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Ore 22.00 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Alessandria e Cittadella 32, Bassano e SudTirol 31, SudTirol 29, Pavia 27, Pordenone e Reggiana 25, Cremonese, Cuneo e Padova 23, Pro Piacenza 22, Giana Erminio 21, Lumezzane 19, Mantova 16, Renate 15, AlbinoLeffe 12, Pro Patria 7.
Ore 21.50 – Lega Pro girone A, fischio finale: FeralpiSalò-Alessandria 3-0 (Maracchi (Fs) al 16′ pt, Bracaletti (Fs) su rigore al 26′ pt, Settembrini (Fs) al 5′ st)
Ore 21.40 – (Il Piccolo) Una serata dedicata al futuro della Triestina, un’assemblea aperta a tutti i tifosi e a coloro che negli ultimi tempi hanno dimostrato un interesse per le sorti dell’Alabarda, per cercare di capire assieme che strada prendere. Stasera, con inizio alle ore 20 nella sala stampa dello stadio Rocco, va in scena l’iniziativa denominata «Nessuno tema il futuro», organizzata dal Centro di coordinamento dei Triestina Club e dai ragazzi della Curva Furlan. E proprio il portavoce della curva Furlan, Lorenzo Campanale, sottolinea come l’iniziativa dimostri che nella tifoseria alabardata c’è ancora tanta passione e voglia di fare: «Credo che questa serata sia la dimostrazione di quanto sia unita la tifoseria, nonostante la scelta in questa stagione di boicottare l’attuale proprietà. E di come sia rimasta la voglia di cercare persone che finalmente diano una mano per far rinascere la Triestina, ripartendo da quei valori che negli ultimi anni sono mancati e la cui assenza ha provocato delle stagioni indecenti». Un’assemblea che secondo Campanale arriva nei tempi giusti non solo per ricompattare l’ambiente, ma anche per riuscire a costruire qualcosa per la prossima stagione: «Se c’è la possibilità di dare una svoltasenza poi andare a fare le corse d’estate in tutta emergenza. Se ci sono persone interessate a fare del bene per la Triestina vengano e ci dicano cosa vogliono fare. È importante che la tifoseria ascolti, così che la gente alla fine abbia le idee più chiare e capisca cosa si può fare per il futuro». Proprio dai protagonisti più attesi, quelli che hanno sostenuto negli ultimi tempi di voler fare qualcosa per la Triestina come Vascotto e Milanese, anche Campanale si aspetta chiarezza: «Il nostro tifo va solo a chi vuole il bene della Triestina e ce l’ha a cuore, senza prendere in giro nessuno. Chiunque abbia in mente qualcosa di buono si faccia avanti, così i tifosi potranno finalmente avere un confronto diretto con le persone e potranno togliersi dei dubbi, prima di qualsiasi scelta. Perché al di là di quello che sui vari personaggi si può leggere su internet, credo che il rapporto migliore sia quello di persona per capire le idee e raccogliere informazioni».
Ore 21.20 – (Il Piccolo) Quarant’anni fa la passione per lo sport nasceva sui gradoni dello stadio a tifare l’Unione con il papà e in mare con le prime esperienze sugli optimist. Da anni per lui lo sport è diventanto un lavoro sui mari del globo ma la passione non è scemata. Vasco Vascotto già all’indomani del fallimento della Triestina Fantinel-Aletti aveva cercato di dare una mano a farla risorgere. Tentativo non andato in porto. Oggi vuole fare qualcosa di più. Trovare all’interno della città una molla finanziaria e un’organizzazione gestionale che valorizzi l’attività sportiva triestina. «Per adesso è un’idea, troppo presto per parlare di un progetto. Però in questo mese nel quale ho sacrificato gli affetti familiari ho avuto solo risposte positive da tutti gli interlocutori e assieme ad altri abbiamo fatto dei significativi passi avanti» L’idea è già stata spiegata nelle scorse settimane è arrivato il tempo di capire come si può fare. «L’obiettivo è il dovere di dare alla città qualcosa di rilevante per il suo movimento sportivo che cancelli l’immagine marcia che purtroppo negli anni, soprattutto sul fronte calcistico, è stata percepita all’esterno. Io sono uno sportivo e non un politico quindi ho preso spunto dalle esperienze fatte in giro per il mondo» Entriamo nello specifico? «Primo: dobbiamo accantonare la cultura del “no se pol”. Ma possiamo far tesoro di un altro detto popolare in una città di istriani e friulani “gratis anche la polmonite”. Quindi mi sono detto come si può finanziare lo sport triestino dal basso senza chiedere soldi ai cittadini? Coinvolgendo le attività commerciali ma anche i liberi professionisti a devolvere un piccola percentuale degli incassi (il 3-4% ndr) effettuati da chi aderirà al circuito che stiamo cercando di mettere in piedi. La App di gestione è pronta, si potranno usare facilmente per i pagamenti anche le tessere con il microchip (quella sanitaria inclusa). Insomma uno acquista un bene di consumo e sa che una parte della somma spesa nell’esercizio che aderirà a “Noi aiutiamo lo sport triestino” andrà a finanziaria l’attività dalla Pallacanestro, alla pallanuoto, alla pallamano e quant’altro». Ma quale sarà il soggetto giuridico collettore dei fondi? «Abbiamo studiato con dei tecnici la questione e ci stiamo orientando verso la forma del consorzio». Ma, qualora la raccolta fosse sostanziosa, chi gestirà i fondi e come saranno indirizzati? «A Trieste, ad eccezion fatta purtroppo per l’Unione in questi ultimi anni, tutte le società lavorano bene. Abbiamo anche già incontrato le società dilettantistiche che sono interessate all’idea. Si valuteranno le esigenze per valorizzare il loro lavoro. Ci sarà un board di esperti: ho già parlato con Max Tonetto (ultimo triestino del calcio in azzurro) e mi piacerebbe che partecipassero personaggi del calibro di Tanjevic» Ma vi siete fatti un’idea di quanto si potrebbe raccogliere ogni anno? «Se ogni cittadino mediamente spende ogni giorno 15 euro in un anno il contributo (a carico dell’esercente) sarebbe di circa 220-250 euro. Se fossero 10 mila i cittadini coinvolti ecco che a disposizione ci sarebbero ogni anno più di 2 milioni di euro per le varie discipline» Quindi non avete bussato cassa alle grandi imprese? «Qualcuno ci ha dato una disponibilità per sostenere le spese di costituzione e di start up che saranno non inferiori ai 50 mila euro. Ma i veri “eroi” in questo caso saranno gli esercenti e i liberi professionisti che aderiranno. Oltre ovviamente ai cittadini che avranno fiducia nell’iniziativa». Inutile nascondere che le insidie sono dietro l’angolo. La distribuzione del denaro implica criteri seri e chiari e poi bisogna verificare che i soldi siano spesi in modo corretto. «Infatti ci servono dei professionisti e una società di revisione esterna che controlli i bilanci trimestralmente. Di furbetti e di gestione allegre ne abbiamo già viste troppe». La Triestina è un’emergenza, cosa dirà oggi all’assemblea dei tifosi allo stadio Rocco? «Dirò loro che io faccio volentieri lo skipper ma loro devono salire sulla barca e remare. Come dire mi aspetto da loro una forte spinta». Ma l’Unione rischia l’estinzione a breve. «L’Unione 2012 faccia il suo corso. Non è più spendibile per il tessuto cittadino dopo quel che è successo negli ultimi anni. Noi dobbiamo pensare a un altro soggetto, ad avere una nuova matricola, a costruire una realtà calcistica che porti in giro con dignità una storia centenaria. Ma quello che è prioritario per me è la costruzione immediata di un settore giovanile assieme alle altre realtà del territorio e ad avere una casa e tecnici di prim’ordine. La prima squadra è importante ma solo se c’è dietro qualcosa di serio e duraturo». Ma il Vasco velista tra una settimana tornerà in giro per i mari. Chi porterà avanti l’idea-progetto? «Io continuerò a seguire l’operazione ma ci sono altri amici e professionisti che lavoreranno. L’obiettivo è che tra due mesi la raccolta possa cominciare in modo tale che prima dell’estate si possa già programmare l’attività» L’idea c’è ed è coraggiosa. Ma ci sono anche tutte le incognite del caso. Buon vento a Vasco e allo sport triestino.
Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno gioca per le prime cinque posizioni. Per il terzo anno consecutivo la società di Piazzale della Resistenza si sta confermando una delle formazioni da battere nel girone e Augusto Fardin indica l’obiettivo da qui a maggio e per la salvezza punta sul Ripa Fenadora. «Non importa quale posizione, basta che sia tra le prime cinque – commenta il ds – per la vittoria del campionato dico Venezia, e arriverà primo con dieci punti di distacco sulla seconda che non è detto sia il Campodarsego, potrebbe essere anche la Virtus Vecomp». Simone Quarzago è pronto per la Sampdoria. La prossima settimana il fuoriquota del Belluno andrà a Genova per sostenere il provino per la squadra blucherchiata. «Dopo questo test tireremo le somme, vedremo se la Sampdoria o qualcun altro ce lo chiederà. Per il resto della rosa non ci sono novità. Come sapete, il Padova ha altri obiettivi in questo momento». A Fontanafredda senza capitan Corbanese. Contro il Calvi Noale il bomber del Belluno si è beccato il quinto cartellino giallo. Si vince anche senza di lui? «Si sentirà la sua mancanza, ma non vuol dire che non possiamo vincere, lo abbiamo già fatto. Sarà uno stimolo in più per tutta la squadra». Nell’estate del 2009 hai preso il “Cobra” e lo hai portato a Sacile dove facevi il direttore sportivo. Cosa ti ricordi di lui? «Oltre ad essere molto bravo come giocatore era anche molto molto serio, purtroppo non ha fatto la carriera che meritava. Con le sue capacità avrebbe potuto giocare più anni tra i professionisti, ma è stato anche sfortunato per alcuni infortuni muscolari molto fastidiosi. A Sacile doveva fare la punta titolare, il secondo anno siamo retrocessi anche per la sua assenza. Risalire di categoria? È molto difficile una volta che scendi. Rimane l’attaccante più forte della categoria, lo è da almeno tre anni». Sulla propria strada il Belluno troverà Andrea Radrezza, ex gialloblù e ora in forza alla squadra friulana.
Ore 20.40 – (La Provincia Pavese) La richiesta della procura federale della Figc, per il coinvolgimento nell’inchiesta calcioscommesse, è stata come sparare sulla Croce rossa: venti i punti di penalizzazione che vorrebbe fossero affibbiati alla Pro Patria. Ma i «tigrotti» sono già ora ultimissimi in classifica, soprattutto per la pessima partenza dovuta al ripescaggio in Lega Pro di inizio settembre, con una squadra da rifare praticamente da zero. In genere si dice che quete sono le partite nelle quali si ha tutto da perdere. E però al di là dei luoghi comuni calcistici la trasferta di domenica a Busto Arsizio è in effetti insidiosa. Perché la Pro Patria, guidata da dieci partite da una vecchia conoscenza come Alessio Pala, non è più la squadra materasso delle prime giornate (lo stesso Pavia quando la incontrò a settembre le rifilò un 4-0). Da quando è arrivato l’ex allenatore di Albinoleffe e Pavia la Pro Patria – pur racimolando pochi punti ma i primi, dopo dieci sconfitte di fila – ha perso cinque partite tutte di misura (tra cui due volte 1-0 fuori casa con Bassano e Alessandria), ha incassato quattro pareggi e battuto tre turni fa la Cremonese. Occhio, quindi. Anche perché nel frattempo la società ha operato tanto sul mercato e a gennaio ha anche piazzato diversi colpi, tra cui l’ingaggio di Inacio Pià, ex serie A, che ha debuttato nell’ultimo turno contro il Renate. Sotto la gestione Pala i bustocchi hanno segnato appena 3 reti, ma ne hanno subite pochissime per una squadra ultima in classifica: soltanto 7. Che tipo di gara aspetta il Pavia è dunque facile capirlo: gli azzurri di Brini dovranno provare a penetrare nel muro difensivo eretto dai tigrotti e non sarò impresa semplice. Ci vorrà pazienza. Pala fa della difesa il fulcro della sua impostazione di gioco, come d’altronde i tifosi del Pavia ricordano. Due stagioni fa l’allenatore bergamasco, scelto al posto di Giorgio Roselli, si trovò a condurre a Pavia un’impresa simile: con una squadra piena di giovani e costruita al risparmio, nel campionato di Prima divisione senza retrocessioni in vista dell’unificazione della Lega Pro. Pala fu esonerato all’inizio di dicembre, con la squadra ultima in classifica, nella stagione che precedette l’arrivo della nuova proprietà cinese. Per domenica, comunque, la Pro Patria dovrà fare i conti con tante assenze: oltre a Bigazzi, La Gorga, Douglas, Filomeno e Bastone sono in dubbio Sampietro, Marchiori e Montini, mentre Taino è out per squalifica dopo l’espulsione contro il Renate.
Ore 20.10 – Mercato Pavia: a tenere banco è il caso-La Camera, col centrocampista (sotto contratto fino al 2018) che ha rifiutato il Rimini. Sulle sue tracce anche l’AlbinoLeffe, mentre il Padova assiste da semplice spettatore pronto all’eventuale zampata finale.
Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) Dopo Pro Piacenza, Pro Patria e Albinoleffe il Mantova è a Meda col Renate, che segue i biancorossi di un solo punto. Sembrano passati anni luce dal 6 settembre quando la squadra di Maspero al debutto, seppure con qualche fatica, riuscì nel finale a battere i nerazzurri allora allenati da Boldini con una perla di Tano Caridi. C’era la speranza che quello dovesse essere il primo di una lunga serie di successi, in realtà nel prosieguo del girone di andata i virgiliani hanno vinto soltanto altre due volte e la classifica lo sta a dimostrare. Oltretutto il Renate pare rivitalizzato dalla cura Colella: l’ex tecnico del Como ha sostituito prima della pausa Boldini (9 punti in 15 gare) ed il cambio è stato azzeccato, con due successi ed il rilancio delle chance di salvezza. Finora il torneo dei brianzoli è stato irto di difficoltà: problemi in attacco per i nerazzurri (8 reti, penultimo del girone) e come il Mantova, soprattutto in casa. Il primo e unico successo ottenuto al “Città di Meda” è stato prima della sosta col Cuneo (1-0): per il resto quattro pareggi e tre sconfitte con Lumezzane, Cremonese e Pro Piacenza. Il modulo resta lo storico 3-5-2 con il 22enne Scaccabarozzi, trequartista sempre in rampa di lancio e sull’attaccante ghanese-mantovano Caleb Ekuban (2 gol finora), pure 22enne e protagonista in estate del “rifiuto” a vestire la maglia biancorossa. Il Renate ha inserito tre nuovi acquisti: il regista 27enne Niccolò Galli dal Rimini, l’altro centrocampista ghanese Ntow dal Como (via Chievo) ma soprattutto il ritorno dell’attaccante Florian dal Mestre (’87), dove aveva già messo a segno sei reti. Solo una partenza, il 21enne Valotti al Lumezzane. Nella rosa anche la punta Alessio Curcio, lo scorso anno al Castiglione.
Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) Un dubbio e mezzo condiziona le scelte di Ivan Javorcic in vista della sfida di domani a Meda contro il Renate, a dir poco di grande importanza per la lotta salvezza. Vista la perdurante indisponibilità di Di Santantonio, alle prese con un infortunio alla coscia, in sostituzione dell’infortunato Raggio Garibaldi scenderà in campo dal 1’ Juri Gonzi, che andrà così a formare con Roberto Zammarini una coppia di notevole dinamismo a supporto delle giocate di Dalla Bona. L’altra perplessità del tecnico biancorosso è legata alla possibilità di schierare dall’inizio Francesco Ruopolo, che anche a Bergamo lunedì sera ha potuto giocare soltanto qualche minuto a causa dei noti problemi al ginocchio. L’attaccante ha mostrato anche nell’allenamento di ieri mattina di potere mettere a disposizione della squadra un buon minutaggio e l’ipotesi principale per l’impiego dall’inizio con il numero 9 sembra passare da lui. Di Santantonio ammette che per domani non è possibile contare su di lui: «Avverto ancora male alla coscia – dice – non penso di riuscire a farcela». Il mister ne prende atto e snocciola le sue alternative: «Abbiamo provato Gonzi – dice Javorcic – e Longo, mi riservo l’ultimo allenamento prima di prendere una decisione in merito, però sono tranquillo. Non escludo anche una eventuale convocazione in extremis di Puccio (a tutt’oggi in lista di partenza, ndr), vaglieremo tutte le opportunità». Il tecnico ribadisce la sua convinzione che la squadra sia sulla buona strada per trovare quel rendimento indispensabile ad ottenere la salvezza: «C’è competitività in tutti e questo è un dato molto positivo – spiega – anche per quanto riguarda l’attacco soluzioni ce ne sono e l’ultimo allenamento (stamane, ndr) dovrebbe far chiarezza sulle mie scelte». Difficilmente giocheranno insieme Ruopolo e Momentè, come lascia intuire lo stesso allenatore che sembra preferire Tripoli: «Dobbiamo valutare le opzioni – dice Javorcic – più praticabili, l’importante è andare a fare risultato per dare continuità ai miglioramenti che ho visto anche a Bergamo». Il centrale Filippo Carini è sulla stessa lunghezza d’onda del mister: «Anche se non abbiamo ottenuto il massimo dei punti che volevamo da queste ultime tre partite si è visto un Mantova in crescita. Anche a Bergamo ci è mancato solamente il gol però sotto l’aspetto del gioco siamo stati oltre la sufficienza. C’è più equilibrio in campo, siamo più compatti e dobbiamo solamente migliorare in chiave offensiva». Quanto al rendimento del suo reparto l’ex Padova si dice soddisfatto: «Siamo comunque in un girone tecnicamente migliore, e di parecchio, rispetto agli altri due della Lega Pro. Penso che a Meda ci attenda un compito molto delicato ma mi sento di poter dire che abbiamo le carte in regola per portare a casa l’intera posta e confermare quindi la meritata vittoria della partita di andata. Contiamo anche sull’apporto dei nostri tifosi».
Ore 19.00 – Mercato Mantova: i virgiliani puntano Liviero del Lecce e Cenetti del Bassano, ma enrambe le trattative sono complicate. Sembra ormai saltato, invece, il maxi-scambio col Pavia che ha tenuto banco nei primi giorni di calciomercato.
Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Berardi o Buratto nel ruolo mezzala sinistra, Finocchio o Valente in ala sinistra: Bruno Tedino scioglierà stamani, nel corso della seduta di rifinitura, gli ultimi dubbi. Poi la formazione anti-Pro Piacenza sarà pronta. Anche ieri, durante l’allenamento pomeridiano, il tecnico ha alternato i giocatori nelle rispettive posizioni, traendo diverse indicazioni utili, ma non tali ancora da sbrogliare la matassa in uno o nell’altro senso. Certo è che, visto il lavoro di ieri, tutti e quattro stanno bene e non è facile fare la scelta. Particolarmente pimpante è stato Finocchio, dopo settimane in cui ha lavorato per trovare la migliore condizione dopo l’infortunio. Sicuramente sarà della partita, o dall’inizio o a gara in corso. Anche Berardi, dopo il guaio fisico di dicembre, è tornato a lavorare a centrocampo mettendo forza e presenza fisica. Due dubbi ancora da sciogliere, dunque, e per il resto la squadra è fatta. Davanti a Tomei giocheranno i quattro difensori di sabato scorso, cioè Boniotti, capitan Stefani, Ingegneri e De Agostini. In mezzo Mandorlini e Pasa, mentre davanti ci saranno Cattaneo e Filippini. Continua comunque la situazione d’emergenza, considerato che mancano sempre De Cenco, Pavan (niente lavoro sul campo per loro), Pederzoli (squalificato), Cosner, Savio e Martignago, che ieri hanno sostenuto un allenamento differenziato (e salvo sorprese torneranno in gruppo dalla prossima settimana). A parte anche il terzo portiere Careri. Intanto oggi scatta il primo turno del girone d’andata. Alle 20 a Salò si gioca FeralpiSalò – Alessandria. Un anticipo deciso per agevolare i grigi nel loro impegno di Tim cup di lunedì con lo Spezia.
Ore 18.10 – Mercato Pordenone: l’inizio della prossima settimana sarà cruciale per i neroverdi, che proverannoad assicurarsi le prestazioni del mantovano Fabio Gavazzi. In caso di fumata nera le alternative sarebbero Abate del Pavia, Romeo della Juve Stabia e Zaffagnini de L’Aquila. Da lunedì in avanti, inoltre, si penserà tanto in entrata a Marco Martin del Pavia quanto in uscita a Caio De Cenco, a cui sarebbe interessato anche il Vicenza.
Ore 17.40 – (Gazzetta di Reggio) Si è svolto ieri a Roma, di fronte al Tribunale nazionale antidoping il ricorso presentato dall’avvocato Cesare Di Cintio, che assiste l’ex terzino della Reggiana Cristian Andreoni. Dopo 90 minuti d’udienza i giudici si sono riservati la decisione e la sentenza è attesa nei prossimi giorni. In primo grado la prima sezione del Tna ha comminato una pesante squalifica al ragazzo: quattro anni. La speranza del giocatore, al quale la Reggiana ha recentemente rescisso il contratto, è di poter ridurre la squalifica a due anni. Secondo la procura il giovane non solo ha assunto una sostanza dopante, l’Arimistane, ma era a conoscenza di quello che stava prendendo. L’avvocato Di Cintio ritiene invece che la volontarietà non sia invece affatto riscontrabile perché il giocatore avrebbe comprato un integratore, senza sapere che faceva parte delle sostanze vietate. In caso di conferma della squalifica Di Cintio è pronto a ricorrere fino al Tas di Losanna.
Ore 17.20 – (Gazzetta di Reggio) C’è aria di ritorno all’antico in casa della Reggiana infatti durante la seduta di ieri il tecnico Alberto Colombo, dopo aver reintegrato in squadra Daniele Mignanelli, reo di non aver accettato di entrare in campo nei 10 minuti finali col Bassano e di conseguenza messo fuori rosa per tre giorni, ha rispolverato il vecchio 4-3-3 col quale aveva ottenuto le tante fortune della passata stagione. Un modulo messo però nel dimenticatoio quest’anno dopo un inizio stentato. Non è stato ovviamente l’unico modulo provato nella partitella in famiglia, tra l’altro a carte mischiate, poiché s’è visto anche un 4-4-2 molto offensivo, quasi un 4-2-4, e questo fa pensare che qualcosa stia effettivamente bollendo in pentola. Difficile capire se il cambiamento possa arrivare già a Padova, la gara che attende i granata domenica alle ore 15, ma sicuramente il trainer dovrà correre ai ripari perché mancherà Mirko Bruccini infortunato. Il ragazzo è fermo per un problema al comparto posteriore del ginocchio sinistro dovuto ad un brusco movimento effettuato nell’allenamento di lunedì ed i tempi di recupero dipenderanno esclusivamente dalla cessazione del dolore. Uno dei suoi papabili sostituti, il giovane Dejan Danza, è anch’esso appiedato dallo stesso dolore, in zona menisco, che lo aveva tenuto lontano dai campi nei mesi scorsi. Ecco quindi che sarà Andrea Parola a ricoprire il ruolo di esterno destro del centrocampo, già sperimentato nel girone di ritorno scorso, al fianco di Dario Maltese e Federico Angiulli. Nel tridente avanzato visto ieri si sono mossi, da destra a sinistra, Luca Giannone, Rachid Arma e Nicholas Siega mentre nel reparto difensivo i quattro più probabili sono Vasile Mogos, Alessandro Spanò, Minel Sabotic e Paolo Frascatore. Oggi se ne saprà di più nell’allenamento previsto alle ore 14.30 sempre in via Agosti, ma il condizionale è d’obbligo perché ieri il terreno di gioco sembrava un acquitrino pertanto in mattinata la società potrebbe spostare luogo ed orario. Va segnalato che ultimamente si aggregano diversi giocatori della Berretti e ieri è toccato a Christian Silenzi ed a Nicolò Bagatti.
Ore 16.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.30 – Qui Guizza: sessione conclusiva di cross e tiri in porta.
Ore 16.10 – Qui Guizza: provati schemi su palla inattiva.
Ore 15.50 – Qui Guizza: schemi anti-Reggiana in corso, provato il consueto 4-4-2.
Ore 15.30 – Qui Guizza: lavoro atletico. Assente Ramadani, regolarmente in gruppo Bucolo, Fabiano, Neto Pereira e Sbraga.
Ore 15.10 – Qui Guizza: lungo colloquio Pillon-squadra in mezzo al campo.
Ore 14.50 – Qui Guizza: Biancoscudati sul sintetico per l’allenamento pomeridiano.
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) In coppia sfiorano gli 80 anni e i 500 gol con mira e piedi che continuano a fare centro. Dopodomani al Penzo (ore 14.30) il Venezia dovrà guardarsi da un Monfalcone penultimo – 16 punti contro i 50 della capolista lagunare – ma che in attacco esibisce il classe ’75 Denis Godeas, da un mese in coppia con il classe ’77 Emil Zubin. Due ex tutt’altro che qualsiasi, protagonisti in prima linea delle più recenti promozioni festeggiate dai colori arancioneroverdi. «Non credevo sarebbe successo, invece tornerò da avversario per la prima volta da quando nel 2012 abbiamo festeggiato la vittoria della serie D proprio con mister Favarin – ricorda Zubin, 54 reti in 65 presenze in laguna -. Nonostante l’esperienza per me sarà emozionante, tutti sanno che non me ne sarei mai andato ma purtroppo dopo lo scudetto dilettanti mancò la programmazione. Ora però sono dalla parte delle squadre che quando vengono al Penzo vogliono dare il 110%». «Venezia mi è rimasta nel cuore, salimmo in Lega Pro1 battendo il Monza ai playoff in un ambiente fantastico – prosegue Godeas, 19 gol in 35 gare nel 2012/13 -. Dopo Trieste questa è la piazza che più «mi ha preso», sono stracontento di tornarci e che sia ripartito un nuovo progetto di rilancio. Korablin non lo vedevamo mai, ora Tacopina fa di tutto per esserci e non è un cambiamento da poco. Alla Triestina è un dramma senza fine, a Venezia almeno c’è qualcuno di serio che ci crede e vuole investire». Tra gli ex arancioneroverdi anche il tecnico del Monfalcone, Andrea Zanuttig (promosso in C1 col VeneziaMestre nell’87/88 dopo gli inizi nel Mestre), e il «cagnaccio» Daniele Mattielig che, come Zubin, aveva iniziato questa stagione nella Triestina. «Non avevamo nemmeno la tuta, andavamo alle partite in borghese e non abbiamo visto un euro, un calcio crudele e impossibile – volta pagina Zubo-gol, lo scorso anno promosso nei Pro col Padova -. Ora a Monfalcone è tutto più normale, veniamo dal 5-2 subito a Dro ma sappiamo di poterci salvare trovando qualche episodio favorevole». «Non verremo in gita, per noi sarà una «sfida jolly» – conclude Godeas – e visto che ci danno tutti per spacciati strappare un pari sarebbe oro. Il Venezia è nettamente il più forte del campionato e salirà in Lega Pro, all’andata segnai dopo 2′ e anche stavolta venderemo cara la pelle».
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia prepara la sfida al Penzo con il Monfalcone e, tolti alcuni piccoli contrattempi, per mister Giancarlo Favarin c’è ampia facoltà di scelta in vista della sfida di domenica. In attacco, dove a Serafini (capocannoniere del girone con 13 gol), Carbonaro (9) e Maccan (5), sono arrivate importanti conferme da Lattanzio e Volpicelli. Ed è rientrato in gruppo Fabiano. I punti di domanda riguardano più che altro Di Maio, Marcolini e Ferrante, che ieri si sono allenati a parte. Per Di Maio (problema all’anca) e Marcolini (polpaccio) ancora non ci sono tempistiche certe sul recupero. Diverso il caso di Ferrante, tornato in campo domenica con la Sacilese e subito in gol, che ha accusato un problema muscolare. Intanto ieri si è conclusa la raccolta di coperte promossa dalla società insieme a VeneziaUnited e al Marciano Pub. Oggi pomeriggio una delegazione consegnerà quanto raccolto alla cooperativa Caracol, che nell’ambito del progetto Senza Dimora della città si occupa di assistenza alle persone che vivono in strada.
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) «È la partita più facile da giocare in assoluto: il Monfalcone non ha niente da perdere, se vince il Venezia tutto rientra nella normalità. Squadra fortissima, in serie D di passaggio, poi il pallone è bello perché non c’è mai niente di scontato e, a volte, anche una partita scontata alla vigilia può riservare sorprese». La voce è quella di 30 anni fa, quando arrivò appena diciassettenne al Mestre pescato da Edi Sartori proprio nel Monfalcone, dal 15 ottobre Andrea Zanuttig, 49 anni, è il nuovo allenatore dei goriziani, subentrato in corsa all’esonerato Giuliano Zoratti. Da giocatore è già ritornato al Penzo da avversario («Con Lucchese e Pistoiese in serie B»), da allenatore è una novità («Sono passati tanti anni, ma Sant’Elena nasconde sempre un fascino particolare»), anche se sarà guidato nel viaggio dai tre “senatori” Godeas, Mattielig e Zubin («I miei giovincelli, quasi cento venti anni in tre», ridacchia Zanuttig), con i due attaccanti che hanno lasciato un ricordo indelebile nei tifosi arancioneroverdi e il centrocampista ammirato per il suo spirito da battaglia. Un salto nel passato con Andrea Zanuttig. «Per me il Mestre prima e il VeneziaMestre poi furono il trampolino di lancio della carriera», ricorda l’ex centrocampista, «dopo i due anni in arancionero mi si spalancarono addirittura le porte dell’Inter, poi andai alla Reggiana e feci ritorno in laguna». Estate 1987, Andrea Zanuttig è uno dei pochi giocatori del Mestre a salvarsi dalla fusione di Maurizio Zamparini. «Fu una grande stagione, alla fine arrivò la promozione in C/1. Mi dispiace domenica non ritrovare Paolo Favaretto sulla panchina del Venezia, siamo stati compagni di squadra in quegli anni. L’ho rivisto con piacere a Monfalcone quando il Venezia venne a giocare in Coppa Italia». Poi Treviso, Turris, Alessandria, Pistoiese, Lucchese, Pisa, Itala San Marco, Monfalcone, la sua città, dove ha chiuso la carriera nel 2000. Il passaggio in panchina. «Sono stato un paio di anni nel settore giovanile della Triestina, ma ho visto cose che non mi piacevano e per 4 anni sono stato fuori dal giro, poi ho ripreso con squadre locali, come Ponziana e Vesna». A metà ottobre la chiamata del Monfalcone. «È’ una grande opportunità, è una società che fa calcio come piace a me. È una bella sfida, ma sono convinto che posso dare molto al calcio e guidare la squadra della propria città ti dà una carica in più. Siamo solo a 3 punti dalla zona playout, sono convinto che la salvezza sia un obiettivo raggiungibile». Monfalcone reduce dal 2-5 di Dro. «Era una partita importante, abbiamo avuto la disavventura di giocarla senza i due difensori centrali di esperienza: Pratolino era squalificato, ma Djukic è stato appiedato dalla febbre. Il Venezia? Ha ben poco da spartire con questa categoria. Con il Monfalcone non mi aveva impressionato, ma era solo la terza giornata d’andata. L’organico era già di categoria superione, dal mercato di dicembre è uscito ancora più rinforzato. E poi, una piazza come Venezia deve vedere il calcio professionistico. Mi auguro che questa nuova propietà dia le soddisfazioni che tifosi e città meritano».
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Riparte domani la serie B, dopo la sosta natalizia, con il Vicenza impegnato al Menti con il Modena. La squadra biancorossa potrà contare su Federico Moretti e Giulio Ebagua: i due rinforzi arrivati nei primi giorni di mercato e che domani saranno a disposizione di Pasquale Marino. L’allenatore del Vicenza contro il Modena tornerà a contare anche su Nicolò Brighenti, che ha superato il grave infortunio del settembre scorso e che adesso è già pronto a guidare la difesa berica. In rapida crescita, anche se più indietro rispetto a Brighenti, è anche Manfredini che dopo l’operazione al tendine d’Achille effettuata a Pavia il 14 ottobre scorso, necessita ancora di una settimana di lavoro con il gruppo. Poi dovrebbe pronto a dare il suo contributo alla causa biancorossa. Quello che affronterà il Modena sarà quindi un Vicenza con qualche novità, anche se nove giocatori su undici che scenderanno in campo saranno gli stessi che hanno affrontato il Latina al Menti prima di Natale. Mancherà D’Elia per il turno di squalifica non scontato nel match rinviato contro il Perugia ma ci sarà Cinelli che, dopo aver trovato un accordo con il Chievo per il prossimo giugno, è finito nella lista dei giocatori in uscita ma non lascerà Vicenza fino a quando la società berica non troverà un sostituto. Al momento la dirigenza biancorossa ha preso contatti con il Napoli per Jacopo Dezi, ma sul centrocampista di Atri c’è un’agguerrita concorrenza dell’Atalanta in serie A e del Bari in serie B. Piace anche Tommaso Bianchi, attualmente al Leeds, ma l’ingaggio dell’ex mediano di Modena e Sassuolo è fuori portata e quindi un suo approdo in maglia biancorossa appare molto complicato. Quindi la cessione di Cinelli non avverrà a breve ed è probabile che Marino decida di schierare l’ex laziale dal primo minuto, in una partita molto delicata considerata la deficitaria classifica del Vicenza.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Il marchio Yellow & Yellow debutterà domenica sulle maglie del Campodarsego in occasione della sfida casalinga con il Giorgione, per la terza giornata di ritorno del campionato di serie D. L’azienda di Peraga di Vigonza specializzata in sistemi di codifica e marcatura industriale, della quale è titolare Emanuele Gomiero, comparirà nel retro delle maglie da gioco di capitan Bedin e compagni. «C’è grande interesse attorno alla nostra società e ne siamo orgogliosi – afferma il presidente Daniele Pagin – Yellow & Yellow è già nostro partner ma dato il suo maggiore coinvolgimento ho ritenuto giusto che abbia ulteriore visibilità». E il presidente dopo il primo stop in campionato, con l’Este, dice: «Siamo pronti a riscattarci, andiamo avanti per la nostra strada con fiducia e serenità».
Ore 12.10 – (Gazzettino) Valerio Nava è un giocatore del Cittadella. Ieri pomeriggio al Tombolato si è unito ai nuovi compagni per il suo primo allenamento in maglia granata. Il difensore di fascia destra bergamasco, nato il 17 gennaio 1994 a Calcinate, arriva dall’Ascoli dove ha collezionato nel girone di andata cinque presenze. Cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, è passato nella stagione 2013/14 al Novara (9 presenze) in serie B, quindi nel campionato scorso ha militato fino a dicembre al Carpi e poi alla Spal con 16 presenze. «Stavo bene ad Ascoli -sostiene Nava-, è una piazza che ti fa vivere bene il calcio, ma giocavo poco. Il mio desiderio era quello di crescere giocando, per cui non ci ho pensato due volte quando si è presentata la possibilità di trasferirmi a Cittadella». I motivi sono più di uno, continua il difensore bergamasco: «Cittadella è un ambiente del quale avevo sentito parlare bene da Leonardo Perez e Simone Pecorini, miei compagni ad Ascoli, inoltre mi stimola il progetto ambizioso del Cittadella che punta a tornare subito in serie B. Fra i nuovi compagni conosco Filippo Lora per averlo incontrato più volte quando giocavamo nella Primavera io dell’Atalanta e lui del Milan». Sul suo ruolo, continua: «In prevalenza ho giocato terzino destro, anche se qualche volta per esigenze contingenti ho fatto il terzino sinistro. Non mi ispiro a qualcuno in particolare, mi piace sganciarmi dalle retrovie e spingere sulla fascia». Sulle sue prospettive future, conclude: «Sono a disposizione per dare una mano al Cittadella a raggiungere il suo obiettivo che è quello di vincere il campionato. La squadra è forte e ben motivata con un ambiente dove si lavora bene. Sicuramente ce la metteremo tutta per ottenere ciò che vogliamo». Ieri la preparazione è stata svolta sul campo sintetico, a causa della pioggia. Amedeo Benedetti si sentiva molto meglio e in parte si è allenato in gruppo, la contusione al perone destro sta quindi rientrando regolarmente e domenica a Cuneo il giocatore dovrebbe esserci. Differenziato per Manuel Pascali che oggi si sottoporrà al controllo della coscia destra, terapie e lavoro differenziato anche per Paolucci. Oggi ultimo allenamento al pomeriggio, domani mattina rifinitura e partenza in pullman per Cuneo alle 13. Per i tifosi, è aperta in sede la campagna abbonamenti fino al 22 gennaio.
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Non è il Mr. Wolf di Pulp Fiction, ma in fondo anche lui, come il personaggio di Tarantino, potrebbe dire: «Sono il signor Valerio Nava, risolvo problemi». Il problema, in questo caso, è l’emergenza che ha colpito il reparto arretrato del Cittadella. E lui, terzino destro che però sa giocare pure a sinistra, bergamasco di Calcinate, è la soluzione individuata dal dg Stefano Marchetti. Dopo Bonazzoli, ecco il secondo nuovo ingaggio operato dalla società granata nel mercato di riparazione: arriva in prestito dall’Atalanta, proprietaria del suo cartellino, dopo aver trascorso la prima parte della stagione in Serie B, all’Ascoli, dove ha messo in fila cinque presenze. «Ad Ascoli mi sono trovato bene, perché è una piazza che ti permette di vivere il calcio come poche altre, ma stavo giocando poco e così, quando si è presentata l’opportunità, ho chiuso velocemente con il Cittadella» le sue parole prima di spostarsi subito sul sintetico del Tombolato, che ieri, viste le condizioni del campo principale, pesante per la pioggia, ha ospitato l’allenamento di Iori e compagni. «Il primo contatto c’è stato quattro o cinque giorni fa e poi è arrivata la firma. Perez e Pecorini, che giocavano con me ad Ascoli, mi hanno parlato molto bene di questa società e il fatto che sia così ambiziosa e in corsa per vincere il campionato mi ha convinto definitivamente». Valerio, 1.91 di altezza, nessuna parentela con l’ex difensore del Milan, Stefano Nava, della rosa granata conosce bene solo Filippo Lora, «per averci giocato contro più volte quando lui era alla Primavera del Milan e io in quella dell’Atalanta». Proprio domenica compirà 22 anni, e l’ipotesi che li festeggi in campo non è così peregrina, viste le assenze di Salvi e Donazzan e considerato che il recupero di Benedetti non è ancora certo. «Avevo diversi nomi in agenda e alla fine si è imposto lui, un ragazzo giovane ma con alle spalle esperienze importanti maturate attraverso Atalanta, Novara, Carpi e Ascoli. La sua duttilità ci sarà utile» il commento di Marchetti. «Arriva con la formula del prestito, ma esiste un’opzione esercitabile anche per la prossima stagione». Purtroppo da pochi giorni all’elenco degli infortunati si è aggiunto Paolucci, che dovrà rimanere fuori dal campo per almeno un mese e mezzo. Questo non significa, però, che la società ricorrerà nuovamente al mercato. «Sappiamo tutti quanto Andrea sia importante per questa squadra, ma a centrocampo abbiamo elementi come Lora, Bobb e lo stesso Sgrigna con cui far fronte all’assenza. Nell’immediato, l’obiettivo era sistemare la squadra in vista di Cuneo, dopo la trasferta di domenica faremo eventualmente ulteriori valutazioni». Resta un nodo da sbrogliare, quello del limite di 24 giocatori da avere in rosa alla fine del mercato. «Ci sarà tempo sino alla prima partita dopo la scadenza del 1° febbraio per formalizzare la lista. Non è detto però che ci debba essere per forza qualcuno che parte: abbiamo diversi giovani in prima squadra che all’occorrenza possono essere inseriti nella rosa della Berretti». In Coppa. Il Cittadella giocherà i quarti di finale di Coppa Italia mercoledì 10 febbraio allo Stadio Tombolato. Così è stato deciso in base al sorteggio effettuato ieri dalla Lega Pro. L’orario è da definire, così come l’avversario: Cremonese e Alessandria si sfideranno solo il 28 gennaio nella gara degli ottavi, rinviata per gli impegni dei piemontesi in Tim Cup.
Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) Non ha perso tempo, Stefano Marchetti, che ha preso atto delle difficoltà legate ai tanti infortuni che stanno colpendo il Cittadella e ha deciso di correre ai ripari. Detto, fatto: la priorità dei granata sul mercato di gennaio è stata individuata in un difensore ma non un centrale, bensì un esterno capace di giocare su entrambe le fasce. Identikit perfetto per Valerio Nava, esterno dell’Atalanta in prestito all’Ascoli. Situazione da gestire con accuratezza e intesa immediata con il club nerazzurro, con cui da sempre Marchetti intrattiene buoni rapporti. Nava ad Ascoli non giocava, ragion per cui il club marchigiano non ha avuto difficoltà a concedere il via libera al trasferimento. Nava arriva in prestito e va a colmare una lacuna che al momento riguarda soprattutto la corsia sinistra, visto che sia Benedetti che Donazzan sono infortunati. Nava «nasce» a destra ma può giocare su entrambe le fasce e si è subito allenato una volta firmato il contratto ieri mattina. Subito sul campo a sudare con impegno e fatica e poi qualche breve dichiarazione a microfoni e taccuini, per suggellare la nuova avventura in maglia granata. «Ad Ascoli stavo bene — spiega — ma avevo bisogno di giocare di più, per questo quando si è presentata la possibilità del Cittadella, ho accettato con entusiasmo. Nasco come esterno destro ma ho giocato anche a sinistra, sono a disposizione del mister. Sono qui perché il Cittadella è una squadra ambiziosa: speriamo di andare lontano tutti assieme». L’emergenza, dunque, almeno per domenica è gestibile: più avanti si vedrà come gestire la grande abbondanza in rosa e non è da escludere, ad esempio, che Cappelletti da qui a fine gennaio possa essere sacrificato. Intoccabile con Foscarini, con Venturato al contrario gioca raramente e solo in assenza dei «titolari». Una situazione che potrebbe gettare le premesse per sviluppi da qui a fine mese.
Ore 11.00 – (Gazzettino) SQUADRA. Prosegue la preparazione in vista della sfida con la Reggiana in programma domenica all’Euganeo. Oltre ad alcune situazioni tattiche, i biancoscudati si sono cimentati in una partitella in famiglia nel corso della quale Pillon ha mischiato le carte: i titolari che ricoprono le posizioni di centro sinistra con una squadra (Fabiano, Favalli, Bucolo, Petrilli e Altinier), quelli impiegati solitamente a centro destra nell’altra formazione (Dionisi, Diniz, Corti, Ilari, Neto Pereira). Non sono mancate defezioni e qualche lieve acciacco. A bordo campo è rimasto Sbraga, che tra l’altro ieri ha compiuto ventiquattro anni: il nuovo difensore biancoscudato ha effettuato terapie per una leggera infiammazione al ginocchio ed è rimasto precauzionalmente a riposo. Così De Poli. «Ha fatto tre giorni di allenamento su campi pesanti ai quali non era abituato dato che a Carrara per due anni si è allenato sul sintetico, e si è un pò infiammato il ginocchio. Valuteremo le sue condizioni domani», cioè oggi. Hanno invece terminato anzitempo la partitella Neto Pereira, Fabiano e Bucolo, ma la loro situazione non preoccupa. Costretto a rientrare anche Ramadani, visibilmente claudicante, per un problema al ginocchio, e anche nel suo caso le condizioni fisiche saranno rivalutate oggi.
Ore 10.50 – (Gazzettino) De Poli invece stronca l’indiscrezione relativa a Giuseppe Panico, classe 1997, del Genoa. «Non c’interessa». Naturalmente restano in corsa anche gli altri profili. Tra questi Virdis del Savona, anche se prima di farlo eventualmente partire i liguri (ultimi nel girone B di Lega Pro) devono trovare un sostituto. De Cenco piace, ma è una soluzione che appare complicata se non altro perché il Pordenone, che lo ha in prestito dal Pavia, non sarebbe disposto a lasciarlo partire. Mentre Sparacello, già inseguito in estate, è tornato di nuovo nel mirino, e anche in questo caso bisogna capire le intenzioni del Trapani. Quanto a Succi, le sue quotazioni sono in ribasso per un discorso di anagrafe, e Della Rocca (ancora a secco quest’anno con il Rimini) non sembra la soluzione ideale. Non resta che attendere gli sviluppi, magari già dalle prossime ore.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Si allarga il ventaglio dei possibili candidati per rinforzare il reparto avanzato. Il nome nuovo sondato da Fabrizio De Poli è Piergiuseppe Maritato, autore della doppietta con la quale il Sudtirol ha inflitto la prima sconfitta nell’attuale campionato ai biancoscudati. Il suo cartellino è comunque di proprietà del Vicenza e negli ultimi tempi non è stato più impiegato con continuità nella squadra altoatesina, ragione per cui il club berico potrebbe spingere per una nuova destinazione, tanto più che il diesse biancoscudato ha ottimi rapporti con il Vicenza. «In questi momenti si sente più di un giocatore – spiega De Poli – e si valutano le condizioni per poter fare l’operazione, e Maritato è uno come gli altri con i quali abbiamo parlato. Abbiamo sentito anche la sua società di appartenenza, vediamo nei prossimi giorni». Sul tavolo della discussione, probabilmente, anche l’ingaggio del giocatore che è considerato elevato per i parametri biancoscudati.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Dalla seduta di ieri sono usciti anzitempo anche Bucolo e Ramadani: «Rosario ha un indolenzimento all’adduttore», spiega De Poli, «ma domani (oggi, seduta programmata alle 15, ndr) si allenerà regolarmente. Ramadani invece ha un problema al ginocchio: non dovrebbe essere nulla di serio, ma aspettiamo di rivalutarlo». A parte anche Fabiano e Neto Pereira, che comunque non preoccupano e già oggi torneranno ad allenarsi regolarmente. Dietro le quinte, intanto, prosegue la caccia all’attaccante: nelle ultime ore è spuntato un nome nuovo nella rosa dei “papabili”. Oltre a Succi, Della Rocca, Virdis e De Cenco, c’è infatti anche Piergiuseppe Maritato sotto la lente della società biancoscudata: il giocatore del Sudtirol, ma di proprietà di Vicenza, era stato protagonista del match dell’Euganeo di tre mesi fa con una doppietta: dopo aver siglato il rigore del 2-0 per gli altoatesini, aveva esultato con un gesto polemico nei confronti dei tifosi padovani. A breve, in viale Rocco si dovrebbe decidere su chi puntare.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il grande ballottaggio al centro della difesa dovrebbe, almeno per questa settimana, venire rimandato. Con l’arrivo di Andrea Sbraga, infatti, i difensori centrali sono diventati tre, ma un piccolo acciacco dovrebbe costringere il nuovo acquisto, arrivato lunedì dalla Carrarese, a rimanere almeno inizialmente in panchina. Il difensore romano ieri pomeriggio non ha svolto l’allenamento alla Guizza in via precauzionale a causa di una leggera infiammazione al ginocchio. Un “intoppo” causato dal cambio di preparazione: a Carrara, negli ultimi due anni, Sbraga infatti si era sempre allenato su un campo artificiale, e i primi giorni di sedute sui terreni naturali (e, per giunta, appesantiti dalla pioggia) gli hanno provocato questo leggero stato infiammatorio. «Valuteremo le sue condizioni di giorno in giorno», ha spiegato il direttore sportivo, Fabrizio De Poli. In vista del match di domenica, contro la Reggiana all’Euganeo, l’unico ballottaggio aperto dovrebbe essersi già risolto: al centro della difesa Fabiano, il principale indiziato a far spazio al nuovo acquisto sino a ieri, e Diniz.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) La Lega Pro, ieri, ha stabilito giorni e orari delle gare della terza giornata del girone di ritorno. E così, da qui a fine gennaio, Padova e Cittadella conoscono i loro appuntamenti. Domenica, prima giornata di ritorno, come noto i biancoscudati affronteranno la Reggiana all’Euganeo alle ore 15, mentre i granata di Venturato saranno impegnati in casa del Cuneo alle 14. La prossima settimana, invece, entrambe le padovane giocheranno di sabato: Cittadella-Pro Patria alle 15 e Pro Piacenza-Padova alle 17.30. Alla terza giornata di ritorno, l’ultima di gennaio, ecco il programma: il Padova sarà di scena a Lumezzane sabato 30 gennaio alle ore 14, mentre il Cittadella ospiterà il Renate nella stessa giornata, ma alle 17.30. Il calendario seguente deve ancora essere stilato, ma la settimana successiva agli impegni di Coppa Italia, che vedranno i granata scendere in campo il 10 febbraio contro la vincente di Cremonese-Alessandria (gara in programma il 28 gennaio), Cittadella-Pavia verrà per questo posticipata a lunedì 15 febbraio, con inizio alle ore 20.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Nell’ultimo anno mi sono trasferito ai New York Red Bulls, e abbiamo vinto la regular season. Momenti felici? Il gol nel derby contro il New York City è uno di quegli attimi che raggiungi dopo una vita di sacrifici. Riuscire a giocare il derby e segnare di fronte a Pirlo, Lampard e David Villa, è stato fantastico». Ma anche se è diventato qualcuno, non ha dimenticato Padova. «La città che mi ha permesso di conoscere il mondo: ogni volta che ci torno mi sento a casa. E che mi ha fatto trovare l’amore: quando ci siamo conosciuti, Nicole ed io eravamo ancora giovani. All’inizio la nostra è stata una storia da ragazzini, invece col tempo è diventata una bella favola. Mi ha seguito in Canada, e adesso anche a New York. Il fallimento societario? Mi ha fatto un gran dispiacere, ma quello che ha fatto Marcello Cestaro per il Padova nessuno potrà mai ripeterlo. Sono sicuro che lui lo ami ancora e lo amerà sempre: non so dove possa avere sbagliato, ma sono sicuro che ha messo tutto se stesso in questa società». L’unico sogno che ancora manca, è un ritorno all’Euganeo: «Sarei venuto domenica scorsa, ma il Padova era impegnato in trasferta. Chissà se qualcuno mi riconoscerebbe».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Lunedì Felipe dovrà ripartire per New York per riprendere la preparazione con la sua squadra in vista della nuova stagione che comincerà a marzo. La conclusione – fino ad ora – di una storia che ha dell’incredibile. «Ricordo bene quel giorno. Sabatini e il diesse Meluso, insieme a Ivone De Franceschi, vennero a darmi la brutta notizia: fu una giornata molto triste, ma che contribuì a farmi crescere. Quella botta mi rese più forte, più maturo, ed è grazie a quel problema se oggi sono quello che sono: mi ha fatto capire che ogni tanto certe cose devono accadere, ma che Dio ha sempre qualcosa di ancora più bello in serbo». Senza quel problema cardiaco, sarebbe rimasto in Italia, probabilmente diventando uno dei perni del Padova. E, forse, non avrebbe fatto la stessa carriera. «Solo l’Italia non mi permetteva di giocare, in altri Paesi potevo farlo. Sono stato in Svizzera, e poi è arrivata la chiamata dall’America: mi ha preso il Montreal Impact, e lì ho avuto la fortuna di poter giocare in Mls, un campionato che sta crescendo tantissimo, condividendo lo spogliatoio con Nesta, Di Vaio e Corradi».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) A guardare quel ragazzino che sette anni fa aveva lasciato Padova quasi in lacrime, fa un certo effetto. Adesso è seduto in piazza Duomo, a un caffè come se nulla fosse successo. La gente intorno a lui nemmeno immagina la straordinaria storia. Il sorriso, col tempo, gli è tornato. Felipe Campanholi oggi è calciatore, ma un uomo vero. Era il gennaio del 2009 quando, dopo essere esploso nella giovanile biancoscudata e aver assaggiato la Lega Pro grazie a Carlo Sabatini, per colpa di una “miocardiopatia ipertrofica asimmetrica” aveva dovuto dire addio al calcio italiano. Un problema congenito al suo cuore brasiliano sembrava spezzare il suo sogno, e invece non ha fatto altro che spalancargli un portone ancora più incredibile. Ha giocato in Svizzera, in Canada, e oggi si toglie le sue soddisfazioni a New York. Ma a Padova torna sempre, anche perché, sette anni dopo, la fidanzatina padovana di allora presto diventerà sua moglie. «Il mio percorso, grazie a Dio, mi sta dando grandi soddisfazioni». Felipe torna per la prima volta a parlare del suo passato, e lo fa con il sorriso di chi dalla vita ha avuto quasi tutto. «A marzo io e Nicole ci sposeremo a New York, e Noah, nostro figlio, è la nostra gioia più grande. Ma tutti gli anni torno a Padova, a casa dei miei suoceri, perché questa città rimane parte della mia vita e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ieri, non appena si è diffusa la notizia della trattativa, sono comparsi diversi messaggi contrari all’eventuale arrivo di Maritato sui social e sui principali forum di riferimento della tifoseria padovana. C’è anche chi ha ricordato il precedente Ardemagni, «perdonato» al momento del suo arrivo a Padova per qualche atteggiamento sopra le righe ai tempi di Cittadella e poi finito nuovamente nel mirino, dopo il suo addio, per un’esultanza «rabbiosa» durante un Modena-Padova, terminato con vittoria emiliana e un suo gol. Insomma, ci sarà da tenere conto anche di questo aspetto, se mai la trattativa dovesse trovare la via maestra. Resta in ballo Francesco Virdis, anche se il Savona non lo vuole lasciare partire gratis, sembra sfumato il ritorno di Succi dal Cesena, nella lista c’è pure De Cenco (Pordenone). Ieri, intanto, non si è allenato Sbraga. Solo una precauzione dopo tre giorni di allenamento sui campi pesanti della Guizza, anche se una leggera infiammazione al ginocchio ha messo sul chi vive lo staff medico. Lievi acciacchi per Fabiano, Neto, Ramadani e Bucolo: sembrano recuperabili per domenica.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) In attacco la lista della spesa si allunga ed entrano sulla scena altri due nomi: Piergiuseppe Maritato e Giuseppe Panico. Il primo di proprietà del Vicenza e in prestito al SudTirol, dove ha perso il posto da titolare dopo un ottimo inizio di stagione. Il secondo della Primavera del Genoa, uno dei migliori prospetti dei campionati giovanili e che il club di Enrico Preziosi potrebbe dare in prestito. Nel caso di Maritato si sta trattando con il Vicenza, mentre con il giocatore l’intesa non è lontana, anche se lo stipendio percepito (80mila euro annui) presuppone che il club biancorosso partecipi al pagamento dell’ingaggio. «Di Maritato — spiega De Poli — abbiamo parlato anche col Vicenza che ne detiene il cartellino, è uno dei giocatori nella lista e lo valuteremo. Panico, invece, non ci interessa. Arriverà un attaccante prima della gara con la Reggiana? Non lo so, vedremo da qui a sabato». Su Panico, va chiarito, la smentita pare di facciata, visto che fonti genovesi parlano di un colloquio informale fra le due dirigenze mentre per Maritato, nel caso in cui la trattativa venisse conclusa, ci sarebbe anche da superare un problema ambientale. Durante la partita disputata all’inizio dell’anno con il SudTirol all’Euganeo, infatti, Maritato fu autore di un gesto offensivo — o almeno interpretato come tale dalla curva biancoscudata — che scatenò il pubblico della Fattori contro l’attaccante.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Alessandria e Cittadella 32, Bassano 31, SudTirol 29, FeralpiSalò 28, Pavia 27, Pordenone e Reggiana 25, Cremonese, Cuneo e Padova 23, Pro Piacenza 22, Giana Erminio 21, Lumezzane 19, Mantova 16, Renate 15, AlbinoLeffe 12, Pro Patria 7.
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della diciassettesima giornata: Alessandria-Padova 1-1 (Altinier (Pd) al 19′ pt, Marconi (Al) al 15′ st), Cittadella-SudTirol 2-3 (Chiaretti (Ci) al 2′ pt, Tulli (St) al 1′ st, Cia (St) al 9′ st, Litteri (Ci) al 15′ st, Gliozzi (St) al 38’st), Bassano-Reggiana 1-0 (Iocolano (Ba) al 43′ st), Giana Erminio-Pordenone 1-2 (Cattaneo (Pn) al 12′ pt, Mandorlini (Pn) al 28′ pt, Perna (Ge) al 45′ st), Cuneo-Cremonese 0-0, Pavia-FeralpiSalò 2-2 (Tortori (Fs) al 36′ pt, Cesarini (Pv) su rigore al 41′ pt e al 23′ st, Tortori (Fs) al 31′ st), Pro Piacenza-Lumezzane 1-0 (Rantier (Pp) al 11′ st), Pro Patria-Renate 0-1 (Florian (Re) al 29′ st), AlbinoLeffe-Mantova 0-0.
Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 14 gennaio: allenamento pomeridiano sotto la pioggia, assente Sbraga e lievi acciacchi per Bucolo, Fabiano, Neto Pereira e Ramadani.