Non un semplice ex, ma un ex “al quadrato”. Nessuno meglio di Michele Pellizzer sa cosa voglia dire aver vestito sia la maglia giallorossa del Bassano, club che l’ha fatto crescere nel settore giovanile e gli ha permesso di debuttare nel calcio professionistico, che quella granata del Cittadella, nelle cui file ha collezionato 148 presenze e 3 gol, indossando anche la fascia di capitano. Dallo scorso 9 settembre il 26enne difensore di Asolo è in prestito all’Entella, in Serie B, ma è chiaro che, in un certo senso, pure lui “sente” il derby che si avvicina. Per chi tiferà domenica? «Premetto che il Bassano mi resterà sempre nel cuore, perché è legato al mio percorso di uomo e calciatore e perché, dopo l’esperienza nel vivaio, ho giocato quattro stagioni in prima squadra. Detto questo, tiferò per il Cittadella. Ci ho giocato anche in questo campionato, nella gara con il Cuneo, e sono rimasto in contatto con i compagni. Con Donazzan, Scaglia e Coralli ci sentiamo un giorno sì e uno no, ma non parliamo quasi mai di calcio. Ho lasciato davvero un gruppo coeso, uno dei più uniti degli ultimi anni». Tifo a parte, che partita si aspetta? «Credo che il Citta sia superiore tecnicamente, in ogni reparto. Ma certo non sarà una gara dal pronostico chiuso: il Bassano è attardato in classifica e darà tutto per recuperare. Rispetto a quando ci giocavo io, non è rimasto nessuno nel gruppo attuale, ma la squadra di oggi è abituata a lavorare assieme ormai da diverse stagioni, è compatta e corre molto». Saranno due rivali destinate a lottare per il vertice sino alla fine? «L’idea che mi sono fatto è che Cittadella, Reggiana e Pavia siano le realtà più attrezzate. Il Bassano, secondo me, sta un gradino sotto, anche se in una gara secca può succedere di tutto». In Lega Pro quest’anno ha giocato una sola partita: che idea si è fatto del campionato? «Rispetto alla Serie B – una volta tolte le due o tre squadre più quotate, che potrebbero stare anche nella categoria superiore – il livello tecnico è oggettivamente più basso. Ne consegue che in Serie B ci sono meno margini di errore, perché ogni sbaglio si paga. In Lega Pro, forse, si corre maggiormente. E, di sicuro, si “mena” di più». Come si spiega le difficoltà incontrate da Iori & C contro le “piccole”? «È un problema che, oltre al Cittadella, hanno avuto anche le dirette concorrenti. Ma certi risultati ci stanno: se le avversarie difendono in undici nella propria metà campo, per quanto siano più deboli, diventa complicato sviluppare il proprio gioco». Come si trova a Chiavari? «A parte un paio di partite, ma ero appena arrivato, ho sempre giocato titolare, realizzando anche il mio primo gol, un paio di settimane fa contro il Como. Ho trovato un ambiente abbastanza simile a quello di Cittadella, in cui si può lavorare bene. E in più… c’è il mare». L’anno prossimo dove sarà? «È davvero presto per dirlo. All’Entella sono in prestito, ma con diritto di riscatto per la società ligure. Se lo eserciterà, resterò, altrimenti tornerò al Citta, a cui sono legato per le due stagioni successive». Ogni quanto rientra a Rossano Veneto, dove viveva prima di trasferirsi? «Eh, meno di quel che vorrei, in genere una volta al mese. Ma, cosa volete, è pur sempre a 400 chilometri di stanza. Con me a Chiavari c’è la mia fidanzata Sabrina, la casa a Rossano me la tengono i genitori». Domanda secca: come finirà il derby? «Ah, i pronostici… 2-0 per il Citta. Speriamo di portargli bene».
(Fonte: Mattino di Padova)