Live 24! Alessandria-Padova 1-1, buon pari al Moccagatta. Mercato: ufficiale Sbraga

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Ore 21.20 – (Il Piccolo) Sarà un’Unione Triestina 2012 con qualche altra novità quella che domani scenderà in campo allo stadio Rocco contro l’Abano (inizio ore 14.30, arbitra Ayroldi di Molfetta), anche se non ancora tutte quelle che vorrebbe. Dopo l’inserimento di Bradaschia e di Galasso (quest’ultimo però solo in panchina), Doardo domenica avrà a disposizione anche Sergio Cucchiara per lo scacchiere offensivo, prima punta ventenne proveniente dal Padova ma di proprietà del Trapani, il cui tesseramento è stato perfezionato, ma non potrà esserci ancora Davor Skerjanc, l’attaccante sloveno proveniente dal Koper con esperienze anche in Serbia e in Grecia: per lui infatti pareva esserci un’accelerazione per quanto riguarda l’iter burocratico, ma non ancora sufficiente per avere il via libera per il suo utilizzo già domani. Ma in casa dell’Unione Triestina 2012 c’è anche un’altra novità: si tratta del diciottenne albanese Marian Puka, proveniente dalla Primavera dell’Avellino: è un centrocampista ma può fare anche il difensore centrale, e ieri ha già preso parte al primo allenamento. Oggi sarà già con la Juniores, mentre domani dovrebbe andare in panchina con la prima squadra e andare così a infoltire la pattuglia dei baby visto è che un 1997. L’impressione comunque è che la società voglia vedere la risposta sul campo della squadra dopo questi primi innesti, prima di agire ancora sul mercato. Con Cucchiara e presto anche Skerjanc, e considerato che Bradaschia ha già fatto una buona impressione nell’esordio contro la Liventina, Doardo comincerà ad avere un discreto pacchetto offensivo, visto che c’è anche Giordani. Insomma, se il responso a livello di prestazione sarà positivo, si valuterà bene prima di andare a fare altre operazioni in attacco. Per cui al momento c’è una piccola frenata anche sull’altro attaccante in arrivo dal Padova, al momento tenuto in stand by. In ogni caso, oltre a Puka, dovrebbe arrivare almeno un altro giovane, forse un paio, ma in altri settori del campo. Tasselli che a quel punto andrebbero quasi a completare la rosa. Se questo basterà per acciuffare una salvezza tranquilla, lo diranno le prossime partite. Anche se per vedere una Triestina rodata in seguito ai nuovi innesti, servirà inevitabilmente qualche settimana.

Ore 20.50 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno prepara la difesa dei giovani. Complici le squalifiche di Sebastiano Sommacal e Nicola Calcagnotto, mister Vecchiato si prepara a schierare una linea arretrata fatta di tre fuoriquota, quattro con il portiere. Giovanni Pescosta è uscito anzi tempo contro il Tamai per un problema all’adduttore ma per domani pomeriggio la speranza è che il giovane gialloblù, classe 1996, possa farcela. Il discorso è molto simile per Andrea Franchetto. Il centrale difensivo (1997), nel turno infrasettimanale non è entrato nel finale per un problema muscolare ma la speranza per mister Vecchiato è quella di recuperarlo per poterlo schierare dall’inizio al centro della retroguardia. Stefano Mosca sarà l’unico “vecchio” della difesa. «Stefano Mosca sta bene e domenica sarà in campo» spiega il tecnico del Belluno Roberto Vecchiato, «mercoledì è entrato solo nel finale ma nelle ultime tre settimane ha fato solo tre allenamenti e quindi ho voluto optare per chi ha potuto lavorare di più. Per quanto riguarda Pescosta e Franchetto, cercheremo di recuperarli. Stanno meglio e ad oggi è più si che no. È ovvio che giocare partite ravvicinate non aiuta a recuperare gli infortunati. Masoch centrale difensivo? Direi proprio di no, in caso di necessità troveremo altre soluzioni». Terribile neopromossa. Il Calvi Noale ha raggiunto la serie D solamente quest’anno ma nonostante sia una matricola sta dando filo da torcere a tutti gli avversari incontrati. Lo stesso Belluno nel girone di andata raccolse in trasferta un pareggio per 1-1, grazie alla rete di Stefano Mosca. «Affronteremo un avversario frizzante» spiega Vecchiato, «nonostante siano neo promossi stanno facendo un ottimo campionato. Ci attende una sfida dura e difficile, come tutte». Campo spalato. Ieri pomeriggio la squadra si è armata di pale e ha rimosso la neve presente al Polisportivo, per preparare l’arrivo di domani dell’avversario. «Tolta la neve ci siamo allenati sul campo ed è duro» continua Vecchiato, «speriamo che le temperature si alzino un po’. Chi gioca? Se i due fuoriquota recupereranno entrambi si potrebbe vedere una difesa molto giovane in campo. Tra i pali c’è il solito ballottaggio tra Davide Solagna e Gabriele Brino, in difesa a sinistra ci sarà Stefano Mosca mentre sulla corsia opposta dovrebbe scendere in campo Giovanni Pescosta. Al centro la coppia potrebbe essere formata da Andrea Franchetto e Paolo Pellicanò. In caso di necessità Mike Miniati potrebbe essere pronto ad arretrare sulle fasce. Schierati i quattro fuoriquota, il resto della squadra potrebbe essere formata da “vecchi”: in cabina di regia ci sarà Simone Bertagno affiancato da Yari Masoch e in caso Miniati. Davanti bomber Corbanese guida l’attacco supportato da Marco Duravia e uno tra Antonio Acampora e Ruben D’Incà.

Ore 20.20 – (La Provincia Pavese) I primi tre colpi di mercato sono stati messi a segno. Ieri mattina si sono allenati Fabrizio Grillo (da solo, è reduce da un infortunio), Jacopo Manconi e Giuseppe Pirrone dall’Ascoli (prelevato ieri mattina alle 7,30 all’aeroporto di Linate). Operazioni come quella di Nando Sforzini (bomber in forza all’Entella) sono difficili da portare a termine in quest’avvio di mercato. Sul mercato il dg Nicola Bignotti e il consulente di mercato Antonino Imborgia hanno tenuto un summit con il vicepresidente del Pavia David Wang. Si sono stabiliti obiettivi e valutate le alternative. Nessun problema per il settore portieri dove si è in esubero con quattro otto contratto: oltre a Facchin e Fiory anche Volturo e De Toni. Dopo molte voci su possibili arrivi in difesa salvo qualche offerta per i giocatori del Pavia questo reparto non subirà cambiamenti. E’ il centrocampo il settore che ha bisogno di maggiore restyling. Ci sono poi da rafforzare il settore esterni sia a destra che a sinistra. Tra i giocatori che non rientrano più nei piani azzurri da tempo si sa c’è Giovanni La Camera del quale non mancano estimatori in Lega Pro. Una squadra la troverà. In stand by il discorso attaccanti. Con l’arrivo in prestito di Manconi dal Novara e l’uscita di Del Sante approdato alla Juve Stabia rimangono quattro i componenti del reparto offensivo con Ferretti, Cesarini e Mattia Marchi. Solamente l’eventuale partenza di quest’ultimo potrebbe riaprire i giochi per l’arrivo di una nuova punta.

Ore 20.00 – (La Provincia Pavese) Con i tre innesti fin qui ufficializzati comincia a prendere forma il Pavia di Brini e di Imborgia, che sta conducendo il mercato azzurro nella finestra invernale. La difesa, dopo l’acquisizione di Grillo dal Pescara, è considerata sostanzialmente a posto, a meno che non vada via qualcuno. Per esempio Abbate, che potrebbe decidere di cambiare casacca se dovesse trovare una società disposta a offrirgli un contratto più lungo di quello in scadenza a giugno, che il Pavia almeno al momento non intende rinnovare. Altre possibili uscite sono quelle di Martin e Andrea Cristini, legate però a un’operazione, quella col Mantova che avrebbe dovuto portare in azzurro Foglio, che al momento s’è arenata per il no al trasferimento in biancorosso da parte dello stesso Martin e dell’attaccante Mattia Marchi, anche lui coinvolto nello scambio. L’uscita di Martin – tra i più positivi nella prima parte di stagione – è legata al fatto che il 4-4-2 di mister Brini prevede due esteri alti offensivi e dunque la necessità di coprirli con terzini chiamati a svolgere prevalentemente compiti difensivi. Martin è invece considerato più adatto al 3-5-2, per il quale non a caso era stato preso in estate dal Sudtirol. Per Andrea Cristini, che invece ha trovato quest’anno poco spazio, le opportunità di giocare sono addirittura diminuite col passaggio dal modulo con tre centrali difensivi a quello a due. Per motivi analoghi a quelli di Martin anche La Camera (peraltro escluso dai convocati per decisione della società) è destinato alla cessione (interessa ad Albinoleffe, Padova e Rimini): viene ritenuto non adatto al centrocampo a due. Il suo posto verrà preso da Pirrone, reduce da un bel campionato l’anno scorso ad Ascoli in Lega Pro ma che quest’anno in B con i marchigiani ha fatto più fatica. Pirrone è un regista meno tecnico di La Camera ma di maggiore quantità. A fianco avrà Alessandro Marchi, ma ci sarà almeno un altro innesto. In recupero Carraro, anche lui in scadenza a giugno e per il quale la società per ora non pensa al rinnovo. Dove Imborgia è chiamato a lavorare di più sono gli esterni alti. Uno, Manconi, è già arrivato (può giocare anche da seconda punta), ma il club ne cerca altri tre: per ora Foglio è sfumato mentre Troianiello (Salernitana) ha rifiutato il Pavia. Al momento – in attesa anche di Bellazzini – c’è Grbac, che da quasi esubero si sta rivelando prezioso. In attacco la coppia Cesarini-Ferretti è confermata, anche se Brini sogna Eusepi della Salernitana e Imborgia vorrebbe Sforzini dell’Entella: il consulente del Pavia l’ha già avuto a Grosseto e l’anno scorso aveva provato invano a portarlo a Varese. Sforzini però vorrebbe restare in B.

Ore 19.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Alessandria e Cittadella 32, Bassano 31, SudTirol 29, FeralpiSalò 27, Pavia 26, Pordenone e Reggiana 25, Padova 23, Cremonese e Cuneo 22, Giana Erminio 21, Lumezzane e Pro Piacenza 19, Mantova 15, Renate 12, AlbinoLeffe 11, Pro Patria 7.

Ore 19.20 – Lega Pro girone A, i risultati delle partite delle 17.30: Bassano-Reggiana 1-0 (Iocolano (Ba) al 43′ st), Giana Erminio-Pordenone 1-2 (Cattaneo (Pn) al 12′ pt, Mandorlini (Pn) al 28′ pt, Perna (Ge) al 45′ st)

Ore 18.50 – (Gazzetta di Mantova) «La lunga sosta ci ha fatto bene, perché abbiamo recuperato quasi tutti i componenti della rosa. E anch’io, visto che mi sto allenando, sto abbastanza bene, anche se la situazione la valutiamo giorno per giorno». Francesco Ruopolo lo dice con una borsa del ghiaccio legata al ginocchio, ma già vederlo in campo in effetti è un grande passo avanti rispetto alle ultime, tribolatissime settimane del 2015. Il centravanti lunedì a Bergamo sarà uno degli ex di turno (l’altro è Matteo Momentè) della sfida con l’Albinoleffe, club con cui ha sfiorato la serie A e al quale lo legano «ottimi ricordi. In campo però stavolta saremo soltanto avversari – dice Ruopolo – perché si tratta di uno scontro diretto con una rivale per la salvezza e noi abbiamo bisogno di punti. Dobbiamo iniziare a macinare, bisogna risalire in fretta la china e non c’è più tempo per altri passi falsi». Ruopolo resta convinto che «il Mantova ha un enorme potenziale inespresso. Io guardo le rose delle singole squadre e le paragono alla nostra. Mi sembra impossibile che siamo al quartultimo posto. Dobbiamo fare di più e lavorare con ancora maggiore determinazione: se ci riusciremo, alla fine la qualità verrà fuori, non può essere altrimenti». Il centravanti conclude elogiando anche i nuovi arrivati Lo Bue e Tripoli: «Sono arrivati con umiltà e con la giusta voglia, sono convinto che potranno darci una grossa mano. Tripoli, poi, l’ho incontrato da avversario diverse volte e mi è sempre piaciuto: mancava in organico un attaccante con le sue caratteristiche».

Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) Cresce l’attesa, in casa biancorossa, per la sfida in programma lunedì sera (ore 20) a Bergamo contro l’Albinoleffe: uno scontro salvezza cruciale, nel quale il Mantova dovrà necessariamente trovare punti pesanti per la sua asfittica classifica. Sul campo Ivan Javorcic ha quasi delineato del tutto la formazione da opporre ai seriani, anche se qualche dubbio rimane in attacco, dove il mister dovrà scegliere valutando le condizioni di tutti gli uomini a sua disposizione. Ruopolo infatti ha ripreso ad allenarsi ma non è al top della forma a causa del solito problema al ginocchio che continua a condizionarlo. Momentè, dal canto suo, dovrebbe riaggregarsi oggi pomeriggio al gruppo dopo un paio di giorni di lavoro a parte per un fastidio muscolare. Ci sono poi capitan Caridi, al rientro dopo oltre due mesi di stop per stiramento, Anastasi che quest’anno non ha mai giocato molto e il neoacquisto Tripoli, che nella prima parte della stagione non ha mai giocato partite ufficiali ad Ascoli. Insomma, è vero che per la prima volta da parecchio tempo a questa parte il Mantova avrà a disposizione un buon numero di attaccanti, ma è anche vero che nessuno di loro è davvero “rodato” al punto giusto per fare 90 minuti al cento per cento delle proprie possibilità. L’impressione, comunque, vista anche l’insistenza con cui Javorcic li sta provando insieme in allenamento da diversi giorni, è che a Bergamo l’attacco biancorosso sarà guidato proprio da Caridi, Tripoli e Anastasi. Un tridente inedito, in cui Don Tano farebbe il rifnitore alle spalle delle due punte in un modulo 4-3-1-2. Che però, viste le caratteristiche del guizzante Tripoli, potrebbe tranquillamente diventare in alcuni momenti della gara un 4-3-2-1, con due attaccanti rapidi a sostegno di Anastasi per dare meno riferimenti possibile alla difesa avversaria, che dovrebbe schierarsi con tre centrali nel 3-5-2 solitamente preferito da mister Sesia. Per il resto, c’è da dire che in panchina si rivedrà dopo mesi il portiere Pasquale Pane, recuperato dalla frattura alla rotula, anche se la maglia numero uno per ora per ora resterà sulle spalle di Bonato. In difesa, sulla fascia destra c’è un ballotaggio fra Scalise e il neoacquisto Lo Bue, che potrebbe anche essere lanciato subito nella mischia da Javorcic. Il reparto sarà completato poi dai centrali Trainotti e Carini, con il probabile rientro di Scrosta a sinistra al posto di Sereni. A centrocampo, infine, dovrebbero giocare Zammarini, Dalla Bona e Raggio Garibaldi. Il regista ieri si è allenato a parte, così come Di Santantonio, ma entrambi da oggi rientreranno in gruppo e Dalla Bona – a meno di sorprese – guiderà dunque la mediana biancorossa nella sfida contro l’Albinoleffe. Ovviamente Ivan Javorcic scioglierà definitivamente le riserve sulla formazione soltanto dopo gli ultimi allenamenti. Oggi per la squadra è in programma una seduta di lavoro alle 14.30 e alla stessa ora domani il tecnico croato dirigerà la rifinitura. Lunedì, poi, la truppa biancorossa partirà per la vicina Bergamo.

Ore 17.50 – Cristian Altinier (attaccante Padova): “Sono più arrabbiato per la palla del 2-1 che per il gol. Per noi era un esame di maturità e l’abbiamo passato! Abbiamo tenuto testa all’Alessandria e potevamo anche vincere anche se non sarebbe forse stato il risultato più giusto. Ora si parte col girone di ritorno, stiamo facendo un percorso con Pillon ed intanto dobbiamo raggiungere la salvezza e poi potremo pensare ad altro senza commettere gli errori del passato”.

Ore 17.40 – Giuseppe Pillon (allenatore Padova): “Abbiamo disputato un’ottima partita, limitando l’Alessandria e sfruttando i pochi spazi concessi. Forse abbiamo perso troppe palle in uscita, compresa quella che ha portato al pareggio, ma non ci siamo intimoriti dopo il pareggio. Abbiamo fatto il nostro dovere, possiamo ancora migliorare molto e raggiungere tranquillità prima possibile. Nessun cambio fino al recupero? Perché la squadra era equilibrata, e cambiare tanto per cambiare non è la migliore delle soluzioni. Dove possiamo arrivare? Io sono stato chiamato intanto per portare la squadra in acque tranquille e poi per programmare l’anno prossimo e fare qualcosa di importante. Io vedo una squadra che si applica e che gioca compatta. Non siamo venuti a fare le barricate, anzi se segnava Altinier nel finale potevamo anche vincerla! Ma il pareggio è il risultato più giusto… Il rigore su Neto Pereira? Secondo me c’era. Il gol del pareggio? Abbiamo perso l’uomo, semplicemente. Sbraga? È un ottimo acquisto soprattutto in prospettiva”.

Ore 17.30 – Marcus Diniz (difensore Padova): “Abbiamo fatto una bella partita, il loro è un gruppo importante ma abbiamo tenuto testa. Non è facile fare una partita simile! Questo pareggio ci dà un gran morale. Sapevamo che potevamo far loro male dato che giocavano alti. Peccato per il gol subìto, dovevamo prestare maggiore attenzione e scappare prima verso la porta. Da quando è arrivato Pillon abbiamo sempre fatto punti, continuando così possiamo ambire ad una posizione di classifica importante”.

Ore 17.20 – Angelo Gregucci (allenatore Alessandria): “Io ho sempre pensato di vincerla la partita! Abbiamo fatto una buona prestazione, pur sbagliando qualcosa a livello tecnico. Noi dobbiamo essere più precisi e determinati, e il Padova era ben schierato in campo anche se dobbiamo capire che le squadre vengono qua a difendersi”.

Ore 17.00 – Finale al Moccagatta: Alessandria – Padova 1-1, reti di Altinier e di Marconi. Annullato un gol nel finale a Bocalon. SudTirol corsaro al Tombolato, 3-2 sul Cittadella

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La carica e la sicurezza di Giancarlo Favarin possono essere contagiose, ma non sono arroganza. L’allenatore del Venezia è convinto di avere la squadra migliore del girone C della Serie D e fa poco, anzi nulla, per nasconderlo. «Il campionato è una corsa a due col Campodarsego – ha detto subito dopo il successo col Dro – Loro sono ancora davanti e non hanno mai perso una partita. Se dovessero essere ancora immacolati per fine febbraio, quando ci sarà lo scontro diretto al “Penzo”, vorrà dire che ci penseremo noi a batterli». Non una spacconata, come potrebbe sembrare a un osservatore disattento, ma un sottile gioco psicologico, per regalare consapevolezza a un gruppo che vuole spiccare il volo. Concetto ribadito pure ieri, nella conferenza stampa del venerdì in vista della trasferta di domani a Sacile. «Dobbiamo andare avanti giornata dopo giornata – ha detto il tecnico – Domani ci tocca la Sacilese, squadra che conosciamo poco e che cercherà di limitare i danni. Conta molto la testa in questi casi, è una delle partite più difficili che possa esserci in questo momento. Di scontato non c’è nulla».

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Venezia verso il turnover domani a Sacile. Solo Marcolini, non ancora a posto dopo l’infortunio al polpaccio, e Di Maio sono out, quindi ampia scelta da parte di Giancarlo Favarin. «Ci sarà una bella sforbiciata, saranno ritoccati tutti i reparti» annuncia il tecnico, «anche tra i giocatori che non partiranno per il Friuli. Non resteranno a riposo sempre gli stessi». Potrebbero quindi partire dal primo minuto Ferrante in difesa, Calzi a centrocampo, Volpicelli, Lattanzio e Chicciarelli in attacco. «Come è accaduto con il Dro, chi subentra potrà cambiare il volto alla partita» ha aggiunto Favarin che ha potuto avere ben pochi suggerimenti da Andreatta, il portiere arrivato per sostituire D’Alessandro proprio dalla Sacilese. «Squadra rivoluzionata rispetto al girone d’andata». Chi non dovrebbe lasciare la corsia di sinistra è Leonardo Galli, diciottenne terzino sinistro di Cremona, anche se Favarin potrebbe lanciare l’ex noalese Taddia, che è sempre sceso in campo, a parte le partite saltate per infortunio. «Sto giocando con continuità. Sono contento» ha spiegato Galli, «e con il nuovo modulo mi trovo ancora meglio perché Favarin mi ha chiesto maggior profondità per allargare di più il campo e cercare di mandare tanti cross dentro l’area». Venezia a Sacile contro l’ultima in classifica con nove sconfitte consecutive sul groppone. «Il rischio è di sottovalutare l’avversario» avverte Galli, «ma questo al Venezia non succederà. Sappiamo quanto possa essere importante una vittoria domani con la Sacilese, è una domenica dove potremmo anche fare il sorpasso visto che il Campodarsego sarà impegnato a Este, squadra che non perde quasi mai e che subisce pochissimi gol. Siamo noi all’inseguimento, noi dobbiamo pensare unicamente a vincere perché sarebbe spiacevole non approfittare di un eventuale passo falso di chi ci precede in classifica». Venezia che proverà a scardinare la difesa della Sacilese. «Mi aspetto una partita più o meno come quella con il Dro, tutti gli avversari a protezione della loro porta e a chiudere gli spazi. L’ideale sarebbe sbloccare rapidamente in risultato, non dovesse accadere, sarà fondamenta stare sempre tranquilli e non farci prendere dall’ansia di segnare». La partita con la Sacilese sarà diretta da Lorenzo Gentile di Seregno.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’incontro tra la dirigenza del Como e quella berica si è concluso nella serata di ieri e al termine del confronto al trasferimento di Osarimen Giulio Ebagua di fatto mancava solo in placet di Pietro Porro, presidente della società lombarda. Intanto il Vicenza ha raggiunto un accordo con l’attaccante nigeriano e ha atteso la risposta del massimo dirigente del Como che, al più tardi, arriverà in mattinata. La trattativa è stata impostata sia con l’inserimento di Stefano Pettinari (che però spinge per andare alla Ternana), sia senza contropartita tecnica, ma pagando il cartellino di Ebagua al Como. In attesa di conoscere la risposta del Como, oggi un giorno importante anche per il ritorno di Federico Moretti in biancorosso, col Latina che sembra orientato ad accettare l’ultima proposta del Vicenza: acquisirebbe il cartellino di Moretti con la formula del prestito con diritto di riscatto. Dopo una settimana in cui di passi avanti concreti se ne sono compiuti pochi, difficile prevedere quello che accadrà, anche se pare certo che qualora l’intesa non venisse raggiunta, il Vicenza cambierebbe con decisione obiettivo. Piace Nenad Krsticic, il centrocampista serbo della Sampdoria, ma il giocatore tentenna perché non vorrebbe scendere in Serie B. Difficile arrivare a Ronaldo Pompeu da Silva dell’Empoli, anche se nelle ultime ore le possibilità che il centrocampista brasiliano vesta il biancorosso sono aumentate. In mediana si segue anche il centrocampista del Napoli Jacopo Dezi, inseguito però da diverse società cadette, col Bari in prima fila. Il centrocampista di Atri però potrebbe essere inserito dal Napoli in qualche trattativa con società di Serie A e questo rallenta i tempi dell’operazione considerato che la società partenopea non ha fretta di cedere Dezi. In uscita Antonio Cinelli è sempre nel mirino del Cagliari che sta trattando il granata Alessandro Gazzi, il cui eventuale acquisto però non esclude anche quello di Cinelli. Tra chi può lasciare Vicenza anche Roberto Gagliardini che l’Atalanta vorrebbe riprendersi per girarlo allo Spezia su richiesta del tecnico dei liguri Di Carlo.

Ore 13.10 – (Messaggero Veneto) L’attenzione rivolta alla Giana Erminio: è concentrato sull’ultimo appuntamento del girone d’andata Bruno Tedino, che cerca di dribblare anche le domande di mercato («non è mio compito rispondere a ciò») che inevitabilmente gli vengono poste. Il trainer predica umiltà, intenzionato a portar via l’intera posta da Gorgonzola per chiudere il girone d’andata in una zona tranquilla a 25 punti. Per farlo bisognerà superare un avversario insidioso, che fa sentire il suo fiato sul collo ai neroverdi: «La Giana è una squadra con una dorsale di rilievo, formata da Polenghi, Grauso e Gasbarroni e inoltre fa dell’intensità e dell’impeto il suo punto di forza. Per cui dovremo essere quadrati e propositivi in entrambe le fasi, quella offensiva e quella difensiva. Non sarà facile giocare nel loro campo, che è come un flipper». Una sconfitta avvicinerebbe pericolosamente i ramarri alla zona play-out, distante appena tre punti, ma a tal proposito Tedino è comunque rilassato: «Non siamo mai stati troppo lontano dalla zona play-out perché la classifica è sempre stata molto corta, ma per me la paura non esiste, se non la affronti non sai com’è e noi dobbiamo solo pensare a giocare le partite col massimo impegno, una per volta». Inevitabile che nel mese del mercato ci siano domande a tema. L’attenzione è sempre concentrata sul difensore del Mantova, Fabio Gavazzi, ma Tedino non conferma l’imminente chiusura della trattativa: «Non è detto che arrivi. Andrà via dal Mantova, ma ciò non significa che arriverà da noi. Certo, corrisponde all’identikit del difensore che cerchiamo, ma ci sono ostacoli economici da superare». Infine, non c’è un caso De Cenco dopo il ritardo dell’attaccante nel ritorno dal Brasile: «Spetta alla società applicare le regole interne, ma la sua mancata convocazione non è dovuta a questo, bensì alla contusione subita nel corso della partita col Pavia. Purtroppo Caio non ha ancora recuperato del tutto».

Ore 12.50 – (Messaggero Veneto) Sul fronte Fabio Gavazzi, il difensore del Mantova obiettivo di mercato, ci sarebbe stata una schiarita: il giocatore dovrebbe arrivare lunedì. Ma più che alle trattative, ora, si pensa al calcio giocato. Il Pordenone riprende il suo cammino da Gorgonzola, “casa” della Giana Erminio, per l’ultima gara del girone d’andata di Lega Pro. Non sarà un incontro facile, e non solo perché i neroverdi sono privi di De Cenco e Pederzoli. Sarà dura perché è seriamente consigliato vincere, considerato che i play-out sono distanti soltanto tre lunghezze e che la Giana è rivale diretta (si trova un punto soto). Concentrazione. Insomma, per la prima volta la squadra di Tedino si trova con un mezzo obbligo di portare a casa i tre punti. Certo, andare in bianco non sarebbe un dramma, tuttavia è meglio evitare il quarto ko nelle ultime 5 gare. Da rivelazione a team “normale” il passo è breve. Servirà una grande prova di carattere, di gruppo. Le assenze di Pederzoli e De Cenco pesano, inutile girarci attorno. In due hanno segnato 10 gol; uno è la mente e l’altro è il braccio armato dei “ramarri”. Se a questi aggiungiamo i forfait all’ultimo di Cosner e di Martignago – infortunatisi non gravemente nella rifinitura –, Ingegneri titolare dopo non aver mai giocato e una condizione ancora da ritrovare per due giocatori in panchina come Strizzolo e Berardi, si capisce ulteriormente che oggi si dovrà andare vicini ai propri limiti per fare risultato. Per fortuna del Pordenone alla Giana mancherà Bruno, bomber autore di 7 dei 17 gol totali. Chance. E’ un momento in cui bisogna stringere i denti. Tuttavia i “ramarri” che scenderanno in campo oggi non sono da buttare, anzi. Davanti a Tomei agiranno i due terzini titolari Boniotti e De Agostini, con Stefani e Ingegneri in mezzo. A centrocampo, tra Mandorlini e Buratto, agirà Pasa regista: la sua prestazione può essere la chiave di volta per il match. Dovrà guidare la squadra e innescare i tre davanti, il “falso nueve” Filippini e le due ali, Cattaneo e Finocchio. Su quest’ultimo circolano voci di una possibile cessione. Al rientro da titolare dopo quasi due mesi, può far cambiare idea e far volare se stesso e il Pordenone.

Ore 12.20 – (Gazzetta di Reggio) «Iniziano l’anno da dove alla fine della scorsa stagione abbiamo versato tante lacrime». Così Alberto Colombo sulla sfida di Bassano. Che Bassano si aspetta? «Hanno l’identità della scorsa stagione, con pochi cambiamenti in rosa ed un allenatore nuovo ma con la stessa filosofia di gioco». Come batterli? «Dovremo essere quelli visti con l’Alessandria, con l’obbligo di essere al 100%, altrimenti rischiamo brutte figure ma se riusciremo ad avere l’attenzione e l’aggressività messi in mostra coi piemontesi potremo dire la nostra. Certo, di fronte c’è una squadra con un gioco diverso, magari più problematico per noi, ma sta comunque al collettivo essere migliori degli avversari senza dimenticare che giocatori come Iocolano e Falzerano sono due esterni che possono metterti in difficoltà in ogni momento». Sarà la partita del grande ex Nolè? «Avrà maggiori motivazioni, dopo quello fatto là lo scorso anno, soprattutto avendo trovato nuovi stimoli in un’altra piazza. Può essere decisivo, ha grandi qualità e deve dare tutto vista la sua personalità perciò mi aspetto tanto da lui». E’ importante questa gara per il futuro? «Col distacco che abbiamo sono tutte importanti ma c’è molto equilibrio ed, a parte le prime due, c’è un gruppo che ha fatto meno punti dello scorso anno nel quale siamo competitivi». Tra le curiosità c’è Spanò con solo un cartellino giallo all’attivo ed Arma che non ha ancora segnato di testa… «Spanò ha tempi giusti per la fase difensiva ed in carriera credo abbia rimediato un’unica squalifica per somma di ammonizioni. Arma sento speso dire che non viene sfruttato per le sue qualità ma, anche in passato, ha dimostrato di essere più un Inzaghi, cioè un rapinatore d’area, piuttosto che un Pazzini che si fa valere di testa». S’era detto “mercato subito” per avere i giocatori già a Bassano, invece? «Non dobbiamo stravolgere la squadra o prendere tanto per prendere. Alcuni obiettivi, soprattutto davanti, sono svaniti perciò resteremo così perchè siamo competitivi, sperando di fare meglio e se poi verrà l’occasione di migliorarci col Mignanelli di turno lo faremo». A proposito di Mignanelli, sarà l’unica novità? «Spero di dargli qualche minuto perché ci contiamo e dopo sei mesi senza giocare deve ritrovare il ritmo partita, convocherò anche Silenzi». Le voci di mercato possono aver distratto Angiulli? «Il mercato è lungo, tutto può succedere, ma notizie concrete non ci sono e finché sarà qua verrà utilizzato perché è un uomo importante». Si aspetta i tifosi del 31 maggio? «Mi aspetto il solito apporto ma non la carica dell’anno scorso».

Ore 12.00 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana in campo oggi a Bassano alle 17.30 contro i ricordi brucianti del recente passato e per trovare la spinta per la seconda parte della stagione. La truppa granata riprende a giocare, dopo la sosta natalizia, sul campo dove aveva finito la scorsa stagione, il 31 maggio 2015, con la delusione cocente ai calci di rigore nella semifinale dei playoff. Alla finale andò il Bassano, ma la perse, ed eccolo di nuovo qui sulla strada dei granata. Bassano-Reggiana è la sfida tra le più deluse dello scorso anno, due squadre che hanno visto il traguardo a pochi passi, e che si sono presentate ambiziose anche in questa stagione. I granata si sono rinforzati proprio prelevando dal Bassano il fantasista Raffaele Nolè. In questo campionato i granata hanno fatto meglio in trasferta ed i veneti in casa, considerazione che aggiunta all’imprevedibilità di una gara che arriva dopo la lunga sosta promette spettacolo anche se, per l’undici di Colombo, una vittoria sarebbe fondamentale per restare agganciati al treno delle prime, in attesa degli assestamenti del mercato. Per la panchina il tecnico granata recupera Rossini, potrà utilizzare Mignanelli ( il transfert è arrivato ) ed aggrega il giovane Silenzi mentre il 3-5-1-1 di partenza sarà quello dell’ultima gara con l’Alessandria: Perilli in porta; Spanò, Sabotic e Frascatore dietro; Mogos, Bruccini, Maltese, Angiulli e Siega in mezzo; Nolè ed Arma davanti. Tornando ai ricordi la gara del 31 maggio segnò anche la fine della carriera da giocatore per il capitano Beppe Alessi: la sua voglia di rivincita passerà tra le gambe degli ex compagni. Per l’estroso trequartista torinese ci sono stati anche momenti positivi nella con i giallorossi, basti pensare alla cavalcata vincente del 2007-08 in Serie C2, quando nelle ultime giornate la Reggiana di mister Pane scavalcò gli avversari e vinse il torneo guadagnando la tanto attesa C1. Sempre in quel finale di stagione le due squadre si affrontarono nella semifinale di Coppa Italia di Serie C ma i granata furono eliminati perché non riuscirono a mantenere il vantaggio di 2-1 (finora ora l’unica vittoria della Reggiana negli scontri diretti) maturato nell’andata di Reggio. Sono davvero poche le sfide tra le due formazioni, in campionato solo 4 ( 3 pari ed una vittoria esterna del Bassano ) più 2 di play off, ma c’è già tanta storia da ricordare e soprattutto c’è la voglia di tutti di violare questo tabù che non ha mai visto prevalere la Reggiana in stagione regolare. La Reggiana riparte dalla buona prestazione con l’Alessandria, dove poteva anche vincere. Nell’ultima gara interna la squadra ha dimostrato dei limiti in attacco e la partita di oggi potrà fornire qualche indicazione utile anche al dg Raffaele Ferrara che sta cercando una prima punta da mettere a disposizione del mister.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Oggi pomeriggio alle 17.30 al «Mercante» Bassano-Reggiana sarà una partita da gustare, fra necessità di classifica impellenti, nuovi acquisti già in rosa (Piscitella) e altri (due difensori, di cui uno di spessore) in arrivo a breve. Stefano Sottili si fa forza. «Vogliamo cominciare bene il 2016 – ha detto l’allenatore toscano – cercando con continuità le prestazioni importanti, giocando come squadra almeno per 75-80 minuti, non fermandoci a un solo tempo, come può essere capitato nella seconda frazione contro il Padova, tanto per parlare dell’esempio più recente. Quando non scendiamo in campo con l’atteggiamento giusto possiamo perdere contro ogni avversario». Oggi la sorpresa potrebbe essere l’impiego di Fabbro dal primo minuto al posto di Pietribiasi. «Sarà la rivincita della semifinale playoff dello scorso anno – spiega il tecnico della Reggiana Alberto Colombo – la mia preoccupazione è l’approccio alla partita, la prima dopo la sosta».

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) C’è un titolo da infilare in bacheca. Pleonastico finché si vuole, ma che comunque conta. È quello di campione d’inverno. La prima gara ufficiale dopo la pausa natalizia è anche quella che chiude il girone d’andata, e chiama il Cittadella a superare il Sudtirol per confermarsi in vetta. «È il nostro prossimo obiettivo, anche se l’importante sarà essere davanti alla fine della corsa», le parole di Roberto Venturato alla vigilia. Probabile Bonazzoli. Alla seduta di rifinitura, ieri mattina, ha partecipato anche Benedetti, sebbene a scartamento ridotto. Dopo la botta allo stinco rimediata mercoledì in allenamento il terzino avverte ancora dolore, ma l’impressione è che finirà per giocare. Per tutelarsi, il tecnico granata ha convocato Varnier, della formazione Berretti, e Amato, che pure non è al meglio. «Dobbiamo gestire una situazione difficile», ammette l’allenatore riferendosi alle squalifiche di Iori e Scaglia e agli infortuni di Pascali e Donazzan, «ma ho sempre detto che abbiamo una rosa di 24 titolari: ho piena fiducia in chi andrà in campo. Il problema principale, dopo una pausa come questa, è piuttosto quello di ritrovare la tensione agonistica, ma ci presentiamo all’appuntamento pronti, con la testa e con le gambe». Le ultime indicazioni confermano l’ipotesi che tocchi a Sgrigna rilevare Iori in cabina di regìa. Su Chiaretti, Bobb e Jallow, che si sono riaggregati al gruppo solo da pochi giorni, Venturato precisa che «hanno seguito il loro programma di lavoro e sono tutt’e tre pronti». E in attacco prende quota la candidatura di Bonazzoli, ieri provato in coppia con Litteri: «Sta bene: ha sempre giocato sin qui, totalizzando 14 presenze con la maglia del Siena. Non ha solo potenza fisica, ma anche la qualità tecnica che l’ha portato in Serie A». Parole che assumono quasi il sapore dell’investitura. Amici-rivali. Venturato si ritroverà come dirimpettaio quel Giovannino Stroppa con cui a suo tempo ha svolto il corso di allenatore di prima categoria. «Ho trascorso assieme a lui diversi mesi e ho avuto modo di conoscerlo bene: lo stimo molto sia a livello professionale che umano. Il suo Sudtirol è forte e ben allenato. Al 3-5-2 più abituale ha alternato spesso il 4-3-3, ma, quale che sia il modulo adottato, mi aspetto una squadra aggressiva». Al Tombolato (i cui botteghini apriranno alle 13) Stroppa non potrà disporre unicamente del “lungodegente” Sarzi, mentre riavrà Kirilov, recuperato dall’influenza. Gli altoatesini in trasferta hanno conquistato la metà esatta dei punti complessivi (13 su 26) e nelle ultime otto giornate hanno avuto lo stesso rendimento dei granata: 4 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta. Partita speciale per tre. Sono tre e giocano tutti nel Citta. In difesa c’è Cappelletti, che in biancorosso ha militato per un biennio (2012-2014) totalizzando 49 presenze e 2 gol e conquistando una semifinale e una finale playoff. A centrocampo Schenetti, ex allievo di Stroppa nella stagione 2011-2012, nella quale mise a segno 6 gol in 31 gare, e infine Minesso, che con gli altoatesini ha giocato la seconda parte della stagione 2013-2014, culminata nella finale persa contro la Pro Vercelli, realizzando 4 reti (di cui una ai playoff) in 17 partite disputate.

Ore 10.40 – (Corriere del Veneto) Emergenza assoluta, dietro suona l’allarme rosso. Pascali è infortunato, Scaglia è squalificato, Donazzan è ko, Benedetti in forte dubbio. Roba da far rimpiangere in fretta il 2015, chiuso per il Cittadella in testa al girone A della Lega Pro. Il 2016 inizia come peggio non potrebbe per Roberto Venturato che perde i pezzi come in un gigantesco effetto domino. Cade una pedina e, a ruota, quasi a effetto-catena, ne cadono molte altre.
La speranza è recuperare per oggi nella sfida al «Tombolato» (alle 15) almeno Amedeo Benedetti che deve riassorbire un forte ematoma alla coscia dopo uno scontro di gioco in allenamento in settimana. Difficile fare previsioni, l’impressione è che in ogni caso dietro si ballerà parecchio, anche se la forza granata è rappresentata proprio da una panchina di eccellente livello. Buona per gestire anche situazioni di emergenza come l’attuale. «Abbiamo due squalificati oltre a dover fare i conti con l’infortunio di Pascali – sospira Venturato in conferenza stampa – che si aggiunge a quello di Donazzan. Benedetti è in dubbio, vedremo domani (oggi, Ndr ) come si sentirà e, in base alle sue sensazioni, prenderemo una decisione». Non è l’unico problema per Venturato, costretto a fare i conti anche col rientro posticipato di Chiaretti, Bobb e Jallow, tutti a disposizione comunque nei tempi previsti dagli accordi presi con la società. «I nostri stranieri – spiega Venturato – sono tornati un po’ dopo gli altri, ma avevano un programma personalizzato e in settimana li ho visti bene». Il SudTirol ha una buona classifica e un’ottima guida tecnica come Giovanni Stroppa. «Un grande allenatore – ammette Venturato – Lo stimo molto e lo conosco bene, guida un’ottima squadra. Ha cambiato spesso modulo, ma usa più spesso il 3-5-2 e cerca sempre di fare gioco». La sorpresa di formazione potrebbe essere il debutto-lampo dal primo minuto di Emiliano Bonazzoli, provato in rifinitura accanto a Litteri. «Bonazzoli sta bene – chiosa Venturato – al Siena ha sempre giocato, è a disposizione».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “‘Cugini’ e rivali ma per una volta ci scappa l’alleanza”) Oggi si decide chi è campione d’inverno e le partite che contano, per stabilire chi si fregerà di tale titolo, sono proprio quelle che coinvolgono le squadre di casa nostra, Cittadella e Padova. E il caso vuole che, per una di quelle curiose coincidenze che ogni tanto riserva il calendario, i biancoscudati siano potenziali alleati dei granata, dato che affrontano, sul loro campo, gli avversari diretti dei “cugini” nella corsa al primo posto, l’Alessandria che ha stupito l’Italia intera con le straordinarie prestazioni nella Coppa dei big. Squadra che, detto per inciso, ha vinto 9 volte in campionato, proprio come il Citta, perdendo una gara in più (3 contro 2), ma anche pareggiando in 4 occasioni contro le 5 di Iori e compagni. Ancora: un’Alessandria che vanta l’attacco più forte insieme alla FeralpiSalò (25 reti realizzate) e che conta sulla seconda miglior difesa (12 gol subìti contro i 10 della Reggiana). I numeri dicono, obiettivamente, che gli uomini di Pillon vanno contro una “corazzata”, ma era così anche alla prima giornata, se ricordate bene, quando sfidarono la Reggiana in trasferta, e poi nell’ultimo match pre-natalizio, quando all’Euganeo si è presentato il Bassano, finalista playoff della passata stagione. Ne sono usciti due pareggi colmi di rimpianti. Sin qui, insomma, i biancoscudati hanno toppato nel derby, con Sudtirol e Pavia, oltre ad aver lasciato l’intera posta in palio al Cuneo. Potrebbero avere qualche punto in più in classifica, ma tutti sappiamo come e perché la mano di Parlato non abbia dato i risultati sperati dopo un positivo avvio, mentre adesso, con il nuovo tecnico, il gruppo ha (ri)trovato serenità, convinzione e un gioco che meglio esprime le qualità dei singoli. Tornando al tema del giorno, farà storcere il naso a molti questo crocevia dei rispettivi destini che contraddistingue il pomeriggio odierno, eppure il Citta ha validi motivi per invocare l’aiuto dei (vicini) compagni di avventura, recuperati al professionismo dopo la triste caduta nei dilettanti: se arrivasse infatti dal Piemonte un risultato positivo, il primato resterebbe in mano ai granata. E Pillon avrebbe validi motivi per annunciare alla piazza che la prima parte della sua mission è compiuta. Gli è stato chiesto di tirar fuori dai guai una squadra in crisi d’identità e condurla in acque più tranquille, per poi cominciare a lavorare sul futuro: uscire imbattuti dal “Moccagatta” darebbe, dunque, più credito al suo lavoro, facendo impennare l’autostima nei giocatori e convincendo la proprietà ad insistere sulla strada imboccata all’inizio di dicembre, con uno sforzo in più magari sul “mercato”. È un auspicio quello che esprimiamo, consapevoli comunque che, se dovesse invece maturare una sconfitta, il percorso intrapreso sarebbe ancora lungo e irto di difficoltà. Incrociamo le dita e vediamo che succede: magari ci scappa la sorpresa d’inizio 2016, con le padovane che fanno festa doppia…

Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Ilari, Bucolo, Crti, Petrilli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) A parte Niccolini, tutti i giocatori sono convocati. «Non so se tutti siano al top , ma di certo, come nel caso di Neto Pereira che si è appena ripreso da un infortunio, c’è chi non avrà i 90’ nelle gambe. Senza Niccolini, invece, dietro siamo contati, ma per fortuna Fabiano si è ripreso ed è a disposizione». Avete lavorato sulla condizione atletica durante la sosta: c’è il rischio di un po’ di stanchezza? «Nel corso dell’amichevole con il Borgoricco si sono viste le gambe un po’ pesanti, ma tra giovedì e venerdì abbiamo alleggerito i carichi e credo che per il match i giocatori siano pronti. In ogni caso, non voglio alibi: il nostro dovere è di lavorare duramente sul campo e farci trovare pronti quando arriva il momento che conta. Bene: il momento è arrivato». Che gara sarà? «Conosco bene Alessandria, avevo 19 anni quando giocai lì e feci il mio primo anno da professionista, conosco bene il “Moccagatta” e so che clima troveremo: sarà una bella partita sotto tutti i punti di vista. Quello emotivo, ma anche quello tattico: Gregucci ha tre attaccanti di assoluto valore da tenere d’occhio. Hanno grandi qualità, sfruttano bene l’ampiezza del campo e dimostrano di avere dei meccanismi collaudati e un’identità precisa di squadra». Firmerebbe per 4 punti tra Alessandria e Reggiana? «No. Perché per principio non faccio calcoli».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il futuro in una settimana. Il 2016 del Padova comincia questo pomeriggio, dopo la sosta invernale: la Lega Pro riparte da Alessandria, dove i biancoscudati di Pillon affrontano i grigi di Gregucci. Fare risultato in casa della vice-capolista potrebbe determinare la svolta della stagione, per stabilirsi nella parte sinistra della classifica. E, chissà, magari provare ad avvicinare la Reggiana, distante tre punti e impegnata anch’essa oggi nel big match di Bassano, Reggiana che tra una settimana arriverà all’Euganeo per la prima di ritorno: in sette giorni, il Padova può decidere cosa vorrà fare da grande. «Prima di tutto abbiamo impellente bisogno di dare continuità ai nostri risultati», sottolinea Pillon alla vigilia. «Per tirarci fuori da questa situazione di classifica bisogna continuare a correre. Sappiamo quali e quante siano le difficoltà di questa gara, ma andiamo lì per giocarcela». L’Alessandria è avversario di tutto rispetto, e di certo il Padova non parte favorito… «Basta guardare i risultati della Coppa Italia, le vittorie contro Palermo e Genoa, per capire quanto i piemontesi abbiano indubbie qualità. Ma non ci fasciamo la testa in partenza, abbiamo i mezzi per fare la nostra partita, provando sempre a giocarcela». Con quale atteggiamento? «Innanzitutto pressando il portatore di palla: dovremo tenere alto il ritmo e non permettere loro di ragionare, perché altrimenti la gara diventa difficile. Quindi tentare di ripartire: i grigi alzano molto la linea difensiva, noi dovremo essere bravi ad approfittare degli spazi che ci concederanno».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Più di 300 chilometri separano Padova e Alessandria, ma per la passione dei tifosi non saranno mai troppi. Anche oggi saranno circa un centinaio i supporters biancoscudati pronti a mettersi in viaggio per seguire da vicino la loro squadra. Cunico e compagni sono giunti in Piemonte nella serata di ieri, mentre questa mattina comincerà a muoversi la carovana biancoscudata: i club dell’Aicb partiranno alle 8, in pullman, dal capolinea del tram alla Guizza, mentre gli ultras della “Tribuna Fattori” si sposteranno con mezzi propri dall’Euganeo alle ore 9. Per chi decidesse all’ultimo momento di aggregarsi, i biglietti per il match saranno venduti anche all’esterno dello stadio “Moccagatta” ai possessori della Tessera del Tifoso. Qui grigi. Un solo assente tra le fila della squadra di Gregucci: è il difensore Manfrin, che ne avrà per mesi. In campo, nel 4-3-3, diverse vecchie conoscenze del calcio padovano: da Vedran Celjak, meteora biancoscudata due stagioni fa, agli ex cittadellesi Sosa, Vitofrancesco e Iunco, anche se quest’ultimo dovrebbe partire dalla panchina. Un solo ballottaggio: in cabina di regìa si giocano il posto da titolare Branca (favorito) e Loviso. In avanti attenzione al capocannoniere del girone Riccardo Bocalon, sin qui autore già di 10 reti.

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Ilari, Bucolo, Crti, Petrilli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Hanno un tridente offensivo di grande qualità e le mezzali che si inseriscono molto, conosco personalmente Fischnaller perché l’ho avuto a Reggio Calabria ed è un signor attaccante». Ad aprire gli album di ricordi più impolverati nello scaffale di famiglia, si scopre che Pillon è pure un ex. Lo spiega lui stesso. «Sono un ex – rivela – roba di tantissimi anni fa. Avevo 19 anni e feci con la maglia dell’Alessandria il mio primo anno da professionista. Conosco il “Moccagatta” e conosco il suo tifo, sarà una sfida sentita e particolare in tutti i sensi». Pochi dubbi per la formazione. Petkovic fra i pali, Dionisi, Diniz, Fabiano e Favalli sulla linea difensiva, Ilari, Corti, Bucolo e Petrilli a centrocampo, Altinier e Neto Pereira di punta. E il mercato? Neppure ieri novità. Sbraga ha ricevuto una proposta del Lecce e potrebbe accettarla. A quel punto il ds Fabrizio De Poli rimarrrebbe con il cerino in mano e sarebbe costretto a cambiare obiettivo. Fra le possibili alternative da segnalare Zaffagnini (Matera) e Pellicanò (Belluno).  Per il centrocampo sempre in ballo De Risio (Juve Stabia), in attacco Succi (Cesena) resta difficile, mentre per De Cenco (Pordenone) c’è da convincere pure il Pavia, proprietario del cartellino.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) In settimana, a vederlo dribblare con eleganza microfoni e taccuini limitandosi allo stretto indispensabile, si è capito che Giuseppe Pillon non sia l’uomo più felice della terra per l’andazzo che ha preso il mercato di gennaio al quartier generale di viale Nereo Rocco.
Dove il ds Fabrizio De Poli è costretto a improbabili equilibrismi fra esigenze di bilancio improcrastinabili, cessioni quasi impossibili (Giandonato) e necessità di rinforzare un organico che ha solo due difensori centrali in rosa (Fabiano e Diniz). Il tecnico trevigiano si fa idealmente il segno della croce, sperando che – almeno fino a oggi pomeriggio attorno alle 17 – il duo brasiliano non debba fronteggiare eventuali infortuni, altrimenti la situazione diventerebbe esplosiva. Si gioca oggi alle 15 sul campo della seconda della classe, l’Alessandria, vincere sembra un’impresa complicata, eppure il Padova, almeno nell’undici titolare, si presenta in formazione-tipo, considerato che ha recuperato Corti, rimesso in sesto a tempo di record dallo staff medico.
«Andiamo a giocarcela senza fasciarci la testa per i nostri guai – fa buon viso a cattivo gioco Pillon – Abbiamo i mezzi per mettere in difficoltà i nostri avversari. Dobbiamo mettere pressione sul portatore di palla, tenendo un ritmo alto senza farli ragionare troppo, altrimenti diventa tutto difficile.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 32, Alessandria 31, Bassano 28, FeralpiSalò 27, Pavia e SudTirol 26, Reggiana 25, Cremonese, Cuneo, Padova e Pordenone 22, Giana Erminio 21, Lumezzane e Pro Piacenza 19, Mantova 15, Renate 12, AlbinoLeffe 11, Pro Patria 7.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della sedicesima giornata: Padova-Bassano 1-1 (Favalli (Pd) al 26′ pt, Fabbro (Ba) al 38′ st), Lumezzane-AlbinoLeffe 2-0 (Nossa (Lu) al 31′ pt, Sarao (Lu) al 37′ st), Cremonese-Cittadella 0-1 (Paolucci (Ci) al 38′ st), Reggiana-Alessandria 1-1 (Marras (Al) al 24′ pt, Mogos (Re) al 34′ pt), Mantova-Pro Patria 1-1 (Capua (Pp) al 5′ st, Momenté (Mn) al 44′ st), Renate-Cuneo 1-0 (Napoli (Re) al 6′ pt), SudTirol-Pro Piacenza 2-1 (Rantier (Pp) al 27′ pt, Kirilov (St) al 40′ pt, Tait (St) al 47′ st), FeralpiSalò-Giana Erminio 0-2 (Marotta (Ge) al 2′ pt, Perico (Ge) al 19′ st), Pordenone-Pavia 0-2 (Malomo (Pv) al 24′ pt, Ferretti (Pv) al 17′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 8 gennaio: rifinitura mattutina per i Biancoscudati, tutti arruolabili.




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