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Ore 22.20 – (Il Piccolo) «Credo che per la prima volta, tutti i tifosi della Triestina potranno dire la propria alla luce del sole, interagendo nel contempo con chi ha dimostrato negli ultimi tempi un interesse per il futuro dell’Alabarda ed è interessato a un nuovo progetto»: Sergio Marassi, presidente del Centro di coordinamento dei Triestina Club, sottolinea così l’importanza dell’assemblea pubblica che si svolgerà domani sera nella sala stampa dello stadio Rocco (inizio ore 20), un appuntamento aperto a tutti i tifosi che lo stesso Centro di coordinamento ha organizzato assieme ai ragazzi della Curva Furlan. Già il titolo dell’assemblea, «Nessuno tema il futuro», illustra bene il tema dell’iniziativa e le speranze dei tifosi. E quando si dice tifosi, Marassi chiarisce subito che ci sarà una grande apertura a tutti: «Tutti potranno dire il loro parere, illustrare idee e proposte. Credo sia un’iniziativa valida per sentire davvero le opinioni e i consigli di tutti. Perché è vero che a livello di tifoseria organizzata esistono due realtà, ovvero il Centro di coordinamento e la curva Furlan, ma ci sono anche tanti altri tifosi che non fanno parte di queste due entità, che sono da rispettare e per i quali c’è la massima apertura». Altrettanto chiaro l’obiettivo dell’iniziativa, come spiega sempre lo stesso Marassi: «Sentendo le proposte di tutti, e ascoltando anche chi in questi mesi si è detto interessato a dare un futuro all’Unione, vogliamo confrontarci: vedere ad esempio come si pensa di riuscire a creare qualcosa di nuovo, vedere se c’è la possibilità di percorrere nuove strade oppure se bisogna continuare su quella vecchia. Non c’è nessuna preclusione. Ovviamente qui i pareri sono soggettivi, ma il mio punto di vista è che finché le cose stanno così come sono, in cui non c’è chiarezza su niente, non se ne parla di rapporti con l’Unione Triestina 2012. Ma certo bisogna capire anche cosa succederà e come evolve la situazione di quella società. Nulla è semplice, perché di mezzo c’è il marchio e in caso di nuove entità da creare c’è anche il discorso della matricola e da dove ripartire. Proprio per questo c’è il bisogno di confrontarci e capire cosa vogliamo fare da grandi». Naturalmente, i protagonisti più attesi sono proprio coloro che in questi mesi difficili si sono fatti avanti, assicurando di essere interessati a dare un futuro più certo all’Unione. Sotto questo aspetto, Marassi assicura più di qualche presenza: «Ci saranno di sicuro Mauro Milanese e ci sarà ovviamente Vasco Vascotto: da lui sentiremo se la sua iniziativa sta andando avanti, se è riuscito a costruire qualcosa da tutto il lavoro effettuato in queste settimane, visto che ha incontrato imprenditori e società dilettantistiche. Ma stiamo tentando di avere con noi anche Zanmarchi e D’Ambrosio, visto che anche da parte loro sono arrivati concreti interessamenti negli ultimi mesi».
Ore 22.00 – (Il Piccolo) Intensa giornata di lavoro ieri per i giocatori dell’Unione Triestina 2012, che hanno svolto una doppia seduta di allenamento, al mattino nella palestra dello stadio Rocco e nel pomeriggio sul campo di Prosecco. Oggi altra seduta pomeridiana, per continuare la preparazione in vista della trasferta di domenica sul campo del Calvi Noale. La buona notizia è che è stato perfezionato il tesseramento di uno dei nuovi arrivi, ovvero Sergio Cucchiara: da domenica contro il Calvo Noale l’attaccante ventenne proveniente dal Padova ma di proprietà del Trapani, sarà finalmente disponibile. Non ancora arruolati invece lo sloveno Davor Skerjanc e l’albanese Puka, per i quali si spera di risolvere in questi giorni. Nel frattempo si annunciano altri movimenti di mercato: pare infatti che la società stia stringendo per un altro centrocampista, ma non under. Intanto dal giudice sportivo non è arrivata nessuna squalifica per domenica, però va segnalato che è entrato in diffida Stefano Spadari, uno dei migliori nella partita contro l’Abano, nella quale il centrocampista si è anche improvvisato bomber con un gran gol in semirovesciata.
Ore 21.40 – (Corriere delle Alpi) «Belluno scusami, ma devo batterti». Le parole non sono di un giocatore qualsiasi, ma di Andrea Radrezza, grande ex della sfida del Belluno che domenica affronta il Fontanafredda. L’ex capitano del Belluno, dopo la parentesi in Eccellenza con il San Giorgio Sedico, si è accasato a dicembre alla squadra friulana. «È inutile dire che per me è una partita speciale e sarà bello rivedere i miei vecchi compagni. Ma non ci sarà spazio per i sentimentalismi, voglio i tre punti, ci servono assolutamente in chiave salvezza. Il Belluno troverà un Fontanafredda tosto, non sarà una partita facile». Come ti trovi in questa nuova avventura? «Mi sono ambientato subito – racconta “Radre” – in squadra i compagni mi hanno accolto a braccia aperte. Il gruppo è lo stesso ormai da qualche anno e io cercherò di contribuire a centrare la salvezza. In queste ultime partite abbiamo raccolto pochi punti, ma le prestazioni sono state ottime e questo fa ben sperare per il futuro». Pensi mai alla possibilità di tornare al Belluno? «Non si può sapere cosa ci riserva il futuro. In questa finestra di mercato, però, non c’è stato nessun tipo di contatto per tornare. Ho chiesto alla società gialloblù di potermi allenare con loro mentre mi cercavo una squadra. Mi hanno dato l’ok, tra le parti c’è stima e rispetto, e non c’è stato nessun tipo di problema. Adesso penso solo a far bene con il Fontanafredda. Sono tornato a giocare in serie D e voglio dimostrare di poter giocare ancora in questa categoria». Cosa è successo al San Giorgio Sedico? «Quello che ci siamo detti preferisco tenermelo per me – spiega Andrea – possiamo dire che non facevo più parte del loro progetto tecnico. Non mi aspettavo che mi avrebbero lasciato a casa. Questo tipo di situazioni, però, fanno parte di questo lavoro, quello che posso dire è che da agosto non ho mai saltato un allenamento». E se domenica arrivasse il gol? «Prima devo realizzarlo. In ogni caso penso che non esulterei. Devo ancora segnare la mia prima rete con la maglia del Fontanafredda, domenica ci sono andato vicino ma il portiere mi ha fermato». Possibile anticipo. La partita prevista per domenica 24 gennaio contro il Levico Terme potrebbe essere giocata con un giorno di anticipo. Nei prossimi giorni arriverò l’ufficialità da parte della società gialloblù. Classifica giovani D valore. Ieri pomeriggio è uscita la terza gruaduatoria, il Belluno al momento si trova al settimo posto con 892 punti mentre il Ripa Fenadora al quindicesimo con 256 lunghezze. Il podio, che assicura un premio economico importante, per ora è occupato da Montebelluna (1820), Sacilese (1395) e Giorgione (1341). Le tre squadre premiate a fine anno saranno però solo quelle che riusciranno a mantenere la categoria.
Ore 21.10 – (La Provincia Pavese) Ieri mattina, ad una temperatura decisamente superiore a quella dei giorni precedenti, il Pavia si è allenato sul sintetico del Mascherpa. Niente doppia seduta come preventivamente previsto, ma una più intensa sotto la direzione di Fabio Brini e del suo staff e sotto gli occhi del direttore generale Nicola Bignotti e del consulente di mercato Antonino Imborgia. Oggi si tornerà in campo, invece, nel pomeriggio alle 14 per continuare il lavoro. Brini sta preparando la sua squadra in vista della trasferta di domenica pomeriggio (ore 14) a Busto Arsizio. Rispetto a domenica scorsa nel suo 4-4-2 il tecnico marchigiano dovrebbe presentare dal 1’ alcuni dei nuovi acquisti di gennaio. Con i quattro acquisti finora arrivati il nuovo Pavia incomincia a prendere volto. Davanti al portiere Davide Facchin verso Busto potrebbe rientrare da centrale Alessandro Malomo al fianco di Angelo Siniscalchi, l’alternativa è rappresentata da Dario Biasi. Con Ghiringhelli esterno destro, a sinistra dovrebbe giocare ancora Marino in vista del pieno recupero dell’ex Pescara Fabrizio Grillo, che per ora continua a lavorare a parte per un pieno recupero fisico dopo un periodo di inattività. A centrocampo la principale novità sarà rappresentata da Giuseppe Pirrone. A guidare in mezzo il Pavia sarà l’ex Ascoli che ha debuttato nella ripresa contro la Feralpisalò. Al suo fianco in attesa dell’arrivo di un mediano di quantità, per ora stoppata la pista Addae dal diesse dell’Ascoli Marroccu, dovrebbe essere riproposto Pavan anche per l’indisponibilità di Alessandro Marchi. Sulle fasce Brini dovrà valutare la condizione dei due giovani nuovi acquisti Manconi e De Silvestro. Sul fronte opposto Grbac, che ha fatto bene domenica scorsa si candida alla riconferma. Nessun dubbio in avanti, invece, per la coppia Ferretti- Cesarini. In questo momento ogni valutazione tecnica in previsione della prossima gara è legata anche alla condizione dei nuovi arrivati, oltre che all’indisponibilità degli infortunati tra cui Bellazzini che non sarà disponibile per qualche mese. Gli eventuali giocatori non ceduti che non faranno più parte del progetto azzurro dovranno a fine mercato essere messi fuori dalla lista dei 24 prevista dal regolamento di Lega Pro e a quel punto, seppur a contratto, guardare dalla tribuna il girone di ritorno.
Ore 20.50 – Mercato Pavia: ancora aperta la pista che porta a Nando Sforzini, anche se l’attaccante vorrebbe rimanere in serie B. In uscita, invece, Giovanni La Camera sembra voler rifiutare l’offerta del Rimini: sul centrocampista ha messo gli occhi anche il Lecce.
Ore 20.20 – (Gazzetta di Mantova) Ieri pomeriggio i biancorossi si sono allenati al “Dante Micheli” e mister Javorcic ha insistito molto su partite a campo ridotto per dare intensità al gruppo. Fermo Silvano Raggio Garibaldi, che ha una distorsione alla caviglia rimediata nella sfida di Bergamo con l’Albinoleffe: «Per fortuna non è un infortunio molto grave – dice Javorcic in merito -, ma comunque il ragazzo ci mancherà credo per 2-3 settimane». Oggi la risonanza magnetica darà l’ultimo verdetto in merito. Per sostituire Raggio Garibaldi, il tecnico croato dovrebbe puntare su Di Santantonio, che però continua ad accusare un fastidio muscolare, tant’è che lunedì non è stato impiegato per questo motivo. Se il centrocampista francese recupererà non ci saranno problemi, in caso contrario (visto che Puccio è in lista di partenza) Javorcic dovrà adattare qualcuno (Gonzi o Longo) nel ruolo di mezzala destra. La squadra tornerà ad allenarsi al “Dante Micheli” questa mattina alle 11. Domani, sempre in mattinata, Javorcic dirigerà quindi la seduta di rifinitura, al termine della quale scioglierà le riserve sulla formazione da mandare in campo sabato (ore 15) a Meda contro il Renate.
Ore 20.00 – (Gazzetta di Mantova) La “foto” della crisi del Mantova che è rimasta nella mente lunedì sera a Bergamo è Gaetano Caridi che a fine gara guida la squadra sotto la curva: piovono insulti ma Don Tano continua ad avanzare verso il settore parlando e gesticolando. Chiedendo aiuto a suo modo per un gruppo che il capitano teme evidentemente incapace di tirarsi da solo fuori dai guai. «Sì – spiega Caridi, sollecitato sul tema -, cercavo di dire ai nostri tifosi “dateci una mano, siamo qui e siamo in difficoltà. Non ci nascondiamo”. È chiaro che è la squadra a dover dare per prima segnali di riscossa, ma il problema è che per ora non ce la stiamo facendo. Qui tutti si allenano bene, si impegnano e corrono, ma le difficoltà restano. E allora c’è un solo modo per venirne fuori: stare ancora più uniti uno con l’altro. E mi riferisco a noi giocatori, al mister, alla società e ai tifosi». Caridi poi continua la sua analisi “extra campo” così: «L’anno scorso sapevamo di dover lottare solo per salvarci, quest’anno i presupposti sembravano diversi e nessuno immaginava di trovarsi a gennaio in questa posizione di classifica. Così, forse, inconsciamente nessuno si riesce a immedesimare pienamente nella situazione. Ma è importante che ci si riesca, perché un conto è giocare sapendo di avere sempre e comunque i tifosi dalla tua parte, un altro è andare in campo per cercare di dimostrare qualcosa a chi ti segue. Il mio è un appello sincero che spero la gente di Mantova capisca: è inutile accanirsi contro la squadra, questo gruppo ha bisogno di sostegno». Chiariti gli aspetti mentali del momento, Caridi affronta poi i nodi tecnici, dalla prova di Bergamo alla messa in discussione del mister da parte della società: «Con l’Albinoleffe abbiamo provato in tutti i modi a vincere ma il gol non è arrivato nonostante una gara condotta all’attacco. Dobbiamo migliorare, lavorare ancora di più ed essere cinici, sfruttando le occasioni che creiamo. Javorcic? Io non credo che la società l’abbia messo davvero in discussione, magari c’è stato uno sfogo dopo la partita ma la cosa giusta da fare è andare avanti con questo mister». E si arriva al capitolo Renate. Sabato altro scontro diretto… «Un’altra gara importantissima – dice Caridi – di quelle che valgono doppio. Troveremo un avversario in salute, che arriva da due vittorie consecutive e non sarà facile. Ma dovremo cercare la vittoria, perché per salvarci qualche partita dovremo vincerla». Caridi ha firmato all’andata il gol vittoria contro il Renate e l’anno scorso segnò nella sfida di Meda: «Visto che non c’è il due senza il tre, spero di far gol – sorride Don Tano -, ma lo baratterei volentieri con una vittoria, perché l’unica cosa che conta è salvare il Mantova».
Ore 19.40 – Mercato Mantova: nessuna nuova sul fronte del maxi-scambio col Pavia. Si muove invece il mercato in uscita: Matteo Momenté è nel mirino di Cuneo, AlbinoLeffe e Foggia, Gabriele Puccio piace al Catanzaro mentre ciu sarebbe un accordo col Martina per Moreno Beretta.
Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) Ha stupito per il gioco espresso e per i giocatori esibiti. Ma, soprattutto, il Pordenone ha stupito perché rispetto a un anno fa è un’altra squadra. Non è un caso se i neroverdi sono il collettivo che ha registrato il maggior progresso rispetto al girone d’andata del campionato 2014-2015. Rispetto al lato A dello scorso torneo, infatti, il team cittadino si è migliorato di ben 16 punti. A gennaio del 2015, infatti, i “gettoni” ottenuti erano 9, adesso sono 25: un aumento notevole, anche perché nell’ultima annata il primo round si componenva di 19 giornate e non di 17. Un salto in avanti che testimonia come sia cresciuta la società, non soltanto lo staff tecnico. Nessuno nel girone è riuscito a migliorare in maniera così sostanziosa. Anzi. Va detto, però, che la prima parte della scorsa stagione è da considerasi una anomalia: è davvero dura ripetere un girone d’andata da soli 9 punti. Il progresso notevole era per certi versi preventivabile. A ogni modo, chiudendo il lato A con 25 punti, la salvezza è una pratica più che conquistabile. Il Pordenone aveva girato per 3 volte la boa a quota 25 (2008-2009, 2009-2010 e 2010-2011 in D) ed è sempre rimasto in categoria. Le vittorie, intanto, serve continuare a portarle a casa. Sabato (alle 15) con la Pro Piacenza c’è una buona chance per incrementare il proprio bottino. Per questo Tedino sembra intenzionato a riproporre la formazione vittoriosa con la Giana: anche ieri ha provato in allenamento lo stesso schieramento visto a Gorgonzola. Atteso in avanti Filippini, non soltanto per la sua interpretazione da falso centravanti. A “Pippo”, infatti, i tifosi chiedono ora il gol al Bottecchia. Le 5 reti sinora realizzate sono tutte maturate lontano da via Stadio: a Reggio Emilia (2), a Salò, a Cuneo e appunto a Gorgonzola. Voleva il gol col Pavia, che non è arrivato. Ora cerca il centro con la Pro. Per portare al velodromo la sua esultanza, quel calcio volante alla bandierina ormai diventato marchio di fabbrica.
Ore 18.50 – Mercato Pordenone: svolta per i ramarri, che potrebbe ottenere sia Gavazzi dal Mantova (i virgiliani sembrano ora più propensi a contribuire alpagamento dell’ingaggio del difensore) che Martin dal Pavia (terzino di origini pordenonesi, anche in questo caso il club lombardo darebbe un corposo aiuto economico per il buon svolgimento dell’operazione).
Ore 18.20 – (Gazzetta di Reggio) Reggiana al lavoro questo pomeriggio (ore 14.30) in via Agosti per preparare, con una partitella in famiglia, le tattiche da utilizzare domenica nel match dell’Euganeo contro il Padova (ore 15), valevole come prima giornata di ritorno del campionato di Lega Pro. All’andata, al Città del Tricolore, finì con un pareggio per 1-1 che lasciò l’amaro in bocca soprattutto perché i veneti (autori di un gol lampo e poi raggiunti dai granata) figuravano come una neopromossa che tuttora si trova alle spalle dei granata. Ieri la squadra ha svolto la doppia seduta e nella parte tecnico-tattica su prato non hanno partecipato in tre: Mirko Bruccini, fuori dal campo ed in abiti civili per l’edema al ginocchio sinistro procuratosi in allenamento lunedì; Dejan Danza per i noti problemi al ginocchio; Daniele Mignanelli per un (inesistente) affaticamento sorto dopo la trasferta di Bassano. LA PUNIZIONE. La società, da lunedì, parla di problemi di affaticamento per il fluidificante mancino appena ritornato da Pescara che lo costringerebbero a sedute differenziate ma la realtà è ben diversa e si chiama punizione. Una frase di troppo detta al tecnico Alberto Colombo durante il secondo tempo di sabato scorso a Bassano, al momento di riscaldarsi per entrare in campo, l’ha di fatto messo fuori rosa anche se il castigo è destinato a rientrare nei prossimi giorni perché il ragazzo è dispiaciuto dell’accaduto, ha chiesto scusa e soprattutto dovrà diventare una pedina fondamentale per la Reggiana nel girone di ritorno. Al di là dell’episodio del “Migna” c’è la netta sensazione che per ricomporre questo gruppo servirebbe come il pane una grande prestazione da tre punti in quel di Padova perché il rischio è quello di demoralizzare ulteriormente un ambiente già molto provato ed essere risucchiati in acque pericolose. OLTRE LA RETE. Due spettatori d’eccezione hanno seguito l’allenamento granata di ieri. C’era lo scandianese Villiam Vecchi, forse in procinto di iniziare l’ennesima avventura con l’amico Carletto Ancelotti come preparatore dei portieri del Bayern Monaco. C’era anche Massimo Bagatti, l’ex tecnico della Correggese, arrivato in via Agosti per vedere all’opera il figlio Nicolò, nuovo arrivato alla corte del trainer Salmi nella Berretti granata, dopo l’esperienza nella Primavera del Modena.
Ore 18.00 – (Gazzetta di Reggio) Siamo soltanto alla prima di ritorno e già si parla di partita decisiva o quasi. Per Reggiana e Padova domenica può davvero essere lo spartiacque tra la zona play off o un campionato anonimo? Bepi Pillon, allenatore biancoscudato da poco più di un mese, non la pensa così. «Non scherziamo, né mettiamoci addosso troppa pressione, il campionato è lungo, basta infilare un filotto di risultati e, specie in un grone livellato come questo, puoi risalire posizioni. Certo per noi sarà una partita difficile, delicata, da prendere con le molle». Diplomatico o meno che sia, Pillon non reputa la Reggiana di sabato così brutta come apparsa a Colombo: «chi l’ha vista e seguita per noi, mi ha riferito di una squadra quadrata, compatta, sconfitta immeritatamente, perché se ha costruito poco in avanti, non è che il Bassano abbia poi avuto tante palle gol». La Reggiana ha vinto soltanto una delle ultime nove partite, il Padova con lei in panchina è imbattuto, 2 successi e due pareggi, compreso quello ultimo ad Alessandria, i numeri dicono che state meglio voi… «Può essere. Noi stiamo crescendo, ci vuole del tempo quando subentri per mettere dentro le tue idee di calcio, ma la Reggiana è partita con ambizioni, sa giocare al calcio, ha giocatori importanti, concede poco». Tatticamente il suo Padova come si schiera? «Ultimamente con il 4-4-2, andremo avanti così». Che tipo di partita dobbiamo aspettarci? «Molto tattica, tra due squadre saranno attente a non lasciare spazi. Ci vorrà tanta pazienza, un ruolo assai importante l’avrnno l’aspetto mentale e la capacità di sfruttare le occasioni da rete che per come la vedo io non saranno moltissime». Della Reggiana cosa teme? «Il collettivo e poi Arma che a Pisa ho avuto per soli sette giorni, perché poi ho preferito andarmene, ma reputo bravissimo». A Reggio c’è chi sostiene che andrebbe servito con traversoni per sfruttarne l’abilità nel gioco aereo, ma di testa non ha ancora segnato, lei come la pensa? «E’pericoloso dentro l’area, sa far giocare bene la squadra, ma il meglio lo da nei sedici metri». Dal mercato cosa aspetta? «Per ora abbiamo preso Sbraga, ne avevamo bisogno perché in pratica come centrali difensivi erano solo in due, poi stiamo attenti a vedere se c’è la possibilità di migliorare a non farcela scappare».
Ore 17.40 – Mercato Reggiana: Luca Giannone è richiesto da Benevento, Juve Stabia e Catania, con quest’ultima in netto vantaggio. Per assicurarsi le prestazioni del fantasista granata gli etnei potrebbero girare a loro volta l’attaccante croato Bruno Petkovic, attualmente in prestito all’Entella.
Ore 17.10 – Flash del ds anche sul mercato: “Maritato? Ne abbiamo parlato anche col Vicenza che ne detiene il cartellino, anche lui è uno dei giocatori nella lista e valuteremo in questi giorni. Panico? Non ci interessa. Arriverà un attaccante prima della gara con la Reggiana? Non lo so”.
Ore 17.00 – Il ds De Poli aggiorna sulla situazione degli acciaccati: “Sbraga? È rimasto precauzionalmente a riposo, ha fatto tre giorni di allenamento su campi pesanti dopo due anni di lavoro sul sintetico e ha una leggera infiammazione al ginocchio, valuteremo le sue condizioni di giorno in giorno. Bucolo? Ha un indolenzimento all’adduttore ma domani si allenerà regolarmente. Ramadani? Ha un problema al ginocchio, non dovrebbe essere nulla di serio ma valutiamo domani. Fabiano e Neto Pereira? Nulla di grave neanche per loro, domani ci saranno”.
Ore 16.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.20 – Qui Guizza: rientrano nello spogliatoi Fabiano e Neto Pereira, seguiti a ruota da Bucolo e Ramadani. Probabili problemi fisici per i due centrocampisti.
Ore 16.00 – Qui Guizza: partitella a ranghi misti.
Ore 15.40 – Qui Guizza: schemi difensivi ed offensivi in corso.
Ore 15.20 – Qui Guizza: a bordo campo Sbraga, che oggi compie 24 anni. Da capire il motivo della sua assenza.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento. La pioggia sferza il centro “Geremia”.
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Gli è bastato tornare in campo per ritrovare la via del gol. Domenica scorsa nel 7-1 di Sacile i cecchini Serafini e Lattanzio si sono distinti con una doppietta, il mattone più pesante tuttavia l’ha messo il terzino Fabrizio Ferrante, autore del 3-1 appena 4′ dopo che il team friulano aveva provato a rimettere in discussione un match in realtà mai cominciato. «Sono molto felice per un gol doppiamente importante, in primis per il Venezia perché rimettere subito il doppio vantaggio sulla Sacilese ci ha poi permesso di dilagare – sorride il 20enne palermitano -. Però anche sul piano personale la soddisfazione è stata molta, rientravo da titolare un periodo poco positivo e non potevo chiedere di meglio che trovarmi nel punto giusto». Per Ferrante un grande inizio di stagione a tutto sprint sulla fascia destra, dopodiché è parso perdere il ritmo con Luciani a farsi trovare pronto al suo posto. «Alla Sacilese avevo già segnato in amichevole – ricorda – poi ho fatto centro con Monfalcone e Virtus Vecomp togliendomi di dosso la sfortuna della scorsa stagione, visto che con la Tiger Brolo sembravo abbonato ai pali. La verità è che sulle palle inattive il Venezia non ha rivali, tanto per la qualità di calcio quanto per l’abilità di chi si inserisce, anche dalla difesa». «Spero di essermi lasciato alle spalle un periodo in effetti complicato sul piano fisico – prosegue – avendo sofferto prima alla caviglia, poi al ginocchio e infine al polpaccio che mi aveva bloccato nel riscaldamento della partita con la Triestina. Finalmente siamo tornati in vetta, domenica arriva il Monfalcone al Penzo (ore 14.30, ndr) e vogliamo senza sconti la sesta vittoria di fila». AMMENDA – Il Venezia è stato sanzionato con un’ammenda di 800 euro «per avere propri sostenitori fatto esplodere 5 petardi sulla pista di atletica». SOS COPERTE – Al Taliercio (ore 15-17) è possibile aderire a «Sos Coperte» promossa da VeneziaUnited e Venezia Fc: chi donerà una coperta per i poveri riceverà in omaggio l’ingresso per la partita col Monfalcone (dalle 18 alle 21 la raccolta prosegue al Marciano Pub di Marghera). Le coperte donate verranno consegnate domani pomeriggio da una rappresentanza del Venezia al centro di accoglienza emergenziale gestito dalla Cooperativa Caracol.
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E pensare che quando in estate il suo nome era stato accostato per la prima volta al Venezia, qualcuno aveva pure storto il naso. Ma era parso subito a chi capisce i valori in gioco che Matteo Serafini, nonostante la carta d’identità dica 37 primavere superate, potesse essere il nome giusto per fare la differenza in una categoria complessa come la D, dove l’unico risultato possibile se si voleva tornare immediatamente fra i professionisti era vincere. Vincere e basta. E così quando la moglie pareva opporsi al trasferimento, il dg Giorgio Perinetti per qualche ora era rimasto spiazzato, perché su Serafini aveva puntato a occhi chiusi. Ma il lavoro ai fianchi del suo agente Stefano Barattin, nello spazio di poco più di 24 ore, produceva immediatamente gli effetti sperati. Moglie convinta, valigia pronta e partenza immediata per il ritiro di Piancavallo. Anche domenica, ecco una doppietta sontuosa a Sacile, giusto per ribadire che anche nelle partite apparentemente più semplici sulla carta, gli attaccanti di razza rispondono presente. Siamo già a quota 13 e chissà quanti ne farà Serafini da qui a fine stagione: «Sono molto contento per i risultati che stiamo ottenendo – spiega l’ex attaccante della Pro Patria – stiamo facendo il nostro campionato e andiamo avanti per la nostra strada senza guardare troppo agli avversari. Abbiamo un obiettivo chiaro fin dall’inizio e siamo attrezzati per rimanere in cima. Tra noi c’è rispetto, una sana competizione e remiamo tutti in un’unica direzione. Insomma, c’è l’ambiente giusto per ottenere un grande risultato a fine stagione». Notizie in pillole dal campo di allenamento. Ferrante ha lavorato in piscina, mentre Marcolini e Fabiano si sono allenati a parte. Tutto ok per Di Maio, regolarmente in gruppo, anche Calzi ha svolto l’intera seduta assieme ai compagni. Insomma, tutto a gonfie vele. La speranza è che duri.
Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Con il Dro il suo ingresso aveva cambiato la partita, mandando in tilt la difesa trentina, a Sacile invece, Favarin lo ha lanciato fin dal primo minuto, ricostituendo il duo offensivo con Lattanzio, che fu determinante lo scorso anno per la promozione della Fidelis Andria in Lega Pro. Emilio Volpicelli, 23 anni di Napoli, ha sorpreso un po’ tutti nelle sue prime apparizioni con la maglia del Venezia, andando anche a segno con il gol del 5-1. «Facile giocare in questa squadra» dice l’attaccante campano, «sonoontento per il mio gol, ma doppiamente felice per la vittoria e per aver ritrovato la vetta della classifica». Per Volpicelli si tratta dell’ottavo gol stagionale, dopo i 7 realizzati con la maglia del Bisceglie, con il Venezia è alla terza presenza, dopo l’esordio avvenuto in occasione del turno prenatalizio contro la Triestina quando sostituì Carbonaro nella ripresa. «Siamo una squadra forte, davanti siamo in tanti e con caratteristiche diverse, ognuno di noi punta sempre a dare il massimo». Così, domenica, il gol della Sacilese ha scatenato gli attaccanti. «Non potevamo correre rischi. Sì, è vero, quel gol subìto ci ha dato una svegliata. Siamo ripartiti e sono arrivate altre 5 reti”. In due giornate il Venezia ha “preso” cinque punti al Campodarsego, ritrovando dopo due mesi il primo posto in classifica. «E adesso non vogliamo più mollarlo. La sete di vittorie non si è esaurita con il sorpasso, proviamo a vincere più partite possibile perché vogliamo essere primi anche a maggio. Siamo l nostro destino, sono gli altri adesso a doverci inseguire, ma abbiamo solo due punti di vantaggio sul Campodarsego. Intanto dobbiamo fare bottino piano domenica contro il Monfalcone perché poi il Venezia è atteso da due trasferte insidiose a Verona e a San Martino di Lupari». Sette reti e tre punti in classifica, ma anche 800 euro di ammenda da parte del giudice sportivo. «La motivazione di aver i sostenitori in campo avverso, fatto esplodere cinque petardi sulla pista di atletica. Sanzione così determinata in considerazione della oggettiva idoneità del materiale pirotecnico utilizzato a cagionare danni alla integrità fisica dei presenti”. Costo “salato” per il Venezia: 150 euro a petardo. adora nel girone C. Defatigante in piscina per Fabrizio Ferrante, hanno lavorato a parte Marcolini e Fabiano, mentre Di Maio è rientrato in gruppo e Giampaolo Calzi ha smaltito l’attacco febbrile accusato dopo la partita con la Sacilese. Ieri ultimo giorno per formulare la propria offerta per l’asta su CharityStars.com delle 5 maglie “speciali” del Venezia, indossate in occasione della partita con l’Este: la casacca più ambita è stata quella di Serafini (222 euro), seguita da Maccan (167), Callegaro (161), Soligo (160) e D’Alessandro (111) . Il ricavato sarà destinato per il nuovo centro si maternità a Anasbah, in Afghanistan.
Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nel mercato estivo sembrava in procinto di essere ceduto ma Stefano Giacomelli sul campo ha conquistato la riconferma e un contratto triennale. «Rispetto a luglio sono molto più sereno – precisa –. In estate avevo parecchie richieste ma ho sempre voluto restare a Vicenza e alla fine esserci riuscito è stata una grande soddisfazione. Nel mercato in corso sono invece del tutto sereno perché ho detto al mio procuratore di non prendere in considerazione nessuna eventuale proposta. A Vicenza sto benissimo e da qui non mi voglio muovere». Sabato al Menti, alla ripresa del campionato dopo la sosta Natalizia, andrà in scena il Modena, un match molto importante per la deficitaria classifica del Vicenza. «Tutti noi sappiamo bene che quella di sabato sarà una partita in cui i punti in palio valgono doppio – sottolinea Giacomelli –. E’ una gara che dobbiamo vincere per una lunga serie di motivi e per questo ci stiamo preparando al meglio». Contro il Modena, sia quest’anno che nello scorso campionato, Giacomelli ha segnando il gol della vittoria. «L’anno scorso ho realizzato un gran bel gol al mio amico Pinsoglio che allora difendeva la porta del Modena – ricorda l’ex pescarese – e abbiamo vinto 2 a 1. Quest’anno, alla prima giornata, ci siamo presi i tre punti con il rigore. La mia speranza è che sabato il Vicenza possa vincere ancora; chi farà gol non conta, l’importante è vincere». Contro il Modena il Vicenza potrà contare su Federico Moretti e su Giulio Ebagua, i due rinforzi del mercato che da lunedì scorso si sono aggregati al gruppo. «Moretti era con noi l’anno scorso e non ha certo bisogno di fari conoscere – sottolinea Giacomelli – per lui è stato come tornare a casa e noi “vecchi” l’abbiamo accolto tra di noi con grande piacere. Le sue qualità sia tecniche che umane le conosciamo e tutti noi sappiamo bene che ci darà una grossa mano. Ebagua lo conosco solo da avversario, e devo dire che uno come lui è meglio averlo in squadra che contro. Si è presentato con grande voglia, è molto determinato e ha già fatto vedere in allenamento le sue qualità. Nei gironi scorsi ho letto che anche lui ha segnato spesso al Modena, e la speranza di tutti è che possa continuare nella sua tradizione favorevole. Anche se, come ho detto prima, l’importante è portare a casa i tre punti perché in questo campionato sono proprio le vittorie davanti ai nostri tifosi che ci mancano. Nella situazione in cui ci troviamo il “Menti” deve tornare ad essere il nostro fortino, e perché questo accada noi dobbiamo dare di più perché se finora in dieci partite ne abbiamo vinta solo una significa che abbiamo fatto troppo poco per centrare la vittoria».
Ore 12.50 – (Gazzettino) La vittoria sul Campodarsego maturata domenica nel derby d’alta quota è il “presente” che l’Este ha impacchettato, con tanto di fiocco e bigliettino, per i 39 anni di Andrea Pagan: il tecnico giallorosso ha festeggiato il compleanno pochi giorni fa e i tre punti più belli dell’intera stagione, per come sono maturati e per la qualità del match, rappresentano un gran bel regalo. Anche perché Pagan doveva scontare proprio domenica il secondo dei due turni di squalifica che gli erano stati appioppati dal giudice sportivo nell’ultima partita del 2015. E quindi l’allenatore giallorosso ha dovuto soffrire e dare le indicazioni del caso da un palchetto allestito, con tubi e qualche tavola di legno, appena al di fuori del terreno di gioco dallo staff logistico della società atestina. Stasera tecnico, squadra e dirigenti saranno ospiti del Kofler di Padova, dove daranno vita a una doppia festa. Poi, da domani, tutti a sudare per preparare la delicata sfida con il Levico: domenica l’Este va in trasferta in Trentino, dove hanno un disperato bisogno di punti.
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) È l’artefice delle uniche sconfitte fin qui subìte in campionato da Venezia e Campodarsego. Andrea Pagan, chioggiotto, dopo una carriera da giocatore tra i dilettanti, tre anni sulle panchine delle giovanili a Cittadella e due su quella della Clodiense, sembra aver trovato ad Este la sua isola felice. Una squadra partita con l’obiettivo salvezza e che invece è terza nel girone C di Serie D, gioca bene e convince. Pagan ieri ha festeggiato il suo 38º compleanno e ha di che essere soddisfatto. «Fuori dal campo tra avversari siamo tutti amici, ma dentro si gioca per i 3 punti e non si guarda in faccia nessuno», osserva. «Infatti la settimana scorsa si era scherzato su questa sfida con il Campodarsego, però eravamo sicuri di poter vincere. Per quanto si stia viaggiando in silenzio e con umiltà, siamo terzi e ce lo meritiamo». Il Venezia è quindi avvisato: dopo lo sgambetto dell’andata al Penzo, al ritorno non sarà una passeggiata. E siccome le ha battute entrambe, Pagan accetta di buon grado di analizzare pregi e difetti delle prime della classe. «Direi che tutt’e due hanno come punto di forza il reparto offensivo. Il Venezia davanti ha 6-7 giocatori da categoria superiore, che fanno quel che vogliono; il Campodarsego ha preso Kabine, ha l’esperto Radrezza e un Aliù che sta facendo grandissime cose. Ma trovare punti deboli al Venezia è una vera impresa, se penso a uno come Modolo in difesa e al gruppo di centrocampisti cui si è aggiunto il “nostro” Marcolini. Ecco, forse solo in porta potrebbe essere appena sotto i padovani, che hanno Vanzato in grande forma e un giocatore esperto come Merlano in panchina, un vero peccato oltretutto che giochi poco». E se al Penzo il blitz è riuscito in pieno recupero, la vittoria sul Campodarsego è stata studiata per bene. «Loro in casa giocano su un campo molto piccolo e stretto», sottolinea Pagan, «quindi per sorprenderli si doveva fare la differenza sui cambi di gioco e negli uno contro uno e due contro uno. In casa con la difesa a tre si salvano, sui campi grandi soffrono, e così è stato. Li abbiamo messi proprio in difficoltà». Il tecnico dell’Este in questa stagione ha già fatto… fuori due colleghi: Feltrin del Mestre e Favaretto del Venezia, esonerati dopo averli sconfitti, ma del Venezia ammira «l’esperienza dei giocatori e di un allenatore come Favarin che in D sa come si vincono i campionati. Questo Venezia è costruito per imporsi e ora è dove deve stare. Gli altri possono solo provare a sorprenderlo. Nelle prossime settimane saranno decisive le trasferte di Verona e San Martino di Lupari. Se non perderà punti, si capirà qualcosa di più su questo campionato. Poi, chissà, magari un giorno avrò la possibilità di allenare anch’io il Venezia. Sognare non costa nulla…».
Ore 12.00 – (Gazzettino) Un’altra tegola sul Cittadella. Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivato l’esito della risonanza magnetica alla quale si è sottoposto Andrea Paolucci: l’esame ha evidenziato la lesione del tendine del muscolo adduttore lungo la coscia destra. Lo stop sarà di oltre un mese e mezzo. Il centrocampista granata aveva lamentato un affaticamento durante la pausa invernale, ma il malanno sembrava pienamente superato dal momento che era tornato regolarmente ad allenarsi e aveva preso parte alla gara di sabato con il Sudtirol. Nerissimo il diggì Stefano Marchetti: «Il Cittadella sta attraversando un periodo complicato a causa di molteplici infortuni, l’ultimo quello di Paolucci. Per fortuna il gruppo è forte. La rosa che abbiamo a disposizione deve sopperire anche a questo tipo di contrattempi. Certo, mi danno estremamente fastidio gli infortuni capitati in un momento cruciale della stagione, stiamo pagando questa situazione, perché credo che il Cittadella nel suo pieno organico avrebbe potuto allungare in classifica». Pascali fuori sino a fine mese, Paolucci ne avrà per tutto febbraio. «Pascali avrà una risonanza di controllo nei prossimi giorni che farà luce sui tempi di recupero – spiega Marchetti – Sicuramente non ci sarà per domenica, spero di rivederlo in gruppo dalla prossima settimana». C’è anche Donazzan fermo ai box (altre due settimane di attesa per mettersi definitivamente alle spalle la pubalgia): ci sarà bisogno di intervenire sul mercato? «Non posso prendere un giocatore appena uno si infortuna, sono situazioni con le quali devi convivere nel corso della stagione. Bisogna superare questo periodo, chiaro che se dovesse servire qualcosa, lo farò. Per il momento resto in attesa, ma mi informo sulle possibili occasioni». Nel momento di estrema difficoltà, almeno una nota positiva: ieri la risonanza magnetica al perone destro di Benedetti ha dato esito negativo, per il difensore si tratta soltanto di una botta e con il Cuneo sarà perciò disponibile. Ancora emergenza in difesa, con il rientro di Scaglia ma senza Pascali, Donazzan e Salvi, squalificato
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Una notizia buona e una pessima. La buona riguarda Amedeo Benedetti: la risonanza a cui il terzino sinistro si è sottoposto ieri ha dato esito negativo. Il giocatore, che ha rimediato una forte contusione al perone destro, avverte ancora dolore quando, appoggiando il piede, fa pressione sulla gamba, e per un paio di giorni si allenerà a parte. Con ogni probabilità, però, sarà recuperato in vista della trasferta di Cuneo e andrà a far parte della linea difensiva del Cittadella, che, come lasciano intuire gli allenamenti della settimana, sarà confermata a quattro. La notizia che non ci voleva proprio riguarda, invece, Andrea Paolucci: gli accertamenti clinici effettuati ieri pomeriggio hanno evidenziato «la lesione del tendine del muscolo adduttore lungo della coscia destra». E i tempi di recupero sono lunghi: il centrocampista abruzzese sarà costretto a rimanere ai box per un mese e mezzo, saltando almeno 7 partite. Bobb e Lora sono pronti a sostituirlo, ma certo è una “tegola” in più per Venturato. Chi sicuramente domenica sarà in campo, al rientro dalla squalifica, è Filippo Scaglia. Per lui quella in cartellone allo stadio Fratelli Paschiero non sarà una gara come le altre. «Ho giocato con il Cuneo tre stagioni fa, dopo l’anno trascorso a Bassano, ritrovando ragazzi come Tunno, Franchino e Quitadamo, con cui sono cresciuto nelle giovanili del Toro. Ancora oggi mi capita di risentirli e ricordo con affetto quel periodo: mi allenava Ezio Rossi, un tecnico da cui ho imparato molto e che mi permise di approdare alla Nazionale Under 20». Il Cittadella si affiderà alla sua esperienza per ritrovare la solidità difensiva venuta meno contro il Sudtirol. «Saremo ancora in emergenza, viste le assenze di Pascali, Donazzan e Salvi, ma quando diciamo che in questa rosa ci sono 24 giocatori di uguale valore la nostra non è una frase fatta: ci sono gli elementi per far fronte ad una situazione come questa. Sabato abbiamo vissuto una giornata storta contro una squadra costruita per arrivare ai playoff, ci può stare. Invece ho letto commenti che non mi sono piaciuti». Ad esempio? «Che dobbiamo ritrovare la determinazione. La dovremmo recuperare se l’avessimo persa, ma non è così. Sono pienamente convinto che, se non avessimo incassato dopo 40” della ripresa il gol del pareggio, la partita avrebbe avuto un finale diverso. Quella rete ci ha spiazzati mentalmente, cambiando il corso del secondo tempo. Abbiamo perso, ma non vanno fatti drammi: certi errori non devono ricapitare, tuttavia questo non sposta il giudizio sul nostro grande girone d’andata». Adesso ve la vedrete con una squadra diversa da quella un po’ confusionaria battuta all’esordio in campionato, quando il 2-1 vi andò molto stretto… «Dopo le prime 4 o 5 giornate sembrava che il Cuneo fosse destinato a dover lottare per salvarsi, invece ha saputo dare una sterzata al suo cammino. Oggi è una squadra compatta e difficile da affrontare. Non a caso ha gli stessi 23 punti di chi, sulla carta, sembrava più attrezzato, come la Cremonese e lo stesso Padova». Il pullmino di Ferronato. I biglietti per Cuneo sono acquistabili sino a sabato nei puntivendita del circuito Bookingshow, a 15 euro. Vista la distanza dal capoluogo piemontese non si registrerà un esodo granata, ma una piccola rappresentanza di tifosi sarà comunque presente, capeggiata da Giuseppe Ferronato, storico supporter che ha organizzato un pullmino da 9 posti.
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Sospiro di sollievo per Benedetti, stop per Paolucci. Sono le notizie più importanti in arrivo dal quartier generale del Cittadella, ieri. Le brutte notizie riguardano il centrocampista abruzzese. Il responso della risonanza magnetica svolta ieri dà un verdetto impietoso: lesione al tendine dell’adduttore lungo della coscia destra e stop di almeno 45 giorni. Ma è una visione anche ottimistica, considerato che si tratta di una zona delicatissima e che il recupero andrà fatto con tutte le cautele del caso. Una tegola non da poco per Marchetti e Venturato, che potrebbero anche decidere di tornare sul mercato. Di sicuro in un quadro simile non sono previste partenze nella linea mediana a gennaio. Una situazione imprevista, anche considerando l’ampiezza della rosa e i ricambi a disposizione di Roberto Venturato. Più che mai provvidenziale, in questo quadro, il rientro di Iori a Cuneo dal primo minuto dopo la squalifica.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Con Bassano e Alessandria, favorite come gli emiliani per la promozione, il Padova ha giocato alla pari, a differenza delle passate sfide con le altre grandi Cittadella e Pavia. «Abbiamo mostrato che possiamo lottare con tutti e resta addirittura il rimpianto per non avere vinto, anche se prima di affrontare queste gare, pur non mettendoci la firma, sarei stato comunque soddisfatto di questi risultati». Poi aggiunge: «È positivo dopo la sosta si sia ripartiti con la stessa mentalità, ma abbiamo concesso due gol evitabili su cui si deve lavorare. Occhio inoltre ai cali di tensione dato che si può perdere con chiunque». Quando vedremo un gol di Corti? «Ci sono andato vicino con il Pordenone e prima o poi capiterà, ma di solito passa un po’ di tempo. L’ultimo risale all’anno scorso con il Bologna». Un’emiliana come la Reggiana: «Magari. Un’ottima squadra, anche loro hanno avuto qualche momento di difficoltà. Starà a noi sfruttare a nostro vantaggio il loro eventuale periodo di crisi».
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Dagli esami fatti successivamente è emerso che forse non era una micro frattura. Ora comunque sto bene, sento solo un fastidio sopportabile e riesco a fare tutto. Trovare così tanto spazio – prosegue – fa indubbiamente piacere e sono abbastanza soddisfatto dell’andamento della mia stagione che comunque rispecchia nel bene e nel male, il copione generale». Con l’arrivo in panchina di Pillon il 4-4-2 è diventato un cardine tattico dopo le esperienze con il centrocampo a tre o con il 4-2-3-1. «Per quanto mi riguarda, ho quasi sempre giocato in passato con l’attuale modulo e dunque è quello con cui mi trovo meglio, ma poi tutto dipende dall’andamento di una gara, da come sta la squadra e da varie altre componenti. Tra andare bene e male c’è un filo sottilissimo che spesso può decidere un’intera stagione. Per me è la condizione mentale che fa ingranare». E proprio su questo fronte Corti spiega l’evoluzione del Padova dopo il cambio tecnico: «Queste situazioni creano uno scossone, a volte positivo, mentre in altri frangenti rischi di fare peggio. A noi ha portato serenità e abbiamo ripreso a fare quelle cose che prima ci riuscivano e che poi, per varie situazioni, non ci venivano più. A livello di formazione non c’è stata una vera rivoluzione e per questo ritengo si trattasse soprattutto di una questione di testa».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Pronti, via: non passa neppure un minuto e il Padova va a segno a Reggio Emilia, sul campo di una delle squadre favorite per la promozione in serie B, grazie a un gol di Neto Pereira. Poi l’incontro, primo capitolo dell’attuale campionato, finisce in parità, ma i biancoscudati mostrano le proprie potenzialità, poi espresse a corrente alternata. Domenica alle 15 la Reggiana arriva all’Euganeo per il match che apre il girone di ritorno e nella truppa di Pillon c’è grande voglia di confermare quella buona prestazione, possibilmente accompagnata dai tre punti, per proseguire l’attuale momento felice. Conserva un ricordo positivo della sfida del “Mapei Stadium” anche Daniele Corti. «Ero arrivato a Padova da una settimana – racconta – e pur faticando riuscii a restare in campo fino alla fine, nonostante avessi svolto da solo la preparazione estiva». Da lì in poi l’ex Varese è stato un punto di riferimento costante a centrocampo, tanto da figurare al terzo posto nella lista dei giocatori più utilizzati, alle spalle di Diniz e Dionisi, con due sole partite saltate, l’ultima a dicembre con il Bassano a causa di una forte contusione al coccige.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Sul fronte del mercato la priorità resta sempre la punta e i nomi nel taccuino del diesse De Poli, ieri a Caldogno per seguire l’amichevole dell’under 18 contro il Belgio, sono almeno cinque. Solo alcuni di loro sono già noti, come Virdis del Savona per cedere il quale i liguri devono prima trovare un’alternativa. In ribasso le quotazioni di Succi, non facile arrivare al brasiliano De Cenco, di proprietà del Pavia e in prestito al Pordenone che difficilmente è disposto a rinunciarvi. Su di lui, poi, hanno messo gli occhi anche squadre di A (Empoli) e B (Spezia). Quanto a Claudio Sparacello, attaccante classe 95 del Trapani, già cercato la scorsa estate, De Poli ne ha riparlato di recente con il diesse dei siciliani Faggiano e l’intenzione, vista la stima nei suoi confronti del tecnico Cosmi, è di non mollarlo. Intanto la squadra prosegue la preparazione in vista della sfida di domenica con la Reggiana (arbitro Perotti di Legnano) e quella da ieri è stata una giornata d’intenso lavoro, con la seduta mattutina, imperniata sul lavoro atletico e con la palla di quasi due ore, una sessione video dopo pranzo e poi l’allenamento del pomeriggio, con esercitazioni e partitella finale.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Gli altri nomi sono quelli di Virdis e De Cenco? «Li stiamo valutando, diciamo che la margherita dei “papabili” al momento comprende 4 o 5 giocatori sui quali stiamo facendo le nostre considerazioni. Come potete capire, non si tratta di trattative semplici: Succi è del Cesena, Virdis è del Savona, De Cenco è del Pavia ma è in prestito a Pordenone». E Della Rocca? «Ci è stato proposto, ed è un altro dei profili che stiamo osservando ed analizzando». In uscita, invece, cosa può accadere? «Per ciò che riguarda Aperi, se ne stanno occupando i suoi agenti, speriamo che il prima possibile il ragazzo possa trovare una realtà che gli permetta di giocare: la Triestina e una società di Lega Pro mi avevano contattato direttamente, vedremo cosa succederà. Per Ramadani non ci sono novità, mentre su Dell’Andrea c’è da registrare l’interessamento di una squadra di Serie D, il problema è che il ragazzo vorrebbe rimanere. Lui sa che non rientra nei nostri piani per questa stagione, e che se trova una collocazione è meglio per tutti». Oleg Turea, infine? «Resterà qui, perché è un giovane di prospettiva, e se rimane altri sei mesi a contatto con la prima squadra può imparare tante cose».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quando potrebbe arrivare la nuova punta? «La società sta vagliando diversi giocatori. I contatti, più o meno con tutti, sono già stati presi, ma non c’è ancora una situazione più avanzata rispetto ad altre. In questa fase stiamo riflettendo per scegliere il giusto profilo, e credo che da venerdì (domani, ndr) ogni momento potrebbe essere quello buono». Quindi una trattativa potrebbe chiudersi anche entro il fine settimana? «Non lo escludo, ma tutti sapete benissimo che alla fine non dipende solo da noi: da un lato ci sono le nostre idee, dall’altro i procuratori dei giocatori e le società che ne detengono i cartellini». Qual è il profilo che ricercate? «L’ideale sarebbe trovare un elemento giovane e di prospettiva, che possa darci una mano nei prossimi sei mesi e tornare utile anche in futuro. Non è una questione di soldi: la società vuole investire sul nuovo attaccante, e per questo la scelta è da tarare sul presente e sul futuro». Un ragionamento che sembrerebbe escludere il ritorno di Succi. «No, non lo esclude: non è detto che un giocatore di 34 anni non possa darci una mano oggi e anche in futuro. Un profilo come il suo ci garantirebbe di sicuro la giusta esperienza per questo finale di stagione, e in base all’accordo che si potrebbe trovare tornerebbe utile anche nei prossimi anni».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il “mercato” del Padova è ormai pronto al suo secondo… decollo. Dopo l’assalto (fruttuoso) ad Andrea Sbraga, il centrale difensivo giunto dalla Carrarese che ha permesso di puntellare un reparto arretrato ridotto all’osso dopo l’infortunio occorso a Niccolini, nelle prossime ore potrebbe partire l’assalto all’attaccante richiesto da Bepi Pillon. La rosa dei nomi al vaglio della società, ormai, si è ridotta a 4 o 5: quello più interessante, al momento, sembrerebbe essere Francesco Virdis, centravanti del Savona, che proprio sabato compirà 31 anni. Ma in seconda battuta rimangono ancora in piedi le piste che portano a Davide Succi, per il quale sarebbe il secondo ritorno in maglia biancoscudata, a Caio De Cenco, attaccante brasiliano in forza al Pordenone ma di proprietà del Pavia, e a Luigi Della Rocca, in uscita da Lecce. Entro domani, stando a quando dichiara apertamente il direttore sportivo Fabrizio De Poli, la società dovrebbe scegliere il profilo di giocatore verso il quale accelerare, e piazzare l’assalto per aggiudicarselo. «È da giorni ormai che ne parliamo», spiega il ds. «Le scelte devono essere condivise, anche perché è sempre la proprietà che deve intervenire a livello economico».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Doppio allenamento senza intoppi, ieri, per i biancoscudati: Bepi Pillon, sotto il tiepido sole della Guizza, ancora una volta ha potuto dirigere le due sedute con l’intera rosa al completo. Il gruppo ha lavorato duramente: più di due ore al mattino, con una corposa parte di esercizi di atletica, e quasi altrettante nel pomeriggio. Da oggi si comincia a impostare la formazione che domenica all’Euganeo sfiderà la Reggiana: appuntamento alle 15 al centro “Geremia”. Designato, intanto, il fischietto per il match: sarà il signor Pierantonio Perotti, arbitro lombardo della sezione di Legnano.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Confermo l’interesse – ammette De Poli – ma ci sono anche altri nomi che stiamo vagliando. I papabili sono quattro-cinque, ma per tanti discorsi e congetture la lista può essere ampliata. Per quanto riguarda la tempistica, da domani tutto è possibile, potrebbe anche arrivare prima di domenica ma come ben sapete non dipende solo da noi… Della Rocca ci è stato proposto, vedremo…». Non aggiunge altro De Poli, lasciando intendere che quest’ultimo nome non suscita grandi entusiasmi, anche perché a Rimini, club in cui è stato spedito in prestito via Lecce, non ha segnato neppure un gol nei primi sei mesi di stagione. Per centrocampo e difesa (i nomi più caldi sono quelli di De Risio e di un giovane esterno destro) bisognerà attendere che qualcuno della rosa venga ceduto. Nel frattempo ieri alla Guizza nella doppia seduta di allenamento del mercoledì Pillon ha provato fra i titolari il neo acquisto Andrea Sbraga alternandolo con Diniz e Fabiano. Se dovesse subito essere schierato titolare domenica contro la Reggiana, a rischiare maggiormente il posto sembra poter essere Fabiano, a meno che Diniz, come già accaduto con il Bassano, non venga spostato sulla fascia destra al posto di Dionisi.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Dalla giornata di domani in avanti, ogni momento è quello buono perché Fabrizio De Poli possa dare l’accelerazione definitiva per l’attaccante da consegnare a Giuseppe Pillon. Al momento il favorito resta Francesco Virdis (Savona), ben più lontano Davide Succi (Cesena), non sembra interessare Luigi Della Rocca (Rimini), piace Caio De Cenco (Pordenone, di proprietà del Pavia), mentre c’è stato un ritorno di fiamma per il giovane Claudio Sparacello del Trapani, già trattato in estate. Classe 1995, Sparacello ha esordito in B sotto la guida di Serse Cosmi, che crede molto nelle sue potenzialità. Difficile che il Trapani se ne privi, ma il Padova ci sta provando: « Il top – spiega De Poli – sarebbe trovare un elemento giovane e di prospettiva che ci possa dare una mano intanto per questi sei mesi e poi per il futuro. Questo ragionamento però non esclude nessuno, si può fare una cosa mista perché possiamo prendere anche un giocatore esperto che possa comunque darci garanzie». E qui entrano in ballo Succi, Virdis e De Cenco, tutti nomi che piacciono molto alla dirigenza padovana.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Alessandria e Cittadella 32, Bassano 31, SudTirol 29, FeralpiSalò 28, Pavia 27, Pordenone e Reggiana 25, Cremonese, Cuneo e Padova 23, Pro Piacenza 22, Giana Erminio 21, Lumezzane 19, Mantova 16, Renate 15, AlbinoLeffe 12, Pro Patria 7.
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della diciassettesima giornata: Alessandria-Padova 1-1 (Altinier (Pd) al 19′ pt, Marconi (Al) al 15′ st), Cittadella-SudTirol 2-3 (Chiaretti (Ci) al 2′ pt, Tulli (St) al 1′ st, Cia (St) al 9′ st, Litteri (Ci) al 15′ st, Gliozzi (St) al 38’st), Bassano-Reggiana 1-0 (Iocolano (Ba) al 43′ st), Giana Erminio-Pordenone 1-2 (Cattaneo (Pn) al 12′ pt, Mandorlini (Pn) al 28′ pt, Perna (Ge) al 45′ st), Cuneo-Cremonese 0-0, Pavia-FeralpiSalò 2-2 (Tortori (Fs) al 36′ pt, Cesarini (Pv) su rigore al 41′ pt e al 23′ st, Tortori (Fs) al 31′ st), Pro Piacenza-Lumezzane 1-0 (Rantier (Pp) al 11′ st), Pro Patria-Renate 0-1 (Florian (Re) al 29′ st), AlbinoLeffe-Mantova 0-0.
Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
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E’ successo, 13 gennaio: tutti presenti nella doppia seduta svolta dai Biancoscudati.