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Ore 22.40 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 26, Alessandria 24, Pavia 22, Bassano e FeralpiSalò 21, Cremonese e Reggiana 20, Cuneo, Pordenone e SudTirol 19, Giana Erminio 17, Padova e Pro Piacenza 15, Lumezzane e Mantova 13, Renate 9, AlbinoLeffe 8, Pro Patria 3.
Ore 22.25 – Giuseppe Galderisi è stato contattato in queste ore anche dalla Pistoiese
Ore 21.50 – (Corriere delle Alpi) «Il Venezia è la squadra nettamente più forte del campionato». Roberto Vecchiato non ha dubbi: domani si prospetta un match duro ma di alto tasso tecnico. «Il Venezia è superiore», spiega il tecnico del Belluno, «finora ha vinto dieci partite, pareggiate quattro e persa una: niente male direi. Ma sono solo secondi? Sì, il Campodarsego è davanti: ma la squadra padovana sta facendo un campionato strepitoso». Da quando Roberto Vecchiato si è seduto sulla panchina, il Belluno ha cambiato faccia prendendo sempre in mano le redini del gioco. «Alla mia squadra non ho mai detto di difendersi per poi ripartire in contropiede, e mai lo dirò», spiega, «vogliamo fare noi la partita anche stavolta, cercheremo di prendere campo». Assenze importanti. Il nuovo tecnico del Venezia, Giancarlo Favarin, deve fare i conti con due squalifiche pesanti: Serafini e Corbanaro. «E’ vero, gli mancheranno due big; ma al loro posto giocheranno Barreto, ex serie A e B, e Maccan, lo scorso anno in Lega Pro. Le alternative non gli mancano». Paolo Pellicanò in partenza. Manca solo l’accordo tra Belluno e Padova, che sembra non tarderà ad arrivare, e il giocatore gialloblù saluterà. Non c’è ancora nulla di ufficiale ma le fonti all’interno della società dicono che ormai il giocatore è ad un passo dallo sbarcare in Lega Pro. «In caso di interesse del Padova, e se le due società trovassero un accordo, credo che sia giusto che Paolo vada», spiega Vecchiato, «il ragazzo merita questa possibilità. Sarà dura, in Lega Pro non manca la concorrenza, ma non per questo bisogna rinunciare. Se l’ho fatto giocare in Coppa Italia per farlo vedere al diesse del Padova in tribuna? No, ha bisogno di recuperare la condizione e l’avrei fatto scendere in campo lo stesso». Rifinitura. Oggi alle 11 il Belluno scende in campo per l’ultimo allenamento. Vecchiato ha l’intera rosa a disposizione. Torna in panchina dopo l’infortunio al ginocchio Davide Solagna che però deve ancora recuperare a pieno. Il terzo portiere gialloblù, Giulio Righes, la settimana scorsa ha rimediato la rottura del crociato e per lui la stagione è finita. Stefano Longo ha chiesto e ottenuto di andare in prestito al San Giorgio per trovare più spazio, al suo posto è stato promosso in prima squadra Sergiu Ojog.
Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A Belluno senza le punte titolari, tocca di nuovo a Maccan guidare un attacco in emergenza nonostante il recupero del brasiliano Barreto. Non è una vigilia qualsiasi per un Venezia che domani al Polisportivo (ore 14.30) proverà – senza gli squalificati Serafini e Carbonaro – ad inaugurare vincendo la gestione di Giancarlo Favarin. «Con il nuovo mister stiamo lavorando su un cambio di modulo (dal 4-3-1-2 di Favaretto al 4-2-3-1, ndr) che personalmente vedo di buon occhio – assicura Denis Maccan -. In avanti siamo più vicini e dovremmo produrre qualche cross in più per chi come me sarà in area, questa squadra ha una rosa che sicuramente può giocare in diverse maniere». Il 31enne friulano, premiato lunedì al Galà del calcio Triveneto come miglior giocatore del Pordenone nella scorsa Lega Pro, in questo torneo ha sfruttato l’assenza di Serafini firmando il 3-0 alla Calvi Noale. «Entrare solo per pochi minuti non è facile, contro l’Este credo di aver avuto un buon impatto (suo l’assist per l’illusorio 1-0 di Fabiano, ndr) e a Belluno sarò molto carico dovendo riscattare un ko incredibile. Non mi aspettavo l’esonero di Favaretto, non discuto la scelta e sono il primo a dire che tutti dobbiamo farci un esame di coscienza per rendere al meglio col nuovo mister. Ci aspetta una gara dura ma con la testa giusta usciremo in fretta da questo momento delicato». Nel Venezia anti-Belluno mister Favarin proporrà Maccan con a sostegno Fabiano, Barreto e Innocenti, mentre in regia agiranno Calzi e Callegaro. EMERGENCY – Il Venezia ha consegnato ad Emergency le 20 maglie indossate al Penzo con l’Este in memoria di Valeria Solesin. Una parte delle casacche saranno all’asta martedì 15 dicembre dalle ore 18-20 all’Osteria Ai Do Farai (Dorsoduro, 3278), le altre invece online con modalità che Emergency comunicherà nei prossimi giorni. A BELLUNO – Ultimi posti sul secondo pullman della Curva Sud per i tifosi: partenza domani alle 11 dal Tronchetto (People Mover) e 11.30 da Mestre (Piazza Barche): info al 340/4675054.
Ore 21.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia alla prova del Belluno con Favarin in panca e un Barreto in più. L’emergenza nel reparto attaccanti, dovuto alle squalifiche di Serafini e Carbonaro, porteranno il nuovo tecnico arancioneroverde ad alcune scelte obbligate. E nel modulo che il mister intende adottare da domani (il 4-2-3-1) un posto chiave lo occuperà il brasiliano, di nuovo disponibile dopo l’ennesimo periodo di stop per infortunio. «Sto bene e spero proprio di poter dare il mio contributo», conferma Barreto che dopo l’ultima uscita con il Mestre, quindici giorni fa, aveva dovuto fermarsi per un risentimento muscolare. «Il mio problema non è quando sto in campo ma dopo, quando emergono i problemi muscolari. Speriamo che questa volta non sia così». Nel nuovo assetto impostato da Giancarlo Favarin, Barreto sarà posizionato dietro l’unica punta, in questo caso Maccan visto che mancano i due titolari per squalifica. Sulle corsie esterne ci saranno Fabiano e Innocenti. Mentre i due in mediana, davanti alla difesa, dovrebbero essere Calzi e Callegaro. Non dovrebbe invece cambiare rispetto al passato la composizione della difesa a quattro, dove l’unico ballottaggio potrebbe essere tra Modolo e Cernuto. «Questa è una squadra con giocatori che possono fare la differenza. Ma la cosa funziona se alla base ci sono fattori fondamentali in serie D, vale a dire l’agonismo, la corsa, l’intensità», spiega mister Favarin che sta già dando la propria impronta alla squadra. In questi primi tre giorni di gestione, dopo l’esonero di Paolo Favaretto, il tecnico pisano ha preso confidenza con il gruppo, avviando quella conoscenza reciproca necessaria per lavorare assieme nel migliore dei modi. «Nei primi due giorni ho trovato la squadra un po’ giù di morale ed ero un po’ preoccupato. Ora invece sono soddisfatto: abbiamo fatto un buon allenamento — dice al termine della seduta di ieri pomeriggio al Taliercio — contro di noi — aggiunge il tecnico — tutte le squadre giocano alla morte e non basta far valere le nostre qualità sulla carta. I giocatori devono capirlo velocemente, perché poi quando le cose vanno male diventa tutto più difficile». Favarin riparte dal Belluno, la squadra con cui nel 2012 il suo Venezia chiuse il campionato, con la promozione già in tasca da una settimana e l’obiettivo, poi centrato, di andare a conquistare lo scudetto dei dilettanti nella fase successiva. «Ricordo bene quella trasferta a Belluno, allora si volava. Eravamo lanciatissimi». Adesso, invece, è il Belluno ad essere in grande spolvero, terzo in classifica (anche se a -7 dal Venezia) con ben quattro risultati utili consecutivi e 12 gol segnati nelle ultime quattro partite casalinghe, tra cui il 4-0 rifilato alla Virtus Vecomp due settimane fa. Il Venezia invece deve riprendere le fila di un discorso interrotto con la sconfitta di Este, che ha determinato il sorpasso in vetta da parte del Campodarsego. «Non so spiegare il motivo di questa flessione — riflette Barreto — mi dispiace che abbia pagato per questo mister Favaretto con l’esonero, perché penso che in casi come questi la responsabilità sia di tutti e non solo dell’allenatore. Ora dobbiamo cambiare rotta, lavorare e cercare di fare meglio di quanto non abbiamo fatto finora. Non c’è alcun dubbio — aggiunge il brasiliano — che in queste ultime partite abbiamo fatto male. Forse all’inizio c’era molto entusiasmo, poi questo si è spento alle prime difficoltà. Gli avversari ora ci conoscono e giocano sempre al massimo contro di noi. Ma anche noi dobbiamo giocare sempre al massimo, dobbiamo correre come e più degli altri. Perché niente è facile, tantomeno per noi». Per la trasferta di domani a Belluno (ore 14,30) ci sono ancora gli ultimi posti disponibili nel pullman organizzato dai tifosi della Curva Sud. Il ritrovo è al Tronchetto (ore 11) e in Piazza Barche (ore 11,30), al costo di 10 euro. Prenotazioni al 340-4675054. Lunedì, invece, scatterà la prima edizione del «Venezia Fc training concept» (ore 17): quattro appuntamenti durante i quali il metodo di lavoro degli staff del Venezia sarà illustrato alle società gemellate.
Ore 21.10 – (La Nuova Venezia) Il Venezia prova a girare pagina dopo gli scossoni di inizio settimana. Due giorni intensi per Giancarlo Favarin a cercare di avere un’idea della rosa a disposizione (“Ho un organico importante tra le mani”, ha detto ieri) e di inculcare le sue idee tattiche, anche se probabilmente non ci saranno rivoluzioni. Fuori gioco l’infortunato Galli e gli squalificati Serafini e Carbonaro, il Venezia ritrova Barreto, mentre Favarin spera di avere più fortuna del suo predecessore Favaretto nella presenza e nella condizione atletica dell’attaccante brasiliano in campo. Con Maccan punta centrale, il Venezia si affiderà al trio Fabiano, Barreto e Innocenti per scardinare la difesa del Belluno, con Calzi (o Soligo) e il giovane Callegaro in mezzo al campo. «Ovviamente per i giocatori è stata una settimana particolare, nei primi due giorni i ragazzi erano un po’ scossi da quanto accaduto» ha detto ieri Favarin, «ma oggi è stato davvero un gran bel allenamento, intenso, vigoroso». Il Venezia dovrà fare molta attenzione anche in difesa visto che il Belluno ha messo in fila sette vittorie consecutive tra campionato (5) e Coppa Italia (2). Si preannuncia un pomeriggio ad alta tensione nervosa per Marco Modolo e i suoi compagni della retroguardia. «In effetti il Belluno è la peggior squadra che potessimo incontrare in questo momento particolare» ammette il difensore centrale arancioneroverde, «noi vogliamo però riprendere la marcia, a prescindere da chi ci troveremo di fronte. Sappiamo quale è il nostro obiettivo, veniamo da un periodo in cui non abbiamo fatto molto bene, la voglia di reagire c’è». Modolo era con Favaretto anche nella prima stagione in serie D, sei anni fa, adesso c’è Favarin alla guida del Venezia. «Sono stati giorni molto intensi, bisogna che ritroviamo l’entusiasmo che ci spingeva non solo all’inizio, ma anche fino a un mese fa. Come si esce da questa situazione? Facendoci tutti un bel esame di coscienza perché quando si verifica un avvicendamento tecnico, non è mai colpa di uno solo». Quattro partite, prima della sosta, per provare a ritrovare prima se stessi e poi per riagganciare il Campodarsego, ma tra tre giorni si apre anche il mercato e la tappa di Belluno potrebbe risultare importante nelle scelte che verranno effettuate da martedì in poi. Intanto una certezza, il sostegno non mancherà, i tifosi della Curva Sud hanno quasi completato anche il secondo pullman. L’arbitro della partita sarà un toscano, Francesco Meraviglia di Pistoia.
Ore 20.45 – Giuseppe Galderisi sembra uno dei candidati più autorevoli per raccogliere l’eventuale eredità di Parlato, se ci dovesse essere l’esonero
Ore 20.15 – Qui Busto Arsizio, Armando Anastasio (difensore Padova): “Abbiamo cercato di fare il massimo per portare a casa la vittoria. Purtroppo non siamo riusciti a trovare gli spazi che cercavamo, ne è venuta fuori una partita difficile, in cui è stato complicato creare occasioni da gol. Peccato, ma sono convinto che sia possibile uscirne, il campionato è ancora lungo”
Ore 20.12 – Qui Busto Arsizio, Daniel Niccolini (difensore Padova): “Loro erano molto chiusi, ne è venuto fuori uno 0-0 che non volevamo. Speravamo di ottenere i tre punti, non ci siamo riusciti. Purtroppo è un periodo che non gira bene, speriamo di uscire da questa situazione”
Ore 20.08 – I primi rumours, in caso di esonero di Parlato, ipotizzano le candidature di Giuseppe Galderisi e di Giuseppe Pillon come possibili sostituti. Per adesso si tratta soltanto di rumors, non abbiamo trovato alcuna conferma a queste indiscrezioni già circolate nella settimana che termina domani. Da valutare anche la posizione di Fabrizio De Poli, del quale Roberto Bonetto aveva chiesto l’allontanamento dopo la sconfitta di Pavia, salvo poi giungere a una tregua.
Ore 20.05 – Qui Busto Arsizio, Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Siamo in difficoltà, inutile negarlo. Lo eravamo già domenica scorsa, è normale e anche legittimo che i tifosi non siano contenti. Io sono sereno anche nelle difficoltà, sono preoccupato anche io per questa situazione. Sto prendendo antibiotici per risolvere un mio problema, credo che domani ci troveremo per discutere della situazione. Bisogna riflettere, ragionare e stabilire quali provvedimenti da prendere”
Ore 19.55 – Qui Busto Arsizio, Carmine Parlato (allenatore Padova): “Non siamo stati lenti e prevedibili, non sono d’accordo. Abbiamo provato a vincerla, ma non ci siamo riusciti. Ci sono state mancanze nostre nel creare le occasioni. Ci sono stati alcuni momenti in cui c’era qualche spazio e non siamo riusciti a sfruttarlo. Dovevamo trovare alternative , non siamo riusciti a vincere una partita che non era semplice, ma che doveva essere interpretata con maggiore decisione. Possiamo solo fare mea culpa, la vittoria ci manca, tutti i ragazzi che sono venuti oggi a Busto e anche quelli a casa avrebbero meritato di più. I giocatori si sono impegnati fino in fondo, ma purtroppo forse nella squadra è scattata qualche componente negativa. Abbiamo giocato a una porta per 95 minuti, ma abbiamo avuto poche occasioni per vincere”
Ore 19.50 – Qui Busto Arsizio, Roberto Bonetto (ad Padova): “Come facciamo se non vinciamo nemmeno queste partite a uscire da questa situazione? Non vedo i ragazzi metterci quell’anima che meriterebbe una società come il Calcio Padova, mi sarei aspettato una partita diversa. Sono profondamente deluso, mi sono già confrontato con Bergamin, dobbiamo riflettere su Parlato, un po’ su tutto. Avevo già fatto presente che non andava a Pavia, anzi non c’è stata la scossa che ci aspettavamo. Oggi non è la giornata negativa per un singolo, ci troveremo domani a riflettere perché la nostra squadra non sta facendo quello che ci aspettavamo. Abbiamo tirato in porta due volte in 90 minuti, penso che questa dica tutto”
Ore 19.30 – Finisce 0-0 allo Speroni fra Pro Patria e Padova: prestazione davvero modesta per i biancoscudati. Da capire adesso le decisioni della società su Carmine Parlato
Ore 17.10 – Lega Pro girone A, i risultati delle partite del pomeriggio: Pro Piacenza-Bassano 1-1, Alessandria-Giana Erminio 1-0, Cuneo-Lumezzane 2-0, Pavia-Mantova 2-2.
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Azzurri contro, domani alle 17.30 al Turina di Salò. A guidare i leoni del Garda da inizio novembre c’è Aimo Diana, ex nazionale con Trapattoni, Lippi e Donadoni. Su quella del Pordenone ovviamente Bruno Tedino, che non ha avuto la fortuna di vestire la casacca della Nazionale, ma ha fatto parte dello staff di Arrigo Sacchi e guidato le formazioni giovanili azzurre Under 16 e 17. PRIMA ESPERIENZA – Come giocatore Diana vanta casacche prestigiose: Torino, Palermo, Samp, Parma (con la quale ha vinto la coppa Italia), Verona e Brescia. Ha fatto parte di tre cicli azzurri (con Trapattoni, Lippi e Donadoni) segnando un gol alla Costa d’Avorio nell’amichevole di Ginevra (1-1) nel 2005. Non partecipò alla spedizione in Germania, conclusa con la conquista della Coppa del Mondo, perché si infortunò alla vigilia della partenza. Poi fu richiamato da Donadoni. A livello di tecnico questa con la FeralpiSalò è la sua prima esperienza. Lo ha promosso dalla Berretti a inizio novembre il presidente Giuseppe Pasini per sostituire l’esonerato Serena. Scelta fortunata: 3 vittorie di fila su Albinoleffe, Lumezzane e Mantova. «La mia preoccupazione più grossa – confessa – era di risultare credibile, dato che arrivavo dal settore giovanile. Ho cercato subito il rapporto umano ed è andata bene. Ora ci attende una sfida importante con il Pordenone, squadra davvero tosta». Pirotecnico il match della scorsa stagione a Salò: 5-4 per i padroni di casa. Il ritorno finì 1-1. CALENDARIO – Domani nella sala conferenze del De Marchi la sfida del tardo pomeriggio sarà proiettata sul maxischermo. L’iniziativa si propone come servizio ai tifosi impossibilitati a partecipare alle trasferte. Ingresso dalla zona bar, attivo per l’occasione. Definiti altri cambi d’orario: Cuneo-Pordenone si giocherà al Paschiero sabato 12 alle 14, Pordenone-Pavia al Bottecchia sabato 19 alle 17.30. STADIO BOLLENTE – Ad attendere i ramarri sarà un Turina infuocato, in virtù dell’iniziativa “Squadra vincente, stadio bollente” che nelle intenzioni della società gardesana dovrebbe riempire l’impianto. Fra i neroverdi non ci saranno Marchi e Finocchio, ancora infortunati. De Cenco dovrebbe farcela, Talin resta acciaccato. Completamente recuperati Strizzolo e Mandorlini.
Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) L’allarme sembra rientrato. De Cenco e Strizzolo, ieri, si sono allenati col gruppo e paiono destinati a partire titolari domani al Turina, nella sfida con la FeralpiSalò (il via alle 17.30). I due attaccanti hanno quasi messo alle spalle i loro problemi muscolari e oggi, nella rifinitura a porte chiuse, saranno provati nella formazione titolare. Il Pordenone potrebbe quindi affrontare la gara di Salò con la stessa squadra vista a Reggio Emilia (modulo 4-3-1-2). Un unico ballottaggio, Buratto-Mandorlini, per il ruolo di mezzala destra: l’ex Brescia sembra favorito. Assenti certi sono Finocchio e Marchi, oltre a Castelletto e Pavan. In casa FeralpiSalò, oltre a Maracchi, out Greco, infortunatosi la scorsa settimana. Anche Diana, come Tedino, darà fiducia alla stessa formazione vittoriosa a Mantova: quindi 4-3-3 con Caglioni tra i pali, Tantardini, Ranellucci, Leonarduzzi e Allievi in difesa, Settembrini, Pinardi e Fabris in mezzo e il trio Bracaletti, Romero e Tortori davanti. La gara, per chi non potesse essere a Salò, potrà essere vista al De Marchi sul maxi-schermo allestito nella sala conferenze. La speranza dei tifosi è che Sportube stavolta funzioni. Dopo il match sul Garda il Pordenone affronterà il Cittadella sabato 6 dicembre alle 15 al Bottecchia e, successivamente, il Cuneo in trasferta e il Pavia in casa. Decisi date e orari di questi ultimi due match: in Piemonte si scenderà in campo sabato 12 dicembre alle 14, coi lombardi sabato 19 alle 17.30. Oggi intanto comincia il 13º turno: in campo Pro Piacenza-Bassano (alle 14), Pavia-Mantova, Cuneo-Lumezzane e Alessandria-Giana (15), Pro Patria-Padova (17.30) e Cittadella-Reggiana (20.30).
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Qualità in regia. Feralpi e Pordenone, in mezzo al campo, non prevedono il giocatore di rottura, anzi. Si affidano a due playmaker Doc. Che sono i migliori della categoria: Pinardi e Pederzoli. Di comune hanno molto i due, non soltanto il nome di battesimo (Alex). Hanno il tocco di palla, l’ordine tattico, anche una una carriera al di sotto delle attese. Sembravano destinati a un percorso da 400 gare in serie A, invece hanno giocato soprattutto tra B e C. Pinardi ha però militato nella categoria più prestigiosa. Classe ’81, è un prodotto del grande vivaio dell’Atalanta. Apparteneva a una delle nidiate di maggior valore, quella che nel 1998 vinse lo scudetto Primavera. Era il gruppo dei Pelizzoli, Donati, Colombo, Rossini, Bellini: un gruppo che ha giocato (e gioca) in alto. E lui, al tempo trequartista, forse, era il giocatore con più talento. Ha comunque esordito in A nel 1998 con gli orobici, con cui è rimasto sino al 2004. Quindi è andato a Lecce e poi a Modena. In Emilia le sue migliori stagioni, in B, dal 2006 al 2010: 109 presenze e 25 gol. Nel 2013 è arrivato a Salò in C. Vanta 401 “gettoni” tra i pro, di cui 122 in A, 204 in B e 75 in C (e 60 reti in tutto). E’ diventato regista negli anni e dalla trequarti ha portato la capacità ad appoggiare l’azione. Sa giocare sul corto e sul lungo, usa entrambi i piedi e con il destro gioca spesso con l’esterno: uno spettacolo vederlo. E’ un vero leader dello spogliatoio, esattamente come Pederzoli, tre anni più giovane del collega (classe ’84). Anche lui trascorsi di grande livello nelle giovanili: Primavera della Juve, con cui ha vinto il Viareggio e il titolo di miglior giocatore nel 2003. Da lì solamente serie B e C e un totale di 295 presenze (e 16 reti). Le caratteristiche sono le stesse di Pinardi. Il neroverde è più bravo nella fase di rottura del gioco. I migliori anni tra il 2007 e il 2012, tra Crotone e Padova in C1 e l’Ascoli in B. Era destinato al Torino, quindi il caos Calcioscommesse. Ora entrambi hanno lo stesso desiderio: portare la propria squadra ai play-off.
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Forse sarà bene tirare fuori dall’armadio il vecchio pallottoliere, strumento che viene spesso nominato in questi casi. Non tanto per l’incredibile precedente, il 5-4 del settembre 2014, quanto perché FeralpiSalò e Pordenone sono due squadre votate all’attacco. C’è tutto affinché la sfida di domani del Turina sia ricca di gol. I leoni del Garda, infatti, sono il collettivo più prolifico del girone A di Lega Pro con 21 reti, mentre i neroverdi, con 18 centri, hanno il terzo miglior attacco. Magari il match finirà 0-0 – nel calcio può succedere di tutto –, ma ci sono i presupposti per un incontro di ben altro tenore. La mentalità. FeralpiSalò e Pordenone sono squadre propositive, con la tendenza a imporre il proprio gioco. La matrice del modulo, non a caso, è la stessa. I bresciani giocano col 4-3-3 – e precedentemente con mister Serena col 4-3-2-1 – mentre i “ramarri” spaziano anche loro tra 4-3-3 e la variante col trequartista dello stesso schema (4-3-1-2). Ultimamente questi ultimi giocano col “rombo”, con un fantasista come Filippini che agisce tra le linee per appoggiare l’azione o per sporcare l’avvio della manovra avversaria. Per certi versi simile lo sviluppo del gioco, visto che entrambe si basano su due riferimenti centrali. La Feralpi si appoggia su Pinardi-Romero, regista e punta centrale, il Pordenone sulla medesima linea, composta da Pederzoli e De Cenco, anche se si cerca spesso di far partire la manovra dai due centrali di difesa (Pasa e Stefani) e anche allargare il gioco sui terzini, che cercano la sovrapposizione. La distribuzione. Entrambe sono formazioni “democratiche”, nel senso che riescono a mandare in gol diversi giocatori: ben 9 il Pordenone, 8 la Feralpi. Quest’ultima ha una distribuzione accentrata più su due giocatori: Bracaletti e Romero. La mezzapunta è il capocannoniere con 6 centri, il centravanti lo segue con 5 gol. A quota 3 c’è Greco, punta che agisce alle spalle di Romero, quindi tutti gli altri: Maracchi e Tortori con 2 reti, Guerra, Pinardi e Settembrini con una. I neroverdi ruotano nettamente attorno a De Cenco: sono 8 (su 18) le reti del re dei bomber del torneo. Staccati di molto, a quota 2, Filippini e Pederzoli. Con un gol sei giocatori: Cattaneo, De Agostini, Finocchio, Mandorlini, Pasa e Strizzolo. Entrambe mandano in rete – com’è normale – principalmente gli attaccanti, quindi qualche centrocampista (Pederzoli e Maracchi gli esempi). Spettacolo. Una cosa è certa: entrambe le squadre stanno vivendo il loro migliore momento. La Feralpi è forse la squadra più in forma, arrivando da 3 vittorie di fila ottenute col nuovo tecnico Diana, il Pordenone ha un bottino di 8 punti nelle ultime 4 partite con le big (Bassano, Padova, Alessandria e Reggiana). L’ultima sconfitta per entrambe risale al mese scorso. Insomma, potrebbe nascere una delle gare più divertenti dell’ultimo periodo: vietato perdersela.
Ore 15.30 – (Gazzetta di Reggio) Quella che culminerà con la trasferta di Cittadella è stata la settimana più difficile di Alberto Colombo da quando siede sulla panchina granata. Le hanno fatto piacere le parole del presidente Compagni dopo la gara col Pordenone? «Sono contento, ma sono il primo a mettermi in discussione professionalmente perché, se continua l’andazzo, è chiaro che qualcosa andrà fatto. Mi impegno tanto, ma non è sufficiente avere il presidente dalla propria parte, servono anche i risultati». La settimana come è stata? «Difficile, dopo la brutta sconfitta. Devo trovare certezze, quindi ho lavorato più delle altre soprattutto sul profilo psicologico, coccolando chi ha più bisogno di uscire da questo momento. Il mio compito è questo: trovare una via di mezzo tra carota e bastone, individuando quelli che hanno più bisogno di aiuto». Ritorna al 3-5-1-1? «Ho scelte quasi obbligate, visto il probabile forfait di Frascatore. La difesa a tre non sarà quella che risolve tutti i problemi, ma dà certezze. In porta andrà Perilli, perché non può pagare il primo errore, e non vorrei mettere su di lui troppa pressione, visto che finora non era mai stato impegnato così tanto e la gara di domenica è stata interpretata male da tutti. A centrocampo qualcuno deve ritrovate ambizioni e nessuno si deve sentire più forte di altri e, dovendo fare scelte, è probabile che uno tra Angiulli e Bruccini sia in ballottaggio con Bartolomei. Nessuno ha il posto sicuro e tutti tornano in ballo, compreso Giannone. Nolè lo vedo ritornato ai livelli di Bassano ed è uno che si prende responsabilità in campo e sarà confermato. Poi c’è De Biasi che voglio vedere contro una squadra tosta per capire se è in grado psicologicamente di essere quello pre-infortunio». Cosa teme del Cittadella? «Ha mantenuto l’ossatura della serie B, e quello è il suo obiettivo. Ha un attacco di tutto rispetto con tante alternative, a centrocampo un mix di giovani ed esperti con Iori, Bobb, Schenetti e Paolucci. E’ una rosa competitiva, come altre, ma ha trovato difficoltà, come tutti in questo campionato». Chi tira l’eventuale rigore? «La settimana scorsa vedevo bene Bruccini, questa settimana penso ad Arma. Ma la partita non è l’allenamento».
Ore 15.10 – (Gazzetta di Reggio) «Stare zitti, pensare a lavorare e tenere unito lo spogliatoio». Con queste parole il tecnico granata Alberto Colombo, appena confortato e confermato dal presidente Stefano Compagni, si era presentato ai cronisti dopo l’1-4 subìto domenica scorsa per mano del Pordenone, che rappresenta forse il momento più basso del progetto nato nell’estate 2014. Parole forse di circostanza, che avevano però evidenziato qualcosa che non andava all’interno del gruppo e questa settimana è servita soprattutto per sviluppare gli anticorpi necessari per riportare questa squadra ai livelli di un mese fa. Ieri, non a caso, il tecnico presentando la trasferta sul campo del Cittadella (questa sera alle ore 20.30) ha ribadito come sia prioritario recuperare alcuni giocatori sotto il profilo mentale prima ancora che su quello tattico. Da parte sua, il big-match da brividi con i veneti il bomber Rachid Arma in settimana l’aveva così anticipato: «E’ la gara migliore che ci potesse capitare adesso, perché non occorreranno ulteriori stimoli nel prepararla». Capita spesso di risollevarsi nell’affrontare le grandi, a patto di non sottovalutare alcuni dettagli: il Cittadella ha un organico tra i più forti del girone, è in testa alla graduatoria con due punti di vantaggio, la voglia che metterà per tornare alla vittoria dopo aver raccolto tre punti nelle ultime tre partite e infine, ma non secondario, non ha mai perso fra le mura amiche. Ci sono però dati incoraggianti anche per Parola e soci: la Reggiana ha sempre disputato gare all’altezza con le rivali forti (partendo col giusto approccio mentale), è imbattuta lontano da Reggio, la classifica le continua a sorridere dal momento che, con un colpaccio, si ritroverebbe in alto e con la consapevolezza che da qui all’Epifania saranno tutti scontri diretti e fare punti, si sa, significa toglierli a una concorrente. Con uno scatto di orgoglio questa squadra può tornare a creare il giusto entusiasmo in tutto l’ambiente. Il mister Colombo non ha dubbi nel ridisegnare il suo undici col 3-5-1-1 che finora ha offerto le maggiori garanzie, qualche grattacapo in più invece nei protagonisti da schierare dato che Frascatore non è al meglio fisicamente, Sabotic tornerà solo la prossima settimana e anche sul centrocampo ci saranno novità perché le ultime prestazioni di Angiulli e Bruccini non sono piaciute al tecnico quindi solo uno di loro troverà spazio al fianco di Bartolomei e Maltese. Confermati Arma e Nolè davanti, rientra Mogos (Rampi è out) a destra con Siega a sinistra. Dietro c’è il debutto in campionato per De Biasi insieme a Spanò e Parola. Gli avversari, anch’essi in maglia granata, non hanno bisogna di molte presentazioni: basti pensare che la società ha sperato fino all’ultimo nel ripescaggio in B, allestendo un organico adatto a quella categoria. Per gli amanti delle statistiche: questo è il nono incontro in campionato tra le due compagini, tutti da inizio secolo e sempre in serie C1, coi patavini che conducono per 2-1 senza che sia mai saltato il fattore campo. Le ultime vittorie in campionato, per entrambe, risalgono a ottobre: Reggiana-Cremonese 1-0 il 25 e Cittadella-Alessandria 2-1 il 31.
Ore 14.40 – (Gazzettino) «Umili e rispettosi verso gli avversari, ma mai accontentarsi di quanto fatto perché si può sempre migliorare». È il «credo» di Roberto Venturato, che cerca di trasmettere al suo Cittadella. Il tecnico granata invita a non sottovalutare mai gli altri, nemmeno chi sulla carta è più debole di te, figurarsi la Reggiana, che proprio Venturato descrive come una delle squadre più attrezzate della categoria. Il Cittadella, però, è chiamato a puntare il alto, e non può permettersi il quarto pareggio di fila: stasera al Tombolato si deve tornare ai tre punti. «Avere dato continuità ai risultati penso sia un risultato importante, da tenere in considerazione. Da Bassano e sino a Natale affronteremo tutte squadre che si trovano vicino a noi in classifica, avversarie di valore a livello tecnico e tattico, che ambiscono a un campionato di vertice. Tra queste c’è la Reggiana: riuscire a portare a casa un risultato pieno è vantaggioso per il nostro cammino, ma si deve tenere conto anche il valore dell’avversario. Il Cittadella deve essere umile e rispettoso degli altri, nello stesso tempo però si punterà alla vittoria cercando di disputare una gara propositiva, di carattere». La Reggiana è in un brutto momento: «Mi aspetto una squadra che sino a domenica scorsa aveva la migliore difesa del campionato. Può contare su una rosa di elevato spessore, con Arma riferimento importante per il gioco offensivo, ma pure in mezzo al campo c’è tanta qualità: affronteremo una delle squadre più forti del girone». Il Bassano ha messo a nudo una delle fragilità del Cittadella, che soffre l’aggressività degli avversari soprattutto quando mirano ad arginare le fonti di gioco dei granata: «Dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista, acquisendo capacità di interscambiarci in mezzo al campo, senza contare su un unico riferimento. Sono convinto che il Cittadella abbia ancora ampi margini di miglioramento, possiamo fare meglio anche nei confronti di quelle avversarie che stanno imparando a conoscere il nostro gioco. Voglio una squadra imprevedibile, ma che non abbandoni la propria identità, che è quella di una squadra che sappia giocare a calcio». Recuperare il risultato di Bassano, comunque, è segno di forza: «È vero, il secondo tempo di domenica scorsa mi è piaciuto. Dopo aver rischiato in avvio di ripresa per due nostri errori, il Cittadella ha pareggiato e preso in mano la partita, come sa fare. Non dobbiamo però accontentarci: siamo consapevoli di avere mezzi e capacità importanti, bisogna puntare sempre a far meglio». L’unico assente è Donazzan: «In settimana si è riacutizzata la pubalgia, abbiamo deciso di fargli fare un lavoro specifico», spiega Venturato. Con la Reggiana che si ipotizza verrà a Cittadella con atteggiamento prudente, il tecnico potrebbe nuovamente presentare Sgrigna dal primo minuto, un giocatore abile negli spazi stretti, in grado di trovare la giocata vincente. Jallow l’alternativa. In mezzo al campo Paolucci giocherà dal primo minuto con Iori e Bobb, Litteri punto fermo in attacco. Ci sarà anche una nutrita schiera di tifosi della Reggiana al Tombolato, sono stati venduti 300 biglietti del settore ospiti.
Ore 14.20 – (Mattino di Padova) Da una parte c’è una squadra che non vince da tre partite; dall’altra una che, nelle ultime cinque uscite, ha rimediato la miseria di due pareggi e tre sconfitte, prendendo quattro scoppole dal Pordenone nel turno appena lasciato alle spalle. Stando a queste condirezioni pare impossibile, eppure Cittadella-Reggiana è il piatto prelibato di questa 13ª giornata in Lega Pro, con la capolista chiamata a misurarsi fra le mura amiche con una delle rivali più accreditate nella corsa alla promozione. E Roberto Venturato lo sa bene: «Vogliamo tornare alla vittoria, ma è giusto tener conto anche del valore delle nostre avversarie. Dalla gara di domenica scorsa a Bassano è iniziato un ciclo di scontri diretti al vertice che ci porterà sino a Natale. Quella con la Reggiana è una di queste gare». Pascali sì, Donazzan no. La seduta di rifinitura di ieri ha offerto un paio di indicazioni importanti, confermate dalle parole del tecnico granata: «Pascali è recuperato, ha lavorato a parte negli scorsi giorni in via precauzionale, ma non avverte più dolore. D’accordo con il giocatore, ho invece deciso di non convocare Donazzan, alle prese con una leggera forma di pubalgia. Gli sarà concesso qualche giorno di riposo, in modo da potersi riprendere». Al posto del terzino sinistro bassanese è pronto Benedetti, mentre a centrocampo Paolucci pare destinato a riprendersi una maglia da titolare, in un reparto che ha bisogno della sua personalità. «Andrea, purtroppo, ha dovuto fare i conti con qualche fastidio alle ginocchia, che ora è superato, ma quando è stato bene ha sempre giocato». In attacco, poi, il dubbio è il solito: chi affiancherà Litteri? Sgrigna, a Bassano, non ha convinto del tutto e, per stessa ammissione di Venturato, è stato utilizzato per «sfruttare le sue qualità tecniche contro un avversario che mi attendevo molto chiuso». Di fronte ad una Reggiana “spavalda” il velocista Jallow potrebbe tornare in auge. Una Reggiana diversa. Già, ma che Reggiana sarà? Le notizie filtrate dall’Emilia dicono che Colombo è intenzionato a tornare “all’antico”, riproponendo la difesa a tre adottata nella prima parte della stagione. L’allenatore – che dopo la batosta subìta dal Pordenone, e i primi scricchiolii sulla solidità della sua panchina, ha ricevuto piena fiducia dal presidente Compagni – pare intenzionato a cambiare diversi elementi, dando fiducia alle novità De Biasi in difesa e Mogos a centrocampo. In attacco, invece, a fare da riferimento rimane il marocchino Arma, già a segno sei volte in questa stagione. «È una punta di grande forza, attorno a cui ruotano elementi di qualità come Nolè e Siega. Ci troveremo di fronte la squadra che, al di là del risultato di domenica scorsa, vanta la miglior difesa del girone e che mi aspetto molto aggressiva. Se temo che anche loro marchino stretto Iori? Può essere, ma noi stiamo lavorando intensamente perché il nostro gioco non dipenda da un solo giocatore. Da Bobb a Paolucci a Chiaretti, sono in tanti a saper far girare il pallone».
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto) La classifica sorride ma il Cittadella, che nelle ultime tre partite non ha mai vinto, non attraversa certo il suo momento migliore. Oggi al Tombolato arriva una big come la Reggiana, che però non se la passa affatto bene. Difficile capire chi la spunterà ma fa pensare il fatto che, nonostante i tre punti non arrivino, i granata abbiano abbiano aumentato il vantaggio sulla concorrenza da -1 a +2. «Affronteremo una squadra molto aggressiva — evidenzia Roberto Venturato — e dovremo essere bravi a interscambiarci a centrocampo. Sono convinto che abbiamo margini di crescita, possiamo sicuramente fare qualcosa di più, dobbiamo anche imparare ad essere imprevedibili. A Bassano siamo stati bravi a raggiungere il pareggio ma non dobbiamo accontentarci: dobbiamo anzi metterci in discussione sempre e comunque, per cercare di vincere tutte le partite». Uno dei principali dubbi alla vigilia riguarda il ballottaggio Sgrigna-Jallow come partner di Litteri in attacco. Al momento sembra in leggere vantaggio il fantasista romano, che pure non ha brillato a Bassano. È chiaro, però, che la condizione la si ritrova soltanto giocando. «Sgrigna sta recuperando e sta dando grande disponibilità — sottolinea Venturato — non è ancora al meglio ma sicuramente ha grosse qualità tecniche per scardinare le difese avversarie anche se non al top». Le novità della vigilia riguardano la difesa. Pascali ieri si è allenato con il gruppo e sarà al suo posto, mentre non ci sarà Donazzan, che verrà sostituito da Benedetti sulla corsia sinistra. «Donazzan ha avuto qualche problema — chiarisce l’allenatore — e questa settimana è stato a riposo per non peggiorare la situazione. Non sarà convocato. Pascali sta bene. Da stasera (fischio d’inizio alle 20.30, ndr ) e fino a Natale giocheremo con squadre molto forti, tutte le prossime avversarie puntano a fare un campionato di vertice: sarebbe importante vincere e fare bottino pieno ma è importante anche la continuità». Paolucci, infine, è pronto a ritrovare una maglia da titolare. Venturato ha fatto capire che nelle ultime settimane non è stato schierato per alcuni acciacchi ora superati.
Ore 13.30 – (La Provincia Pavese) E siamo al campo, alla partita col Mantova, dopo un inizio di settimana non facile per il Pavia e in particolare per il suo allenatore, all’indomani della sconfitta beffa con l’Alessandria e le voci che lo davano come a rischio esonero. «I primi giorni della settimana non sono stati piacevoli – ammette Michele Marcolini – però chi fa l’allenatore è sempre in discussione, da quando inizia a lavorare. In questo noi allenatori siamo preparati, poi è normale che quando fai un lavoro con grande impegno e hai il nervoso per i risultati che non vengono, sentirsi sulla graticola non è piacevole. Fa parte del gioco e basta vedere dopo poche giornate in Lega Pro quante panchine sono cambiate: la percentuale è clamorosa. In questo calcio moderno si è portati a guardare ai risultati, soprattutto nel breve periodo, noi veniamo da tre partite nelle quali non abbiamo raccolto molto e come è normale da alcuni sono stato messo in discussione». La società però martedì ha confermato piena fiducia al mister azzurro: «Mi ha fatto piacere sentire le parole del direttore Bignotti. Io comunque sono abituato a lavorare cercando di mettere tutto quello che ho per preparare i ragazzi a cercare di raggiungere la condizione migliore possibile. Poi nel calcio come nella vita non si può piacere a tutti, ma quello non è un problema mio, io devo solo pensare a lavorare per far sì che questo Pavia possa tornare a vincere». La squadra ha risentito della situazione che si è venuta a creare? «Credo che anche per loro non sia stato facile dopo i primi due giorni della settimana un po’ particolari, perché apparivo come un allenatore in bilico – dice Marcolini – però credo che tutto questo abbia cementato il mio rapporto col gruppo. Ho ricevuto attestati di stima e affetto che mi hanno fatto molto piacere. E’ la conferma che questo è un gruppo coeso che lavora per un obiettivo comune». E l’obiettivo immediato è appunto tornare a vincere: «Il Mantova? Sulla carta è un’ottima squadra, che non merita la classifica che ha. Ma noi l’abbiamo preparata con la voglia di tornare alla vittoria, che è quello che ci manca, e io mi sento di dire che chiedo alla squadra una prestazione sulla falsariga di quella di Alessandria: gli episodi ci sono stati contro, ma il Pavia secondo me ha fatto la migliore partita della stagione».
Ore 13.00 – (Gazzetta di Mantova) È dal 1954-55 che il Pavia insegue il sogno di ritornare in serie B. In questi 60 anni la squadra azzurra ci è andata molto vicina nel 2005 quando perse la doppia finale playoff proprio contro i biancorossi di Di Carlo (1-3 e 0-3) e sperava che potesse essere la volta buona l’anno scorso con l’ingresso della nuova proprietà cinese. Anche stavolta, invece, è arrivata l’eliminazione nei quarti di finale playoff ad opera del Matera (2-1). Ma in casa pavese le ambizioni sono rimaste: è stata mantenuta l’ossatura (19 conferme), puntellandola con 9 acquisti di qualità. Tra i quali gli ex Angelo Siniscalchi e Stefano Del Sante, che insieme a Denny Cardin (mai in campo finora) costituiscono una piccola colonia mantovana in casa azzurra. Come tecnico è stato scelto il 40enne Michele Marcolini, che l’anno scorso al debutto guidò il Real Vicenza a un settimo posto. L’allenatore si è portato a Pavia i centrocampisti Marco Cristini (30 anni) e Nicola Pavan (22), oltre al 32enne La Camera dalla Juve Stabia e al 26enne Alessandro Marchi dalla Cremonese. In difesa è arrivato l’esperto Martin (’87) dal Sudtirol e l’attacco, già forte, è stato potenziato con Bellazzini (’87) dal Venezia. Marcolini applica il 3-5-2 e il suo Pavia è secondo con 21 punti alle spalle del Cittadella. La squadra con 20 reti ha il secondo attacco del girone e la difesa (11 reti subìte) rispetto allo scorso anno sembra meglio assestata. Al “Pietro Fortunati” il Pavia ha collezionato 4 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta contro la capolista Cittadella (1-2).
Ore 12.40 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova scende in campo oggi a Pavia con l’obiettivo di rialzare la testa dopo il ko casalingo subìto sette giorni fa al Martelli ad opera della FeralpiSalò. Missione tutt’altro che facile, ovviamente, considerato il valore dell’avversario (secondo in classifica) e anche le motivazioni che lo animeranno, dopo la rocambolesca sconfitta di Alessandria (2-1 al 93’) che ha perfino fatto vacillare la panchina di mister Marcolini. Il tecnico ex Real Vicenza oggi si gioca tantissimo, perché in caso di mancata vittoria la società azzurra potrebbe anche deciderne l’esonero. Il Mantova deve comunque provare a muovere la classifica e Ivan Javorcic invita i suoi a «credere nell’impresa», pur precisando che l’impegno va affrontato con «umiltà e rispetto per il Pavia» e che «continuare ad affrontare avversari di altissimo valore uno dopo l’altro ci fa perdere tante energie fisiche e nervose, perché in certi match si è sempre sotto pressione». Il tecnico croato nella rifinitura di ieri mattina ha sciolto i dubbi settimanali sulla formazione e sul modulo tattico, che sarà l’ormai consueto 4-3-2-1. Per quanto riguarda l’undici titolare, innanzitutto a guidare l’attacco sarà ancora Ruopolo, recuperato in extremis dopo i problemi al ginocchio. E questo anche se «Momentè e Anastasi stanno crescendo e potrebbero essere utili a gara in corso». In difesa Sereni sostituirà sulla fascia sinistra lo squalificato Scrosta, mentre la novità di giornata è a centrocampo, con l’esclusione di Di Santantonio. In mediana agiranno dunque Raggio Garibaldi a destra, Dalla Bona al centro e Foglio a sinistra. «Foglio dopo la gara con la FeralpiSalò meritava un’altra chance – spiega Javorcic -, perché è un giocatore con caratteristiche diverse rispetto agli altri, che ci può aiutare a sviluppare meglio la fase d’attacco. È lì infatti che dobbiamo migliorare, per diventare più incisivi e più efficaci. Nella mia idea di calcio bisogna avere sempre in campo almeno quattro giocatori con caratteristiche offensive e stavolta li avremo. È un altro passo verso l’obiettivo di gioco a cui vogliamo arrivare». Foglio, fra l’altro, è uno dei tanti ex di turno, avendo giocato nel Pavia (C1) nella stagione 2007-2008. Il Mantova schiererà titolari altri due ex azzurri, capitan Scalise e Sereni, mentre Puccio partirà dalla panchina. Sull’altro fronte, sarà titolare Siniscalchi, che guiderà la difesa a tre pavese, mentre Del Sante sarà in panchina e Cardin pare nemmeno convocato. I biancorossi al “Fortunati” potranno contare sul sostegno di oltre cento tifosi, che seguiranno la squadra con un pullman organizzato dal Centro di Coordinamento e con auto private.
Ore 12.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Per il Vicenza 19 punti, 11 dei quali ottenuti in trasferta. Un bottino importante che fa ben sperare per la gara che si giocherà oggi al Liberati di Terni. Pasquale Marino però tiene i piedi ben saldi a terra, sottolineando come il valore della Ternana sia molto migliore della sua classifica. «I nostri prossimi avversari hanno magari delle difficoltà come noi quando giocano in casa davanti al loro pubblico — spiega l’allenatore del Vicenza — ma al Liberati hanno battuto Bari e Novara. Nessuno è così sciocco da pensare che sarà una passeggiata, anche perché in serie B tutte le partite presentano difficoltà. Di questo siamo ben consci, ci siamo preparati e abbiamo cercato di curare i minimi dettagli; sappiamo che nell’ultimo periodo al minimo errore prendiamo gol, quindi dovremo stare attenti a tutti i particolari, anche a quelli che sembrano poco importanti». Marino conta che il suo Vicenza possa riproporre la buona partita giocata contro il Cesena, magari limitando gli errori in sotto porta. «La partita di sabato scorso ha evidenziato come abbiamo creato molte occasioni da rete, anche se è vero che abbiamo sbagliato troppo — sottolinea Marino — la cosa positiva è che la squadra in quest’ultimo periodo ha sempre giocato un buon calcio, creando sempre parecchie opportunità per segnare. Dopo la sconfitta di Novara c’è stata una crescita evidente. Per fare un ulteriore passo avanti bisogna essere più determinati, più cinici, perché è un peccato lasciare punti quando si gioca bene e spesso si meriterebbe di più dell’avversario ma ci si deve accontentare della divisione della posta in palio». Anche contro al Ternana il Vicenza dovrà fare a meno di parecchi giocatori importanti, ma la cosa non fa più notizia. «Finora chi ha giocato ha sempre risposto bene alla chiamata — sottolinea Marino — tutti i giocatori cercano di sfruttare le opportunità concesse. La conferma che abbiamo fatto bene è che i pareggi conseguiti sono per la maggior parte mancate vittorie. Questo significa che abbiamo lasciato per strada qualche punto, ma la preoccupazione ci sarebbe se ci trovassimo nella situazione opposta. Con i pareggi si fanno comunque punti e in serie B la continuità di rendimento è un buon viatico per fare bene». A Terni il Vicenza dovrà fare a meno anche dello squalificato Raicevic: ieri è stato respinto il ricorso contro le tre giornate di squalifica; l’ex lucchese salterà anche la partita casalinga contro la Salernitana ma sarà a disposizione per la sfida di Coppa Italia contro il Carpi, giovedì prossimo a Modena. Un periodo intenso a livello agonistico ma importante anche a livello societario in quanto nei giorni scorsi i soci della Vi.Fin, la società che da aprile sostiene il Vicenza calcio, ha compiuto passi concreti nell’acquisizione societaria. Le contrattazioni hanno ripreso la marcia prendendo quella che pare essere la strada giusta verso la fumata bianca. Sui tempi è opportuno non azzardare previsioni, ma è facile prevedere che il 16 dicembre, termine entro il quale dovranno essere pagati stipendi e contributi ai tesserati, possa rappresentare una data entro la quale perfezionare l’intesa tra le parti.
Ore 11.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Negli occhi c’è ancora un derby pareggiato ma che sicuramente poteva finire in modo diverso. Il Bassano, però, volta pagina in modo deciso dopo l’1-1 col Cittadella che, di fatto, ha impedito ai giallorossi un aggancio alla vetta che avrebbe cambiato radicalmente il senso della classifica del girone A di Lega Pro. Oggi a Piacenza (atipico inizio alle 14) Stefano Sottili cerca una vittoria che avrebbe il potere di scacciare molti fantasmi, oltre a far ripartire un meccanismo che, per certi versi, pare inceppato. «In questo girone — evidenzia l’allenatore giallorosso — non esistono partite facili da affrontare. Il Pro Piacenza ha fatto molti punti fuori casa, è una squadra che predilige aspettare non concedendo la profondità, per poi cercare di ripartire in contropiede. Noi dobbiamo avere la capacità d’imporre il nostro gioco e d’indirizzare la gara per ciò che siamo capaci di fare. Lo stadio Garilli ha un campo ampio, cercheremo di sfruttare questo fattore». In effetti il gioco sulle fasce impostato spesso e volentieri da Sottili pare proprio potersi esaltare per le caratteristiche dell’avversario, oltre che per la particolare conformazione del terreno di gioco. «Vogliamo dare continuità alle nostre prestazioni — ammette l’allenatore — c’è rammarico per non essere riusciti a conquistare più punti nelle ultime due partite, ma la prestazione c’è stata e vogliamo andare a Piacenza per ripeterci. Inoltre sappiamo che il risultato pieno spesso può essere conseguenza di buone prestazioni, per questo dobbiamo continuare su questa strada, accompagnandole ora però con un risultato consono». Capitolo formazione. Mancheranno Maistrello e Germinale, che potrebbe fermarsi per un periodo di tempo abbastanza lungo e Costa, che si è procurato una distorsione al pollice della mano destra in allenamento. Pietribiasi guiderà l’attacco, con Fabbro pronto a subentrare, mentre il gioco passerà come al solito attraverso i piedi di Iocolano e Misuraca. Ufficializzate, infine, anche gli orari delle ultime due partite del 2015. Bassano-Renate si giocherà domenica 13 dicembre alle 17.30, Padova-Bassano verrà disputata invece alle 14 di domenica 20.
Ore 11.10 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Diniz, Niccolini, Anastasio; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Quali sensazioni le hanno trasmesso in questi giorni i giocatori? «Un professionista resetta la scheda al martedì e guarda avanti. Non c’è da mettere la croce addosso a nessuno dei miei ragazzi che sono i primi ad andare in campo per fare il bene di tutti». Lei stesso dopo lo sconfitta con il Cuneo è stato il primo a prendersi la responsabilità. «Fa parte del mio carattere. Io sto con i miei ragazzi fino alla fine cercando di aiutarli in questo momento delicato, e al termine della partita speriamo tutti di poter dire ce l’abbiamo fatta». Chiederà alla squadra di vincere anche per lei? «No, e ribadisco: pensiamo positivo. È prioritario che ciascun giocatore esca dal campo soddisfatto per quello che ha fatto». Un flash sul tipo di partita che sarà. «Affrontiamo una squadra che non gioca a viso aperto. Ha grande dinamicità, ma resta compatta e chiusa, e attacca solo con due-tre uomini. Nei pochi spazi che ci lasceranno durante la gara, dobbiamo essere bravi a sbloccarla al primo colpo. E se non ci riusciamo, bisogna stare in campana».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Tra staff tecnico e giocatori dobbiamo essere ancora più uniti e meticolosi nell’affrontare questo impegno. Tante volte quando giochi con l’ultima in classifica si pensa che dovresti farne un solo boccone, ma non è così: la Pro Patria si sta riprendendo e sta ritrovando equilibrio. Ci aspetta una partita importantissima e dobbiamo affrontarla con lucidità, determinazione e fame per andare a prenderci questi tre punti che desideriamo». È d’accordo se diciamo che anche un pareggio suonerebbe quasi come una sconfitta? «Pensiamo positivo, poi vedremo quello che succederà». Guardando ai singoli delle due squadre, il Padova è superiore. E giocando da Padova dovrebbe poter dire la sua in questa partita. «È una considerazione giusta, ma anche la Reggiana era superiore alla Pro Patria e ha pareggiato 0-0. Sulla carta possono essere inferiori, ma i loro ultimi risultati hanno fatto ricredere più di qualcuno. Quindi restiamo tutti uniti e speriamo che giri anche qualcosa». In settimana ha lavorato più sulla testa dei giocatori o sull’aspetto tattico? «Sulla reazione che abbiamo avuto con il Cuneo, nonostante episodi talmente negativi che ci hanno condannato alla sconfitta. Ho chiesto ai ragazzi di continuare a darci dentro e di non mollare neanche un centimetro perché prima o poi la vittoria deve arrivare».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Un ruolino di marcia preoccupante scandito da sei punti nelle ultime otto partite. Urge immediatamente invertire questo trend da bollino rosso nella trasferta con la Pro Patria, ultima della classe. Il che significa che per il Padova l’imperativo è sfatare il tabù trasferta portando a casa il primo successo lontano dall’Euganeo, unico risultato che può restituire serenità e fiducia all’ambiente biancoscudato, oltre che a rilanciarsi in classifica. Diversamente, proprio alla luce della delicatezza del momento e dell’avversario non certo irresistibile, il rischio è che la situazione possa implodere in una resa dei conti nella quale potrebbe essere messa in discussione anche la posizione di Carmine Parlato, nonostante le dichiarazioni in direzione opposta arrivate in settimana dalla stato maggiore del club. Senza dimenticare naturalmente che spetta ai giocatori dare un segnale forte sul campo, e fare seguire alle solite parole all’insegna delle buone intenzioni anche i fatti. «Speriamo che sia la volta buona di vincere – esordisce Parlato – dato che nelle ultime partite ci eravamo andati vicini.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Si torna all’antico dato che sarà rispolverato il 4-2-3-1. È questo il modulo provato a lungo ieri nel corso della rifinitura. In difesa Anastasio rileverà (salvo sorprese) Favalli che è squalificato, mentre Niccolini dovrebbe spuntarla ancora su Fabiano. Nel centrocampo a due Bucolo e Corti in pole position, mentre davanti alle spalle di Neto Pereira agiranno Bearzotti, Cunico e Petrilli. Occhio a gara in corso al possibile passaggio alla difesa a tre.
Ore 10.20 – (Gazzettino) La Pro Patria, fanalino di coda con 2 punti, ripescata in extremis, è partita tra mille difficoltà, lasciando puntualmente la posta piena all’avversario di turno senza riuscire a opporre un’adeguata resistenza. Esonerato il primo allenatore Alessandro Oliva, dopo un breve interregno del tecnico in seconda Mastropasqua, è arrivato Alessio Pala con cui la squadra ha evidenziato immediati miglioramenti, perdendo di misura con squadre di vertice quali Bassano e Alessandria per poi ottenere due pareggi a reti bianche con la forte Reggiana e domenica scorsa sul campo del Giana Erminio. Resta comunque la grande difficoltà nel trovare la via della rete (solo quattro gol, in tutto, nessuno nelle ultime sei gare). La squadra gioca con il 3-5-2, con l’esperto Michele Ferri, oltre 100 presenze in serie A con Cagliari, Palermo e Sampdoria e bustocco doc, a dirigere la difesa, reparto in cui mancherà per squalifica Pisani, ex Cittadella come l’attaccante Montini. A centrocampo Carcuro, in ritiro con il Padova la scorsa estate, e Cristian Jidayi, fratello di William, per tre stagioni all’ombra del Santo. QUI TIFOSI. A Busto Arsizio con un pullman i ragazzi della tribuna Fattori.
Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Niccolini, Anastasio; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Chiede di vincere anche per lei? «Non dobbiamo mettere la croce addosso a nessuno. I ragazzi sono i primi a volere il bene del Padova, io sono quello che si prende le responsabilità: mi metto al loro servizio in un momento delicato, e non chiedo assolutamente di vincere per dare una mano all’allenatore. La priorità è che ogni giocatore sia soddisfatto della sua prestazione, e se lo fa è principalmente per se stesso». Le squadre. Il Padova dovrebbe tornare al 4-2-3-1: rientra Corti dalla squalifica, Anastasio sostituisce Favalli, in avanti dentro Bearzotti e Petrilli con Neto e Cunico. La Pro Patria, invece, è alle prese con un pesante fardello di defezioni tra infortuni (Bigazzi, Bastone, Degeri, Sampietro, Regno, Margaglio e Marchiori) e squalifiche: non ci sarà Andrea Pisani, l’unico “superstite” della finale playoff del 2009, squalificato. E pure capitan Ferri è a rischio per un risentimento muscolare: è pronto Carcuro. Padova e Citta sfalsate alla 15ª. Ecco giorni e orari delle partite della 15ª giornata: Giana Erminio-Padova sabato 12 dicembre, ore 17.30; Cittadella-FeralpiSalò domenica 13, ore 15.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Sarà una partita importantissima, ma dobbiamo affrontarla con lucidità. Sulla carta loro sono inferiori, ma gli ultimi risultati hanno fatto ricredere più di qualcuno». Quali tasti ha toccato con il gruppo dopo la sconfitta con il Cuneo? «Ho cercato di lavorare sulla reazione avuta sabato scorso, perché la sconfitta è stata nei fatti determinata soprattutto da episodi. Ho chiesto di continuare a giocare e a darci dentro, prima o poi la vittoria arriverà. Pensiamo positivo». Si torna al 4-2-3-1, abbandonato dopo la sconfitta nel derby con il Cittadella? «La squadra lavora bene con entrambi i moduli, ma devo vedere anche quanti spazi ci concederanno gli avversari. I ragazzi sono pronti, più del modulo sarà l’atteggiamento a fare la differenza: altre volte siamo andati vicini alla vittoria, ora è arrivato il momento di essere ancora più meticolosi e andarcela a prendere. Avremo poco spazio, dovremo essere bravi a sbloccare la partita al primo colpo».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Se sarà il sabato della svolta, sarà il campo a dirlo: a sei anni e mezzo dalla finale playoff, vinta dalla squadra di Carlo Sabatini, il Padova ritorna allo “Speroni” di Busto Arsizio. Oggi come allora serve un solo risultato, il successo, ma il clima è ben diverso: dopo aver vinto una sola gara nelle ultime otto partite ed essere precipitati a ridosso dei playout, i biancoscudati devono trovare la prima affermazione in trasferta, perché un ulteriore passo falso potrebbe mettere in discussione la posizione del tecnico Carmine Parlato. La Pro Patria, ultima in classifica, dal canto suo non sembrerebbe affatto un avversario da temere: peggiore attacco (4 gol fatti) e peggiore difesa (26 subìti) del campionato, e due soli punti conquistati, nelle ultime due uscite contro Reggiana e Giana Erminio. «Questo significa che stanno trovando un po’ di quadratura», avverte Parlato. «Sulla carta dovremmo fare un sol boccone dell’ultima in classifica, ma così non è: la qualità dei singoli certamente dovrebbe pendere dalla nostra parte, ma pure la Reggiana due settimane fa avrebbe potuto fare lo stesso ragionamento, e invece è finita 0-0».
Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Diniz, Niccolini, Anastasio; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Carmine Parlato, dal canto suo, rischia grosso, anche se la società è convinta che sarà proprio l’allenatore campano a far uscire dalla crisi una squadra prigioniera di un’involuzione preoccupante. Le ultime indicazioni danno per probabile il ritorno al 4-2-3-1, con Altinier ancora una volta sacrificato e possibile partente (ma solo a determinate condizioni) a gennaio, nonostante un contratto triennale sottoscritto in estate, con Neto Pereira nel ruolo di centravanti e Petrilli nuovamente titolare. Fabiano, invece, potrebbe finire ancora una volta in panchina a scapito di Niccolini, pupillo dell’allenatore. «Se un giocatore è un professionista — spiega Parlato — ad inizio settimana cambia la scheda e riparte. Non dobbiamo gettare la croce addosso a nessuno, anzi dobbiamo stare vicini a questi ragazzi perché loro vogliono il bene del Padova. Io sto coi miei ragazzi fino alla fine, mi metto anche al loro servizio in un momento così delicato: pensiamo positivo». La situazione interna al gruppo è tutta da verificare, ma la squadra sembra stare con l’allenatore. Adesso tocca al campo confermare questa indicazione, oltre che scacciare gli spifferi che in settimana sono circolati con una certa insistenza. «La speranza ovviamente è quella di tornare a fare punti — sospira Parlato — dobbiamo essere ancora più uniti e meticolosi. Quando giochi con l’ultima vorresti farne un boccone ma non è così, stanno ritrovando l’equilibrio. Ho detto ai ragazzi di continuare a giocare senza mollare un centimetro, perché così facendo i risultati finalmente arriveranno. Dovremo sfruttare i pochi spazi che ci concederanno e stare attenti alle loro ripartenze».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La resa dei conti, se non è tale, ci assomiglia parecchio. Perché difficilmente il Padova potrebbe non subire pesanti contraccolpi — psicologici, tecnici e ambientali — se oggi (fischio d’inizio alle 17.30) allo stadio Speroni di Busto Arsizio andasse male. La Pro Patria è ora nemmeno lontana parente della squadra in grandissima difficoltà che a inizio stagione incassava solo sconfitte, tanto che nelle ultime due partite ha strappato altrettanti pareggi, bloccando sul pari Reggiana e Giana Erminio. Oggi il fanalino di coda del girone A, con appena due punti all’attivo, ci riproverà magari contando sulla voglia di rivincita di Davide Carcuro, «scartato» dal Padova per una condizione fisica deficitaria nel corso dell’estate, dopo il brutto infortunio subito a Venezia. «Affrontiamo una squadra importante — spiega l’allenatore Alessio Pala — senza due difensori fondamentali come Pisani e Marchiori e forse anche Ferri, sul cui impiego decideremo domani (oggi per chi legge, ndr ). Se sarà disponibile giocheremo con la difesa a tre, se non dovesse farcela, ci schiereremo con due mediani davanti alla difesa e un uomo in appoggio alle due punte. In assenza di Ferri potrei anche optare per la difesa a tre con Carcuro nella posizione di libero». Pala, al Padova, toglierebbe Neto Pereira: «È un giocatore di classe e può fare la differenza se sta bene. Il Padova può battere qualunque avversario ma anche perdere contro chiunque. Hanno tante individualità importanti ma non sono ancora diventati squadra».
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 23, Alessandria, FeralpiSalò e Pavia 21, Bassano, Cremonese e Reggiana 20, Pordenone e SudTirol 19, Giana Erminio 17, Cuneo 16, Padova e Pro Piacenza 14, Lumezzane 13, Mantova 12, Renate 9, AlbinoLeffe 8, Pro Patria 2.
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, la dodicesima giornata: Padova-Cuneo 1-3 (Rinaldi (Cn) al 48′ pt, Chinellato (Cn) al 2′ st, Neto Pereira (Pd) al 10′ st, Ruggiero (Cn) al 44′ st), Pro Piacenza-AlbinoLeffe 0-0, Lumezzane-SudTirol 1-2 (Tulli (St) al 2′ st, Sarao (Lu) al 38′ st, Gliozzi (St) al 46′ st), Renate-Cremonese 0-1 (Brighenti (Cr) al 15′ st), Mantova-FeralpiSalò 1-2 (Ruopolo (Mn) al 10′ pt, Bracaletti (Fs) al 27′ st, Romero (Fs) al 37′ st), Bassano-Cittadella 1-1 (Davì (Ba) al 45′ pt, Pascali (Ci) al 22′ st), Giana Erminio-Pro Patria 0-0, Reggiana-Pordenone 1-4 (De Cenco (Pn) al 5′ pt, Filippini (Pn) al 10′ pt, Arma (Re) al 16′ pt, Pederzoli (Pn) al 31′ pt, Filippini (Pn) al 17′ st), Alessandria-Pavia 2-1 (Marino (Pv) al 29′ pt, Bocalon (Al) al 12′ st e al 48′ st)
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E’ successo, 27 novembre: rifinitura per i Biancoscudati prima della partenza per Busto Arsizio, assenti Amirante e Dell’Andrea.