Inversione di rotta in quattro mosse: firmato Giuseppe Pillon. Il Padova che torna a fare il pieno di punti, che si allontana dalla zona bassa della classifica, che segna cinque gol in due partite (subendone solo uno), che punta all’en plein anche domenica prossima all’Euganeo contro il Bassano, ha già l’impronta chiara dell’allenatore trevigiano. Il quale ha operato quattro variazioni rispetto al tema prediletto di Carmine Parlato.
Cambio di modulo Dal 4-3-1-2 al 4-4-2. Variazione sostanziale, tutt’altro che indolore. Fuori il trequartista (Cunico), via un centrocampista centrale, dentro due esterni e una punta (vera) in più. Si è tornati agli albori, al tema classico del calcio, quel 4-4-2 che garantisce equilibrio e che può, allo stesso tempo, regalare certezze anche in fase offensiva. Gli uomini giusti, insomma, al posto giusto. E la sicurezza restituita alla squadra di poter esaltare le caratteristiche degli uomini della rosa.
L’esclusione di Cunico Dolorosa, certo, ma a pensarci bene forse necessaria. Non perché il capitano stesse attraversando un periodo di forma scadente, anzi: le ultime sue esibizioni avevano certificato un rendimento in ascesa. Ma la squadra ha dimostrato spesso e volentieri di non reggere la presenza contemporanea in campo di Neto Pereira e del capitano. Due giocatori con caratteristiche simili, entrambi over 35. Il sacrificato eccellente è proprio il fantasista di Thiene, che può fare la seconda punta e potrebbe tornare utile molto presto. Magari accanto ad Altinier, che conosce benissimo dai tempi di Portogruaro. Basta dare un’occhiata al passato di Neto Pereira: senza voler chiamare sventure, è quantomeno probabile che il brasiliano possa incappare in un nuovo infortunio, come accaduto praticamente in tutte le stagioni precedenti all’attuale. Talento purissimo indiscutibile, ma anche purtroppo facilità a infortunarsi.
Il ritorno di Fabiano Sul brasiliano se ne sono dette di tutti i colori: che sarebbe in sovrappeso di almeno cinque chili, che abbia remato contro Parlato (difficile capire come, visto che nelle ultime tre partite della precedente gestione non ha mai messo piede in campo) e che volesse andare via a gennaio. La verità: con lui in campo ne beneficia anche il rendimento di Diniz. In estate Fabiano aveva pensato di lasciare per incompatibilità con Parlato, ma ha deciso di rimanere e i suoi due gol nella gestione dell’allenatore campano ne dimostrano l’indiscussa professionalità.
Tutti al loro posto. Le due ali del Padova (Ilari e Petrilli) e l’unico centravanti di ruolo in rosa, Altinier. Tutti in campo al loro posto, con risultati buoni, in alcuni casi perfino ottimi. Altinier ha ricominciato a segnare e a servire assist, dimostrando che la sua presunta sterilità dell’era Parlato era solo dovuta a incapacità della squadra di sfruttarne appieno le caratteristiche. Ilari e Petrilli saranno offensivi, ma sanno cosa fare. E i risultati si vedono anche nelle giornate di scarsa vena. Piccole mosse e il motore è ripartito.
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello)