E con questo sono due. A quanti gol vuole arrivare? «Ah, io l’obiettivo ce l’avevo già chiaro in testa a inizio stagione. Se entro la fine del campionato non ne segno almeno cinque, mi arrabbio». Eccolo qui, Manuel “Braveheart” Pascali, “cuore impavido” arrivato dalla Scozia, dopo sette stagioni al Kilmarnock, per guidare la difesa del Cittadella. Difensore, sì, ma con licenza di fare gol. Peccato solo che a sporcare un pomeriggio da protagonista, al Mercante di Bassano, sia arrivata la ricaduta del risentimento muscolare all’adduttore che già gli aveva fatto saltare Lumezzane e Mantova. «Ma questa volta mi sono fermato prima di sentire nuove fitte. Ho chiesto il cambio per non aggravare la situazione e perché sapevo di non poter più assicurare un rendimento adeguato. E poi perché so che in rosa c’è Cappelletti, che dà ampie garanzie. Ma credo basteranno alcuni giorni di terapie per recuperare in vista del match di sabato sera con la Reggiana (i biglietti sono acquistabili da ieri nelle rivendite Ticketone, ndr). Forse a suo tempo ho sottovalutato l’infortunio iniziale». I suoi sono centri pesanti: prima nel derby con il Padova, poi in quello di Bassano. «So quello che posso dare in zona gol e quanto è importante sfruttare i calci piazzati in un campionato come questo, in cui tutti riservano estrema cura alla fase difensiva: punizioni e corner diventano preziosi. L’Atletico Madrid ha vinto una Liga realizzando metà dei gol su palle inattive…». Ha qualche dedica particolare da fare? «Sì, al mister. Come sapete, pochi giorni fa Venturato ha perso mamma Concetta». Un gol importante, perché vi ha permesso sia di raddrizzare uno scontro diretto che sembrava perso, sia di rafforzare il primato in classifica. «Credo sia stata la prima volta in questa stagione in cui abbiamo davvero sofferto per un tratto di gara. Nel quarto d’ora iniziale della ripresa abbiamo rischiato di andar sotto 2-0 contro una squadra che sa difendere bene, ma che sa anche ripartire e far girare il pallone. Se siamo rimasti in corsa è tutto merito di Alfonso, che può pure essere incappato in un paio di giornate storte, ma che ha mostrato di essere un portiere straordinario. In parte, ha pesato il nervosismo con cui siamo andati al riposo: abbiamo incassato il gol dell’1-0 su un calcio d’angolo che non c’era, e su un’azione viziata da un fallo sullo stesso Alfonso». Quando ha firmato per il Citta, la scorsa estate, ha detto che in Italia si aspettava un calcio più tattico e meno fisico rispetto a quello scozzese. Attese confermate? «Sì. Il calcio italiano è più organizzato, e questo consente di rimediare a eventuali errori individuali, perché c’è sempre un compagno pronto a coprirti le spalle. Io però mi porto dietro l’approccio “fisico” della Scozia». Ci descrive il siparietto con Germinale? «Domenico ha avvertito un lieve fastidio al ginocchio mentre correva al mio fianco, senza che lo toccassi. Gli ho detto: Ma come, esci proprio adesso che stavamo cominciando a divertirci? Ha sorriso anche lui».
(Fonte: Mattino di Padova)
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Lo chiameremo “uomo derby”. Manuel Pascali è andato a segno contro il Padova e domenica si è ripetuto a Bassano: «Così sembra: ci sono altri derby a breve scadenza?». Il difensore granata se la ride, tra non molto ci sarà il Pordenone, che non è derby, ma non è poi tanto lontano… «Allora devo fare altri gol prima della sfida, per togliermi l’etichetta di dosso, sfatare il tabù. Ci proverò dalla partita di sabato, con la Reggiana. A parte le battute, fare gol è sempre esaltante, riuscirvi in gare come quelle con Padova e Bassano è una gioia doppia». Una volta raggiunto il pari, ha chiesto il cambio: «Non è niente di grave, un paio di giorni tranquilli e tornerò in gruppo. Stavo cominciando ad avvertire un pò di fastidio muscolare, del resto mi sono allenato con i compagni soltanto negli ultimi giorni, quindi la mia uscita dal campo era da mettere in preventivo: continuando sarei andato in difficoltà a livello fisico, arrecando danni ai compagni. Del resto possiamo contare su giocatori come Cappelletti, quindi lasciavo il Cittadella in buone mani: è la fortuna di una squadra forte avere tutti calciatori di un certo livello, che possono interscambiarsi tra loro senza problemi. Chi entra fa bene, e alla lunga paga». Magari è stato lo stacco di testa in occasione del gol ad aver causato le noie… «No, forse l’allungo fatto nel primo tempo, nella chiusura su Germinale. Di certo l’intervallo non mi ha fatto bene, quei quindici minuti di pausa mi hanno raffreddato i muscoli delle gambe, mi ci è voluto un pò per tornare a regime. Magari il mio infortunio avrebbe richiesto un paio di giorni in più per recuperare, ma non volevo perdermi il derby». Il Cittadella ha inanellato il terzo pareggio consecutivo… «Ma quello di Bassano ha un significato diverso rispetto ai precedenti. Con Lumezzane e Mantova c’era delusione a fine partita, domenica invece abbiamo raddrizzato una partita difficile, contro una grande squadra che ci ha messo in difficoltà, forse è stata l’unica squadra a riuscirci. Dobbiamo tutti ringraziare Alfonso che ci ha tenuto in piedi, del resto aveva un paio di errori da farsi perdonare… A parte gli scherzi, ha dimostrato di essere un portiere davvero forte». Alfonso era pure arrabbiato per il gol del Bassano: «Nato da un calcio d’angolo che non c’era, poi è stato affossato dagli avversari nell’uscita. L’arbitro ha sbagliato ma può capitare, il Cittadella deve essere più forte anche degli errori degli altri». Voi andate avanti a un punto per volta, gli altri fanno peggio… «Significa che il campionato è difficile, ma noi ci siamo: possiamo fare meglio, lo sappiamo e non siamo ancora contenti di noi stessi. Vogliamo tornare a vincere con la Reggiana».
(Fonte: Gazzettino)