La settimana della verità è entrata nel vivo. Con il (lecito) timore tenuto tra i denti, ma la voglia di rialzarsi urlata a gran voce. Il Padova sabato a Busto Arsizio si gioca molto, e con esso anche il tecnico Carmine Parlato. Il quale, senza Favalli (squalificato dal giudice sportivo così come il difensore della Pro Patria, Andrea Pisani), ha almeno tre possibili soluzioni a cui attingere per risistemare il reparto difensivo. Tre soluzioni che, già a partire dall’allenamento di oggi, potrebbero trovare applicazione sul campo.
LA VECCHIA GUARDIA. La prima è quella più scontata, quella utilizzata già diverse volte nel corso della stagione quando si è presentata tale necessità. Quando è mancato Favalli, Parlato si è affidato spesso ai quattro uomini di esperienza in difesa: Dionisi e Diniz esterni, Fabiano e Niccolini al centro del reparto. Una soluzione per nulla campata in aria, visto che pure Diniz sa rendersi pericoloso in fase offensiva e affidabile in quella di copertura. Se il tecnico biancoscudato scegliesse di affidarsi a questa retroguardia, rimarrebbe aperto il dubbio sullo schieramento dal centrocampo in su: difficile ipotizzare un ritorno immediato al 4-2-3-1, più probabile la conferma del centrocampo a tre visto che, dopo la squalifica scontata contro il Cuneo, in mezzo al campo rientrerà anche Daniele Corti. Il problema, semmai, è come contenere le ripartenze dei bustocchi, squadra chiusa in difesa e pronta a lanciarsi in contropiede.
LA RIVINCITA. La seconda soluzione, quella in ballottaggio, è la conferma di Armando Anastasio come terzino sinistro già dal primo minuto. L’esterno napoletano in questa stagione non è certo partito con il piede giusto, inanellando qualche spezzone incerto e la prima da titolare, contro il Sudtirol, allineato ai compagni in un primo tempo da incubo. Contro il Cuneo, sabato scorso, Anastasio è però subentrato dimostrandosi decisamente più pronto, ed è per questo che, viste anche le sue spiccati doti offensive, potrebbe tornare molto utile contro la Pro Patria, «Io finora ho sempre cercato di allenarmi al massimo, se sabato arriverà questa chance cercherò di sfruttarla al meglio», spiega Anastasio. «Io ho sempre accettato le scelte di mister Parlato, sono sempre stato convinto che il tempo e il campo avrebbero dato la loro risposta. Il mio esordio da titolare non era stato buono, ma con il Sudtirol avevamo fatto tutti fatica, e io, il più giovane in campo, forse l’ho subita più degli altri. Non fa mai piacere rimanere in panchina, ma non sono io a decidere: sabato col Cuneo ho cercato di dare tutto, ho dato il massimo, sto provando a migliorare perché in precedenza alcune volte non c’ero riuscito».
LA SORPRESA. C’è però un’altra possibilità, molto remota ma non per questo da escludere del tutto. È quella che Parlato provi a giocarsela a Busto con la difesa a tre: senza Favalli, e con Diniz che dovrebbe quasi certamente recuperare dal leggero affaticamento muscolare che ieri l’ha costretto a svolgere solo lavoro in piscina, il Padova potrebbe disporsi con uno schema speculare al 5-3-2 dei bustocchi. Un modulo che permetterebbe di giocarsela ad armi pari (sotto il profilo numerico) in ogni zona del campo, e di far valere così la miglior tecnica individuale che i biancoscudati possono vantare rispetto all’ultima in classifica. Da questo pomeriggio, alla Guizza, cominciano gli esperimenti.