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Ore 21.20 – (La Provincia Pavese) Un centravanti che possa far fare un salto di qualità al Pavia è tra gli obiettivi principali di mercato su cui il consulente di mercato Antonino Imborgia sta lavorando da qualche settimana. L’identikit è quello di un giocatore che possa scendere della serie B per rinforzare gli azzurri. Non è un mistero che tra i nomi sul taccuino di Imborgia ci sia Giulio Ebagua, 29enne attaccante del Como. Ma ufficialmente ieri, in un’intervista, l’ex attaccante di Varese e Spezia ha dichiarato prima di tutto di aver ripensato al possibile addio al Como e soprattutto di non voler accettare squadre di Lega Pro, anche se costruite per tentare il salto di categoria. Parole, che salvo colpi di scena, sembrano allontanare Ebagua dal Pavia. Rimane viva la pista Umberto Eusepi in uscita dalla Salernitana e altro giocatore che farebbe sicuramente al caso del Pavia. Su di lui c’è, però, un forte interessamento del Benevento a cui è accostato da tempo anche il nome di Stefano Del Sante, cui la società azzurra cerca sistemazione. L’ex punta della Vigor Lamezia, però, dopo le ultime esperienze sembrerebbe non voler ritornare al Sud. Il giro delle punte in uscita, poi, dipenderà molto dal futuro di Mattia Marchi. Nel caso dovesse approdare al Mantova nell’affare Foglio, a quel punto Del Sante potrebbe rimanere per completare il reparto d’attacco con Ferretti e Cesarini e un nuovo acquisto. Proprio l’arrivo di un attaccante importante accrescerebbe la competizione per due posti da titolari visto che mister Brini sembra intenzionato a proporre un Pavia con il modulo 4-4-2. Con l’arrivo di fatto concluso di Fabrizio Grillo, terzino sinistro dal Pescara, primo acquisto del mercato di gennaio del Pavia e l’ipotizzato approdo al Fortunati di Valerio Foglio, per il quale ci sarebbe già un accordo con il Mantova da perfezionare con scambi in direzione virgiliana (Andrea Cristini e uno tra Mattia Marchi e Marco Martin) l’attenzione del mercato è concentrata anche sul reparto di metà campo. Giovanni La Camera è sempre dato in uscita per scelta della società, ma il giocatore pare intenzionato ad accettare solamente proposte dalla serie B per muoversi da Pavia. Due fedelissimi dell’ex mister Marcolini, Marco Cristini e Nicola Pavan, sono nella lista dei giocatori ai quali si cercherebbe collocazione. Per il primo, fermo per un infortunio che lo vedrà indisponibile ancora a gennaio, ci sarebbe richieste dalla Lega Pro. Fondamentale nelle operazioni di mercato per ingaggiare nuovi elementi sarà sfoltire la rosa dei 24 ecco perché la società sta cercando in tutti i modi di alleggerirsi di qualche elemento in esubero, alcuni dei quali difficili da piazzare per il poco impiego che hanno avuto nel girone d’andata.
Ore 21.00 – (Gazzetta di Reggio) Ultima fatica del 2015 per Mirko Bruccini e compagni che stamattina con inizio alle ore 10 saranno impegnati in allenamento sui campi di via Agosti prima di sospendere le attività di nuovo e fino a sabato 2 gennaio, così da permettere a giocatori e staff tecnico di festeggiare il Capodanno in famiglia. Da sabato, giorno del ritrovo, tutte le attenzioni della Reggiana volgeranno alla partita di campionato – l’ultima del girone di andata – che il 9 gennaio attenderà i granata al “Mercante” di Bassano. Campo, avversaria e gara ovviamente particolari, ripensando alla sfortunata semifinale degli scorsi play off persa soltanto ai rigori. Anche ieri doppia seduta alla quale ha partecipato anche il centravanti Rachid Arma, di ritorno dal viaggio di nozze, mentre era assente come programmato il neo arrivato Daniele Mignanelli: il terzino sinistro infatti sta usufruendo del permesso natalizio non goduto a Pescara in serie B e si aggregherà nuovamente domenica. Il tecnico Alberto Colombo, in attesa dei futuri movimenti di mercato, può già ritenersi soddisfatto perché dispone di tutto l’organico con l’infermeria finalmente vuota.
Ore 20.40 – (Gazzetta di Reggio) «Finalmente torno in panchina, torna quindi il vostro talismano, vedrete che con me ritorneranno anche i tre punti». Era stato buon profeta Remigio Del Sole, il fisioterapista arrivato quest’anno in granata a sostituire lo storico massaggiatore Gianfranco Mastini, alla vigilia della trasferta di Bergamo; dove la Reggiana si impose per 1-0 sull’Albinoleffe. Aveva saltato le quattro gare precedenti per squalifica e, guarda caso, erano arrivate le uniche tre sconfitte della stagione. Partiamo subito da quella squalifica? «Mi sono fatto prendere dal nervosismo ed ho mandato l’arbitro a quel paese perché era impossibile fischiare la fine del tempo quando sul tabellone mancavano ancora cinque secondi. Poi non capisco perché se la sia presa solo con me dato che sono stato il quarto a riprenderlo ma… le quattro giornate le hanno appioppate solo a me». Finora è stato davvero un talismano, con lei in panchina nessuna sconfitta… «Finora è stato così». Chi è Remigio Del Sole? «Una persona che cerca di fare il fisioterapista nel miglior modo possibile». Anche lei viene da Busto ma con un anno di ritardo rispetto agli altri: perché? «L’anno scorso l’Entella in serie B, mi sembrava un’ottima proposta per la mia carriera e parlando con il digi Ferrara ho optato per la Liguria». A proposito di carriera, quali esperienze ha vissuto? «Sono in ballo da parecchi anni: ho iniziato ad Avellino, la mia città, con Zeman sulla panchina, poi due anni a Potenza e due a Foggia prima di fare una stagione a Salerno. Poi per un anno sono passato al basket, il resto è storia recente: quattro anni a Busto prima dell’esperienza a Chiavari». L’impatto con Reggio? «E’ stato come tornare a casa, rivedendo tanti amici con cui avevo lavorato per anni». Deve sostituire una figura storica come Mastini… «Mi è già capitato a Foggia, di prendere il posto di una colonna che era lì da una vita. Sono scelte della società e vanno rispettate, da parte mia garantisco di essermi sempre guadagnato la pagnotta». Come si trova con lo staff medico granata? «Sono persone splendide, sia Manzotti che Taglia, due medici coi quali si parla e ci si confronta quotidianamente cercando sempre di prendere le decisioni più opportune». Ha un “modus operandi”? «Ci tengo che le cose vengano fatte sempre nel migliore dei modi… magari buttandola pure in scaramanzia come nel caso dell’Albinoleffe». Come vive la partita? «Molto emotivamente perché non mi piace perdere ed anche per me rappresenta il lavoro di una settimana. Spesso fatico a dormire la notte quando le cose non vanno bene perché cerco sempre, nel mio piccolo, di trovare risposte». Se lei non lavora significa che le cose vanno bene. «Da una parte è vero però, durante l’intervallo, se capita qualche problema muscolare ad un giocatore devi riuscire in un quarto d’ora a risolverlo». Esistono segreti per preparare al meglio le partite con questo freddo? «Ci sono esercizi particolari per preparare il muscolo, ma sono cose banali, purtroppo non è facile riuscire a prevenire un infortunio». I giocatori sono ancora in forma dopo i panettoni? «Sono bravi ragazzi, oltre che professionisti, mi sembrano tutti in buone condizioni». Reggio cosa rappresenta per la sua carriera? «Prima di venire qua sapevo delle grandi ambizioni del club quindi spero di raggiungere questa benedetta serie B con la Reggiana, la merita».
Ore 20.20 – (Gazzetta di Mantova) Per il Mantova la buona notizia proveniente dal campo è che al secondo giorno dalla ripresa della preparazione Carini, Caridi e Anastasi hanno svolto per intero il programma di allenamento insieme ai compagni, compresa la partitella finale. Prendono corpo così le speranze dell’entourage biancorosso che si augurava di averli tutti e tre a disposizione per il prossimo impegno di campionato, in programma lunedì 11 gennaio a Bergamo contro l’AlbinoLeffe (ultima gara del girone di andata). L’Acm non può tuttavia essere contenta fino in fondo: anche ieri Ciccio Ruopolo in campo non si è visto, alternando lavori in piscina e in palestra, per l’ormai nota gestione del ginocchio dolorante. Sondando il terreno in viale Te si scopre che il bomber continuerà le terapie anche oggi e dopo la mini-sosta di Capodanno (la squadra rompe nuovamente le righe al termine dell’odierna doppia seduta per ritrovarsi il 2 gennaio) svolgerà un programma di recupero personalizzato, con l’obiettuvo di rientrare in gruppo solo da giovedì 7 e magari candidarsi per una maglia da titolare in vista della trasferta bergamasca. Per la quale è sicuramente out Beretta, mentre Puccio in questi giorni è fermo ma conta di unirsi ai compagni dal primo allenamento del 2016. Il portiere Pane è guarito e attende di essere inserito nella lista dei giocatori impiegabili. Ieri nuovamente assenti Raggio Garibaldi e Di Santantonio, il primo per una visita già programmata dall’osteopata e il secondo alle prese con il perdurare del fastidio ai flessori. Foglio, dal canto suo, ha svolto un intenso carico di lavoro in mattinata e gli è stata risparmiata la seduta tecnica.
Ore 20.00 – (Gazzetta di Mantova) Via libera alle operazioni per rinforzare il Mantova e per ottenere «anche qualcosa di più della salvezza». A tirare le somme del vertice tecnico tenutosi ieri in Viale Te è il patron biancorosso Serafino Di Loreto, che presto entrerà nel direttivo della Lega Pro (per lui si parla addirittura di una vicepresidenza) e che guiderà anche la Calcio Servizi, vale a dire la “cassaforte” della stessa Lega. Il metodo. «Ci siamo messi attorno a un tavolo io, il presidente Musso, suo figlio Paolo, il dirigente Togni, il ds Pelliccioni e mister Javorcic – racconta Di Loreto – e abbiamo analizzato tutta la situazione. Perché stavolta noi sulla campagna acquisti mettiamo il becco e, nel caso, ci prenderemo almeno meriti o critiche per qualcosa su cui abbiamo inciso. Qual è il metodo seguito? Il mister dice in quali reparti bisognerebbe intervenire, Pelliccioni e altri nostri consulenti suggeriscono giocatori e – dopo ulteriori verifiche – si agisce». Ed ecco allora come agirà il Mantova: «La difesa non verrà toccata, agiremo soprattutto in attacco puntando su una punta di movimento e un rifinitore. Ma vorremmo fare qualcosa anche per le fasce e a centrocampo». I nomi. E dai ruoli si passa ai nomi: «In avanti abbiamo individuato Marchi del Pavia e Tripoli dell’Ascoli – specifica Di Loreto -. Per la fascia destra miriamo a Lo Bue del Lecce, mentre per l’altra fascia e per il centrocampo ci sono diversi nomi ma non ancora una scelta ben precisa. Anche perché questa dipenderà da incontri importanti che avremo nei prossimi giorni. Ciò che è certo – sottolinea il patron biancorosso – è che la società sta facendo e farà di tutto per portare la squadra alla salvezza». Le punte restano. Altra cosa decisa nella riunione di ieri sera è la conferma di tutte le punte centrali in organico: «L’allenatore crede molto in Anastasi – spiega ancora Di Loreto – e noi allo stesso modo abbiamo fiducia in Momentè, che tra l’altro ci è stato già richiesto da Pro Piacenza, Pistoiese, Ancona, Matera e Albinoleffe. Se tutti lo vogliono, perché noi a Mantova non dovremmo riuscire a farlo esprimere al meglio? Così, visto anche che Ruopolo non è al meglio e che sul suo recupero potrebbero esserci degli interrogativi, è stato deciso di non cambiare, trovando il modo di far convivere le nostre punte». Ai vertici della Lega. Di Loreto, interrogato in merito, si concede poi anche una virata sul tema Lega: «All’inizio di gennaio mi sarà affidata la guida del cda della Calcio Servizi, che è la struttura economica della Lega Pro con un giro d’affari di 60-70 milioni di euro. E a fine gennaio, invece, sarà ufficializzata la mia presenza nel direttivo di Lega (si parla di vicepresidenza, ndr). Questa è una cosa importante per Mantova». Fra l’altro, uno dei primi obiettivi indicati da Gravina è quello di riportare la Lega Pro a 60 squadre, il che ridurrebbe al minimo i rischi di retrocessione… «Anche questo – commenta Di Loreto – sarà un ben per tutti e per il Mantova». Le trattative. Entrando nei dettagli tecnici del mercato, la prima operazione ad andare in porto dovrebbe essere (forse oggi) lo scambio con il Pavia: in cambio di Valerio Foglio, arriveranno in biancorosso la punta Mattia Marchi (che però non ha ancora dato il suo ok) e il difensore Andrea Cristini. Quest’ultimo sostituirebbe in organico Fabio Gavazzi, che dovrebbe andare al Pordenone (o al Lumezzane). Fra domani e il primo gennaio, invece, potrebbero andare in porto gli acquisti del 26enne esterno destro Francesco Lo Bue dal Lecce e del 28enne attaccante Pietro Tripoli dall’Ascoli. In uscita. In partenz potrebbe esserci poi Samuele Sereni, per il quale si tenterebbe uno scambio con il 24enne Riccardo Carlini dell’Arezzo. In uscita sono anche Longo, Puccio e Beretta.
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il dopo Ezio Maccan non avrà il nome di Orazio Greco. Il notaio pordenonese, supertifoso neroverde, non intende entrare nella compagine societaria del principale club calcistico provinciale. «Non so di cosa di parliamo, nasce tutto dal nulla», riferisce in prima battuta il diretto interessato sull’ipotesi d’ingresso. Sicuro che sia solo una voce buttata là? «Non avrei alcun motivo per dire il contrario. Perché non è mai successo e non è vero che mi abbiano proposto le quote del Pordenone. Sono e resterò sempre un tifoso neroverde, ma nulla di più. Ci può essere un supporter con possibilità senza che ci sia un seguito, né adesso né mai». In una nota, la società si pone sulla stessa linea: nessuna proposta, l’ex “quota Maccan” resta in mano al presidente Lovisa. NIENTE – Ma se per ipotesi le proponessero di affiancare Lovisa, Zuzzi e Orenti, direbbe di no? «Non entrerei mai in società – assicura Greco -. Sono estimatore e amico della proprietà attuale, ma queste sono questioni personali che non c’entrano. La proprietà del Pordenone ha grande meriti e vanno riconosciuti. Da tifoso darò tutto il sostegno che posso offrire, ma non da azionista. Né al Pordenone, né in alcuna altra società di calcio. Faccio il notaio, uomo sopra le parti». Ben riconoscibile allo stadio per la figura longilinea, il vestito elegante e la maglia neroverde sulle spalle, Greco è già «uomo immagine» del Pordenone, comparendo nei manifesti promozionali da inizio stagione. Con origini a Sora e provenienza romana, è appassionato di pallone, con la volontà d’imparare sempre di più. Recentemente aveva chiesto l’ammissione al corso allenatori Uefa B, che si è tenuto in città, non superando però il test iniziale. «Mi sarebbe piaciuto frequentare quel corso – rivela – per cultura personale e non per l’ambizione di fare il mister». FACTOTUM – Notaio sì, azionista no, tecnico magari. Ma c’è un’ultima curiosità. «Una ventina di anni ho operato nel settore del giornalismo sportivo a Roma – fa sapere Greco -, collaborando con televisioni locali. Anche quello tutto finalizzato a se stesso, non certo con ambizioni mirate». Meglio fare il notaio, sicuramente. Intanto al De Marchi oggi e domani sono in agenda le due doppie sedute di allenamento che completeranno l’anno solare. Riposo il primo giorno del 2016. Ieri, assente De Cenco (in ferie), non hanno lavorato Strizzolo, Savio, Pavan, Pederzoli e Marchi. Dal vertice di mercato è stata ribadita la possibilità d’ingaggiare un difensore centrale forte di testa.
Ore 19.20 – (Messaggero Veneto) É ripartito ieri, dopo la sosta per le feste il “treno” Pordenone: doppia seduta per i neroverdi, allenatisi sia in mattinata che nel pomeriggio, con lo stesso programma previsto sia oggi che domani con inizio rispettivamente alle 10 e alle 15. La prossima settimana, invece, ci sarà il trasferimento a Bibione, con quattro giorni di ritiro nella località veneta. Questa settimana non sarà parte del gruppo bomber De Cenco, che rientrerà dalle vacanze in Brasile solo il 2 gennaio per accordi presi precedentemente con la società. Gli altri sono tutti a disposizione di mister Bruno Tedino, anche se non si sono allenati Pederzoli, Strizzolo, Savio, Pignata e Pavan, rimasti ai box per problemi fisici. È in dubbio il loro impiego immediato perché sono da valutare le loro condizioni, con problemi non di natura muscolare bensì traumatologica: c’è massima cautela nello staff tecnico, sicuramente non aiutato dall’umidità del periodo che potrebbe portare a pericolose ricadute. La parola d’ordine in casa neroverde è continuità: non si sta sovraccaricando la squadra con sedute pesanti, ma si sta cercando di mantenere alta l’intensità del lavoro svolto, continuando il discorso intrapreso nella prima parte di campionato. Al momento c’è bisogno di recuperare tutti gli effettivi visto che il prossimo impegno di campionato, previsto sabato 9 gennaio in casa della Giana Erminio è ancora lontano. Intanto, sul fronte mercato, l’obiettivo è sempre un difensore. Non c’è però fermento, con la società ferma al momento in attesa del colpo giusto. Interrogato, Bruno Tedino ha gettato acqua sul fuoco alle ipotesi di possibili movimenti: «L’obiettivo dello staff tecnico è di lavorare con il materiale messo a disposizione dalla società. I numeri dicono che serve un difensore, ma ci atteniamo ai movimenti della dirigenza».
Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) «É il nostro professore: la nostra priorità è tenerlo con noi più a lungo possibile». Così Mauro Lovisa alla vigilia di Natale su Simone Pasa. Il presidente neroverde stravede per il 21enne di Montebelluna: per lui è un talento. Non è un caso, quindi, che il jolly del Pordenone sia il giocatore più utilizzato e più corretto della squadra. Pasa, infatti, ha giocato tutte le 16 gare sinora disputate e ogni minuto (1440), rimediando solo un’ammonizione. Come lui – sempre in campo – ma con “gialli” in più, capitan Stefani (tre ammonizioni) e il portiere Tomei (due cartellini). Andiamo a vedere nel dettaglie le statistiche dei “ramarri”. Totem. Pasa è uno degli elementi su cui Lovisa vuole costruire il Pordenone del futuro. In effetti l’ex Inter è fondamentale, nella squadra. E dire che, nel corso della stagione, ha giocato 12 partite nel suo ruolo adattato, quello di difensore, lui che è un centrocampista naturale. Con lui in mezzo – 4 volte – i neroverdi hanno disputato le migliori partite. Per questo motivo il recupero dall’infortunio di Marchi, il centrale deputato a stare al fianco di Stefani, è fondamentale. E se non riesce a essere al top la società interviene sul mercato: è bene che Pasa si muova nel cuore della manovra. Colonne. Mai una sostituzione, in campo sino alla fine, anche Tomei e Stefani, importanti in questa prima parte di stagione neroverde. Ha disputato 16 gare pure Cattaneo, ma solo sei per 90’: nelle altre è entrato (in 3 occasioni) o è stato sostituito (7 volte). A proposito, l’ala comasca è stato l’elemento che in più circostanze è uscito dal campo, una più di Finocchio. Ha giocato 13 partite per 90’ Pederzoli, altra colonna portante della squadra. Le uniche due non giocate dal regista sono state quelle saltate per squalifica, cioè con Renate e Cittadella. Molte presenze per De Agostini (12), perfetta alternanza tra i due giocatori di fascia destra (8 “gettoni” per Boniotti e Cosner), mentre in mezzo, con Pederzoli, hanno trovato spazio in ugual modo Buratto (8 caps), Berardi (7) e Mandorlini (9). Quest’ultimo avrebbe giocato molto di più, se non fosse stato per l’infortunio. Curiosità. Tedino ha impiegato 22 elementi in totale. Quello che ha giocato di meno è stato Gulin, solo 15’ con il Lumezzane. Se Cattaneo è stato il giocatore più sostituito, Strizzolo e Valente sono quelli entrati più volte dalla panchina: ben 9 le occasioni in cui hanno dato il cambio. Pederzoli è il più “cattivo”, con 2 espulsioni e 7 ammonizioni. Infine, in sei non hanno mai giocato, ovvero i portieri Careri, D’Arsiè, i difensori Ingegneri e Talin, quindi Pignata e Pavan.
Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Le festività servono anche a riflettere per ripartire dopo il giro di boa. Fermarsi qualche giorno può tornare utile per voltarsi indietro e guardare i fotogrammi di un 2015 che ha avuto risvolti positivi e qualche grande amarezza. Simone Iocolano, capitano di un Bassano che è tornato ad allenarsi dopo la pausa natalizia, ha tracciato un bilancio in attesa di rituffarsi in campionato. «Il 2015 doveva andare così. Abbiamo perso due volte: prima con il Novara per i fatti che tutti sappiamo, poi ai playoff contro il Como. Non era facile trovare la forza per ripartire. Siamo riusciti a dimostrare che possiamo ancora lottare per la vetta. Abbiamo chiuso l’anno al terzo posto, senza essere mai usciti dalla zona playoff nonostante la flessione di novembre». L’attaccante, che ha scelto di sposare la causa giallorossa, in tempi di calciomercato è spesso sotto i riflettori. Qualcuno lo vorrebbe in serie B, altri indicano più di una squadra pronta a sborsare cifre pesanti per averlo in Lega Pro. L’impressione è che la serie cadetta Iocolano tenterà di conquistarla sul campo con la maglia virtussina. «Sto cercando di confermare quanto di buono fatto nella passata stagione. In estate ho avuto molte offerte, alla fine sono rimasto. A inizio campionato provavo a non dare peso alle voci di mercato, anche se le ho un po’ pagate. Da un mese e mezzo sono tornato quello di sempre, vorrei serenità. Un sogno per il nuovo anno? Fare bene e che si riesca a raggiungere il massimo risultato, lottando sempre». La squadra si sta allenando in vista della gara al Mercante del 9 gennaio con la Reggiana. Domenica 3 gennaio alle 14.30 è in programma un’amichevole contro la Marosticense (Eccellenza). Sul fronte mercato ancora poche le voci che riguardano i giallorossi. Da Salerno rimbalza la voce di un interessamento per Giampiero Perrulli, centrocampista classe 1985, su cui vi sarebbe anche il Benevento.
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Ma quale Roma, se il Venezia non mi caccia prima io rispetterò il contratto triennale firmato quest’estate col presidente Tacopina». Non usa giri di parole il ds lagunare Giorgio Perinetti per raffreddare sul nascere le voci, in circolazione da ieri pomeriggio, che lo vorrebbero dalla prossima estate di nuovo nella stanza dei bottoni della Roma in serie A. Alla base del ventilato quarto ritorno in giallorosso del romano Perinetti, ci sarebbe l’ipotetico «sì» di massima che il club capitolino avrebbe forse tacitamente strappato al citì azzurro Antonio Conte per la stagione 2016/17. «È tutto privo di fondamento e di alcun riscontro – smentisce tutto Perinetti – quindi non c’è nulla da commentare. Se il Venezia mi vuole io resterò qui per cercare di fare ciò che è stato pianificato e pubblicamente annunciato nei mesi scorsi. Tutto il resto sono solo chiacchiere». Chiacchiere rese teoricamente verosimili dal rapporto del dirigente con Conte, suo calciatore alla Juventus a fine anni ’90, nonché tecnico del Bari promosso in A nel 2008/09. «Capisco che mi si accosti a Conte, tutti sanno della nostra amicizia personale prima ancora che dei risultati ottenuti insieme. Tuttavia io non so quale sarà il suo futuro, sicuramente ora ha in testa solo l’Italia e gli Europei della prossima estate in Francia. Poi chi l’ha detto che Conte spostandosi mi vorrebbe al suo fianco? I percorsi professionali possono anche non essere gli stessi a prescindere da trascorsi e amicizia». Ad alimentare il tormentone sul destino della panchina azzurra – prima ancora dell’accostamento Roma-Perinetti – era stato in primis il presidente federale Carlo Tavecchio, il quale lunedì aveva ammesso che «per Conte c’è il problema delle sirene del nord Europa, di club che offrono milioni e milioni, ma ci siamo dati appuntamento a primavera per definire la faccenda». Una vicenda che sfiora dunque un Venezia impegnato dal 6 gennaio (ore 14.30 al Penzo con il Dro) a rincorrere il Campodarsego per conquistare la promozione in Lega Pro che è l’unico obiettivo del primo anno dell’era-Tacopina. Oggi (ore 14.30) per i ragazzi di Giancarlo Favarin amichevole a Martellago contro il Real di Eccellenza.
Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Nel futuro di Giorgio Perinetti c’è di nuovo la Roma? La voce che lo vedrebbe ds con Antonio Conte in panchina si è diffusa ieri ma stata subito smentita dal direttore sportivo del Venezia. Ma la notizia ha comunque scosso l’ambiente arancioneroverde. Tutto è partito dall’anticipazione di Sport Mediaset, che ieri ha rivelato come nei piani della Roma vi sarebbe l’attuale ct azzurro, che avrebbe già dato una «disponibilità di massima» per subentrare a Rudi Garcia al termine degli Europei. Cambierebbe anche il ds e qui entrerebbe in gioco Perinetti, che prenderebbe il posto di Walter Sabatini. Il ds arancioneroverde ha smentito seccamente, affidando la sua posizione a una nota ufficiale della società nella quale si sottolinea che si tratta di «notizie che non trovano alcun riscontro». E Perinetti precisa: «Ho un contratto triennale che mi lega al Venezia Fc e intendo onorarlo. Credo nel progetto di Joe Tacopina — ha aggiunto — e sono sicuro che insieme potremo raggiungere traguardi importanti. Non so come siano circolate certe voci, non conosco il futuro di Conte e non ho avuto alcun contatto con i vertici della Roma». Interpellato dal sito romanista «Vocegiallorossa.it», Perinetti ha aggiunto: «Quando si accosta Conte a una panchina è facile associare il mio nome al suo, perché abbiamo già lavorato insieme. Ma non è detto che se lui avesse un nuovo incarico, automaticamente io lo seguirei. Ci tengo a ribadire che di questa cosa io non so nulla». Ieri intanto una delegazione di giocatori, accompagnati dal dg Dante Scibilia, ha presenziato al Parco Piraghetto in occasione delle iniziative promosse dall’associazione culturale Viva Piraghetto. E sono on line su «charity star» fino al 13 gennaio le maglie del Venezia «Pray for Valeria» messe all’asta in ricordo di Valeria Solesin.
Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Se la Roma punta su Antonio Conte per il prossimo campionato, non è detto che nella capitale ritorni anche Giorgio Perinetti. Una news data da Mediaset di prima mattina, un’ipotesi per la prossima estate, immediatamente smentita dal direttore sportivo arancioneroverde e con toni anche forti: «Ho un contratto triennale che mi lega al Venezia FootballClub», ha sottolineato Giorgio Perinetti, «e intendo onorarlo. Credo nel progetto di Joe Tacopina e sono sicuro che insieme potremmo raggiungere traguardi importanti». Una giornata complicata per il dirigente arancioneroverde. «Non so come siano circolate certe voci, non conosco il futuro di Conte e non ho avuto alcun contatto con i vertici della Roma». Una vicenda che ha creato non pochi problemi a Perinetti. «Al di là del cellulare che ha suonato a ripetizione per tutto il giorno, in particolare da giornalisti delle emittenti romane, ho dovuto rinunciare ad andare a Roma per la partita di beneficenza di Vincent Candela. Sono sceso a Bologna, passato sulla pensilina opposta e fatto ritorno a Mestre. Mi ha mandato un sms anche Tacopina, ma non c’è davvero assolutamente nulla, stiamo parlando del nulla, solo perché il sottoscritto e Conte hanno lavorato insieme». Amichevole. Dalle chiacchiere ai fatti. Oggi ultima amichevole del 2015 per il Venezia con Giancarlo Favarin che porterà la sua squadra a Martellago dove Soligo e compagni affronteranno il Real, squadra d’alta classifica del campionato di Eccellenza (inizio ore 14.30). Favarin non fa sconti: doppia seduta domani e allenamento al pomeriggio a Capodanno. Asta. Si è aperta ieri pomeriggio on line su Charity Star, il sito specializzato, la vendita all’asta delle maglie indossate dai giocatori del Venezia in occasione della partita contro l’Este. Casacche “speciali” con il logo di Emergency e la scritta “Pray for Valeria” in arancioneroverde per ricordare Valeria Solesin. I tifosi possono collegarsi al sito www.charitystar.com, opzionare la maglia del giocatore preferito e fare la propria offerta. “Live a dream, make the change”: è il sottotitolo del sito che propone anche un paio di scarpini di Messi o il casco di Valentino Rossi. Le maglie resteranno in asta fino al 13 gennaio. Piraghetto. Ieri sera il direttore generale Dante Scibilia, accompagnato da Acquadro, Callegaro, Lattanzio, Luciani e Volpicelli, ha partecipato alla manifestazione “Natale 2015-Viva Piraghetto”, organizzata dall’associazione del parco. Portati doni ai bambini presenti.
Ore 17.00 – Flash di mercato di Fabrizio De Poli: “Cucchiara? Ne riparleremo col Trapani perché ha espresso il desiderio di cercare un’altra destinazione per giocare con continuità. Dell’Andrea ed Anastasio? Non hanno espresso il desiderio di andarsene quindi prendo atto della loro volontà e per il momento rimangono”.
Ore 16.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.20 – Qui Guizza: partitella finale.
Ore 16.00 – Qui Guizza: lavoro col pallone, serie di uno contro uno e due contro due.
Ore 15.40 – Qui Guizza: lavoro atletico, presente anche Cunico reduce dall’influenza.
Ore 15.20 – Qui Guizza: in corso un colloquio a bordo campo tra il ds Fabrizio De Poli e l’amministratore delegato Roberto Bonetto.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La ripresa degli allenamenti è fissata per la mattina del 4 di gennaio, con la prima partita del 2016 che si disputerà al Menti il 16 dello stesso mese. Un periodo di sosta del campionato che coincide con l’apertura del mercato e le solite indiscrezioni che in questo periodo si sprecano. Non fa eccezione il Vicenza, che ha chiuso il girone di andata con una classifica deficitaria e deve correre ai ripari per rinforzare l’organico a disposizione di Pasquale Marino, che ha la necessità di ripartire tra venti giorni con un gruppo che consolidi i valori del gruppo. L’allenatore del Vicenza ha chiesto alla società berica di rinforzare la rosa per raggiungere la salvezza il prima possibile, anche se l’idea di massima non è quella di stravolgere l’organico ma di inserire un buon innesto per reparto. Nel ruolo del portiere prende sempre più concretezza la possibilità che Mauro Vigorito lasci Vicenza con destinazione Cagliari, con Alessio Cragno che percorrerebbe la strada opposta. La trattativa è in piedi da qualche giorno, a breve la soluzione in un senso o nell’altro. In difesa, ufficializzata la rescissione di Matteo Gentili , pare vicina anche quella di Leandro Rinaudo che, a causa di problemi famigliari, ha chiesto di lasciare Vicenza. In mediana l’attenzione è rivolta a Ronaldo Pompeu da Silva, prima scelta di Marino, anche se ieri non sono mancate le voci su centrocampisti avvicinati al Vicenza; detto del possibile (ma non probabile) ritorno di Federico Moretti , da Palermo è rimbalzata la notizia di una trattativa in atto tra la società rosanero e il Vicenza per l’arrivo del mediano Francesco Bolzoni . In realtà il tutto è nato da un’iniziativa del Palermo, che ha offerto il giocatore al Vicenza che però sembra abbia risposto con un cortese rifiuto: Bolzoni è reduce da un’operazione necessaria a causa della lesione sub-totale del tendine d’Achille destro, subita nel maggio scorso. Il giocatore da un mese circa si allena con la prima squadra ma non gioca da sette mesi e il Vicenza non può permettersi di ingaggiare giocatori che non siano subito pronti a giocare. Il nome nuovo per il centrocampo del Vicenza è quello di Anders Christiansen , interno di proprietà del Chievo su cui l’ex tecnico biancorosso Rolando Maran ha dato buone indicazioni, che potrebbe arrivare in biancorosso qualora Antonio Cinelli non rinnovasse il contratto e venisse ceduto. In attacco, data per certa la partenza di Stefano Pettinari che tornerà per fine prestito alla Roma e quella probabile di Nicola Pozzi , da Pescara è ripartito il «tormentone» che riguarda Andrea Cocco che in molti vorrebbero di ritorno a Vicenza nonostante da Pescara il presidente degli abruzzesi abbia ribadito che il centravanti sardo non sarà ceduto. Al momento il profilo che piace di più in via Schio è quello del giovane Samuele Longo , attualmente in prestito al Frosinone ma di proprietà dell’Inter. Longo però in serie B interessa a molti club, in primis al Crotone che sembra in netto vantaggio sul Vicenza che, comunque, ha formulato la sua proposta e resta in attesa di una risposta che dovrebbe arrivare entro i primi giorni del nuovo anno. In alternativa, oltre a Giulio Ebagua del Como che però la società lariana pare intenzionata a ritirare dal mercato, c’è anche Massimo Coda della Salernitana autore sabato scorso a Como di un gran gol di tacco.
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Riceviamo e pubblichiamo: Purtroppo, ancora una volta la nostra Amministrazione comunale non riesce a capire cosa “disturba” o, meglio, cosa chiede il presidente dell’Abano Calcio Gildo Rizzato. Premettiamo: siamo grati al presidente per tutto quello che continua a fare per questa società e per la nostra città. Non entrando nel merito della gestione economica riguardante la Prima squadra, però, di contro facciamo rilevare che: 1) a giugno 2015 l’Abano Calcio non ha presentato nessuna manifestazione d’interesse alla gestione dello stadio di Monteortone, utilizzato per le partite casalinghe della Prima squadra (manifestazione d’interesse che è stata presentata da Vis Abano e Due Monti, la quale alla fine se l’è aggiudicata); 2) su 250 e più ragazzi presenti nel settore giovanile solo 37, ripetiamo 37!, sono residenti ad Abano. L’Amministrazione comunale desidera che gli impianti sportivi di proprietà vengano utilizzati dagli atleti residenti nel territorio; 3) l’intera struttura sportiva di Ca’ Grande è a completa disposizione, anche per far eventualmente allenare la Prima squadra (che, invece, si allena, a pagamento, a Selvazzano). Inoltre l’Abano Calcio usufruisce delle strutture di Giarre e del campo B di Monteortone; 4) ogniqualvolta abbiamo cercato di affrontare qualsiasi discorso per contribuire a migliorare gli impianti sportivi utilizzati dalla società la risposta è stata sempre negativa; 5) l’Abano Calcio ha ricevuto in questi anni il giusto contributo economico che gli spettava in base a parametri precisi, come atleti del settore giovanile residenti ad Abano, aiuti a famiglie in difficoltà, progetto per la crescita del vivaio. In più è l’unica società dilettantistica che partecipa al Torneo internazionale “Città di Abano Terme”. Riteniamo, quindi, che l’Amministrazione comunale abbia in questi anni dato la giusta importanza che (l’Abano) merita, ricordando che ci sono associazioni sportive calcistiche e non che, con poche risorse ma con un elevato numero di atleti del territorio, offrono un servizio alla collettività con enormi sacrifici economici. Angelo Montrone, assessore allo Sport di Abano
Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Campodarsego, Este, Abano e Luparense sono tornate a sgambettare lunedì per preparare il turno dell’Epifania, valido per la prima giornata di ritorno di Serie D. Oggi, però, oltre al Campodarsego (impegnato a Cittadella), pure Este e Luparense chiuderanno il 2015 con un’amichevole. I giallorossi di mister Andrea Pagan affronteranno la formazione Berretti del Cittadella sul campo sintetico del Tombolato (calcio d’inizio alle 15.30). Un test utile per settare gli ingranaggi in vista della partita del 6 gennaio con la Calvi Noale e per visionare i giovani della cantera granata, soprattutto in chiave mercato. I “giovani di serie” (calciatori provenienti dai settori giovanili delle squadre professionistiche), infatti, potranno essere tesserati in Serie D dal 4 gennaio e non è esclusa qualche operazione in entrata. La Luparense, alle 14.30, disputerà l’amichevole di fine anno con la Piovese (Eccellenza) allo stadio “Gianni Casée” di San Martino di Lupari: una sorta di check up generale per il tecnico rossoblù Enrico Cunico, quasi obbligato ad iniziare il 2016 con una vittoria contro la Sacilese. Tanta tattica (e forse altrettanti gradoni), infine, per l’Abano di mister Karel Zeman. L’amichevole inizialmente programmata con il Camisano (Promozione) è saltata e il tecnico neroverde ha così optato per la doppia seduta di allenamento al centro sportivo “Ceron” di Selvazzano.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Oggi alle 14,30 il Cittadella giocherà al Tombolato una amichevole con il Campodarsego di Andreucci, squadra leader del suo girone in serie D davanti al Venezia. Fra due squadre prime in classifica ci si aspetta una amichevole di lusso. «Sarà uno stimolo in più a far bene – puntualizza Venturato – Per noi un test più impegnativo: è ciò che cerchiamo. Oltre che un buon allenamento mi auguro che sia un divertimento. Utilizzerò tutti i disponibili, serve a preparare bene il rientro in campionato con il Sudtirol». Mancheranno Chiaretti, Jallow e Bobb, ancora nei loro paesi d’origine (Brasile e Gambia), mentre Iori, Donazzan e Paolucci lavoreranno a parte. Non sarà della partita il nuovo arrivato, Emiliano Bonazzoli, che deve inserirsi nella squadra. Tutti gli altri sono a disposizione, compresi Litteri e Coralli, reduci da un dolore inguinale e dall’influenza.
Ore 12.30 – (Gazzettino) Emiliano Bonazzoli è un giocatore del Cittadella. Stefano Marchetti, direttore generale della società granata, ieri poco prima delle 14 lo ha accompagnato al Tombolato, dove il giocatore è entrato subito in sintonia con la squadra di Roberto Venturato. Poco dopo è arrivato anche il presidente Andrea Gabrielli, mentre diversi tifosi si sono incuriositi per un arrivo improvviso e senza far rumore. L’esperto e possente centravanti è nato il 20 gennaio 1979 a Asola in provincia di Mantova ma è cresciuto nelle giovanili del Brescia esordendo a diciotto anni in B nel 1977. Poi Cesena, Parma, Verona, Reggina, Sampdoria, Fiorentina, Padova, Marano, Honved Budapest, Este e Robur Siena spaziando dalla serie D alla A con esperienze anche all’estero per un totale di 118 gol realizzati. Così lo descrive Stefano Marchetti: «Ha caratteristiche diverse rispetto agli altri attaccanti che abbiamo in rosa, perciò completa un organico, che era già valido, con un aumento di fisicità, tecnica e grande esperienza. Bonazzoli è il tipico uomo d’area con ottimo fiuto del gol, ho colto l’occasione visto che si stava liberando dal Siena e arriva da noi a titolo definitivo». Con Litteri, Coralli e Bizzotto punte centrali, il suo arrivo non è di troppo. Spiega Marchetti: «La nostra rosa è ora di 24 elementi. Credo che il numero sia giusto e le caratteristiche dei singoli siano equilibrate. Una squadra che mira a obiettivi come i nostri deve essere completa in ogni ruolo. Con Bonazzoli possiamo essere più incisivi non solo nella fase aerea, il suo apporto di esperienza potrà fare bene all’intero gruppo». «Sono qui – esordisce il nuovo arrivato – per dare una mano a una squadra che è impegnata su un progetto importante. Sta facendo bene e io sono a disposizione per poter fare ancora meglio. Conosco il Cittadella, di cui ho sempre sentito dire molto bene; la famiglia Gabrielli e l’intero ambiente sono un esempio. Avrei potuto indossare questa maglia due anni fa ma l’occasione è arrivata tardi perchè avevo già dato la mia parola al Marano. Sono contento che adesso si sia concretizzata». «Ero a Siena – spiega – perchè mi aveva voluto Atzori, tecnico che avevo conosciuto a Reggio Calabria. Con lui mi ero trovato benissimo, in quella stagione (2010/11 ndr) avevo realizzato 17 gol sfiorando la serie A nei play off. Dopo il suo esonero, circa un mese fa, avevo informato il Siena che sarei rimasto fino a Natale». Sulle altre esperienze, aggiunge: «Tutte sono utili per migliorarsi e fare esperienza. Ho giocato nove partite anche in Ungheria, nella squadra di Puskas, la Honved». Cittadella per Bonazzoli significa quasi essere a casa, anche se abita con la famiglia a Padova: «Ho parenti in zona avendo sposato Giorgia Matteucci, che è nata a Cittadella, mentre la suocera, Isabella Peruzzo, è di Fontaniva». Soddisfatto per l’arrivo di Bonazzoli anche il presidente Gabrielli: «Bonazzoli completa il nostro organico. Sarà utile il suo bagaglio di esperienza che si aggiunge in un gruppo già ben amalgamato e compatto. Il suo arrivo è la conferma della nostra volontà di fare tutto il possibile per ritornare subito in serie B, obiettivo che avevo dichiarato il giorno stesso della nostra retrocessione nello scorso campionato».
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Questo matrimonio s’aveva da fare. Emiliano Bonazzoli e il Cittadella, come confermano i diretti interessati, erano già stati vicini un paio di stagioni fa, ma all’epoca il giocatore aveva dato la sua parola al Marano e non se n’era fatto nulla. Alla fine, però, le “nozze” sono state celebrate lo stesso, ieri nel primo pomeriggio, e dopo un “fidanzamento” più che veloce, come spiega il d.g. granata Stefano Marchetti: «Lunedì, quando ho saputo che Emiliano si era svincolato dalla Robur Siena, gli ho telefonato immediatamente. Lui stava rientrando a Padova e io avevo la febbre, così la firma che lo ha legato alla società sino a fine stagione è slittata a oggi (ieri, ndr)». E il quasi 37enne attaccante (festeggerà il compleanno il 20 gennaio), con un passato importante in Serie A con le maglie di Brescia, Verona, Parma, Reggina e Sampdoria, ha impiegato poco tempo per calarsi nella parte, svolgendo subito il primo allenamento agli ordini di Venturato. Bonazzoli, con che spirito arriva al Cittadella? «Con la voglia di rappresentare un problema in più per il mister nelle scelte da fare, ma soprattutto per mettere al servizio del gruppo la mia esperienza e il mio impegno. La concorrenza è tanta ma, sia che io giochi sia che resti in panchina, so di poter essere utile a questo gruppo, che vuole la promozione in Serie B». Lei abita a Padova, con sua moglie Giorgia e il piccolo Christian. Quanto ha contato la voglia di riavvicinarsi a casa in questo trasferimento? «A Siena sono arrivato con Atzori, su sua richiesta. Se fosse rimasto, sarei restato anch’io in Toscana, ma purtroppo un mese fa è stato esonerato, in modo abbastanza difficile da spiegare, e io non mi sono più sentito di andare avanti con la Robur, anche se la società mi aveva chiesto di rimanere. E a quel punto, sì, volevo avvicinarmi a casa e sono contentissimo di essere approdato qui». Conosce già qualcuno dei nuovi compagni? «Nei mesi trascorsi al Padova ho giocato assieme a Iori. Così come mi fa piacere ritrovare dopo molti anni Sgrigna, che era stato mio compagno in azzurro nelle Nazionali giovanili. Oltre a loro, tutte le persone con cui ho parlato hanno sempre elogiato l’ambiente e la società granata, che permettono di lavorare al meglio». Ha accennato al Padova: potrà già prepararsi al derby del 21 febbraio, da affrontare da ex… «Già. Vivrò un’emozione particolare tornando all’Euganeo da avversario. A Padova ho molti amici, ma sono un professionista e dò sempre tutto per la maglia che indosso, i sorrisi e gli abbracci per le persone che conosco li rimanderò a dopo la partita». La domanda che sorge spontanea, a questo punto, va tuttavia rivolta a Marchetti: l’arrivo di Bonazzoli comporterà la partenza di un suo collega di reparto? «No», precisa il d.g. «Il mio è stato un ragionamento prettamente tecnico: in rosa abbiamo Litteri, ma volevo un’altra punta “fisica”, forte di testa. In un certo senso ho cercato il pelo nell’uovo, pensando a quanto è lunga la stagione». E Coralli? «Coralli è giocatore d’area e di manovra, ma negli ultimi anni si è sempre espresso al meglio accanto ad una prima punta che potesse fare reparto, come Djuric, Stanco o Gerardi. L’arrivo di Bonazzoli non mette in discussione nessuno». Mercato finito, quindi? «Non si può dire cos’accadrà da qui alla chiusura del 1° febbraio, ma, per quanto mi riguarda, la rosa è a posto così e ci si può fermare. Avevamo 23 elementi, Bonazzoli è il 24º chiude il cerchio».
Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) Il primo colpo di mercato lo piazza il dg Stefano Marchetti, che porta a Cittadella una punta di spessore in dote alla capolista del girone A che si rinforza ancora. Da ieri Emiliano Bonazzoli è ufficialmente un giocatore granata. Un’operazione lampo, che il dg ha condotto nelle retrovie e che è andata in porto lunedì, quando l’attaccante si è svincolato dal Siena. L’ex Samp e Padova, dopo aver salutato la città del Palio ha firmato un contratto di sei mesi. Bonazzoli, 36 anni, è un giocatore di lunga esperienza che ha vestito moltissime casacche collezionando anche una chiamata in Nazionale. Sposato con una padovana, ha raggiunto il culmine della sua carriera a metà degli anni duemila, vestendo le maglie di Parma, Reggina, Samporia e Fiorentina. «Sono contentissimo di essermi avvicinato a Padova — dice appena terminato il primo allenamento — ho conosciuto i compagni e sono felice per questa nuova avventura. Darò massima professionalità per restare in alto e centrare il salto di categoria che questa squadra può raggiungere. Siamo in tanti davanti? Un problema in più per il mister, io mi impegnerò fuori e dentro il campo». L’intenzione è quella di vedere il suo rendimento in questa seconda parte di stagione, per poi prolungare in estate la sua permanenza sotto le mura. «Sono contento dell’operazione — ha spiegato Stefano Marchetti — abbiamo preso una punta che ha esperienza, fisicità e un grande fiuto del gol. Bonazzoli possiede tutte queste caratteristiche e lo abbiamo voluto anche per le grandi doti umane. E’ un ragazzo d’oro e la carriera parla per lui». Il giocatore, classe 1979, con la maglia della Robur ha collezionato in questo campionato 14 pesenze, siglando 5 reti. Il quesito più ovvio adesso è se i granata dovranno sfoltire la rosa o manterranno tutti i sei attaccanti a disposizione: «La volontà è quella di tenerli, poi vedremo se qualcuno vuole valutare altre soluzioni», conclude il dg. In caso di sfoltimento della rosa, la punta che potrebbe accasarsi altrove è «Ciccio» Coralli che, tra infortuni e poco spazio, potrebbe chiedere di essere ceduto.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Un nuovo innesto al centro del pacchetto arretrato è proprio la priorità in casa Padova, tanto che Pillon gradirebbe avere un giocatore in più a disposizione in quel ruolo già per la trasferta con l’Alessandria che segna la ripresa del campionato. L’impressione è che il Padova abbia già in pugno il prescelto, il cui nome resta ancora top secret, e che l’annuncio possa arrivare lunedì (giorno di apertura del mercato). Tra i papabili, di sicuro De Poli ha contattato nei giorni scorsi l’entourage del difensore classe 1992 Andrea Sbraga della Carrarese, club con il quale è legato fino a giugno 2016. Il giocatore gradirebbe la soluzione biancoscudata, in ogni caso non potrebbe giocare la prossima partita dato che deve scontare una giornata di squalifica. Stando ai rumors ci sarebbe anche un ritorno di fiamma per Paolo Pellicanò, classe 1995, del Belluno: un mancino che può giocare sia come centrale e sia come terzino che De Poli conosce bene, tanto da averlo cercato già l’anno scorso e da averlo seguito anche nell’attuale stagione.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Anche durante le feste i giocatori hanno comunque seguito un programma di lavoro a casa, e da oggi le sedute si faranno più toste con doppio appuntamento sul campo. «Oltre a lavori di forza e resistenza – prosegue Tafuro – svolgeremo dei lavori mirati individuali, sempre in un contesto di gruppo, per aumentare la capacità di corsa e l’intensità con la palla. Avendo cambiato l’assetto tattico della squadra cambia un pò il modo di lavorare, anche se non stravolgeremo ciò che è stato fatto in precedenza. È un gruppo di ragazzi disponibile, li vedo motivati e abituati al lavoro, sono molto contento». Naturalmente tengono banco in queste ore anche le vicende di mercato, e del gruppo che è tornato ieri ad allenarsi non fa più parte Gorzelewski: arrivato in estate, il giovane difensore centrale argentino si è sempre allenato con la squadra nella prima parte di stagione pur non essendo stato tesserato, e ora la sua esperienza biancoscudata è arrivata al capolinea. «Dobbiamo andare su un difensore che ci dia garanzie», le parole di De Poli.
Ore 11.00 – (Gazzettino) «Siamo partiti bene, nei prossimi giorni inizieremo a caricare con gradualità per arrivare in buona condizione alla sfida con l’Alessandria». È soddisfatto il preparatore atletico Giacomo Tafuro al termine dell’allenamento che ha sancito ieri la ripresa della preparazione dei biancoscudati dopo le vacanze di Natale. I primi giocatori a presentarsi al centro sportivo sono Giandonato e Favalli, seguiti dal resto dei compagni. Il clima vacanziero è ancora nell’aria, ma nei biancoscudati si percepisce la voglia di tornare a sudare sul campo. Non tutti però sono presenti, dato che la seduta va in scena a ranghi un pò ridotti: Cunico bloccato a casa dall’influenza, Neto Pereira ancora in Brasile (rientrerà domenica), e il quartetto formato da Aperi, Bucolo, Petkovic e Ramadani che si aggregherà alla squadra oggi avendo avuto qualche ora in più di permesso. Al campo per assistere all’allenamento fanno capolino anche il presidente Giuseppe Bergamin e il vice Edoardo Bonetto, oltre a Fabrizio De Poli.
Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) Il primo colpo di mercato lo piazza il dg Stefano Marchetti, che porta a Cittadella una punta di spessore in dote alla capolista del girone A che si rinforza ancora. Da ieri Emiliano Bonazzoli è ufficialmente un giocatore granata. Un’operazione lampo, che il dg ha condotto nelle retrovie e che è andata in porto lunedì, quando l’attaccante si è svincolato dal Siena. L’ex Samp e Padova, dopo aver salutato la città del Palio ha firmato un contratto di sei mesi. Bonazzoli, 36 anni, è un giocatore di lunga esperienza che ha vestito moltissime casacche collezionando anche una chiamata in Nazionale. Sposato con una padovana, ha raggiunto il culmine della sua carriera a metà degli anni duemila, vestendo le maglie di Parma, Reggina, Samporia e Fiorentina. «Sono contentissimo di essermi avvicinato a Padova — dice appena terminato il primo allenamento — ho conosciuto i compagni e sono felice per questa nuova avventura. Darò massima professionalità per restare in alto e centrare il salto di categoria che questa squadra può raggiungere. Siamo in tanti davanti? Un problema in più per il mister, io mi impegnerò fuori e dentro il campo». L’intenzione è quella di vedere il suo rendimento in questa seconda parte di stagione, per poi prolungare in estate la sua permanenza sotto le mura. «Sono contento dell’operazione — ha spiegato Stefano Marchetti — abbiamo preso una punta che ha esperienza, fisicità e un grande fiuto del gol. Bonazzoli possiede tutte queste caratteristiche e lo abbiamo voluto anche per le grandi doti umane. E’ un ragazzo d’oro e la carriera parla per lui». Il giocatore, classe 1979, con la maglia della Robur ha collezionato in questo campionato 14 pesenze, siglando 5 reti. Il quesito più ovvio adesso è se i granata dovranno sfoltire la rosa o manterranno tutti i sei attaccanti a disposizione: «La volontà è quella di tenerli, poi vedremo se qualcuno vuole valutare altre soluzioni», conclude il dg. In caso di sfoltimento della rosa, la punta che potrebbe accasarsi altrove è «Ciccio» Coralli che, tra infortuni e poco spazio, potrebbe chiedere di essere ceduto.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Un nuovo innesto al centro del pacchetto arretrato è proprio la priorità in casa Padova, tanto che Pillon gradirebbe avere un giocatore in più a disposizione in quel ruolo già per la trasferta con l’Alessandria che segna la ripresa del campionato. L’impressione è che il Padova abbia già in pugno il prescelto, il cui nome resta ancora top secret, e che l’annuncio possa arrivare lunedì (giorno di apertura del mercato). Tra i papabili, di sicuro De Poli ha contattato nei giorni scorsi l’entourage del difensore classe 1992 Andrea Sbraga della Carrarese, club con il quale è legato fino a giugno 2016. Il giocatore gradirebbe la soluzione biancoscudata, in ogni caso non potrebbe giocare la prossima partita dato che deve scontare una giornata di squalifica. Stando ai rumors ci sarebbe anche un ritorno di fiamma per Paolo Pellicanò, classe 1995, del Belluno: un mancino che può giocare sia come centrale e sia come terzino che De Poli conosce bene, tanto da averlo cercato già l’anno scorso e da averlo seguito anche nell’attuale stagione.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Anche durante le feste i giocatori hanno comunque seguito un programma di lavoro a casa, e da oggi le sedute si faranno più toste con doppio appuntamento sul campo. «Oltre a lavori di forza e resistenza – prosegue Tafuro – svolgeremo dei lavori mirati individuali, sempre in un contesto di gruppo, per aumentare la capacità di corsa e l’intensità con la palla. Avendo cambiato l’assetto tattico della squadra cambia un pò il modo di lavorare, anche se non stravolgeremo ciò che è stato fatto in precedenza. È un gruppo di ragazzi disponibile, li vedo motivati e abituati al lavoro, sono molto contento». Naturalmente tengono banco in queste ore anche le vicende di mercato, e del gruppo che è tornato ieri ad allenarsi non fa più parte Gorzelewski: arrivato in estate, il giovane difensore centrale argentino si è sempre allenato con la squadra nella prima parte di stagione pur non essendo stato tesserato, e ora la sua esperienza biancoscudata è arrivata al capolinea. «Dobbiamo andare su un difensore che ci dia garanzie», le parole di De Poli.
Ore 11.00 – (Gazzettino) «Siamo partiti bene, nei prossimi giorni inizieremo a caricare con gradualità per arrivare in buona condizione alla sfida con l’Alessandria». È soddisfatto il preparatore atletico Giacomo Tafuro al termine dell’allenamento che ha sancito ieri la ripresa della preparazione dei biancoscudati dopo le vacanze di Natale. I primi giocatori a presentarsi al centro sportivo sono Giandonato e Favalli, seguiti dal resto dei compagni. Il clima vacanziero è ancora nell’aria, ma nei biancoscudati si percepisce la voglia di tornare a sudare sul campo. Non tutti però sono presenti, dato che la seduta va in scena a ranghi un pò ridotti: Cunico bloccato a casa dall’influenza, Neto Pereira ancora in Brasile (rientrerà domenica), e il quartetto formato da Aperi, Bucolo, Petkovic e Ramadani che si aggregherà alla squadra oggi avendo avuto qualche ora in più di permesso. Al campo per assistere all’allenamento fanno capolino anche il presidente Giuseppe Bergamin e il vice Edoardo Bonetto, oltre a Fabrizio De Poli.
Ore 10.40 – Qui Guizza: in corso l’allenamento mattutino dei Biancoscudati.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) L’obiettivo. È Andrea Sbraga, 24 anni il prossimo 14 gennaio, difensore centrale della Carrarese, il primo nome sulla lista del diesse. Con un passato nel settore giovanile della Roma e della Lazio, Sbraga negli ultimi anni in Lega Pro ha indossato le maglie di Pisa e Salernitana, prima di approdare nel gennaio 2014 alla Carrarese: quest’anno ha già disputato 14 gare nel girone B, segnando anche un gol alla settima giornata proprio contro il Pisa, sua ex squadra. Giocatore molto fisico, alto ben 192 centimetri, ma con discrete abilità tecniche, Sbraga potrebbe rinforzare l’organico a disposizione di Pillon, ma il rischio è che la trattativa non riesca a chiudersi entro il 4 o il 5 gennaio. Il contratto del giocatore è alla portata del Padova, ma la situazione alla Carrarese, sull’orlo del crack, non è da sottovalutare: il difensore è sotto contratto fino al prossimo giugno, ed è naturale che la società, in piena crisi finanziaria, possa chiedere denaro contante per far respirare le proprie casse. Sarà decisiva, molto probabilmente, la volontà del diretto interessato. Al lavoro. In attesa dei primi ”botti”, il “mercato” sta comunque per entrare nel vivo: tra oggi e domani De Poli parlerà con i giovani della rosa che nel girone d’andata hanno trovato meno spazio (Dell’Andrea, Anastasio, Ramadani e Cucchiara su tutti), per capire se la loro intenzione possa essere quella di cambiare aria a gennaio. Ieri, intanto, la squadra è tornata a lavorare alla Guizza, seppure a ranghi ridotti. Confortanti le notizie avute da Daniele Corti, sofferente per la frattura al coccige ma che ha corso a parte con una discreta intensità. Oggi doppia seduta: rientreranno anche Aperi, Bucolo, Petkovic e Ramadani.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il primo acquisto del “mercato” invernale del Padova sarà un difensore. Un centrale, non certo un giovanissimo, ma un elemento con già una discreta esperienza alle spalle. E arriverà probabilmente nei primissimi giorni della prossima settimana: lunedì apre ufficialmente la sessione invernale del calciomercato, e il Padova di Bepi Pillon ha assoluto bisogno di un innesto nel reparto arretrato. Nonostante le smentite, sembra che il profilo ricercato possa trovare la sua soluzione in Andrea Sbraga, classe 1992, della Carrarese. La trattativa non è semplice, ma potrebbe subìre un’accelerata nei prossimi giorni. La situazione. In questo momento, dopo il grave infortunio che costringerà Niccolini lontano dai campi per almeno sette mesi, e il contemporaneo addio di Gorzelewski (peraltro mai tesserato), che è rientrato in Argentina salutando la truppa biancoscudata prima di Natale, ci sono solo Diniz e Fabiano arruolabili al centro della difesa. Ed è per questo che il nuovo innesto del reparto verrà formalizzato (o almeno, ci si proverà) ben prima della trasferta di Alessandria di sabato 9 gennaio. Il direttore sportivo Fabrizio De Poli parrebbe aver individuato tre nomi di “papabili” per la retroguardia del Padova, ma è su Carrara che si stanno accendendo sempre di più i riflettori.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Parliamo delle frizioni tra i soci. C’è stato un momento in cui avete rischiato seriamente di spaccarvi. Tutto passato? «Le persone in una società di calcio, così come in un’azienda, possono avere idee e punti di vista diversi. Ma ciò non significa litigare per forza, bensì confrontarsi con buon senso. Il momento seguito alla serataccia di Pavia è stato amplificato eccessivamente. Non ci sono state spaccature fra di noi, e se un errore è stato commesso, questo non ha inciso. Sarebbe bastata una giornata per ricondurre tutto nell’alveo giusto, ma comunque è passata. Siamo uniti, tornati a veleggiare insieme, decisi ad ottenere i risultati che ci siamo prefissati». Capitolo finale. Una battuta sul trasferimento al Plebiscito e quando vedremo il vostro progetto sull’Euganeo? «Condivido la scelta del Comune di trasferirci al Plebiscito quando sarà il momento. Curve e tribune vicine al campo danno indubbiamente qualcosa in più a chi è sul terreno di gioco. Quanto all’Euganeo, la nostra proposta, a cui sta lavorando con grande impegno l’a.d. Bonetto, sarà presentata entro gennaio. Abbiamo investito sull’idea, ne abbiamo discusso fra di noi, ora Roberto sta tirando le fila. E al momento opportuno la curiosità di tutti sarà soddisfatta».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Intendiamoci, ammesso e non concesso che questo sia un torneo di transizione, bisogna proprio pensare al domani. Il progetto non cambia i suoi tempi: abbiamo detto che in tre anni dalla fondazione puntiamo alla Serie B e così dev’essere. O quantomeno bisogna provarci». È stato l’anno di Parlato, trionfatore in D e poi esonerato. E adesso Pillon… «La decisione di chiudere il rapporto con Carmine mi ha procurato un enorme dispiacere, dopo le emozioni della passata stagione. Ma il calcio va visto e analizzato anche in modo razionale e noi riteniamo di aver compiuto una scelta corretta per il momento che stavamo vivendo. L’ho incontrato proprio qui, nel mio ufficio, poco prima di Natale: una bella chiacchierata, lui ha capito, ci sono stati errori da parte nostra ma anche suoi, tutti in buonafede, eppure queste svolte, questi cambi di rotta fanno parte del gioco. Pillon dà garanzie per l’esperienza che ha maturato e per il tipo di gioco praticato. Vuole una squadra che sia compatta e convinta tanto nell’azione di attacco quanto in quella difensiva. Ha un contratto sino a giugno, noi speriamo di proseguire ancora con lui».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La differenza più vistosa che ha notato, dopo il salto di categoria? «La Lega Pro ti impone già regole diverse, sia a livello organizzativo che sul piano economico. Da un punto di vista tecnico, invece, il divario è sostanziale: ho visto sin qui squadre molto forti fisicamente. Se poi alla fisicità abbinano la qualità, c’è poco da fare, ti mettono sotto. Chi gioca in velocità e fa sfoggio di buona tecnica va lontano. Indubbiamente c’è chi è più attrezzato di noi. Però… Però il mister batte il chiodo della determinazione e della volontà di imporre il nostro gioco, indipendentemente da chi abbiamo di fronte. Se uno scende in campo solo per difendersi, i risultati non saranno significativi». Cosa serve al Padova per avvicinarsi alle migliori? «Una squadra importante deve avere 20 giocatori in grado di esprimersi a buon livello. Le varie Cittadella, Alessandria, Bassano e Pavia contano su rose con elementi in grado di alternarsi fra di loro senza creare squilibri. Noi abbiamo giovani bravi, ma che mancano di quella esperienza che occorre per affrontare partite ad alto livello. Vogliamo inserire nella rosa quei 2-3 nomi che ci consentano di avere le necessarie garanzie per il futuro».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) L’intervista di fine 2015 con Bepi Bergamin, titolare della Sunglass e soprattutto presidente del Calcio Padova, è un atto dovuto nei confronti di chi ha fortemente creduto, insieme a Roberto Bonetto, nella rinascita del Biancoscudo. Un anno pieno di emozioni, segnato da gioie ma anche da tensioni, e che, dopo un novembre turbolento, ha regalato finalmente un po’ di serenità, con i tre risultati utili (2 vittorie e 1 pareggio) ottenuti dopo l’arrivo di Pillon. Presidente, qual è il suo bilancio? «L’anno solare racchiude sempre due campionati. Abbiamo affrontato un passaggio che ritenevamo obbligato, facendo tutto il necessario per ottenere il risultato auspicato, e di questo siamo stati contenti, ovviamente. Una volta in Lega Pro, sapevamo di incontrare molte difficoltà, ci faceva difetto l’esperienza e diverse cose andavano messe a posto. La società è stata allargata con l’ingresso di nuovi soci, e adesso tiriamo il conto di 16 giornate del girone d’andata che ci hanno fruttato 22 punti. D’ora in avanti vogliamo creare i presupposti perché, nel girone di ritorno, ci si consolidi nella categoria, magari senza soffrire troppo, e si costruisca un futuro solido, sia a livello di club che sul piano sportivo, con un organico che dia garanzie anche per il futuro».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) I biancoscudati lavoreranno tutti i giorni ad eccezione del primo dell’anno, con un’amichevole fissata il 6 gennaio a Borgoricco. Sin qui le voci dal campo. Dietro le quinte, il direttore sportivo Fabrizio De Poli sta lavorando per assicurarsi i giocatori che serviranno a completare una rosa carente in primis di difensori. Ufficialmente il nome del centrale che sostituirà Niccolini dopo l’infortunio si saprà solo il 4 gennaio all’apertura del mercato. «Quella di Gorzelewsky è una scelta dettata dalle situazioni che si sono create — spiega il diesse — ci serve un centrale esperto, che ci dia garanzie. Devo parlare anche con i giovani, per capire cosa vogliano fare. E’ tutto modulabile». Il mercato sarà un puzzle che si svilupperà in base alle pedine che si sposteranno. Nonostante le smentite, il primo acquisto dovrebbe essere quello di Andrea Sbraga, difensore classe 1992, in forza alla Carrarese. «Temo non si muova. Così come Infantino», taglia corto De Poli che sta sondando anche altre strade. Come si diceva, molto dipenderà dalle partenze. Quasi certa quella di Dell’Andrea che per sei mesi potrebbe andare in prestito (si parla di un ritorno al Venezia), più complicata quella di Ramadani che non sembra avere mercato. In attacco, oltre a Davide Succi, il nome nuovo è quello di Leonardo Perez, italo-argentino dell’Ascoli, sul quale ha messo gli occhi anche la Reggiana. Da capire la situazione di Giandonato, che partirebbe solo in caso di scambio.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Le vacanze sono finite e anche la nebbia che avvolge la città da dieci giorni si dirada per due ore lasciando spazio a un pallido sole. Buon auspicio per il nuovo anno? Lo sperano tutti in casa biancoscudata. Ieri alla ripresa degli allenamenti il Centro sportivo della Guizza ha iniziato a popolarsi verso le 13,30. I primi a rientrare dopo le feste sono stati Giandonato e Favalli. Alla spicciolata arrivano tutti, chi «appesantito» dai giorni di festa e chi assonnato. Ilari, abituato al caldo di Roma, è quello che soffre di più il freddo tornato pungente ma bisogna mettere in fretta benzina sulle gambe. Il lavoro già oggi salirà di intensità, così da sfruttare al meglio i giorni che separano dalla trasferta di Alessandria del 9 gennaio. Mancano in sette all’appello: Cunico influenzato, Aperi e Bucolo che, rientrati nella serata di ieri, inizieranno la preparazione questa mattina, Neto Pereira, che tornerà dopo capodanno, Petkovic e Ramadani attesi oggi e Franco Gorzelewsky. Il difensore argentino, ha fatto le valige il 22 dicembre e a Padova non tornerà più. Dopo una «telenovela» di cinque mesi, la società ha deciso di non confermarlo. Stesso destino che ha segnato anche Savio Amirante. E la partenza di entrambi libera così due posti nella lista dei giocatori tesserabili. Bepi Pillon, mister che dal suo arrivo ha raccolto sette punti in tre partite è il più motivato. «Queste giornate mi serviranno per lavorare con calma — spiega — il primo allenamento sarà abbastanza blando, poi alzeremo i ritmi con due sedute, alternernando campo e palestra e concentrandoci sull’intensità. Proseguiremo il lavoro fisico, in attesa di almeno due innesti che ci servono con urgenza».
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 32, Alessandria 31, Bassano 28, FeralpiSalò 27, Pavia e SudTirol 26, Reggiana 25, Cremonese, Cuneo, Padova e Pordenone 22, Giana Erminio 21, Lumezzane e Pro Piacenza 19, Mantova 15, Renate 12, AlbinoLeffe 11, Pro Patria 7.
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della sedicesima giornata: Padova-Bassano 1-1 (Favalli (Pd) al 26′ pt, Fabbro (Ba) al 38′ st), Lumezzane-AlbinoLeffe 2-0 (Nossa (Lu) al 31′ pt, Sarao (Lu) al 37′ st), Cremonese-Cittadella 0-1 (Paolucci (Ci) al 38′ st), Reggiana-Alessandria 1-1 (Marras (Al) al 24′ pt, Mogos (Re) al 34′ pt), Mantova-Pro Patria 1-1 (Capua (Pp) al 5′ st, Momenté (Mn) al 44′ st), Renate-Cuneo 1-0 (Napoli (Re) al 6′ pt), SudTirol-Pro Piacenza 2-1 (Rantier (Pp) al 27′ pt, Kirilov (St) al 40′ pt, Tait (St) al 47′ st), FeralpiSalò-Giana Erminio 0-2 (Marotta (Ge) al 2′ pt, Perico (Ge) al 19′ st), Pordenone-Pavia 0-2 (Malomo (Pv) al 24′ pt, Ferretti (Pv) al 17′ st).
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E’ successo, 29 dicembre: primo allenamento dopo le vacanze di Natale per i Biancoscudati.