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Ore 22.40 – Lega Pro girone A, le partite di domani: AlbinoLeffe-Giana Erminio, Cremonese-Padova, Pordenone-Alessandria, Cittadella-Mantova.
Ore 22.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella e Pavia 21, Reggiana 20, Bassano 19, FeralpiSalò 18, Alessandria 17, Cremonese e SudTirol 16, Pordenone 15, Cuneo, Giana Erminio, Lumezzane, Padova e Pro Piacenza 13, Mantova 11, Renate 9, AlbinoLeffe 7, Pro Patria 1.
Ore 22.20 – Lega Pro girone A, fischio finale: FeralpiSalò-Lumezzane 2-1.
Ore 21.50 – Lega Pro girone A, i risultati delle altre partite odierne: Pro Patria-Reggiana 0-0, Cuneo-Pro Piacenza 0-1 (Rantier (Pp) al 45′ pt), Pavia-Bassano 1-1 (Germinale (Ba) al 25′ pt, Cristini (Pv) al 3′ st), SudTirol-Renate 0-0.
Ore 21.20 – Lega Pro girone A, fine primo tempo: FeralpiSalò-Lumezzane 1-1.
Ore 20.40 – In corso da dieci minuti FeralpiSalò-Lumezzane, ultima gara odierna del girone A di Lega Pro.
Ore 20.10 – (Il Piccolo) Tutto tace sul fronte societario in casa dell’Unione Triestina 2012. Al momento, Pontrelli si trincera dietro la vaga assicurazione che la prossima settimana ci saranno grandi novità, non solo sul fronte societario ma anche su quello tecnico, visto che secondo il presidente dell’Unione è previsto l’arrivo di un nuovo allenatore per l’inizio della prossima settimana. Nessuna novità al momento nemmeno sul fronte del pagamento a Costantini, ma pare che anche sotto questo aspetto potrebbero esserci delle news a breve. Si vedrà. Per il momento, insomma, ancora tanta nebbia sul futuro dell’Unione, in perfetta simbiosi con il grigio meteo di questi giorni. L’unico dato di fatto certo, al momento, è che è già vigilia di un altro impegno di campionato per la Triestina. Dopo il rinvio per nebbia (ancora lei) della gara di mercoledì a Sacile (il match con la Sacilese verrà recuperato mercoledì 25 novembre alle ore 15), adesso l’Unione è concentrata sull’impegno casalingo di domani contro il Giorgione. Una gara che si giocherà regolarmente al Rocco (inizio ore 14.30, arbitra Colombo di Como), visto che dal Comune in settimana è arrivata la decisione di continuare a dare via libera alla società per l’utilizzo dell’impianto, almeno fino al 30 novembre. Quanto all’avversario, il Giorgione ha gli stessi punti della Triestina e già questo la dice tutta sull’importanza di quello che è un vero e proprio scontro diretto per la salvezza. Dopo l’allenamento disputato a Sacile dopo il rinvio per nebbia, la prima squadra ha giocato una partitella giovedì contro la Juniores di Maschietto e ieri ha continuato la preparazione, sempre agli ordini di Elio Roncelli, il preparatore dei portieri che in questo momento dirige la squadra. Anche domani dunque in panchina ci andrà lui assieme a Pontrelli, in attesa di questo nuovo tecnico annunciato dal presidente. Quanto alla rosa, la situazione è la stessa delle ultime due partite, con squadra ridotta all’osso. Dopo le partenze volontarie di molti giovani e di Kabine e le ben note epurazioni di tanti altri, non c’è stato nessun reintegro e pertanto si continua con gli stessi effettivi, sempre sperando che stiano tutti bene. Purtroppo, visto il rinvio di mercoledì, l’Unione dovrà fare a meno di Migliorini, che deve ancora scontare la sua giornata di squalifica. Per il resto dovrebbe recuperare finalmente Ciave, cosa che permetterà almeno una maggior disponibilità di difensori e di under.
Ore 19.40 – (Corriere delle Alpi) Vietato accontentarsi. Il Belluno dopo tre vittorie consecutive in campionato – quattro se si conta anche il turno di Coppa Italia – cerca il pokerissimo al Polisportivo contro una big del campionato: la Virtus Vecomp, infatti, occupa la terza posizione della classifica con 25 punti, quattro in più dei gialloblù. «Ci aspetta una partita dura contro una squadra forte», commenta l’allenatore del Belluno Roberto Vecchiato, «il nostro avversario è da alta classifica e mi aspetto un match difficile, anche se spero che non sia duro solo per noi ma anche per loro». Dopo le quattro vittorie consecutive, si può dire che il vero Belluno sia tornato? «A livello di risultati sì, anche se sappiamo meritavamo la vittoria in almeno tre partite terminate in parità. Adesso stiamo raccogliendo risultati, sono soddisfatto della squadra, ma si può migliorare ancora. Il 4-4-2 ci da più equilibrio? Ho tre possibilità, posso scegliere in base alle condizioni dei giocatori e degli avversari che incontriamo». L’ultimo precedente tra le due formazioni risale al campionato 2012-2013, quando il Belluno, alla prima partita di campionato al Polisportivo, perse 2-0. Situazione infortuni. Per la partita di domani il tecnico del Belluno dovrebbe recuperare Simone Corbanese e schierarlo dal primo minuto, niente da fare invece per Paolo Pellicanò e Davide Solagna. «Simone sta bene e può partire dall’inizio», continua il tecnico gialloblù, «deve solo recuperare un po’ la condizione. Mercoledì contro il Monfalcone aveva un solo allenamento sulle gambe. Per quanto riguarda Pellicanò, verrà in panchina ma non può giocare. Lui e Davide Solagna rientreranno in gruppo martedì e vedremo quando potremo averli a disposizione». Attenzione ai diffidati. Dopo il match contro il Monfalcone, Nicola Calcagnotto e Sebastiano Sommacal hanno raggiunto la quarta ammonizione e alla prossima scatterebbe la squalifica. Chi gioca? Mister Vecchiato deve ancora fare i conti con le assenze di Davide Solagna e Paolo Pellicanò, ma ritrova bomber Corbanese in attacco. Tra i pali è confermato Gabriele Brino, mentre in difesa il tecnico potrebbe riproporre la coppia centrale del turno infrasettimanale Nicola Calcagnotto e Andrea Franchetto, mentre sulle fasce dovrebbero esserci Giovanni Pescosta e Stefano Mosca. A metà campo Simone Bertagno va in cabina di regia supportato da Mike Miniati e Yari Masoch. Davanti Marco Duravia potrebbe giocare alle spalle di Simone Corbanese e Marco Farinazzo. Con il 4-4-2 davanti potrebbe giocare Acampora insieme al “Cobra”, sulle fasce invece ci sarebbero Farinazzo e Marta Bettina, uno tra Masoch e Miniati perderebbe il posto in mezzo.
Ore 19.10 – (Gazzetta di Mantova) Dopo otto anni consecutivi in serie B, con la perla del sesto posto e la qualificazione ai playoff per la A nel 2009/2010, il Cittadella la scorsa stagione è ritornato in Lega Pro rompendo il legame che sembrava indissolubile con mister Foscarini. Per questa nuova stagione, che dovrebbe essere quella del rilancio, il team granata ha scelto per la panchina il 52enne Roberto Venturato, lo scorso anno alla Pergolettese in D (che nel 2012/13 portò in C2) e che nei primi anni 2000 fu artefice della doppia promozione dalla D alla C1 del Pizzighettone. La rosa è stata rinnovata per metà (15 conferme, 10 nuovi arrivi) ma l’impressione è che il mix stia funzionando abbastanza bene, dato che i veneti sono al comando della classifica con 21 punti. Del resto gli acquisti sono elementi di sicura affidabilità non solo per la categoria: in porta il 27enne Alfonso, un passato al Modena in B, l’esterno basso Salvi dall’Albinoleffe, l’esperto regista (33 anni) Iori dal Pisa (cavallo di ritorno) e soprattutto l’attaccante 27enne Litteri, prelevato dal Latina, già 4 reti finora, che è un vero lusso per la Lega Pro. E tra le conferme ci sono l’ex Nicola Donazzan (30 anni) con quattro anni di milizia biancorossa (l’ultimo due stagioni fa), l’ala destra Schenetti (’91) e i due bomber irriducibili Coralli (’83) e Sgrigna (’80). E siccome in casa Cittadella c’è sempre un’attenzione particolare per i giovani e per le sorprese, da tenere d’occhio il centrocampista 19enne del Gambia Bobb (dal Chievo) e il fantasista italo-brasiliano Chiaretti (’87), già due reti all’attivo. Mister Venturato proprio grazie a Chiaretti passa dal 4-4-2 al 4-3-1-2 e i risultati sembrano dargli ragione: in casa il Cittadella è una specie di rullo compressore (4 vittorie e solo un pareggio con la Pro Piacenza) ma anche in trasferta tiene discretamente, a parte l’inopinata sconfitta (finora l’unica del campionato) tre settimane fa a Bergamo con l’Albinoleffe. L’attacco, con 15 reti realizzate, al momento è il terzo del girone dopo Pavia e Feralpisalò, mentre la difesa (9 gol al passivo) non sembra proprio imperforabile.
Ore 18.50 – (Gazzetta di Mantova) «Sarebbe bello se il Mantova vincesse e si prendesse una piccola rivincita». Lo dicono all’unisono gli ex capitani biancorossi Mattia Notari e Manuel Spinale, ai quali Cittadella ricorda inevitabilmente il 6-0 subìto nel 2010. La sconfitta più larga della storia del Mantova (dopo un 7-1 a Roma del ’63), maturata nel momento di massima crisi dell’era Lori, quando era ormai chiaro che si rischiava il fallimento. Ma anche un ko che poi si scoprì macchiato da una combine. «La facemmo io e Pellicori – dichiarò Gervasoni agli inquirenti -. Fissore ne era al corrente ma non giocò. Incassammo 15mila euro». Tanto costò l’onore e la vita di un club che, salvandosi, avrebbe forse potuto evitare il crac. «È una ferita che si riapre sempre – dicono Notari e Spinale -, scoprire che in quei momenti drammatici non remavamo tutti nella stessa direzione è stato terribile». Spinale poi rimase per ripartire dalla D, Notari andò all’estero. Ma Mantova resta sempre nel cuore: «Peccato che non ci sia Caridi – dicono -, ma ci affidiamo a Ciccio per vendicarci». Graziani purtroppo all’epoca aveva già lasciato Mantova mentre Daniele Dalla Bona, ora biancorosso, quella gara del 2010 la giocò nel Cittadella e fornì l’assist per l’1-0 con un lancio di 50 metri per Ardemagni.
Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) Alla vigilia della trasferta di Cittadella, sul campo della capolista del campionato, probabilmente gli unici dubbi di Ivan Javorcic riguardano il rischio nebbia che incombe sul match, in programma domani alle 17.30. Per quanto riguarda la sua squadra, invece, il tecnico croato sembra deciso a confermare l’undici che sabato scorso ha espugnato Bassano, sostituendo l’infortunato Caridi con Zammarini, che già aveva rivelato il capitano al “Mercante”. Javorcic, come consuetudine, durante la settimana ha mischiato un po’ le carte, provando ripetutamente sul campo gli schemi del modulo 4-3-2-1 ma alternando i giocatori nei vari ruoli, senza dare indicazioni precise su titolari e rincalzi. Sereni è stato provato spesso sulla fascia sinistra al posto di Scrosta, ma sembra improbabile che – almeno inizialmente – l’allenatore cambi l’assetto difensivo che tanto bene ha funzionato a Bassano. Ieri si è allenato un po’ a singhiozzo Raggio Garibaldi per un lievissimo affaticamento, ma sulla sua disponibilità per la sfida di Cittadella non sembrano esserci dubbi. Fuori causa, a meno di sorprese nella rifinitura di questa mattina al Martelli, appaiono invece Puccio e Momentè, che stanno recuperando da forti contusioni e che anche ieri si sono allenati a parte. Potrebbe restare a casa anche Beretta, che ieri non si è allenato a causa di una botta subita nell’allenamento di giovedì. Javorcic ha insistito molto in questi giorni sulle esercitazioni tattiche, cercando di preparare i suoi a reggere l’urto della capolista – che vanta un attacco di grande spessore – ma anche a ribattere colpo su colpo, com’è avvenuto a Bassano. Ovviamente questa sarà una gara diversa sotto il profilo tattico, visto che il Cittadella applica un 4-3-1-2 e attacca quindi in modo diverso rispetto ai giallorossi dell’ex Pietribiasi. Sfruttando la velocità di alcuni suoi elementi offensivi (come Jallow) ma anche la stazza del suo centravanti Litteri, che potrebbe recuperare dopo una settimana di dubbi sulle sue condizioni fisiche. Altra chiave di volta del match potrebbe essere il riuscire a disturbare e limitare l’azione del regista Iori (corteggiato dall’Acm ai tempi della B), autentico fulcro della manovra del team di mister Venturato. Per quanto riguarda il Mantova, davanti a Bonato, comporranno “l’albero di Natale” di Javorcic i difensori Scalise, Trainotti, Carini e Scrosta; in mediana Di Santantonio, Dalla Bona (ex di turno) e Raggio Garibaldi; i trequartisti Gonzi e Zammarini dietro l’unica punta Ruopolo.
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quattro vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, a Cittadella. È l’approccio dell’Alessandria al match di domani al Bottecchia. Gara importante per gli orsi grigi tanto quanto lo è per i ramarri. Gli uomini di Gregucci puntano senza mezzi termini alla promozione. Il Pordenone vuole consolidare la sua posizione nella metà alta del tabellone e capire al contempo se il suo livello qualitativo è quello esaltante del match con il Bassano (3-0) o quello deludente di Padova (0-0), che ha fatto storcere il naso sia a Tedino che (ancora di più) a Lovisa. CON LA STORIA – L’Alessandria è uno di quei club che ti fanno capire quanto importante sia essere e restare in Lega Pro. Hanno indossato nel passato la casacca grigia miti del calcio italiano come i campioni del mondo Bertolini, Borel, Ferrari e Rava, oltre a Carcano e Baloncieri. Tutti gli amanti del bel calcio e in particolare i supporter rossoneri ricorderanno che con quella maglia esordì in serie A il 2 giugno del 1959 l’allora quindicenne Gianni Rivera. Fondata nel 1912, l’Alessandria visse stagioni importanti in A sino al 1960. I momenti più esaltanti sono testimoniati nel Museo Grigio, nato nel 2014 che contiene cimeli, foto e video. Lo stesso sta cercando di fare oggi il Pordenone con la fondazione del museo neroverde. Anche l’Alessandria, come il Pordenone, ha poi conosciuto il declino, il fallimento (nel 2003) e la ripartenza dai dilettanti. Ora la società del presidente Luca Di Masi vuole rientrare quanto prima nel calcio dei grandi. AMARCORD – Forse proprio di soggezione soffrì il Pordenone la scorsa stagione, perdendo entrambe le sfide con i grigi. All’andata (ancora Foschi in panca) fu un eloquente 0-3 al Moccagatta – reti di Cavalli, Marconi e Guazzo. Al ritorno al Bottecchia (Rossitto allenatore) finì 0-1, firmato da Mezavilla. CIN CIN – L’importanza di una società e l’interesse con il quale viene seguita sono testimoniati anche dalle manifestazioni collaterali. L’Ascom del centro piemontese segue la squadra con l’Alessandria Village che questa volta sosterà in via Mazzini (davanti a palazzo Badini) dove presenterà le eccellenze enogastronomiche della piana fra Tanaro e Bormida. Alle 12 brindisi per tutti in collaborazione con l’Ascom di Pordenone all’insegna del “Gusto del calcio che unisce”. Poi però, alle 15, al Bottecchia, pur nel segno del fair play, sarà battaglia. LA VIA DI LOVISA – Per riuscire ad avere ragione dell’Alessandria il Pordenone dovrà ritrovare la via del gol, smarrita nella sfida contro il Padova. Via che è stata indicata ieri nella partita tra le “nazionali” dei produttori di vino di Italia e Slovenia dal presidente dei ramarri, Mauro Lovisa. Lovisa si è infatti guadagnato un rigore (assegnato peraltro in maniera abbastanza generosa) e l’ha trasformato dando il momentaneo vantaggio alla nazionale italiana, poi raggiunta dagli sloveni. La sfida, che è stata giocata al Centro sportivo “De Marchi”, è poi finita in allegria con un brindisi tra le formazioni.
Ore 17.40 – (Messaggero Veneto) Pordenone-Alessandria dello scorso campionato, terminata con la vittoria per 1 a 0 a favore dei grigi, non fu solto un’occasione sprecata dai neroverdi in chiave-salvezza, visto le molte palle gol sbagliate nei primi minuti. Quella partita viene ancora ricordata per il pugno di Adriano Mezavilla a Federico Maracchi che causò ben 8 punti di sutura al labbro alla mezzala dei neroverdi. Il centrocampista dei piemontesi, domani, torna al Bottecchia dopo quel fatto. Lo stadio cittadino ritrova così un cliente non particolarmente gradito, visto il precedente e pure il gol segnato e valso il successo. É così molto probabile che il giocatore brasiliano venga accolto sommerso dai fischi. L’episodio lo ricordano in molti: corner del Pordenone, Maracchi si liberò in area ma incrociò Mezavilla. Pugno del brasiliano in volto e il neroverde cadde a terra, insanguinato. La terna però non vide nulla. Sarebbe svoltata la gara: rigore ed espulsione. Maracchi fu costretto a uscire e venne portato all’ospedale di Pordenone, dove gli praticarono i punti di sutura. Saltò quindi la gara successiva di Pavia.
Ore 17.20 – (Messaggero Veneto) L’Alessandria è un cliente temibile, il terzo di fila dopo Bassano e Padova. Il Pordenone, dal canto suo, continua a essere in semi-emergenza e con qualche giocatore non al top della condizione fisica. Anche per questo il tecnico neroverde, Bruno Tedino, potrebbe cambiare qualcosa in vista del match con i grigi. Il reparto interessato sarebbe quello offensivo. Al fianco di De Cenco, titolare inamovibile e capocannoniere del campionato, sono in quattro a contendersi due maglie: Cattaneo, Finocchio e i redivivi Strizzolo e Filippini. E non è esclusa in particolare un’esclusione eccellente, cioè quella del primo della lista, l’ala di Porlezza. Difficoltà. Il Pordenone ha attraversato un’altra settimana difficile. La causa è la solita, vale a dire gli infortuni di Marchi e Mandorlini. Si tratta di due giocatori fondamentali per questa squadra. Il primo affiancherebbe al centro della difesa capitan Stefani, il secondo giocherebbe in mezzo al campo, dando quantità alla linea mediana neroverde. Per la terza volta di fila non saranno recuperati e queste assenze costringono Tedino alle solite scelte di emergenza, vale a dire l’arretramento di Pasa in terza linea, con conseguente impiego di Buratto e Berardi al fianco di Pederzoli. Le decisioni sono obbligate ma la squadra, al momento, avrebbe bisogno di un cambio. Ed è così che si pensa di farlo davanti, nell’unico reparto dove ci sono maggiori soluzioni. Ballottaggi. Ecco dunque che Tedino sta facendo diverse valutazioni. Sta osservando che Cattaneo, dopo dieci gare da titolare, avrebbe anche bisogno di tirare il fiato: è possibile che l’esterno parta dalla panchina, pronto eventualmente a entrare a gara in corso. Potrebbe essere così che il suo posto lo prenda Filippini, che in settimana si è allenato bene, andando a formare il tridente con De Cenco e Finocchio. Un’altra alternativa è data dall’impiego dall’inizio dal bomber brasiliano e di Strizzolo – la cosiddetta doppia punta – con Finocchio, Filippini o Cattaneo come possibili trequartisti. Anche Valente potrebbe avere una chance, anche se è più probabile che l’attaccante veronese cominci la gara dalla panchina. Insomma, sono diverse le opzioni che il tecnico neroverde sta valutando: i dubbi li scioglierà nella rifinitura di stamattina (alle 10 al De Marchi a porte chiuse). Intanto un dato lo conforta. Tedino ha affrontato una sola volta l’Alessandria, vincendo: 1-0 il 23 dicembre 1998, quando guidava il Novara, nel campionato di C2. La storia può ripetersi.
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) I suoi recenti trascorsi a Fontanafredda gli sono serviti come vetrina per meritarsi il Venezia. Tuttavia, prima che della sfida da ex di domani (ore 14.30) in terra friulana, a Guglielmo Vicario preme ritornare sul vittorioso derby di mercoledì col Mestre. «Mi sono comportato male e sento di dover chiedere scusa ai tifosi mestrini – fa ammenda il 19enne portiere arancioneroverde -. Nel secondo tempo ho giocato sotto la loro curva, qualche parola poco carina mi è stata rivolta, ma nulla di trascendentale che un professionista non possa saper accettare. Invece del triplice fischio mi sono girato verso di loro esultando a pugni chiusi per la nostra vittoria». Prima di rientrare negli spogliatoi alcuni avversari, ma anche alcuni compagni hanno ripreso Vicario prima che la «parola» passasse su Facebook ai tifosi sbeffeggiati. «Non avrei dovuto, ho torto io e non cerco scuse. Col senno di poi ho sentito moltissimo il derby, quel pizzico di tensione in più dovuto al fatto che dopo tre pareggi volevamo solo i tre punti per restare in vetta. In più a Tamai avevo il primo gol sulla coscienza. Giustamente mi hanno «cercato» e bacchettato, mi spiace doppiamente perché uno dei capi mestrini è stato anche ultras dell’Udinese, la mia società di appartenenza». Acqua passata e domani per il numero uno arancioneroverde tornerà con piacere a Fontanafredda. «Un’esperienza che avevo voluto fare a tutti i costi lo scorso anno, la mia prima chance da titolare, conclusa con una meritata salvezza. Per sei undicesimi il team rossonero è lo stesso, stanno faticando più in casa che in trasferta e il Venezia vuole tornare a fare bottino pieno lontano dal Penzo. Sarà un modo per ringraziare i tifosi che ci seguiranno e quelli che nel derby hanno reso la serata memorabile. Il Campodarsego non ci molla, meglio così, un motivo ulteriore per sbagliare il meno possibile». Ieri al Taliercio altro allenamento nella nebbia per i ragazzi di Paolo Favaretto: ancora in dubbio il rientro del trequartista Fabiano per i fastidi muscolari che gli hanno fatto saltare il Mestre. Oggi a Musile (ore 14.30) la Juniores ospita il Ravenna dopo i successi con Forlì, Ribelle e i pareggi con Abano e Legnago.
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Rinfrancati dalla vittoria nel derby, gli arancioneroverdi tornano in campo domani (ore 14.30) a Fontanafredda con il morale alto. «La vittoria di mercoledì sul Mestre ci ha dato una bella botta di entusiasmo — commenta Evans Soligo, capitano della truppa arancioneroverde insieme a Matteo Serafini — è stato importante vincere, anche per interrompere a striscia di tre pareggi consecutivi. Se ripenso a quelle partite mi sento di dire che abbiamo fatto comunque buone prestazioni, ma ci è mancato il risultato pieno. Abbiamo avuto tante occasioni, che non abbiamo saputo sfruttare». Il contrario di quanto accaduto mercoledì al Penzo: «Siamo stati più cinici ma abbiamo meritato la vittoria. E’ stato bello vincere il derby: per me poi, che sono di casa, lo è stato ancora di più». Adesso però la squadra di mister Favaretto deve dimenticare le emozioni vissute nella stracittadina per concentrarsi sulla trasferta di domani. «Ci sono altri tre punti in palio e noi vogliamo conquistare l’intera posta — avverte il capitano — anche perché il Campodarsego non molla la presa». La classifica vede ancora le due squadre appaiate e domani i padovani saranno impegnati sul campo del Montebelluna. «Il Campodarsego non molla, ma neanche noi. Sapevamo fin dall’inizio che non avremmo vinto il campionato a novembre. Forse pensavamo che sarebbe stata qualche altra squadra a riuscire a tenere il nostro passo ma va benissimo così. Questa situazione – conclude Soligo – ci dà ancora più stimoli». Domani Soligo potrebbe partire nuovamente titolare, in mediana. Dipenderà dalla disponibilità o meno di Fabiano, out mercoledì per un problema muscolare. Il tecnico arancioneroverde valuterà domani, anche in base alle indicazioni dello staff medico. Favaretto dovrà fare a meno ancora di Calzi, che deve scontare l’ultimo turno di squalifica. E non avrà a disposizione Barreto, fermo per il riacutizzarsi del problema al flessore della gamba sinistra: dietro alle due punte potrebbe essere spostato Gualdi e in mediana con Soligo potrebbero esserci Malagò e Acquadro.
Ore 16.10 – (La Nuova Venezia) Ritrovata la strada della vittoria nel derby, il Venezia punta al bis domani a Fontanafredda, iniziando il duello a distanza con il Campodarsego per il titolo di campione d’inverno. Sei partite da vivere in apnea per arrivare alla sosta natalizia. Favaretto dovrà fare a meno dello squalificato Calzi e dell’acciaccato Barreto (fermo fino a lunedì), qualche dubbio rimane anche su Gianni Fabiano, alle prese con un fastidio muscolare. Senza il fantasista arrivato da Vercelli, scalerebbe Gualdi alle spalle di Serafini e Carbonaro, con la conferma di Soligo e l’ingresso di Malagò a centrocampo. Solo nella rifinitura di oggi pomeriggio, però, Paolo Favaretto avrà un’idea precisa delle condizioni dei suoi giocatori, anche se l’accoppiata Luciani-Callegaro si è ben disimpegnata nel derby, con Beccaro e Cernuto in ballottaggio al fianco di Modolo. Chi conosce bene il Fontanafredda, passato al 3-5-2 nelle ultime due partite con Virtus Verona e Luparense, è Guglielmo Vicario. «Lo scorso anno l’Udinese mi aveva trovato alcune soluzioni, in primis il Kras Repen, ma la decisione finale l’ho presa io, e sono andato a Fontanafredda» racconta il diciannovenne portiere di Udine, «una scelta azzeccata perché ho trascorso un bella annata, ottima società, squadra unita, tanto è vero che alla fine abbiamo centrato la salvezza senza particolari patemi d’animo». Trenta presenze con i rossoneri per Vicario, poi in estate l’opzione Venezia. Dopo la strettoia di Campodarsego e il campaccio di Tamai, il Venezia trova allo stadio intitolato ad Omero Tognon un terreno di gioco ideale. «Sì, il campo è bello, si può giocare palla a terra, come piace a noi. È il terzo stadio come capienza del Friuli-Venezia Giulia, dopo Trieste e Udine, forse adesso anche Pordenone, ma è sicuramente una bella struttura, moderna». Il Fontanafredda ha cambiato molto e attualmente fa più fatica in casa che non in trasferta. «Proprio un bel campo, largo, li penalizza contro le squadre che giocano. Noi ci arriviamo dopo una bella iniezione di fiducia per la vittoria nel derby. Siamo stati cinici per una volta, poche occasioni, ma ci siamo presi i tre punti. Sono contento di non aver preso gol, perché il primo del Tamai è colpa mia, il secondo senza deviazione avrebbe avuto una traiettoria normalissima. Non c’era da preoccuparsi per i tre pareggi, ma essere ritornati a vincere, è importante. C’è la consapevolezza che la promozione dovremmo conquistarcela giorno per giorno, sudando. Il Venezia è un’ottima squadra, ma non una corazzata, anche se il nostro obiettivo è conquistare più punti possibile». L’arbitro della partita di Fontanafredda sarà Alex Cavallina di Parma.
Ore 15.40 – (Gazzettino) Manuel Pascali e Gianluca Litteri dovrebbero farcela per la partita di domani al Tombolato contro il Mantova, ma la decisione del tecnico granata Roberto Venturato sarà resa nota solo all’ultimo momento, dopo le valutazioni del caso. Durante la settimana i due giocatori si sono allenati a parte e, come sostiene il centrale difensivo, «chi ha giocato al mio posto sia a Lumezzane che con il Sudtirol in Coppa Italia, ha fatto bene. Siamo un gruppo unito con una rosa ampia e forte, dove non mancano valide alternative». Sul suo malanno, spiega Pascali: «Ho sentito un fastidio all’adduttore della coscia destra durante il riscaldamento a Lumezzane per cui mi sono fermato e durante questa settimana ho fatto terapie per un recupero più veloce lavorando a parte. Adesso mi sento abbastanza bene e farò il possibile per esserci con il Mantova». Anche il centravanti granata Gianluca Litteri è fiducioso: «Ho lamentato dei dolori al muscolo otturatore dell’anca destra, probabilmente dovuti ad affaticamento. Ho lavorato nei giorni scorsi in modo differenziato e ora non sento alcun fastidio. Durante questa settimana abbiamo gestito bene la mia situazione, per cui spero di poter essere a disposizione dell’allenatore». Stamattina durante la seduta di rifinitura il tecnico Roberto Venturato scioglierà gli ultimi dubbi stilando la lista dei convocati. Fischio d’inizio, nebbia permettendo, domani alle ore 17.30. Arbitrerà Armando Ranaldi di Tivoli. Il Cittadella molto probabilmente schiererà la difesa con Alfonso in porta, Salvi e Donazzan in fascia, Scaglia e Pascali (o Cappelletti) centrali. Iori riprenderà le redini del centrocampo con Paolucci e Schenetti ai suoi fianchi. Chiaretti tornerà a fare il trequartista con Jallow e Litteri davanti. In alternativa Bobb a centrocampo con Bizzotto e Minesso in attacco. Sgrigna, che ha disputato tutti i 120′ mercoledì scorso potrebbe entrare nel corso della gara, come pure Coralli, autore con il Sudtirol della sua prima tripletta in carriera. BIGLIETTI. In sede oggi dalle 9 alle 12, domani presso i botteghini dalle 16. COPPA ITALIA Nel terzo turno il Cittadella dovrebbe giocare con il Bassano l’8 dicembre al Tombolato. In campionato affronterà lo stesso avversario domenica 22 novembre alle 14,30 in trasferta.
Ore 15.20 – (Mattino di Padova) Obiettivo: recuperare Litteri. Anche ieri pomeriggio il centravanti del Cittadella ha lavorato a parte, ma dall’ambiente granata filtra ottimismo. L’infiammazione al gluteo destro che dalla scorsa settimana dà fastidio all’attaccante catanese quando deve calciare (ma non mentre corre normalmente) sta passando. Venturato, però, deciderà soltanto dopo la rifinitura di stamattina se convocarlo o no per la gara con il Mantova, in cartellone domani pomeriggio alle 17.30 allo stadio Tombolato. Assieme a Litteri ha continuato con gli allenamenti differenziati anche Pascali, ma per il difensore, che ormai ha smaltito il risentimento muscolare, si tratta solo di una precauzione. In ogni caso, fermo restando che a uno come Litteri è difficile rinunciare, il turno di Coppa Italia Lega Pro disputato lo scorso mercoledì ha ribadito che le alternative in attacco non mancano. Coralli, autore di una tripletta contro il Sudtirol, e il redivivo Bizzotto, che non giocava titolare addirittura dallo scorso 27 settembre (1-1 con la Pro Piacenza) e che ha centrato il bersaglio dopo una pregevole azione personale, hanno confermato di poter dire la loro. «Sapevo che prima o poi la mia occasione sarebbe arrivata. In queste settimane mi sono allenato pensando a come sfruttare il mio momento, appena sarebbe stato possibile», afferma il 19enne Giulio Bizzotto, che i tifosi granata hanno imparato ad apprezzare dallo scorso 9 maggio, quando siglò il suo primo gol da professionista, in Serie B, dopo appena 9 minuti dal suo ingresso in campo contro il Frosinone. A ben guardare, nemmeno in coppa “baby Biz” ha avuto la possibilità di rimanere in campo per tutta la durata dell’incontro, visto che a un quarto d’ora dal termine dei tempi regolamentari Venturato l’ha richiamato in panca. «Ma mi aspettavo che succedesse: non giocando da tanto non potevo reggere tutta la partita ad alto livello e, d’accordo con l’allenatore, ho deciso di dare tutto senza pensare a risparmiare energie». Difficile attendersi polemiche da lui. Testa ben attaccata alle spalle, atteggiamento serio, diploma da ragioniere messo in cassetto lo scorso giugno, da Bizzotto non ci si attende certo che alzi la voce. Però è anche vero che, dopo aver iniziato la stagione da titolare sia in Coppa Italia che in campionato, è sparito di colpo dai monitor, totalizzando 14’ in campo nelle ultime sette sfide in Lega Pro. Se al posto suo ci fosse stato qualcun altro forse non si sarebbe comportato così… «Sinceramente mi aspettavo di rimanere in panchina per due o tre partite perché io stesso mi sono accorto di aver avuto un calo di rendimento dal punto di vista fisico, dopo un buon inizio di stagione. E poi è chiaro che quando le cose vanno bene, come stanno andando bene a questo Cittadella, è anche meno facile che l’allenatore intervenga sull’undici titolare. A me non restava che farmi trovare pronto alla prima occasione utile». Così è stato, sperando, magari, di non dover attendere il prossimo turno di Coppa per tornare a giocare. Agli ottavi di finale, il Cittadella sfiderà il Bassano in gara secca, ma per sapere se in casa o fuori occorrerà attendere il sorteggio. Di sicuro non ci sarà Filippo Lora, espulso contro il Sudtirol e squalificato per un turno per aver commesso un «atto di violenza verso un avversario in azione di gioco».
Ore 14.50 – (La Provincia Pavese) Si apre alle 15 di oggi contro un Bassano, che prima di due sconfitte consecutive guidava la classifica del girone A di Lega Pro. Il Bassano lo scorso anno ha sfiorato la promozione diretta in serie B. «Affrontiamo una squadra forte che ultimamente non ha raccolto molto, viene da due sconfitte consecutive e forse sarebbe stato meglio non fosse così, ma in un campionato difficile come quello di Lega Pro ci sta – presenta la gara Marcolini -. Il Bassano ha dei valori importanti, una squadra che gioca con la stessa identità da diverso tempo, ha un gruppo storico che è rimasto invariato. Una formazione difficile da affrontare sempre molto compatta, bravissima nel ripartire, nel cercare sfoghi esterni alla manovra e l’uno contro uno con elementi come Iocolano, ma sa puntare anche alla profondità con Pietribiasi, sempre pericolosissimo. Credo che sarà una partita difficile per il valore dell’avversario. Noi dovremo essere bravi a condurre il gioco e a non concedere a loro le ripartenze perché altrimenti ci andrebbero a nozze». Alla sfida odierna il Pavia arriva da seconda della classe e in buona salute. «E anche con un buon morale. A parte la partita con il Padova abbiamo sempre fatto meglio nei secondi tempi e questo vuol dire che anche la condizione fisica c’è – ricorda Marcolini -. Avrei firmato per essere oggi in questa posizione in classifica. Siamo lì a ridosso della prima, adesso dobbiamo trovare una buona continuità di risultati anche in queste partite che ci attendono. Cercando di imporre il nostro gioco e la nostra aggressività. Non faccio conti. Cercheremo nelle gare di Coppa di passare il turno, in campionato di fare passi avanti». Per la sfida odierna Marcolini sembra essere orientato a confermare l’undici di Meda con il Renate. A Mattia Marchi che prosegue la fase di recupero dall’infortunio si aggiunge negli indisponibili Anastasia per una botta riportata in allenamento. In casa Bassano rispetto all’ultima uscita con il Mantova Stefano Sottili potrebbe operare un paio di cambi nell’undici titolare. In difesa Martinelli è in ballottaggio con Barison, mentre nei due davanti alla difesa Davì è in lizza con Cenetti. Misuraca è pronto a partire dal 1’ al posto di Balzerano. Per il resto 4-2-3-1 tradizionale per i veneti che hanno perso Fabbro per una distorsione alla caviglia che si aggiunge a Semenzato out da un mese per un problema al ginocchio.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un calcio alla (mini) crisi. Stefano Sottili riparte da Pavia, dove oggi alle 15 andrà in scena quello che può essere tranquillamente definito come il big-match dell’undicesima giornata del campionato di Lega Pro, girone A. Il girone A è una giungla di squadra legate a doppio filo, dove i successi dell’una dipendono parzialmente dagli insuccessi dell’altra e viceversa. Per questo dopo le due sconfitte con Pordenone e Mantova, lo scontro diretto del Fortunati è l’occasione giusta per ripartire: «Ci sono tre obiettivi diversi — evidenzia l’allenatore toscano — di breve, medio e lungo termine. Nel breve occorre focalizzarsi sulla gara che si sta per affrontare; nel medio l’obiettivo è toccare la quota salvezza a 40 punti; nel lungo invece guarderemo la classifica a marzo, non prima. Dobbiamo essere concentrati perchè dal raggiungimento del primo obiettivo passa il raggiungimento degli obiettivi successivi». Insomma, per il momento l’asticella si abbassa, ma sembra solo un modo per alleggerire la pressione nei confronti della squadra bloccata in un vicolo cieco imprevisto. «Ripartiamo da quello che sappiamo fare — prosegue Sottili — le qualità per uscire da questa situazione le abbiamo. Saranno assenti Semenzato e Fabbro, che ha subito una distorsione alla caviglia, per il resto siamo a posto e sono sicuro che i ragazzi faranno una grande prestazione. Il Pavia gioca bene e vorrà sfruttare il fattore campo. Ha in rosa dei giocatori di qualità che possono risolvere la partita in ogni momento, dovremo essere accorti nel mantenere corte le distanze tra i reparti e tra i giocatori per limitare i loro spazi. Dovremo scendere in campo con determinazione e voglia di dare battaglia, questo è un gruppo di professionisti che ha lavorato bene in settimana ed è quindi pronto a dare il massimo in campo». Poi la mano tesa alla squadra: «La squadra ha valori importanti — chiosa Sottili — il nucleo del gruppo si conosce da tempo, sono ragazzi affiatati, non si perdono le certezze per due sconfitte consecutive che, nell’arco di una stagione, ci possono stare».
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) È il giorno della sfida al Picchi e la vittoria al Menti contro l’Ascoli ha contribuito a portare positività e una maggior autostima in casa biancorossa, elementi che Pasquale Marino sottolinea spiegandone le motivazioni. «Già a Cagliari avevamo fatto una buona prestazione – precisa il tecnico del Vicenza – contro l’Ascoli siamo riusciti a confermarci, crescendo nel rendimento generale. La reazione dopo la brutta sconfitta con il Novara è stata importante, abbiamo vinto a Trapani, giocato una buona gara a Cagliari e battuto l’Ascoli. La squadra ha saputo ritrovare il gioco e soprattutto la giusta cattiveria, confermando le doti caratteriali del gruppo». Il tutto nonostante le assenze siano state tante ed importanti, a conferma del buon valore della rosa. «Avere giocatori che hanno duttilità e capacità di giocare in diversi ruoli è un bel vantaggio – spiega Marino – inoltre si può dire che possediamo una buona copertura in tanti ruoli anche se per diverse cause ci siamo trovati a cambiare molte volte formazione. Però abbiamo sempre espresso un buon calcio palla a terra; la manovra spesso è partita dai difensori nonostante le squadre avversarie abbiano provato ad impedircelo, e anche la fase difensiva è migliorata. Ma con l’Ascoli il miglioramento è stato generale, a partire dalla manovra che è risultata più veloce». Contro i marchigiani l’undici schierato dall’inizio ha fatto molto bene, ma riproporlo non sarà possibile visto che Vita si è infortunato e non è disponibile. «Vita ha subìto un colpo e non ha recuperato – spiega Marino – ma Galano sta bene e parte con noi. Dovrò valutare le condizioni di Sbrissa e di Pianto che ha giocato 90 minuti con la Nazionale. L’importante è che i ragazzi recuperino e siano determinati nel farlo, presto ritroveremo anche Pozzi che sta lavorando per ritrovare la giusta condizione, è in una fase di crescita anche se non vogliamo affrettare i tempi; vogliamo essere certi quando si riaggregherà che non faccia passi indietro». Il Vicenza presenterà quindi ancora assenze importanti ma ci sarà anche da fare grande attenzione al valore del Livorno, squadra costruita per centrare almeno i playoff. «Il Livorno possiede un organico importante con un parco giocatori di primissimo piano per la categoria – spiega Marino – sono partiti per ritornare nella massima serie e dopo la sconfitta di Vercelli avranno grande voglia di rivincita. Noi dovremo metterci grande attenzione, cercando di giocare il calcio propositivo che abbiamo dimostrato di saper sviluppare. Ci confronteremo con un avversario di qualità, non potremo concederci errori». Insomma, ostacolo alto ma non impossibile per un Vicenza in grande crescita.
Ore 13.50 – (Gazzetta di Reggio) Il tecnico Alberto Colombo maschera la squadra anche durante la rifinitura e ne spiega così il motivo: «Non ho ancora le idee chiare, tengo tutti sull’attenti perché siano concentrati e sentano di avere le stesse probabilità di giocare». Cosa teme di questa trasferta? «Partendo già per vincenti, come accaduto col Cuneo, spesso non riusciamo a fare bene. So che sarà una partita scorbutica, anche se la classifica parla di qualità differenti, ma nelle ultime uscite ho visto nella Pro Patria dignità nel migliorare una situazione difficile, dove si lavora con dieci sconfitte sul groppone, cercando di dare il meglio, poi in difesa sono migliorati e a noi danno molto fastidio le squadre che si chiudono, sfruttando le ripartenze». Come è stata la settimana del primo stop? «A parte il primo giorno da cani bastonati ho visto lo spirito giusto. C’è rammarico per aver interrotto la striscia positiva e mancato il primato ma abbiamo subito l’opportunità per rialzare la testa, come spesso capitava l’anno scorso, uscendone col carattere rinforzato. Il Cuneo deve insegnare ma nessuno deve pensare ‘per fortuna c’è la Pro Patria’ perché senza fare risultato ancora una volta, arriverebbero crepe psicologiche». Nolè, Pesenti, Giannone? «Sono tutti in crescita, magari Nolè è già più avanti di Pesenti che comunque sta recuperando dopo i minuti di lunedì, Giannone speriamo che sia quello dell’ultimo primo tempo». Quali sono i dubbi? «La difesa è dettata dal sistema di gioco perchè questo 3-5-1-1 mi permette un buon possesso palla e credo che, contro squadre come la Pro Patria o contro quelle più forti, possa essere il migliore; in altre situazioni potrebbe tornare utile inserire un uomo in più là davanti». «Qualche dubbio anche su Maltese, un po’ spento, che però se fosse in palla ti cambierebbe la partita». Possenti, Vernocchi, La Gorga: qualcuno avrà il dente avvelenato? «Contro le ex squadre dài sempre di più, indipendentemente che qua loro fossero accantonati. Piuttosto mi aspetto ostile il fattore ambientale ma siamo professionisti ed abbiamo seguito il nostro destino». «Sono cresciuto lì, dalla Berretti alla prima squadra, poi sono stato portato a Reggio perché in me, ed in alcuni giocatori, la dirigenza ha visto dei valori ma nessuno a Busto Arsizio mi aveva chiesto di restare. Là partimmo decisamente male all’inizio ma finimmo in crescendo, valorizzando anche i nostri giovani. Di sicuro rivedere vecchi amici sarà un piacere». Teme più l’ambiente o i loro… zero punti? «Anche allo stadio Speroni i nostri tifosi ci faranno sentire nuovamente in casa. Invece nelle condizioni della Pro Patria ogni gara è quella della svolta ma se i bustocchi subissero un gol rivedrebbero i fantasmi della partire precedenti e per noi sarebbe una discesa, che è poi la chiave del match con un po’ di cinismo in più, senza ripetere gli errori commessi nela partita col Cuneo di voler riprendere subito il risultato».
Ore 13.30 – (Gazzetta di Reggio) Pro Patria e Reggiana inaugurano nel primo pomeriggio l’undicesimo turno del girone A. La gara inizialmente programmata per le 17.30 è stata anticipata alle 14.30 per ordine della Questura di Varese. E’ la partita perfetta per ripartire dopo lo stop inatteso col Cuneo? Le statistiche sono impietose coi padroni di casa che si trovano in fondo a tutte le classifiche dopo un inizio di stagione catastrofico fatto di dieci sconfitte in altrettante gare: peggior attacco e peggior difesa, per citare le più rilevanti. Le insidie maggiori, oltre ad un impianto ben lontano dagli standard del Città del Tricolore, verranno dall’ostilità della tifoseria bustocca verso lo staff granata, per i motivi arcinoti legati alla gestione Vavassori e da quello che passerà per la mente dei tanti giocatori, da Siega a Spanò passando per Bruccini e Giannone, che in questa storica piazza sono cresciuti calcisticamente ed hanno ottenuto le prime soddisfazioni. Tanti gli ex anche nelle file dei tigrotti: Possenti, Vernocchi, Cavalieri ed il portiere La Gorga che ha svolto la preparazione a Castelnovo Monti. Trentaquattro sono i precedenti tra le due squadre: 13 a 12 è il bilancio in favore dei biancoblu ma va detto che negli ultimi anni la Reggiana è sempre stata corsara allo Speroni ( play off a parte ). E’ facile aspettarsi che sia la Reggiana a fare la gara, con l’undici del simpatizzante granata Pala pronto a rispondere in contropiede; più difficile capire quali siano gli uomini sui quali conteranno i due tecnici perché la Pro Patria è ancora alla ricerca di una identità mentre dalle parti di via Agosti la sconfitta col Cuneo, immeritata finché vogliamo, ha minato alcune certezze. Tanto che, in settimana, Colombo ha preferito tenere in pressione tutto il gruppo riservando ad oggi le decisioni sui titolari. Sarà di nuovo 3-5-1-1 coi possibili ballottaggi De Biasi-Frascatore nel ruolo di centrale difensivo, Bartolomei-Maltese sul centrocampo e Rampi-Mogos sulla destra ma non è nemmeno da escludere che scendano in campo gli stessi di lunedì. Le buone notizie: torna a disposizione Nolè, Pesenti sta raggiungendo la condizione dei compagni quindi il vero cruccio resta una difesa che, orfana di Sabotic ancora per alcune settimane, dovrà fare di necessità virtù, in prospettiva dell’ostico impegno infrasettimanale con la Spal in Coppa Italia e del ciclo di ferro che attende i granata fino al giro di boa, durante il quale verranno affrontate le altre cinque squadre dell’alta classifica.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Anticipo di campionato oggi alle 14.30 in trasferta con il Levico per la Luparense San Paolo, ma a scuotere l’ambiente sono arrivate ieri le dimissioni del direttore sportivo Alberto Briaschi «per motivi personali» come si legge nel comunicato del club. Ecco il presidente Stefano Zarattini. «È stata una sua scelta, non c’erano problemi con società e squadra. Potevo rifiutare le dimissioni? È vero, ma non potevo obbligarlo a restare. Mi dispiace dato che è una brava persona, ma prendiamo atto della sua decisione. Sarà Cunico ad avere pieni poteri». Così Briaschi. «Mi dispiace lasciare la Luparense San Paolo. Ho avuto un grande rapporto con il club, in particolare con il presidente Zarattini, al quale auguro le fortune che si merita». Sono stati i risultati poco soddisfacenti a spingerla a dimettersi? «Assolutamente no, è una decisione dettata da motivi personali. Ho fiducia nella squadra e nell’allenatore. Sapevo che c’era qualcosa da sistemare, ma sono convinto che i risultati arriveranno». Oltre alla gestione della squadra sul campo, Cunico avrà pieni poteri sul mercato. «La squadra ha bisogno di tranquillità e fare entrare adesso una figura nuova non era il momento adatto. L’avevo detto al presidente Zarattini, mi fa piacere che ne abbia preso atto. Non perché voglia fare tutto io, ma perché – ripeto – la squadra ha bisogno di serenità. Naturalmente mi rapporterò nelle decisioni con la società». Sulle dimissioni di Briaschi. «Sono inaspettate e ne siamo tutti dispiaciuti. Avevamo già lavorato insieme, se sono arrivato in questa società è anche perché c’era lui. Ho cercato di convincerlo a restare, ma solo lui doveva decidere». Intanto, oggi a Levico c’è da fare risultato per risollevare la classifica. «Veniamo da due sconfitte, ma immeritate. Non sono preoccupato dato che la squadra è viva, e prima o poi girerà anche per noi la fortuna. Ci attende una trasferta difficile, ma andiamo con l’atteggiamento di sempre per fare la partita e il risultato». Squalificati Perosin, Donè, Benucci, infortunati Faggin e Mattioli.
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Un periodo delicato, dal campo ai piani alti della dirigenza. La Luparense si appresta ad affrontare la fase cruciale del girone d’andata con qualche grana da risolvere: prima di tutto, però, c’è il Levico da battere nell’anticipo di oggi pomeriggio allo stadio “Briamasco” di Trento (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Maria Sole Ferrieri Caputi di Livorno). Fanno da contorno alla situazione di classifica, che vede i rossoblù al tredicesimo posto, le dimissioni del direttore sportivo Alberto Briaschi, comunicate giovedì sera al patron Stefano Zarattini. Una scelta che, come confermano entrambi, non è dovuta a screzi o rotture: «Ho preso questa decisione con la mia famiglia. È una scelta di vita che non ha nulla a che fare con gli aspetti sportivi» spiega Briaschi, che aveva già rassegnato le dimissioni (poi respinte) a settembre, contestualmente all’esonero di mister Daniele Pasa. «Anzi, ringrazio il presidente per la fiducia e la disponibilità dimostrate in questi mesi di collaborazione». La sessione invernale di mercato della Serie D aprirà il prossimo 3 dicembre: Zarattini, però, ha deciso di dare pieni poteri al tecnico Enrico Cunico. «Cunico si occuperà della squadra a 360 gradi», afferma il presidente. «La rosa ha bisogno di qualche ritocco e, a questo punto, preferisco che sia l’allenatore a scegliere i giocatori più funzionali al suo gioco». Con l’addio di Briaschi, potrebbero cambiare anche gli obbiettivi di mercato. Il nome di Dario Sottovia, attaccante in uscita dal RapalloBogliasco, resta caldo, così come i possibili arrivi di Roberto Rondon (centrocampista) e Riccardo Baggio (difensore centrale), entrambi dall’Altovicentino. Oggi alla Luparense mancheranno gli infortunati Mattioli e Faggin, oltre agli squalificati Donè, Benucci e Perosin. Formazione (3-4-3): Murano; Antonello, De March, Severgnini; Praticò, Aboubakar, Nichele, Sanavia; Giglio, Paganelli, Beccaro. Il portiere dell’Abano Alex Ruzzarin è stato intanto convocato dal commissario tecnico della Rappresentativa di Serie D Augusto Gentilini per il secondo raduno di selezione che si svolgerà a Pomezia dal 16 al 19 novembre, in vista del Torneo internazionale di Viareggio, dal 14 al 30 marzo.
Ore 12.30 – (Gazzettino) Passando all’attualità, oggi è un Padova diverso da quello che ha conosciuto. «È nato e ha vinto subito, vuol dire che la proprietà sta facendo bene. Ha una rosa formata da giovani interessanti e da giocatori importanti che hanno fatto anche la categoria superiore. È una squadra tosta. Che partita mi aspetto? Probabilmente poco bella, ma molto viva sotto il profilo agonistico». Con Fabrizio De Poli ha condiviso l’esperienza alla Lucchese. «Ho lavorato con lui per poco dato che mi ha esonerato con la squadra terza in classifica. Siccome lo ritenevo ingiusto, gli dissi che in occasione delle festività l’avrei sempre chiamato per ricordarglielo e così ho fatto. E da lì è nato un buon rapporto tra di noi». In campionato la Cremonese è reduce da due vittorie di fila e mercoledì avete battuto in rimonta (3-2) in Coppa Italia il Feralpi Salò. Che ruolo può recitare in questa stagione la sua squadra e il Padova? «Entrambi possiamo insediarci dietro al gruppetto di squadre costruite per vincere».
Ore 12.20 – (Gazzettino) Ma quel Padova poteva fare di più? «Era sesto al momento del mio esonero, poteva rimanere lì davanti. Poi sappiamo che il campionato di serie B è imprevedibile, ma avevamo margini di miglioramento». Quando fu richiamato a marzo c’era solo da pensare a salvarsi. «Con la difficoltà di avere tanti giocatori infortunati. Lì ho capito quanto può incidere un’ambiente positivo, con media e tifosi al fianco della squadra. E abbiamo fatto sette risultati utili di fila». A proposito di tifosi, aveva creato un rapporto speciale con loro tanto da presenziare più volte anche alle iniziative dei club organizzati. «Avevo molta fiducia nei miei giocatori, ma dato che quando sono arrivato a Padova c’era l’idea del calciatore mercenario, li accompagnavo facendomi loro portavoce. Ho solo aperto le porte a una nuova situazione». Anche a Cremona fa lo stesso? «No, una situazione così non mi è più capitata. Al mio arrivo a Padova facevano l’allenamento a porte chiuse, io le ho aperte. Ho sempre cercato di rompere il distacco tra squadra e città».
Ore 12.10 – (Gazzettino) «Ho ricordi belli di Padova, li conservo con grande affetto». A parlare è Fulvio Pea che domani con la Cremonese affronterà per la prima volta da ex i biancoscudati. La sua esperienza all’ombra del Santo è di recente memoria dato che risale all’ultima stagione della presidenza Cestaro, scandita tra l’altro dall’esonero (Colomba al suo posto) e dalla richiamata in panchina tre mesi più tardi. «È stata per me una stagione importante e a livello tecnico la ricordo come un’annata positiva, peccato per quei tre mesi di vacanza forzata». Si è mai chiesto il motivo dell’esonero? «Non ho mai voluto approfondire la situazione. Anche se tra le diecimila motivazioni che avevo letto, c’era quella che la società voleva puntare ai play off. Ma quando sono stato esonerato eravamo al sesto posto». Ha più sentito qualcuno dei biancoscudati di allora? «Alcuni dei ragazzi che facevano parte della rosa sono arrivati in serie A come Farias, Babacar, Viviani e Rispoli, li ho sempre seguiti con affetto. La dirigenza era stata brava a spendere molto poco portando a casa giocatori affermati e giovani interessanti che non hanno tradito le aspettative».
Ore 12.00 – (Gazzettino) Sarà sciolto questa mattina in occasione della rifinitura alle 10 alla Guizza il nodo legato al modulo in vista della trasferta di domani con la Cremonese. Anche ieri Parlato ha alternato il 4-3-1-2, utilizzando gli stessi interpreti schierati in partenza con il Pordenone, e il 4-2-3-1 inserendo qualche altro giocatore tra i quali Diniz, Petrilli e Altinier. Sempre in occasione della rifinitura saranno valutate le condizioni di Giandonato che continua a lamentare un fastidio al flessore della gamba destra e si deciderà se convocarlo. Analogo il discorso per Dell’Andrea leggermente acciaccato, tanto che ieri ha lavorato in palestra con Amirante. Nel pomeriggio alle 17 la squadra partirà per il ritiro in un hotel di Cremona. Curiosità: ieri a vedere l’allenamento era presente Lorenzo Spagnoli, attualmente presidente dell’Imolese che è la squadra del Rulo Ferretti, ma noto per essere stato uno dei vincitori di «Campioni», la trasmissione televisiva che seguiva il Cervia allenato da Ciccio Graziani. CASO AMIRANTE. In occasione della riunione degli arbitri di Lega Pro andata in scena negli ultimi due giorni a Tivoli è stato discusso il caso Amirante accaduto a Pavia: stabilito il modus operandi nell’ipotesi in cui si dovesse ripetere.
Ore 11.40 – Sui convocati: “Devo valutare le condizioni di Dell’Andrea. Giandonato? E’ convocato ma dobbiamo valutare anche le sue condizioni”.
Ore 11.37 – Sui tifosi: “Credo e spero che possa essere una giornata di sport e che sia una festa per due tifoserie così importanti”
Ore 11.33 – Sulla squadra: “L’andamento delle ultime partite fa capire che qualcosa forse manca, ma la ruota gira e alla lunga i punti che hai perso per strada prima possono tornare nelle partite successive anche se nulla ti viene regalato. In attacco abbiamo sempre cercato di finalizzare al meglio le occasioni create, non è un problema dei singoli giocatori. Serve il giusto equilibrio, sarei contento di avere le stesse occasioni avute col Pordenone!”
Ore 11.30 – Arriva Parlato. Sulla Cremonese: “Domenica col Pordenone abbiamo creato molte occasioni, ma dobbiamo finalizzare meglio anche se giochiamo contro una squadra completamente diversa sia nei principi che a livello tattico. Oltretutto in trasferta ultimamente rendiamo meno, quindi servirà attenzione da subito. Manca la vittoria in trasferta? Dipende tutto dalla prestazione e dall’atteggiamento. Dobbiamo essere molto combattivi, ci teniamo tutti a questa trasferta e quindi l’abbiamo preparata bene provando anche soluzioni da attuare a partita in corso. Dovremo farci valere in fase di possesso palla finalizzando con un certo criterio perché loro sono abili a ripartire. Sulla carta non sembra una partita di grande spettacolo, ma se ripetiamo quanto fatto domenica le occasioni le creiamo… La Cremonese è ben messa in campo, sa sfruttare gli spazi e quando attacca lo fa con 4-5 elementi quindi dovremo essere attenti dietro e cinici davanti. Domani più che il modulo servirà la testa. Mi accontento del pareggio? Le partite fanno sempre affrontate a viso aperto, e spero di meritare i tre punti sul campo”
Ore 11.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 10.50 – Qui Guizza: in gruppo Giandonato, assente Dell’Andrea.
Ore 10.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) L’unico punto critico, infatti, è rappresentato dal luogo abituale di ritrovo della tifoseria cremonese, il “Bar Stella” di via Brescia, presso il quale la Curva Sud grigiorossa ha chiamato a raccolta i tifosi locali sin dalle 11 del mattino al grido di “Non è una partita come le altre”. I tifosi padovani saranno scortati dall’uscita autostradale sino allo stadio, ma l’eventuale passaggio di singole auto nella zona potrebbe generare situazioni a rischio. Per questo le forze dell’ordine vigileranno anche sul rispetto dell’ordinanza del sindaco: i tifosi padovani dovranno parcheggiare le loro auto in via del Macello e i pullman in piazzale Luzzara. TENSIONE INGIUSTIFICATA? Un po’ di timore, insomma, c’è. L’episodio dell’agguato del 2007, quando una decina di ultras padovani aggredì all’autogrill di Soave un tifoso cremonese mandandolo all’ospedale con la milza spappolata, ha indotto le Questure ad alzare l’allerta. Ma dopo lo scontro del 2007, si dice, le due tifoserie si sarebbero “chiarite”. Domani, fuori dallo “Zini”, è attesa la prova del nove.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive considera “connotata a elevato profilo di rischio” la gara di domani, e per questo ha chiesto con una determinazione ufficiale restrizioni alla vendita dei biglietti (acquistabili solo con tessera del tifoso e non vendibili ai residenti a Padova nella giornata di domani) e l’implementazione del servizio di stewarding, dei servizi di controllo e delle attività di prefiltraggio e filtraggio agli ingressi dello “Zini”. È per questo che le due Questure, legate da un filo diretto visto che a capo delle forze di polizia di Cremona siede Gaetano Buonaccorso, vicario del questore di Padova per tre anni fino al 2014, si sono ritrovate due giorni fa. Domani, prima e dopo la gara, sarà incrementato il dispiegamento di forze di polizia all’esterno dello stadio, con il potenziamento anche della truppa di steward che raggiungerà le cinquanta unità, compresi anche alcuni provenienti appositamente da Padova. PUNTI CRITICI. Nei giorni scorsi anche il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha emanato un’ordinanza per gestire il traffico e la circolazione nelle vicinanze dell’impianto di gioco. Lo stadio, situato a breve distanza dall’uscita autostradale, non dovrebbe presentare elementi di rischio legati al possibile contatto tra le due tifoserie, ma siccome la Tribuna Fattori si muoverà solo con auto private il livello di attenzione è alto.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Cinquanta steward, servizio d’ordine potenziato, strade chiuse al traffico e limitazioni alla vendita dei biglietti. Alla vigilia di Cremonese-Padova il livello di attenzione è alto, ma gli spifferi che giungono dalle due tifoserie inducono a pensare ad una domenica tranquilla. Domani alle 14.30 una delle sfide più “calde” del girone torna a giocarsi con entrambe le tifoserie allo “Zini”, e il livello di allerta per l’ordine pubblico è stato innalzato: a Cremona sono attesi circa trecento supporter padovani, il rischio di contatti con i rivali grigiorossi vuole essere scongiurato il più possibile. STADIO BLINDATO. Giovedì si è tenuto in Questura a Cremona il tavolo tecnico incentrato sulla gestione del match e della conseguente macchina organizzativa.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Le ultime prove di questa mattina potrebbero fugare il dubbio, prima che la squadra parta, oggi alle 17, per il ritiro prepartita di Cremona. DUBBIO GIANDONATO. La rifinitura, inoltre, permetterà anche di capire se Manuel Giandonato potrà essere convocato o no. Il regista biancoscudato, infatti, ieri ha svolto solo parte dell’allenamento pomeridiano per il fastidio accusato alla coscia destra nella giornata di giovedì: se la risposta dell’allenamento di questa mattina sarà positiva Giandonato sarà convocato, viceversa rimarrà fuori dalla lista di Parlato per Cremona. Ieri pomeriggio ha lavorato a parte, in palestra, anche il giovane terzino Marco Dell’Andrea, le cui condizioni verranno valutate stamattina come per il compagno. ARBITRI A LEZIONE. Infine, una curiosità. Il “caso Amirante” è diventato caso di studio per gli arbitri di Lega Pro: nel corso del ritiro dei fischietti della terza serie che si è chiuso ieri a Tivoli, infatti, il designatore arbitrale Giannoccaro ha mostrato le immagini del match di Pavia e il cambio incriminato, portandolo come caso particolare e spiegando come deve comportarsi un direttore di gara in quel tipo di situazione.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La nebbia che negli ultimi giorni ha avvolto i campi della Guizza è la stessa che attanaglia le scelta di formazione di Carmine Parlato. Alla vigilia della sfida di Cremona (si gioca allo “Zini” domani alle 14.30), è principalmente uno il dubbio che anima le scelte del tecnico biancoscudato: modulo a due punte e centrocampo a tre, oppure 4-2-3-1 più spregiudicato. Questa mattina alle 10 alla Guizza la decisione: solo la rifinitura scioglierà il dubbio. LA SCELTA. Al momento, l’ipotesi più probabile è che a scendere in campo dal primo minuto contro la Cremonese sia la stessa formazione che domenica scorsa, nel primo tempo contro il Pordenone, aveva ben figurato andando più volte vicina al gol. Il che significa 4-3-1-2, con Bearzotti insieme a Cunico e Neto Pereira in avanti: una scelta spiccatamente votata ad impedire a Fulvio Pea la ripartenza, con l’impiego del giovane attaccante ad ostruire la fonte di gioco del centrocampo cremonese, portata avanti con buoni risultati già di fronte a Pederzoli sei giorni fa. L’opzione-bis, però, ha dalla sua la possibilità di una maggiore spinta offensiva, che potrebbe rivelarsi indispensabile di fronte ad una squadra, quella dell’ex tecnico biancoscudato, che scenderà come di consueto in campo per chiudersi: la presenza dei tre trequartisti, nel classico 4-2-3-1, permetterebbe non solo di attaccare la difesa grigiorossa con più uomini, ma anche di tenere a bada le scorribande in contropiede dei “quinti” di centrocampo della Cremonese.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È tempo di derby per le formazioni Berretti: e con le squadre di Lega Pro impegnate la domenica, tutti gli occhi questo pomeriggio saranno puntati sullo stadio Appiani. In via Carducci, infatti, si affrontano Padova e Cittadella per la nona giornata di campionato. Sulla carta i granata appaiono favoriti, vuoi per l’ossatura della squadra, con alcuni elementi reduci anche dallo scorso campionato Primavera, vuoi per la posizione in classifica che vede i ragazzi di Giacomin al quinto posto a sei lunghezze di distanza dalla capolista Cremonese. Eppure nell’ultimo mese i valori sembrano essersi equilibrati. Il Cittadella è in piena crisi di risultati, mentre il Padova, reduce dal turno di riposo, aveva inanellato tre partite utili di fila. La giornata chiave è stata la quarta, quando il Citta, all’epoca capolista, ha perso 4-0 lo scontro diretto a Cremona, mentre il Padova, che fin lì aveva raccolto soltanto sconfitte, ha vinto la prima partita a Santarcangelo. Da quel momento i biancoscudati hanno viaggiato a un ritmo migliore (5 punti in tre gare) rispetto ai cugini, i quali non hanno più vinto raccogliendo appena due pareggi. Lo spettacolo, almeno in termini di gol, non dovrebbe mancare, visto che entrambe le squadre viaggiano alla media di due reti segnate a partita, ma allo stesso tempo concedono molto, specie il Padova, terza peggior difesa del girone. Fischio d’inizio alle 14.30, biglietti a 5 euro. Le altre partite del girone B: Ancona-Cremonese, Lumezzane-Bassano, Reggiana-Maceratese, Spal-Mantova, Santarcangelo-Rimini, Sudtirol-Pordenone.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Faccio un’ora di cyclette in acqua e poi utilizzo le pinne per rinforzare il ginocchio – spiega il centravanti – sono sei mesi che seguo tabelle, non penso ad altro che a tornare a giocare… Spero che intanto i miei compagni vincano a Cremona e che vadano il più avanti possibile in classifica, li vedo belli carichi e concentrati». Ieri, intanto, Fulvio Pea è intervenuto in conferenza stampa per commentare la partita in programma allo Zini. «Spiace — ha detto — che la partita di domenica sia considerata a rischio per i fatti accaduti in passato. Tutte le volte ringrazierò gli ultras della Cremo, sono gli unici che ci hanno concesso sempre fiducia e ci hanno sostenuto. La partita di mercoledì mi è stata molto utile, ha dato spunti per poter cambiare già dalla gara di domenica. Non saremo belli, non giocheremo bene ma siamo concreti. Siamo un gruppo unito e solido, i miei ragazzi hanno una costante voglia di crescere. Domenica vogliamo portare a casa il risultato più importante». A Cittadella oggi è la giornata per capire se Gianluca Litteri potrà essere in campo contro il Mantova. I segnali che filtrano sono contrastanti, il test della vigilia sarà decisivo ma anche ieri il centravanti granata ha lavorato a parte.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il 4-2-3-1 o il 4-3-1-2? I dubbi sono ancora tali, se è vero che nell’allenamento di ieri pomeriggio alla Guizza Carmine Parlato ha alternato le due disposizioni nelle prove tecniche di formazione in vista della trasferta di Cremona. Chiaramente a seconda della scelta entrano o escono dai giochi alcuni giocatori. Con il 4-3-1-2 si riducono drasticamente le possibilità di impiego per Ilari e Petrilli, favoriti al contrario dalla disposizione con il 4-2-3-1, mentre Giandonato e Mazzocco hanno maggiori chance con il primo modulo. Proprio il regista scuola Juventus ieri si è allenato regolarmente, avanzando la propria candidatura per la missione allo Zini. Vero o falso che sia, sinora Giandonato non ha inciso: significativo che domenica scorsa con il Pordenone gli sia stato preferito Bucolo nonostante la scelta del centrocampo a tre, ma il Padova non ha intenzione di mollarlo. Difficile immaginare una sua partenza a gennaio, considerato che per lui è stato fatto un investimento importante. Non accenna a migliorare, nel frattempo, la situazione di Salvatore Amirante che ieri ha lavorato ancora una volta in piscina senza allenarsi sul campo.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 21, Pavia 20, Reggiana 19, Bassano 18, Alessandria 17, Cremonese 16, FeralpiSalò, Pordenone e SudTirol 15, Cuneo, Giana Erminio, Lumezzane e Padova 13, Mantova 11, Pro Piacenza 10, Renate 8, AlbinoLeffe 7, Pro Patria 0.
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della decima giornata: Giana Erminio-SudTirol 1-2 (Bertoni (St) al 7′ pt, Tait (St) al 2′ st, Augello (Gi) al 5′ st), Lumezzane-Cittadella 1-1 (Iori (Ci) su rigore al 42′ pt, Sarao (Lu) al 35′ st), Alessandria-Pro Patria 1-0 (Bocalon (Al) al 41′ pt), Renate-Pavia 0-0, Bassano-Mantova 0-1 (Gonzi (Mn) al 25′ st), Padova-Pordenone 0-0, Pro Piacenza-Cremonese 0-1 (Maiorino (Cr) al 24′ st), AlbinoLeffe-FeralpiSalò 1-5 (Marrachi (Fs) al 30′ pt e al 32′ pt, Bracaletti (Fs) al 43′ pt, Checcucci (Al) al 14′ st, Romero (Fs) al 46′ st, Greco (Fs) al 49′ st), Reggiana-Cuneo 0-1 (Ruggiero (Cn) al 35′ pt).
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E’ successo, 13 novembre: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, fastidio al flessore per Giandonato.