Live 24! Giana Erminio-Padova, -2: altri test nel pomeriggio per Pillon, avanti col 4-4-2

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 22.00 – (Corriere delle Alpi) Squalificato domenica in campionato, c’erano pochi dubbi sul fatto che Nicola Calcagnotto sarebbe stato in campo da titolare contro la Virtus. Una partita ben giocata dall’ex Real Vicenza, che pure aveva a che fare con avversari parecchio scomodi, tra cui il parecchio forte fisicamente Vesentini. «Siamo stati bravi nella prima frazione, pur con qualche disattenzione su alcuni calci d’angolo. Poi però siamo ripartiti troppo molli nel secondo tempo e quando prendi gol in quel momento diventa dura reagire. Ci abbiamo provato a raddrizzare il punteggio ma poi, nel momento del secondo gol, è finita la partita». Ora arriva il Campodarsego che, rispetto al Belluno, ha due partite in meno di coppa sulle gambe e arriva più fresco allo scontro del Polisportivo. Può cambiare qualcosa o essere uno svantaggio per i gialloblù? «Non è un peso, anzi. È vero che abbiamo giocato ieri, ma la partita di domenica è talmente importante che non ci sarà tempo perché questo pesi sulle nostre gambe o sulla nostra testa. Siamo pronti a scendere in campo per puntare a fare bene. Abbiamo assolutamente voglia di puntare a fare i tre punti. Direi che comunque è importante il fatto che abbiamo dimostrato di non farci influenzare dalla partita con i padovani, ma anzi siamo stati concentrati perché sapevamo che non era semplice, contro una squadra di livello come lo è la Virtus Vecomp».

Ore 21.50 – (Corriere delle Alpi) La sfida con la Vecomp è stata l’occasione di rivedere in campo Davide Solagna. L’estremo difensore è tornato tra i pali dopo l’infortunio al menisco di metà ottobre. Un paio di mesi di riabilitazione e duro lavoro per rimettersi i guantoni al più presto. Sensazioni? «Speravo fosse un ritorno più felice. Purtroppo abbiamo perso e io ho anche un po’ di colpa sul secondo gol. Non c’entra niente il fatto che lui abbia tirato una gran sassata. Comunque la cosa positiva è che sto bene e sono pronto per tornare a giocarmi il posto». Resta di buono il fatto di essersela comunque giocata ancora una volta contro una squadra pur sempre di livello. Alla fine il risultato è frutto di singoli episodi. «Esatto. Il primo gol in avvio di ripresa ci ha un po’ spiazzato, dopo un primo tempo in cui praticamente abbiamo giocato solo noi. Abbiamo tentato di raddrizzarla fino al secondo gol che ci ha tagliato le gambe. Magari non siamo riusciti a creare palle gol limpidissime, ma è indubbio il merito dei loro difensori che ci hanno arginato bene, anche perché molto forti fisicamente». Anche Solagna non ha dubbi sul fatto che la squadra fosse concentrata al massimo. «Vero che domenica c’è il Campodarsego, ma volevamo a tutti i costi passare il turno in Coppa. È andata male, ma vorrà dire che ci metteremo ancora più grinta domenica».

Ore 21.40 – (Corriere delle Alpi) L’amarezza è equilibrata. Fuori dallo spogliatoio gialloblù non c’è l’atmosfera triste che si può respirare dopo i ko in campionato ma comunque tutti tenevano a passare il turno. Mister Vecchiato legge così il verdetto appena maturato al Gavagnin. «Dispiace soprattutto perché nel primo tempo di fatto c’è stata una sola squadra in campo. L’1-0 era bugiardo, poi quando Boateng ha trovato il raddoppio la partita è di fatto finita». Forse l’aspetto negativo della sconfitta è che non c’è stata più di tanta reazione, una volta subito il colpo del gol. «Effettivamente è mancata la possibilità di pareggiare, alla pari del fatto che anche loro nel primo tempo non avevano mai avuto palle gol. Per il resto avevamo giocato bene, riuscendo a ribattere colpo su colpo i nostri avversari. Mancava il guizzo negli ultimi 15-20 metri che poteva cambiare la partita. Quell’episodio ha praticamente rotto l’andamento della sfida. Peccato perché ci tenevamo ad andare agli ottavi». Il gol è frutto di uno schema ben consolidato da parte dei veronesi. Si poteva fare più attenzione? «Sicuramente quando si prende gol vuol dire che qualcosa si sbaglia. Potevamo e dovevamo metterci maggiore concentrazione, anche per il fatto che loro sono molto bravi in questo genere di situazioni». Adesso la testa va alla partita di domenica con il Campodarsego. Può essere che la testa della squadra fosse già rivolta al big match del Polisportivo? «Non credo, anche perché oggi la squadra ha giocato bene fino agli ultimi metri. Ci è mancata solo un po’ di cattiveria».

Ore 21.30 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno esce dalla strada della Coppa. Rimane in carreggiata la Virtus Vecomp, che ora viaggerà alla volta di Valdagno per sfidare l’Altovicentino di Zironelli. Un gol in avvio e in chiusura di ripresa per i veronesi, dopo un primo tempo a dir la verità quasi meglio giocato dai gialloblù. È mancato però il guizzo in avanti per provare ad andare avanti prima e pareggiare poi, e così fine della corsa. Non è un dramma, anche se non fa piacere riassaporare il gusto amaro della sconfitta. Era metà ottobre quando arrivò il ko col Giorgione. Una vita calcistica, in mezzo. C’è una tribuna appena inaugurata nel campo di Borgo Venezia, casa dei rossoblù virtussini. Il Belluno non ci veniva a giocare dal gennaio 2013, quando passò 3-2. Il precedente più fresco è il 4-0 di metà novembre inflitto dalla squadra di Vecchiato che qualche cambio in formazione lo fa, rispetto al blitz di Abano. Torna come previsto Solagna tra pali, mentre sulle corsie laterali il mister bellunese piazza Sommacal e Pescosta, lanciando al centro Franchetto accanto a Calcagnotto. La regìa è affidata a Miniati, mentre davanti lanciati Acampora e Farinazzo supportati da D’Incà. La Virtus ha anch’essa fuori qualche titolare ma resta comunque in grado di mettere in campo un undici competitivo, vista la qualità della rosa. C’è qualche fedelissimo da Belluno, bravo a farsi le due ore di viaggio in un mercoledì lavorativo. Il ritmo, nel piccolo campo del quartiere veronese, è subito sostenuto e le due squadre tentano di affondare il colpo. Vincono sempre però i duelli le difese, tanto che le prime due occasioni, una per parte, sono i tiri da fuori di Agazzami e di capitan Masoch. Il Belluno sbaglia poco o niente dietro e in ripartenza, sfruttando anche in più di un’occasione la verve di Quarzago e la buona ispirazione di D’Incà, regala qualche pallone agli avanti. Ce ne sono un paio davvero interessanti per Acampora, chiuso in entrambe le situazioni dall’ottimo N’Ze. Ha una prima ghiotta occasione anche la Vecomp e sarà un preludio di quel che accadrà in avvio di secondo tempo. Angolo dalla destra e inzuccata fuori di poco di Vesentini. Resta comunque uno dei pochi assoli della Virtus, mentre il Belluno avrà ancora l’occasione di andare a tirare con Masoch. In tribuna stampa ci si prova a chiedere quale possa essere la situazione che cambi l’inerzia del match. La risposta? Un minuto dopo l’avvio di secondo tempo. Angolo di Burato, area intasatissima e capocciata di Vesentini che manda avanti la squadra di Fresco. Il demerito del Belluno è quello di non riuscire mai a creare situazioni possibili per il pareggio. Entra praticamente subito Duravia per Quarzago e l’esterno trevigiano qualche pericolo in più lo crea ma non basta. Vecchiato si gioca anche la carta Corbanese e appena dopo è da buona posizione che Miniati ciabatta una conclusione che poteva essere pericolosa. Anche Solagna viene chiamato in causa, andando a deviare col piede il diagonale di Vesentini. Grande apertura di Miniati al 29’, pallone per D’Incà che crossa però senza servire nessuno dei suoi compagni. Pare possa comunque venire fuori l’episodio favorevole alla squadra ospite ma Boateng decide, a cinque dalla fine, di inventarsi un missile che buca Solagna mandando agli ottavi i suoi. Poi il secondo giallo di giornata a Sommacal e il fischio finale di una sconfitta non poi così troppo amara.

Ore 21.10 – (La Provincia Pavese) Contro la Reggiana mister Marcolini aveva dovuto rinunciare a Cesarini, che da tempo si trascina un problema al ginocchio. Nella sua posizione aveva giocato Bellazzini, ma ieri l’ex Venezia ha subito in allenamento un infortunio al ginocchio la cui entità verrà valutata stamattina con la risonanza magnetica. Di sicuro Bellazzini è fuori per la gara di sabato e a questo punto le scelte per Marcolini si riducono ulteriormente: fuori La Camera per decisione della società (oltre a Cardin), forse recuperabile ma chiaramente non al top Cesarini e ancora in dubbio Abbate, che ha saltato le ultime gare, mancherà anche Carraro dopo lo stiramento che lo ha costretto a fermarsi. Certo dall’inizio della stagione i guai non sono mancati: in difesa, Siniscalchi e Abbate sono stati fermi a lungo, mentre in attacco Mattia Marchi e del Sante si sono infortunati in contemporanea prima ad agosto e poi nel corso della gara di Cuneo, per problemi muscolari che hanno richiesto tempi non brevi per il recupero. Poi è toccato a Carraro, mentre il problema al ginocchio accusato da Ghiringhelli nella partita con il Bassano per fortuna si è rivelato di modesta entità e l’esterno ha già recuperato. Con Bellazzini viene a mancare un elemento di talento – che pur in maniera altalenante ha dato il suo importante apporto alla squadra – alla vigilia di una partita delicata come quella di sabato pomeriggio (17.30, biglietti a 5 euro in tutti i settori) al Fortunati contro il Lumezzane. I bresciani hanno appena esonerato il tecnico Giancarlo D’Astoli, optando per una soluzione interna: torna in panchina Paolo Nicolato, che aveva guidato la squadra fino a giugno e che era ancora sotto contratto con il club. Oggi pomeriggio Nicolato sarà presentato alla stampa. Il Lumezzane viene da un serie negativa (appena un punto nelle ultime sei partite) che dopo un buon avvio di campionato l’ha fatta precipitare in piena zona play out. Diversi gli ex tra i valgobbini: dal capitano Mauro Belotti al difensore Matteo Monticone fino all’esterno offensivo Marcello Mancosu (fratello di Matteo, bomber ex Trapani ora al Bologna), in azzurro per metà stagione due anni fa e reduce da una buona annata con il Gubbio (34 presenze e 5 reti). Sul fronte Pavia c’è invece un ex particolare: il tecnico Michele Marcolini, che proprio al Lumezzane ha concluso tre stagioni fa la sua carriera da calciatore e iniziato quella da allenatore, con Davide Mandelli, ex compagno di squadra prima al Chievo e tuttora suo secondo in panchina.

Ore 20.50 – (Gazzetta di Reggio) Doppia seduta ieri per gli uomini di Alberto Colombo che hanno lavorato al mattino sul prato in sintetico di via Mutilati del lavoro, il campo della Tricolore Reggiana, per poi scaglionarsi in due turni nel pomeriggio nella palestra del Fit Village. Anche nella mattinata di oggi, precisamente dalle ore 11, la squadra si allenerà nell’impianto della Rosta Nuova perché il terreno pesante di via Agosti non permette sedute regolari. Come previsto, Daniel Di Nicola è già tornato a disposizione dello staff tecnico dopo l’allenamento differenziato di martedì mentre procede ottimamente il recupero di Minel Sabotic che non ha nessun tipo di remore nell’affrontare i compagni, con contrasti anche decisi, durante la partitella: il suo menisco pare definitivamente guarito. Ieri ha lavorato a parte, ma solo a scopo precauzionale, Angelo Raffaele Nolè per lo stesso tipo di affaticamento muscolare che lo aveva fermato la scorsa settimana. Se non insorgeranno ulteriori problemi oggi tornerà in gruppo, cosa che invece non accadrà per Andrea Parola che completerà la settimana tra palestra e terapie per provare ad aggregarsi alla squadra dalla prossima, in vista dell’ultima partita dell’anno solare contro l’Alessandria: se l’esito fosse negativo sfrutterà le tre settimane di stop natalizio per sistemare definitivamente il problema al costato. Sabato tornerà in panchina il massaggiatore Remigio Del Sole, dopo la pesante squalifica di quattro giornate inflittagli dal giudice sportivo in seguito al diverbio con l’arbitro Giacomo Camplone, tra il primo ed il secondo tempo di Reggiana-Cuneo. «Sabato finalmente torno in panchina, torna quindi il vostro talismano, vedrete che con me ritorneranno anche i tre punti», scherzava ieri il massaggiatore.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) La partita con il Pavia ha consegnato a mister Alberto Colombo qualche certezza in più nel reparto arretrato. Riccardo De Biasi, dopo un esordio non esaltante a Cittadella, si è riscattato domenica scorsa con una buona prova e dunque si candida a pieno titolo a una maglia da titolare. Il suo debutto a Cittadella però non è coinciso con una grande prestazione della difesa… «Sono i rischi del mestiere perché non sono certamente entrato nel periodo migliore della Reggiana. Sono arrivati due gol negli unici due tiri in porta ma la prestazione c’è stata: ricordo un errore della difesa sul primo gol, poi il secondo ci può stare perché arrivato da palla inattiva». Col Pavia avete cambiato musica… «Abbiamo concesso loro un tiro in porta nel primo tempo, poi è stata solo Reggiana; adesso però bisogna iniziare a buttarla dentro consapevoli del buon lavoro che stiamo facendo dietro». Sabotic è già in gruppo, Parola tarderà una settimana: ha paura di tornare in panchina? «Le scelte sono del tecnico, io cerco di dare tutto in campo ed in allenamento per metterlo in difficoltà e lui deciderà chi schierare». Meglio sulla sinistra come il primo tempo a Cittadella o centrale come col Pavia? «Centrale perché posso giocare palla col destro, che è il mio piede, mentre a sinistra capita di doverla calciare con l’altro piede però… (sorride,ndcr) nei primi dieci minuti col Pavia sembrava avessi la casacca bianca! Insomma ho fatto qualche errore da centrale però ho più personalità quando posso impostare col destro». Tra l’altro lei è Spanò vi conoscete bene dai tempi della Pro Patria. «Esatto, passiamo insieme anche il tempo fuori dal campo e l’intesa dura ormai da tre anni». Psicologicamente si è lasciato alle spalle il brutto infortunio della scorsa stagione? «La cicatrice resta ma se vuoi fare il calciatore devi cancellare tutto, partendo dalla dedizione che si mette in allenamento senza mai tirare indietro la gamba». A Bergamo la Reggiana è pronta a ripartire? «Non dimentichiamo che l’Albinoleffe ha vinto col Cittadella e in casa fanno spesso bene: ci vuole attenzione e la giusta rabbia per quanto non conquistato domenica e perché sono sei partite che non si vince”. Con gli avversari chiusi nella loro metà campo toccherà alla difesa granata far gioco? «E’ una nostra prerogativa far partire l’azione dalla difesa, palla al piede, per creare la superiorità in mezzo al campo. Se ci aspetteranno per colpire con le ripartenze dovremo stare attenti alle marcature preventive, poi sarà questione di testa nell’affrontare la partita con grinta e personalità». Conferma di voler “rubare» il posto a Parola per il futuro? «Chiunque gioca a calcio vuole mantenersi il posto ma lui è il nostro capitano, oltre che giocatore molto esperto, perciò se tornasse in campo lo accetterei senza polemiche».

Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) I biancorossi hanno svolto la consueta seduta di allenamento al Centrale Te, con mister Javorcic che ha fatto svolgere un lavoro differenziato per Anastasi, Momentè e Ruopolo che comunque dovrebbero essere regolarmente disponibili per domenica a Piacenza. Valerio Beretta ha sostenuto ieri sera un esame radiografico per valutare la tempistica del recupero dopo l’infortunio al piede, oggi si dovrebbe conoscerne l’esito. Mister Ivan Javorcic si è detto fiducioso di riuscire a recuperare il capocannoniere biancorosso Francesco Ruopolo (rimasto a riposo nei giorni scorsi per il problema al ginocchio) per la gara di Piacenza e oggi è probabile che lo provi nel corso della seduta prevista per le ore 11,30 sempre al Centrale Te. La preparazione dei biancorossi proseguirà poi domani e sabato, con altrettanti allenamenti in programma sempre a partire dalle ore 11. Il giudice sportivo ha diffidato i biancorossi Daniele Dalla Bona e Manuel Scalise, che quindi alla prossima ammonizione verranno squalificati.

Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Daniele Dalla Bona è senz’altro il giocatore biancorosso che pare aver tratto maggiore giovamento dall’avvento di Ivan Javorcic sulla panchina del Mantova. Il centrocampista ex Modena tutto pare fuorchè uno con la testa fra le nuole: pacato, soppesa le parole e dimostra di avere valori solidi in cui crede. Protagonista di un avvio di stagione sofferto («a causa di problemi personali che non desidero rendere pubblici »), Dalla Bona mantiene fiducia nelle qualità della squadra anche se riconosce che i limiti non mancano, ad iniziare da quelli psicologici. Dovesse spiegare a un amico cos’è accaduto lunedì con l’Alessandria cosa direbbe? «Che è stata una serata pessima per tutti, di quelle in cui non riesci nemmeno a fare bene la O usando il bicchiere. Loro ci hanno dominato, ma detto questo il tempo va avanti e ci attende la partita di Piacenza. Qui dev’essere il nostro pensiero per riscattarci e tornare a migliorare la classifica». Che preoccupa molto… «Vero, verissimo. La classifica si è aggravata a causa di questa sconfitta ma in altre circostanze siamo stati degni di una posizione ampiamente migliore, nelle ultime trasferte e anche contro la Feralpi il Mantova ha fatto meglio di quanto si è visto con l’Alessandria. Purtroppo i risultati ci penalizzano, sembra un incubo ma va spazzato via». Lei non è alla sua prima stagione, come si risolve questo momento-no? «Ho imparato che queste situazioni si risolvono con la compattezza e il lavoro, non ci sono alternative. Se siamo in questa posizione, comunque, i limiti non mancano». A suo parere quali sono? «Non siamo granitici nello spirito di reazione, a volte ci abbattiamo con poco e la nostra posizione risente proprio di queste difficoltà nel riuscire a reagire con la giusta grinta. Però tengo a sottolineare come queste difficoltà possano rappresentare, e mi auguro si tratti del nostro caso, un punto di partenza dal quale riprendere la marcia. È vero che non siamo fenomeni, però siamo tutti capaci di recuperare posizioni a suon di punti e di buone partite. Ci attende la partita di domenica, prima di quattro spareggi». Avanti tutta? «Quello è chiaro, però dobbiamo evitare di far calcoli a lunga scadenza. Anche per ritrovare fiducia nelle nostre possibilità vorrei guardare ad una partita alla volta, ferma restando la volontà di mettere sempre il massimo impegno». Anche a Piacenza i tifosi biancorossi saranno presenti, cosa si sente di dire loro? «Vorrei dire che mi pesa, che ci pesa molto essere arrivati alla penultima partita dell’anno solare senza avere segnato un gol sotto la Te. Che non esiste un tabù del Martelli, anche se è grave trovarsi a mani vuote pensando alle ultime quattro partite in casa. Chiedo anche a tutti gli sportivi di rimanerci vicini come fanno i ragazzi della Te fino alla fine delle partite, poi ognuno è libero di esprimere il suo parere ma fino alla fine della partita il loro calore è fondamentale per ritornare a sorridere».

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Crociato deve attendere. Candidato principale a sostituire Giancarlo D’Astoli sulla panca del Lumezzane, Fabio Rossitto si è visto sorpassare negli ultimi metri da Paolo Nicolato. Questione di soldi: Nicolato è ancora sotto contratto con i rossoblù sino al 30 giugno 2016. TERZA POSSIBILITÀ – Per l’ex tecnico della Primavera del Chievo questa sarà la terza chance in poco più di un anno. Assunto nel luglio del 2014, Nicolato venne resonerato il 30 ottobre dello stesso anno, per poi essere richiamato il 12 marzo. “Tagliato” ancora il 29 maggio (a salvezza ottenuta), non firmò la liberatoria. Mossa che gli permette adesso di avere un’altra possibilità. A Rossitto non resterebbe che “gufare”, operazione che tuttavia non rientra nelle corde del Crociato. Se però Nicolato non dovesse risolvere in fretta la crisi del Lume (quart’ultimo con 13 punti), Rossitto sarebbe la soluzione. Sempre che sia ancora libero. PANCHE BOLLENTI – È l’ennesima panca che salta in LegaPro da inizio stagione. Prima dei bresciani avevano già cambiato Albinoleffe, Alessandria, Catanzaro, FeralpiSalò, Juve Stabia, Lecce, Lucchese, Lupa Roma, Mantova, Martina Franca, Matera, Melfi, Padova, Pisa, Pro Patria, Renate, Rimini e Siena. RAMARRO TRANQUILLO – Lontano da fibrillazioni simili (mai prima Mauro Lovisa è sembrato così contento del suo tecnico), Tedino e i suoi ragazzi stanno preparando la trasferta a Cuneo. L’obiettivo è tornare a far punti dopo due vuoti consecutivi. Ad arbitrare l’importante sfida di sabato alle 14 fra biancorossi e neroverdi è stato designato Andrea Zingarelli di Siena.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ha toccato il traguardo delle 250 presenze in LegaPro, partendo nella sua scalata dalla Prima categoria, dove ha giocato con il Tricesimo. Michele De Agostini, figlio d’arte del mancino Gigi (Udinese, Juve e Inter in carriera), resta comunque un ragazzo di paese. «Sì, perché ho ben presenti – racconta – le mie radici. Giungere ai 300 gettoni tra i professionisti in neroverde è il mio sogno: vorrei chiudere qui la carriera. Mi sento orgoglioso di giocare da friulano in una squadra friulana». Altri proponimenti? «Ripartire subito da Cuneo, correggendo gli errori commessi nelle ultime due gare – argomenta -. La nostra strada è un calcio sempre propositivo, abbinato al carattere. Prima di Natale è importante fare punti, bisogna dare tutto». I prossimi avversari? «I piemontesi sono una squadra in salute e piena d’entusiasmo – li descrive il mancino -, mentre il Pavia è una corazzata». Le ultime prove? «A Salò siamo stati molto sfortunati, pur facendo la partita – dice il laterale -. Bravi loro a fare un gran gol. Sul piano del gioco, però, avevamo fatto meglio noi. Con il Cittadella è arrivata una sconfitta meritata. Io in primis non ho giocato. I veneti sono una delle formazioni più belle che ho visto negli ultimi anni, con giocatori di categoria superiore». Primo bilancio? «A Pordenone mi trovo benissimo – conclude -: società molto organizzata, staff tecnico qualificato, gruppo sano. Con un principio cardine: l’idea di calcio di mister Tedino è avvincente».

Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) «De Cenco nel mirino dell’Empoli? Non posso confermarlo: so che il giocatore è monitorato, ma al momento non c’è stato nulla di concreto. Può essere una pista che si può mettere in piedi in futuro: a gennaio Caio può muoversi solo per un’offerta irrinunciabile, che per ora non c’è». Sul futuro del bomber del Pordenone, ora nel mirino della società toscana, come riportato da pianetaempoli.it, interviene direttamente il suo procuratore, Riccardo Cervellati, ex portiere di Bologna e Spal. L’agente lo fa e in sostanza tranquillizza la società neroverde e i suoi tifosi, considerato che la “proposta indecente” di cui parla attualmente non si è vista. «Il ragazzo è seguito – afferma Cervellati – tuttavia non ho ancora sentito nessuno da Empoli. So che il club e i tifosi si augurano che Caio non si sposti. Certo è che la scelta di venire a Pordenone si è rivelata corretta: De Cenco ha trovato l’ambiente giusto e che gli ha dato la chance di poter giocare con continuità». «Noi – continua il procuratore – non escludiamo nulla. Ma dico che per De Cenco l’importante è scendere in campo con costanza, cosa che non aveva mai fatto come a Pordenone nel corso della sua carriera». Il bomber brasiliano ha infatti giocato 13 delle 14 partite, segnando 8 gol. Solo domenica scorsa ha perso il trono dei cannonieri, dove si è insediato Brighenti della Cremonese. Proprio quest’ultimo, classe ’87, potrebbe lasciare i grigiorossi a gennaio per l’Empoli: lo vuole fortemente – e da tempo – Giampaolo, tecnico dei toscani che ha allenato il bomber la scorsa stagione a Cremona. Intanto il Pordenone continua a seguire le piste che portano a Lora e Romanò, centrocampisti classe ’93, rispettivamente di scuola Milan e Inter ora a Cittadella e a Renate.

Ore 18.20 – (Messaggero Veneto) Provvidenziale. Non può essere definito altrimenti il rientro dalla squalifica del faro del centrocampo del Pordenone, Alex Pederzoli. La presenza del regista a Cuneo, oltre a essere fondamentale per sua natura, lo è ancora di più in quanto i forfait di Matteo Mandorlini e Marco Berardi sono molto probabili. I due mediani, infatti, si sono infortunati nella seduta di lunedì scorso e anche ieri sono rimasti fermi ai box. Se non ci fosse stato il recupero di Pederzoli, il Pordenone sarebbe andato ad affrontare una partita molto difficile priva, di fatto, di un intero reparto. Invece il play è a disposizione e giocherà, anche perché con lui in campo quella neroverde è un’altra squadra. Sabato scorso si è sentita la sua mancanza, sia dal punto di vista tecnico – Mandorlini scendeva poche volte vicino alla linea difensiva per ricevere il pallone – sia sotto il profilo motivazionale-temperamentale. Perché se Stefani è il capitano e il leader silenzioso, il centrocampista emiliano è un riferimento per la sua carica agonistica e la sua mentalità vincente. Ce ne sarà bisogno, sabato, anche perché si va verso un reparto rinnovato. Complice l’assenza quasi certa di Mandorlini e Berardi, infatti, Tedino sta pensando di avanzare Pasa e di sistemarlo con Buratto al fianco di Pederzoli. In difesa, al posto dell’ex Inter, potrebbe fare così il suo ingresso Ingegneri: il centrale ex Cesena è guarito e pronto a giocarsi la sua prima chance dall’inizio. Intanto sabato a Cuneo il Pordenone sarà diretto da un arbitro “amuleto”, ovvero Zingarelli di Siena, il fischietto della gara di Padova di coppa Italia, partita valsa la prima vittoria stagionale dei neroverdi. Assistenti saranno Mariottini di Arezzo e Kamal Jouness di Torino.

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Tanti evitano questa frase: preferiscono stare cauti. Lui invece la dice subito, con evidente sincerità. «Vorrei chiudere la carriera qui, al Pordenone». Era già uno dei beniamini del pubblico, vista la sua origine e il suo spirito di sacrificio: con questa intenzione Michele De Agostini entra nel cuore dei tifosi. Il terzino sinistro di Tricesimo, classe ’83, è pronto a giurare eterna fedeltà ai neroverdi. Pensa al match di Cuneo («in cui dobbiamo ripartire«) ma al contempo il titolare di Tedino ha in mente di stabilizzarsi in questo club, «in cui si sta bene ed è vicino a casa: è la mia ideale chiusura del cerchio». Alle origini. Sì, perché De Agostini è stato a lungo lontano dal suo Friuli: figlio del grande Gigi, ex terzino della nazionale, della Juventus e dell’Inter, ha giocato 9 anni fuori regione, di cui 8 a Prato in C2 e C1. É arrivato la scorsa estate al Pordenone. «Sinora è stata una grande esperienza – afferma –: ci sono poche società così. E anche dal punto di vista tecnico sto trovando soddisfazioni. Il mister crede in un calcio propositivo, diverso per la categoria: mi piace. Adesso, però, dobbiamo rialzarci dopo le due sconfitte consecutive». Già: sabato c’è il match col Cuneo e il Pordenone deve provare a vincere. «Sarà difficile – premette –: l’avversario sta bene, arriva da 7 vittorie nelle ultime 9 gare. Ma se giochiamo come con Alessandria e Reggiana possiamo fare bene». Fedeltà. Dove può arrivare la squadra non si sa. Il terzino pensa solo a rimanere in categoria: anche perché spera, come detto, di chiudere qui la sua carriera. «Abito a Savorgnano del Torre, ho un’ora di strada ma non mi pesa: qui si sta benissimo – afferma –. Ho da poco fatto 250 presenze tra i “pro”. Mi piacerebbe arrivare a 300 e tagliare il traguardo qui. Da friulano vorrei chiudere in un club della mia regione». Probabile che la società lo ascolti, visto che De Agostini sinora si è fatto apprezzare non solo per il rendimento, ma anche per la serietà con cui si allena e per il modo con cui si approccia coi giovani. Intanto – pensando a stretto raggio – dice che il Pordenone «deve riprendere il ritmo che avevamo: così possiamo dar fastidio a tutti, anche perché a livello tecnico siamo forti. É stata una delle nostre forze sinora, lo deve essere per tutto il resto della stagione». Aperitivo. Intanto stasera si rinnova l’appuntamento con l’aperitivo neroverde. Alle 19 al Weest di via Cesare Battisti, i tifosi potranno incontrare bomber De Cenco, Finocchio, Filippini, Ingegneri e Careri. Toccherà anche a De Agostini, a breve: i tifosi non vedono l’ora di abbracciarlo, dopo aver ascoltato il suo desiderio.

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia e Favarin riabbracciano Marcolini per alzare il muro a centrocampo. A tre anni di distanza dalla vittoria della serie D e dello scudetto dilettanti 2011/12 agli ordini del tecnico toscano torna a vestire l’arancioneroverde il mediano Matteo Marcolini (classe ’85, già ieri in campo al Taliercio anche se la firma arriverà oggi), fino a domenica baluardo dell’Este che il 22 novembre passando al Penzo in rimonta segnò l’avvicendamento in panchina tra Paolo Favaretto e Giancarlo Favarin. Intanto, mentre il terzino sinistro Cantini (’97, due sole presenze in Coppa Italia) è stato rispedito all’AlbinoLeffe, sempre a centrocampo si è appena registrato il debutto in campionato del 19enne Alessandro Cangemi. Per lui una mezzoretta scarsa e una esuberanza preziosa per piazzare in extremis l’1-0 sulla Ripa. «Ho sempre fatto la mezzala ma sono convinto di poterci stare anche con il nuovo 4-2-3-1 – la fiducia Cangemi -. Voglio recuperare il tempo perso, la strada è lunga ma già mi sento rinato e sono pronto a giocarmela». Per un mese e mezzo il giovane palermitano è rimasto ai margini per guai muscolari. «Sembravo non guarire mai del tutto e il mio rammarico cresceva di giorno in giorno vedendo i miei compagni diventare una squadra. Un periodo difficile anche perché lo scorso anno ad Aqui avevo fatto bene, 33 presenze e 5 gol dopo le prime partite a 17 anni con l’Asti». Fino agli Allievi nazionali Cangemi si è formato nel Palermo, salendo poi in Piemonte prima di spostarsi all’inizio di agosto in laguna. «In Coppa Italia avevo giocato mezzora contro la Triestina, a Chioggia invece finalmente da titolare prima con la gioia del gol, poi con la delusione per l’eliminazione ai rigori in una competizione in cui sarebbe stato bello proseguire. Esordire in campionato al Penzo è stato liberatorio, il mister mi ha chiesto di buttarmi dentro per aiutare la squadra a schiodare quello 0-0». Scongiurato il pericolo di scivolare a -5 dal Campodarsego il Venezia fra tre giorni farà visita al Giorgione (senza lo squalificato Calzi e con Ferrante ko alla caviglia) nell’ultima trasferta del 2015. «Essere secondi oggi è uno stimolo per lavorare a testa bassa verso quello che è il nostro unico obiettivo, salire in Lega Pro. No, non ho mai pensato di andare via e in giro non ci sono tante società migliori del Venezia. Il mister poi non guarda in faccia nessuno, miglior garanzia non c’è».

Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Matteo Marcolini torna al Venezia. Il centrocampista, 29 anni, ieri ha ottenuto il nulla-osta dall’Este per potersi allenare con gli arancioneroverdi ed entro oggi sarà perfezionato il trasferimento. Per Marcolini si tratta di un ritorno, visto che al Venezia ha disputato la stagione 2011-2012 chiusa, sotto la guida di Giancarlo Favarin, con la promozione in Seconda divisione e la conquista dello scudetto dilettanti. Al Penzo il centrocampista di Cattolica si era visto lo scorso 22 novembre, per la «fatale» sfida tra Venezia ed Este e alla vigilia aveva dichiarato che quella con il Venezia era stata per lui «la più bella stagione in carriera». Intanto Michael Cantini rientra all’Albinoleffe. Favarin ieri ha dovuto fare a meno di Carbonaro che si è allenato a parte e di Busatto e Ferrante, ai box per acciacchi facilmente risolvibili. In tema di ufficializzazioni, ieri il Mestre ha presentato i due nuovi innesti: sono Giacomo Pettarin, centrocampista del 1988, proveniente dalla Triestina e il terzino destro Matteo Crosato, del 1996, cresciuto nelle giovanili dell’Inter. Intanto è finita 4-3 la sfida di Coppa Italia, che ha visto la Clodiense arrendersi al Delta Rovigo.

Ore 16.50 – (La Nuova Venezia) A volte ritornano. Venti giorni fa da avversario al Penzo, da ieri al Taliercio come new entry del Venezia nel mercato di dicembre. Matteo Marcolini ha iniziato ad allenarsi con il Venezia avendo ottenuto il nulla osta dall’Este. In giornata dovrebbe essere perfezionato il trasferimento tra le due società con il direttore sportivo Giorgio Perinetti attivissimo per puntellare la rosa. Giancarlo Favarin, tecnico arancioneroverde, va dunque sul sicuro per rinforzare il centrocampo affidandosi a un giocatore che si era trovato al Venezia nel gennaio di tre anni fa quando subentrò a David Sassarini, confermandosi una delle pedine fondamentali della squadra che a fine stagione conquistò prima la promozione in 2^ Divisione e poi il titolo italiano dilettanti a Gubbio. Sassarini lo volle al Venezia nell’estate 2011 dopo averlo allenato alla Pianese. In quella staione collezionò 28 presenze con una rete. Marcolini ha poi giocato con Spal, Fermana, Mendola e Virtus Castelfranco prima di approdare all’Este a campionato già iniziato per sostituire un altro ex arancioneroverde, Leonardo Crafa. Ventotto anni di Cattolica, Matteo Marcolini va a irrobustire il reparto di centrocampo. Tra l’altro Marcolini potrebbe entrare nell’unidici titolare fin da subito. Domenica gli arancioneroverdi scenderanno in campo contro il Giorgione, per ottenere tre punti fondamentali per continuare a inseguire la capolista Campodarsego. Ma il turno di squalifica metterà ancora ai box Calzi, aprendo un “buco” in mediana e Marcolini potrebbe andare subito in campo. Anche se al posto di Calzi c’è pure Soligo per occupare uno dei due posti a centrocampo. Altre defezioni per il Venezia. Il tecnico arancioneroverde Favarin infatti sarà quasi sicuramente costretto a sostituire Ferrante sull’out difensivo destro, visto che difficilmente il terzino recupererà dall’infortunio alla caviglia rimediato domenica: il candidato principale è Luciani. Ma se un nuovo giocatore entra in rosa, ce n’è anche uno che la lascia. È il caso del terzino sinistro Michael Cantini che ha fatto ritorno all’Albinoleffe per la fine del prestito. Mercato degli ex: Matteo Nichele ha lasciato la Luparense per accasarsi al Grosseto, il club padovano è anche sulle piste di Tommaso Lelj in uscita dal RapalloBogliasco.

Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.10 – Qui Guizza: provati i calci di punizione.

Ore 15.50 – Qui Guizza: sessione extra di cross e tiri per esterni ed attaccanti.

Ore 15.30 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 15.10 – Qui Guizza: provati schemi anti-Giana Erminio, confermato il 4-4-2 con gli stessi undici schierati nella vittoriosa sfida con l’AlbinoLeffe.

Ore 14.50 – Qui Guizza: lavoro atletico in corso, a parte solo Amirante.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ritmo serrato, così come in campo, anche ai tavoli di riunione. Le trattative per la cessione della società biancorossa continuano senza sosta e, come ribadito più volte in queste settimane, si è arrivati alla stretta finale. Domani un incontro che, molto probabilmente, potrebbe dare l’accelerata decisiva alla trattativa in corso tra Finalfa (che detiene attualmente il 92% delle quote della società) e la Vi.Fin, la società presieduta da Alfredo Pastorelli che già dalla scorsa stagione affianca la proprietà nella gestione del club. Il «nodo» è ancora quello del centro tecnico di Isola Vicentina e le pendenze maturate con la River srl relative ai campi di gioco della struttura. Pare che le parti in gioco non siano lontane da un accordo ma è anche vero che tra domanda e offerta resta un gap da colmare. Si tratta dell’ultimo ostacolo sulla strada della firma per la cessione del club e quindi, se domani verrà trovata la quadra, la tanto attesa fumata bianca arriverà a breve.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Se tre indizi fanno una prova, allora (magari a bassa voce) si può cominciare a parlare di piccola crisi per il Vicenza. Nelle ultime quattro partite (Coppa Italia con il Carpi compresa) sono arrivate tre sconfitte e un solo pareggio. Un malessere strisciante, pur non eclatante, che tuttavia comincia a dare segnali e sintomi precisi. Per ulteriori conferme ecco il verdetto finale di La Spezia: 1-0 targato Ciurria e pochi rimpianti, considerato che al passivo ci sono pure due gol annullati, un palo di Calaiò e tante occasioni fallite che avrebbero potuto rendere il punteggio finale più rotondo per i liguri. Che sarebbe stato difficile portare via punti da La Spezia era evidente sin dal primo momento; che il Vicenza non fosse nel momento migliore dell’anno anche. La speranza era che il grande ex Mimmo Di Carlo non indovinasse tatticamente la partita, che non riuscisse a trovare le mosse adatte a scardinare il bunker di Pasquale Marino. Il quale, con Filip Raicevic nuovamente al centro dell’attacco dopo la squalifica, tenta di impostare una partita accorta in attesa del momento buono per colpire. Ma le difficoltà ad andare in gol si palesano in modo chiaro anche nel corso dei novanta minuti del Picco, in cui il Vicenza arranca e non riesce quasi mai a costruire palle gol nitide. Nel primo tempo si gioca a ritmi compassati, lo Spezia pare avere qualcosa in più e non a caso costruisce le azioni migliori. Dopo appena tre minuti c’è subito un gol annullato: punizione di Brezovec, Terzi si esibisce in una bellissima mezza rovesciata che infila Vigorito, ma Nasca ferma il gioco per fuorigioco o forse per un fallo sullo stesso Vigorito, che nell’occasione rimane a terra. Il Vicenza si vede al 12’, quando Galano trova lo spazio per concludere ma Chichizola interveniene in perfetto stile hockey e disinnesca il pericolo. Con il passare dei minuti lo Spezia prende possesso del centrocampo e al 14’ è Sampirisi a salvare sulla linea un tap-in a colpo sicuro di Calaiò. Non è tutto, perché Vigorito al 31’ stoppa ancora Calaiò con un volo plastico che evita l’1-0. Nel finale succede di tutto: prima Chichizola rischia di combinare un pasticcio facendosi sfuggire il pallone e riuscendo poi a recuperare la posizione su Raicevic. Poi, in pieno recupero, è Ciurria al 49’ a indovinare un tiro a giro meraviglioso che non lascia scampo a Vigorito. A inizio ripresa ti aspetti la reazione del Vicenza e invece nel primo quarto d’ora c’è solo lo Spezia. Nessuna occasione clamorosa ma tre rintocchi sotto porta, l’ultimo dei quali al 12’ con Calaiò, che fallisce il bersaglio di poco. Lentamente il Vicenza esce dal guscio e al 25’ Gatto indovina il corridoio giusto riuscendo a saltare anche Valentini e tentando il lob su Chichizola, che però non si lascia sorprendere e mette in angolo. Lo Spezia si difende con ordine e riparte spesso con buona velocità, E le migliori occasioni sul taccuino continuano ad essere quelle liguri. Come per esempio la splendida rovesciata di Calaiò, che al 34’ colpisce in pieno il palo con un gesto atletico fantastico. O come il gol annullato a Nenè al 41’ su cross di Ciurria. Anche in questo caso l’arbitro Nasca non convalida su segnalazione dell’assistente di linea per un offside. L’assalto finale del Vicenza è generoso, a dire il vero, ma confuso. E l’1-0 dello Spezia resiste, per la gioia dell’ex Di Carlo.

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Un “colpo” per il Venezia e una dura botta per l’Este. La società lagunare, diretta inseguitrice del Campodarsego in Serie D, ha messo a segno il colpo Matteo Marcolini, 30 anni, titolare inamovibile del centrocampo di mister Andrea Pagan. Ironia della sorte, il direttore sportivo del Venezia Giorgio Perinetti ha attinto proprio dall’unica squadra che è riuscita a battere la corazzata arancioneroverde in questo primo scorcio di campionato (l’1-2 del “Penzo”, tra l’altro era costato la panchina a Paolo Faveretto, sostituito da Giancarlo Favarin), prendendosi uno dei giocatori più esperti e rappresentativi della rosa giallorossa. Per Marcolini, tra l’altro, è un ritorno al Venezia: nella stagione 2011/12 aveva infatti racimolato 30 presenze (e 1 gol) sempre in Serie D. L’allenatore, manco a dirlo, era proprio Favarin. La dirigenza giallorossa è già alla ricerca del sostituto: si è parlato del ritorno di Tommaso Lelj, ma la “diga” del RapalloBogliasco è nel mirino della Luparense. Più calda, invece, è la pista che porta a Nicola Segato, in uscita dall’’Abano.

Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Derby-day, atto secondo. Dopo il pari del Mercante in campionato, stasera si replica Bassano-Cittadella in Coppa Italia, con in palio i Quarti di finale della competizione. Si gioca in orario serale e c’è da scommettere su un ampio turnover da parte di Stefano Sottili e Roberto Venturato, che guardano già alla domenica di campionato in arrivo. «La Coppa Italia conta — precisa l’allenatore giallorosso — e ci teniamo a fare bene. Il match sarà trasmesso in diretta tv su Raisport, è un derby ed affrontiamo la prima in classifica. È una partita secca e daremo il massimo per passare il turno. È anche una grande occasione per far vedere le nostre qualità con una prestazione importante fatta di entusiasmo e corsa. Il Cittadella dispone di una rosa importante, basti pensare che probabilmente giocheranno Sgrigna e Coralli che hanno in carriera molte presenze in serie B». Ko Germinale, che ne avrà per diversi mesi per uno sfortunato incidente al ginocchio. Sottili chiama all’appello tutti i componenti della rosa, che a breve beneficierà del ritorno di Tommy Maistrello: «C’è la necessità — carica l’allenatore toscano — che tutti i ragazzi diano il massimo delle proprie potenzialità nelle tre partite restanti da qui a Natale, questo è un periodo cruciale nel quale potrebbe venir delineato ciò che sarà il girone di ritorno». Capitolo formazione: previsto un ampio turnover, con il ricorso a diverse riserve che saranno in campo dal primo minuto. In porta toccherà a Costa, davanti ci sarà Fabbro con Pietribiasi pronto a subentrare in caso di necessità.

Ore 12.20 – (Gazzettino) L’obiettivo principale del Cittadella resta il campionato, con l’ambizione di tornare in serie B dopo un anno di “purgatorio” in Lega Pro, ma Roberto Venturato non vuole sentire dire che la sua squadra snobberà l’impegno di stasera valido per gli ottavi di Coppa Italia (in caso di parità, supplementari e all’occorrenza rigori). Anzi, la rosa dei suoi giocatori è assolutamente attrezzata per sostenere entrambe le competizioni. «Ci sarà spazio per coloro che finora hanno trovato meno spazio – sottolinea il tecnico – ma non per questo l’importanza della gara con il Bassano è da sottovalutare. Non mi passa neanche per la testa di considerarla come tale. L’ho sempre detto: abbiamo una rosa da 23 giocatori, compresi Xamin e Donazzan attualmente indisponibili, considero tutti sullo stesso piano, importanti e determinanti in egual misura. Cerco di fare giocare sempre chi può essere nella migliore condizione o possa rendere al meglio in una determinata partita». Fatta la doverosa premessa, Venturato spiega: «La partita con il Bassano è una gara ufficiale, di Coppa Italia, da affrontare con grande serietà e impegno, con l’obiettivo di vincere e passare il turno. Tra l’altro avremo tutti i riflettori addosso, con la diretta tv (Raisport 1, ndr), quindi auspico una grande prova. Ci tengo, l’ho detto ai ragazzi». Spazio comunque ai giocatori meno impiegati finora. «Non stiamo parlando di amichevoli, bensì di gare con i tre punti in palio, quindi chiedo a tutti il massimo impegno. Da questa sfida, poi, posso trarre utili indicazioni in ottica campionato». Il Cittadella continuerà con il centrocampo a rombo. «Abbiamo i giocatori adatti per proseguire così, con diverse interpretazioni a seconda di chi scende in campo. Jallow, ad esempio, ha caratteristiche diverse rispetto a Bizzotto, Coralli altre ancora, quindi possiamo variare anche a partita in corso, rendendo lo schema tattico imprevedibile. Giocatori come Minesso, Schenetti, lo stesso Jallow possono pure darci una maggiore ampiezza, sfruttando al meglio le fasce». Sul Bassano: «Mi aspetto una squadra che giochi la propria gara, puntando al passaggio del turno come sarà per noi. La formazione vicentina anche negli anni scorsi ha sempre fatto bella figura in tutte le manifestazioni». Come detto, il tecnico farà un ampio turnover, a partire dal portiere che sarà Vaccarecci. A riposo Chiaretti, Iori, Litteri, Benedetti e Pascali, mentre Lora è squalificato. Si possono acquistare i biglietti per la gara con il Bassano stamattina e oggi pomeriggio alla sede del Cittadella. I botteghini dello stadio apriranno dalle 18.30, spazio ai tifosi solo in tribuna ovest. QUI BASSANO. Così l’allenatore Stefano Sottili alla vigilia della sfida: «Quella di Venturato è una rosa di altissimo livello, c’è un organico con ampia scelta, quindi temo la qualità del Cittadella. In genere in Coppa gioca chi viene utilizzato di meno, noi metteremo in campo tutto il nostro potenziale per provare a passare il turno».

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Non è il campionato, d’accordo, ma non è nemmeno una scocciatura. Un’opportunità, piuttosto. La Coppa Italia di Lega Pro, giunta agli ottavi di finale, si presenta in questa veste per il Cittadella, chiamato stasera alle 20.30 (diretta tv su Rai Sport 1) a ricevere allo stadio Tombolato i “cugini” del Bassano, con i botteghini che apriranno due ore prima. «Scenderà in campo chi ha giocato meno sinora, ma questo non significa che non consideriamo questa partita, anzi. È una gara ufficiale, e la disputiamo davanti alle telecamere della televisione nazionale: va affrontata con serietà e impegno, ma, lo ripeto, io ho 23 titolari, non 11», sottolinea Roberto Venturato alla vigilia del match, che sarà ad eliminazione diretta, con supplementari ed eventuali rigori in caso di parità dopo i tempi regolamentari. Di sicuro non cambierà il modulo: si prosegue con il trequartista, che sarà Sgrigna, visto che Chiaretti, al pari di Benedetti, Iori, Litteri, Pascali e Donazzan (l’unico infortunato), non è stato convocato, mentre Lora sconta la giornata di squalifica rimediata dopo l’espulsione con il Sudtirol. Tra i 18 selezionati anche tre Berretti: Caccin, Varnier e Fasolo. «Sgrigna? Per me può rendere al meglio in quella posizione, abbiamo lavorato in tal senso in questi giorni. Continuo con il modulo utilizzato sin qui perché sono convinto che abbiamo gli elementi in grado di interpretarlo in più versioni, offrendo variabili e imprevedibilità: se gioca Coralli, di sicuro cambia il modo di stare in campo rispetto a quando tocca a Bizzotto o a Jallow». Anche Sottili, allenatore del Bassano, ricorrerà ampiamente al turnover schierando un undici diverso da quello che, in campionato, ha messo in difficoltà i granata, bloccandoli sull’1-1. Ai rivali Venturato riserva soltanto elogi: «Il Bassano ci ha insegnato molto in questi anni. L’ho visto vincere il campionato di C/2 senza mollare mai nulla. Con una rosa non troppo ampia ha disputato una stagione eccezionale e ha proseguito anche nelle annate successive a giocare seguendo una certa impostazione tattica, conservata anche con il nuovo allenatore». Le probabili formazioni. CITTADELLA (4-3-1-2): Vaccarecci; Cappelletti, Scaglia, De Leidi, Amato; Caccin, Bobb, Paolucci; Sgrigna; Minesso, Coralli. A disposizione: Alfonso, Salvi, Varnier, Schenetti, Jallow, Bizzotto, Fasolo. All. Venturato. BASSANO (4-2-3-1): Costa; Bortot, Barison, Bizzotto, Semenzato; Cenetti, Candido; Voltan, Misuraca, Fella; Fabbro. A disposizione: Rossi, Toninelli, Dal Monte, Davì, Falzerano, Iocolano, Gargiulo, Proietti, Pietribiasi. All. Sottili. Arbitro: Dionisi di L’Aquila.

Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) Concetto semplice ma chiaro: il campionato rimane in primo piano ma la Coppa Italia non va snobbata. «Giocherà chi ha avuto meno spazio finora ma parliamo di una competizione ufficiale e come tale va onorata nella maniera migliore». Parola di Roberto Venturato, che presenta così l’intermezzo settimanale di stasera al Tombolato (ore 20,30) che metterà di fronte Cittadella e Bassano. «Il Bassano — evidenzia l’allenatore granata — è una squadra che ammiro moltissimo e che mi ha insegnato tanto. L’ho seguita anche negli anni passati, quando ad esempio ha vinto il campionato che permetteva di guadagnarsi la Lega Pro unica. Con una rosa non troppo ampia ha fatto una stagione eccezionale». Un pensiero pure su Sgrigna, che oggi sarà titolare: «Per me può rendere al meglio nella posizione di trequartista e quindi abbiamo lavorato in tal senso proprio in questi giorni».

Ore 11.10 – (Gazzettino) E comunque sabato scorso ha preso le misure, con l’assist a Petrilli per il tris a suggellare un buon secondo tempo personale. «Come i compagni, all’inizio ho fatto fatica a trovare gli spazi da attaccare e il gol del vantaggio ci ha così agevolato». Questo il suo pensiero sulla squadra: «Penso che si debba ancora trovare una dimensione, ma il gruppo è buono e deve proseguire il proprio lavoro per amalgamarsi al meglio. Nel girone ci sono formazioni avvantaggiate perché giocano da più tempo con lo stesso gruppo. Se fosse così, però, si tratterebbe di un aspetto positivo perché significa che abbiamo ampi margini di miglioramento». E sarà necessario crescere sin da sabato sul campo della Giana Erminio. «Avversario bravo e organizzato. Una gara da preparare al meglio senza tralasciare alcun particolare».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Ilari si riferisce al successo per 3-0 di sabato scorso con l’Albinoleffe in cui è stato schierato esterno destro nel 4-4-2: «Rispetto al 4-2-3-1, i miei compiti non cambiano molto. Forse ora mi capita più volte di dovere fare la diagonale dietro, ma sia Pillon che Parlato vogliono da noi attaccanti una mano in fase difensiva». Inevitabile tornare sul cambio in panchina. «Pillon si è presentato in punta di piedi, senza inventarsi nulla, sapendo che il distacco con il precedente tecnico è stato sofferto per tutti e io stesso ci sono rimasto male dato che insieme avevamo vissuto momenti fantastici». Tornando sul personale cosa si aspetta dalla sua stagione? «Continuità di gioco e soprattutto di prestazione per raggiungere standard adeguati e aiutare la squadra. Tutto quello che verrà in più, lo prenderò volentieri». Come ad esempio il gol, dato che in gare ufficiali non segna dal 2 aprile quando a Chioggia realizzò una spettacolare rete, con “veronica” a superare due avversari e palla all’incrocio. «Ho lasciato un bel ricordo, ma devo ammettere che il gol mi manca perché è sempre la massima soddisfazione personale e di squadra. Questa volta, dunque, mi andrebbe bene pure un pallone che mi sbatte addosso ed entra in porta».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «In avanti ho avuto la fortuna di giocare, anche per parecchio tempo, con tutti i possibili moduli e ogni allenatore dei tanti che mi hanno guidato ha aggiunto qualcosa al mio personale bagaglio tecnico». Che sia il 4-3-3, il 4-2-3-1, schieramento con cui l’anno scorso il Padova ha dominato in serie D, o il più recente 4-4-2, per Marco Ilari poco cambia, anche se finora in campo non si è ancora visto il giocatore che per buona parte della passata stagione ha entusiasmato il popolo biancoscudato. Per lui finora cinque gettoni di presenza di cui quattro nell’undici di partenza. «All’inizio – ricorda l’esterno romano – ho accusato un problema fisico (contusione e versamento alla gamba, ndr) che mi ha un po’ rallentato, poi ho fatto fatica a trovare spazio perché la squadra era partita bene». E così ha rivisto il campo in partite come quella con Sudtirol o il Cittadella in cui le cose non hanno girato al meglio. «A livello di risultati il bilancio delle mie presenze non è positivo, ma l’ultima volta per fortuna è andata bene».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Quasi due ore di intenso lavoro ieri pomeriggio per la squadra, con un lungo riscaldamento atletico, la prima parte dedicata a esercitazioni tattiche e poi la partitella in famiglia. Tutti disponibili i giocatori, con il solo Amirante che ha lavorato a parte. Anche oggi seduta pomeridiana, domani alle 10 la rifinitura. QUI TIFOSI. I biglietti per il settore ospiti (tribuna Est) dello stadio “Città di Gorgonzola” sono disponibili fino alle 19 di domani al prezzo di 10 euro più diritti nei seguenti punti del circuito Best Union: Ruzante Viaggi, via Santa Sofia 88 Padova; Cartoleria Punto e virgola, via Mincana 9 Due Carrare; B&B Shop, via Borgo Vicenza 153 Cittadella; tabaccheria Peruzzo, via Vittorio Veneto 10 Curtarolo; Azzurra Viaggi, via Roma 2/4 Piombino Dese; Cartoedicola Al Centro, via Firenze 67 Taggì di Sotto. Sabato ai botteghini dello stadio i tagliandi costeranno 14 euro. Chi è munito di Tessera del Tifoso potrà acquistare altri due biglietti per persone non tesserate. Praticamente esaurito il pullman allestito dalla tribuna Fattori (ritrovo alle 12.30 al parcheggio sud dell’Euganeo), mentre quello dell’Aicb, per il quale era arrivata una trentina di adesioni, è stato cancellato.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) «La Giana è una buonissima squadra, ma noi dobbiamo confermarci: se non faremo una prestazione di altissimo livello, sarà tutto vano quanto fatto con l’Albinoleffe. Sarà importante cercare di centrare i tre punti in trasferta che ancora ci mancano». Sperando che magari anche Ilari possa arrivare alla prima rete stagionale: in una squadra con ben 8 attaccanti in rosa, sono andati in gol solo in quattro, tra i quali il difensore Fabiano. «Sabato scorso potevo cercare la porta, è vero, ma ho preferito passare la palla a Petrilli ed è stato un bene, perché con quel gol abbiamo messo in ghiaccio il risultato e chiuso definitivamente la partita. Il gol mi manca un po’, e spero arrivi il prima possibile». Oggi alle 14.30 penultimo allenamento in vista del match di Gorgonzola: domani alle 10 la rifinitura, sabato mattina la partenza per la Lombardia.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Nonostante questi primi giorni abbiano già dimostrato l’intenzione di Pillon di intensificare le sedute di allenamento, la squadra ha apprezzato il modo con il quale il nuovo tecnico è subentrato alla precedente gestione: «Per adesso gli va dato il merito di essere entrato in punta di piedi, dandoci quelle poche nozioni utili ma lasciandoci liberi dal punto di vista psicologico. Avevo già vissuto alcuni subentri nei quali il nuovo allenatore aveva cercato di stravolgere il lavoro fatto prima: qui non sta succedendo, Pillon è stato bravo a non farlo e a darci solo un po’ di sicurezza in più». Problemi da risolvere. La sfida in casa della Giana Erminio in programma sabato assume quindi un duplice significato: il Padova deve confermare i progressi mostrati contro i bergamaschi, cercando quella vittoria esterna che in questo campionato sinora è sempre sfuggita.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Quindi la palla, è proprio il caso di dirlo, è passata a mister Pillon: altra mezz’ora di tattica, improntata sul classico 4-4-2, quindi partitella finale di quasi un’ora. Nuova vita. E tra i primi a beneficiare del ribaltone in panchina è stato Marco Ilari, che dopo un avvio di stagione difficile, complice l’infortunio iniziale e le successive scelte di Parlato che, il più delle volte, gli aveva preferito Bearzotti o lo aveva utilizzato come interno di centrocampo, ha incontrato sin da subito la fiducia del nuovo mister. Contro l’Albinoleffe l’esterno romano è tornato nel suo ruolo naturale, quello sulla corsia di destra. E, nonostante l’iniziale assestamento, è riuscito a farsi trovare pronto. «La prima cosa che è cambiata è stata che finalmente sono stato in campo ed è arrivato un bel risultato», scherza Ilari, che nelle quattro precedenti apparizioni, contro Sudtirol, Cittadella, Renate e Cuneo, non aveva di certo potuto sorridere. «Finora ho giocato nel 4-2-3-1 con mister Parlato, e con il 4-4-2 di Pillon devo ammettere che per me non cambia molto: i compiti che mi sono assegnati, in entrambi i sistemi di gioco, bene o male sono gli stessi. Il super lavoro in difesa, la necessità di darsi una mano anche in fase di non possesso, non sono una novità per me».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Allenatore nuovo, vita nuova. La prima settimana di lavoro “vero” di Giuseppe Pillon, che nella precedente aveva avuto a disposizione due soli allenamenti per conoscere la squadra, è entrata nel vivo. Il tecnico trevigiano ha introdotto il nuovo programma di lavoro, apportando dei sostanziali cambiamenti rispetto alla gestione di Carmine Parlato. Se sia tutto giusto o sbagliato, saranno solo il tempo e i risultati a dirlo. Di certo, per ora, si notano le prime differenze. Pieno regime. Ed è bastato seguire le sedute degli ultimi due giorni per capire come sia davvero cambiata l’aria, ai campi della Guizza. Martedì, nonostante il giorno festivo, il Padova ha sostenuto un durissimo doppio allenamento: un’ora e mezza al mattino, e altrettante al pomeriggio, alternando parte atletica alla tattica. Ieri pomeriggio, invece, la squadra è rimasta in campo per quasi due ore: allenamenti ben più lunghi di quelli che Parlato faceva sostenere nell’ultimo anno e mezzo. La prima mezz’ora di seduta è stata diretta dal solo preparatore Giacomo Tafuro e dedicata interamente al riscaldamento e al lavoro a secco: esercizi aerobici, movimenti, scatti e allunghi.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Si affilano le armi in casa Giana Erminio in vista dell’arrivo del Padova. Cesare Albè, il tecnico soprannominato il “Ferguson di Gorgonzola” dal momento che siede sulla panchina della Giana ormai da 20 anni, nei quali ha portato la sua squadra dalla Promozione alla Lega Pro, anche contro i biancoscudati dovrà fare a meno di uno degli elementi di maggior spessore: Andrea Gasbarroni. L’attaccante, ex Parma, Genoa, Samp e Torino, ha riportato infatti una piccola lesione al bicipite femorale della coscia, ed è indisponibile per la sfida di sabato. Qualche speranza di recupero in più, invece, ce l’ha il centrocampista Matteo Marotta, dato in miglioramento. In avanti, in ogni caso, a guidare la formazione milanese sarà quel Salvatore Bruno che in passato più volte, senza mai arrivare alla concretizzazione, era stato vicino al Padova: nonostante gli oltre 150 gol in carriera tra i professionisti, l’attaccante napoletano non è mai riuscito a segnare ai biancoscudati.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È saltata anche la panchina del Lumezzane: via Giancarlo D’Astoli, esonerato nella serata di martedì dopo quattro sconfitte di fila, la società bresciana ha comunicato ieri di aver affidato la guida tecnica della prima squadra a Paolo Nicolato. L’allenatore in seconda sarà Mirco Gasparetto, mentre il ruolo di preparatore atletico è stato affidato al prof. Massimo Bucci. Nicolato, che ritorna a Lumezzane dopo aver allenato i rossoblù sino al giugno scorso, verrà presentato oggi pomeriggio, alle ore 17.30, nella sala-stampa dello stadio “Saleri”. Deve provare a salvare la squadra, quart’ultima a quota 13, senza passare per i playout. Intanto, il Renate ha deciso di prendere ancora qualche giorno di riflessione per scegliere il prossimo mister. Contro il Bassano, domenica, in panchina siederà ancora Gioacchino Adamo. Il sostituto di Simone Boldini è da individuare sempre tra i nomi di Massimo Costantino, Giovanni Colella e Maurizio Braghin, a cui si aggiungono Aldo Monza e Marcello Montanari.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Uno score, il suo, che ha ingolosito diversi club e al momento le chance del Padova di superare la concorrenza sono ridotte. Catania e Spal offrono contratti più lunghi, potendo contare su uno svincolo a parametro zero e cifre d’ingaggio percepite abbordabili, il Padova per ora si è fermato immediatamente dietro, senza contare che Lanciano, Pro Vercelli ed Avellino hanno ottime carte in mano. Insomma: Infantino è al primo posto nella lista dei desideri di gennaio, ma De Poli sta muovendosi anche in altre direzioni (Cristofari e Gambino sono soltanto due dei nomi sondati) per non farsi trovare impreparato. Per la difesa oltre a Pellicanò (Belluno), che piace per la sua duttilità e la capacità di giocare anche da centrale e a Tentardini, piace anche Salviato, ora fuori lista a Bari. E che è pure padovano.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il Padova proverà a bruciare la concorrenza per assicurarselo a gennaio, ma al momento sembra in svantaggio. Le pretendenti, del resto, non mancano: Lanciano, Pro Vercelli e Avellino in serie B, Catania e Spal in Lega Pro. Per un motivo o per l’altro il direttore sportivo Fabrizio De Poli, se vorrà assicurarselo, dovrà compiere un piccolo miracolo. Per svariate ragioni: a 29 anni Infantino vuole la serie B e, o compie il salto adesso, oppure difficilmente lo farà nei prossimi anni. Per questo il suo entourage sta forzando la mano per farlo salire di categoria, sfruttando i numeri impressionanti dell’ultimo anno solare. Un 2015 eccezionale, quello di Infantino, che ha messo insieme 12 gol in undici partite nella passata stagione da gennaio a giugno a Ischia e che quest’anno, superato un lieve infortunio, ha segnato 8 reti (l’ultima delle quali a Macerata) nelle nove partite disputate.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Obiettivo già inquadrato nel mirino: Saveriano Infantino, 29 anni, attaccante attualmente in forza alla Carrarese. Varco in cui infilarsi: l’eventuale messa in mora da parte dei giocatori del club che fino a qualche mese fa era guidato da Gianluigi Buffon e per il quale è stata chiesta la liquidazione da parte del Tribunale di Carrara. Conseguenze: possibile, anzi probabile svincolo da formalizzarsi attorno alla prima decade di gennaio, tempo tecnico necessario perché le procedure burocratiche compiano il proprio corso. La curiosità: dopo il termine del mercato estivo e in conseguenza della retrocessione per illecito sportivo della Torres, il Cittadella aveva effettuato un deciso sondaggio con l’agente del giocatore. Che però aveva dato parola alla Carrarese e che non ha voluto fare marcia indietro.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 29, Alessandria 27, Bassano e FeralpiSalò 24, Pavia e SudTirol 23, Cremonese e Cuneo 22, Reggiana 21, Pordenone 19, Giana Erminio, Padova e Pro Piacenza 18, Lumezzane e Mantova 13, AlbinoLeffe 11, Renate 9, Pro Patria 3.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la quattordicesima giornata (5-6-7 dicembre): Lumezzane-Bassano 2-3 (Pietribiasi (Ba) al 33′ pt, Falzerano (Ba) al 10′ st, Nossa (Lu) al 16′ st, Mancosu (Lu) al 26′ st, Proietti (Ba) al 33′ st), Padova-AlbinoLeffe 3-0 (Neto Pereira (Pd) al 42′ pt, Petrilli (Pd) al 13′ st e al 27′ st), Pordenone-Cittadella 1-3 (Berardi (Pn) al 12′ pt, Litteri (Ci) al 20′ pt, Bizzotto (Ci) al 34′ pt, Chiaretti (Ci) al 3′ st), SudTirol-Pro Patria 2-1 (Gliozzi (St) su rigore al 34′ pt, Marra (Pp) al 16′ st, Bassoli (St) al 44′ st), Cremonese-Giana Erminio 1-1 (Pinto (Ge) al 21′ st, Brighenti (Cr) al 45′ st), FeralpiSalò-Cuneo 0-1 (Corradi (Cn) al 29’st), Reggiana-Pavia 0-0, Renate-Pro Piacenza 0-2 (Barba (Pp) al 11′ st, Sall (Pp) al 18′ st). Mantova-Alessandria 0-4 (Mezavilla (Al) al 9′ pt, Branca (Al) al 24′ pt, Marconi (Al) al 25′ st, Fischnaller (Al) al 39′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 9 dicembre: qusi due ore di allenamento intenso per Cunico e compagni, partitella in famiglia col 4-4-2




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com