suoi, dunque? «Che si esprimano meglio di domenica scorsa, innanzitutto. La Pro sta lottando per la salvezza, noi per cercare di tirarci fuori quanto prima da questa situazione, quindi sarà una partita molto sentita da entrambe le parti. La cosa primaria è riprendere il trend che avevamo avuto contro Bassano e Alessandria». Dove dovete migliorare? «Soprattutto nello sviluppo della manovra: tutte le situazioni pericolose che la Reggiana ha costruito sono nate dai nostri palloni persi in uscita dalla difesa. Poi c’è stato il problema della distanza tra i reparti: dovremo migliorare il pressing sul portatore di palla ed essere più corti con le linee. Infine, ci serve qualcosa di più anche sulle corsie esterne: domenica scorsa Ilari e Petrilli non erano nella loro migliore giornata, ma le giornate-no possono capitare». Match difficile? «Combattuto di certo, e per questo una delle cose che mi auguro è che il terreno di gioco non sia ghiacciato: spero di trovare un campo in buone condizioni, se non ci permettesse di giocare a calcio il Padova ne verrebbe penalizzato».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dopo i due pareggi con Alessandria e Reggiana, il Padova oggi pomeriggio a Piacenza va a caccia della prima vittoria del 2016 contro la Pro. All’andata, all’Euganeo, per Parlato arrivò la prima vittoria stagionale, mentre adesso, a distanza di un girone, i tre punti permetterebbero a Pillon e ai suoi di staccare ulteriormente la zona playout: gli emiliani inseguono a due sole lunghezze di distanza, ma sono in piena emergenza-infortuni e squalifiche e l’occasione è davvero ghiotta. Per la prima delle due trasferte consecutive è possibile l’esordio di Sbraga dal primo minuto al centro della difesa, ma i dubbi sono legati a Neto Pereira e Petrilli, entrambi acciaccati: il brasiliano non è al meglio, il secondo invece si è fermato ieri durante la rifinitura, ma le sue condizioni non dovrebbero preoccupare troppo. Sarà importante averli, nelle due gare (quella odierna, appunto, e quella di sabato 30 a Lumezzane) che possono dare nuova linfa al cammino biancoscudato. «L’importante è pensare alla Pro Piacenza, intanto», l’analisi di mister Pillon alla vigilia. «È una gara che dobbiamo affrontare nel modo giusto perché voglio una prestazione diversa rispetto a domenica scorsa: questo è l’obiettivo principale. In secondo luogo sono sicuro che, se facciamo la prestazione, arriverà pure il risultato».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Missione sorpasso, ma con gli uomini contati: la Pro Piacenza prova a superare in classifica i biancoscudati, ma mister William Viali deve fare i conti con un centrocampo ridotto all’osso e l’attacco orfano di Cristofoli, accasatosi in settimana al Cuneo. A parte i lungodegenti Sall e Rieti, entrambi fermati da infortuni al ginocchio, salteranno la sfida di oggi anche i centrocampisti Carrus e Aspas, squalificati dal giudice sportivo, e pure Schiavini, che all’ultimo minuto si è preso la febbre e rischia di dover dare forfait. Due settimane fa, contro il Lumezzane, la Pro ha portato a casa la prima vittoria interna di tutta la stagione, e non vuole fermarsi: «Nelle ultime tre partite abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato», le parole del tecnico Viali. «Pillon è stato un mio allenatore e conosco bene il suo 4-4-2. All’andata il Padova mi aveva impressionato, e credo che oggi abbia meno punti di quelli che in realtà dovrebbe avere, anche se arriva da una serie utile di sei partite». Nel 4-3-3 piacentino è possibile l’inserimento di Ruffini a terzino con l’avanzamento di Cardin in mediana, qualora Schiavini non dovesse farcela; in avanti tridente composta da Martinez, Rantier ed Alessandro. Qui tifosi. Ad Alessandria si erano presentati in 120, oggi potrebbero essere anche qualcuno in più: sono attesi circa 150 tifosi biancoscudati allo stadio Garilli questo pomeriggio. Due i pullman in partenza all’ora di pranzo, uno dell’Aicb e uno della Tribuna Fattori, con anche diverse auto al seguito.

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Ilari, Bucolo, Corti, Petrilli; Neto Pereira, Altinier.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il Pro Piacenza all’andata fu sconfitto non senza soffrire e Pillon sa bene che l’unico risultato possibile per disincagliarsi dalle sabbie mobili di metà classifica non può che essere la vittoria. «È una partita da affrontare in modo diverso rispetto alla Reggiana — chiarisce il baffo di Preganziol — sono convinto che se la prestazione sarà delle migliori verrà anche il risultato. Più si va avanti con la stagione più diventa difficile. Il primo obiettivo è quello di portarci in acque tranquille per poi giocare anche meglio. Sarà una partita combattuta, speriamo che il campo non sia ghiacciato. Dovremo stare attenti alle loro ripartenze perché davanti hanno tre attaccanti molto rapidi. Dobbiamo migliorare anche nello sviluppo della manovra, in questo abbiamo cercato di lavorare con attenzione nel corso della settimana». Neto Pereira è acciaccato, in settimana si è gestito, nella rifinitura è sembrato tutto nella norma, anche se resta in preallarme Cunico: «La valutazione andrà compiuta anche all’ultimo momento – chiude Pillon – Neto è un giocatore esperto, sa come gestirsi. In caso di problemi, ho Cunico e anche altri giocatori». Fra questi, ci sono Bearzotti e Aperi, quest’ultimo per altro tra i primi nomi «papabili» di lasciare il Padova entro la fine del mercato invernale. In attesa di Panìco, Virdis, Succi e di chissà chi altro ancora. Perchè arriveranno due attaccanti: un giovane e un esperto, la società si è convinta.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Ipotizzare che Giuseppe Pillon potesse avere problemi di abbondanza, quantomeno in difesa e a centrocampo, fino a qualche giorno fa poteva sembrare un’eresia. A scorrere, al contrario, le dichiarazioni del prepartita di Pro Piacenza-Padova, si scopre che il tecnico trevigiano sta seriamente valutando come e se impiegare il neoacquisto Sbraga con l’imbarazzo di dover procedere un’esclusione eccellente. Accanto a Diniz e al posto di Fabiano? Possibile, ma c’è anche l’opzione che oggi, alla lettura delle formazioni, l’escluso possa essere Dionisi con Diniz spostato sulla fascia destra. «Ci sto pensando — ammette Pillon — ci sono queste due opportunità che dovrò valutare. E sono contento di avere questi problemi, ogni allenatore vorrebbe avere la possibilità di fare delle scelte». Passando al centrocampo, De Risio comincerà in panchina. Il perché lo spiega Pillon, che in queste situazioni segue un canovaccio ben definito: «De Risio viene da una realtà completamente diversa rispetto a quella in cui adesso si trova — evidenzia l’allenatore trevigiano — si è sempre allenato e ha giocato sul sintetico, ha avuto anche qualche piccolo contrattempo e, per questo, il suo inserimento dovrà essere graduale. Penso che sia la cosa migliore».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 35, Alessandria e Bassano 32, FeralpiSalò 31, SudTirol 30, Pavia e Pordenone 28, Reggiana 26, Cremonese, Giana Erminio e Padova 24, Cuneo 23, Pro Piacenza 22, Lumezzane 19, Mantova 17, Renate 16, AlbinoLeffe 13, Pro Patria 8.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la diciannovesima giornata: Ore 14.00 Bassano-FeralpiSalò 0-0. Ore 15.00 Alessandria-Cuneo 0-0, AlbinoLeffe-Pordenone 0-0, Cittadella-Pro Patria 0-0. Ore 17.30 Giana Erminio-Renate 0-0. Domani, ore 15.00 Mantova-SudTirol. Domani, ore 17.30 Pavia-Cremonese. Lunedì, ore 20.30 Reggiana-Lumezzane.

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Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 22 gennaio: rifinitura per i Biancoscudati, si ferma precauzionalmente Petrilli.




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