Nella serata di ieri la Tribuna Fattori si è riunita in Favelas nella sede di Rubano per fare il punto della situazione sulla questione Plebiscito. Non è stato l’unico incontro, ma soltanto l’ultimo di una lunga serie fra i componenti dell’ala più calda della tifoseria biancoscudata. Siamo riusciti a interpellare sull’argomento il direttivo degli ultras, che ci ha rilasciato questa intervista
Qual è la posizione della Tribuna Fattori sul possibile trasferimento al Plebiscito del Padova?
“Siamo assolutamente favorevoli. Da 20 anni siamo inchiodati all’Euganeo, uno stadio dispersivo e bruttissimo voluto solo dalla politica che rappresenta la negazione del tifo, con le tribune lontane dal campo, per non parlare delle curve lontane ben 45 metri dalla linea di fondocampo. Un passaggio al Plebiscito secondo noi ha soltanto aspetti positivi”
E’ vero che c’è stato un incontro in Comune per fare il punto della situazione?
“E’ vero. Ci siamo incontrati con i rappresentanti del Comune ed era presente anche l’Aicb. Il progetto esiste e sta andando avanti, per cui non abbiamo ragione di pensare che siano soltanto parole. Quanto alla posizione dell’Aicb invitiamo a chiedere a loro cosa ne pensano”
Chi osteggia questa soluzione sostiene che al Plebiscito non vi siano servizi e che ci saranno grossi problemi di viabilità.
“Per quanto riguarda la mancanza di servizi, vorrei che queste persone mi spiegassero quali servizi offre l’Euganeo. Al Plebiscito sarà possibile portare la famiglia al Palaghiaccio, in piscina, ci sono supermercati nella zona e pure un Mc Donald’s”.
Secondo voi l’Euganeo offre migliori servizi?
“All’Euganeo cosa c’è? Nulla, soltanto tanti interessi politici ed economici di chi vorrebbe metterci le mani soltanto per propria convenienza. Per quanto riguarda la viabilità, non è compito nostro risolvere i problemi che si creeranno al Plebiscito. Il Comune sta allestendo un piano e ci penseranno loro. Noi non siamo assessori, noi rappresentiamo il tifo padovano e vogliamo uno stadio in cui si possa tornare ad essere il dodicesimo uomo in campo. Evidentemente chi vuole rimanere all’Euganeo si è dimenticato cos’era l’Appiani. Intere generazioni come i nostri giovani non hanno vissuto l’Appiani e il modo in cui a ogni partita casalinga si andava allo stadio. Dobbiamo lasciare da parte l’abitudine di arrivare allo stadio all’ultimo momento, tanto più che il Plebiscito è anche servito dai mezzi pubblici. All’Appiani si arrivava molto prima e la partita veniva vissuta a 360 gradi”
Cosa ne sarà dell’Euganeo?
“Non ci è stato detto, né sinceramente ci interessa. Per quanto ci riguarda ne facciano quello che vogliono, per noi è stata la morte del calcio a Padova e frutto di un’amara politica: ci interessa trovare il prima possibile una soluzione alternativa. Perché il Plebiscito? Perché con la costruzione della nostra curva vicina al campo che ci è stata garantita la gente tornerà allo stadio, ci interessa molto di più la continuità e di avere 6000-7000 persone che tifino per la squadra, che non 3-4000 nel deserto dell’Euganeo, magari arrivando una tantum a 20mila come accaduto nella finale playoff contro il Novara”
La capienza sarà di 12 mila posti. Chi è contrario sostiene che sia insufficiente per la Serie A e qualcuno persino per la Serie B
“I dati storici dicono esattamente il contrario. Persino in serie A eravamo sotto i 15 mila spettatori di media. Questa piazza storicamente ha dimostrato di valere la Serie B o Serie C, non certo la Serie A, dove siamo stati per brevissimi periodi. Noi preferiamo il realismo a chi parla di numeri utopistici. Se poi torneremo un giorno in Serie A e noi ne saremmo ben felici, affronteremo nuovamente il problema”.
Si dice che 3 milioni di soldi pubblici in questo momento non sia giusto spenderli
“Ricordiamo a tutti che anche noi tifosi del Padova siamo contribuenti e tutti i soldi spesi in questi 21 anni li abbiamo visti destinati sempre a soluzioni diverse rispetto a chi segue la squadra di calcio della propria città. E che rappresenta numeri non certo trascurabili. L’Euganeo non l’ha voluto nessuno, se non la politica. E’ tempo che finalmente si faccia qualcosa anche per noi tifosi e per tornare ad essere il dodicesimo uomo in campo che eravamo all’Appiani”.
L’ad del Padova Roberto Bonetto ha in mano un progetto alternativo per costruire un nuovo stadio
“Se andrà a buon fine ne saremo felicissimi. Ma per adesso purtroppo sono soltanto parole e in ogni caso lui stesso ha dichiarato che le due cose non sono in antitesi l’una all’altra. Il Plebiscito ci servirebbe comunque. E noi siamo fermamente convinti che sia la soluzione a molti dei nostri problemi. Invitiamo tutti i tifosi a chiudere gli occhi, immaginando un Plebiscito pieno di gente, che trascina la nostra squadra sul campo.”