Nuovo Plebiscito, gli interventi dei partecipanti al dibattito di Telenuovo. Bitonci: “Vi spiego il progetto!”

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Per chiarire ulteriormente la questione-stadio. La trasmissione “Biancoscudati Channel” su Telenuovo è stato il palcoscenico del dibattito sul futuro trasferimento dall’Euganeo al Plebiscito. Questi gli interventi integrali dei partecipanti, a partire dal sindaco di Padova Massimo Bitonci:
Massimo Bitonci (sindaco di Padova): “L’idea è partita lo scorso anno dopo le elezioni, si pensava ad una tribunetta da realizzare all’Euganeo sopra alla pista di atletica ma sarebbe stata una soluzione-tampone, e dunque insieme alla Giunta ed ai tifosi abbiamo pensato ad una soluzione alternativa. I soci del Calcio Padova hanno subito pensato alla ristrutturazione o alla costruzione di un nuovo stadio, e quindi si è pensato alla sistemazione del Plebiscito. Ne è nato un progetto interamente finanziato, sono state dette anche molte stupidaggini a riguardo. Ci saranno 2.500 posti auto e vi saranno più entrare, e questo progetto sta avendo un grande riscontro positivo. Diventerà uno stadio adeguato per il calcio ed anche per possibili eventi internazionali di rugby. Le polemiche per i costi? Con quella cifra non si poteva far altro, ed ottemperiamo l’esigenza dei tifosi e della cittadinanza. Il Plebiscito andava comunque messo completamente a norma… Con l’adeguamento si può giocare anche in serie A chiedendo la deroga per 12.500 spettatori. Verranno messi i seggiolini nuovi ed i parapetti. L’Euganeo? Stanno arrivando delle proposte e le valuteremo, mi auspico un progetto di uno stadio all’inglese. Non lo facciamo per fare un favore alla Fattori, semplicemente abbiamo fatto delle promesse nel programma elettorale ed essendo di parola vanno mantenute: per quanto riguarda lo stadio avevamo promesso che avremmo trovato una soluzione alternativa, ed è proprio quello che stiamo studiando! Preferisco spendere tre milioni di euro per avere una struttura in più a norma che per altre cose meno utili. L’Euganeo e la Zed? A Padova si fa anche musica, i concerti della scorsa estate sono stati seguitissimi e con la costruzione di una tribunetta sulla pista d’atletica sarebbero stati limitati. Non va poi dimenticato che intorno all’Euganeo vogliamo creare una cittadella dello sport per il calcio giovanile, con quattro campi di cui uno sintetico e alcune strutture quali foresteria, club house e palestra per restituire alla città un impianto completo. Poi è un conto utilizzare tre milioni di euro per sistemare il Plebiscito e un altro conto è trovare settanta milioni di euro per fare un nuovo Euganeo. Avevamo anche pensato di eliminare la pista d’atletica all’Euganeo avvicinando il campo ad una delle tribune, ma anche in quel caso la spesa sarebbe stata elevata. Per quanto riguarda il Plebiscito siamo alla fase degli espropri per i parcheggi, per cui ci vorrà qualche mese. Plebiscito come un catino? Prima pensiamo a fare le curve, quella è la priorità, poi possiamo pensare a chiuderlo completamente. La viabilità? Stiamo già lavorando per trovare una soluzione per decongestionare l’accesso e il deflusso a Pontevigodarzere, e c’è già un progetto a riguardo. Quante date ha chiesto la Zed per la prossima estate? Sei. Quanto costa la gestione dell’Euganeo? Contate che noi avanziamo ancora 300.000 euro dalla vecchia società… L’Euganeo credo sia lo stadio più brutto d’Italia! Va però tenuto in vita perché ci sono gli uffici del Coni e può essere usato per i grandi eventi musicali, mica possiamo metterci una bomba… Il progetto del Plebiscito è certo, quello del nuovo Euganeo incerto. Io non ho ancora incontrato la società per il nuovo Euganeo, sto aspettando una proposta che deve stare all’interno dei crismi vigenti sull’urbanistica. Io devo dare certezze, e la certezza è sistemare il Plebiscito. Se poi dovesse arrivare uno stadio all’inglese da 20.000 posti col centro commerciale ben venga!”.
Stefano Edel (Mattino di Padova): “Non mi entusiasmo per questo spostamento al Plebiscito, anche se è lodevole l’impegno che ci sta mettendo l’Amministrazione comunale. Mi lasciano perplesso due cose: la prima è che non si è mai visto in Italia che uno stadio da rugby sia riconvertito in stadio da calcio, la seconda è il timore che venga fuori uno stadio a metà. Bisogna poi assolutamente sistemare le tribune esistenti perché non sono a norma… O ci sono le garanzie che venga fuori uno stadio all’inglese con tutti i crismi, perché anche i ragazzi della Fattori hanno il sacrosanto diritto di chiedere una curva per tifare a dovere, o meglio non fare una via di mezzo. Io ho delle perplessità ma se si ricrea l’effetto-Appiani sono il primo ad essere favorevole. Ciò che più mi preoccupa è la viabilità…”.
Andrea Danieletto (rappresentante Tribuna Fattori): “Il trasferimento al Plebiscito è un favore che viene fatto ai tifosi del Padova, non ai ragazzi della Fattori! Il nostro tifo al Plebiscito può diventare determinante come lo è stato all’Appiani e come lo è stato a Gorgonzola sabato scorso, perché eravamo a ridosso del campo. All’Euganeo la curva è a 47 metri dalla porta, è scoperta e due mesi all’anno venivamo trasferiti nell’attuale Tribuna Fattori perché ghiacciava! E dalla Tribuna Fattori alla linea laterale sono 27 metri, mentre al Plebiscito la tribuna è a 8 metri dalla linea laterale. Credo non sia passato chiaro il concetto all’interno dell’Aicb… Per la prima volta dopo 21 non solo la Giunta comunale è tornata a parlare coi tifosi, ma soprattutto sta pensando ad una soluzione per il bene del Padova! Hanno convocato noi e l’Aicb per parlare del Plebiscito, e ci hanno spiegato che le curve saranno in cemento e coperte. La Giunta comunale giustamente non spenderà mai 50 milioni di euro per fare uno stadio nuovo, solo un privato può farlo! A tal proposito bisognerebbe parlarne con Bonetto… Io chiedo a tutti i tifosi Biancoscudati di appoggiare il progetto Plebiscito, perché può essere l’acquisto più importante degli ultimi vent’anni”.
Dimitri Canello (Corriere del Veneto-PadovaGoal): “Quando si studia una soluzione bisogna farlo nel suo complesso, e la deroga in caso di promozione è temporanea quindi in quel caso bisognerebbe pensare a qualcos’altro. Quella del Plebiscito è un’idea interessante che ha però diversi punti di difficoltà, anche se spero che si possano risolvere i problemi di viabilità. Mi chiedo cosa ne sarà dell’Euganeo al momento del trasferimento al Plebiscito… Penso che vada affrontata la questione con realismo e anche basandosi sui dati storici, che dicono che il Padova ha giocato la maggior parte dei campionati tra serie B e serie C”.
Andrea Miola (Gazzettino): “Secondo me il progetto del Plebiscito deve essere affrontato pensando anche al nuovo Euganeo. Perché non pensare di fare i lavori in due stralci, ad esempio? Bisogna poi pensare ai costi di gestione dell’Euganeo, perché va mantenuta la minima manutenzione anche in caso di trasferimento. Penso sia importante poi salvaguardare viabilità e sicurezza”.
Mario Merighi (tifoso storico biancoscudato): “Puntualizzo che stasera rappresento l’Aicb pur non facendo parte del direttivo. Io vorrei uno stadio solo per il Calcio Padova. Io voglio rivedere il Padova in A, e 12.000 posti non basterebbero! Dobbiamo quindi rimettere mano all’Euganeo”.



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