Live 24! Padova-AlbinoLeffe 3-0, Pillon comincia con un successo pieno: super Petrilli

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Ore 21.00 – (Corriere delle Alpi) Nicola Calcagnotto recupera per la trasferta di Abano. Il difensore gialloblù, assente nel big match di domenica scorsa al Polisportivo contro il Venezia, ha smaltito l’affaticamento agli adduttori ed è a disposizione del tecnico Vecchiato. Ieri pomeriggio la squadra gialloblù ha svolto l’ultima seduta prima della sfida delicata in casa della formazione padovana. «I ragazzi si sono allenati bene in settimana e siamo pronti per la trasferta», spiega il tecnico gialloblù Roberto Vecchiato, « la squadra padovana si è rinforzata in queste ultime settimane e non merita l’attuale posizione di classifica, se consideriamo il valore della sua rosa. Dovremo perciò prestare molta attenzione, anche perché l’Abano è in un momento positivo e in queste ultime partite ha ottenuto diversi punti che gli hanno fatto abbandonare il terzultimo posto in classifica. Il pareggio interno contro il Venezia è stata la dimostrazione di come la mia squadra sia in un buon momento, anche se forse avremmo dovuto osare di più nella ripresa quando i neroverdi sono rimasti in 10 uomini. Comunque è andata così ed è inutile stare qui a rivangare il passato. In settimana dovremo affrontare tre partite molto impegnative, ma il bello del calcio è proprio questo e vogliamo ben figurare ovunque, in campionato così come in Coppa Italia». Paolo Mezzacasa premiato. Il segretario del Belluno questa mattina parteciperà alla cerimonia di consegna delle benemerenze 2015/2016, e riceverà il premio come “Dirigente di società con almeno 20 anni di attività”. Il Belluno, per voce del presidente Gianpiero Perissinotto, si congratula con il proprio segretario per l’importante e prestigioso riconoscimento che gli verrà assegnato. Chi gioca? Tra i pali dovrebbe essere confermato Gabriele Brino mentre la difesa potrebbe essere quella vista con il Venezia con Giovanni Pescosta e Stefano Mosca sugli esterni e Paolo Pellicanò e Sebastiano Sommacal al centro. A centrocampo Yari Masoch e Simone Bertagno dovrebbero far coppia in mediana, mentre sulle fasce ci saranno Marco Farinazzo e Marco Duravia. Davanti, a meno di sorprese, giocheranno Simone Corbanese e Antonio Acampora. Dopo la sfida con l’Abano il Belluno scenderà nuovamente in campo mercoledì per i sedicesimi di Coppa Italia in casa della Virtus Vecomp: il calcio di inizio è previsto per le 14.30.

Ore 20.40 – (La Provincia Pavese) Sarà una sfida molto delicata per il futuro di entrambe le squadre quella di domani pomeriggio alle ore 17,30 al Mapei Stadium tra Reggiana e Pavia, due delle formazioni in corsa per le prime posizioni, ma entrambe reduci da un momento poco brillante. Un rendimento decisamente negativo nelle ultime cinque giornate, in cui ha subito tre sconfitte e pareggiato due volte ottenendo quindi solamente due punti, ha fatto scivolare la Reggiana dalle zone più alte del girone A di Lega Pro al settimo posto. La vetta comunque rimane non lontana (6 punti dalla capolista Cittadella) e solamente due punti avanti è il Pavia che chiude la provvisoria zona play off. Dopo aver infilato quattro vittorie di fila con Mantova, Renate, Feralpisalò e Cremonese gli emiliani guidati in panchina da Alberto Colombo hanno pareggiato (0-0) a Bolzano con il Sud Tirol, perso in casa (0-1) con il Cuneo, raccolto un punto (0-0) a Busto Arsizio con il fanalino di coda Pro Patria per poi perdere nettamente fra le mura amiche con il Pordenone (1-4). Nell’ultimo turno la Reggiana si è arresa per 2-1 sul campo del Cittadella che ha comunque messo in difficoltà con un ottimo secondo tempo. La formazione di Colombo paga finora un ruolino marcia casalingo non esaltante: 8 punti in 5 gare e come detto due sconfitte di fila nelle ultime due uscite interne. Meglio decisamente fuoricasa dove ne ha ottenuti 12. Un primato comunque la squadra emiliana lo conserva. Il Mapei Stadium è finora lo stadio con più pubblico del girone A: dopo 6 partite il totale di spettatori è arrivato a 26.773, con una media di 4.462 a match. Tornando sul fronte squadra la Reggiana qualche problema in fase difensiva l’ha avuto nelle ultime domeniche anche se con 9 reti al passivo è la squadra meno battuta del girone A. La società ha confermato che si muoverà sul mercato inserendo a gennaio sicuramente un centrale difensivo. Soprattutto dopo l’infortunio al montenegrino Sabotic che ha subito un mese fa un intervento al menisco e potrebbe essere recuperato comunque e tornare già in campo domani. Da qualche settimana è rientrato a disposizione l’ex Bassano Angelo Raffaele Nolè che con Rachid Arma, a segno finora 6 volte, rappresenta l’uomo più pericoloso del reparto offensivo della Reggiana. In vista della gara con il Pavia problemi per il centrale difensivo Andrea Parola che ha riportato un colpo nella gara di Cittadella e gli esami radiologici hanno evidenziato una costola incrinata che gli provoca dolore e fastidio. Questo pomeriggio Marcolini dirigerà la rifinitura. A parte gli indisponibili Abbate e Carraro problemi negli ultimi giorni anche per Facchin (virus intestinale) e Cesarini (ginocchio). Per entrambi sarà la seduta odierna a dare indicazioni al tecnico sul loro impiego.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) Se da un lato la Reggiana si è inceppata sotto il profilo dei risultati, dall’altro si può constatare, specie nell’ultima settimana, come siano spariti i musi lunghi durante le sedute e tutti i giocatori siano sempre pronti a scherzare e stuzzicarsi tra di loro, coinvolgendo anche lo staff tecnico. Potrebbe essere questo il miglior auspicio per una squadra che domani fra le mura amiche, con fischio d’inizio alle ore 17.30, si appresta ad ospitare il Pavia, una delle grandi del torneo. Stamattina (via Agosti ore 11 ) il tecnico Alberto Colombo tirerà le somme di questa settimana di lavori nella consueta rifinitura pre-partita e darà maggiori indicazioni sull’undici che partirà dal primo minuto contro i lombardi ma tutto lascia pensare ad una formazione molto simile, sia tatticamente che nei singoli, a quella scesa in campo sabato scorso al Tombolato con l’eccezione di Andrea Parola, fermo per il colpo al costato, rimpiazzato da Paolo Frascatore nella linea a tre difensiva: insieme a lui, Riccardo De Biasi ed Alessandro Spanò. Minel Sabotic ce la sta mettendo tutta per restare al passo coi compagni, senza forzare troppo il ginocchio operato di menisco, e potrebbe trovare posto in panchina per essere pronto al 100% per la prossima trasferta di Bergamo contro l’Albinoleffe. Dunque, Parola a parte, è positivo che tutto l’organico stia tornando a disposizione per queste ultime tre gare dell’anno solare. Intanto, nell’allenamento di ieri mattina sul sintetico della Rosta Nuova, sulla base del 3-5-1-1 il trainer ha chiesto ai suoi uomini di provare e riprovare a fare gioco sulle fasce perché potrebbe diventare questa l’arma in più per scardinare la difesa dei lombardi.

Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) «Alla Reggiana chiedo di giocare bene e poi i risultati verranno di conseguenza». E’ questo il regalo che il presidente Stefano Compagni chiede alla squadra per il suo cinquantunesimo compleanno, festeggiato nei giorni scorsi, in vista della partita di domenica alle 17.30 contro il Pavia al Città del Tricolore. Presidente, si aspetta una reazione rispetto all’ultimo periodo nero? «Mi aspetto che la squadra confermi quanto di buono ha fatto vedere con il Cittadella, dove è mancato il risultato anche per un po’ di sfortuna. Siamo in un momento un po’ così, con qualche infortunato, ma i ragazzi sono arrabbiati e decisi a dare la svolta. E io ho fiducia in loro. Anche a Cittadella hanno messo molto impegno e alla fine i tifosi li hanno applauditi perché hanno apprezzato l’impegno». Dopo un momento di tensione l’ambiente sembra tornato sereno… «Lo spogliatoio è carico e unito e tutti sanno che la Reggiana ha le capacità e possibilità di invertire la rotta, anche se ci aspettano un trittico di sfide molto impegnativo (Pavia, Albinoleffe in trasferta e Alessandria, ndr). Abbiamo bisogno del risultato perché solo così si potrà tenere alto il morale». Come vede il Pavia? «Credo che la prestazione in Coppa Italia, dove ha perso all’ultimo con il Verona, abbiamo dimostrato che questo girone è molto difficile, perché ci sono squadre forti, che giocano bene. E lo conferma la vittoria a Palermo dell’Alessandria, sempre in Coppa». L’apertura del calciomercato si avvicina. Conferma che comprerete un difensore e qualcuno sugli esterni? «Non ci nascondiamo che in certi ruoli la coperta è un po’ corta. A gennaio la società interverrà sul mercato, come detto anche dal dg Raffaele Ferrara, per coprire quei ruoli dove siamo più sguarniti. Lo faremo con attenzione, guardando al bilancio e alle nostre possibilità economiche». La Reggiana di oggi è questa. Quella del futuro, forse, uscirà dall’Accademia, dove oggi ci sono i bambini delle classi comprese tra il 2005 e il 2009… «L’Accademia del calcio è un progetto al quale teniamo moltissimo e che ha avuto un successo che va oltre le nostre aspettative, grazie all’impegno e capacità di chi ci lavora. Per questo vogliamo ampliare ancora di più questa esperienza. Lo scopo è prima di tutto educativo. Non pensiamo di avere a che fare con dei calciatori, ma con dei bambini che devono crescere. Poi chissà, se magari qualcuno di loro diventasse in futuro un calciatore granata sarebbe motivo di grande orgoglio».

Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) L’impegno contro l’Alessandria, in programma lunedì (ore 20) al Martelli, si avvicina e in casa biancorossa la temperatura si alza, nonostante freddo e foschia continuino ad accompagnare gli allenamenti della squadra sul prato del “Dante Micheli”. Dall’infermeria arrivano buone notizie visto che Foglio e Del Bar, reduci da affaticamenti, si sono regolarmente allenati al passo con i compagni. Ai box restano dunque soltanto Caridi e Beretta, oltre al portiere Pane. Ivan Javorcic, che approfittando della settimana lunga ha torchiato per bene i suoi sia dal punto di vista atletico e sia da quello tattico, sembra orientato a confermare contro i grigi la formazione che ha pareggiato sabato scorso a Pavia. Il tecnico croato in realtà deve ancora sciogliere qualche dubbio in ogni reparto, anche perché in allenamento tutti vanno forte e la concorrenza interna aumenta. Ma la sensazione è che potrebbe profilarsi una conferma per Sereni, che a Pavia è stato protagonista di una buona prova, nonostante Scrosta sia tornato a disposizione dopo la squalifica. A metà campo, poi, Raggio Garibaldi dovrebbe tornare a sinistra, con Zammarini a destra e Dalla Bona in cabina di regia. Mentre in attacco salgono le quotazioni di una conferma di Gonzi e Foglio come trequartisti. La maglia numero nove, infine, dovrebbe essere indossata ancora una volta da Ruopolo, che ieri si è allenato a parte (il solito ginocchio che fa le bizze e va trattato con i guanti) ma oggi e domani dovrebbe accelerare. L’alternativa resta ovviamente Momentè. C’è da dire che Javorcic sta continuando a provare anche il modulo 4-3-1-2, quello al quale il mister ha detto fin dal suo arrivo a Mantova di voler prima o poi approdare. Per ora, però, il 36enne croato ritiene che la squadra farebbe troppa fatica a supportare due punte e un trequartista. Anche perché nel reparto avanzato i bomber non sono proprio al top della condizione atletica. La soluzione potrebbe però venir buona a gara in corso, qualora ci fosse l’esigenza di attaccare di più per recuperare uno svantaggio o per provare a sbloccare una situazione di parità. In ogni caso i giocatori papabili a una maglia da titolare (Scrosta, Gavazzi, Di Santantonio, Ungaro e Momentè) proveranno fino all’ultimo a convincere Javorcic a cambiare idea. In programma ci sono infatti altri due allenamenti: il primo stamani (dalle ore 11) al Te l’ultimo domani pomeriggio (ore 14.30) probabilmente al Martelli.

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Dobbiamo chiudere il girone di andata con tre vittorie, dopodiché vedremo se il Campodarsego sarà stato più bravo di noi». Domani al Penzo il Venezia ospita la Ripa Fenadora (ore 14.30, arbitro Bertolino di Terni) e Giancarlo Favarin pretende dai suoi il primo di tre «mattoni» da tre punti, da conquistare entro il giro di boa con le prossime tappe in casa del Giorgione e di nuovo a Sant’Elena con la Triestina. «Rispetto sempre tutti gli avversari ma è inutile girarci intorno, domani non dovrà esserci storia – mette in chiaro il tecnico pisano – noi dobbiamo partire a mille e chiuderla il prima possibile, punto. Fiducioso? Certamente sì, il secondo tempo di Belluno pur inferiorità numerica avrebbe anche potuto concludersi con la nostra vittoria. È arrivato uno 0-0 al termine di una buona partita, ora però dobbiamo vincere e basta». Nel Venezia mancherà anche l’influenzato Gualdi oltre ai tre squalificati, i difensori Modolo-Beccaro e l’attaccante Serafini. Tra i 21 convocati tornerà Malagò anche se la sensazione è che il centrocampista mestrino potrebbe cambiare aria entro la chiusura del mercato di metà dicembre. «Barreto? È recuperato ma non partirà titolare perché ci sono giocatori più in forma di lui – taglia corto Favarin – in difesa invece con Cernuto, che mi sta impressionando, giocherà Busatto. Sarà il suo esordio? I centrali mi danno garanzie, quindi Calzi rimarrà nel suo ruolo a centrocampo fermo restando che all’occorrenza può anche arretrare». Per l’allenatore arancioneroverde sarà un ritorno al Penzo. «Ricordo bene il 5-2 all’Itala San Marco con cui conquistammo la Lega Pro. Belle sensazioni, non ci piove, io per primo però penso alla promozione che dobbiamo conquistare e non vivo mai di ricordi». AL PENZO – Da domani (ore 13) a fine campionato il servizio di trasporto acqueo per il Penzo messo a disposizione dal Venezia (biglietto a 3 euro) partirà da Punta San Giuliano (con parcheggio Avm-Porta Gialla a pagamento) e non più dal Terminal Aquae di Marghera. Confermati anche due vaporetti bis da Piazzale Roma-Parisi alle ore 12.40 e 13.40.

Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Vogliamo blindare il Penzo e tornare a vincere». Domani il Venezia scende in campo a Sant’Elena (ore 14,30) contro l’Union Ripa La Fenadora e Guglielmo Vicario non ha dubbi: «Vogliamo i tre punti». L’ultima uscita casalinga, coincisa con il ko con l’Este, è costata la panchina a Paolo Favaretto e adesso gli arancioneroverdi da due settimane sono nelle mani di mister Giancarlo Favarin. La prima uscita a Belluno ha fruttato un punto importante. «Ma soprattutto – osserva il portiere del Venezia – abbiamo espresso un buon gioco, in particolare nel secondo tempo. Eravamo in dieci e non avremmo demeritato se fossimo riusciti a vincerla. In ogni caso, dobbiamo ripartire da quel secondo tempo nel quale abbiamo ritrovato la nostra fisionomia». Aspetti che forse nell’ultimo periodo si erano andati perdendo. «Non c’è dubbio che nell’ultimo mese e mezzo qualcosa non è andato per il verso giusto. E’ chiaro che dopo l’esonero ci siamo guardati in faccia, noi giocatori, pensando ai nostri errori. Penso soprattutto – analizza Vicaraio – a quel modo di giocare un po’ lezioso che ci aveva contraddistinto. Ora dobbiamo solo ripartire, tornare a credere nei nostri mezzi e avere maggiore consapevolezza di quel che serve». Un Venezia più concreto è quel che vuole mister Favarin che per domani recupera finalmente Galli, ma anche Barreto e Carbonaro. Mancheranno gli squalificati Modolo, Beccaro e Serafini, più Gualdi ancora influenzato. L’avversaria è reduce dalla goleada subita in casa (5-0) dalla Virtus VeComp e da quattro sconfitte consecutive. «Dovremo stare attenti, contro di noi giocheranno al massimo — avverte Vicario — anche se in realtà tutte le squadre contro di noi giocano alla morte. Ma a noi questo non deve importare. Siamo il Venezia, dobbiamo combattere, lottare e non mollare mai». La capolista Campodarsego, intanto, affronterà in casa il Fontanafredda.

Ore 18.40 – (La Nuova Venezia) Venezia d’assalto quello che si prepara ad affrontare domani pomeriggio (stadio “Penzo” ore 14.30) l’Union Ripa La Fenadora: Giancarlo Favarin recupera Carbonaro, che ha scontato il turno di squalifica, ma anche Barreto, che ha smaltito l’attacco febbrile di inizio settimana. Tra gli attaccanti dunque resta fuori solo Serafini, che sconterà domani il secondo turno di stop forzato. Febbre non smaltita invece per Gualdi, che resterà a casa, mentre nella lista dei convocati che sarà ufficializzata oggi ritorna Malagò. Venezia che assorbe senza particolari scompensi la doppia defezione difensiva di Modolo e Beccaro, a loro volta squalificati. Favarin trova certezze in Cernuto (“Mi ha fatto un’ottima impressione, non lo conoscevo”, ha detto il tecnico pisano) e darà fiducia a Busatto, uno dei giocatori che Favaretto non aveva tenuto in considerazione in campionato. Nuova di zecca la fascia sinistra: Galli ha recuperato, Taddia sarà un innesto prezioso. «Una settimana di lavoro è servita perché i giocatori diventassero sempre più “padroni” della nuova disposizione tattica» ha spiegato ieri lo stesso Giancarlo Favarin al termine dell’allenamento, «troveremo una squadra arrabbiata, che vorrà disputare una grande partita dopo lo 0-5 casalingo contro la Virtus Verona, ma se noi non battiamo l’Union Ripa è giusto che restiamo dietro al Campodarsego. Voglio essere chiaro: mi aspetto nove punti dalla prossime tre partite». Non gira tanto attorno ai discorsi, Giancarlo Favarin, ma per chi lo ha conosciuto tre anni fa, sa che il tecnico di Pisa non gira tanto attorno alle questioni. Va giù dritto. «Barreto? Sta meglio, è recuperato, partirà dalla panchina, ma solo perché ci sono giocatori che in questo momento stanno meglio di lui. Lo considero un elemento prezioso, deve ritrovare condizione e fiducia, lui non può solo spostare gli equilibri in campo, in serie D deve spostare lo… stadio». E Favarin ritorna domenica al Penzo dove ha conquistato la matematica promozione in Seconda Divisione travolgendo l’Itala Gradisca (5-2) e dove ha domato (3-0) il Saint-Christophe nel primo turno della poule scudetto poi vinta. «In quei giorni la squadra volava in campo, avrebbe potuto giocare l’intera estate» ricorda il tecnico, «ecco, voglio rivedere la stessa determinazione di quel Venezia. Per me sarà un’emozione particolare ritornare a Sant’Elena e mi aspetto una grande partita da parte del Venezia». A causa degli impegni legati alla Viareggio Cup (14-30 marzo), cambiano le date nel girone di ritorno a partire dalla quarta giornata (24 gennaio), dove era prevista una sosta, si gioca anche il 7 febbraio e il 2 marzo, sosta invece il 13 e il 27 marzo.

Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nella nebbia di Modena il Vicenza ha chiuso giovedì la sua avventura in Coppa Italia dopo aver eliminato il Cosenza al Menti ai calci di rigore e l’Empoli in trasferta con un gol di Gatto. L’ex attaccante del Lanciano si è ripetuto giovedì contro il Carpi, ma il suo gol non è bastato per superare il turno e incontrare il 16 dicembre la Fiorentina. «Abbiamo disputato una buona partita e, anche se è andata male — spiega Gatto — rimane la prestazione. Purtroppo abbiamo preso ancora gol su palla inattiva, dispiace subire reti sempre nello stesso modo; ultimamente su palle ferme e successivo cross in area andiamo in difficoltà, per rimediare a questo difetto non ci resta che lavorare per aumentare attenzione e concentrazione». La testa è già a domani pomeriggio quando al Menti arriverà la Salernitana, una partita da vincere per risalire la classifica. «Il calendario ci porterà a giocare tre gare in sei giorni e quindi la cosa più importante sarà recuperare bene dal punto di vista fisico. Purtroppo abbiamo ancora degli indisponibili e quindi non sarà facile giocare tre partite consecutive con poche possibilità di turn over. Ci sarà da stringere i denti, da puntare sulla forza del gruppo. Credo che da questo punto di vista abbiamo già dimostrato di essere pronti a dare il massimo. Uniti possiamo battere la Salernitana, per farlo dovremo giocare come abbiamo dimostrato di saper fare ma mettendoci anche maggior cinismo. Al Menti possiamo contare sull’aiuto dei nostri tifosi che ci sono sempre stati vicini e ci hanno sostenuto ovunque, dovremo fare di tutto per vincere anche per loro». La Salernitana dopo la sconfitta per 2-0 contro lo Spezia in Coppa Italia si sta preparando nel ritiro di Pescia, consapevole che quella di Vicenza è una partita che non può sbagliare perché un’altra sconfitta potrebbe essere fatale all’allenatore Vincenzo Torrente. Il tecnico della Salernitana sta provando delle soluzioni tattiche diverse e spera nel recupero del difensore Bernardini, situazione fondamentale in questo momento in cui la Salernitana si ritrova con gli uomini contati in difesa. Se l’ex livornese dovesse farcela, a Vicenza mister Torrente potrebbe optare per un cambio di modulo e passare al 5-3-2 con Strakosha tra i pali, Lanzaro, Bernardini ed Empereur al centro della difesa e con Colombo e Rossi esterni; Moro in cabina di regia con Bovo ed Odjer esterni ed in avanti Donnarumma ed uno tra Gabionetta e Coda. Un undici di tutto rispetto soprattutto in attacco, con giocatori di assoluto valore come Donnarumma, Gabionetta e Coda che hanno doti tecniche e realizzative di tutto rispetto nella cadetteria. Per prendere i tre punti in palio, il Vicenza di Pasquale Marino dovrà giocare una partita di grande determinazione ed attenzione, senza farsi distrarre dalle indiscrezioni sempre più insistenti che riguardano il piano societario. Sembra ormai davvero imminente, infatti, il passaggio di proprietà da Finalfa al gruppo di imprenditori vicentini che nell’aprile scorso ha costituito la Vi.Fin. e che potrebbe a breve acquisire il 92% del pacchetto azionario della società biancorossa. Ma prima della firma dal notaio, Vi.Fin. deve definire in via ufficiale «nero su bianco» un accordo con River Srl, proprietaria dal 2007 dei campi di gioco del centro tecnico di Isola Vicentina, riguardante i debiti che la società di via Schio ha maturato nel corso degli anni per una serie di affitti concordati ma, di fatto, mai versati.

Ore 18.00 – Nicola Petrilli: “È una gioia grandissima perché arriviamo da un momento bruttissimo, ma penso già alla prossima partita! E spero di essere sempre determinante… Il nuovo modulo ha dato i suoi frutti, ma il merito è anche di quanto fatto, provato ed insegnato da Parlato. La strada è quella giusta, dobbiamo continuare così!”.

Ore 17.50 – Giuseppe Pillon (all. Padova): “Non potevo pretendere di più, i ragazzi sono stati eccezionali, complimenti a loro. Ci vuole lavoro anche se sono stato più che contento di vedere attuate le poche cose che abbiamo avuto il tempo di provare. Ci vuole pazienza e oggi lo abbiamo dimostrato perché abbiamo sfruttato al meglio il primo episodio avuto. Abbiamo giocato abbastanza bene e ho visto grande applicazione, ma possiamo fare ancora di più. Oggi abbiamo fatto vedere di avere grandi potenzialità ma bisogna crederci. Abbiamo tenuto un buon ritmo ma possiamo fare meglio e per riuscirci l’unica strada è il lavoro. L’importante era vincere e ci siamo riusciti! Io voglio gente che morde e lotta, e oggi ho visto grande impegno e determinazione ma dobbiamo ancora sviluppare al meglio la fase offensiva. Dobbiamo lavorare insieme tutti, per me non c’è difesa o attacco! Io voglio una squadra che non si basa sull’avversario ma sulle sue forze, io voglio una squadra che si giochi ogni partita”.

Ore 17.40 – Roberto Bonetto (ad Padova): “Abbiamo fatto un passo in avanti, abbiamo vinto e finalmente potrò dormire perché nelle ultime settimane sinceramente ho faticato molto a farlo. Prendiamo quello che di buono arriva oggi, ossia il risultato è l’impegno dei ragazzi. Che si impegnavano prima è che sono impegnati anche oggi. All’inizio c’era molta paura, poi piano piano abbiamo segnato e gli episodi ci hanno aiutato. Non credo che Pillon per adesso abbia potuto incidere più di tanto, ha messo un po’ d’ordine. Io direi che oggi in campo c’era anche la squadra di Parlato, è giusto dare i meriti anche al nostro ex allenatore”

Ore 17.35 – Cristian Altinier (attaccante Padova): “All’inizio erano molto chiusi e abbiamo fatto fatica, è stato decisivo sbloccare il risultato a fine del primo tempo. Il modulo? Mi trovo bene con un partner davanti, ma nella mia carriera li ho fatti praticamente tutti. Dobbiamo migliorare ancora tanto, prima di tutto partendo dalla testa che fa la differenza”

Ore 17.30 – Roberto Bonetto (ad Padova): “È stata una vittoria provvidenziale, è importante in un momento così difficile. Speriamo di iniziare a vedere un po’ di luce! Siamo stati superiori agli avversari e i nostri hanno dimostrato grande caparbietà. All’inizio abbiamo sofferto ma dopo il 2-0 la strada è andata in discesa”.

Ore 17.25 – Marco Sesia (all. AlbinoLeffe): “Fino al gol avevamo difeso a dovere, e col 2-0 è finita la partita. Passivo troppo pesante? È il campo a parlare e il suo verdetto va accettato. Noi dobbiamo fare la corsa su noi stessi”.

Ore 17.20 – Segui live dalla sala stampa dello stadio “Euganeo” le dichiarazioni a caldo dei protagonisti di Padova-AlbinoLeffe.

Ore 17.00 – 3-0 all’Albinoleffe: comincia con il piede giusto l’avventura di Giuseppe Pillon sulla panchina del Padova

Ore 14.50 – (Gazzettino) Doppio acquisto della Luparense San Paolo che ha ingaggiato l’attaccante Dario Sottovia e il difensore centrale Riccardo Baggio: entrambi saranno a disposizione di Enrico Cunico per il derby casalingo di domani con l’Este. Novità anche in uscita, dato che lasciano i rossoblù l’attaccante Gianmarco Brotto e il difensore Rocco Donè.

Ore 14.30 – (Mattino di Padova) Tre nuovi acquisti per la Luparense. Il derby con l’Este si avvicina e i Lupi vogliono fare assolutamente risultato: ecco perché la società rossoblù ha ufficializzato i due nomi più “caldi” degli ultimi giorni, l’attaccante Dario Sottovia (26 anni, svincolato dal RapalloBogliasco) e lo stopper Riccardo Baggio (28, dall’Altovicentino), a disposizione già da domani allo stadio “Gianni Casèe” di San Martino di Lupari. Sono due vecchi pupilli di mister Cunico, il quale, a breve, potrebbe pure contare sulla velocità di Marco Roveretto (28 anni), in arrivo dall’ArzignanoChiampo. Per l’ufficialità dell’attaccante esterno (anch’egli ex Marano, poi Altovicentino) mancano solo alcuni dettagli. Sul fronte cessioni, oltre a Gianmarco Brotto e a Rocco Donè, a sorpresa potrebbe partire anche l’attaccante Marco Beccaro, pezzo grosso del mercato estivo dei “Lupi”. L’intenzione è infatti quella di aggiustare la rosa con elementi più funzionali al gioco di Cunico, che utilizza un modulo diverso rispetto al suo predecessore, Daniele Pasa.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Vittoria, questa sconosciuta. Cinque partite (Pordenone, Mantova, Pavia, Cittadella, Pro Piacenza), zero bottino pieno. Le cause: al momento sconosciute o quasi, fermo restando che di sicuro non sta girando bene, tra infortuni, squalifiche, cartellini che arrivano con preoccupante puntualità. Intanto oggi si va a Lumezzane per tentare di ritrovare il successo perduto e ricominciare a marciare verso una vetta al momento abbastanza lontana e timbrata dal Cittadella a quota 26 punti. Cinque lunghezze non saranno magari una voragine ma di sicuro sono un gap importante, che andrà recuperato il prima possibile, a cominciare da oggi al Saleri, dove mancherà ancora l’infortunato Germinale. Senza dimenticare che ci sono diversi giocatori in dubbio. «I tre punti ci mancano da troppo tempo — sospira il tecnico Stefano Sottili — e i ragazzi hanno lavorato duramente per centrare nuovamente questo obiettivo. Dispiace per la partita di Piacenza, perché abbiamo la consapevolezza che non siamo riusciti ad esprimerci come nelle due gare precedenti (contro Pavia e Cittadella, ndr ). Due settimane fa contro il Cittadella abbiamo messo in campo una delle nostre migliori prestazioni e dobbiamo riuscire ad esprimerci sempre così. Questo poi è un campionato equilibratissimo, è emblematico il percorso del Cuneo che è progressivamente risalito dal fondo classifica, dove per altro si trovava quando l’avevamo affrontato». Ancora una volta Sottili chiede alla squadra praticità e capacità di sfruttare al meglio le occasioni che capiteranno oggi a Lumezzane: «Ci sarà molto agonismo e loro cercheranno di sfruttare il fattore campo. Il Lumezzane è una squadra che ha gamba, corsa, e qualità soprattutto sugli esterni. Dobbiamo imparare a badare al sodo in alcune circostanze, essere più pratici per conquistare quei punti che permettono di mettere il fieno in cascina».

Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «La squadra di Tedino può inserirsi nei primi 5 posti, se terrà alto il ritmo». L’affermazione è di un portiere, doppio ex di turno, che per l’occasione si districa fra due paletti. Sono quelli che reggono i legami con la doppia esperienza, prima a Pordenone e subito dopo al Cittadella. Lui è Tommaso Peresson, l’attuale estremo difensore del Tamai. Dal 2001 al 2003 giocò in neroverde, salendo dalla D alla C2. Dal 2003 al 2006, in C1, fu portacolori del club che oggi arriverà al Bottecchia. «È una supersfida. Ai neroverdi può dire tantissimo – sostiene -, visto che hanno qualità e gioco. Può dire molto più che ai padovani, praticamente costretti a vincere il campionato. Per la squadra di Tedino si possono aprire spiragli importanti». – Un ricordo di quel Pordenone? «Sono arrivato in D e abbiamo vinto il campionato. Cominciata la stagione con Paolo Marin in panchina, da primi in classifica, a metà strada la società lo sostituì con Adriano Fedele. La dirigenza non era certo quella di adesso, c’era più trambusto. Ero un fuoriquota, trasferito dalla Sacilese Juniores campione d’Italia con Gianpiero Leonarduzzi. Dovetti scegliere in fretta tra il lancio del giavellotto e il pallone. Dal fallimento del Pordenone dell’agosto 2003 sono passato a Cittadella». – La consacrazione? «In granata mi hanno insegnato tutto, provando cose nuove, in un altro mondo. Erano appena retrocessi dalla B. Il primo anno avevo come mister Rolando Maran, ora al Chievo, l’ultimo l’ho fatto insieme al mito Pierobon. È arrivata la maturazione stando fuori casa, giocando belle partite, in un periodo molto produttivo. Di allora, l’unico rimasto è Alessandro Sgrigna». – Diversità della Terza serie rispetto a una dozzina di anni fa? «Adesso la LegaPro unisce buone squadre di C1 a medie da C2, quindi c’è molto divario. Al tempo la differenza era abissale rispetto a oggi: si vedeva viaggiare la palla 10 volte più veloce. In C2 c’era più battaglia e corsa, in C1 maggiori velocità e movimenti. In questa stagione ritengo che Cittadella e Reggiana sulla carta siano le più quadrate». – Pronostico sul Bottecchia? «Mi piacerebbe un 2-1 finale per il Pordenone, con gol e tensione emotiva anche per il pubblico».

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tutti i fari del girone A di LegaPro sono puntati sul Bottecchia: arriva la capolista. Il cartellone della giornata annuncia: la più forte contro la più bella. Il Cittadella guida la classifica con 26 punti, 7 vittorie, 5 pareggi e una sola sconfitta (1-2), incredibilmente a Bergamo con l’Albinoleffe, terzultimo. Il Pordenone è “soltanto” nono con 19 punti, ma ormai a detta di quasi tutti gli addetti ai lavori regala il calcio esteticamente più apprezzabile dell’intero raggruppamento. Gongola Mauro Lovisa. Voleva il suo Ramarro propositivo e seducente. Lo sta avendo, magari non con continuità. Avesse pure quella, sarebbe vicino al modello di perfezione che ha in testa re Mauro. SPAZIO PUBBLICITÀ – Le dichiarazioni della vigilia in entrambe le sponde sono spot per gli avversari e in definitiva per il match di oggi alle 15. «Il Pordenone – dichiara Roberto Venturato – è una squadra forte e solida, di buona potenzialità e ricca d’entusiasmo, con un allenatore che stimo molto e di cui sono amico da anni. Il gruppo possiede giocatori di talento e qualità. Come sempre cercheremo di dare il meglio, ma questa volta servirà ancora qualcosa di più». Non da meno quelle di Bruno Tedino: «Il Cittadella – afferma il tecnico neroverde – è una grande società e una grande squadra, che riesce a coniugare ritmo e qualità, con almeno un paio di giocatori per ruolo. Noi metteremo in campo tutte le nostre energie per cercare di renderle la vita difficile». RAMARRO SPUNTATO – Tedino dovrà rinunciare contemporaneamente a Strizzolo e Finocchio. «Non per questo – precisa – modificheremo le nostre caratteristiche. Non partiremo di sicuro per difenderci e limitare i danni, perché non sappiamo farlo e non abbiamo gli uomini per provare a farlo. Basti ricordare che i nostri centrali difensivi (assente Marchi, ndr) sono due centrocampisti: Pasa e Stefani. Proveremo a essere arrembanti. Avremo però bisogno che i nostri supporter lo siano altrettanto. Mai come in questa sfida con la prima della classe diventerà determinante il loro caldo apporto». FORMAZIONE – Visti gli assenti, le scelte di Tedino sono quasi obbligate. Il reparto arretrato sarà lo stesso delle ultime gare con Boniotti, Stefani, Pasa e De Agostini davanti a Tomei. A centrocampo, squalificato Pederzoli, rientrerà Mandorlini. Ai suoi fianchi avrà Berardi e Buratto. «Il modulo? Sarà – azzarda Tedino sorridendo – un 4-3 e fantasia». In prima linea giocheranno De Cenco punta avanzata (capocannoniere del girone con 8 reti, assieme a Brighenti della Cremonese e Bocalon dell’Alessandria), Valente e il prolifico (3 reti nelle ultime due gare) Filippini, che sceglieranno e si scambieranno la posizione in campo. Dovrebbe fare la sua prima apparizione in panca il neoingaggiato Martignago, già tra i padovani. Convocato anche l’ex sacilese Marco De Anna, 17 anni. Arbitrerà Lacagnina di Caltanissetta (che sostituisce l’infortunato Morreale di Roma), assistito da Vono e Tribelli. Cittadella con il modulo 4-4-2 che spesso diventa un rombo. Succede soprattutto quando davanti gioca lo scattante Jalow, oggi in ballottaggio con Bizzotto nel ruolo di seconda punta. LOGISTICA – I cancelli del Bottecchia saranno aperti alle 13.30 e la biglietteria centrale di via Stadio alle 11. Quella degli ospiti invece resterà chiusa. Rafforzati, come su tutti i campi, i controlli a cura delle autorità di Pubblica sicurezza.

Ore 13.00 – (Messaggero Veneto) «Non firmo per il pareggio». Non è spavalderia quella di Bruno Tedino, ma fedeltà alla propria filosofia calcistica. «Se dicessi ai ragazzi – spiega il tecnico del Pordenone – che possiamo accontentarci, rinnegherei quanto sto predicando da inizio stagione, ovvero che dobbiamo sempre e comunque entrare in campo per vincere. Anche se giochiamo, come in questo caso, con la prima in classifica». Non è solo la classifica, in verità, a preoccupare il mister neroverde, che snocciola i nomi degli attaccanti a disposizione del collega Venturato («che conosco e stimo da tanto tempo»): da Litteri a Sgrigna, passando per Coralli. «Diciamo – commenta con un pizzico d’ironia Tedino – che le alternative non gli mancano. Il Cittadella ha un potenziale offensivo pauroso. E più in generale penso che sia la squadra più attrezzata del girone assieme a Pavia e Alessandria». Come arginarla? La ricetta, a parole, pare semplice: «Dobbiamo essere arrembanti sin dal primo minuto. Non dobbiamo lasciare loro il tempo e il modo di ragionare. Una partita d’attesa contro una squadra così sarebbe un autentico suicidio. Voglio un Pordenone che faccia la partita. E per fare questo chiedo anche l’aiuto del pubblico. Stavolta, forse ancor più delle altre occasioni, il sostegno del Bottecchia potrebbe essere fondamentale». Carica l’ambiente il tecnico cittadino. Ha bisogno del cosiddetto uomo in più. Forse anche perché in settimana di uomini a disposizione ne ha avuti pochi: «Mercoledì ci siamo allenati in 12 – rivela Tedino – a causa della lunga serie di indisponibili». Non un infortunio, bensì una squalifica fermerà oggi il regista, nonché cervello, della squadra, Alex Pederzoli. Al suo posto ci sarà Matteo Mandorlini. «Non hanno le stesse caratteristiche – precisa il mister –, ma non sono preoccupato. Sono entrambi giocatori di qualità. Casomai mi preoccupa il fatto di avere complessivamente poche alternative. Abbiamo provato a recuperare Finocchio e Strizzolo, ma ancora non sono pronti. Stesso discorso per Marchi».

Ore 12.40 – (Messaggero Veneto) Grande con le grandi. E’ stato sinora il marchio di fabbrica del Pordenone di Bruno Tedino, capace di battere Bassano e Reggiana, e di uscire indenne dall’incrocio con l’Alessandria. Oggi serve proprio quel Pordenone, per non lasciare campo libero alla squadra, al momento, più forte del girone. Un Cittadella sinora non travolgente, ma tremendamente solido: una sola sconfitta in 13 giornate. Di fronte la capolista avrà una formazione che ha trasformato il Bottecchia in un fortino. Ma che arriverà a questa gara in evidente emergenza. Ecco il vero dato preoccupante: sfidare la battistrada senza alcune pedine importanti come Pederzoli, Finocchio, Strizzolo e Marchi. Senza voler tralasciare i giovani Pavan, Talin e Castelletto. Tedino ha convocato l’ultimo arrivo, l’attaccante Martignago, ma a detta dello stesso tecnico neroverde non è «nemmeno al 50 per cento della condizione». Si è dovuto così attingere dal serbatoio giovanile: prima chiamata per il promettente attaccante (classe ’98) scuola Sacilese, Marco De Anna. Comunque sia, due sole dovrebbero essere le novità nell’undici di partenza rispetto alla sfortunata («Ma per 75’ ho visto un ottimo Pordenone», ha commentato Tedino) trasferta di Salò: Mandorlini per Pederzoli in mezzo al campo e Valente per Cattaneo in attacco. Nel Cittadella, reduce dall’importante successo interno con la Reggiana, ancora out Donazzan, non convocato Amato: tutti gli altri a disposizione del tecnico Venturato. Nell’attesa di questa sfida di cartello, il presidente Lovisa, il dg Migliorini, staff tecnico e giocatori del Pordenone si sono recati all’Area Giovani del Cro di Aviano per scambiare gli auguri di Natale con i ragazzi ospiti della struttura.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Pordenone, Feralpisalò, Cremonese (più la sfida infrasettimanale di Coppa Italia con il Bassano): prima di arrivare a Natale il Cittadella dovrà rimboccarsi le maniche per mantenere il primato in classifica, al quale si sta piacevolmente abituando. Due i punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici, Alessandria e Feralpisalò, che la squadra di Roberto Venturato cercherà di mantenere, o migliorare ancora, da qui alla sosta invernale.
Si comincia con il Pordenone, primo scoglio sulla rotta di navigazione granata. Un ostacolo di quelli tosti, a sentire il tecnico del Cittadella: «Il Pordenone è la vera sorpresa del campionato. Dopo il ripescaggio la società ha messo in piedi una rosa altamente competitiva, una squadra con giocatori di valore e grande voglia di riscattarsi. Ha preso un allenatore (Bruno Tedino, ndr) che stimo molto, è un amico da tanti anni. C’è da fare una prestazione di altissimo livello per portare a casa un risultato positivo». Venturato illustra le caratteristiche migliori dell’avversario: «Gioca un buon calcio, ha idee precise e sa stare bene in campo. I risultati sin qui ottenuti testimoniano l’ottimo lavoro intrapreso». Pordenone e Cittadella non sono realtà consolidate della categoria: tra l’entusiasmo di una neopromossa e la forza di una retrocessa dalla categoria superiore, chi la spunta? «L’entusiasmo e le motivazioni possono fare la differenza, ma anche noi siamo carichi al punto giusto: vogliamo continuare sulla strada intrapresa e allungare la serie positiva. Per centrare l’obiettivo dobbiamo interpretare bene la partita, cercando di imporre il nostro gioco, consapevoli che a Pordenone bisogna davvero fare qualcosa in più rispetto a quanto prodotto nelle ultime giornate. Il Cittadella deve crescere contro queste squadre importanti, in termini di consapevolezza dei propri mezzi e di personalità». Il secondo tempo con la Reggiana ha messo in evidenza una squadra che ancora non ha la forza per controllare le partite a proprio piacimento. I granata devono ancora imparare a gestire il possesso palla e a tenere alto la sfera quando serve. «Abbiamo margini sui quali lavorare e crescere, è vero, e Pordenone rappresenta un banco di prova importante. Le motivazioni contano molto, e credo che sia bello mettersi alla prova contro avversari di valore, senza accontentarsi, mai». Ancora a casa Donazzan, in cura dalla pubalgia, non convocato nemmeno Amato. Confermati difesa e centrocampo, dove Paolucci e Bobb sono in vantaggio rispetto a Schenetti, in attacco Bizzotto dovrebbe lasciare il posto a Jallow per fare da spalla a Litteri. QUI PORDENONE. Bruno Tedino non ha dubbi: «Il Cittadella è la squadra più forte del girone, ha un organico ricco e completo in ogni reparto. Noi cercheremo di fare la nostra partita con grande intensità. Se lasciamo giocare il Cittadella, infatti, non c’è confronto». Tra i neroverdi ci sarà anche Martignago, ex granata appena ingaggiato dal Pordenone.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) «Il Pordenone è la vera rivelazione di questo campionato. Per fare risultato in casa sua, servirà qualcosa in più rispetto al solito». Roberto Venturato lo ha chiarito subito, ieri, nella conferenza-stampa che ha preceduto la partenza in pullman per raggiungere il capoluogo friulano. Come a voler mettere in guardia tutto l’ambiente del Cittadella, compresi i suoi uomini. «Dopo il ripescaggio, il Pordenone è stato ricostruito puntando su elementi che hanno una grande voglia di riscatto e su un allenatore come Bruno Tedino, un amico, oltre che un collega che stimo molto. È una squadra che ha entusiasmo e motivazioni. Dovremo giocare una partita di altissimo livello per spuntarla». «Più personalità». Il tecnico granata deve rinunciare anche stavolta a Donazzan, che spera di recuperare per la prossima settimana, ma che è ancora alle prese con una fastidiosa pubalgia. Per il resto, il gruppo è quello che nello scorso turno ha superato la Reggiana, sia pure con qualche patema di troppo nel secondo tempo. Da lì si riparte. «Abbiamo analizzato attentamente l’ultima gara. Va tenuto conto che abbiamo affrontato un avversario di grande spessore, ma nel complesso quell’incontro ci ha fatto capire che dobbiamo migliorare nella fase di possesso palla e nella capacità di rimanere alti in campo. Vi abbiamo lavorato molto in questi giorni», rivela Venturato. «Abbiamo dato una continuità notevole ai nostri risultati, ma sappiamo che per rimanere in testa alla classifica occorre fare qualcosa in più. E serve maggiore personalità». Una dote, questa, che non dovrebbe fare difetto al Citta, ma che, nonostante la presenza di giocatori di qualità e temperamento come Pascali, Iori, Paolucci, Chiaretti e Litteri, ancora non è emersa del tutto nelle prime 13 giornate. «De Cenco? Non c’è solo lui». Nell’undici titolare, come spesso è accaduto in questa stagione, la casella più complicata da riempire è quella che riguarda la seconda punta, vista l’abbondanza di alternative a disposizione. Per quanto riguarda Bizzotto, talento di casa in campo dal primo minuto contro gli emiliani, il tecnico chiarisce: «Sin qui ha sempre lavorato con attenzione e determinazione, sta svolgendo un suo personale percorso di crescita e maturazione. Ma con il Pordenone valuterò soltanto poche ore prima della gara se schierarlo subito o no». Contro un avversario che cerca sempre di fare la partita, e che potrebbe lasciare qualche spazio per inserirsi, non è escluso che riprenda quota la candidatura di Jallow. Quel che è certo è che il pericolo numero uno è il centravanti neroverde De Cenco, attuale capocannoniere del girone A di Lega Pro con 8 reti, assieme a Bocalon dell’Alessandria e a Brighenti della Cremonese. «De Cenco sta trovando il gol con facilità, ma non c’è solo lui. Anche Filippini vede la porta e Cattaneo ha guizzi importanti. Il Pordenone sarà senza lo squalificato Perderzoli (ex biancoscudato, come lo stesso Filippini, ndr), ma nella sua rosa ha chi può sostituirlo al meglio, a partire da Mandorlini». Tifosi e arbitro. Circa un centinaio di sostenitori del Cittadella seguirà Iori e compagni al Bottecchia, salendo sulla corriera organizzata dal club “Angelo Gabrielli-Granata per sempre” o con mezzi propri. Curiosità: nella tarda mattinata di ieri è cambiato l’arbitro designato a dirigere la sfida. Antonio Eros Lacagnina, della sezione di Caltanissetta, sostituisce Andrea Morreale di Roma, infortunato.

Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) La considerazione più importante della vigilia di Pordenone-Cittadella: giocando come nelle ultime tre partite, scordiamoci i tre punti. Non lo dice proprio in questi termini, Roberto Venturato, ma il concetto che il tecnico di Atherton vuole far passare arriva forte e chiaro. La capolista è sempre salda al comando (vero) ma ultimamente scricchiola un po’ soprattutto nella gestione dei 90 minuti (vero anche questo). Ma va sottolineato che il Cittadella non è primo in classifica per caso ma che si è conquistato i 26 punti messi al riparo in cassaforte blindata uno ad uno sudandoseli fino in fondo, senza dimenticare che ultimamente lo stato di forma del gruppo nel suo complesso non è al top. A Pordenone servirà un cambio di marcia, anche se è altrettanto vero che se si vince quando non si gioca al top delle proprie possibilità, allora si può guardare al futuro con ottimismo. «Per vincere servirà il miglior Cittadella – evidenzia Venturato – non quello delle ultime settimane, ma una squadra che sappia tirare fuori qualcosa in più. Il Pordenone è una squadra forte e solida, hanno un allenatore che io stimo molto. Loro se la sono sempre giocata con tutti, noi cercheremo sempre di giocare per dare il meglio ma ci servirà qualcosa in più rispetto al solito. Sappiamo di affrontare una squadra con grande entusiasmo e potenzialità e dobbiamo cercare di trovare più forza e consapevolezza dei nostri mezzi, migliorando e imponendo sempre la nostra identità». Venturato non ha gradito il secondo tempo di sabato scorso con la Reggiana e lo dice apertamente. «A Pordenone gestire la gara non sarà possibile — sottolinea l’allenatore granata — ma dovremo prendere in mano il pallino del gioco, altrimenti scordiamoci di vincere. Loro sono molto forti e hanno giocatori con buone qualità tecniche e discreta fisicità, la loro formazione è completa in ogni reparto e sarà doveroso impegnarsi al massimo». Pochi dubbi alla vigilia. Donazzan è ancora out (dentro Benedetti), Amato non è stato convocato, Bizzotto sembra destinato alla panchina (ballottaggio Sgrigna-Jallow).

Ore 11.10 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Ilari, Corti, Giandonato, Petrilli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 11.00 – (Gazzettino) A centrocampo tutto lascia pensare che trovi spazio dal primo minuto Giandonato. «Se tutta la squadra lavora bene nelle due fasi, nel calcio si può fare tutto. Credo che lui possa giocare nel centrocampo a due se lavorano bene i due esterni», ruoli che in partenza dovrebbero vedere protagonisti Ilari a destra e Petrilli a sinistra. Al fianco di Giandonato, in pole position Corti. Quanto al tandem avanzato, l’allenatore si sofferma su Neto Pereira. «Lo vedo più seconda punta, e va aiutato con l’altro attaccante che deve lavorare in maniera diversa, attaccando magari la profondità insieme a Neto e agli esterni. Bisogna lavorare in questa direzione dato che manca un po’ di profondità all’attacco, e ce l’hai se le due punte si muovono bene». Naturalmente bisognerà fare i conti con l’avversario. «Dovremo fare una partita molto diligente e attenta, cercando di attaccare con giudizio senza lasciare spazio agli avversari. L’Albinoleffe ci aspetterà, quindi non dovremo avere fretta, ma servirà pazienza in attesa di trovare l’opportunità giusta per fare gol e condurre in porto il risultato». Cosa chiede ai tifosi? «Di stare vicino alla squadra aiutandola anche nei momenti di difficoltà che ci saranno, e insieme spingerla ad ottenere il massimo». Tutti convocati i biancoscudati. «Devono essere partecipi al nostro progetto» sottolinea Pillon.

Ore 10.50 – (Gazzettino) «La condizione fisica mi sembra buona, poi è chiaro che le valutazioni si fanno durante la gara, dato che è in quella occasione che vedi se il ritmo resta sempre alto o se ci sono cali. Anche per me è una partita importante per vedere all’opera la squadra, dovremo dare il massimo e soprattutto cercare di vincere». Moralmente come ha trovato i giocatori? «All’inizio erano abituati al loro allenatore come è giusto che sia, ma adesso piano piano la concentrazione va sulla partita». Che per lei, tra l’altro, rappresenta anche il ritorno all’Euganeo. «Sono felice di tornare su quella panchina e spero di rimanerci a lungo». Nuova veste tattica all’insegna del 4-4-2, dicevamo. Come ha reagito la squadra? «Bene, anche se un giorno e mezzo di lavoro non può incidere più di tanto. Ho cercato solo di mettere un po’ di ordine e di trasmettere alcuni principi che mi auguro vengano applicati domani (oggi, ndr), ma ci vuole tempo e pazienza perché vengano eseguiti come voglio io». L’abbiamo vista anche parlare ai giocatori. «Amo sempre parlare a tutta la squadra. Ho chiesto di essere applicati, di avere rispetto per me, per il mio staff e per tutte le persone che lavorano con loro, e di venire fuori da questa situazione tutti insieme dato che è l’unico modo per riuscirci».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Si apre oggi con l’Albinoleffe il nuovo corso biancoscudato targato Bepi Pillon, chiamato a rimpiazzare Carmine Parlato dopo il deludente pareggio con la Pro Patria di una settimana fa. Appena due allenamenti alle spalle e per il tecnico di Preganziol è già tempo di ottenere dalla squadra risposte positive per invertire un trend avaro di soddisfazioni (una vittoria nelle ultime dieci giornate) che ha fatto sprofondare il Padova ai margini della zona play out, tanto da indurre appunto la società all’avvicendamento in panchina. Non avrà la bacchetta magica Pillon, ma l’auspicio è che la famosa “scossa” si faccia sentire subito. Di sicuro si vedrà un Padova diverso sul piano tattico: 4-4-2 il credo sposato nel suo approccio con i biancoscudati, tanto da avere lavorato in questa direzione anche nella rifinitura di ieri mattina, dopo il primo assaggio di giovedì. Massima concentrazione nel seguire le direttive del nuovo allenatore da parte dei giocatori, sul volto dei quali è tornato anche qualche sorriso. Ecco Pillon: «Le sensazioni sono positive, ho visto i ragazzi impegnarsi e applicarsi molto. Non ho trovato una squadra in difficoltà a livello mentale, i biancoscudati mi sono piaciuti molto anche nella rifinitura che hanno effettuato con grande partecipazione e ritmo».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Ancora una volta il Padova trova sulla propria strada una squadra che sembra attraversare un buon momento di forma, come nel caso della Pro Patria coinciso con un cambio in panchina. Dopo l’arrivo di Marco Sesia, che ha rilevato David Sassarini, infatti, l’undici seriano ha ottenuto quattro punti in due gare, frutto del pareggio a reti bianche a Piacenza e del successo di misura di domenica scorsa sul Renate, sorpassato al terz’ultimo posto. La porta di Amadori è rimasta inviolata, ma resta una certa difficoltà nell’andare a segno con dieci gol complessivi all’attivo. In trasferta, in particolare, l’Albinoleffe ha realizzato solo tre gol di cui due a Cuneo e uno ad Alessandria. Restando sul cammino esterno, finora i bergamaschi hanno ottenuto due pareggi, a fronte di quattro sconfitte. In avanti occhio ad Andrea Soncin, ex di turno, che prima e dopo la sua esperienza all’ombra del Santo (sette reti nel campionato di B 2009-10) ha già regalato dispiaceri con le maglie di Lanciano e Ascoli. I PRECEDENTI. L’Albinoleffe si è sempre rivelato un avversario tradizionalmente indigesto per i colori biancoscudati. Delle sei sfide disputate in casa, tutte giocate all’Euganeo, il Padova ha prevalso solo nelle ultime due: 2-0, con gol di Succi e Di Gennaro, il 25 settembre 2010 e 3-2 (Bovo, Ruopolo e Cacia, con doppietta di Cocco per i seriani) il 3 marzo 2012. In precedenza, a partire dal 2001, due pareggi e altrettanti ko tra cui quello per 2-1 del 25 maggio 2003 nella semifinale di andata dei play off promozione di C1.

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Ilari, Corti, Giandonato, Petrilli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Che avversario si aspetta? «L’Albinoleffe credo che ci aspetterà, che chiuderà tutti gli spazi. Dovremo fare una gara molto diligente, attenta, cercando di attaccare con giudizio, e soprattutto senza concedere mai spazi eccessivi a chi ci sta di fronte. Non dovremo avere fretta, servirà tutta la pazienza possibile per trovare gli spazi giusti e condurre in porto la gara». Alla presentazione ha detto che Neto Pereira va valorizzato: come? «Neto è una seconda punta, dal mio punto di vista. Ed è per questo che va aiutato con gli esterni o con un’altra punta che lavori in modo diverso, che attacchi la profondità: a questa squadra proprio la ricerca della profondità è una delle cose che mancano. Se le due punte si muovono bene, tutto potrebbe girare nella giusta direzione». E Giandonato? Lo vede anche nel 4-4-2? «Se tutti lavoriamo bene, tutto si può fare dal punto di vista tecnico-tattico: Manuel può giocare anche in un centrocampo a quattro, come uno dei due centrali, basta che gli esterni lavorino come si deve».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Le sensazioni sono positive», le parole di Pillon alla vigilia, dopo due soli allenamenti effettuati con il gruppo alla Guizza. «Ho visto i ragazzi molto impegnati e molto applicati. Quello di domani (oggi, ndr) anche per me è un debutto importante, voglio vedere la squadra come si comporterà, è una partita importante per il morale e per la classifica. Dovremo dare il massimo e cercare di far bene. E provare a vincere, soprattutto». Come hanno reagito i giocatori al suo arrivo? «Li ho visti abbastanza bene, anche nell’ultima rifinitura del venerdì ho avvertito molta partecipazione e molto ritmo, una squadra positiva insomma. È normale che qualcuno di loro fosse un po’ attaccato all’allenatore che mi ha preceduto, ma piano piano la concentrazione andrà sulla partita, ne sono sicuro». Quali tasti ha deciso di toccare, per risollevare un po’ il morale della truppa? «Ho parlato a livello globale con tutta la squadra, senza fermarmi con i singoli. Io di solito amo parlare sempre con tutto il gruppo: ho chiesto di applicarsi e di avere rispetto per me e per il mio staff, per chi lavora con loro. E soprattutto di cercare di venire fuori da questa situazione, perché lo si può fare solo tutti insieme». Tatticamente è pronto il passaggio al suo “caro” 4-4-2? «Li ho visti bene con questo nuovo modulo, anche se è normale che, per vedere qualcosa di quello che voglio, ci vorrà un po’ di tempo. In un giorno e mezzo non ho potuto incidere più di tanto, ho cercato solo di mettere un po’ di ordine nelle cose, e di dare alla squadra i primi princìpi, che spero metta sul campo».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Piaccia o meno, è il momento di voltare pagina. L’esonero di Carmine Parlato, arrivato dopo lo scialbo 0-0 in casa della Pro Patria, è ormai alle spalle: società, squadra e tifoseria devono guardare avanti. Tanto più perché Giuseppe Pillon, che a distanza di 17 anni torna all’Euganeo da allenatore dei biancoscudati per la sfida con l’Albinoleffe, eredita una situazione non facile. Il Padova non vince da oltre un mese, si ritrova pericolosamente a ridosso della zona playout, segna poco e subisce troppo. Aggiungiamoci pure che sinora, contro due delle ultime tre formazioni del fondo classifica (Renate e Pro Patria, la terza è proprio l’Albinoleffe), non è andato oltre lo 0-0, ed ecco chiarita l’importanza della sfida di oggi. Il tecnico trevigiano ridisegna la squadra adattandola al 4-4-2, il suo marchio di fabbrica: fuori Niccolini, Cunico e Bucolo, dentro Favalli (al rientro dalla squalifica), ma soprattutto Giandonato ed Altinier, con Ilari e Petrilli ad agire sulle corsie esterne. La nuova stagione del Padova, dunque, comincia con la prima partita di dicembre.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non sarà di certo un Euganeo in grande stile quello che terrà a battesimo l’inizio della terza avventura in biancoscudato di Bepi Pillon. Pochi i biglietti staccati in prevendita, clima decisamente “freddo” (meteorologicamente, ma non solo) intorno ai biancoscudati dopo gli ultimi risultati e l’esonero, molto sofferto per la tifoseria, di Carmine Parlato. I tagliandi per il match, in ogni caso, possono essere acquistati nei punti-vendita Ticketone e sul sito www.ticketone.it fino alle ore 12.30 di oggi a prezzo ribassato, mentre dalle 13.30 apriranno le biglietterie dello stadio, che staccheranno i biglietti a prezzo pieno. L’avversario. L’Albinoleffe ha cambiato allenatore tre settimane fa e Marco Sesia, subentrato a Sassarini, ha raccolto 4 punti nelle prime due gare. Oggi si presenta orfano del solo Cremonini, assente di lungo corso per infortunio, ma con l’ex di turno, il “Cobra” Andrea Soncin, a guidare l’attacco. Probabile 3-5-2 e dovrebbe scendere in campo la stessa formazione che una settimana fa ha battuto il Renate di misura. Unica alternativa l’inserimento di Danti dietro le punte e passaggio al 3-4-1-2: in questo caso a fargli spazio sarebbe Bentley.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Ilari, Giandonato, Corti, Petrilli; Neto Pereira, Altinier.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Su un calcio «scolastico» finché si vuole ma che con gli interpreti al loro posto può rivelarsi più efficace di tante varianti. E si badi bene che Pillon non è rimasto indietro con i tempi, perché le sue squadre si sono spesso espresse con i moduli più disparati e che il «Baffo» di Preganziol ha sempre anteposto le caratteristiche dei giocatori al modulo e non viceversa. A scrutare bene la squadra si scoprono due centrali difensivi (Diniz e Fabiano) amici prima che compagni di squadra, un esterno più difensivo (Ilari) e uno più offensivo (Petrilli), una prima punta (Altinier) e un jolly offensivo (Neto Pereira). La scommessa (perché di tale si può parlare) si chiama Giandonato. I suoi ex allenatori lo strigliavano in continuazione perché sul campo correva poco, non bastano talento e tecnica per primeggiare. Serve corsa (tanta) per cambiare marcia. A Giandonato come al Padova, di fronte un bivio fondamentale di una stagione che ha preso una brutta piega ma che può ancora essere raddrizzata a dovere.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Un esempio? «Neto Pereira è una seconda e non una prima punta, questo dicono le sue caratteristiche e il suo passato. Per questo ha bisogno di un’altra punta accanto che sappia attaccare la profondità come già fa lui. E così io credo che sarà nelle condizioni ideali per potersi esprimere al meglio». O ancora: «Giandonato può giocare anche in un centrocampo a due, dipenderà dalla disponibilità di chi gli starà accanto e dal lavoro degli esterni che dovranno aiutare anche in fase di non possesso e di copertura». E per finire: «ho trovato una squadra che mi pare stia bene e che negli ultimi due allenamenti ha dato ottimi segnali di disponibilità. Nella rifinitura, per esempio, ho visto una buona determinazione, ho visto i ragazzi impegnarsi e questo mi fa ben sperare. Poi, è chiaro che la prova del nove sarà la partita nel suo complesso, è lì che dovranno arrivare le risposte che chiedo». In definitiva, quasi diciotto anni dopo la sua ultima panchina padovana, Pillon riparte da una squadra senza il trequartista come c’era al tempo (un certo Max Allegri…) e punta sulla semplicità.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Undici uomini: Petkovic in porta. Dionisi, Diniz, Fabiano e Favalli in difesa. Ilari, Giandonato, Corti e Petrilli a centrocampo. Neto Pereira e Altinier davanti. Coordinate tattiche: 4-4-2 classico, quello che una volta insegnavano nelle scuole calcio. Incognite: sempre Giandonato, più adatto a un centrocampo a tre ma che, con ogni probabilità, avrà una chance importante oggi in un modulo diverso. Esclusi eccellenti (sempre che vengano confermate le indicazioni della vigilia): Cunico e Bucolo, con Niccolini scalzato in difesa da Fabiano. Eccolo, il primo Padova di Bepi Pillon. Che con un cappello invernale dirige la rifinitura pre-Albinoleffe (ore 15 all’Euganeo) con il piglio dei giorni migliori. Alla Guizza si suda e si fatica, le sensazioni sono buone e il borsino delle azioni biancoscudate vira deciso verso il rialzo. Poi, è chiaro, tutto andrà verificato all’esame del campo ma Pillon ha già in tasca qualche indizio confortante in merito alla disponibilità e allo stato di salute della squadra. E dice cose importanti.

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la quattordicesima giornata (5-6-7 dicembre): Ore 15.00 Lumezzane-Bassano, Padova-AlbinoLeffe, Pordenone-Cittadella. Ore 17.30 SudTirol-Pro Patria. Ore 20.30 Cremonese-Giana Erminio. Domani, ore 15.00 FeralpiSalò-Cuneo. Domani, ore 17.30 Reggiana-Pavia, Renate-Pro Piacenza. Lunedì, ore 20.00 Mantova-Alessandria.

Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 26, Alessandria e FeralpiSalò 24, Pavia 22, Bassano e Cremonese 21, Reggiana e SudTirol 20, Cuneo, Pordenone 19, Giana Erminio 17, Padova e Pro Piacenza 15, Lumezzane e Mantova 13, AlbinoLeffe 11, Renate 9, Pro Patria 3.

Ore 08.10 – Lega Pro girone A, tredicesima giornata (28/29 novembre): Pro Piacenza-Bassano 1-1 (Iocolano (Ba) su rigore al 18′ st, Bini (Pp) al 36′ st), Alessandria-Giana Erminio 1-0 (Bocalon (Al) al 8′ st), Cuneo-Lumezzane 2-0 (Cavalli (Cn) al 26′ pt, Barale (Cn) al 29′ st), Pavia-Mantova 2-2 (Marino (Pv) al 29′ pt, Ruopolo (Mn) al 39′ pt, Ferretti (Pv) al 42′ pt, Ungaro (Mn) al 15′ st), Pro Patria-Padova 0-0, Cittadella-Reggiana 2-1 (Litteri (Ci) al 11′ pt, Iori (Ci) al 38′ pt, Nolé (Re) al 12′ st), SudTirol-Cremonese 1-1 (Brighenti (Cr) al 16′ st, Gliozzi (St) al 29′ st), AlbinoLeffe-Renate 1-0 (D’Iglio (Al) al 37′ pt), FeralpiSalò-Pordenone 2-1 (Filippini (Pn) al 40′ pt, Allievi (Fs) al 5′ st, Romero (Fs) al 41′ st).

Ore 08.05 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 4 dicembre: rifinitura mattutina per i Bincoscudati, tutti presenti eccetto Amirante. Si va verso il 4-4-2.




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