Un ritorno al passato per costruire un futuro ancora più brillante. La sfida di sabato all’Euganeo con il Cuneo (arbitro Volpi di Arezzo) è l’unico appuntamento dell’attuale torneo in cui il Padova si misurerà con un’avversaria affrontata nella passata stagione. Proprio contro i piemontesi, infatti, lo scorso 24 maggio, nella seconda sfida della poule scudetto vinta per 2-0 (gol di Amirante e Zubin) l’undici di Parlato chiuse un campionato da record che ha regalato tante soddisfazioni alla tifoseria padovana. Ecco allora che, dopo due pareggi, frutto di incoraggianti prestazioni, il popolo biancoscudato spera che il rivivere gli antichi fasti possa regalare alla squadra un’ulteriore spinta per spiccare il definitivo salto di qualità. «Sicuramente – conferma Matteo Dionisi – qualche ricordo scatta subito, ripensando a quella partita. La scorsa stagione è stata piena di emozioni e dunque riviverla è sempre piacevole. Questo però è un altro campionato, il Cuneo è un’altra squadra e di conseguenza sabato sarà tutta un’altra partita».
In quell’occasione il laterale difensivo del Padova era assente per squalifica, ma non manca comunque, a livello personale, un ricorso storico ben augurante che riguarda i piemontesi. «Li ho affrontati in C2 nel 2008 quando giocavo alla Valenzana, sempre agli ordini di Parlato, e ci siamo salvati ai playout, arrivando penultimi, proprio a spese del Cuneo che aveva chiuso al quint’ultimo posto. Speriamo la cosa porti bene anche all’Euganeo». Entrando sul piano più strettamente tecnico, l’impegno si annuncia tutt’altro morbido, se è vero che il Cuneo due domeniche fa è riuscito a espugnare il campo della Reggiana, in precedenza imbattuta. «È un grande risultato e questo dimostra che l’avversario va temuto e rispettato». Poi Dionisi fa un passo indietro, ripensando all’ultima partita a Cremona. «A distanza di qualche giorno prevale la soddisfazione per avere dato continuità alla precedente prestazione con il Pordenone».
«Degli errori sono stati commessi e dobbiamo correggerli, cercando sempre di migliorarci perché in partite come quelle è importante fare bottino pieno, ma abbiamo fatto un passo avanti e guardiamo avanti con fiducia». Per la prima volta domenica scorsa il Padova è riuscito a riequilibrare una situazione di svantaggio e questo elemento a livello mentale ha regalato una scossa già nell’arco della gara. «Stavamo facendo una buona partita e il gol loro ci aveva un po’ tagliato le gambe. Poi siamo stati bravi a reagire e con la rete dell’1-1 il morale è ulteriormente cresciuto perchè noi stessi dal campo ci rendavamo conto che c’era la possibilità di portare ancora a casa i tre punti». E ora sotto con un trittico di gare – dopo Cuneo, trasferta con la Pro Patria e Albinoleffe in casa – per capire una volta per tutte la giusta dimensione del Padova. La parola d’ordine è continuità. «È l’elemento decisivo in un campionato così altalenante in cui anche la capolista Cittadella, dopo una striscia positiva ha fatto qualche gara così così. Se non affronti le partite con la testa e il piglio giusto rischi di perdere con chiunque».
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)