«Faccio un grosso grosso augurio ai tifosi che nel nuovo anno abbiano le soddisfazioni che si meritano. Il Padova è anche e soprattutto loro». È con queste parole che Marco Cunico apre il 2016, rivolgendo un primo pensiero al popolo biancoscudato. Davanti c’è da affrontare tutta la seconda parte di stagione e l’auspicio del capitano è eloquente. «Spero che la squadra continui a tenere lo stesso trend delle ultime tre partite nelle quali ha fatto sette punti. Questo deve essere un anno nel quale bisogna maturare e gettare basi importanti per il futuro. Siamo sulla strada giusta».
Il 2015 è appena andato in archivio, ma verrà ricordato a lungo per avere vinto al primo colpo il campionato di serie D con tanto di ritorno immediato nei professionisti. «Senza dubbio il ricordo più bello è legato al giorno della promozione a Legnago. Siamo andati in campo con la consapevolezza e la sicurezza che quella sarebbe stata la nostra giornata e abbiamo realizzato ciò che ci eravamo prefissati, ossia raggiungere la Lega Pro. Poi sapevamo che in questa nuova categoria ci sarebbero state molte difficoltà, e sono state affrontate. Tanto che se oggi il campionato fosse finito, il Padova potrebbe programmare un’altra stagione a questi livelli avendo accumulato un anno in più di esperienza». Andando sul piano personale, è stato un trascinatore della squadra per una stagione e mezza, ma nelle ultime tre partite sotto la nuova guida di Pillon qualcosa per lei è cambiato, nel senso che è partito sempre dalla panchina. Se l’aspettava? «No, ma non è neanche un problema e fa parte del gioco. Anche un campione come Roberto Baggio è andato in panchina per scelta tecnica, figuriamoci se non ci può andare Cunico. Un allenatore fa sempre le sue scelte per cercare di mettere la formazione migliore per vincere ogni partita, in questo momento sta vedendo le cose in questo modo e va bene così dato che abbiamo raccolto sette punti. Se avrò spazio nelle prossime gare non lo so, ma quello che devo fare è continuare ad allenarmi al meglio per farmi trovare pronto soprattutto sul piano atletico se arriverà il momento di giocare. Devo essere bravo a tenere alta la condizione fisica».
Pur magari giocando poco Cunico si sente sempre importante per questo Padova? «Sono un pò tutti, dai compagni ai tifosi, che mi fanno sentire importante e per il momento è ancora così. Speriamo di continuare a esserlo, anche se diventa più difficile quando non giochi. È una situazione nuova per me, che affronto comunque con serenità. E il bene del Padova viene prima di quello dei singoli».
A marzo compirà trentotto anni, e il suo contratto scadrà a fine giugno. Ha in mente di continuare a giocare anche nella prossima stagione? «Questo sinceramente non lo so ancora. Fisicamente sto bene, ma saranno importanti i prossimi mesi. È una decisione che dovrò maturare strada facendo, anche perché nelle ultime stagioni ho sempre pensato a un anno alla volta. Già due stagioni fa potevo smettere con il calcio giocato, poi è arrivato il Padova e sono ancora qui». Immaginiamo che sotto sotto si auguri di continuare a fare parte del progetto biancoscudato? «Questo di sicuro, anche perché è un progetto del quale ho fatto parte sin dalla sua nascita. È un grande piacere fare parte di questa famiglia e penso di avere dato anch’io il mio contributo».