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Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno in Lega Pro? Bisogna fidarsi del presidente! Dopo i due giorni di riposo concessi alla squadra, Roberto Vecchiato è tornato ieri a dirigere l’allenamento, commentando le parole di Gianpiero Perissinotto che aveva parlato del progetto della società di portare la squadra tra i professionisti. «Faccio l’allenatore, non il contabile – spiega con il sorriso il tecnico del Belluno – il presidente sa quello che dice, io non posso sapere le intenzioni e le forze della società, Se guardiamo il girone di quest’anno è dura salire, ci sono almeno sei o sette squadre forti. Per il futuro bisognerà vedere come saranno i gironi». Vecchiato già confermato. Non c’è l’ufficialità, ma Perissinotto nei giorni scorsi aveva praticamente invitato l’allenatore del Belluno a restare almeno per un’altra stagione. La riunione del consiglio sarà solo una formalità. «Quando sarà il momento ci siederemo e parleremo – continua Vecchiato – la società mi spiegherà le sue intenzioni e io esporrò le mie. Qui a Belluno sto bene, c’è una dimensione che mi piace. La società è solida, puntuale ed è molto informale. Se c’è qualcosa che voglio dire lo faccio senza problemi, ci sono rapporti molto stretti. Ho una rosa competitiva e stiamo facendo per il terzo anno un torneo importante». Belluno al lavoro. Ieri la squadra è tornata alla Gol Arena ad allenarsi e si è concentrata sulla parte fisica per prepararsi al meglio alla trasferta contro il Tamai di mercoledì. «Sono curioso di vedere il rientro in campo dopo 18 giorni tra riposo ed allenamenti ma senza partite. Non sono preoccupato, i ragazzi hanno lavorato bene e questa condizione sarà un po’ di tutti». Paolo Pellicanò non andrà al Padova in questa finestra di mercato. Il direttore sportivo dei biancoscudati Fabrizio De Poli non dà certezze, ma fa capire che, nonostante l’interesse per il ragazzo esista da tempo, sarà veramente difficile vederlo con la maglia biancorossa già a gennaio. In rosa la squadra di Giuseppe Pillon ha già due esterni sinistri, Anastasio, classe 1995 e di proprietà del Napoli, e Favalli, classe 1991 di proprietà dei biancoscudati e titolare inamovibile in questa stagione. Al centro invece il Padova cerca un giocatore ma sembra averlo già trovato. «A sinistra abbiamo già due giocatori di ruolo e quindi non interverremo sul mercato – spiega il dirigente – per il centro della difesa stiamo già contattando un giocatore di esperienza e ce ne basta uno solo. È veramente difficile pensare che Pellicanò possa arrivare in questa finestra di mercato. In estate? Chissà dove e cosa faremo tra sei mesi, meglio pensare al presente. Fino ad oggi non abbiamo mai contattato il ragazzo, ma abbiamo sempre parlato con il dis del Belluno Augusto Fardin, del quale ho molta stima e con il quale ho anche un ottimo rapporto».
Ore 20.50 – (La Provincia Pavese) Si ricomincia, dopo i tre giorni di riposo concessi a cavallo di Capodanno e alla vigilia dell’apertura ufficiale della sessione invernale di calciomercato, che si chiude il 1° febbraio. Il Pavia torna in campo oggi pomeriggio alle 14.30 per il primo allenamento del 2016 in vista dell’ultima partita del girone di andata, domenica alle 15 in casa contro la FeralpiSalò, e domani è già prevista una doppia seduta. Dopo il cambio in panchina di Michele Marcolini a Fabio Brini si è insistito molto sulla parte fisico-atletica sottoponendo i giocatori a sedute impegnative. In base ai test effettuati dal nuovo staff tecnico gli azzurri avevano bisogno di ritrovare una buona condizione. C’è anche da dire che la sosta invernale serve anche a fare un lavoro di questo tipo, e non va nemmeno dimenticato che la stagione del Pavia è stata particolare: è iniziata una settimana prima delle altre squadre anche per via della programmata tournée in Cina di fine luglio (che poi in realtà è saltata) e poi per gli impegni di Coppa Italia di inizio agosto, che infatti hanno mostrato un Pavia in splendida forma, capace di ottenere prestigiosi risultati contro squadre di categorie superiori. Si spiega forse anche con questa necessità di anticipare i tempi il calo accusato dal Pavia nell’ultima parte di campionato. Il ritorno in campo della squadra coincide quasi con l’apertura del calciomercato di gennaio, che comincia ufficialmente domani anche se ovviamente alcune operazioni sono state già avviate nei giorni scorsi. Sul fronte Pavia la prima acquisizione di fatto già formalizzata è quella che ha portato in azzurro il laterale sinistro Fabrizio Grillo, che dopo diversi anni in B era rimasto fuori rosa a Pescara. Proprio per questo al giocatore, che tra un mese compirà 29 anni, è stato consentito di iniziare ad allenarsi con il Pavia. Potrebbe invece concretizzarsi lo scambio, già preannunciato nei giorni scorsi, tra il Pavia e Mantova, con Mattia Marchi e Andrea Cristini che dovrebbero vestire la maglia biancorossa e Valerio Foglio che dopo nove anni tornerebbe a indossare la casacca azzurra. Un’altra operazione data per fatta, quella per il novarese (cresciuto nel Villanterio) Jacopo Manconi, ritenuto una grande promessa, appare invece ben più complicata, come quella riguardante Pirrone dell’Ascoli. A centrocampo, teoricamente il reparto dove causa infortuni e giocatori messi fuori rosa si dovrebbe intervenire maggiormente (ma con Brini si passerà da un centrocampo a tre a uno a due), si attendono diversi nuovi innesti. Però non è da escludere che Giovanni La Camera, estromesso dai convocabili per decisione del club, finisca per rimanere in azzurro.
Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) In poco più di 20 giorni lo stoRE della Reggiana e della Pallacanestro Reggio di piazza Prampolini ha incassato circa 70mila euro, una parte dei quali andrà alla Fondazione dello Sport del Comune di Reggio. Un successo che ha convinto la società granata, e anche la Grissin Bon, a chiedere una proroga del negozio temporaneo, che dovrebbe chiudere a fine febbraio, per arrivare almeno a giugno, quando ci saranno i playoff e le vendite potrebbero nuovamente impennarsi. Il 2016 si apre con tante nuove idee per la Reggiana, che hanno tutte un comun denominatore: creare nel medio periodo le condizioni di sostenibilità economica. In futuro, sempre a proposito di nuove fonti di introiti, si pensa ad esempio a un pub granata da aprire all’interno del Mirabello, qualora i granata si aggiudicassero la gestione dell’impianto, dove i tifosi potrebbero incontrarsi e magari guardare in televisione le partite in trasferta della squadra. Con Guido Tamelli, amministratore delegato della Reggiana e direttore della Mectiles di Compagni e Medici, con alle spalle 25 anni di esperienza come manager di banca, abbiamo parlato delle strategie che la società ha messo in campo per tendere il più possibile a quei principi di economicità che sono sottesi ad ogni impresa. Il 15 dicembre avete approvato il bilancio, con un po’ di ritardo dovuto ai cambiamenti societari avvenuti in estate… «Abbiamo sfruttato i tre mesi di proroga concessi per queste situazioni straordinarie. La cosa importante è che i soci hanno provveduto personalmente a ripianare le perdite del passato, e si parla di somme rilevanti, e ricostituire il capitale sociale di 500mila euro. La Reggiana è dunque una società sana e chiunque vi si avvicini troverò conti in ordine e trasparenza». Una società di calcio non vive di sola passione, né si può pensare che i soci ripianino sempre somme ingenti. Cosa state facendo per garantire maggiori introiti in futuro? «I progetti sono tanti. Il merchandising al momento è allo stato embrionale, ma l’esperienza dello stoRE di piazza Prampolini è andata molto bene e stiamo lavorando con il Comune per ottenere una proroga fino a giugno». Immagino che l’obiettivo sia arrivare ai playoff. Il negozio è stato aperto l’8 dicembre e in poche settimane si dice abbia incassato 70mila euro. Una bella somma… «I conti dell’anno non sono ancora chiusi, ma credo che i risultati siano superiori alle attese». Nel futuro della Reggiana ci sarà un negozio di merchandising stabile. Dove lo farete? «Un’ipotesi sarebbe al Mirabello. Come noto stiamo lavorando per partecipare al bando del Comune per la gestione dell’impianto dal prossimo giugno». Con Daniela Gozzi state lavorando per presentare un progetto ambizioso per il Mirabello. Cosa può dirci oltre quello che è già stato anticipato? «Il nostro progetto prevede che in via Matteotti resti l’Accademica del calcio e la realizzazione di un museo e un infopoint. Inoltre vorremmo ci fosse un pub all’interno, un luogo di ritrovo per i tifosi. Il progetto nel complesso mira a riqualificare l’intera area, rendendola più viva». Nell’impianto di via Matteotti ora gioca la Reggiana femminile. Si è detto di un vostro interessamento a collaborare maggiormente con questa realtà. Tra l’altro dal prossimo anno in Lega Pro potrebbe essere obbligatorio per le squadre avere un settore femminile… «Stiamo lavorando per un accordo e riteniamo che la Reggiana femminile debba giocare in quel campo». Il campo purtroppo è molto deteriorato… «Il progetto prevede l’utilizzo del sintetico». Intorno alla Reggiana c’è tanta passione. Quanto pesano nel bilancio abbonamenti e spettatori allo stadio? «Un buon 20%. La relazione con il tifoso è fondamentale, da ogni punto di vita e ovviamente anche economico. Inoltre il bacino d’utenza è uno dei parametri in base ai quali si ricevono i contributi dalla Lega Pro». Vavasorri non è entrato ma continuano ad entrare sponsor nel pool. Quanto pesano nel bilancio complessivo? «Molto. Siamo partiti solo in estate, ma le nostre previsioni è che nella prossima stagione questa voce rappresenterà il 50% del bilancio. Inoltre questo modello fa della Reggiana una società a partecipazione diffusa. Un imprenditore può entrare con uno sforzo meno oneroso, ad esempio con un 4%, e se in futuro dovesse per qualche motivo uscire la società potrebbe fare fronte a questa situazione più facilmente rispetto a un socio più forte». Altri guadagni da dove possono arrivare? «Oltre che dal merchandising anche dai prodotti a marchio granata, come il vino o il formaggio, dai quali percepiamo delle royalties». Ci sono società che si basano sul patron tuttofare. La Reggiana si è invece data un’organizzazione aziendale… «E’ un processo al quale ci siamo dedicati in questi mesi. La società ha un organigramma molto articolato, oltre al mio ruolo di ad ci sono i responsabili commerciale, marketing, della comunicazione, delle relazioni esterne. Poi c’è il dg Raffaele Ferrara, responsabile della parte tecnica, il ds e così via. Insomma, abbiamo un’organizzazione efficiente, con ruoli ben definiti, anche se alla base si lavora con spirito di gruppo». Quali sono i costi maggiori della Reggiana? «Stipendi dei giocatori, staff tecnico e dipendenti. Ma anche affitti. Siamo in affitto ovunque, allo stadio e in via Agosti». A proposito. Il passaggio della sede in via Agosti quando avverrà? «Nei prossimi giorni, mancano solo i dettagli e l’allacciamento delle ultime utenze, poi torneremo tutti a Villa Granata».
Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) Apre ufficialmente domani il mercato di gennaio per il calcio professionistico. La Reggiana ha già concluso l’operazione per il rientro del terzino Mignanelli, mentre continua la ricerca per un attaccante. Come detto le prime scelte del dgRaffaele Ferrara e di mister Alberto Colombo sono i bomber dell’Ascoli Perez e Caturano, che non stanno trovando spazio in bianconero. Ancora da definire la situazione dei partenti e l’esperienza insegna che i colpi di scena sono comunque sempre possibili in tutto il periodo delle trattative. Pesenti non ha ancora scelto se andare alla Pro Patria e del resto i granata difficilmente se ne priveranno prima di aver messo le mani su un attaccante in grado di sostituirlo. Giannone piace al Catania e al Benevento ed è considerato tra i partenti, dal momento che ha trovato poco spazio nella squadra di Colombo. Per Angiulli, possibile pedina di scambio con l’Ascoli, non ci sarebbero ancora offerte ufficiali, anche se è noto che piace a diverse squadre.
Ore 19.40 – (Gazzetta di Reggio) Le vacanze natalizie per gli uomini di Alberto Colombo sono terminate. Passato il ponte di Capodanno, ieri pomeriggio la squadra si è ritrovata ai campi di via Agosti per la ripresa degli allenamenti e da oggi, stesso posto e stessa ora (14.30), il tecnico inizierà ad affrontare la preparazione in ottica della sfida di sabato prossimo a Bassano, che vedrà i granati opposti alla compagine veneta che l’anno scorso la estromise dalla finale play off: la gara sarà valida come ultimo turno di andata di Lega Pro. In attesa dei prossimi movimenti in entrata e in uscita, all’apertura del mercato gli uomini a disposizione presenti all’allenamento erano gli stessi che avevamo lasciato il 30 dicembre, col rientro di Daniele Mignanelli dopo la sua settimana di ferie, anche se vanno rimarcate due assenze di giocatori in permesso: Dejan Danza, out a causa di una indisposizione, e Yuri Meleleo, che ha usufruito di un giorno in più di vacanza per tornare dalla sua Lecce. Questa settimana Bruccini e compagni lavoreranno senza sosta tutti i giorni e per i tifosi che amano le partite in provincia martedì, inizio alle ore 11, è in programma l’amichevole contro la Casalgrandese sul terreno sintetico di Villalunga, quello utilizzato dalla Reggiana per perfezionare le ultime strategie nella settimana antecedente l’incontro con l’Alessandria. Al termine della partita, se le pratiche burocratiche del tesseramento di Mignanelli saranno tutte espletate, il giocatore stesso verrà presentato ufficialmente per la sua seconda avventura in granata che sta per cominciare dopo la breve parentesi di Pescara, squadra che tuttavia ne detiene il cartellino. Mignanelli, infatti, è tornato a Reggio con la formula del prestito (con diritto di riscatto solo in caso di promozione in serie B).
Ore 19.10 – (Gazzetta di Mantova) Il neopresidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, ha concesso un’intervista a Radio 1 parlando a tutto tondo dei suoi obiettivi: «La Lega Pro potrebbe tornare a chiamarsi Serie C, con uno sponsor importante a suo fianco in modo da ottenere maggiori risorse per la terza serie. Serve un percorso condiviso e credibile, che appassioni nuovamente i 7-8 milioni di italiani che fanno riferimento alle 54 province su cui insistono i club di Lega Pro. Numero che salirà visto che entro giugno torneremo a 60 club, come sancito dalle Noif. Poi capiremo se il numero è giusto, visto che tante squadre non riescono a reggere il professionismo. Ma serve uno studio di tutto il sistema, non si possono tagliare club solo in terza serie e senza una vera motivazione». Gravina ha parlato poi di giovani: «Il calcio della Lega di Serie C deve essere quello della formazione dei giovani, dell’aggregazione. Serve lavorare molto sul settore giovanile: il nostro calcio ha tanta fretta, per questo si rivolge all’estero trascurando i nostri giovani di grande qualità. Serve un processo di valorizzazione che coinvolga tutte le serie professionistiche, risolvendo i problemi di sostenibilità del calcio minore e permettendo ai grandi club di tornare ad avere giocatori italiani di successo».
Ore 18.50 – (Gazzetta di Mantova) Ieri pomeriggio i biancorossi hanno ripreso ad allenarsi sotto la pioggia al “Dante Micheli” e mister Ivan Javorcic ha provato a lungo gli schemi del modulo 4-3-1-2, che – come detto dal tecnico croato fin dal suo approdo a Mantova – dovrebbe diventare il definitivo assetto della squadra. «Per me i numeri contano poco, preferisco parlare di equlibri di squadra e del modo di interpretare le partite – dice Javorcic, sollecitato in merito -. Però, se vogliamo parlare di sistemi di gioco, ho sempre detto che il 4-3-1-2 è il mio modulo ideale. A prescindere che si utilizzi quello o il 4-3-2-1, comunque, le cose non cambiamo molto: la mia idea è di giocare con tre attaccanti centrali e di offendere con l’ausilio di almeno un interno di centrocampo e di un terzino che diano ampiezza alla manovra. Per schierare tre attaccanti, però – sottolinea il mister – bisogna averli a disposizione, in buone condizioni e con caratteristiche giuste. Prima della gara con la Pro Patria, tanto per fare un esempio, io ne avevo soltanto due: Ruopolo con i suoi noti problemi fisici e Momentè, al quale la sera prima della gara si era gonfiato il ginocchio. Purtroppo finora abbiamo dovuto gestire situazioni difficili, ma con il recupero di tutti i giocatori potremo fare quel salto di qualità che ci è mancato. E ciò senza dimenticare di ringraziare giovani eccezionali come Gonzi e Zammarini, che in un momento delicatissimo si sono sobbarcati responsabilità enormi, trascinando la squadra. Non posso però chiedere a loro di rifinire e di concludere con la qualità che è insita in giocatori con altre caratteristiche». Insomma, Javorcic vede la luce in fondo al tunnel, probabilmente anche perché dal mercato stanno per arrivare rinforzi. Sul tema, però, l’allenatore biancorosso è cauto: «Io alleno i giocatori che la società mi mette a disposizione e mi preoccupo soltanto di quello. Ovviamente c’è un confronto continuo sul come si potrebbe migliorare la rosa, ma la cosa si ferma lì, anche perché a gennaio non è per niente facile fare acquisti di un certo livello. Non dobbiamo farci distrarre dalle voci di mercato, anche se è inevitabile che in questo periodo il tema incida un po’ nella concentrazione dei calciatori». Oggi e domani il Mantova svolgerà allenamenti al mattino e nel pomeriggio.
Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) Il calciomercato aprirà ufficialmente i battenti domani (chiusura lunedì 1 febbraio alle 23) e il Mantova conta di depositare subito i contratti di tre nuovi acquisti. I dirigenti di Viale Te, infatti, hanno lavorato sodo anche durante le festività per provare a piazzare i primi colpi e le trattative che riguardano il difensore Cristini e gli attaccanti Tripoli e Marchi sono ormai concluse. Al punto che in società assicurano che «al 99,9% domani i tre neoacquisti saranno a Mantova». Alla fine è andato dunque a buon fine lo scambio con il Pavia, già definito da giorni nei dettagli fra i due club ma in attesa di essere ratificato dopo l’ok dell’attaccante Mattia Marchi. Proprio la 26enne punta (7 gare e 2 gol all’attivo in questa stagione) arriverà in biancorosso insieme al 21enne difensore centrale Andrea Cristini (una sola presenza finora, contro le 22 dello scorso campionato) in cambio di Valerio Foglio. Per quanto riguarda Pietro Tripoli, invece, il suo trasferimento dall’Ascoli sarà senza contropartita. Il 28enne attaccante era fuori lista nel club marchigiano di serie B, per cui in questa stagione non ha ancora giocato gare ufficiali. All’arrivo di Tripoli, dovrebbe fare da contraltare la partenza del difensore Fabio Gavazzi, destinato al Pordenone. La trattativa fra il procuratore del giocatore e il club friulano è ancora in corso per via di dettagli economici ma non dovrebbe riservare sorprese. Non ci sono ancora le condizioni giuste, invece, per l’ingaggio del 26enne esterno destro Francesco Lo Bue del Lecce. Sulla formula del trasferimento e sulle cifre l’accordo non è stato raggiunto, per cui bisognerà aspettare. Il Mantova comunque non molla la presa, pur guardandosi attorno per trovare eventuali alternative. Un po’ di tempo servirà anche per portare a termine l’ingaggio di un esterno sinistro. Al Mantova piacciono il 24enne Riccardo Carlini dell’Arezzo e il 28enne Marco Martin del Pavia, ma al momento su questo fronte si procede con cautela. Anche perché il presidente Sandro Musso ha chiarito che «per ogni acquisto ci dovrà essere una cessione». Sul mercato è stato messo Samuele Sereni. In lista di partenza ci sono poi Gabriele Puccio e Moreno Beretta. A Puccio si è interessato il Melfi, mentre per Beretta è arrivata una richiesta dal Monza (serie D). L’attaccante potrebbe però trovare estimatori anche in Lega Pro, viste le tante squadre a caccia di giocatori offensivi. A lasciare Mantova, infine, dovrebbe essere anche Leonardo Longo.
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Da ieri sera il Pordenone è in ritiro a Bibione, all’hotel Savoy. E da stamattina si allenerà a Lignano allo stadio Teghil. Ma non solo: oggi sarà il giorno di Caio De Cenco. É atteso al rientro dal Brasile il bomber dei neroverdi. Le sue vacanze, le più lunghe di tutto il resto della squadra, sono finite ed è pronto per mettersi a disposizione del tecnico Bruno Tedino. Sicuramente dovrà pedalare il centravanti. Rispetto agli altri ha fatto qualcosina in meno e ha bisogno di tenere subito il ritmo per guadagnarsi una maglia da titolare con la Giana Erminio, cioè alla prima gara dopo la ripresa in programma il 9 gennaio. De Cenco, oltre ad aver goduto di cinque giorni in più di vacanza rispetto a tutti, arrivava anche da un mese in cui si era allenato poco, a causa dei noti problemi alla schiena. A proposito di attaccanti: da oggi torna a disposizione Strizzolo, che ieri ha continuato il lavoro a parte. Solo Talin continuerà a sudare da solo, per il resto i giocatori sono tutti recuperati. Anche Finocchio, che nell’ultimo mese non è stato al top, è a posto, così come Mandorlini e pure Pederzoli, che dalla gara col Pavia di fine dicembre a ieri ha seguito un programma personalizzato di lavoro. Il centrocampista tornerà a disposizione dal match col Mantova, in calendario al Bottecchia il weekend del 23-24 gennaio. Prima dovrà scontare le due giornate di squalifica rimediate a causa dell’espulsione col Pavia. La squadra, tornando al ritiro, lavorerà da oggi tra Bibione e Lignano. Il mini-ritiro si concluderà martedì 5 gennaio con l’amichevole con la Fossaltese (Promozione veneta), che si disputerà a Fossalta di Portogruaro alle 14.30. Dopodiché si riprenderà a sudare da programma normale al De Marchi.
Ore 17.40 – (Messaggero Veneto) L’altro obiettivo del Pordenone in questo mercato è alleggerire la rosa, composta attualmente da 28 giocatori. Da domani, giorno di partenza della sessione, si cercherà di trovare un’altra squadra agli elementi che sinora hanno trovato meno spazio. Oltre a Ingegneri, il cui quadro è stato descritto, si lavorerà per sistemare giovani come Axel Gulin (‘95), Kevin Pavan (’96) ed Edoardo Pignata (’95), che non sono praticamente mai scesi in campo. Gulin sopratttto è stato ulteriormente chiuso dopo l’arrivo di Riccardo Martignago (’91), tesserato lo scorso dicembre. É un giocatore in prestito (e pagato) dalla Fiorentina: si cercherà di “piazzarlo” in categoria o inserirlo in uno scambio. Pavan e Pignata potrebbero fare gola a diverse formazione di Interregionale, considerato che i due in serie D sono fuoriquota. Non è escluso che anche Andrea Savio (’97) possa partire, destinazione una categoria inferiore: lì troverebbe lo spazio per giocare con continuità e crescere. Il Pordenone rimane ben vigile sotto ogni punto di vista, anche per quanto riguarda altre operazioni in entrata. Il girone di ritorno è più difficile di quello d’andata e, inoltre, tante squadre che lottano per salvarsi si stanno rinforzando. Il Renate, per esempio, sta per chiudere con tre giocatori (ci saranno i ritorni di Florian, Cocuzza e Cavalli). Serve solidità per arrivare il più in fretta possibile alla fatidica quota 40 punti.
Ore 17.20 – (Messaggero Veneto) Fabio Gavazzi vuole il Pordenone. Il difensore del Mantova, classe ’88, primo obiettivo di mercato del team, ha detto che la soluzione neroverde è la prima nella sua lista. Una volontà ascoltata ieri dal consulente di mercato dei “ramarri”, Giorgio Zamuner, nel corso di un incontro tra lui e l’agente del centrale difensivo. Cosa manca alla conclusione dell’affare? La copertura economica. Il giocatore guadagna tanto (fuori dal budget Pordenone) e la società sta cercando il modo per far quadrare i conti. Non si andrà per le lunghe: si vuole chiudere entro i primi giorni della nuova settimana. Sia in positivo, sia in negativo. Volontà. É stata una lunga giornata quella di ieri per l’affare, il primo e forse l’unico di questa sessione di mercato (che ufficialmente apre domani). Zamuner al mattino si è incontrato con l’agente di Gavazzi, recependo il desiderio del giocatore: firmare per il Pordenone. I “ramarri” più avanti del Lumezzane, l’altro club nella sua orbita. Gli garba il progetto tecnico, la solidità del club e il fatto che il team si trovi in una posizione migliore in classifica rispetto al “Lume”. Una cosa è certa: lascerà il Mantova, perché al di là di una titolarità fissa (10 presenze su 16) è nel mirino dei tifosi e non sta giocando bene. C’è da limare la questione ingaggio. Il difensore percepisce un buon stipendio, in parte elargito dal Novara (proprietario del cartellino) e l’altra dal Mantova. La copertura. Si è provato a inserire un giocatore nell’affare, Andrea Ingegneri (’92), difensore dei “ramarri” da inizio campionato: questo passaggio avrebbe alleggerito la questione ingaggio. Il Mantova ha rifiutato, considerato che oggi dovrebbe accogliere dal Pavia il pari-ruolo Cristini (’94). Zamuner ha descritto il quadro al presidente Mauro Lovisa, e si è iniziato a ragionare sul da farsi. L’obiettivo numero uno sarebbe cedere Ingegneri e qualche altro giocatore poco utilizzato presente in rosa. Si libererebbe euro dal monte-ingaggi. Il problema: chi scommette su questi elementi dei neroverdi? Si dovrebbe così fare uno sforzo e, al contempo, sperare che Gavazzi riduca in parte le pretese. La chiusura. L’affare può andare a buon fine. Il centrale ha davvero voglia di vestire il neroverde e ha intenzione di ricominciare da zero. Tuttavia non si vuole aspettare tanto. La partita con la Giana è tra neppure una settimana (sabato) e Tedino ha bisogno di un difensore, considerato che Marchi sarà ancora fuori e Pasa sostituirà lo squalificato Pederzoli in mezzo al campo.
Ore 16.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’indiscrezione (attendibile): il Bassano sta seriamente pensando di acquistare un difensore sul mercato di gennaio considerate le condizioni tutt’altro che rassicuranti di Daniele Martinelli. Stefano Sottili aspetta da sempre il ritorno in pianta stabile dell’ex capitano del Vicenza, ma ultimamente le certezze scricchiolano e la società sta pensando di correre ai ripari. Chi, dunque, al suo posto o per meglio dire al suo fianco? Detto che Barison sta giocando piuttosto bene, la domanda per ora è senza risposta, perché è necessario capire innanzitutto il profilo di giocatore cercato. Un esperto (nella lista anche Trevor Trevisan della Salernitana) più che un giovane (piace Riccardo De Biasi della Reggiana), ma al momento la situazione è ancora in fase di valutazione. Contrariamente alle prime indicazioni emerse, il Bassano potrebbe scegliere di intervenire con altre due operazioni. Una sull’esterno alto (proposto La Camera in uscita da Pavia, per adesso l’operazione non è decollata; si parla pure di Minesso ma sono arrivate solo smentite) e l’altra a centrocampo. Sempre in ballo l’opzione Marchi , che potrebbe lasciare il Pavia, tutto il resto per ora non sembrano voci convincenti ma soltanto chiacchiericcio tipico di questa fase del calciomercato. Per il centrocampo dove sono tornate a rimbalzare voci su Giacomo Cenetti , sondato nuovamente dal Padova. Nel frattempo Seeber ha offerto il rinnovo sia a Davì che a Misuraca , il cui futuro sembra sempre più tinto di giallorosso e ha fatto trapelare l’intenzione di non sostituire l’infortunato Germinale. L’imminente ritorno di Maistrello dal lungo stop e l’esplosione di Fabbro fanno dormire sonni molto tranquilli alla dirigenza giallorossa. Che, piuttosto, punterà a irrobustire gli altri reparti.
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tre stagioni con la stessa maglia sono una vera rarità nel calcio di oggi, tuttavia a Francesco Cernuto scappa da ridere quando si prova ad cucirgli addosso l’etichetta di «bandiera» del Venezia. «Mi sembra un pò una parolona, però in effetti sto giocando il mio terzo campionato da arancioneroverde e naturalmente punto al quarto l’anno prossimo in Lega Pro – si fa serio il 23enne siciliano di Milazzo -. In Veneto sto benissimo, dopo tre anni a Treviso ora sono di casa a Venezia e mi fa piacere essere in qualche modo l’uomo della continuità». Ciccio Cernuto, infatti, è l’unico superstite che ha vissuto le poche gioie e i tanti problemi del pallone arancioneroverde nell’anno solare 2015. «Dai russi agli americani è cambiato tutto sotto tutti punti di vista. Gli ultimi mesi dell’era-Korablin sono stati difficilissimi e poi si è visto cos’hanno portato tutte quelle avvisaglie, purtroppo la città ha perso di nuovo il calcio professionistico in cui tanto faticosamente era risalita». Ora però la speranza si chiama Joe Tacopina. «Sul piano del carisma Tacopina batte tutti dieci a zero – il parallelo di Cernuto – è molto presente con la squadra prima durante e dopo le partite, vive la città da dentro, cerca di esserci il più possibile in tribuna e quando è a New York non si perde comunque nulla del suo club. A lui piace stare col Venezia, al Venezia e ai suoi tifosi piace stare con Tacopina: c’era proprio bisogno di una novità così «intensa». Personalmente sono felice di essermi rimesso in gioco ripartendo dalla serie D, ma d’altra parte chi può dire di no a un ds come Perinetti?». Sul piano calcistico (oggi Favarin ha concesso una domenica di riposo) nonostante i 44 punti nelle 19 gare del girone di andata c’è ancora qualcosa da migliorare, a partire dai 90’di mercoledì 6 gennaio al Penzo con il Dro (ore 14.30). «Finora credo che nessuno possa lamentarli o rimproverarci alcunché. Certo, davanti di un punticino c’è un Campodarsego andato al di sopra delle aspettative ma i conti si fanno alla fine, oggi lasciano il tempo che trovano. Noi abbiamo entusiasmo e convinzione, nessuno nomi alla mano può tenere testa a un Venezia così. Anche difensivamente siamo sempre più squadra e convinti del nostro «arsenale» che ci spingerà in alto».
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Abbiamo fatto il primo passo, portandoci a -1 dal Campodarsego. Ora vogliamo completare il sorpasso». Il Venezia si prepara alla ripresa e ha già chiaro l’obiettivo, come conferma Paolo Carbonaro: «Nel girone d’andata abbiamo fatto bene una squadra ci sta davanti. L’obiettivo è fare meglio di tutti». Con 9 reti all’attivo, l’attaccante palermitano è stato uno dei protagonisti del girone d’andata. Suo il gol vittoria nel derby con il Mestre. «Lo ricordo con piacere, più che altro per la bellissima atmosfera. Però i punti contano in tutte le partite, anche quelle dove magari ci sono meno stimoli. Per quanto riguarda me — aggiunge Carbonaro — sono contento, il fatto di aver giocato sempre da attaccante mi ha dato grandi possibilità in fase realizzativa. Mentre in passato giocavo spesso sulle fasce». La squadra si sta allenando a pieno regime, in vista della sfida di mercoledì 6 gennaio al Penzo con il Dro (fermi Di Maio e Modolo con la febbre e ha lavorato a parte Marcolini). «Da qui in avanti dobbiamo sbagliare il meno possibile — auspica l’attaccante arancioneroverde — e aspettare che il Campodarsego faccia un passo falso. Sono imbattuti e stanno facendo certamente qualcosa di eccezionale. Ma questo ci dà più forza per le prossime partite». Anche Calvi e Mestre torneranno in campo mercoledì. Sul Mestre, a catalizzare l’attenzione è la questione Baracca, ancora privo dell’agibilità. Nei giorni scorsi si è tenuto un primo incontro con la Commissione pubblico spettacolo ma serviranno altre documentazioni da parte della società. Il presidente Stefano Serena guarda al futuro. «Il nostro obiettivo è raggiungere il professionismo e il Baracca, anche ristrutturato, non avrà i requisiti necessari». Da qui la disponibilità a «valutare la concreta possibilità di realizzare un nuovo stadio in terraferma, adeguato alle dimensioni della città». E in questo caso in «collaborazione con l’attuale proprietà del Venezia», che però, conferma il presidente Serena, non è stata ancora interpellata. Ma se nulla si muoverà, gli esiti per il Mestre potrebbero anche essere infausti. «Di fronte al nulla di certo — chiude il presidente — non posso che riservarmi qualsiasi decisione futura relativa al Progetto Mestre».
Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Allenamento sotto la pioggia per il Venezia che ha già messo nel mirino il Dro, avversario degli arancioneroverdi mercoledì pomeriggio al Penzo (ore 14.30). Giancarlo Favarin ha abbonato la seduta domenica ai suoi giocatori che si ripresenteranno quindi domani al Taliercio. E’ il giorno in cui si aprirà ufficialmente il mercato invernale dei professionisti e il Venezia provvederà a tesserare Samuele Chicchiarelli, il diciottenne attaccante arrivato lunedì dal Genoa Primavera e già impiegato dal tecnico nell’amichevole infrasettimanale di Martellago. Di Maio è sempre fermo a causa dell’attacco febbrile di inizio anno, ieri per lo stesso motivo non si è allenato nemmeno Modolo. Prosegue il lavoro differenziato per Matteo Marcolini, costretto a fermarsi alla vigilia del match casalingo contro la Triestina per un affaticamento muscolare. In questi giorni dedicati a bilanci e statistiche di fine annoil Venezia al termine del girone d’andata scopre di essere una delle cinque squadre imbattute fuori casa in serie D (Campodarsego, Parma, Sambenedettese e San Marino), mentre nel girone C primeggia in otto “voci”: più vittorie (13), più vittorie in casa (8), più reti realizzate (43), più reti segnate in casa (24) e in trasferta (19), meno pareggi in casa (1), meno reti subite (11), meno reti subite in casa (5).
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Come cambierà Il Vicenza nel mercato di gennaio che inizierà ufficialmente domani? E’ questa la domanda che tutti i tifosi si stanno facendo e che, al momento, non ha facile risposta perché nel mercato «di riparazione» arrivare agli obiettivi è complicato e lo ancora di più per chi, come il Vicenza, di soldi da spendere ne ha pochi. In via Schio, in accordo con Pasquale Marino, l’obiettivo è di arrivare ad un rinforzo per reparto ma il tecnico del Vicenza sta valutando con grande attenzione anche la possibilità di applicare un modulo diverso dal 4-3-3 che, da quando Marino è arrivato a Vicenza, è stato l’impianto di gioco che ha sempre applicato la squadra biancorossa. Marino starebbe pensando di virare sul 3-4-3, altro schema caro al tecnico siciliano che, per essere applicato, ha bisogno di un altro difensore centrale, di un mediano dai piedi buoni e di un attaccante che possa dare il cambio a Raicevic, vera sorpresa positiva dell’inizio di stagione. In retroguardia sarà importante il recupero di Nicolò Brighenti, mentre resta da valutare la condizione di Thomas Manfredini, che domani dovrebbe essere a Vicenza in modo da poter far valutare allo staff tecnico che medico il suo reale grado di recupero. A Pavia l’ex atalantino ha già iniziato a correre e a fare balzi senza avvertire dolore, e questa è senza dubbio una buona notizia perché l’importanza di Manfredini si è chiaramente vista la stagione scorsa. Fare però totale affidamento sul suo recupero sarebbe un grave errore, ed è per questo che Marino ha chiesto un altro difensore anche in considerazione del fatto che Rinaudo lascerà il Vicenza. Nel ruolo il Sassuolo offre Luca Antei ma anche il difensore romano è reduce da un grave infortunio e la società biancorossa, pur apprezzando il valore tecnico del giocatore, sta valutando il rischio di un recupero ormai completato ma che non gli ha permesso di giocare negli ultimi quattro mesi. A centrocampo, con il passaggio al 3-4-3 si andrebbe a giocare con due centrocampisti, di cui almeno uno deve avere anche le caratteristiche per costruire gioco. Ecco perché il Vicenza è andato a cercare il brasiliano Ronaldo Pompeu da Silva dall’Empoli e Federico Moretti dal Latina, due giocatori completi che potrebbero adattarsi bene nel nuovo schema di gioco che avrebbe in mente Marino. Per entrambi il problema è dato dai costi dell’operazione, con Moretti che al momento sembra essere più vicino al biancorosso rispetto a Ronaldo. In attacco, confermati gli esterni Giacomelli e Galano e al centro dell’attacco Raicevic, il reparto ha bisogno di un giocatore che dia garanzia in zona gol e che abbia la duttilità per giocare all’esterno. Nenè (Spezia) e Coda (Salernitana) parrebbero in pole position, anche se con il mercato che inizierà solo domani tutto può ancora accadere.
Ore 14.40 – Allenamento pomeridiano in corso alla Guizza per i Biancoscudati.
Ore 14.10 – (Gazzettino) Alessandro Sgrigna si sta rivelando sempre più un jolly prezioso alla corte di Roberto Venturato, dopo un girone di andata fortemente condizionato dal grave infortunio patito in luglio a Lavarone. Nell’amichevole con il Campodarsego il fantasista romano è apparso fra i più brillanti in campo sia schierato nel vertice alto del rombo al posto di Chiaretti, sia in quello basso nella posizione occupata abitualmente da Iori. Sabato prossimo con il Sudtirol la squalifica del capitano potrebbe indurre il tecnico granata a prendere in seria considerazione l’impiego di Sgrigna davanti alla difesa, ruolo svolto con efficacia anche nel finale di gara a Cremona. «Sono a disposizione secondo le scelte del tecnico – sostiene l’interessato – e cercherò di dare il massimo per metterlo in difficoltà. Avere più soluzioni è sempre un vantaggio per la squadra». Sulle sue condizioni, continua: «Fisicamente sto bene, mi manca un po’ il ritmo partita, per cui non saprei dire quale possa essere la percentuale del mio rendimento. Purtroppo sono stato costretto a stare fuori per infortunio e finora ho giocato poco. Io giocherei sempre, ma ci sono degli equilibri da rispettare e non è mai facile trovare spazio in una squadra che sta facendo bene». Le sue caratteristiche e la sua esperienza gli permettono di ricoprire diversi ruoli. L’arrivo di Bonazzoli in attacco e la squalifica per una giornata di Iori potrebbero indurre l’allenatore all’utilizzo di Sgrigna in posizione più arretrata con il Sudtirol. «Ho giocato play basso anche negli anni scorsi, ma in prevalenza ho svolto il ruolo di attaccante sia come trequartista che seconda punta. Non ho preferenze, l’importante è stare bene fisicamente perchè solo così ci si esprime al meglio. Non so cosa deciderà l’allenatore, l’importante è farsi trovare pronti alla chiamata». Sulla pausa natalizia, inferiore agli ultimi anni in serie B, riprende: «Ritengo che sia arrivata al momento giusto per ricaricare le batterie, in particolare sul piano nervoso. Nelle ultime partite abbiamo fatto un po’ di fatica, anche se le prestazioni ci sono state. Questa pausa non troppo lunga credo sia stata un toccasana». Il Sudtirol è già stato affrontato dal Cittadella in Coppa Italia in una partita vinta con una certa difficoltà in mezzo a un nebbiose persistente nel finale di partita e nei tempi supplementari. «In campionato è diverso – puntualizza Sgrigna – ma loro hanno dimostrato di essere un ottimo collettivo. Sarà una partita insidiosa perchè il Sudtirol sa giocare al calcio. Noi stiamo preparandoci bene e dovremo fare attenzione ai particolari per disputare una partita secondo le nostre capacità. Dobbiamo essere noi stessi. Non sempre è facile, ma sta a noi metterci la determinazione necessaria per riuscire ad esprimere ciò che è nelle nostre potenzialità».
Ore 13.50 – (Gazzettino) Oggi alle 14.30 al Tombolato l’amichevole con l’Abano inaugura il 2016 del Cittadella. Sarà una partita con tante assenze fra i granata, ma il tecnico Roberto Venturato avrà comunque l’occasione per provare soluzioni alternative. Ieri alla ripresa della preparazione si è rivisto Manuel Iori in gruppo, il capitano però non sarà a disposizione sabato prossimo con il Sudtirol per squalifica. Hanno lavorato a parte Pascali, Paolucci e Litteri, per cui difficilmente oggi giocheranno l’amichevole. Lavoro differenziato anche per Donazzan che sta curando una fastidiosa pubalgia. Oggi ritornano Yallow, Bobb e Chiaretti, che hanno avuto un permesso natalizio di una settimana in più rispetto ai compagni, per loro da domani pomeriggio riprenderà la preparazione. Domani il mercato aprirà ufficialmente, per cui Bonazzoli sarà granata a tutti gli effetti.
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Non bastano il primato in classifica, i quarti di Coppa Italia già conquistati e il titolo di “campione d’inverno” a un passo. Il Cittadella ha cercato di staccare la spina il meno possibile in queste vacanze natalizie e già questo pomeriggio alle 14.30, al Tombolato, scenderà in campo per la seconda amichevole nel giro di cinque giorni. L’avversario sarà ancora di un certo spessore, visto che dopo il pareggio contro il Campodarsego, arriverà il nuovo Abano targato Karel Zeman. Il tutto con un solo allenamento nelle gambe dopo Capodanno. «È una scelta precisa», spiega il tecnico Roberto Venturato. «Da un lato serve a dare un minutaggio maggiore a chi ha giocato meno, dall’altro non c’è nulla di più allenante che una partita. È logico che gli stimoli veri te li possano dare solo le sfide ufficiali, ma ho chiesto alla mia squadra di interpretare al meglio quest’amichevole». La squadra sarà rivoluzionata per forza di cose. Bobb, Jallow e Chiaretti, in permesso accordato dalla società, rientreranno solo domani in Italia dopo le feste, mentre sarà ancora out Litteri, alle prese con il problema muscolare accusato a Cremona. Difficile vedere anche Pascali e Paolucci, che alla ripresa degli allenamenti di ieri hanno lavorato a parte. Ha recuperato quasi completamente, invece, Iori, che salterà comunque la sfida con il Sudtirol del 9 gennaio perché squalificato. Il Citta si allenerà quindi tutti i giorni fino alla ripresa del campionato di sabato prossimo, con l’obiettivo di vincere per girare davanti a tutti al termine dell’andata. Venturato, visto quant’è difficile ripartire per le squadre appena retrocesse dalla Serie B, se lo sarebbe mai aspettato? «Diciamo che sono molto contento, perché finora ha funzionato un mix di fattori. A partire dalla grande voglia di riscatto che ha avuto la società dopo la retrocessione, per continuare con l’entusiasmo contagioso che hanno portato i tanti nuovi arrivati. Siamo stati bravi a partire bene e mantenere continuità. Ora però si entra nella fase decisiva del campionato e non bisogna allentare la tensione». Lei si aspetta ancora di più? «Si può sicuramente migliorare, ponendo come base la grande applicazione di tutti i giocatori. Possiamo trovare maggiore continuità, nel corso della partita, sia in fase di aggressività che di possesso palla». Capitolo mercato, è chiuso veramente o ha fatto altre richieste alla società? «Con la dirigenza ci confrontiamo continuamente e quando è saltata fuori l’opportunità Bonazzoli l’abbiamo colta subito. È un attaccante con caratteristiche che non avevamo in rosa e ci può dare una mano. Cessioni? Siamo concentrati solo sul campo, manca poco al Sudtirol».
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto) Anno nuovo, vita vecchia, cioè in testa alla classifica. E per non farsi mancare nulla il Cittadella ha aggiunto Emiliano Bonazzoli a una rosa extralarge. Presidente Andrea Gabrielli, perché questa operazione? «So che può sembrare un’esagerazione ma un attaccante con quelle caratteristiche ci mancava. Il campionato è molto lungo e bisogna buttarla dentro». La rosa offre garanzie in ogni reparto. Qualcuno ha chiesto di andarsene? «Per ora no ed è una cosa che ci fa molto piacere. Significa che si crede in questo progetto. Poi è vero anche che il mercato è lungo e che da qui al primo febbraio possono succedere tante cose. Noi pensiamo che la rosa, comunque, sia a posto così». Lo Spezia ha messo gli occhi su Scaglia… «L’ho letto anche io, ma ribadisco che Scaglia è una pedina fondamentale del nostro scacchiere. E nessuno ci ha dato segnali di volersene andare, lui compreso» Sembra che quest’anno non vogliate ripetere gli errori dello scorso anno, quando la rosa era più ristretta. «In effetti l’anno scorso, purtroppo, qualche punto l’abbiamo lasciato per strada per questo motivo». Avete chiuso il 2015 in modo eccellente in testa alla classifica. Sarà una corsa a due con l’Alessandria? «Non credo. L’Alessandria è fortissima ma altre squadre, che sinora hanno magari reso meno di quanto ci si aspettasse, torneranno a galla. Tanto per fare un esempio il Pavia, che farà un mercato esorbitante e che, secondo me, sarà lì fino alla fine».
Ore 12.40 – (Gazzettino) La sua esperienza in terra campana sembra però essere arrivata ai titoli di coda: De Risio ha giocato poco nella prima parte di stagione sia per colpa di un infortunio muscolare con tanto di ricaduta, e sia per scelta tecnica con l’arrivo del nuovo allenatore. A lasciare intuire più di qualcosa sono le parole del presidente Francesco Manniello della Juve Stabia: «De Risio fisicamente adesso sta bene, ed è un giocatore che mi piace molto. Ma se da noi non ha spazio e vuole andare via, è inutile tenerlo. Il Padova? Al momento non so niente, ma il ragazzo ha un ottimo rapporto con De Poli e questo incide nella sua scelta. Se i biancoscudati lo vogliono sono contento per lui, Padova è una piazza importante». Ricordato che il contratto di De Risio con i campani scade a fine giugno, stando ai rumors il Padova si sarebbe già mosso con il giocatore. Ma nella logica che per accogliere un nuovo giocatore ne deve uscire uno attualmente in rosa, ecco che prima va trovata una soluzione alternativa per Giandonato (contratto biennale), che nella prima parte di campionato non è riuscito a esprimere appieno le sue qualità.
Ore 12.30 – (Gazzettino) La soluzione ideale potrebbe essere quella che Sbraga, tramite il suo procuratore, spinga per la risoluzione del contratto: la Carrarese risparmierebbe non dovendo più corrispondere gli emolumenti al giocatore, a sua volta libero di trovarsi un’altra sistemazione. Diversamente la società di viale Nereo Rocco potrebbe vedersi costretta a pagare il cartellino del difensore per averne lo svincolo. Nei piani biancoscudati l’auspicio è che la fumata bianca possa arrivare già nei primi della prossima settimana, fermo restando che comunque Sbraga non potrebbe essere a disposizione della trasferta sabato con l’Alessandria dovendo scontare una giornata di squalifica. Pur essendo l’ingaggio di un difensore centrale la priorità, il mercato biancoscudato è attivo anche su altri fronti. E particolarmente caldo sembra essere l’asse che porta a Castellammare per il centrocampista De Risio, un vecchio pallino di De Poli tanto da averlo corteggiato a lungo già nella scorsa estate, anche se poi il giocatore aveva preferito accasarsi con la Juve Stabia.
Ore 12.20 – (Gazzettino) Sembrano essere sempre più maturi i tempi per il primo rinforzo del Padova sul mercato, che aprirà ufficialmente i battenti lunedì. Ed è nel pacchetto arretrato che si punta a intervenire subito visto che come centrali di ruolo sono rimasti solo Diniz e Fabiano dopo il grave infortunio al ginocchio Niccolini, che sarà operato proprio domani a Roma. L’indiziato numero uno ad approdare alla corte biancoscudata è il difensore classe 1992 Andrea Sbraga, che avrebbe già trovato l’intesa con Fabrizio De Poli, esprimendo al diesse il desiderio di sposare la causa biancoscudata. C’è comunque un però, rappresentato dall’attuale vincolo del giocatore romano con la Carrarese, rapporto che ha scadenza naturale a fine giugno. Il club toscano non se la passa bene sul piano economico, anche se ai giocatori finora è stato pagato sempre lo stipendio: la società è stata messa in liquidazione, e da poco più di venti giorni è stato appunto nominato il liquidatore che dovrà gestire la situazione negli interessi del club.
Ore 12.10 – (Gazzettino) Primo allenamento del nuovo anno ieri per i biancoscudati che hanno ripreso la preparazione in vista della trasferta di campionato con l’Alessandria in programma sabato alle 15. Seduta incentrata su lavoro atletico e pallone, alla quale ha partecipato insieme ai compagni anche Corti. Ai box Anastasio per una leggera infiammazione al ginocchio, mentre oggi si aggregherà al gruppo Neto Pereira di rientro dal Brasile. Alla Guizza è passato Amirante, fresco di rescissione del contratto: l’attaccante ha salutato i compagni e ritirato il suo materiale tecnico. Oggi la squadra si allenerà al mattino e al pomeriggio.
Ore 12.00 – (Gazzettino) All’esordio casalingo con la Pro Piacenza hanno assistito 3.897 persone, con successiva graduale crescita: 3.926 con il Lumezzane, 4.186 con il Sudtirol e 4.533 nel match con il Mantova. Poi un andamento opposto e un progressivo calo, con 4.120 paganti contro il Pordenone, 3.854 con il Cuneo, il valore in assoluto più basso, e 3.901 nella partita con l’Albinoleffe che registrava l’esordio in panchina di Bepi Pillon, fino all’ultimo colpo di coda. Meno brillanti i numeri su tale fronte se confrontati con quelli della passata stagione, nonostante il Padova giocasse in serie D. Anche in quel campionato prima della sosta natalizia erano stati disputati otto incontri per un seguito complessivo di 36.059 spettatori e una più alta media di 4.507 paganti a gara. In quattro match del girone d’andata il dato è stato superiore a quello attualmente più alto con il Bassano, con il top raggiunto contro il Belluno (5.729), seguito dalle sfide con Triestina (5.042), Union Ripa (4.908) e Clodiense (4.886). Più alto anche il numero degli abbonati: 3.511 contro i 3.411 di quest’anno.
Ore 11.50 – (Gazzettino) Se i verdetti del campo fossero direttamente proporzionali all’affluenza dei tifosi, il Padova per l’anno in corso potrebbe sicuramente puntare ai play off. Nelle prime otto partite giocate in campionato, infatti, l’undici biancoscudato è stato seguito complessivamente da 33.176 tifosi, per una media a gara di 4.147 presenze. Su questo fronte l’unica piazza del girone A ad avere fatto meglio è la Reggiana che vanta una media-partita di 4.511 paganti. Allargando il confronto all’intera Lega Pro, Diniz e colleghi scendono all’ottavo posto, superati nel girone B da Pisa (media 6.525) e Spal (4.679) e nel raggruppamento meridionale dalle irraggiungibili Catania, primo in assoluto con 10.225 spettatori a partita, Lecce (8.996), Foggia (8.689) e Messina (5.363). In compenso, ben cinque compagini di serie B (Pro Vercelli, Latina, Como, Lanciano ed Entella) sono sotto i biancoscudati, con medie comprese tra 3.130 e 1.903. Il top all’Euganeo nell’attuale torneo è stato raggiunto proprio nell’ultimo impegno del 2015 con il Bassano che ha visto presenti 4.759 tifosi, a chiudere una sequenza a onda.
Ore 11.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 11.00 – Qui Guizza: intenso lavoro atletico.
Ore 10.40 – Qui Guizza: lavoro col pallone. A bordo campo Anastasio causa infiammazione al ginocchio.
Ore 10.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento mattutino.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Se la possibilità di tornare in biancoscudato, in una piazza che lo ama e lo tratta quasi come una divinità, fosse lo stimolo giusto per ripartire dalla Lega Pro con un ingaggio anche più basso, l’affare si potrebbe fare, anche perché il Cesena, con il quale il “Cigno” ha un contratto fino al prossimo 30 giugno, non farebbe opposizione. Mal che vada, anche qui ci sono le alternative: la prima è Luigi Della Rocca, 31 anni, bomber di proprietà del Lecce ma in prestito in questi primi mesi di stagione al Rimini, con il quale nel girone d’andata ha collezionato dieci presenze ma ancora nessuna rete all’attivo. Su di lui c’è anche il Pisa, per ora il Padova ha solo compiuto un sondaggio in attesa di capire come si evolverà il sogno di riportare in biancoscudato Succi. LE USCITE. In mezzo al campo, invece, prima di acquistare il Padova ha necessità di sfoltire la rosa. In uscita il primo con la valigia in mano è lo svizzero Alban Ramadani, anche se non sarà facile trovargli una sistemazione. Se partisse, De Poli porterebbe a Padova Carlo De Risio, inseguito a lungo quest’estate ma poi accasatosi alla Juve Stabia. Chi quasi certamente cambierà aria è il giovane attaccante Sergio Cucchiara: il prestito dal Trapani verrà risolto e il giocatore tornerà in Sicilia per poi cercarsi un’altra sistemazione. Anastasio e Dell’Andrea, invece, avrebbero espresso l’intenzione di rimanere in biancoscudato, nonostante lo scarso impiego in questi primi mesi della stagione.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La Carrarese, ormai da inizio dicembre, è infatti gestita dal liquidatore nominato dal Tribunale di Massa, il commercialista Emanuele Giorgi, dopo che il collegio sindacale della società aveva presentato istanza di messa in liquidazione a causa della frattura tra il socio storico di maggioranza, Raffaele Tartaglia, e quello di minoranza, ovvero l’azienda Gvg della famiglia di Gigi Buffon. Il liquidatore rientrerà al lavoro proprio domani mattina, e non è dato sapere come deciderà di muoversi: la possibilità che possa lasciar partire Sbraga (risparmiando quindi sui 6 mesi di ingaggio del giocatore da qui a giugno) è quella che tutti, in viale Rocco, si augurano avvenga, il rischio invece è che Giorgi chieda un conguaglio ulteriore per dare il via libera alla sua cessione. Nel caso in cui Sbraga non fosse liberato, De Poli avrebbe tra le mani già il possibile sostituto. IL SOGNO È SUCCI. E non è detto, comunque, che entro la sfida di Alessandria possa sbarcare solo il nuovo difensore centrale. Il direttore sportivo, infatti, è al lavoro su due tavoli: per l’attacco il sogno rimane quello del ritorno di Davide Succi. L’attaccante, 34 anni, rientra oggi dalle ferie, e da domani mattina cominceranno i colloqui tra le parti.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) È una vigilia di calma apparente. Circostanza inusuale, a poche ore dall’apertura ufficiale dell’enorme can can del calciomercato. Il Padova attende il “via” alla finestra invernale di trasferimenti – da domani, e sino alle 23 del primo febbraio – ma per poter gettare le basi dei primi colpi in entrata deve aspettare. E così le due trattative più concrete necessiteranno ancora di qualche ora per poter vedere sviluppi. SBRAGA, C’È L’ACCORDO. Il reparto maggiormente in difficoltà, tanto più dopo l’infortunio di Niccolini, è naturalmente la retroguardia: l’obiettivo numero uno per la difesa è il ventiquattrenne Andrea Sbraga, difensore centrale della Carrarese, ormai da un paio di settimane in cima alla lista dei desideri del diesse De Poli e di mister Pillon. La novità emersa nelle ultime ore è che tra il direttore sportivo biancoscudato e il centrale della formazione toscana ci sarebbe già un accordo su tutta la linea: Sbraga gradisce la destinazione padovana, e avrebbe già trovato con il Padova l’accordo economico per l’eventuale contratto. Il problema, però, è che la situazione a Carrara è tutta da definire.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È cominciata ieri pomeriggio la lunga marcia di avvicinamento alla sfida di sabato prossimo in Piemonte, contro l’Alessandria: dopo il riposo a Capodanno, la squadra biancoscudata si è ritrovata nel gelo della Guizza per la ripresa degli allenamenti. Buone notizie da Bucolo e Corti: il primo, dopo l’affaticamento al ginocchio accusato nella mattina di San Silvestro, seppur ancora un po’ dolorante, si è regolarmente allenato con i compagni, così come pure il centrocampista ex Varese, la cui frattura al coccige sarà rivalutata nel corso della settimana, probabilmente con una nuova radiografia. È atteso per oggi il ritorno dal Brasile di Neto Pereira, che da domani riprenderà ad allenarsi, mentre ieri Anastasio è ai box per un fastidio al ginocchio destro. La squadra oggi si allenerà sia al mattino che al pomeriggio, e mercoledì alle 14.30 sosterrà a Borgoricco un test amichevole contro la locale formazione di Promozione: ieri, alla Guizza, il gruppo ha ricevuto la visita di Savio Amirante, passato a salutare i compagni dopo la rescissione contrattuale e in attesa dell’intervento chirurgico al ginocchio. A tal proposito, è fissata per domani, a Roma, l’operazione al ginocchio sinistro di Daniel Niccolini: il difensore fiorentino sarà operato dal professor Cerulli, che interverrà per la ricostruzione sia dei legamenti sia del piatto tibiale del ginocchio gravemente infortunato nel secondo tempo del match del 20 dicembre contro il Bassano.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il problema è che Ramadani è stato offerto senza successo a Pro Patria e Renate, mentre il Pavia ha detto «no» allo scambio tra Giandonato e La Camera. Stesso discorso per la Juve Stabia, che ha rifiutato lo scambio Giandonato-De Risio, con quest’ultimo che potrebbe sbarcare ugualmente nella città del Santo: «Alcuni dei nostri obiettivi li conosco — spiega Pillon — ma io mi fido ciecamente di Fabrizio De Poli e dei suoi osservatori. Abbiamo due esigenze: ci servono un centrale difensivo ed un attaccante, egoisticamente spero che arrivino prima della partita con l’Alessandria». Per quanto riguarda l’attaccante resiste la candidatura di Davide Succi, anche se per ora non è stata raggiunta un’intesa economica. Chiaramente Succi guadagna una cifra fuori portata per il Padova (150mila euro annui in scadenza il 30 giugno) ma il Cesena è disposto a dargli una buonuscita e l’affare è ancora possibile. È stato proposto anche Luigi Della Rocca, in uscita da Rimini, ma non pare un nome che scalda lo staff tecnico. In uscita, se non si fosse infortunato, Niccolini sarebbe potuto finire al Gubbio. A sei giorni dalla partita con l’Alessandria, infine, Pillon dovrà fare di necessità virtù: «Ho avuto modo di vederla giocare in casa loro — spiega l’allenatore trevigiano — è una squadra aggressiva e molto organizzata. Si vede la mano di mister Gregucci, noi dovremo essere bravi a sfruttare i pochi spazi che ci verranno concessi e ad essere molto attenti nelle due fasi di gioco».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Pioggia, nevischio, freddo. Il primo allenamento dell’anno alla Guizza, per il Padova, è andato in scena con condizioni atmosferiche a dir poco proibitive. Si sono visti i giocatori torchiati come nei giorni di lavoro più duri, con la comparsa delle famose ripetute sui gradoni dell’impianto Memo Geremia sul modello di quelle che hanno reso celebre Zdenek Zeman. Poi il campo, con Daniele Corti in gruppo ma con il divieto assoluto di forzare, pena un’immediata ricaduta della microfrattura al coccige che si è procurato nella trasferta di Gorgonzola. Al momento le possibilità di un suo recupero lampo per Alessandria sono scarse. «Si è allenato regolarmente — spiega Bepi Pillon a fine seduta — anche se non va sui contrasti. Abbiamo ancora una settimana di allenamenti per testarlo, con la speranza di recuperarlo per sabato prossimo». Oggi è atteso anche Neto Pereira, ma a tenere banco è sempre il mercato. Andrea Sbraga, salvo sorprese impreviste, dovrebbe essere il primo rinforzo in difesa, proseguono senza sosta le voci su Trevor Trevisan con relative smentite e, a questo punto, qualche dubbio viene sul fatto che il ritorno in biancoscudato non sia effettivamente in ballo. A centrocampo si attende l’ok definitivo per Carlo De Risio, anche se Fabrizio De Poli preferirebbe di gran lunga far uscire un giocatore prima di operare un aggiustamento in entrata.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 32, Alessandria 31, Bassano 28, FeralpiSalò 27, Pavia e SudTirol 26, Reggiana 25, Cremonese, Cuneo, Padova e Pordenone 22, Giana Erminio 21, Lumezzane e Pro Piacenza 19, Mantova 15, Renate 12, AlbinoLeffe 11, Pro Patria 7.
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della sedicesima giornata: Padova-Bassano 1-1 (Favalli (Pd) al 26′ pt, Fabbro (Ba) al 38′ st), Lumezzane-AlbinoLeffe 2-0 (Nossa (Lu) al 31′ pt, Sarao (Lu) al 37′ st), Cremonese-Cittadella 0-1 (Paolucci (Ci) al 38′ st), Reggiana-Alessandria 1-1 (Marras (Al) al 24′ pt, Mogos (Re) al 34′ pt), Mantova-Pro Patria 1-1 (Capua (Pp) al 5′ st, Momenté (Mn) al 44′ st), Renate-Cuneo 1-0 (Napoli (Re) al 6′ pt), SudTirol-Pro Piacenza 2-1 (Rantier (Pp) al 27′ pt, Kirilov (St) al 40′ pt, Tait (St) al 47′ st), FeralpiSalò-Giana Erminio 0-2 (Marotta (Ge) al 2′ pt, Perico (Ge) al 19′ st), Pordenone-Pavia 0-2 (Malomo (Pv) al 24′ pt, Ferretti (Pv) al 17′ st).
Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
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E’ successo, 2 gennaio: primo allenamento del 2016 per i Biancoscudati, in gruppo Bucolo e Corti.