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Ore 21.30 – (Il Piccolo) Oggi dovrebbe essere il giorno dei primi fatti dopo l’annuncio di Pontrelli della vendita delle sue quote subito dopo la sconfitta subita domenica al Rocco contro il Giorgione. Infatti, il nuovo allenatore (scelto dagli acquirenti) con il suo staff dovrebbe mettersi già al lavoro sul campo di Prosecco dove riprenderanno gli allenamenti dell’Unione 2012. Ieri non è giunta alcuna smentita sull’arrivo del tecnico e pertanto la squadra dovrebbe trovarsi di fronte alla nuova guida tecnica. Anche se gli eventuali rinforzi non possono arrivare prima di dicembre urge lavorare sodo con una squadra che sta scivolando in classifica. Non è stato smentito ieri l’annuncio sulla presentazione del nuovo proprietario che dovrebbe andare in scena nella giornata di mercoledì.
Ore 21.10 – (Il Piccolo) «Adesso che il presidente ha venduto le quote dell’Unione c’è poco da dire e da fare. Io credo che più che una vendita si tratti di un passaggio di mano. Ma questa è una mia opinione personale e mi auguro per l’Unione che non sia così. Gli investitori che io avevo portato a Pontrelli erano e sono seri ma lui non ci ha fornito le condizioni per chiudere l’affare. Posso pensare che a noi non volesse vendere». Mauro Milanese è reduce da un incontro con il sindaco Roberto Cosolini al quale ha voluto spiegare di persona come si siano sviluppati i due suoi tentativi (ad agosto con Gianni Palladini ex proprietario del club inglese Queen’s Park Rangers e poi a partire da ottobre con il suo parente australiano Mario Biasin). «Mi sembrava giusto illustrare il tutto anche al primo cittadino – continua -. Mi pare che, al di là della vendita annuciata da Pontrelli, tutti siano in attesa del 30 novembre (data ultima concessa dal Tribunale per pronunciarsi sul concordato)». Ma in caso di un’eventuale emergenza Milanese potrebbe ancora esserci? «In questo momento non posso dirlo perché chi è disposto oggi a investire tra due settimane potrebbe non essere interessato. Sarei poco serio nei confronti dei tifosi a fare promesse che non so se posso mantenere. Per ora dico basta, credo di aver fatto abbastanza per cercare di dare alla mia città un progetto sportivo concreto e sostenibile». Milanese però ci tiene a spiegare alla tifoseria della sua città che, se le cose non sono andate a buon fine, non è successo per sua negligenza. L’ex calciatore esibisce lo scambio di e-mail con l’avvocato di Pontrelli e della società Dario Lunder. «Ad agosto Palladini era deciso a investire sull’Unione, è venuto a Trieste per chiudere l’acquisto ma Pontrelli ha tergiversato e cambiato le carte in tavola mettendomi anche in una situazione poco piacevole. In quel periodo evidentemente non voleva vendere». A metà ottobre poi Milanese ci ha riprovato. «In un’intervista al vostro giornale Pontrelli avveva dichiarato che poteva vendere la Triestina per mezzo milione – sottolinea l’ex giocatore alabardato e dell’Inter – Ho parlato con mio cugino e il suo socio e loro hanno chiesto che fossero fornite le cifre sulle quali ragionare. L’avvocato di Pontrelli aveva evidenziato come i debiti fossero di 450 mila euro, che per l’acquisto delle quote ci volevano 500 mila euro. Poi c’erano 60 mila euro al mese di costi di gestione. Insomma l’importo era decisamente più alto ma soprattutto il documento trasmessomi presentava parecchie incongruenze. Insomma nessuna persona seria può trattare con numeri che cambiano da una settimana all’altra. Siccome ci tengo al rapporto con i miei investitori e anche con la città nella quale abita e vive la mia famiglia mi sono fermato. Pontrelli rinuncia alla buonuscita? Ma senza una certificazione del debito da ereditare non è possibile chiudere una trattativa. E siccome non mi pare siano arrivati segnali in questo senso nemmeno dal Tribunale non mi sembra il caso di andare avanti. Lo dico anche per l’affetto che mi lega all’Alabarda e per il rispetto che ho verso i tifosi».
Ore 20.50 – (Corriere delle Alpi) Paolo Pellicanò torna nel mirino del Padova? La squadra biancoscudata, vincitrice qualche anno fa della serie D ed ora militante in Lega Pro, è alla ricerca di un esterno sinistro e in questi giorni pare tornare di moda il nome dell’ex Feltrese. Se il giocatore ad inizio stagione era incedibile per il Belluno, adesso la società gialloblù potrebbe essere disposta a parlare di una possibile cessione, visto che la squadra è riuscita a infilare cinque vittorie consecutive tra Coppa Italia e campionato, anche senza il fuoriquota 1995. Pellicanò è assente dal derby contro il Ripa Fenadora dove, in uno scontro di gioco con Halil Gjoshi, aveva avuto la peggio rimediando lo stiramento di secondo grado del collaterale del ginocchio sinistro. «Il Padova è due anni che vuole Pellicanò, se è veramente interessato venga a prenderselo – commenta deciso il ds Augusto Fardin – da qui a fine anno, però, non credo che si muoverà, nè lui nè gli altri giovani come Alessandro Marta Bettina e Simone Quarzago. Paolo Pellicanò è il giocatore più forte che abbiamo in rosa e da qui non si muove, poi se dovesse arrivare un’offerta irrinunciabile ci penseremmo». Il terzino, dopo più di un mese di stop, è pronto a rientrare in campo e potrebbe farlo già domenica nella trasferta del Belluno contro la Luparense. Mister Vecchiato, infatti, dovrà fare a meno dello squalificato Sebastiano Sommacal. Se non dovesse farcela, l’appuntamento sarebbe rimandato di qualche giorno, mercoledì 25 novembre al Polisportivo contro il Fontanafredda, match valido per il passaggio di turno in Coppa Italia. Il Padova monitora la situazione. Che ai biancoscudati piaccia il giocatore non ci sono dubbi, ma adesso i biancorossi sono in attesa di capire le reali condizioni del ragazzo. Un infortunio al ginocchio va sempre valutato con la dovuta calma. Gli osservatori del Padova sono pronti a venire a vederlo e la parola aspetta allo staff medico gialloblù e al tecnico Roberto Vecchiato. Il Belluno ha raggiunto i play off ma Augusto Fardin pensa alla salvezza. «Bisogna pensare solo a salvarsi – commenta Fardin, che non vuole sentir parlare delle prime cinque posizioni in classifica – stiamo attraversando un momento positivo, la squadra ha vinto cinque partite consecutive e sta bene. Ad inizio stagione facevamo più fatica? È solo questione di episodi, prima ci giravano a sfavore. La squadra è la stessa di due mesi fa. Contro la Virtus Vecomp abbiamo fatto una gran partita, come altre volte ad inizio stagione dove però abbiamo conquistato solo un pareggio. I veronesi da metà campo in su sono una gran bella squadra, siamo felici per questi tre punti. Il momento è positivo, vincere aiuta a vincere».
Ore 20.20 – (La Provincia Pavese) Archiviato il pareggio con il Bassano che ha consentito al Pavia di rimanere al secondo posto, a un punto dalla capolista Cittadella, è già tempo di tornare in campo. La settimana della doppia sfida in cinque giorni con l’Alessandria si apre domani pomeriggio con la gara di Coppa Italia di Lega Pro. Il bis al Moccagatta domenica alle 17.30, con il terzo scontro diretto per il Pavia contro una rivale per la promozione in serie B, dopo Cittadella e Bassano. Intanto arrivano buone notizie da Luca Ghiringhelli, che sabato era stato costretto a uscire dal campo subito dopo aver fornito l’assist per il gol dell’1-1 di Marco Cristini. Un piede messo male dopo il cross aveva fatto temere il peggio. L’esterno destro di Marcolini aveva sentito un forte dolore al ginocchio. Ieri il giocatore è stato sottoposto a un primo esame strumentale che non ha evidenziato lesioni importanti. In sostanza i legamenti del ginocchio sono a posto e quindi potrebbe essersi trattato solo di una forte distorsione. Nei prossimi giorni, comunque, Ghiringhelli sarà sottoposto ad altri accertamenti per capire i tempi di recupero, che però non dovrebbero essere lunghi. Per sostituirlo sulla fascia destra comunque mister Marcolini ha diverse soluzioni: Alessandro Marchi, anzitutto, che può fare sia la mezzala che l’esterno, oppure Bellazzini in chiave più offensiva, come era successo contro il Padova. Sulla corsia destra c’è anche Cardin, che però è stato utilizzato solo in Coppa Italia di Lega Pro finora, e deve recuperare il ritmo partita. Intanto è saltato un altro allenatore nel girone A di Lega Pro. Si tratta di David Sassarini, mister dell’Albinoleffe, al quale è stata fatale la doppia sconfitta interna, prima il pesantissimo 1-5 con la FeralpiSalò e quindi lo 0-2 contro la Giana Erminio nell’ultimo turno di campionato. Al suo posto la società bergamasca ha scelto Marco Sesia, che in carriera ha guidato anche il Voghera (nella stagione 2007-2008), oltre a Canavese, Pro Vercelli e Barletta l’anno scorso.
Ore 19.50 – (Gazzetta di Reggio) Ha preso il via ieri pomeriggio una settimana atipica per Bruccini e compagni: sono ben due gli impegni da preparare, partendo dalla sempre sentita sfida di domani (20.30) al Città del Tricolore, il derby con la Spal valido per i sedicesimi di finale della Coppa Italia di Lega Pro. Domenica invece nella dodicesima di andata di campionato a fare visita alla Reggiana (ore 15) sarà il Pordenone di Stefani, De Cenco e Finocchio. LA COPPA. Alberto Colombo è intenzionato a dare spazio a coloro che generalmente giocano meno, fornendo loro una grande opportunità anche in ottica campionato perché i titolari hanno mostrano di essere un po’ in affanno nelle ultime uscite e qualcuno potrebbe meritarsi la riconferma per domenica. E’ confermato il 3-5-1-1: Rossini in porta, una linea difensiva con Castellana e De Biasi al fianco di Parola, sul centrocampo ci sarà il debutto di Ceccarelli sulla destra insieme ad Angiulli e Maltese, davanti ci sarà Pesenti mentre come trequartista verranno valutate le condizioni di Nolè che, però, ieri ha finito la seduta prima dei compagni, l’alternativa sarebbe Loi. Sulle fasce ci sarà la prima in assoluto per Di Nicola a sinistra mentre a destra giocherà Mogos poichè Rampi è fermo per un colpo ricevuto nella gara con la Pro Patria. Chi passerà il turno troverà il Tuttocuoio agli ottavi di finale, sempre in gara unica. INFERMERIA. Invariata la situazione ma si vedono progressi per Meleleo, destinato a rientrare in gruppo a breve, mentre sono sempre fermi ai box Sabotic e Danza, ambedue con problemi al ginocchio. Oggi pomeriggio alle ore 14.30 in via Agosti è in programma la rifinitura. L’ARBITRO. Reggiana-Spal sarà diretta da Andrea Giuseppe Zanonato di Vicenza coadiuvato da Matteo Michieli di Padova e Maurizio Cartaino di Pavia. La Spal non potrà schierare Tommaso Silvestri, squalificat a seguito del cartellino rosso ricevuto nel turno precedente, con il Mantova.
Ore 19.30 – (Gazzetta di Reggio) A distanza di quasi trent’anni c’e ancora un Silenzi che fa gol d’autore alla Reggiana. E’ Christian Silenzi, 18 enne di belle speranze, figlio di Andrea: gioca nella Berretti, ancora fresco di trasferimento dall’Inter che ne possiede il cartellino. Alcune partite, decisamente poche per prendergli le misure, ma gia quattro reti: una contro il Padova, una con il Mantova, una doppietta sabato scorso contro la Maceratese. Se sarà una storia a lieto fine lo capiremo piu avanti, pero qualche giudizio comincia a circolare. IL MISTER. Il treno dei desideri di Silenzi junior potrebbe partire proprio da Reggio Emilia come avvenne per il papà nel lontano campionato 1988/89 quando divenne famoso. Francesco Salmi è l’allenatore della Berretti granata: ha un biglietto da visita importante, per gli addetti ai lavori è un tecnico preparato e molto professionale, predilige la coralita del gioco. La domanda è diretta: com’è questo figlio d’arte?«Christian e un bravissimo ragazzo, fantastico», svela il tecnico. «Parliamo di un 1997, deve crescere tanto ma ha fatto in poco tempo passi da gigante. La strada da percorrere è lunga, è un giovane che dovra avere l’umilta, la voglia di arrivare. Potra riuscirci purché non pensi troppo al padre e da dove viene. Personalmente aonoi convinto che dovrebbe fare una esperienza importante in serie D per accelerare quel salto che merita e che gli auguro di cuore». IL “SANTONE”. La pensa alla stessa maniera Flaviano Camellini, ex allenatore e memoria storica del pianeta giovani: un atentico santone dei campi Csi dove ha visto sfilare sotto i propri occhi migliaia di calciatori in cerca di gloria. «Silenzi? Non credo sia il tempo delle pagelle (ride sornione, ndc). Ai ragazzi piace indossare una maglia importante, invece farsi le ossa in quarta serie è sicuramente piu formativo. Ricordo che della nostra Berretti campione d’Italia nessuno ha fatto carriera: mettersi alla prova dove c’e più competizione agonistica aiuta a tirar fuori il meglio di se stessi, sempre che ci sia, è sottinteso, un corredo di base». L’EX PORTIERONE. Pure Nico Facciolo ha avuto l’occasione di vedere Christian Silenzi al lavoro. ?«Ho seguito qualche settimana fa un suo allenamento», spiega l’ex portiere della Reggiana. «Gia venivo spesso a Reggio, ora con la presenza di Andrea c’e una occasione in piu delle impareggiabili rimpatriate. Non ho al momento elementi sufficienti per dare un giudizio di suo figlio, però ho notato che ha quella stazza fisica che per un attaccante è determinante». «So?che è un ragazzo di prospettiva – prosegue Nico, uno degli idoli granata – per l’affetto che ho per suo padre gli auguro di fare tanta strada». Facciolo sposta poi il problema sui figli di ex calciatori famosi. «Io sono stato per sette anni a Cagliari con l’eccellenza dei figli d?farte: Daniele Conti. Ricordo quando inopportunamente qualcuno sosteneva che era arrivato in alto perché il papà rispondeva al nome di Bruno Conti, lui finiva per sentirsi addosso il doppio della responsabilita». «Andrea è molto riservato e lasciera fare a Christian il suo percorso in armonia e serenita, avrà senz’altro voce con qualche consiglio nel privato, come è giusto che sia, non credo metterà mai in difficoltà l’allenatore. Se c’e talento – conclude Facciolo – uno viene fuori: le qualita non si comprano né si ereditano, nel calcio non regala niente nessuno». IL PREDESTINATO. E Christian Silenzi cosa pensa di questa sua esperienza a Reggio e nella Reggiana? Lo incontriamo all’uscita degli spogliatoi di via Mogadiscio: è un bel ragazzo, educato e con la faccia pulita, appare spiazzato da un’intervista che non si aspettava. ? «Qui mi trovo bene, sto imparando tante cose», risponde. «Mi costa, però, questa continua attesa che c’e nei miei riguardi, si aspettano tanto da me, questo mi mette addosso un po’ di pressione. Cerco di non farci caso, voglio evitare qualsiasi sfida e soprattutto paragoni con il passato e dunque con mio papà». IL MEDICO-TIFOSO. Tre reti in una settimana, dopo il necessario rodaggio, sono comunque la conferma oggettiva che a Christian Silenzi il fiuto per la porta non manca e soprattutto della sua determinazione a bruciare le tappe. ?«In campo lo si nota per alcune movenze che ricordano esattamente suo papà», spiega Massimiliano Manzotti, medico della Berretti e super tifoso granata da sempre. «Deve ancora lavorare su certi dettagli e disciplinarsi tatticamente, mister Salmi dalla panchina lo richiama spesso e lo istruisce per il meglio. Le impressioni non sono certezze, però sembra che il cambio di testimone sia felicemente iniziato…».
Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) Dopo l’ottimo pareggio colto domenica sul campo del Cittadella capolista, il Mantova già ieri mattina ha ripreso la preparazione in vista della gara in programma sabato (ore 20.30) al Martelli contro la FeralpiSalò. Mister Javorcic ha fatto svolgere una seduta defaticante ai giocatori impiegati a Cittadella e qualcosa di più intenso agli altri componenti della rosa. Per quanto riguarda l’infermeria, fuori causa restano sempre il portiere Pane e capitan Caridi. L’attaccante Beretta, che ha saltato l’ultima gara a causa di un problema alla caviglia, sarà invece sottoposto oggi a una risonanza magnetica per verificare l’entità dell’infortunio. Al gruppo dovrebbero aggregarsi in questi giorni il centrocampista Puccio e l’attaccante Momentè, che già negli ultimi giorni della scorsa settimana erano parsi sulla via del recupero ma non facevano parte della lista dei convocati per Cittadella. Javorcic dovrà poi fare a meno di Raggio Garibaldi, che è stato ammonito domenica e che oggi verrà fermato per un turno dal giudice sportivo, visto che era già stato diffidato in precedenza. La squadra tornerà ad allenarsi al Te, sul prato del “Dante Micheli”, questa mattina alle 11. Domani è invece in programma una seduta pomeridiana, mentre giovedì l’allenamento sarà svolto ancora di mattina. La settimana di preparazione alla sfida con la FeralpiSalò si concluderà poi venerdì pomeriggio, quando Javorcic dirigerà la seduta di rifinitura e scioglierà le riserve sull’undici titolare.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Mantova) Dal quartultimo al quarto posto in classifica: è questo il gap che il Mantova deve almeno in parte colmare per tornare in piena sintonia con una piazza che – numeri alla mano e pur dopo anni di cocenti delusioni – conferma di essere una delle più appassionate della Lega Pro. Il popolo biancorosso (fonte stadiapostcards.com) anche quest’anno si sta infatti dimostrando almeno da playoff, piazzandosi al quarto posto nel girone A come presenze allo stadio e anche come numero di abbonati dietro a Reggiana, Padova e Cremonese. Se il dato non bastasse a far riflettere, aggiungiamo che il pubblico del Martelli è 14esimo su 56 squadre nell’intera Lega Pro e addirittura nono per numero di abbonati, superato soltanto da piazze di grosso calibro come Pisa, Siena, Catania, Lecce e Foggia, oltren alle tre citate del girone A. Ai freddi numeri bisogna poi aggiungere un’analisi che li spieghi, perché è ovvio che, se la squadra biancorossa fosse terza in classifica come la Reggiana anziché quartultima, le presenze allo stadio Martelli sarebbero di ben altro tipo. Ma non solo: va sottolineato che in estate, con 1.745 abbonamenti sottoscritti, la piazza ha dato una grande apertura di credito al nuovo corso targato Sdl. E non è stata ripagata a dovere nè dai risultati nè tanto meno dallo spettacolo. Ora che la società è corsa ai ripari il vento sta cambiando e mister Ivan Javorcic sta dimostrando di poter trasformare in una buona squadra quello che prima sembrava un gruppo pressoché alla deriva. I 4 punti intascati con merito a Bassano e a Cittadella (anche se, per onestà di cronaca, il replay del gol annullato domenic a Coralli sembra smentire il fuorigioco segnalato dal guardalinee) sono un ottimo punto di partenza. Ma il lavoro da fare è ancora tanto e il calendario resta in salita, a partire dalla sfida di sabato al Martelli con la FeralpiSalò quinta in classifica. Risalire la china sarà dunque un percorso lungo e irto di difficoltà. Javorcic dovrà migliorare tanti aspetti del gioco, recuperare elementi importanti, valutare se e quanto bisognerà cambiare a gennaio per adattare la rosa alla sua idea di calcio, decisamente diversa rispetto a quella del precedessore Maspero. E nel frattempo continuare a raggranellare punti, perché la classifica resta quella che è e va assolutamente cambiata. Magari anche tacendo, come continua a fare il clan biancorosso su ordine della società, se può servire a qualcosa. O a qualcuno per stare più sereno ed evitare pericolose gaffe.
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sono 14 i gol fatti dai ramarri nelle prime 11 partite. La metà è stata firmata da Caio De Cenco, capocannoniere del girone A. L’altra metà è una compartecipazione fra Cattaneo, De Agostini, Finocchio, Pasa, Pederzoli e Strizzolo. È positivo che in tanti arrivino al gol. Meno che davanti il Pordenone sia De Cenco dipendente. Anche perché l’aeroplanone non si alza sempre in volo. Dc9 ha bisogno di un partner prolifico. Oggi dovrebbe essere tesserato Riccardo Martignago, che da tempo si allena al De Marchi. Reduce da un infortunio, classe ’91, di Montebelluna, nelle ultime stagioni ha disputato 30 partite da titolare (in altre 47 è subentrato a gara in corso), segnando 5 reti (fonte tuttocalciatori.com). Nel 2014-15 aveva collezionato 13 presenze nella Pistoiese. Questo il giudizio de Il Tirreno a fine stagione: «Riccardo Martignago 5.5. È arrivato da Catanzaro sapendo che lo spazio sarebbe stato poco. Discreto a Prato, ottimo a Ferrara. Poi poco altro». Se gli operatori di mercato puntano sulla molla del riscatto, quella di Martignago deve essere bella tesa.
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un punto guadagnato o due persi? È stato, assieme all’ennesima direzione di gara imbarazzante (Boggi di Salerno) dei fischietti che si presentano al Bottecchia, il tema che ha tenuto banco nei bar sport della città. «Abbiamo giocato alla pari con un’altra grande», è invece l’ideale distintivo appuntato sulle giacche di Mauro Lovisa, Bruno Tedino e di gran parte dei frequentatori del De Marchi. Vero. Ma vale la pena di estrapolare dall’affermazione proprio quel “pari”, il risultato più frequente al termine delle prestazioni del ramarro. NUMERI – Delle 11 gare sin qui disputate, ben 7 sono finite in parità: 1-1 a Piacenza, 1-1 a Mantova, 0-0 con il Renate, 1-1 con la Cremonese, 2-2 con il Sudtirol, 0-0 a Padova, 1-1 con l’Alessandria. Nessuno ha collezionato più X dei neroverdi in questo primo quarto di stagione. Tre sono state le vittorie: 1-0 con l’Albinoleffe, 4-1 a Busto Arsizio con la Pro Patria, 3-0 con il Bassano. I ramarri (ottavi con 16 punti) hanno perso una sola volta (a Lumezzane, 0-2). Come la capolista Cittadella (22) e la Reggiana (terza con 20, prossima avversaria). FeralpiSalò e Alessandria ne hanno perse tre, ma stanno davanti ai neroverdi a quota 18; Bassano (quarto con 19) e Pavia (secondo con 21) due a testa. AVVISO DI RE MAURO – Solo commenti positivi sulle prestazioni degli uomini di Tedino (Lumezzane e metà partita di Padova a parte). Nessuno nega che Stefani e compagni diano l’anima in campo. Né si può dimenticare lo spettacolo che in certi frangenti la squadra regala. Memorabili 80′ con il Sudtirol, il primo tempo con il Bassano e i 20′ iniziali con l’Alessandria. Una cosa però sono le prestazioni, un’altra i risultati. Tedino lo sa bene e spesso in fase di commento stacca le due componenti. Guardiamo la classifica: il Pordenone è a 2 sole lunghezze da quel quinto posto che domenica Lovisa ha posto come nuovo obiettivo della società, ma è anche 3 soli punti sopra la zona playout. Era questo l’avviso lanciato da re Mauro («Non vorrei trovarmi a soffrire come nella passata stagione») dopo lo 0-0 di Padova. Lo ha “corretto” domenica, dopo l’ennesima gara positiva sul piano della prestazione, per non ledere entusiasmo e autostima del gruppo. TRIS DA BRIVIDO – «Un’altra grande alle spalle» è il refrain in voga fra addetti ai lavori. Sarà nelle prossime tre giornate (trasferte a Reggio e Salò, confronto al Bottecchia con il Cittadella) che il “canto del ramarro” dovrà elevarsi forte e chiaro per scacciare definitivamente il fantasma che tormenta re Mauro.
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) La squadra che ha pareggiato di più in Italia? Il Pordenone. Dopo l’1-1 con l’Alessandria, infatti, i neroverdi sono, in compagnia del Siena, il team con più “ics” all’attivo in questa prima parte di stagione tra i professionisti. I “ramarri”, con i toscani, compagine del girone B di Lega Pro, sono al top di questa speciale classifica con 7 partite impattate: un primato guadagnato appunto domenica scorsa, quando il Siena ha vinto con il Pisa permettendo così l’aggancio da parte del gruppo di Tedino. Curiosità vuole che i due team hanno lo stesso ruolino di marcia, fatto cioè anche di 3 vittorie e di 1 sola sconfitta. Pareggiare così tante partite è sinonimo certamente di solidità, un aspetto da valorizzare ma, ma al contempo anche da non sottovalutare: è vecchia ormai – ha più di 20 anni, dall’introduzione della regola – la storia che con i tre punti per ogni successo la “ics” ha perso leggermente di valore. Non è il caso però di lanciare allarmi, con la squadra vicina alla zona play-off da ripescata. Sta peggio, per esempio, l’altro team che ha richiesto di iscriversi in Lega Pro dopo la retrocessione: l’Albinoleffe. I bergamaschi, dopo il ko interno con la Giana Erminio, hanno deciso di cambiare guida tecnica. Esonerato Sassarini, al suo posto è in arrivo l’ex Barletta Marco Sesia: a lui il compito di risollevare il team dal penultimo posto. Infine, una notizia di mercato. Ricordate l’ex attaccante neroverde Raffaele Franchini? Era approdato a fine agosto al Martinafranca, club del girone C di Lega Pro. Ebbene, dopo pochi mesi, il trequartista classe ’84 è stato svincolato dai pugliesi. Adesso può essere l’oggetto del desiderio per diverse compagini di serie D.
Ore 17.10 – (Messaggero Veneto) C’è una classifica in cui il Pordenone comanda: è quella dei bomber. Già, perché con il 7º centro segnato all’Alessandra, Caio De Cenco è il nuovo capocannoniere solitario del girone. Sette reti, per lui, un bottino che mai aveva raccolto in Lega Pro. Grazie alle sue prodezze, dunque, i “ramarri” sono tornati in cima a questa speciale graduatoria, evento che non si verificava dall’ultimo campionato di serie D, datato 2013-2014. In quel magico torneo, coinciso a maggio col salto in C, fu Emil Zubin il re dei bomber. Il bottino dell’ex capitano? Ventotto partite giocate, ventisette reti. Una media pazzesca, praticamente un centro a gara. Poi arrivò Denis Maccan, i suoi gol pesanti in D e gli 8 (più uno ai play-out) in Lega Pro, ma la cadenza inarrestabile del centravanti istriano, tale da regalargli il trono, rimangono sopra ogni cosa. D’altronde parla anche il suo bottino in due anni e mezzo in riva al Noncello: 80 gare, 51 gol. Il Pordenone consolida così la propria tradizione di bomber. Categorie diverse, certo, ma in precedenza vanno ricordati Max Sessolo – 66 reti in 4 anni – il favoloso Andreolla in Eccellenza nel 2008 – 21 partite, 20 gol – oltre ai vari Soave (bomber del salto in C2 nel 2002), Pentore, Padovani, Pedriali, Lovisa, Mantellato e Renzulli, andando a scavare nel passato.
Ore 16.50 – (Messaggero Veneto) La vittoria col Bassano, il pareggio in rimonta con l’Alessandria e l’unica sconfitta sinora rimediata impongono delle riflessioni. Così come fa pensare la frasi di Lovisa: «E’ un Pordenone da alta classifica». Ma i neroverdi possono davvero ambire ai play-off in Lega Pro? Sì, almeno a sentire tre esperti della categoria, ovvero Riccardo Maspero (ex tecnico del Mantova), Luca Piazzi (ds dell’Alto Adige) e Federico Francioni (procuratore). «La squadra di Tedino – dicono in coro – può puntare ad arrivare tra le prime quattro: per qualità del gioco espresso è di fatto la migliore in categoria». Maspero tifa in questa corsa per la società cittadina. «E’ una bella realtà, con idee e programmi, un presidente appassionato – spiega –: club così bisogna soltanto sostenerli». Il tecnico di Lodi cita il Carpi, sostiene che il Pordenone può col tempo «diventare una favola del genere» anche se fa delle precisazioni. «I neroverdi possono farcela – spiega – ma devono mantenere l’equilibrio avuto sinora. Non è facile cambiare i programmi in corsa: se lo si fa è necessario avere la calma e l’assenza di particolari pressioni di questo inizio stagione. Così può diventare una favola, ambire a stare lassù, con le corazzate». Maspero, oltre al gioco e al suo collega Tedino, loda De Cenco: «L’ho avuto a Pavia, dove ho preferito far giocare Soncin, Cesarini e Ferretti – spiega –. Caio aveva bisogno di giocare. Ora è devastante». Anche Piazzi parte dal bomber brasiliano: «Mi ha impressionato – ammette il ds dell’Alto Adige –: forte fisicamente, con gol in canna. Si sta consacrando. Anche se la vera forza del team è la qualità dell’assemblaggio dei giocatori. Tedino ha fatto un grande lavoro, lo sviluppo della manovra è eccellente. Arrivare ai play-off non è semplice, bisogna avere grande intensità anche nel girone di ritorno. Però per mentalità, organizzazione e gioco questo Pordenone ce la può fare». «Forse serve qualche rinforzo a gennaio ma, per valori espressi sinora, i neroverdi vanno considerati per i play-off», è il pensiero di Francioni. «A Reggio Emilia, domenica, c’è un bel test – continua –: se vincono è un gran segnale e dico che il Pordenone ha in canna un colpaccio del genere. L’atteggiamento, sempre propositivo, è il punto di forza della squadra, unito alla grande organizzazione. E’ un team costruito bene e allenato ancora meglio. Il campionato è equilibrato, con una classifica così corta si può prevedere un rallentamento delle squadre davanti e allora – chiude Francioni – i “ramarri” possono inserirsi nella corsa».
Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.00 – Qui Guizza: partitella a tutto campo.
Ore 15.40 – Qui Guizza: torneo ancora in corso, morale alto e continui sfottò tra le squadre.
Ore 15.20 – Qui Guizza: mini-torneo a sei squadre a campo ridotto. Assente anche questo pomeriggio Petrilli, vittima di un leggero attacco influenzale.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia corsaro a Fontanafredda ritrova i tre punti in trasferta e va in fuga, ma non da solo. Aver vinto dieci gare e pareggiato le restanti quattro fin qui disputate, non è bastato infatti agli arancioneroverdi di Paolo Favaretto per scrollarsi di dosso un Campodarsego che, pur essendo una neopromossa, può esibire gli stessi 34 punti di Soligo e compagni. Delle 171 squadre di serie D solo 5 hanno saputo abbattere il muro dei 30 punti ma il girone C è l’unico in cui non si registra un primato solitario: nel girone A la Caronnese con 34 (tanti quanti Venezia e Campodarsego) è a +5 su Chieri e Bellinzago, nel B il Piacenza con 37 addirittura a +10 sul Lecco, nel D invece il Parma con 36 è a +7 sull’Altovicentino. Due giorni fa lagunari e padovani hanno vinto in trasferta, 1-0 a Fontanafredda davanti al presidente Joe Tacopina e 2-1 a Montebelluna, aumentando il proprio vantaggio sulla Virtus Vecomp (scesa a -9) e su una Calvi Noale agganciata a quota 24 dal Belluno. Numeri alla mano il Venezia ha segnato di più, 29 volte (mandando in rete 9 giocatori, per ultimo il match winner Malagò) contro le 23 (con 10 marcatori) del Campodarsego. Le due difese con otto gol subiti sono le migliori del torneo assieme a quella dell’Este che domenica – ore 14.30 – arriverà al Penzo esibendo nel suo biglietto da visita un solo ko (1-2 a Belluno), cinque vittorie (l’ultima per 1-0 sul Dro) e ben otto pareggi compreso lo 0-0 di Campodarsego. Alla fine del girone di andata mancano cinque giornate e per le due capoliste ci saranno tre sfide casalinghe e due esterne, senza lo scontro diretto già terminato 0-0 il 25 ottobre scorso in terra padovana. Nel prossimo turno il Venezia ospiterà l’Este, il Campodarsego il Levico, seguiranno rispettivamente le trasferte a Belluno e Tamai, i 90’casalinghi con Ripa La Fenadora e Fontanafredda, le uscite con Giorgione e Belluno, infine il 20 dicembre l’arrivo al giro boa con Venezia-Triestina e Campodarsego-Mestre. Oggi al Taliercio ripresa degli allenamenti, da verificare le condizioni di Fabiano e Barreto mentre Calzi torna a disposizione dopo aver saltato per squalifica il doppio 1-0 su Mestre e Fontanafredda.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una sudditanza al contrario. È quella che lamenta il Venezia, penalizzato in più occasioni dalle decisioni (sbagliate) degli arbitri. Anche domenica sul campo del Fontanafredda, dove gli arancioneroverdi hanno vinto per 1-0 grazie al gol di Malagò, le sviste arbitrali non sono mancate. La società non intende far polemica, ma qualche sassolino se lo toglie il presidente Joe Tacopina. «Gli arbitri sono molto seri, in generale quelli italiani sono i migliori», è la premessa del numero uno arancioneroverde intervistato da TuttoMercatoWeb.com: «Nelle ultime partite c’è stato qualche problema, hanno anche squalificato Perinetti. Non penso che ci sia sudditanza nei nostri confronti, gli arbitri sono professionisti, ma vorrei che facessero più attenzione». L’episodio a cui si riferisce il presidente riguarda la partita di Tamai della scorsa settimana, dalla quale è scaturita l’inibizione del ds Giorgio Perinetti. Ora, invece, la società preferisce lanciare un segnale di distensione. «Ne ho parlato anche con il presidente – riferisce Perinetti – e ho deciso di lasciar perdere. Preferisco non alimentare la polemica. Chiediamo solo un po’ più di attenzione». E così si verifica la sudditanza al contrario. Per questo il presidente Tacopina chiede più di tutto obiettività: «Che sia il Venezia o un’altra squadra, vorrei che ci fosse una buona direzione arbitrale in tutte le partite. Bianco è bianco, nero è nero: il calcio deve essere uguale per tutti».
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Settimana senza turni infrasettimanali o appuntamenti di Coppa Italia, mentre per mercoledì 25 resta confermata la partita con la Clodiense, valida per i trentaduesimi di finale di Coppa. Oggi ripresa al Taliercio per preparare la sfida all’Este. Favaretto ritroverà Giampaolo Calzi, che ha scontato anche la seconda giornata di squalifica per l’espulsione di Tamai. Lo staff medico dovrà valutare le condizioni di Gianni Fabiano, assente con Mestre e Fontanafredda, e di Vitor Barreto, che erano fermi per smaltire i rispettivi infortuni, ma anche di Galli e Callegaro, usciti claudicanti dalla partita di domenica. Il ritorno del presidente Tacopina ha riacceso i riflettori sul club: ieri sera era a Sportitalia, oggi guiderà la folta rappresentanza del Venezia, comprendente una decina di giocatori, il d.g. Dante Scibilia, il diesse Giorgio Perinetti, il suo assistente Giampaolo Marcheggiani e il team manager Alessandro Servi, al teatro Goldoni (ore 18) per la manifestazione in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Il presidente del Venezia rimarrà in Italia fino al 23 novembre, poi tornerà a New York, quindi assisterà alla gara interna contro l’Este. Il mercato invernale in serie D inizierà invece martedì 1 dicembre. Ieri sera Perinetti miazione dell’edizione 2015 del “Radicchio d’Oro” all’hotel Fior, a Castelfranco.
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nella scorsa stagione era il vice capitano anche se la fascia l’ha vestita parecchie volte considerato che Camisa, il capitano, spesso si è seduto in panchina. In questa stagione Antonio Cinelli, con la cessione in estate di Camisa al Lecce, è capitano a tutti gli effetti e la carica se la sta meritando sul campo con prestazioni sempre più convincenti. «Sto cercando di ricambiare la fiducia che la società, il mister e i compagni hanno riposto su di me – precisa Cinelli – ma ci tengo a sottolineare come nel Vicenza conta il gruppo, la squadra e il singolo viene in secondo piano. La compattezza e l’unione dello spogliatoio è stata la nostra forza nello scorso campionato e in questa stagione dovremo cercare di ripercorrere, per quanto possibile, quel cammino». Diciotto punti dopo tredici giornate valgono il nono posto in classifica, ad un solo punto dai play off, a conferma che nonostante cessioni e infortuni, il bilancio, ad un terzo del campionato, è senza dubbio sufficiente. «Si può sempre fare meglio – spiega l’ex laziale – ma in queste prime gare del campionato credo che il Vicenza abbia sbagliato solo quella al Menti contro il Novara. In quella partita non abbiamo giocato come sappiamo e come abbiamo più volte dimostrato di sapere fare, e la sconfitta è stata meritata ma abbiamo avuto il merito di reagire subito e di ottenere sette punti nelle successive quattro partite, giocate in campi difficili come Trapani, Cagliari e Livorno». E il Vicenza avrebbe potuto fare anche meglio se sabato il gol del 2 a 2 di Vantaggiato(in fuorigioco) fosse stato annullato. «Quella rete condiziona il risultato del match perché noi la prestazione l’abbiamo fatta – sottolinea Cinelli – purtroppo ormai è andata e si deve solo guardare avanti, ma un po’ di rammarico è rimasto. Da Livorno siamo tornati con la consapevolezza che stiamo facendo bene, e che siamo in crescendo; stiamo entrando nel vivo del campionato ed è importante anche constatare che a livello atletico stiamo bene. Sabato c’è il Cesena dell’ex Ragusa per un’altra prova del nove utile a capire dove potrà arrivare il Vicenza. «Il nostro primo obiettivo è la permanenza in serie B e quindi arrivare a 50 punti. Da ieri noi siamo concentrati sul Cesena perché è il nostro prossimo avversario, ma non sentiamo la partita come un esame. La nostra realtà è quella di preparare una partita alla volta, cercando di ottenere da ogni match sempre il massimo. Dovremo fare come abbiamo fatto lo scorso anno, cercare di chiudere il prima possibile la pratica salvezza e poi fare un ulteriore sforzo per vedere dove potremo arrivare».
Ore 13.00 – (Gazzettino) Il Cittadella non riesce ad allungare in classifica, ma il punto con il Mantova gli permette comunque di restare al primo posto del girone, da solo. La squadra di Venturato è scesa in campo già conoscendo i risultati delle dirette avversarie di classifica, che non sono andate oltre il pareggio: occasione persa? Stefano Marchetti si accontenta: «Potremmo considerarla così soltanto a guardare il pareggio, ma per la prestazione ho poche cose da rimproverare alla squadra». Il direttore generale poi aggiunge: «Mi sono arrabbiato per il secondo tempo di Lumezzane. L’altra sera invece abbiamo affrontato una squadra forte, che ha investito molto quest’estate per allestire una rosa importante, che potesse mirare in alto. Il quoziente di difficoltà dell’ultimo turno di campionato era quindi elevato, il Mantova arrivato da noi era una squadra in salute, con il chiaro intento di non prendere gol, disputando una gara attendista, di contenimento, per poi cercare le ripartenze. Ha fatto la sua partita, il Cittadella non ha trovato gli spazi giusti per esprimere il proprio gioco e per rendersi pericoloso con la frequenza che solitamente gli compete». Detto questo, qualche occasione per vincere c’è stata comunque. «Mi viene in mente quella di Chiaretti sul finire del primo tempo, il gol annullato a Coralli per un dubbio fuorigioco, un paio di episodi discutibili capitati nell’area di rigore di Mantova». Il Cittadella avrà costruito meno occasioni, ma in difesa non ha subìto quasi niente. «È la conseguenza dell’atteggiamento tenuto dal Mantova. Se non riesci a sbloccare il risultato contro avversari di caratura, poi fatichi a fare tua la partita». Si poteva fare di più e dove? «Ci è mancato solo il gol, mi ripeto ma è così. Non posso invece dire che non mi sia piaciuto l’atteggiamento della squadra. Ma di fronte c’era un muro, difficile da valicare». I granata erano reduci dai 120 minuti di Coppa Italia: possono aver influito, soprattutto a livello mentale? «Credo di no, il nostro primo obiettivo è il campionato, non la Coppa, anche se il Cittadella tiene in considerazione tutte le partite. Tanti giocatori poi mercoledì non erano in campo». Archiviata l’undicesima giornata, il Cittadella è atteso da due incontri impegnativi, contro Bassano prima e Reggiana poi. Affrontarli da primo in classifica può responsabilizzare ancora di più la squadra? «Il primato me lo tengo stretto, è sempre meglio restare davanti piuttosto che dover rincorrere gli altri. Detto questo, siamo ben consapevoli di non aver ancora vinto niente, e dobbiamo quindi restare umili e concentrati, perché le prossime due gare saranno molto difficili». QUI TIFOSI. Stasera chiudono le iscrizioni per la “Festa della Fratellanza” di domani al ristorante “Da Godi” di Fontaniva, organizzata dal “Salf Granata Club” sul tema della bandiera Olimpica. La cena solidale sarà pro “Fratres” di Fontaniva, che offre il servizio diurno per persone con disabilità.
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Adelante con juicio. In questo caso, però, lo “juicio” è pure troppo. Già, il Cittadella rimane al vertice del girone A della Lega Pro, ma dopo lo 0-0 casalingo con il Mantova riesce difficile togliersi dalla testa l’idea dell’occasione sprecata. Con una vittoria, infatti, gli uomini di Venturato, che per la prima volta nella stagione non hanno trovato il gol al Tombolato, avrebbero potuto mettere in atto la prima mini-fuga del campionato, portandosi a + 3 sul Pavia, a + 4 sulla Reggiana e a + 5 sul Bassano, avversario di domenica prossima nonché prima squadra al momento esclusa dalla zona playoff. «Oggi la soddisfazione per il primato in classifica, che premia quanto di buono stiamo facendo in un raggruppamento difficile, convive con il rammarico per non aver saputo portare a casa il bottino pieno», confessa, non a caso, il d.g. Stefano Marchetti. «Con il Mantova, però, è mancato solo il gol. Per un’ora abbiamo occupato stabilmente la sua metà campo e la prestazione, nel complesso, c’è stata. Per questo dico che non sono preoccupato. Nel valutare il pareggio va considerato il coefficiente di difficoltà dell’incontro: il Mantova ha condotto un mercato estivo ambizioso, ingaggiando elementi come Ruopolo, Dalla Bona e Momentè, ha incontrato alcuni problemi ad inizio stagione ma con Javorcic in panchina si è ricompattato e l’altroieri, per esigenze di classifica, si è presentato con la chiara intenzione di giocare per il pareggio, difendendo in undici». Quanta fatica con le piccole. Tutto vero. Ma è altrettanto vero che i numeri non mentono. E a leggerli attentamente si scopre che il Citta è la squadra che ha vinto più gare (6, come il Pavia) e che ne ha perse di meno (1, come la Reggiana), ma anche che tutti i punti lasciati per strada sono stati regalati ad avversarie di bassa classifica: nel conto finiscono i quattro pareggi con Renate, Pro Piacenza, Lumezzane e Mantova e il k.o. in casa di un Albinoleffe non certo irresistibile. «La partita con il Mantova non va considerata fra queste, proprio per il valore del suo organico, ma è vero, abbiamo buttato via punti in gare, sulla carta, abbordabili. In parte è colpa nostra, perché in alcune occasioni abbiamo sbagliato l’approccio al match, come con la Pro Piacenza, o gestito male l’incontro, come a Lumezzane. Ma dipende anche dal fatto che, chi sta dietro, ha “capito” la categoria. E lo dimostrano i risultati ottenuti negli ultimi turni dalle nostre dirette concorrenti, che hanno faticato contro rivali più deboli. Formazioni come il Renate o il Cuneo si difendono in maniera esasperata. Contro di loro, se trovi subito il gol, poi magari gli spazi aumentano e riesci a realizzarne altri, ma in una giornata-no puoi anche ritrovarti sotto nell’unica occasione concessa». «Giocare così paga». E poi ci sono gli episodi. Il gol divorato da Chiaretti a fine primo tempo, il rigore non fischiato per un fallo sullo stesso fantasista carioca, la rete annullata a Coralli in chiusura. «Non ho rivisto le azioni, ma nel primo caso l’impressione è che il difensore si disinteressi della palla e spinga Chiaretti. Sul gol non convalidato ho molti dubbi, credo fosse veramente difficile per l’assistente valutare la posizione di Coralli nel momento in cui Cappelletti ha spizzato il pallone. Voglio fidarmi della decisione che è stata presa, anche perché sapere che è stato commesso un errore acuirebbe ancora di più il rammarico», chiosa Marchetti. «Partite come questa si decidono spesso grazie ad un episodio, come quella conclusione di Chiaretti andata alta. Non mi piace, però, parlare di fortuna. Un tiro può finire dentro o fuori, ma alla lunga credo che giocare in un certo modo paghi. E noi continueremo a seguire questa strada».
Ore 12.10 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “Sfruttare il calendario favorevole”) Dopo la burrasca di Pavia c’era il rischio che il giocattolo potesse definitivamente rompersi. Invece la squadra ha trovato la forza – soprattutto emotiva – di scacciare subito le tensioni che aleggiavano nell’ambiente e sfoderare due buone prestazioni che hanno riportato un po’ di sereno sotto il cielo biancoscudato. Ma se il pareggio all’Euganeo con il Pordenone alla resa dei conti ha rispecchiato abbastanza fedelmente i valori espressi sul campo, la mancata vittoria di domenica in casa della Cremonese solleva tanti rimpianti per la personalità esibita dalla truppa di Parlato sul piano dell’atteggiamento e del gioco. Premiata la scelta del tecnico di schierare Altinier al fianco di Neto Pereira sia perchè l’attaccante ex Ascoli ha riassaporato il gusto del gol e sia perchè con il modulo a due punte (vere) il tasso di pericolosità della squadra è decisamente lievitato. In tutto questo, però, la classifica non decolla, con il Padova che resta nel limbo di chi ancora deve capire quale sarà il suo destino. Per fortuna il calendario dà ora una mano a Cunico e compagni: i prossimi tre avversari sono infatti ampiamente alla loro portata. Si comincia sabato in casa con il Cuneo, poi ci sarà la sfida nella tana della Pro Patria, quindi all’Euganeo arriverà l’Albinoleffe (che proprio ieri ha cambiato allenatore: esonerato Sassarini, al suo posto Sesia). Un’occasione imperdibile per schiacciare il piede sull’acceleratore e mettere nel mirino il gruppo di squadre che lotta per i play off.
Ore 12.00 – (Gazzettino) A Cremona ha fatto coppia davanti con Altinier, che ha segnato l’1-1. «È un grande professionista e ci mette sempre il massimo impegno. Ha dimostrato che quando gioca, può dare una grande mano alla squadra. Davanti comunque abbiamo molti giocatori di qualità e spetta al tecnico decidere». Lei, però, può essere considerato la punta di diamante dell’attacco biancoscudato. Sente un po’ questa responsabilità? «Siamo tutti giocatori con caratteristiche diverse, l’importante è che ci mettiamo a disposizione per aiutarci e per fare il bene del Padova. Quanto alla responsabilità, l’abbiamo io e gli altri compagni più esperti dato che dobbiamo essere una guida per i giovani». È soddisfatto del suo rendimento al momento? «Sì, quando ho giocato ho dato il mio contributo. Anche se tutti dobbiamo dare ancora qualcosina in più. E quando lo faremo, arriveranno anche le vittorie».
Ore 11.50 – (Gazzettino) Tra l’altro il brasiliano è stato costretto a lasciare il campo, dopo aver rimediato nel primo tempo un brutto fallo di Russo. «È stata un’entrata un po’ rude, ho preso una botta al ginocchio. Ho stretto i denti, ma continuavo a sentire male e sono uscito per questo. Niente comunque di preoccupante, si è trattato solo di una botta dolorosa». Tornando alla gara, nella ripresa il Padova sembrava averne in più della Cremonese anche sul piano atletico. «Effettivamente abbiamo giocato solo noi nel secondo tempo e si è visto che la squadra è in salute. Ma dobbiamo anche capire che dopo una prestazione del genere, non siamo riusciti a portare a casa i tre punti. Dobbiamo migliorare su questo aspetto per arrivare pronti con il Cuneo, ci aspetta un’altra partita difficile». A fine gara è venuto a parlarvi in spogliatoio il presidente Giuseppe Bergamin? «Sì, e insieme a Roberto Bonetto ci hanno fatto i complimenti per la prestazione. Se continuiamo così, i risultati arriveranno per dare una svolta al campionato. La classifica è molto corta, ma ci manca qualche punto che meritavamo. Bastano due-tre vittorie di fila per entrare nella zona che conta».
Ore 11.40 – (Gazzettino) Poteva essere il gol dell’anno, ma ci si è messo di mezzo quel “maledetto” palo. Così l’urlo di gioia è rimasto strozzato in gola a tutti, anche a Neto Pereira che è stato autore della prodezza. «Per un attimo l’avevo vista dentro, peccato. Al di là della bellezza del gol, poteva cambiare la partita dato che eravamo all’inizio, è questo il rammarico più grande. Ho fatto tutto con il destro: quando è arrivata la palla ho provato a stopparla con l’esterno e quando mi sono reso conto che potevo addirittura calciare di prima intenzione, non ci ho pensato due volte». Tra i biancoscudati e il successo anche un altro palo, quello colpito da Petrilli nella ripresa. «Meritavamo di vincere. A parte il gol preso, non abbiamo concesso più di tanto e abbiamo creato diverse occasioni. Siamo stati sfortunati e il loro portiere ha fatto due grandi interventi. Sul piano del gioco abbiamo messo in mostra un buon calcio, se avessimo vinto non ci sarebbe stato nulla da dire. È vero che è comunque un punto su un campo difficile, ma potevano essere tre».
Ore 11.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 11.00 – Qui Guizza: intenso lavoro atletico per chi non ha giocato domenica.
Ore 10.40 – Qui Guizza: assente Petrilli, regolarmente in gruppo Neto Pereira.
Ore 10.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento mattutino.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Come rimediare, allora, al problema congenito della mancanza di reti? «In fase offensiva bisogna avere più coraggio», è l’osservazione pertinente di De Poli, «prendere l’iniziativa in maniera più concreta e tentare di giocare anche in modo diverso dallo schema palla a terra, provando magari a scavalcare la retroguardia. Difensivamente, invece, dobbiamo essere più bravi ad accorciare, anche con i centrocampisti». Adesso arriva un trittico di gare che può cambiare, almeno in parte, la stagione: Cuneo in casa, Pro Patria fuori, e Albinoleffe all’Euganeo: in questa classifica così corta 8 punti separano il Padova dal Cittadella in vetta. Provare a concretizzare il primo filotto stagionale potrebbe davvero far cambiare tutte le prospettive. «Discorsi che per me portano solo a perdere la concentrazione», taglia corto il ds. «Dobbiamo utilizzare le nostre energie mentali solo nel breve termine. Sabato con il Cuneo ci attende una gara già abbastanza dura».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Allo Zini la squadra è migliorata molto», osserva il direttore sportivo Fabrizio De Poli. «Abbiamo dimostrato una buona personalità, e diciamo che sotto tanti profili la nostra è stata una buona prestazione. Non abbiamo segnato molto sinora, è un dato di fatto, ma domenica, rispetto alle gare precedenti, abbiamo creato molto di più, e anche questo è un aspetto da considerare: abbiamo avuto un atteggiamento più offensivo, e avremmo potuto fare anche quattro gol». Di contro, nonostante la disattenzione che è costata l’iniziale svantaggio, la retroguardia anche contro la Cremonese ha saputo farsi valere, soprattutto nella ripresa, quando Petkovic non ha visto transitare un solo pallone dalle sue parti: «Siamo in linea con quello che può essere considerato un buon trend per la categoria, ma anche in difesa dobbiamo migliorare ancora. Nel primo tempo, a tratti, abbiamo subìto troppo le iniziative avversarie, e in due o tre occasioni siamo andati in difficoltà nella chiusura».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La sfortuna, insomma, c’è, ma non è certo il maggior problema della squadra. L’avevamo scritto una settimana fa: la formazione di Parlato, in fase offensiva, ha numeri da playout. E la gara di Cremona, nonostante le tante occasioni create, ha accentuato un dato di fatto. Con 10 gol realizzati nelle prime 11 gare il Padova è dietro solo a Pro Patria, Renate, Pro Piacenza e Albinoleffe nella speciale classifica degli attacchi più sterili del girone A. E meno male, se non altro, che, nonostante qualche svarione di troppo, la retroguardia regge: Diniz e compagni hanno preso tanti gol quanti quelli subìti dall’Alessandria, e solo uno in più rispetto a Cittadella, Pavia e Bassano. Solo la Reggiana, terza in classifica, primeggia per distacco con la bellezza di tre gol incassati in undici giornate.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Se la fortuna ci desse un punto per ogni palo che prendiamo…». Con questa frase, al termine della partita di Cremona, Carmine Parlato ha voluto fotografare il pomeriggio jellato della sua squadra: di fronte ai grigiorossi di Pea, i biancoscudati avrebbero ampiamente meritato i tre punti. Ma due pali, colpiti da Neto Pereira e Petrilli, e due “miracoli” del portiere Ravaglia hanno sancito l’1-1 finale. A conti fatti, però, il Padova può appellarsi alla malasorte solo in parte: allo “Zini” meritava i tre punti, è vero, ma sinora non è mai successo che il montante si sia messo tra Cunico & C. e la vittoria. Anzi: a Meda, contro il Renate, è stato solo grazie al palo se i lombardi non sono riusciti a vincere una gara che avrebbero meritato di portare a casa. Il legno colpito da Valotti e pure il rigore sbagliato da Altinier non hanno inciso sullo 0 a 0 di partenza: se fossero stati 3 punti per il Renate e zero per il Padova, oggi i biancoscudati sarebbero in zona playout.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo il giorno di riposo conceso da Parlato, i biancoscudati si ritrovano questa mattina alle 10 alla Guizza per la ripresa della preparazione in vista della gara con il Cuneo, di sabato 21 (ore 15), all’Euganeo. Doppia seduta, la seconda alle 15. Sempre oggi è attesa, da parte del giudice sportivo, la squalifica di Daniele Corti, che allo “Zini” è incappato nella quinta ammonizione, che fa scattare automaticamente lo stop per un turno. Prevendita. I tagliandi per accedere allo stadio in occasione della sfida con i piemontesi possono essere acquistati nei punti-vendita Ticketone, sul sito www.ticketone.it, sino alle ore 12.30 del 21. Le biglietterie dell’Euganeo apriranno il giorno della gara alle ore 13.30. Via Sassarini, Sesia il sostituto. Nuovo cambio di panchina, intanto, nel girone A: l’Albinoleffe ha ufficializzato l’esonero di David Sassarini, al quale sono state fatali le due ultime sconfitte casalinghe con FeralpiSalò e Giana Erminio. La società bergamasca ha scelto Marco Sesia come sostituto. Torinese, classe 1970, nella sua carriera ha allenato diverse squadre, tra le quali Canavese, Pro Vercelli e Barletta.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) C’è poi Altinier: ha segnato un gol di tacco memorabile, dimostrando che se servito adeguatamente può fare male; e se da un lato i playout distano appena un punto, adesso il calendario è in discesa: «Ci prendiamo questo punto anche se ne meritavamo tre – spiega Parlato – i due pareggi un po’ di rammarico li lasciano, volevamo l’intera posta». Sabato c’è il Cuneo, mentre il Cittadella sarà di scena a Bassano, in una partita-verità. Col Mantova il pareggio è stato sostanzialmente giusto, i granata recriminano, come spesso accade, contro gli arbitri. Ricevendo anche qualche critica dai tifosi: «Non ci è stato concesso un rigore su Chiaretti molto evidente – tuona Roberto Venturato – e il gol annullato a Coralli lo trovo dubbio. Su di lui c’era anche un altro episodio poco chiaro. Guardiamo avanti, siamo primi è una soddisfazione ma non dobbiamo fermarci».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Da seguire con attenzione anche la situazione di Amirante. Considerazioni sparse dall’1-1 di Cremona: la prestazione della squadra, soprattutto nel secondo tempo, è stata più che discreta e, se il Padova fosse riuscito a intascare i tre punti, ci sarebbe stato ben poco da dire; alcune scelte di Carmine Parlato hanno fatto discutere: Niccolini e non Fabiano, Petrilli ancora in panchina nonostante sia sempre fra i migliori. Quanto a Fabiano, il brasiliano in estate non era soddisfatto di questo ballottaggio che già si era aperto nelle prime giornate, da capire come prenderà questa nuova esclusione con il mercato di gennaio alle porte. Guardando il curriculum dei due, fare un confronto parrebbe un azzardo, ma Parlato considera Niccolini un pupillo oltre che un uomo spogliatoio e la buona prestazione offerta contro il Pordenone dal centrale toscano gli ha fatto guadagnare ulteriori punti.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Paradossale: il Cittadella rimane al primo posto dopo due pareggi e due partite non giocate al top, grazie alle brusche frenate della concorrenza. Il Padova avanza a piccoli passi, ma dietro corrono in molte e la zona pericolo (leggi playout) dista appena un punto. Non è tutto. La capolista è attesa da un derby di fuoco domenica pomeriggio a Bassano, i biancoscudati giocano più che dignitosamente, ma non riescono a vincere: nelle ultime tre partite, due pareggi e una sconfitta. Più in generale nelle ultime sette uscite, il Padova ha vinto soltanto una volta. Pillole dall’infermeria: Neto Pereira non sembra aver subito infortuni seri e questo è quanto interessa ai tifosi. Il brasiliano, a 37 anni, è praticamente sempre il migliore in campo e domenica a Cremona è uscito anzitempo per una serie di botte rimediate in diversi contrasti. Ieri sembrava in ripresa, oggi quando gli allenamenti ricominceranno se ne saprà qualcosa di più.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 22, Pavia 21, Reggiana 20, Bassano 19, Alessandria e FeralpiSalò 18, Cremonese 17, Giana Erminio, Pordenone e SudTirol 16, Padova 14, Cuneo, Lumezzane e Pro Piacenza 13, Mantova 12, Renate 9, AlbinoLeffe 7, Pro Patria 1.
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati dell’undicesima giornata: Pro Patria-Reggiana 0-0, Cuneo-Pro Piacenza 0-1 (Rantier (Pp) al 45′ pt), Pavia-Bassano 1-1 (Germinale (Ba) al 25′ pt, Cristini (Pv) al 3′ st), SudTirol-Renate 0-0, FeralpiSalò-Lumezzane 2-1 (Tortori (Fs) al 36′ pt, Tagliavacche (Lu) al 48′ pt, Settembrini (Fs) al 37′ st), Cremonese-Padova 1-1 (Forte (Cr) al 19′ pt, Altinier (Pd) al 15′ st), AlbinoLeffe-Giana Erminio 0-2 (Bruno (Ge) al 16′ pt e al 48′ st), Pordenone-Alessandria 1-1 (Mezavilla (Al) al 27′ pt, De Cenco (Pn) al 40′ st), Cittadella-Mantova 0-0.
Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.00 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 16 novembre: giorno di riposo per i Biancoscudati dopo il pareggio in rimonta con la Cremonese