In gergo si chiama sterilità offensiva, e il Padova ne sembra afflitto. Tanto che il ritornello più gettonato nell’immediato dopo gara con il Pordenone è stato rivolto alla «mancata finalizzazione». I numeri dopo dieci giornate sono eloquenti: l’attacco è il quart’ultimo del campionato con nove sigilli, gli stessi segnati dall’Albinoleffe. Peggio hanno fatto solo Pro Piacenza e Renate con sei, e la Pro Patria con quattro. Nelle ultime due partite (Pavia e Pordenone) è rimasto all’asciutto, cosa che era già capitata con il Renate, e solo una volta ha realizzato più di un gol (successo 2-0 con la Pro Piacenza). C’è di più, considerato che gli attuali nove gol sono distribuiti solo tra quattro giocatori con Petrilli a quota tre, tra l’altro rimasto in panchina con il Pordenone, seguito da Fabiano, Neto Pereira e Altinier a due. Proprio Altinier è il caso più emblematico, dato che nella passata stagione è stato il bomber dell’Ascoli con diciassette centri, mentre quest’anno sta faticando a trovare spazio e quando gioca non riesce a incidere come potrebbe.
«Non sono soddisfatto, però se vado a vedere le occasioni che ho avuto non ho grandi rammarichi, escludendo i rigori che sono situazioni extra. Devo cercare anch’io di riuscire a crearmi più palle gol, come tutta la squadra. Non ho giocato neanche tantissimo: oltre ai due gol in campionato ne ho fatto uno in Coppa Italia, probabilmente mi manca un gol all’appello (rigore fallito con il Renate, ndr) per essere a regime con le presenze fatte». Ma la questione coinvolge naturalmente tutti i biancoscudati. «Dobbiamo essere più cattivi sotto porta per cercare di creare qualche palla gol in più ed essere maggiormente ficcanti. Anche con il Pordenone siamo stati molto bravi ad arrivare fino alla trequarti e poi abbiamo faticato a trovare lo spunto per andare a concludere. A volte bastano due-tre occasioni per segnare, in un periodo come questo bisogna creare di più per farne uno. Dobbiamo lavorare per migliorare, siamo fiduciosi». Senza dimenticare che se con Reggiana e Mantova non ha giocato, quattro volte è entrato nella ripresa. «Non è sempre facile entrare e cambiare volto alla partita». In estate è stato l’investimento principale del club con un contratto triennale. Sente questo peso? «No, di sicuro voglio diventare un giocatore importante per questa società».
Sull’attacco spuntato ecco Fabrizio De Poli. «Dobbiamo migliorare. I gol non si fanno per caso, ci si deve arrivare in maniera più veloce e produttiva di ciò che abbiamo fatto finora. Ci vuole che tutta la squadra aiuti gli attaccanti. I numeri sono lo specchio della realtà, bisogna crescere nella finalizzazione del gioco. Guardiamo avanti con fiducia». Anche perché le potenzialità del reparto offensivo ci sono tutte. «Sì, abbiamo un mix di attaccanti che possono fare bene. Ma dico la verità: facciamo pochi gol e in molte partite abbiamo creato poche occasioni. Dobbiamo migliorare la fase offensiva, e dipende anche dal dover trovare una quadratura ideale come squadra». Su Altinier. «Troppe volte non è stato messo nelle condizioni di sfruttare le sue caratteristiche che sono quelle di un’attaccante da area di rigore. È uno dei pochi giocatori che non è stato supportato a dovere. Se non sta segnando, è perché non è stato messo nelle condizioni di farlo».
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)