«Prendere due attaccanti, uno giovane e uno esperto, è una strada percorribile. La situazione è in evoluzione». Non solo il talento genoano Panico per rinforzare il reparto avanzato, ma anche un profilo con qualche anno di esperienza in categoria. È il presidente Giuseppe Bergamin, passato alla Guizza a fare visita alla squadra, a svelare che la società si sta muovendo su due fronti e ieri Fabrizio De Poli era in missione fuori regione. «Speriamo di dare nell’ultima settimana di mercato un tocco di qualità. Se dotato tecnicamente il giovane può starci come alternativa alle due punte che abbiamo: Panico non è fisicamente aitante, ma è bravo. Quanto alla punta esperta può darci qualcosa in più in termini di tranquillità: l’ideale sarebbe un giocatore con massimo 25-26 anni che torni utile anche nella prossima stagione dato che se vogliamo puntare a fare meglio di quest’anno dobbiamo iniziare a formare adesso la squadra».
Con riguardo a Panico, non manca un’indiscrezione: il Padova lo vorrebbe per diciotto mesi, il Genoa è disposto a girarlo solo fino a giugno nell’ottica in estate di darlo eventualmente in prestito a un club di serie B. L’arrivo di almeno una punta è indispensabile anche per salvaguardare la condizione fisica migliore di Neto Pereira, che di tanto in tanto è vittima di qualche affaticamento muscolare come con la Reggiana. Eloquente Bergamin. «Se ha dietro un altro attaccante magari non gioca tutta la partita, ma fa settanta minuti e lo risparmiamo un pò. Neto sta bene, con la Pro Piacenza non è a rischio, ma è un giocatore che sul piano fisico va gestito in maniera adeguata». Spostando l’attenzione sul campionato, il patron biancoscudato torna sul pareggio con la Reggiana. «Non sono rimasto soddisfatto. Al di là del valore dell’avversario che ha giocato la palla meglio di noi nel primo tempo, nella ripresa è venuto un pò meno da parte nostra il credere nella vittoria. Abbiamo corso e lottato, ma non ho contato neanche un’occasione da gol, e non si può considerare come tale il tiro di Altinier. Non abbiamo costruito niente davanti in termini di opportunità, mi aspettavo qualcosa di più».
I biancoscudati sono attesi da due trasferte di fila: domani con la Pro Piacenza, e sabato 30 gennaio con il Lumezzane. «Sono fondamentali per capire se possiamo sperare o meno di avvicinarci alle squadre davanti, mi auguro di fare almeno quattro punti. Il nostro obiettivo resta quello di raggiungere una zona di classifica tranquilla, anche se c’è sempre il tarlo in testa di dire che se vinci le prossime due-tre partite, non si sa mai dato che davanti sembrano aspettarci. La speranza c’è perché tutto può succedere e il ruolo di inseguitore può essere un vantaggio sul piano psicologico. Ma bisogna vincere le prossime due partite, altrimenti per quest’anno ci mettiamo il cuore in pace e nelle restanti gare si può fare anche un ragionamento tecnico diverso valorizzando qualche giovane». Sul pasticcio che ha fatto saltare il trasferimento di Dell’Andrea al Campodarsego il patron biancoscudato preferisce glissare per non alimentare qualche eventuale tensione.
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)