Live 24! Giana Erminio-Padova, -3: si perfeziona il 4-4-2 in vista della sfida a Bruno e compagni

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Ore 20.50 – (Il Piccolo) Nelle ultime due partite dell’Unione Triestina 2012, è stato di gran lunga il migliore in campo, ma ieri era già a difendere i colori di un’altra squadra, il Cjarlins Muzane: la partenza di Gianluca Migliorini è probabilmente solo la prima conseguenza dell’incertissima situazione societaria che dovrebbe trovare una svolta oggi in tribunale, anche se in questo caso, a sentire il centrocampista, si è trattato anche di una scelta di vita. Infatti per il suo valore Migliorini poteva avere ben altre ambizioni, ma ora scende addirittura di categoria, in Eccellenza: «Naturalmente la situazione in casa Triestina c’entra – spiega il giocatore – e in un altro contesto avrei tenuto duro magari fino a fine campionato, ma se vado con il Cjarlins è soprattutto per una scelta di vita: in realtà ho avuto parecchie offerte, ma se scelgo così è perché sto studiando e contemporaneamente dando una mano anche a mio padre in azienda. Voglio dedicare più tempo a queste cose, lascio la categoria a malincuore ma oltre al calcio sono importanti anche altre cose nella vita. A dire il vero andar via non è stato facile, la Triestina ha provato a tenermi e a convincermi, però alla fine mi sono venuti incontro e hanno capito la mia decisione, che ripeto, è soprattutto una scelta di vita». Fra l’altro a Monfalcone, oltre a sfoderare un’altra prestazione maiuscola dopo quella eccezionale contro il Dro, Migliorini è stato addirittura capitano: «È stata una bella soddisfazione, sapevano che era la mia ultima partita e mi hanno detto che mi facevano un regalo: peccato solo aver chiuso così, potevamo vincerla, ma gli episodi ci hanno girato contro. Quanto al mio stato di forma, fisicamente non mi sento ancora al supertop. Comunque, quando si vivono situazioni difficili, escono un po’ il carattere e la personalità di un giocatore: io sono così, una volta in campo riesco a tirar via tutto, anche le problematiche esterne che pur c’erano, e dare il massimo». Di certo, quando quest’estate era arrivato a Trieste, il centrocampista sperava in un’esperienza un po’ diversa, ma non rinnega nessuna scelta: «Sicuramente si era partiti con altri presupposti, ma devo dire che nonostante tutte le difficoltà io sono stato bene, con i miei compagni mi sono trovato benissimo. Certo in un contesto diverso, magari anche con più pubblico, si poteva ambire a obiettivi diversi, comunque sono contento di questa esperienza e penso anche di aver lasciato un buon ricordo. Poi chissà che non capiti di ritrovarsi, nel calcio non si sa mai».

Ore 20.20 – (La Provincia Pavese) Alla gara contro il Lumezzane assisterà anche la proprietà cinese, attesa proprio per sabato pomeriggio. Sarà pure l’occasione per fare il punto della situazione su società, obiettivi, mercato, anche se il presidente Zhu in questo periodo di assenza si è mantenuto in contatto col club. Pare anzi che abbia parlato con tecnico e squadra, in collegamento via internet, addirittura nell’intervallo di alcune gare. L’arrivo di Zhu e Wang coinciderà anche con la firma sui contratti che legheranno al Pavia Antonino Imborgia ed Eugenio Caligiuri. Il primo consulente di mercato, il secondo collaboratore di Imborgia con il ruolo di team manager. L’accordo con i due è pronto già da tempo e si aspetta appunto solo di metterlo nero su bianco. Con Imborgia e Caligiuri molte cose potrebbero cambiare, nella rosa e nello spogliatoio. Intanto ci sono già dei giocatori finiti fuori rosa e dunque nella lista dei partenti. Il caso più eclatante è quello di Giovanni La Camera, uno degli acquisti più importanti del mercato estivo, non convocato per la gara con la Reggiana. A oggi, però, la società non ha ancora reso noti i motivi che hanno portato a questa decisione. Fuori anche Denny Cardin (che nelle intenzioni del club dovrebbe essere ceduto alla Pro Patria, ma avrebbe rifiutato) e Alessandro Angelotti. Secondo indiscrezioni ci sarebbero altri calciatori che rischiano di finire nella «lista nera», forse per indurli ad accettare un trasferimento. Tra questi Stefano Del Sante, per il quale ci sarebbero già alcuni club del sud interessati.

Ore 20.00 – (La Provincia Pavese) Prima il Lumezzane in casa, poi la trasferta di Pordenone. Due gare, quelle che mancano alla fine dell’anno, che daranno al Pavia le indicazioni di lavoro per quello che poi accadrà a gennaio. Gli azzurri da oltre un mese a questa parte hanno frenato, uscendo dalla zona play off. E allora la prossima partita, quella appunto con il Lumezzane di sabato (anticipata alle 17.30) diventa parecchio delicata. Ecco perché la società ha pensato di chiamare a sostegno della squadra i tifosi con un’iniziativa promozionale: il biglietto in tutti i settori dello stadio costerà solo 5 euro, sia in prevendita che al botteghino. I tagliandi sono in vendita da oggi alle 9.30 e potranno essere acquistati nei punti del circuito Vivaticket-Best Union (a Pavia il bar Lanterna di via San Giovannino 23/25, il bar Scala di via Scala 10/a, e lo Shop Up dell’Università in corso Carlo Alberto 5; a Vigevano la tabaccheria Pupi e Pupe di corso Genova 83 e l’ufficio soci dell’Ipercoop di viale Industria 225). Il botteghino del Fortunati, invece, resterà aperto soltanto sabato dalle 14,30 alle 18,15, ma come sempre per evitare il rischio code si consiglia di acquistare i biglietti in prevendita. Finora le presenze allo stadio sono state inferiori alle attese e con questa iniziativa si prova a riavvicinare alla squadra quella parte di tifoseria che si è dimostrata più fredda. Dopo il pareggio interno con il Mantova e quello senza reti di Reggio Emilia, con una prestazione deludente nella ripresa, serve anche il supporto dei tifosi per uscire da una situazione di stallo. Di fronte ci sarà una formazione che era partita benino (4 vittorie e 4 sconfitte nelle prime 8 giornate, capace di battere Alessandria e Pordenone) ma che nelle poi ha infilato una brutta serie negativa fatta di cinque sconfitte nelle ultime sei gare: l’unico punto paradossalmente il Lumezzane l’ha conquistato contro la capolista Cittadella. I bresciani sono scivolati in zona playout e con la sconfitta 2-3 col Bassano hanno accumulato già cinque punti di ritardo sulle sestultime (Giana Erminio, Padova e Pro Piacenza): una sconfitta che è costata il posto all’allenatore Giancarlo D’Astoli, esonerato proprio ieri. Il Pavia, da parte sua, non può permettersi di mancare quella vittoria che manca ormai dal 31 ottobre, quando gli azzurri sconfissero in casa 2-0 il Padova.

Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) Per chi in questo periodo fosse entrato al Mirabello, non può non aver notato lo stato a dir poco pessimo del suo campo. Dalle tribune si vedono ancora i segni del palco dei concerti che si sono tenuti in estate. Abbiamo parlato di questi problemi con Milena Bertolini, presidente della Fondazione dello Sport, che gestisce gli impianti del comune di Reggio Emilia. Presidente, il campo è in condizioni davvero cattive. Come mai? «Il fondo del campo non sopporta molte ore di calcio. E’ da sempre così». Una situazione che danneggia soprattutto la Reggiana femminile, più che i bambini dell’Accademia del calcio… «Non c’è alcun dubbio che paga il prezzo maggiore è la Reggiana femminile. Sino alla scorsa stagione la Reggiana maschile disputava al Mirabello le gare degli Allievi e della Beretti, ora ha scelto di andare altrove e lasciare lì la scuola calcio. Purtroppo è il compromesso che la città ha dovuto fare tra le esigenze delle società e l’utilizzo di una struttura importante». In questo momento a chi è affidata la gestione? «Attualmente la gestione del Mirabello è a cura della Reggiana Femminile e della società di Claudio Sarti, che in questo momento sono gli unici che si sono presi l’onere di gestire un impianto cosi grande». Sono previsti dei lavori di manutenzione del prato? «In questo momento no anche perché non si può fare manutenzioni da qua sino alla fine della stagione. Ormai il campo è questo e quello che si può fare e cercare di limitare al massimo l’attività in caso di maltempo». La Fondazione che progetti ha ? «L’ideale sarebbe avere un campo in sintetico. Per ora non ci sono le risorse, anche se ci impegniamo a cercarle».

Ore 19.10 – (Gazzetta di Reggio) Alla ripresa dei lavori di ieri pomeriggio in via Agosti finalmente si è rivisto anche Minel Sabotic lavorare a pieno regime col resto del gruppo. Una nota positiva per mister Alberto Colombo che molto probabilmente potrà contare anche sul giovane talento montenegrino, fermo da oltre un mese per l’intervento al menisco del ginocchio destro, in previsione dell’ostica trasferta di Bergamo. La Reggiana ha lavorato anche ieri in vista della sfida di sabato sera sul campo dell’Albinoleffe, nel quindicesimo turno di campionato (fischio d’inizio alle ore 20.30). Niente da fare, almeno per il momento, per quanto riguarda l’altro perno difensivo della nuova difesa a tre, Andrea Parola, che continua a seguire un programma di terapie specifico per recuperare dal colpo al costato ricevuto nella gara di Cittadella (che ha riacutizzato un problema precedente) e ben difficilmente potrà essere tra i convocati. Quella del difensore pisano rimane l’unica defezione importante per il tecnico granata. Sfruttando l’occasione della giornata festiva tanti tifosi, rimasti fiduciosi per il prosieguo della stagione di Bruccini e compagni, e confortati dalla bella prova con il Pavia, hanno assiepato l’impianto dietro la bocciofila per seguire la squadra. Tra i sostenitori hanno tenuto banco le novità societarie annunciate dal presidente Stefano Compagni e l’imminente apertura del calciomercato, dal quale molti si apsettano qualche colpo. Oggi i granata si sposteranno sull’impianto della Tricolore Reggiana, alla Rosta Nuova, una scelta effettuata già la settimana scorsa per sfruttare il terreno sintetico che rende l’allenamento più intensivo. La seduta sul prato è in programma dalle ore 10 mentre nel pomeriggio sono previsti esercizi fisici in palestra al Fit Village. Designazioni arbitrali. Albinoleffe-Reggiana sarà diretta da Carmine di Ruberto di Nocera Inferiore assistito da Tiziano Notarangelo di Cassino e da Sante Selicato di Siena.

Ore 18.40 – (Gazzetta di Mantova) Ieri mattina la squadra ha ripreso al Martelli la preparazione in vista della gara in programma domenica (ore 15) al “Garilli” contro il Pro Piacenza. I difensori Trainotti e Carini sono un po’ acciaccati a causa di botte subite nel match contro l’Alessandria, ma entrambi dovrebbero recuperare senza problemi. I fari sono puntati invece su Ruopolo, che mister Javorcic ha tenuto a riposo lunedì a causa dei soliti problemi al ginocchio ma che lo staff medico cercherà in tutti i modi di recuperare a una condizione accettabile. Per il resto, fuori causa resteranno come al solito Caridi e Beretta, oltre al portiere Pane che comunque ha ripreso già da alcuni giorni ad allenarsi con la squadra. La preparazione dei biancorossi continuerà oggi con una seduta pomeridiana (ore 14.30) al “Dante Micheli”, mentre domani la squadra si allenerà al mattino, così come venerdì e sabato, quando Javorcic dirigerà la rifinitura e scioglierà gli ultimi dubbi sulla formazione titolare da schierare a Piacenza. Nellos contro diretto in Emilia il Mantova si ritroverà di fronte tre ex biancorossi: il difensore Bini e i centrocampisti Carrus e Schiavini. La gara Pro Piacenza-Mantova sarà diretta dall’arbitro Enzo Vesprini della sezione di Macerata, coadiuvato dagli assistenti Francesco Biava di Vercelli e Giulio Fantino di Savona. Con il fischietto marchigiano il Mantova vanta un precedente infausto: il 16 settembre 2013, infatti, Vesprini diresse Mantova-Virtus Verona finita 0-2, con un rigore fallito da Luciano e contestazione finale dei tifosi.

Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) «Non è stato certo un bel risveglio». Le parole sono di Ivan Javorcic, che non nasconde il peso specifico della mazzata subita lunedì sera nel posticipo con l’Alessandria. Il tecnico croato, però, non molla di un centimetro e – dopo aver parlato ai giocatori nello spogliatoio – guarda avanti a testa alta: «Sono sicuro – scandisce – che lo 0-4 non lascerà il segno sulla squadra e che i ragazzi a Piacenza faranno un’ottima prestazione». Tornando al match con i grigi, a mente fredda il mister ne parla così: «Il succo del discorso è che, una volta andati sotto, non abbiamo avuto nè la lucidità nè la maturità per reagire. Abbiamo cominciato a giocare un calcio individuale, cercando duelli uno contro uno in spazi larghi. E questo ha esaltato i pregi dell’Alessandria e messo in evidenza per contro tutti i nostri difetti». Sul perché questo continui a succedere nelle gare casalinghe (tre ko consecutivi) adesso bisognerà riflettere… «È vero, questo è un dato di fatto di cui si dovrà tenere conto. A livello inconscio evidentemente qualcosa succede. Forse davanti al nostro pubblico vogliamo dimostrare qualcosa in più del dovuto e invece finiamo per perdere le misure, la compattezza, la disciplina tattica che ci hanno caratterizzato finora nelle sfide giocate lontano dal Martelli. A Pavia, ad esempio, siamo stati capaci di rimontare per ben due volte lo svantaggio senza mai disunirci, mentre contro l’Alessandria abbiamo fatto male. Ci sono stati anche tanti errori individuali, la prestazione complessiva è stata sotto la sufficienza». Secondo Javorcic, però, ciò che nemmeno lunedì è mancato è l’impegno da parte dei giocatori: «Abbiamo corso tanto, tantissimo, ma purtroppo a vuoto. E abbiamo provato a reagire, ma in modo confuso, nervoso, non da collettivo. Pagandolo a caro prezzo anche perché tutti gli episodi ci sono stati sfavorevoli e hanno acuito i nostri problemi». Tirando le somme, il tecnico croato chiude il capitolo in questo modo: «È stato uno schiaffo terribile per tutti noi, ma si può sempre imparare qualcosa, anche dalle vicende più negative. Anche perché ci rimane ben poco altro da fare. E allora diciamo che dopo questa gara ho ancora più certezze su ciò che abbiamo fatto finora e su ciò che dobbiamo fare da qui in avanti. Nello spogliatoio ci siamo guardati in faccia e siamo tutti consapevoli di dover lavorare per riuscire a dare qualcosa in più». Il bilancio di Javorcic finora parla di 5 punti in 6 gare, ma l’allenatore non lo ritiene del tutto negativo: «In questo periodo abbiamo affrontato tutte le migliori squadre del campionato e io credo che quei 5 punti alla fine peseranno tanto per farci raggiungere la salvezza». Affinché queste parole trovino concretezza, però, bisognerà subito invertire la rotta nei prossimi 4 scontri diretti contro Pro Piacenza, Pro Patria, Albinoleffe e Renate. «Dopo questo ciclo di sfide salvezza si capirà l’esatto valore della nostra squadra, ma personalmente sono sicuro che siamo competivi e possiamo tirarci fuori dai guai. Già a Piacenza – conclude Javorcic – si capirà che il Mantova di lunedì sera era troppo brutto per essere vero».

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Nell’attesa di vagliare tutte le possibilità nel mercato di gennaio, il Pordenone pensa anche alla campagna di rafforzamento estiva. In questo senso è forte il nome di Edoardo Defendi, punta centrale, attualmente in forza all’Arezzo in LegaPro (girone B). La candidatura inizia a circolare nelle stanze del De Marchi ed è un profilo che piacerebbe alla dirigenza neroverde. I ferri, insomma, sono in acqua. Defendi, classe ’91, ex Como, non può trasferirsi in questa sessione di mercato, poiché già tesserato da due squadre nella stessa stagione. È la regola, e il Pordenone dove adeguarsi. Nel frattempo si continuano a cercare Lora e Romanò, ma non sarà facile arrivare ai due calciatori nati nelle giovanili di Milan e Inter. Attenzione, poi, alle eventuali operazioni in uscita. Al termine del girone d’andata – queste le indicazioni che arrivano da Pordenone – saranno indicati i profili che fino a oggi non hanno reso al meglio. E qualche taglio ci sarà. Non solo: la società ha affidato ufficialmente l’incarico di responsabile del Settore giovanile a Denis Fiorin. L’ex ds sacilese si occuperà, insieme ad Andrea Durat, di tutte le formazioni del vivaio (dalla Berretti sino ai Piccoli Amici), avendo come riferimento per il progetto tecnico Stefano Daniel. Nel frattempo Fabio Rossitto è molto vicino alla panchina del Lumezzane, compagine in difficoltà nello stesso girone di serie C dei ramarri.

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Cuneo settimo a 22, Pordenone decimo a 19. Finalmente un avversario alla portata dei ramarri, sabato alle 14, dopo FeralpiSalò (terza a quota 24) e Cittadella (primo con 29). La classifica attuale però non dice che, togliendo le prime 5 gare (chiuse dai piemontesi, allora incompleti nell’organico, con altrettante sconfitte), il Cuneo sarebbe in testa alla graduatoria. Negli ultimi 9 turni il team di Salvatore Iacolino (al quale la società ha confermato la fiducia nonostante l’inizio-shock, mostrando lungimiranza) ha incassato 22 punti. Il Cittadella 18. Il Pordenone 10. OBIETTIVO 40 – A risollevare il morale degli amanti della statistica tifosi del Pordenone, rimane il fatto che il Cuneo in casa ha già perso con Alessandria (0-1), Pavia (2-3) e Pro Piacenza (0-2) e pareggiato con l’Albinoleffe, incassando meno bottino (10) che in trasferta (12, grazie a 4 vittorie consecutive, compresa l’ultima a Salò). «Viaggiamo con numeri da squadra importante – afferma compiaciuto Salvatore Iacolino -. Stiamo vivendo un bel momento. La squadra sta bene ed è convinta di quello che fa; i risultati sono la logica conseguenza. Il nostro obiettivo rimane però la permanenza in LegaPro. Mancano 3 giornate alla fine dell’andata. Sarebbe molto importante – non conosce superbia – arrivare al giro di boa a quota 25, per poi ottenere 15 punti nel ritorno e raggiungere 40, quota salvezza». NUMERI – Riepilogando, il Cuneo finora ha pareggiato una sola volta, perso 6 e vinto 7. Ha segnato 19 gol e ne ha subiti 15 (9 nelle prime 5 giornate, 6 nelle successive 9). Non ha bomber nella parte alta della classifica marcatori, condotta da Brighenti (Cremonese) con 9 gol, seguito da Bocalon (Alessandria) e De Cenco (Pordenone) con 8. Ben 10 biancorossi hanno contribuito al bottino di 19: sono Cavalli (4), Ruggero (3), Chinellato, Conrotto, Rinaldi e Corradi (2), Banegas, Barale, Garin e Gorzegno (1).

Ore 17.10 – (Messaggero Veneto) La notizia, anticipata dal Messaggero Veneto, ha assunto già ieri i crismi dell’ufficialità. L’ex direttore sportivo della Sacilese Denis Fiorin è il nuovo responsabile del settore giovanile del Pordenone. Si è trattata di una operazione-lampo, voluta dal presidente Mauro Lovisa, consapevole che un dirigente del genere, libero, andava subito ingaggiato. Fiorin si occuperà del vivaio assieme ad Andrea Durat, avendo come riferimento per il progetto tecnico Stefano Daniel, allenatore della Berretti. Innesto. La voce, appena circolata, era stata puntualmente riportata su questo colonne. Il Pordenone non l’ha smentita, e anzi l’ha resa ufficiale praticamente subito. Perché Fiorin ha trovato in questi giorni l’accordo finale e, già da stamattina, sarà al De Marchi a lavorare per la sua nuova società. «L’inserimento di Fiorin – ha affermato il presidente Mauro Lovisa – è inteso a rafforzare ulteriormente la struttura del settore giovanile. L’obiettivo è continuare il percorso di crescita in atto negli ultimi anni, diventando un riferimento per l’intero Triveneto». «Entro in punta dei piedi in una struttura consolidata – ha rimarcato il nuovo arrivato –. Creeremo subito un gruppo di lavoro: ho voglia di dare il mio contributo per fare grande la società». Identikit. Arriva dalla Sacilese, Fiorin, dopo un’esperienza lunga 5 anni e lasciata non senza polemica la scorsa estate. «Sull’attuale proprietà – ha tagliato corto – non voglio dire nulla». Fresco di abilitazione di direttore sportivo professionista, il dirigente è partito nel 2000 al Conegliano: lì è rimasto 10 anni, per poi passare ai liventini. Tra i suoi prodotti top Michele Fornasier, classe ’93, difensore partito dalla società della Marca e arrivato in A con la Sampdoria (ora è al Pescara in B). Il vivaio è sempre stato il suo mondo: solo nelle ultime 4 stagioni si era occupato di prima squadra. È tornato alle origini, nel suo mondo, dov’è conosciuto e molto stimato anche oltre il Triveneto. Era arrivato il momento della sua prima avventura tra i “pro”, un palcoscenico che si è meritato. Già l’anno scorso Fiorin si era visto più volte in tribuna al Bottecchia . Ora ci sarà sempre, visto che è diventato neroverde. A proposito: un grande ex “ramarro”, Matteo Nichele, è da ieri un nuovo giocatore del Grosseto, in serie D

Ore 16.50 – (Messaggero Veneto) Otto gol in 13 partite di Lega Pro a 26 anni fanno drizzare le antenne a diverse società, in particolare a quelle che devono costruirsi i giocatori. Così Caio De Cenco, bomber del Pordenone di proprietà del Pavia, è finito nel mirino dell’Empoli, splendida realtà di serie A. Il club toscano, infatti, avrebbe individuato nel centravanti brasiliano il rinforzo per l’attacco. La punta è sotto osservazione: gennaio si avvicina e non è assolutamente escluso che De Cenco possa lasciare i neroverdi nella prossima finestra di mercato. Tuttavia è più probabile che il giocatore si sposti a a fine stagione. In quel momento le parti si riaggiorneranno e l’attaccante potrebbe raggiungere la società toscana. Il reparto offensivo è quello su cui l’Empoli sta lavorando in prosepettiva futura: Maccarone è a fine carriera, Pucciarelli è un onesto giocatore e non basta la presenza di Saponara, peraltro in predicato di andarsene a fine campionato. È chiaro che De Cenco non è l’uomo su cui puntare per affrontare subito un torneo di serie A, eppure può essere un diamante da sgrezzare, magari affiancandogli un attaccante di spessore. Di certo un bel lavoro per Marco Giampaolo, uno dei tecnici più preparati in circolazione, molto bravo a migliorare i giocatori. Intanto Caio sta gestendo i problemi alla schiena: nelle ultime tre settimane si è sempre allenato al 50 per cento e lo sta facendo tuttora. Dovrebbe stringere anche stavolta i denti e scendere in campo a Cuneo, trasferta importante per il Pordenone. La prossima giornata la Lega Pro avrà anche due nuovi tecnici. Il Renate e il Lumezzane hanno esonerato i rispettivi allenatori, ovvero Boldini e D’Astoli. Favoriti Colella per i nerazzurri e Nicolato per i bresciani.

Ore 16.20 – Qui Guizza: terminano partitella ed allenamento.

Ore 16.00 – Qui Guizza: inizia la ripresa, ancora 4-4-2.

Ore 15.30 – Qui Guizza: partitella in famiglia a tutto campo, entrambe le squadre sono schierate col 4-4-2 ma gli interpreti sono mischiati rispetto all’undici di sabato scorso con l’AlbinoLeffe.

Ore 15.10 – Qui Guizza: prove tecniche di 4-4-2.

Ore 14.50 – Qui Guizza: lavoro atletico col preparatore Tafuro, a parte solo Amirante.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il secondo posto non basta e il Venezia si rituffa nel calciomercato per non fallire il sorpasso al Campodarsego.
C’è tempo fino alle ore 19 di giovedì 17 dicembre per tesserare giocatori di serie D, mentre dal 4 gennaio al 1. febbraio si potrà pescare anche dalla Lega Pro. Il club arancioneroverde, che finora ha inserito il terzino sinistro Taddia dalla Calvi Noale a ceduto (ieri) alla Clodiense il centrocampista Malagò, non starà sicuramente con le mani in mano. «Con Malagò abbiamo risolto il contratto perché ha preferito andare a cercare altrove quello spazio che qui, con il nuovo 4-2-3-1, avrebbe faticato ancor più a trovare – spiega il ds Giorgio Perinetti -. Noi abbiamo bisogno di giocatori dediti al 100% alla nostra causa, chi non ci sta può cambiare squadra, possono andarsene anche tutti se non sono convinti». Parole chiare e pesanti di monito a «senatori» e under della rosa a disposizione del tecnico Giancarlo Favarin, il quale con introducendo il nuovo modulo ha già iniziato una selezione. Dopo Malagò (che era stato vicinissimo al Mestre e richiesto anche da Imolese e Forlì) anche l’altra mezzala Gualdi potrebbe cambiare aria. In difesa è aperta la caccia a un centrale di leadership ed esperienza, quindi qualcuno (Beccaro?) partirà, ma pure in attacco ci sarà l’innesto di una seconda punta (date le condizioni di Barreto) e forse anche di una prima. La sensazione è che il via libera arriverà dopo un faccia a faccia tra Perinetti e il presidente Joe Tacopina, in arrivo nelle prossime ore e in tribuna domenica a Castelfranco Veneto (ore 14.30) per Giorgione-Venezia. «Siamo pur sempre secondi e non trentesimi, con i nostri 38 punti saremmo primi in quasi tutti gli altri gironi di serie D – evidenzia il ds -. Qualcosa faremo di sicuro ma per ora preferisco non scendere nei dettagli, l’importante è aver ottenuto contro la Ripa Fenadora una vittoria di carattere. Il rigore su Carbonaro? Ci siamo ritrovati ancora una volta in inferiorità numerica, credo che la direzione arbitrale pur negli errori questa volta sia stata quantomeno più equilibrata».

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Matteo Malagò va alla Clodiense. Il centrocampista del Venezia ha salutato ieri i compagni e il passaggio è all’orizzonte, anche se non ancora ufficiale. La rescissione dal Venezia c’è, ma le due società non hanno ancora formalizzato. Nessun ostacolo particolare, fanno sapere, solo «tempi tecnici». «Ho deciso io di andare via, è stata una mia scelta — spiega Malagò — avevo avuto anche altre offerte da Imolese, Forlì e Mestre ma ho preferito la Clodiense è un ambiente che già conosco e non mi volevo allontanare troppo da casa». Dopo le due stagioni al Venezia (2009-2011) Malagò, 24 anni, era passato a Chioggia prima in Eccellenza e poi in serie D e aveva poi trascorso un biennio al Real Vicenza in LegaPro. Quest’estate era stato il primo acquisto del mercato del ds Giorgio Perinetti, all’indomani dell’ufficializzazione di Paolo Favaretto. Ma gli spazi per lui non erano mai stati generosi: solo tre le partite giocate da titolare, sette presenze in tutto e un solo gol, anche se di quelli pesanti, il match point di Fontanafredda. Adesso per Malagò si aprono le porte della Clodiense, impegnata in una difficilissima impresa-salvezza. La squadra chioggiotta ha inoltre ufficializzato l’arrivo di Aymen Abcha, difensore del Mestre e oggi sarà di nuovo in campo al Ballarin per il turno di Coppa Italia: dopo aver eliminato Campodarsego e Venezia, la Clodiense cercherà di fare lo sgambetto anche al Delta Rovigo, vendicando così il 4-0 di tre giorni fa. Anche il Mestre si sta muovendo sul mercato e dopo aver salutato Abcha, Domenico Di Fusco, Alvise Nobile e Riccardo Eulogi, oggi presenterà due nuovi giocatori. Il Venezia ieri ha ripreso gli allenamenti in vista del match di domenica a Castelfranco, contro il Giorgione. Out Ferrante per l’infortunio alla caviglia e in permesso Barreto, si sono allenati a parte Carbonaro e Busatto. Oggi, intanto, arriverà la squalifica di Calzi.

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Malagò saluta tutti e va alla Clodiense. Primo acquisto estivo di Giorgio Perinetti, sembrava dovesse essere uno dei punti di forza del Venezia di Paolo Favaretto, e invece si ritrova ad essere anche il primo giocatore che lascia il Venezia nel mercato di dicembre. Ieri il centrocampista mestrino è passato per il Taliercio a salutare staff e compagni, ha raccolto gli effetti personali e fatto rotta per Chioggia, dove ha già giocato recentemente per due stagioni. «Avrei potuto rimanere, è stata una scelta mia» ha spiegato Matteo Malagò, «anche la destinazione alla fine l’ho decisa io. Mi avevano cercato anche il Forlì, dove gioca D’Appolonia, e l’Imolese, e anche il Mestre si era fatto vivo, ho preferito tornare in un ambiente che conosco. Ho voglia di giocare». Chiuso a centrocampo dalla scelte di Favaretto con i tre centrali, Malagò avrebbe trovato ancora meno spazio nel centrocampo a due di Favarin, tanto che già a Belluno non aveva fatto parte della lista dei convocati. In questo scorcio di campionato Malagò ha totalizzato sette presenze, di cui tre da titolare (Monfalcone, Liventina e Fontanafredda), e una rete (decisiva a Fontanafredda), oltre alla doppietta in Coppa Italia con la Triestina. Per la trasferta a Castelfranco Veneto contro il Giorgione – penultima partita del girone d’andata, l’ultima sarà domenica 20 in casa con la Triestina – il tecnico arancioneroverde ritrova intanto Beccaro e Modolo in difesa, oltre a Serafini in attacco, tutti e tre hanno scontato la squalifica; il giudice tuttavia fermerà oggi Calzi per una giornata. Soligo è pronto a rimpiazzarlo con Callegaro o Acquadro al fianco. Ieri non si sono allenati Ferrante e Barreto. Il difensore ha una caviglia gonfia, residuo dell’infortunio subito dopo una ventina di minuti con l’Union Ripa La Fenadora, e il suo recupero per domenica appare quanto mai problematico. L’attaccante brasiliano ha invece avuto un giorno di permesso. Il presidente Joe Tacopina è atteso tra giovedì pomeriggio e venerdì mattina, ha una serie di impegni in agenda e sicuramente sarà in tribuna a Castelfranco.

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Archiviato il pareggio contro la Salernitana, il Vicenza cerca il colpaccio al Picco di La Spezia dove, seduto sulla panchina dei liguri, sarà il grande ex Mimmo Di Carlo alla ricerca del primo successo in campionato. «In questi due giorni la priorità è stata recuperare le energie — sottolinea Pasquale Marino — il momento è delicato perché siamo ancora in emergenza e ci manca sicuramente qualche punto. Quando ci sono impegni ravvicinati si cerca sempre di gestire le forze e nello stesso tempo si cerca di mandare in campo la migliore formazione. Altra via non c’è». L’allenatore del Vicenza parla poi del momento della squadra, anche in ottica futura. «Cerco di essere realista, guardando ai diversi problemi che abbiamo avuto e che abbiamo. Non voglio illudere nessuno: il primo obiettivo è sempre la salvezza, i 50 punti che si conquistano attraverso le prestazioni che finora abbiamo sempre centrato, a parte le gare contro il Novara e la Ternana. La squadra può crescere, speriamo che cambi qualcosa anche nel recupero degli infortunati perché, come ho sempre detto, la qualità degli allenamenti cresce quando si lavora al completo». Un problema, quello degli infortunati, che ha tolto la possibilità a Marino di operare alcune scelte tecniche, perché spesso le formazioni che sono scese in campo sono state decise più dallo staff medico che da quello tecnico. «Purtroppo dall’inizio abbiamo sempre avuto parecchi assenti. C’è stata una indisponibilità continua di giocatori e non c’è mai stata, per esempio, l’idea di un trio-base a centrocampo da alternare quando ci sono turni di campionato ravvicinati; anche la difesa ha perso giocatori importanti e senza dubbio ne abbiamo risentito. Se si va a vedere — continua Marino — non abbiamo avuto quasi mai l’opportunità di schierare gli stessi giocatori per due gare di fila e questo ha inciso nella nostra continuità di rendimento». A La Spezia, scontati i tre turni di stop inflitti dal giudice sportivo, tornerà Raicevic al centro dell’attacco anche se mancherà per squalifica Giacomelli. «Raicevic ci darà una grande mano; per caratteristiche non abbiamo nessuno come lui in organico e per quanto riguarda Giacomelli la sua assenza potrà incidere sicuramente, anche se magari non avrebbe giocato visto che, per caratteristiche, soffre le tre gare in una settimana». In dubbio per la gara di La Spezia però c’è anche Laverone, che lamenta un dolore ad un ginocchio, e non ci sarà Rinaudo che si è fermato nella seduta di rifinitura al centro tecnico di Isola Vicentina. «Laverone ha preso una botta al ginocchio — dice Marino — che andrà attentamente valutata, Rinaudo non è stato convocato per un problema muscolare. Ancora una volta siamo contati e, quindi, dovrò pensare a una sorta di “staffetta” perchè, soprattutto a centrocampo, ho tutti a diposizione ma qualcuno non è al meglio della condizione atletica. Deciderò in base a quanto ho visto in allenamento, a seconda di chi ha recuperato meglio, e allo stato di forma dei singoli. La differenza la faranno lo spirito e la voglia ma da questo punto di vista ho visto grande dedizione, l’atteggiamento è quello giusto».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Matteo Nichele non è più un giocatore della Luparense San Paolo. Ieri è stato ufficializzato il suo passaggio al Grosseto, che guida la classifica del girone G insieme all’Arzachena. Ecco le parole del presidente Stefano Zarattini: «Ringrazio Matteo per la professionalità che ha dimostrato nei quattro mesi di permanenza nel nostro club. Gli abbiamo dato l’opportunità di fare questa esperienza al Grosseto: ce l’ha chiesto ed era giusto accontentarlo. Il rapporto con lui non cambia, tanto che il nostro non è stato un addio, ma un arrivederci». Al posto di Nichele arriverà in settimana un altro centrocampista. Non si muoverà dai rossoblù invece Marco Beccaro, che è stato accostato negli ultimi giorni al Delta Porto Tolle Rovigo: l’attaccante, che con la partenza di Nichele diventerà quasi certamente il nuovo capitano (era il vice), è stato dichiarato incedibile dalla società. Intanto l’attaccante Luna Rey lascia il Campodarsego per indossare la maglia del Nervesa.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Continua la rivoluzione in casa Luparense. Ieri, il presidente Stefano Zarattini ha annunciato la cessione al Grosseto di Matteo Nichele, pezzo grosso del mercato estivo della società rossoblù. L’addio di Nichele si aggiunge a quelli di Rocco Doné, Alberto De March, Riccardo Paganelli e Gianmarco Brotto (preso dal Giorgione), rimpiazzati da Dario Sottovia, Riccardo Baggio, Matteo Cavallini e Marco Roveretto, ufficializzati la settimana scorsa e già in campo nel derby pareggiato con l’Este. Nei prossimi giorni potrebbe esserci la fumata bianca per il centrocampista Tommaso Lelj, ex Este e Marano, in uscita dal RapalloBogliasco. È stato dichiarato incedibile Marco Beccaro, esterno offensivo sul quale il tecnico Enrico Cunico punta tantissimo. Restano a guardare, per ora, le altre squadre padovane di Serie D: l’Este, dopo l’acquisto di Gianluca Franciosi dalla Correggese, cerca un terzino sinistro fuori quota, mentre l’Abano deve ancora sistemare la questione allenatore, visto che il direttore sportivo Andrea Maniero ha fatto sapere di non essere intenzionato a rivestire ancora per molto il doppio ruolo di mister e manager. Resta da valutare la situazione di Nicola Segato, poco propenso a un ruolo da comprimario. Nel frattempo, Luca Munarini, attaccante svincolato da pochi giorni, si è accasato al Legnago. La capolista Campodarsego, infine, potrebbe piazzare un colpo a fine mercato. I biancorossi si sono già aggiudicati Mehdi Kabine (a segno domenica scorsa) ma potrebbero puntellare ulteriormente il centrocampo a fine sessione. Per quanto riguarda i giocatori in uscita, Rej Luna, poco utilizzato da mister Tony Andreucci, ha scelto il Nervesa per rilanciarsi.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Domani sera alle 20.30 il Cittadella affronterà al Tombolato il Bassano per gli ottavi di Coppa Italia. Sarà una sfida molto diversa rispetto a quella al Mercante di venti giorni fa, in quanto è previsto un ampio turnover. Roberto Venturato molto probabilmente in difesa farà rifiatare Salvi e forse entrambi i centrali potendo disporre di valide alternative con Cappelletti, De Leidi e Amato. A centrocampo Bobb, lasciato a riposo a Pordenone, potrebbe sostituire Paolucci o Iori. Davanti troveranno spazio Lora, Minesso, Sgrigna e Coralli. Daniel Cappelletti potrebbe essere schierato in fascia destra, oppure difensore centrale. «Pur di giocare – spiega – mi adatto a fare anche il portiere. Non ho preferenze, nelle ultime due stagioni ho alternato entrambi i ruoli». Sotto sotto però una preferenza c’è. «In fascia mi sento più libero di sganciarmi in avanti, mentre da centrale sono più vincolato nella mia area». Il Cittadella ci tiene a passare il turno di Coppa, mentre in campionato il solo Alessandria sembra al momento in grado di insidiarlo. Cappelletti conferma: «Abbiamo un organico che consente di puntare su entrambi gli obiettivi. Chi ultimamente in campionato ha giocato di meno ha motivazioni doppie in quanto l’opportunità di giocare in Coppa Italia consente di esserci e, dimostrando di fare bene, potrà avere maggiore spazio in campionato». Dopo un certo appannamento evidenziato in particolare nelle partite con Bassano e Reggiana, la squadra di Venturato ha pienamente convinto a Pordenone. L’ex Sudtirol spiega: «Abbiamo inanellato tre pareggi e perso brillantezza, ma è fisiologico. Non si può essere al top per tutta la stagione, succede anche alle concorrenti. Noi abbiamo saputo dare continuità e portare a casa il risultato anche nel momento di difficoltà. Ciò è fondamentale. La vittoria sulla Reggiana, che è un’ottima squadra, ci ha ricaricati e a Pordenone abbiamo visto i benefici». Sul rischio nebbia giocando domani sera, conclude Cappelletti: «Con il Sudtirol le condizioni erano pessime, speriamo vada meglio con il Bassano. Queste scelte dovrebbero essere più ragionate tenendo conto della posizione geografica del campo dove si gioca».

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Riserva a chi? Difficile usare questo termine per giocatori che vantano il curriculum di Sgrigna o Coralli. Ma, anche se non hanno mai messo piede in Serie A, sono tanti i granata sin qui poco utilizzati a cui questo termine va stretto. Per loro la gara di domani sera fra Cittadella e Bassano, valida per gli ottavi di finale della Coppa Italia Lega Pro, acquisisce un significato particolare. «Credo che molti di noi sarebbero titolari in qualsiasi altra squadra del girone» afferma ad esempio Daniel Cappelletti, nella scorsa stagione, in base alle statistiche della Lega di B, «miglior recupera-palloni» della serie cadetta ma in questa schierato solamente in sei delle 14 gare disputate dagli uomini di Venturato. «Se il Bassano si presenterà al Tombolato avvelenato per il pareggio in campionato, che a loro forse andava stretto, di certo la rabbia non mancherà nemmeno a molti di noi, perché sappiamo quanto valiamo e desideriamo metterci in mostra. La Coppa deve per forza essere un obiettivo per il Cittadella che, con l’organico che ha a disposizione, ha il dovere di provare ad arrivare in fondo alla competizione». Parole, quelle del difensore comasco, che possono sottoscrivere diversi suoi compagni, probabili titolari domani sera, da Minesso a Lora passando per De Leidi. È lo stesso Venturato a chiarire che, contro i giallorossi, farà ricorso al turnover. «Di sicuro chi ha giocato meno avrà spazio. Sarà una settimana impegnativa, perché poi, tre giorni dopo, avremo una sfida di campionato importante contro la FeralpiSalò». Alessandria guastafeste. Alla seduta di ieri i giocatori sono arrivati sapendo che il tentativo di fuga abbozzato sabato con la scorribanda di Pordenone non è andato del tutto in porto, visto il 4-0 rifilato nel posticipo di lunedì dall’Alessandria (ora seconda a -2) al Mantova. «Ho visto la partita, ma in realtà c’è stato poco da guardare visto che il Mantova non è praticamente sceso in campo» sorride amaro il tecnico trevigiano. «Io ho resistito solo fino al primo gol dei piemontesi, poi ho capito come sarebbe terminata e ho fatto altro» aggiunge Andrea Pierobon, preparatore dei portieri. «Temo che dovremo fare i conti con loro sino alla fine» chiosa il dg Stefano Marchetti, presente a bordo campo. Donazzan ai box. La squadra, ieri, si è allenata al completo a eccezione di Nicola Donazzan: il terzino sinistro bassanese sta continuando nelle terapie anti-pubalgia e sicuramente non parteciperà alla sfida contro la squadra della sua città, in cui, peraltro, non ha mai giocato. Gli arbitri. Sono state designate ieri le terne sia per la gara di Coppa che per l’impegno di domenica. Con il Bassano l’arbitro sarà Dionisi della sezione di L’Aquila, coadiuvato da Scatragli di Arezzo e Gnarra di Siena. A dirigere il match con la Feralpi sarà invece Amoroso di Paola (Cosenza), assistito dalla coppia Lanotte-Abruzzese.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Anche perché fa un po’ specie vedere il Padova con cinque lunghezze di vantaggio sui play out, dovrebbe stazionare in altre posizioni. «Vero, ma abbiamo visto quello che è successo e dobbiamo voltare pagina cercando di recuperare i punti persi. Sono sempre un’ottimista, abbiamo una squadra di grande valore che può lottare per le posizioni di vertice. Se dicessi il contrario, sarei bugiardo». Ormai è già qualche giorno che state lavorando con Pillon. «Non lo conoscevo personalmente, è senz’altro un tecnico di categoria superiore. E con questo ho già detto tutto». Ha preso quasi per mano la squadra in questi giorni per trasmettervi il suo credo calcistico. «Sì, passa tutto il tempo a spiegarci le varie situazioni e riesce a farsi capire al meglio. Già con l’Albinoleffe lo abbiamo dimostrato sul campo, pur essendo arrivato da pochissimi giorni». Il tecnico vi ha subito impostati con il 4-4-2 e sta proseguendo in questa direzione. Cosa cambia per voi difensori rispetto al passato? «Anche prima giocavamo con la linea difensiva a quattro, ma adesso abbiamo maggiore protezione dai centrocampisti centrali e dagli esterni. Mi piace questo modulo, è la strada giusta da seguire».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Quando c’è un esonero, si dice che i giocatori non hanno più alibi e che a quel punto sono messi di fronte alle loro responsabilità. «È vero, anche se prima l’allenatore non era un alibi. È stato un periodo inspiegabile, l’impegno da parte nostra non è mai mancato, ma le vittorie non sono arrivate, e alla fine ha pagato Parlato. Quando non vinci, di sicuro la squadra un po’ ne risente, ma lo spogliatoio è sempre stato positivo e non si è abbattuto più di tanto. Adesso con questa vittoria è tornato l’entusiasmo, dobbiamo dare continuità e c’è voglia di fare bene ancora più di prima». Continuità, diceva. Magari già dalla prossima trasferta con la Giana Erminio. «Sicuramente. È uno scontro diretto dato che i lombardi hanno i nostri stessi punti in classifica. Con loro gioca Bruno che è un’attaccante che può fare gol in qualsiasi momento e dobbiamo metterci ancora più attenzione: non solo comunque a lui, ma a tutta la loro squadra».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Ha ripreso il suo posto con l’Albinoleffe dopo tre partite in panchina per scelta tecnica. Il brasiliano Fabiano è tornato a fare coppia con il connazionale Diniz al centro della difesa, che non ha concesso praticamente nulla ai lombardi. «Fa sempre piacere giocare, è quello che amo fare e sono stato contentissimo di rientrare in campo. Rimanere fuori non è piacevole, ma le scelte tecniche vanno sempre accettate». Era circolata la voce che avrebbe fatto le valigie a gennaio se non fosse stato impiegato. «L’ho sentita anch’io, vorrei proprio sapere chi l’ha messa in giro. È stata tutta un’invenzione, io e la famiglia stiamo benissimo a Padova e siamo contentissimi. E poi non sono proprio il tipo che se rimane fuori, vuole andare via». Tornando alla squadra, avete riabbracciato la vittoria che ha dato anche una boccata d’ossigeno alla classifica. «È arrivata al momento giusto, dopo tutto quello che è successo. Ci mancava per riprendere anche un po’ di fiducia. Di sicuro il cambio di allenatore ci ha dato una scossa, toccava a noi dare dimostrazione sul campo e la squadra si è comportata al meglio disputando una bella partita e conquistando una grande vittoria».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Partendo da questi dati comincerà la preparazione fisica della squadra di Pillon. «Con lui ho lavorato quasi una decina di anni, dal 2002 in poi. Ho studiato i suoi metodi di allenamento, misurandone ogni esercitazione, e il mio lavoro è quindi preparare la squadra al suo modello di gioco. Quello di Pillon è un calcio che richiede grande dinamismo, ma per arrivarci abbiamo deciso di andare per gradi. Abbiamo trovato una squadra ben preparata, chi c’era prima di noi ha fatto un buon lavoro, quindi non dobbiamo cancellare tutto quello che è stato fatto fino ad oggi: ci siamo dati un paio di settimane nelle quali si lavorerà più sulla squadra in generale, quindi dalla sosta natalizia cominceremo a fare i primi lavori mirati e tra sette-otto settimane dovremmo arrivare a regime».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Il “Training Analysis” va oltre la misurazione classica delle prestazioni, fatta attraverso strumenti come il gps», spiega Giacomo Tafuro. «Mette insieme tutti i dati raccolti dagli strumenti e in pochi secondi elabora un’analisi funzionale dell’allenamento, misurando l’impatto fisiologico prodotto da diversi tipi di allenamento, e definendo quale effetto può produrre su ogni singolo calciatore. Lo useremo anche qui a Padova: è un sistema che permette di gestire in modo individuale tutte le informazioni e verificare giorno per giorno se l’allenamento è stato utile o meno a quel particolare giocatore, se porta dei vantaggi fisici o meccanici». Un aiuto notevole nella complessità di gestione delle informazioni che il fisico di ogni singolo atleta porta sul tavolo del preparatore. «Ci sono tre tipi di allenamenti da considerare: quelli di gruppo, quelli individuali in un contesto di gruppo, quindi le sedute personali. Per ognuno di questi, il fisico di ogni atleta risponde in modo diverso, con personali particolarità che vanno tutelate. La piattaforma non è altro che un contenitore di tutti i parametri medici, fisiologici, atletici, attraverso i quali il sistema è in grado di sviluppare con criteri matematici analisi dettagliate dell’atleta in pochi secondi, che manualmente richiederebbero invece ore di lavoro».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quando cambia l’allenatore non cambiano solo le gerarchie. La prima cosa a cambiare è prima di tutto l’allenamento: Bepi Pillon ha deciso di portare a Padova il suo storico preparatore atletico, Giacomo Tafuro, napoletano cinquantunenne. I due hanno lavorato insieme ad Ascoli, a Treviso e al Chievo: il nuovo prof biancoscudato sa esattamente ciò di cui ha bisogno il tecnico trevigiano. Ma la particolarità unica del nuovo preparatore è lo strumento che, sin da questi primi giorni, il Padova potrà sfruttare per migliorare le prestazioni atletiche dei suoi giocatori. Si chiama “Training Analysis Tafuro”, ed è un supporto ideato nel 2007 ed utilizzato prima dalle squadre nelle quali Tafuro ha lavorato, poi dal 2012 venduto anche alle società che ne facessero richiesta, e il Catania di Simeone e Montella è stato tra le prime a misurarne i benefici. Si apre quindi l’era del Padova 2.0, con allenamenti hi-tech e una nuova metodologia.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Nessuno squalificato per Padova e Giana in vista di sabato, anche se Dionisi, con il quarto “giallo” rimediato sabato entra in diffida e a rischio squalifica alla prossima ammonizione. PREVENDITA AL VIA. Sono già disponibili, e lo saranno fino alle 19 di venerdì sera, i biglietti per il settore ospiti dello stadio “Città di Gorgonzola”. I tifosi biancoscudati potranno acquistarli al costo di 10 euro (più diritti di prevendita) nei punti vendita del circuito Best Union. Questi i punti abilitati: Ruzante Viaggi in via Santa Sofia 88 (Padova), cartoleria di via Mincana 9 (Due Carrare), B&B Shop di via Borgo Vicenza 153 (Cittadella), tabaccheria Peruzzo di via Vittorio Veneto 10 (Curtarolo), Azzurra Viaggi in via Roma 2/4 (Piombino Dese), Cartoedicola di via Firenze 67 (Taggì di Sotto).

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Giuseppe Pillon, dopo le due sole sedute prima del match con l’Albinoleffe, è entrato nella prima settimana completa di lavoro. Motivo in più per valutare tutti i giocatori a disposizione, anche coloro che la settimana scorsa non erano riusciti a mettersi in mostra. All’orizzonte c’è la sfida di sabato (ore 17.30) a Gorgonzola, in casa della Giana Erminio. Un appuntamento importante per i biancoscudati, ancora alla ricerca della prima vittoria esterna. Ieri, nonostante la giornata festiva, la squadra ha lavorato duramente: doppio allenamento per Neto Pereira e compagni, che dopo aver svolto lavoro atletico e tecnico al mattino, ieri pomeriggio si sono misurati con il lavoro tattico sul 4-4-2 di Pillon. Tutti a disposizione i giocatori, eccetto il lungodegente Savio Amirante che continua il suo percorso di rinforzo del muscolo che sostiene il ginocchio operato.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Quanto a Botta, ha aspettato a lungo una proposta dalla B che non è arrivata e l’ex Vicenza è rimasto svincolato allenandosi con il Sestri Levante nelle ultime settimane. Già cercato in estate, ora potrebbe essere tesserato e se ne saprà di più a stretto giro di posta. Arriverà sicuramente un attaccante. Sul taccuino di Fabrizio De Poli c’è cerchiato in rosso il nome di Saveriano Infantino della Carrarese, società che versa in profonde difficoltà economiche e che è stata addirittura messa in liquidazione. Se non interverranno a breve novità importanti in direzione di un salvataggio del club toscano, Infantino (29 anni) può essere il rinforzo giusto per gennaio. Da non trascurare neppure le piste che portano a Fabio Cristofoli (Pro Piacenza) e Giuseppe Gambino (Monopoli, pista difficile). I colloqui informali sono già stati avviati, adesso bisognerà capire l’evoluzione della situazione nei prossimi giorni. Il cambio di allenatore, infine, ha spento le voci di un addio di Cristian Altinier , che Pillon vuole rigenerare.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Non si discutono le qualità tecniche del giocatore, ma le caratteristiche così spiccatamente offensive lasciano pensare che si guarderà altrove per affiancare ad Alessandro Favalli un altro esterno sinistro. Fra i nomi possibili Alberto Tentardini (Como) è in netto vantaggio su Paolo Pellicanò (Belluno). In difesa si cerca almeno un centrale (proposto Giordano Maccarone de L’Aquila), forse due se partirà Daniel Niccolini: De Poli incontrerà l’agente per capire la strategia possibile a gennaio. Intanto sono stati risolti i problemi burocratici per Franco Gorzelewski, ma il Padova sta pensando di ampliare l’operazione, d’accordo con il Club Huracan, mandando il difensore argentino in prestito a una squadra che lo impieghi con continuità. Si cerca un centrocampista e il nome più caldo è quello di Stefano Botta , 39 presenze lo scorso anno nell’Entella, senza dimenticare Giovanni La Camera , in uscita da Pavia e che potrebbe interessare anche il Bassano e Michel Cruciani (Benevento).

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Passano i giorni e si comincia a muovere il mercato del Padova con vista sulla «finestra» di gennaio. Il budget sarà contenuto, a meno di un exploit nelle prossime due partite che potrebbe convincere Bergamin e Bonetto a investimenti più corposi. Il tecnico Giuseppe Pillon ha chiesto di poter valutare la rosa nelle prossime due partite prima di dare il via libera alle cessioni ipotizzate. Sul piede di partenza ci sono sicuramente Salvatore Amirante (il ginocchio non dà garanzie, la nuova Reggina in D è disponibile ad accoglierlo e ad aspettarlo, mentre il Padova non può più permettersi di attendere), Manuel Giandonato se si troverà una soluzione che vada bene a tutte le parti in causa, Alban Ramadani e Armando Anastasio . Quest’ultimo, tuttavia, è ancora oggetto di valutazione. Se fosse rimasto Carmine Parlato in panchina sicuramente sarebbe stato ceduto, Pillon ha chiesto di vederlo all’opera almeno in allenamento per qualche giorno prima di dare il suo ok all’operazione in uscita.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 29, Alessandria 27, Bassano e FeralpiSalò 24, Pavia e SudTirol 23, Cremonese e Cuneo 22, Reggiana 21, Pordenone 19, Giana Erminio, Padova e Pro Piacenza 18, Lumezzane e Mantova 13, AlbinoLeffe 11, Renate 9, Pro Patria 3.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la quattordicesima giornata (5-6-7 dicembre): Lumezzane-Bassano 2-3 (Pietribiasi (Ba) al 33′ pt, Falzerano (Ba) al 10′ st, Nossa (Lu) al 16′ st, Mancosu (Lu) al 26′ st, Proietti (Ba) al 33′ st), Padova-AlbinoLeffe 3-0 (Neto Pereira (Pd) al 42′ pt, Petrilli (Pd) al 13′ st e al 27′ st), Pordenone-Cittadella 1-3 (Berardi (Pn) al 12′ pt, Litteri (Ci) al 20′ pt, Bizzotto (Ci) al 34′ pt, Chiaretti (Ci) al 3′ st), SudTirol-Pro Patria 2-1 (Gliozzi (St) su rigore al 34′ pt, Marra (Pp) al 16′ st, Bassoli (St) al 44′ st), Cremonese-Giana Erminio 1-1 (Pinto (Ge) al 21′ st, Brighenti (Cr) al 45′ st), FeralpiSalò-Cuneo 0-1 (Corradi (Cn) al 29’st), Reggiana-Pavia 0-0, Renate-Pro Piacenza 0-2 (Barba (Pp) al 11′ st, Sall (Pp) al 18′ st). Mantova-Alessandria 0-4 (Mezavilla (Al) al 9′ pt, Branca (Al) al 24′ pt, Marconi (Al) al 25′ st, Fischnaller (Al) al 39′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 8 dicembre: doppia seduta di allenamento nonostante il giorno festivo, lavoro intenso per i Biancoscudati.




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