VICENZA. Un nuovo stadio da 20 mila posti con centro commerciale, cinema e spazi universitari. Questa volta la proposta porta la firma del Vicenza Calcio, che questa mattina ha illustrato al sindaco Achille Variati uno studio di fattibilità per la riqualificazione del Menti. Il piano, dal costo stimato di 35 milioni di euro, riguarda anche le zone adiacenti all’impianto e la viabilità. L’ipotesi, secondo quanto riferito dal presidente Luigi Polato, potrebbe passare in tempi brevi dalla carta ai fatti. La società ha riferito al Comune di essere in grado di garantire la copertura economica dell’intervento.
Il presidente del Vicenza Calcio parla di «sogno che dovrà diventare realtà». Achille Variati confessa di «non emozionarsi più» dopo aver visto nella sua carriera di sindaco «disegni su disegni». Sono le due facce della stessa medaglia chiamata stadio Menti. Finora si sono succeduti tavole, proposte, progetti che si sono schiantati contro il muro dei finanziamenti e terreni rimasti intonsi. Ma ieri si è aperto un nuovo capitolo dell’annosa vicenda riguardante il vecchio impianto. A scriverlo è proprio la società biancorossa che oltre ad aver presentato e consegnato alcune carte all’amministrazione comunale si è detta pronta (o meglio, capace) a finanziare l’intervento da 35 milioni.
L’APPUNTAMENTO. Ma andiamo con ordine. Tutto comincia alle 12.30 a palazzo Trissino dove è previsto l’incontro tra amministrazione e Vicenza Calcio. Presenti da una parte il sindaco, l’assessore Umberto Nicolai, il direttore generale Antonio Bortoli e il dirigente Fausto Zavagnin. Dall’altra il presidente di Vi.Fin Alfredo Pastorelli, Marco Franchetto, Gian Luigi Polato, il direttore generale Andrea Gazzoli. All’ordine del giorno una sola questione: come recuperare i 500 mila euro che la società deve al Comune per gli affitti del Menti non pagati. La questione in pochi minuti viene risolta. «Ci siamo accordati – fa sapere Variati – per una rateizzazione di sei anni in rate trimestrali».
SOGNI E SOLDI. Ma quello che doveva essere il tema del giorno si trasforma in pochi istanti in una questione minoritaria. Perché pochi minuti dopo l’inizio dell’incontro, il Vicenza Calcio svela un nuovo progetto per il Menti. «Abbiamo presentato un sogno – racconta Polato – che adesso deve diventare realtà. Ed è nelle corde della Vi.Fin far sì che si realizzi. Credo che sia nel Dna di questa società vivere una realtà nuova, diversa, nel centro della città e non costruire un’astronave. Il costo di questo sogno? Circa 35 milioni». Polato dopo aver premesso che («Non si tratta di una realtà già ben formulata e impressa sulla carta») risponde alla domanda più attesa. Come e con quali soldi sarà costruito? «A questo appuntamento si sono presentati due imprenditori (Pastorelli e Marchetto) molto seri, che hanno società importanti nel territorio. Dunque, non credo che si possano muovere senza un’idea finanziaria ed economica ben precisa e delineata. Forse è la prima volta che il Vicenza Calcio propone qualcosa che possa diventare realtà nel breve periodo». «Ho ascoltato con interesse – replica Variati – anche se faccio fatica ad emozionarmi. Cercheremo di capire il loro piano finanziario».
IL NUOVO MENTI. A questo punto la seconda domanda è: come sarà il nuovo Menti? Il piano predisposto dagli architetti Franco Battistella e Paolo Costa non coinvolge solo l’impianto ma l’intera area, antistadio compreso. L’idea è quella di alzare il livello di viale dello Stadio di 1,80 metri «per realizzare una passeggiata accanto al fiume» e ricavare i volumi dove poter insediare attività come aule universitarie, negozi, spazi espositivi e cinema. «Devono essere tenute in considerazione tante attività – spiega Polato – partendo dal presupposto che l’impianto non ospiterà solo il calcio ma diversi eventi». Lo stadio sarà demolito e ricostruito per lotti come accaduto a Udine. Sarà coperto e ricalcherà il Marassi di Genova. Avrà 20 mila posti e si svilupperà su un anello. «Resterà il portone – continua – mentre l’esterno sarà biancorosso. Useremo mattoni rossi e il bianco della pietra di Nanto. Abbiamo presentato un planning volumetrico perché la realizzabilità o meno dipende dalla possibilità che abbiamo di edificare. Comunque l’inserimento architettonico non sarà esterno all’ambito urbano»
Fonte: Giornale di Vicenza