Quando cambia l’allenatore non cambiano solo le gerarchie. La prima cosa a cambiare è prima di tutto l’allenamento: Bepi Pillon ha deciso di portare a Padova il suo storico preparatore atletico, Giacomo Tafuro, napoletano cinquantunenne. I due hanno lavorato insieme ad Ascoli, a Treviso e al Chievo: il nuovo prof biancoscudato sa esattamente ciò di cui ha bisogno il tecnico trevigiano. Ma la particolarità unica del nuovo preparatore è lo strumento che, sin da questi primi giorni, il Padova potrà sfruttare per migliorare le prestazioni atletiche dei suoi giocatori. Si chiama “Training Analysis Tafuro”, ed è un supporto ideato nel 2007 ed utilizzato prima dalle squadre nelle quali Tafuro ha lavorato, poi dal 2012 venduto anche alle società che ne facessero richiesta, e il Catania di Simeone e Montella è stato tra le prime a misurarne i benefici. Si apre quindi l’era del Padova 2.0, con allenamenti hi-tech e una nuova metodologia.
«Il “Training Analysis” va oltre la misurazione classica delle prestazioni, fatta attraverso strumenti come il gps», spiega Giacomo Tafuro. «Mette insieme tutti i dati raccolti dagli strumenti e in pochi secondi elabora un’analisi funzionale dell’allenamento, misurando l’impatto fisiologico prodotto da diversi tipi di allenamento, e definendo quale effetto può produrre su ogni singolo calciatore. Lo useremo anche qui a Padova: è un sistema che permette di gestire in modo individuale tutte le informazioni e verificare giorno per giorno se l’allenamento è stato utile o meno a quel particolare giocatore, se porta dei vantaggi fisici o meccanici». Un aiuto notevole nella complessità di gestione delle informazioni che il fisico di ogni singolo atleta porta sul tavolo del preparatore. «Ci sono tre tipi di allenamenti da considerare: quelli di gruppo, quelli individuali in un contesto di gruppo, quindi le sedute personali. Per ognuno di questi, il fisico di ogni atleta risponde in modo diverso, con personali particolarità che vanno tutelate. La piattaforma non è altro che un contenitore di tutti i parametri medici, fisiologici, atletici, attraverso i quali il sistema è in grado di sviluppare con criteri matematici analisi dettagliate dell’atleta in pochi secondi, che manualmente richiederebbero invece ore di lavoro».
Partendo da questi dati comincerà la preparazione fisica della squadra di Pillon. «Con lui ho lavorato quasi una decina di anni, dal 2002 in poi. Ho studiato i suoi metodi di allenamento, misurandone ogni esercitazione, e il mio lavoro è quindi preparare la squadra al suo modello di gioco. Quello di Pillon è un calcio che richiede grande dinamismo, ma per arrivarci abbiamo deciso di andare per gradi. Abbiamo trovato una squadra ben preparata, chi c’era prima di noi ha fatto un buon lavoro, quindi non dobbiamo cancellare tutto quello che è stato fatto fino ad oggi: ci siamo dati un paio di settimane nelle quali si lavorerà più sulla squadra in generale, quindi dalla sosta natalizia cominceremo a fare i primi lavori mirati e tra sette-otto settimane dovremmo arrivare a regime».
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Foto: Mattino di Padova)