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Ore 22.40 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 21, Pavia 20, Reggiana 19, Bassano 18, Alessandria 17, SudTirol 15, Pordenone 14, Cremonese, Giana Erminio e Lumezzane 13, FeralpiSalò e Padova 12, Mantova 11, Cuneo e Pro Piacenza 10, Renate 8, AlbinoLeffe 7, Pro Patria 0.
Ore 22.25 – Fischio finale: Bassano-Mantova 0-1.
Ore 22.00 – Mantova in vantaggio, a segno Gonzi al 25′.
Ore 21.35 – Inizia il secondo tempo di Bassano-Mantova.
Ore 21.20 – Fine primo tempo: Bassano-Mantova 0-0.
Ore 20.30 – Inizia il posticipo serale Bassano-Mantova.
Ore 20.10 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 21, Pavia 20, Reggiana 19, Bassano 18, Alessandria 17, SudTirol 15, Pordenone 14, Cremonese, Giana Erminio e Lumezzane 13, FeralpiSalò e Padova 12, Cuneo e Pro Piacenza 10, Mantova e Renate 8, AlbinoLeffe 7, Pro Patria 0.
Ore 19.40 – Lega Pro girone A, terminate le due gare delle ore 17.30: Alessandria-Pro Patria 1-0, Renate-Pavia 0-0
Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Orecchio teso a Campodarsego per un Venezia che domani a Tamai (ore 14.30) inseguirà tre punti obbligati dopo gli ultimi due 0-0 di fila. Oggi gli arancioneroverdi di Paolo Favaretto tiferanno a distanza per l’Abano impegnato in anticipo sul campo di un Campodarsego che, in caso di successo, salirebbe in vetta al girone C scavalcando di una lunghezza Serafini e compagni. Il Venezia in sostanza potrebbe ritrovarsi a Tamai alle prese, per la prima volta in stagione, con la pressione di dover vincere a tutti i costi per mantenere il suo primato rimesso in discussione dal pareggio in bianco con il Levico a Sant’Elena. «A prescindere da tutto noi andiamo a prescindere a Tamai per dare un segnale forte e ritrovare tre punti – ha assicurato mister Favaretto al termine della seduta di ieri -. Li desideriamo fortemente pur essendo soddisfatti del nostro cammino che ci ha visto vincere 8 volte e pareggiare tre». Le «furie rosse» friulane sono pericolose in particolare tra le mura amiche, ma non potranno schierare per squalifica il loro miglior giocatore Diaw. «Un’assenza che dovremo esser bravi noi a sfruttare, ben sapendo che affronteremo un avversario chiuso e compatto. Il Tamai è quinto, in casa è imbattuto e ha subito solo 4 gol, non sarà una sfida facile anche perché il campo è stretto e irregolare con conseguenti rimbalzi così così del pallone. Servirà una grande prestazione e vogliamo fare ciò che serve per tornare a marciare con le marce alte». Otto delle 10 partite del 12. turno si giocano oggi, compresa quella del Mestre che avrà un giorno di riposo in più in vista del derby di mercoledì al Penzo (ore 20.30). «Nella nostra testa ci dev’essere e c’è solo il Tamai – rimarca Favaretto -. Nel complesso stiamo bene, solo Barreto sarà ancora ai box: lo stiamo valutando volta per volta, spero di averlo a pieno regime il primo possibile perché è un giocatore in grado di spostare gli equilibri. E per raggiungere il traguardo che ci siamo posti abbiamo bisogno di tutte le frecce del nostro arco».
Ore 18.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia cerca la vittoria, dopo due pareggi consecutivi. Ma non sarà facile domani (ore 14,30) espugnare il campo di Tamai, dove finora nessuno è uscito con i tre punti. «Dobbiamo tornare a vincere e vogliamo fare bene. Sappiamo che quello di Tamai non è un campo facile, dove finora non ha vinto nessuno», avverte Matteo Malagò che di quel campo ha un bel ricordo: nel 2010-11, proprio in arancioneroverde, da giovanissimo under segnò una doppietta (finì 3-3). «Dovremo stare attenti, perché giocano chiusi in difesa e poi ripartono», aggiunge l’attaccante arancioneroverde. In casa il Tamai (che dovrà fare a meno di Diaw squalificato) ha battuto, tra le altre, la Virtus Vecomp. Toccherà quindi all’attacco di Paolo Favaretto riuscire a scardinare il fortino avversario, cosa che non è riuscita nelle ultime due occasioni di campionato. Gli arancioneroverdi saranno al completo, mancherà solo Barreto che sta continuando a lavorare secondo uno specifico programma, che prevede alcune partite giocate e altre giornate di riposo. Potrebbe rientrare nel derby di mercoledì col Mestre. Nel girone si giocano diversi anticipi oggi, tra cui quello tra Campodarsego e Abano che interessa direttamente gli arancioneroverdi: il Campodarsego insegue a -2 e se dovesse vincere si ritroverebbe, almeno per 24 ore, in testa alla classifica. Il Venezia scenderebbe quindi in campo domani da vice-capolista. Anche il Mestre anticipa il turno e scende in campo questo pomeriggio (ore 15) a Mogliano contro il Dro. Mancheranno Eulogi per riacutizzarsi di un vecchio infortunio al ginocchio ed Enrico Gherardi, squalificato per l’espulsione di domenica scorsa. Torna disponibile Andrea Migliorini, assente nell’ultima partita, anche se potrebbe essere tenuto a riposto per il derby. Anticipo, infine, anche per il Calvi Noale, che sarà impegnato sul campo di casa (ore 14,30) contro la Luparense.
Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Venezia alla finestra, in attesa della trasferta di Tamai, mentre le più immediate inseguitrici (Campodarsego, Virtus Verona e Calvi Noale) scendono in campo oggi. Tamai imbattuto in casa in questa stagione (tre vittorie, due pareggi), Venezia imbattuto a Tamai (due vittorie, un pareggio) nelle tre gare disputate in serie D. Barreto ancora fermo ai box. «Ci vuole pazienza» avverte Paolo Favaretto, «Vitor è un giocatore, come si è visto a Monfalcone contro la Triestina, che sposta gli equilibri di una partita quando sta bene», ed è in dubbio anche per il confronto di mercoledì 11 contro il Mestre. Solito ballottaggio a tre (Beccaro, Cernuto e Modolo) per le due maglie di difensore centrale, poi Acquadro favorito su Callegaro a centrocampo, e il rientro di Gualdi dal primo minuto. Chi ha un feeling particolare con il campo di Tamai è Matteo Malagò, autore di una doppietta nel pirotecnico pareggio (3-3) della stagione 2010-2011 (5 dicembre). «Quando me l’hanno ricordato» racconta il centrocampista arancioneroverde, «mi è tornato in mente il film dell’intera partita. Un pomeriggio di grandi emozioni: in vantaggio, sotto, nuovamente in vantaggio con la rete di Mazzeo, dopo la mia doppietta, e la beffa del pareggio del Tamai nei minuti finali». Un pareggio che rallentò la marcia del Venezia, reduce dalla sconfitta in casa con il Rovigo, nel braccio di ferro con il Treviso alla fine del girone d’andata. Come a Campodarsego, il Venezia non troverà un “biliardo” per giocare. «Il campo di Tamai non è proprio bello, è stretto, chi deve difendersi è agevolato, però lo sappiamo e dovremo adattarci». Questa sera, se il Campodarsego nell’anticipo batterà l’Abano, il Venezia si ritroverà per la prima volta a dover inseguire. «Dobbiamo pensare solo alle nostre partite, a vincere a Tamai a prescindere dal risultato del Campodarsego. Siamo reduci da due pareggi di fila in campionato, è giunto il momento di riprendere a correre». resta il fatto che i biancorosossi padovani sono lì, a soli due punti dalla vetta. «È una sorpresa, devo essere sincero, sapevo che non potevamo fare un campionato correndo da sol» riprende Malagò, «ma alla vigilia del torneo credevo che le squadre più a ridosso potessero essere a questo punto Triestina e Virtus Verona». Porta bene il Friuli Venezia Giulia a Matteo Malagò, autore di una doppietta anche in Coppa Italia a Monfalcone, dieci giorni fa, nel 5-2 contro la Triestina. Ieri sono arrivate anche le designazioni: l’arbitro della partita di Tamai è il bergamasco Luca Pedretti di Lòvere.
Ore 18.00 – (Gazzetta di Reggio) La sfortuna non ne vuol proprio sapere di abbandonare la Reggiana – pare che voglia addirittura accanirsi – e lo fa prendendo ancora una volta di mira la difesa più forte del campionato, l’unico reparto che però offre poche alternative. Dopo lo stop forzato di Minel Sabotic, operato nella mattinata di ieri a Villa Saluti, ha lasciato il campo durante l’ultima seduta anche l’altro centrale difensivo Alessandro Spanò. Lo staff granata ha minimizzato questo infortunio riconducendolo ad una scelta precauzionale proprio per non rischiare di perderlo col Cuneo (lunedì alle 20 al Città del Tricolore), dovendo già fronteggiare il forfait del montenegrino. Per il giovane ex Pro Patria si parla di un lieve dolore al ginocchio sinistro dovuto ad affaticamento, trattato prontamente con le apposite terapie, e la sua condizione verrà valutata in seguito. A tranquillizzare l’ambiente ci sono i tanti precedenti che hanno coinvolto il giocatore in questi due anni, che lo hanno sempre visto regolarmente in campo anche dopo settimane intere di lavoro differenziato. Per Sabotic l’operazione al menisco è perfettamente riuscita e nel giro di alcuni giorni inizierà la riabilitazione per tornare a disposizione del tecnico Colombo entro un mese. Doveva essere la settimana del rientro generale di tutti i lungodegenti invece ci sarà da aspettare ancora, così come slitta alla prossima settimana il ritorno in gruppo di Raffaele Nolè, Dejan Danza e Yuri Meleleo che continuano a dividersi tra palestra e differenziato. Nel frattempo il trainer ha iniziato a studiare formazione e schemi in vista della gara coi piemontesi ed i dubbi sono tutti per la difesa: due sono le alternative. Se dovesse mancare solo Sabotic sarebbe Paolo Frascatore ad inventarsi centrale sinistro della difesa a tre, al suo posto sulla fascia sinistra scalerebbe Nicholas Siega, Luca Giannone farebbe coppia d’attacco con Rachid Arma e per il resto stessi uomini e modulo di Bolzano. Arrivasse anche l’out di Spanò è molto probabile il ritorno al 4-3-3 che vedrebbe nel duo centrale difensivo la coppia Riccardo De Biasi e Andrea Parola mentre gli altri sarebbero gli stessi delle prime giornate con Siega e Giannone a comporre con Arma il trio d’attacco. Colombo ha ancora a disposizione questo pomeriggio e la rifinitura di domani mattina per lavorare su entrambe le alternative.
Ore 17.40 – (Gazzetta di Reggio) Pietro Vavassori resta alla finestra. Il presidente della Reggiana Stefano Compagni, che una settimana fa a Bolzano aveva rinnovato il suo appello «a non essere lasciato solo», ieri ha incontrato il patron dell’Italsempione. Un faccia a faccia, avvenuto fuori Reggio, sui cui esiti la società granata non si è espressa ufficialmente. In tarda mattinata Compagni, contattato al telefono, si è limitato a dire che «non ci sono novità». Nel pomeriggio da via Agosti è poi emerso che l’incontro sarebbe stato soltanto «interlocutorio». Un’altra puntata di una vicenda che sta assumendo i contorni di una infinita telenovela societaria, alla quale però mancano i colpi di scena necessari per ravvivare lo stanco canovaccio . Questo significa che il prima preventivato ed ora invocato ingresso in società dell’ex proprietario della Pro Patria, che ha investito importanti risorse nella Reggiana in qualità di sponsor, è rimandato e a questo punto non è possibile sapere se e quando ci saranno novità. Quest’estate sembrava che l’ingresso di Vavassori fosse solo questione di tempo: si ipotizzava per lui una quota del 34% della società. Poi l’attesa svolta non si è concretizzata, anche se il patron dell’Italsempione ha raddoppiato il suo investimento nel settore giovanile. L’ex presidente della Pro Patria ha un piede nel consiglio d’amministrazione tramite il dg Raffaele Ferrara, suo uomo di riferimento, ma ovviamente una sua partecipazione diretta avrebbe un altro peso. L’ultima apparizione reggiana dell’imprenditore lombardo risale al 28 settembre. Quel lunedì sera Vavassori assistette al Città del Tricolore al poco esaltante pareggio per 0-0 tra la Reggiana e il Giana Erminio. Anche in quella occasione si mostrò loquace come al solito, scherzando sul fatto che il Parmigiano Reggiano è meglio del Gorgonzola e aggiunse che dalla Reggiana si aspettava qualcosa di più. Un auspicio che tra l’altro è stato prontamente tradotto in pratica dagli uomini di mister Colombo, che hanno poi vinto quattro volte di fila prima di pareggiare con il Sudtirol. Anche a fine settembre a Vavassori venne chiesto quando sarebbe entrato in società e “rispose” scherzosamente chiudendosi la bocca con le mani. Il silenzio prosegue da allora, almeno per quanto riguarda le dichiarazioni ufficiali. Cosa sia accaduto nel frattempo nessuno lo ha ancora spiegato, ma di certo siamo lontani dalle immagini dove tutti i protagonisti di questa vicenda apparivano sorridenti insieme.
Ore 17.15 – Sulla squadra: “In settimana abbiamo fatto in modo di estraniarci, solo il campo ci dirà se sarà servito. Il ritiro? È stata una mia scelta, alleno dei ragazzi responsabili ma è una partita importante e quindi ho pensato che sarebbe stato meglio passare del tempo insieme per fare ancora più gruppo”.
Ore 17.10 – Sul Pordenone: “Lavorano in undici in tutte e due le fasi e hanno dinamicità e qualità. Per spuntarla domani serviranno spirito di sacrificio ed umiltà. Timore per questa partita? No, va affrontata con grande coraggio e facendo le cose tutti insieme, da squadra! Emozione nell’affrontare la mia ex squadra? Il mio cuore dice solo Padova, perché abbiamo bisogno dei tre punti…”.
Ore 17.07 – Sul modulo: “A prescindere dal modulo scelto gli undici in campo dovranno interpretare al meglio il ruolo a loro assegnato. Questo è ciò che conta davvero! Io ho già tutto in testa…”.
Ore 17.05 – Arriva Parlato. Su Ramadani: “Titolare domani? È un giocatore di grande dinamicità che fa bene entrambe le fasi, ma deciderò solo all’ultimo”.
Ore 16.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.40 – Qui Guizza: provati i calci di rigore.
Ore 16.20 – Qui Guizza: provati gli ultimi schemi anti-Pordenone.
Ore 16.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura.
Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il momento non proprio felicissimo del Padova (2 pari, un ko e una sola vittoria, seguiti dalle polemiche per il caso Amirante) ha indotto il presidente biancoscudato Bergamin e l’ad Bonetto a incontrare la squadra per incitarla in vista della sfida di domani alle 15 che tutti a Padova ritengono importantissima, se non fondamentale, con il Pordenone. Il match è particolarmente sentito dai tre ex ramarri. MAXI SCHERMO – Anche domani, per coloro che non potranno seguire la squadra a Padova, la società neroverde metterà a disposizione il maxi schermo nella sala conferenze del De Marchi. Il bar resterà aperto. NICCOLINI – «La visita del presidente e dell’ad – dice Niccolini, il primo degli ex, che dovrebbe sostituire lo squalificato Diniz – ci ha ricaricato. Ora dobbiamo dimostrare di meritare la loro fiducia con una prestazione convincente. Ci aspetta una partita tosta, loro vengono da un momento positivo. Hanno perso solo una volta: significa che sono ben quadrati. Dovremo tenere d’occhio tutta l’organizzazione di gioco del Pordenone, in particolare quel De Cenco che segna gol a raffica». Toccherà probabilmente a lui occuparsi del brasiliano. Niccolini poi ripensa alla cavalcata vincente in riva al Noncello, sempre con Parlato in panca: «Ho ancora un ricordo bellissimo dell’esperienza al Bottecchia e della festa-promozione». DIONISI – «Fa sempre effetto – premette uno dei capitani che Parlato si porta dietro ovunque vada – affrontare una tua ex squadra, tanto più che è stata un’annata felice, della quale conservo memorie piacevoli. Ma domenica – avverte gli ex supporter – penserò solo a vincere con il Padova. Ce la metteremo tutta, anche per i nostri tifosi». BEARZOTTI – Bea parla con piacere della casacca dei ramarri. «Avevo 16 anni – ricorda -, ai tempi del mio esordio nel Pordenone. Fu la mia prima esperienza nel calcio dei grandi, durante la quale offrii il mio contributo alla promozione. Aver già affrontato i neroverdi in Coppa con il Padova (1-0 per il Pordenone ad agosto, ndr) è stato emozionante. Lo sarà ancora di più adesso in campionato».
Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) Sei precedenti in totale: due vittorie per il tecnico del Pordenone, una per il “collega” del Padova, tre pareggi. E’ questo il bilancio dei confronti tra Bruno Tedino e Carmine Parlato. Del trainer dei “ramarri” sono il primo e l’ultimo successo della serie. Il più lontano risale al 12 dicembre 2010, quando con il suo Sandonà/Jesolo espugnò il terreno del Rovigo di Parlato (1-0 il finale). Con il medesimo punteggio, e sempre in trasferta, Tedino si è imposto il 30 agosto scorso all’Euganeo, in occasione del match di coppa Italia. L’affermazione dell’allenatore biancoscudato è invece datata 16 dicembre 2012, un 2-1 in casa del Sandonà/Jesolo alla guida della Sacilese. I tre pareggi: un 3-3 tra Sdj e Rovigo (1º maggio 2011), 0-0 tra liventini e veneziani il 15 gennaio 2012 e infine un 1-1 tra le stesse squadre il 28 aprile 2013. I tecnici stanno intanto definendo i dettagli per la sfida di domani. Tedino ha riaccolto ieri in gruppo Mandorlini, ai box da 10 giorni. Difficilmente però il centrocampista romagnolo sarà della partita. Il Pordenone dovrebbe così schierare il reparto visto all’opera con Bassano, quindi con l’ex Pederzoli in cabina di regia assistito da Buratto e Berardi. Parlato sta invece valutando se passare al 4-2-3-1, con Corti e Bucolo in mezzo e le tre mezzepunte Ilari, l’ex Cunico e Petrilli in appoggio a Neto. In alternativa il 4-3-1-2 con Cunico dietro al brasiliano e a Perilli. Non dovrebbe essere della partita – per scelta tecnica – il centrocampista Giandonato.
Ore 15.10 – (Messaggero Veneto) Si gioca all’Euganeo, stadio glorioso, che ha vissuto la serie A. Ma, per certi versi, sembrerà di essere sulla spiaggia di Copacabana. Già, perché domani, in Padova-Pordenone, la sfida tra i bomber delle due squadre è tutta brasiliana. Dalla parte biancoscudata c’è Neto Pereira, tuttofare del reparto offensivo e stella della squadra, con 2 gol all’attivo; dalla sponda neroverde c’è il capocannoniere del campionato, il centravanti Caio De Cenco, reduce da una tripletta al Bassano e già autore di 6 reti. Due giocatori diversi, ma che, all’efficacia dei terminali d’attacco, riescono ad abbinare i e l’estro tipico del “futbol bailado”. Stella. Di Neto Pereira si ricordano le prodezze con l’Itala San Marco: 108 reti in 8 anni, il salto tra i “pro” dei gradiscani fu molto merito suo. In Friuli ha lasciato una traccia importante, tale poi da portarlo a Varese dopo 8 anni in riva all’Isonzo. Con i lombardi, 5 campionati di serie B (e mezzo di C) e una gamma vastissime di prestazioni incredibili, senza segnare tanto (27 reti) ma illuminando la platea con assist e giocate in puro stile carioca. Sì, perché Neto, a differenza di De Cenco, è il prototipo degli attaccanti auriverdi. Eccellente tecnicamente, capace di ricoprire più ruoli, bravo a finalizzare ma ancora più a rifinire: qualità favolosa, che lo porta a essere determinante tuttora, a quasi 37 anni. Nell’ultimo periodo si è specializzato come prima punta, un terminale però di movimento, non d’area come De Cenco. Prima ancora dava il meglio di sé da seconda punta. Di altissimo profilo, in quel ruolo, la finale dei play-off di serie B del 2012 con la Sampdoria, dove a Marassi fece impazzire Gastaldello e soci, oltre al suo amico Eder. Ariete. Ecco, se Neto – brasiliano del Mato Grosso – assomiglia più a Eder, De Cenco – di San Paolo – è più simile ad Adriano, ex centravanti dell’Inter e suo idolo. Forte fisicamente, Caio, molto dotato in area di rigore e più votato alla corsa e al sacrificio rispetto a Neto. Più attaccante moderno, il bomber del Pordenone, non solo perché ha gli anni “giusti” per correre (26): il collega del Padova, infatti, vista la squisitezza tecnica negli ultimi 16 metri, gli è sempre stato concesso il lusso di avere meno compiti in fase di non possesso. Sia chiaro: non che De Cenco sia solo un grande lavoratore, anzi. Di perle ne colleziona anche lui. La rovesciata con l’Alto Adige e la conclusione a giro con il Bassano sono ancora sotto gli occhi di tutti. Sarà una grande sfida, quella che domani si vedrà all’Euganeo. Scommettiamo che sarà decisa da un colpo di questi due assi brasiliani?
Ore 14.40 – (Gazzetta di Mantova) Reduce dalla settimana più silenziosa dell’anno il Mantova ha concluso ieri pomeriggio la preparazione in vista della sfida di questa sera in casa del Bassano, evento tutt’altro che foriero di prospettive favorevoli per la squadra di Ivan Javorcic. Dopo due insuccessi col medesimo punteggio di 1-2 il tecnico croato e il suo vice Gabriele Graziani sono chiamati a mettere in campo una squadra più grintosa che mai, un Mantova votato al contenimento degli avversari e al conseguente contropiede con due frecce appuntite, Juri Gonzi a destra e Gaetano Caridi a sinistra. Don Tano, perfettamente consapevole del momento difficile della squadra, ne ha combinata una delle sue accelerando i tempi di recupero e facendosi trovare dallo staff tecnico all’altezza delle attese. Sarà lui la principale novità di uno schieramento «ad albero di Natale», con il quale il mister biancorosso spera di portare sulla testa, o sui piedi ça ne fait rien, di Ciccio Ruopolo qualche pallone velenoso. Le due ore di rifinitura al campo Centrale Te sono state seguite con grande attenzione dal presidente Sandro Musso e da tutto lo staff dirigenziale: tutti in silenzio, quasi in imbarazzo, ma in religioso rispetto della necessità di mantenere attorno alla squadra un clima di assoluta tranquillità. E calma è stata, anche da parte della trentina di aficionados preseanti al Dante Micheli per salutare i loro beniamini. Nell’ultima seduta Javorcic ha dovuto modificare alcune cose, a cominciare dall’indisponibilità di Matteo Momentè per una botta alla coscia sinistra. Vista l’indisponibilità di Anastasi e Ungaro, ancora alle prese col recupero dai rispettivi malanni, e soprattutto visto il giudizio positivo che si è fatto in questi giorni vedendolo all’opera, il mister ha inserito nell’elenco dei convocati l’attaccante Gyeson Del Bar, 18 anni lunedì 30 novembre, che potrebbe così debuttare a gara in corso portando avanti il processo di valorizzazione dei giovani della Berretti biancorossa guidata da Elia Pavesi, che già ha portato in Lega Pro Menini, Manarin e Zammarini. La formazione, stando allo schieramento attuato da Javorcic nel corso dell’ultima partitella della settimana, dovrebbe consentire un turno di riposo per l’acciaccato Fabio Gavazzi nel ruolo di centrale con il rientro full time di Carini che farà coppia con Trainotti. Gli esterni bassi saranno i confermati Scalise e Scrosta. A metà campo Dalla Bona costituirà il vertice basso del reparto, con Di Santantonio e Raggio Garibaldi orchestratori delle fasi di contrasto e di costruzione. I due esterni alti saranno Gonzi e Caridi, mentre Ruopolo sarà il solo terminale offensivo, almeno all’inizio del match. Il tecnico mantovano, nel salutare un gruppo di tifosi presenti al Micheli, ha ribadito la volontà di tutti di mettere in campo il massimo impegno per fronteggiare una situazione che impone di essere modificata nel più breve tempo.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) I tre schiaffi di Pordenone sono ancora lì, stampati in volto. E non hanno ancora smesso di fare male. Stefano Sottili non l’ha mandato giù quello 0-3 maturato al Bottecchia e lo si è capito chiaramente in questi giorni. Oggi al Mercante (ore 20,30) arriva il Mantova, ma è inevitabile tornare a quel brutto scivolone e provare a metterci una riga sopra. «In questa partita — attacca Sottili — abbiamo la possibilità di dimostrare che ciò che è accaduto a Pordenone è stato solo un episodio. Mercoledì in Coppa Italia tanti ragazzi hanno dimostrato di potersi ritagliare uno spazio maggiore, molti hanno 120 minuti nelle gambe che in tre giorni non sono facilmente smaltibili, anche se tutti hanno mantenuto la condizione fisica fino alla fine e non è detto che non ci saranno cambi in partenza. Una nota molto positiva sono stati Bortot e Gargiulo, che non avevano ancora debuttato in campionato e che hanno fatto una buona prova con il Pro Piacenza. Ma con il Mantova sarà un’altra storia: voglio entusiasmo, sfrontatezza, voglia di prendere l’iniziativa, rimanendo però equilibrati». La partenza disastrosa del club virgiliano non ha fatto modificare la propria idea a Sottili. «Il Mantova — spiega — ha un organico pari alle prime quattro o cinque squadre in classifica. E’ una squadra forte, hanno avuto delle difficoltà finora ma è una squadra con gradi potenzialità: ha cambiato allenatore da poco ritrovando, nell’ultima gara, corsa e temperamento». Sottili ipotizza novanta minuti con l’elmetto: «Mi aspetto una gara con ritmi alti, con giro palla veloce, insomma ci aspetta una partita tosta che dovrà essere bravo anche l’arbitro ad interpretare, visto che nelle ultime occasioni in campionato siamo stati penalizzati da alcune decisioni. Poi devo dire che in questo devono essere più bravi i ragazzi, sono comportamenti che vanno assolutamente corretti, non bisogna perdere la testa».
Ore 13.50 – (La Provincia Pavese) «Il Renate è una squadra che ha raccolto meno di quello che meritava, in ogni partita ha avuto sempre parecchie occasioni da gol e nell’ultima, con la FeralpiSalò, è stato più concreto: ha segnato quattro reti ma potevano essere anche di più». Michele Marcolini presenta così gli avversari di oggi, penultimi ma reduci dall’eclatante vittoria 4-2 a Salò. E’ il decimo turno di campionato e il secondo impegno di questo mese di fuoco che comprende anche le gare di Coppa di Lega Pro e Tim Cup. Proprio dalla gara di mercoledì, vinta a Gorgonzola con la Giana Erminio per la Coppa di Lega Pro, è venuta una conferma al mister azzurro: «Posso scegliere tra tanti giocatori di ottimo livello. La squadra di mercoledì ha dimostrato compattezza ed equilibrio, e non era facile. Grbac e Anastasia hanno trovato i primi gol e abbiamo anche confermato solidità difensiva». Che servirà anche oggi a Meda per continuare stare ai vertici della classifica. «Il Renate ha due attaccanti pericolosi – spiega Marcolini – Ekuban lo conosco bene avendolo avuto a Lumezzane, Valotti ha trovato con continuità la via del gol». Ekuban, tra l’altro, lo scorso anno castigò il Pavia proprio con la maglia del Lumezzane. Dopo il Renate ci saranno il Bassano e due volte l’Alessandria. «Gare che hanno magari più fascino di questa, ma alla fine sono sempre tre punti. E poi finora abbiamo incontrato squadre meno titolate, ma che hanno solo 1-2 punti meno dell’Alessandria, una delle favorite», sottolinea il tecnico. Nell’ultima uscita, quella con il Padova, Marcolini a sorpresa ha schierato Bellazzini sulla corsia destra. Esperimento che può essere ripetuto? «Bellazzini ha nella duttilità uno dei pregi maggiori, da mezala interpreta il ruolo in maniera offensiva, inserendosi come piace a me. Può fare tanti ruoli e fisicamente sta molto bene». La sensazione però è che sulla destra oggi dovrebbe tornare Ghiringhelli, che la settimana scorsa aveva accusato qualche problema. Tra l’altro proprio Ghiringhelli lo scorso anno a Meda con il Renate diede al Pavia la vittoria in extremis con un gol da centravanti, di testa in tuffo. Assente Marco Cristini (infiammazione dietro al ginocchio), torna disponibile anche in campionato Del Sante.
Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quella di oggi con l’Ascoli sarà la sesta gara interna di campionato per il Vicenza, che nelle precedenti cinque partite ha ottenuto solo quattro pareggi e una sconfitta. Un bottino magro se si pensa alla spinta e al calore che sa dare la gente biancorossa, ed è per questo che tutti in casa berica vogliono interrompere il digiuno interno. L’Ascoli in settimana ha sostituito Mario Petrone con Devis Mangia, Pasquale Marino dovrà fare i conti con parecchie assenze ma come al solito il tecnico siciliano non cerca scusanti. «In organico abbiamo alternative importanti — sottolinea Marino — pensare a chi sarà assente non serve a niente; chi scenderà in campo avrà la mia massima fiducia, e sono certo che riusciremo ad offrire una prestazione all’altezza della situazione. Sappiamo bene che tutti stanno aspettando la nostra vittoria al Menti e lo vogliamo anche noi. Ma non deve diventare un pensiero fisso, né un’ossessione, noi dovremo pensare solo a fare bene». Con l’Ascoli per centrare il risultato bisognerà sviluppare il calcio propositivo ed offensivo che vuole l’allenatore del Vicenza. «Sappiamo che se giochiamo in una certa maniera possiamo affrontare chiunque. Dovremo scendere in campo attenti e determinati, credere nelle nostre possibilità. A Cagliari abbiamo reso vita difficile ad un avversario molto forte, che dispone di un super organico: ma chi pensava che il Vicenza venisse schiacciato si è sbagliato». E in effetti la squadra biancorossa è rimasta in partita fino agli ultimissimi minuti del match, incassando il 2-0 sulla punizione dell’ex Di Gennaro solo quando stava per scoccare il 90’ di gioco. In ogni caso l’Ascoli arriverà a Vicenza fresco di cambio di allenatore, stessa situazione della Pro Vercelli, che nella settimana prima della sfida vinta con i biancorossi aveva sostituito Scazzola con Foscarini. «E’ una situazione che nel calcio si verifica spesso – spiega Marino — con un cambio di panchina nel gruppo ci può essere uno scossone positivo che ridà energie ad una squadra in difficoltà. Ma il Vicenza non deve guardare l’avversario, non può permettersi condizionamenti di alcun tipo. L’Ascoli dispone di una rosa molto ben attrezzata, ha alcune individualità che lo scorso anno giocavano in serie A come Antonini e Canini o calciatori importanti per la categoria come Cacia, Giorgi, e Milanovic. Hanno avuto modo di fare mercato fino a metà settembre e hanno lavorato bene, costruendo una squadra che ha i mezzi per ambire a più della semplice salvezza». Ma, appunto, il Vicenza non può guardare all’esterno: i tre punti al Menti, al sesto tentativo, sono un obbligo.
Ore 12.50 – (Gazzettino) È il derby Campodarsego-Abano l’appuntamento clou degli anticipi del campionato di serie D in programma oggi alle 14.30. Al Gabbiano i padroni di casa cercano il bottino pieno che li proietterebbe almeno per una notte in testa alla classifica in attesa di vedere domani cosa farà il Venezia con il Tamai, ma gli aponensi non possono concedersi passi falsi per risollevare una graduatoria che li vede terz’ultimi. Ecco Antonio Andreucci. «È vero che vincendo ci porteremo in vetta, ma dobbiamo giocare la partita senza avere questo pensiero, tanto più che l’Abano avrà voglia di riscattarsi. Mi aspetto molto dalla mia squadra, dobbiamo affrontare la gara con quella applicazione che finora ci ha consentito di mettere in evidenza le nostre qualità che sono indiscutibili». Sei vittorie in trasferta, in casa invece un successo e quattro pareggi. «Cercheremo di dare qualcosa in più per migliorare il rendimento casalingo, ma non dimentichiamo che abbiamo pareggiato con squadre del calibro di Venezia e Virtus Vecomp, e nel derby con l’Este». Sentite la pressione di dover continuare a stupire? «Ciò che abbiamo fatto fino a oggi deve essere un vantaggio, e non uno svantaggio». Quanto alla squadra, l’unico dubbio è in porta con Vanzato uscito anzitempo domenica per un problema al polpaccio. «Ha ripreso ad allenarsi, ma valuteremo». Pronto eventualmente Merlano. Tutti a disposizione in casa Abano. La vittoria manca da otto gare, e tornare a fare bottino pieno con la seconda forza del campionato potrebbe rappresentare la svolta. «Di sicuro lo sarebbe a livello mentale – sottolinea Massimiliano De Mozzi – e ci darebbe la soddisfazione che meritiamo da tempo. È il periodo più difficile da quando sono all’Abano, dobbiamo accettarlo e gestirlo nel modo giusto. Il Campodarsego è una grande squadra, ma il nostro atteggiamento non cambia: dobbiamo essere propositivi come in qualsiasi situazione. Il nostro problema è sotto porta, dobbiamo sfruttare le occasioni che creiamo in maniera più semplice». ESTE. Gioca in casa con il Giorgione, sono squalificati Rosina e Tiozzo. Così Andrea Pagan. «Ci aspetta una partita impegnativa con una squadra organizzata, ma abbiamo solo un risultato a disposizione: vincere per confermare ciò che di buono stiamo facendo e per recuperare qualche punto che abbiamo buttato via come con la Sacilese». LUPARENSE SAN PAOLO. È di scena sul campo del Calvi Noale. Torna a disposizione Nichele, indisponibili Severgnini e Mattioli. «Una partita difficile che dobbiamo affrontare con massima attenzione – sottolinea Enrico Cunico – è un buon segno che la squadra abbia rimontato lo svantaggio nelle ultime due gare, ma ci sono ancora molti passi in avanti da compiere, incluso non prendere gol».
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) La sfida più importante della 12ª giornata di Serie D (calcio d’inizio alle ore 14.30) sarà senza dubbio Campodarsego-Abano. Un derby che potrebbe valere l’ennesima conferma per i biancorossi e, dall’altro lato, uno spiraglio di luce per gli aponensi, che non vincono da tanto (troppo) tempo. Ma non si giocherà in anticipo solo allo stadio “Gabbiano” di via Olmo. L’Este ospiterà il Giorgione, squadra in ripresa, al Comunale, mentre la Luparense se ne andrà nel Veneziano per affrontare la temibile Calvi Noale. CAMPODARSEGO. L’undici di mister Antonio Andreucci sta raccogliendo complimenti e, soprattutto, risultati da big. Nessuno, dalle parti di Reschigliano, si sarebbe mai aspettato un rendimento simile a quello del Venezia (distante soli due punti) e tantomeno l’imbattibilità (in campionato) dopo 11 giornate. Contro l’Abano (arbitro Daniele Rutella di Enna) servirà però il miglior Campodarsego. Per quanto riguarda la formazione, gli unici dubbi riguardano la difesa: il giovane portiere Vanzato potrebbe partite titolare al posto di Merlano, permettendo così al tecnico toscano di schierare insieme gli esperti Poletti e Ruopolo. Formazione Campodarsego (4-3-3): Merlano; Arthur, Ruopolo, Gal, Buson; Piaggio, Pellizzer, Bedin; Aliù, Radrezza, Cacurio. All. Andreucci. ABANO. Obiettivo numero uno: tornare a vincere. Non c’è altra soluzione per i neroverdi, quasi obbligati ai tre punti da una situazione di classifica (terz’ultimo posto a quota 10) tutt’altro che felice. Capitan Ballarin e compagni non vincono dallo scorso 16 settembre, anche se finora non hanno mai deluso sotto il profilo del gioco. Inoltre, oggi potrebbe esserci una novità in panchina. Pare, infatti, che il patron Gildo Rizzato abbia deciso di seguire il match al fianco dei suoi giocatori. Formazione Abano (4-3-2-1): Ruzzarin; Tescaro, Thomassen, Meneghello, Zattarin; Segato, Ballarin, De Cesare; Bortolotto, Creati; Fusciello. All. De Mozzi. ESTE. Al Nuovo Stadio i giallorossi non avranno vita facile (arbitro Daniele Rutella di Enna). Il Giorgione, imbottito di giovani e di “ex” (tra questi Mario, Gusella, Bernardelle e Bevilacqua), vuole provare a fare un bel salto in avanti nella graduatoria che, per ora, lo vede quindicesimo alla pari con la Triestina. L’Este invece, dovrà difendere il sesto posto, nella speranza di evitare un altro risultato neutro, l’ottavo stagionale. Il mister atestino Andrea Pagan dovrà rinunciare agli squalificati Tiozzo e Rosina. Formazione Este (4-3-3): Lorello; Arvia, Montin, Guagnetti, Colombara; Maldonado, Marcolini, Caporali; Marcandella, Coraini, Mastroianni. All. Pagan. LUPARENSE. Con una vittoria a Noale i Lupi potrebbero portarsi a ridosso della zona playoff. La risalita riparte dal match con la Calvi (arbitro Marco Ceccon di Lovere), reduce dal pareggio a reti bianche con l’Abano. Oggi mister Enrico Cunico potrà contare sulle geometrie di Nichele, mentre Mattioli, operato alla clavicola la settimana scorsa, resterà ai box per un mese. Formazione Luparense (3-4-3): Murano; Antonello, De March, Donè; Faggin, Nicoletti, Nichele, Perosin; Giglio, Paganelli, Beccaro. All. Cunico.
Ore 12.00 – (Gazzettino) Emergenza dell’ultima ora in casa granata. Paolucci e Litteri, infatti, nella rifinitura hanno alzato bandiera bianca: il centrocampista non è stato convocato per la trasferta di Lumezzane, Litteri invece fa parte dei venti chiamati da Venturato ma la sua presenza in campo resta in forte dubbio. Paolucci – come ha spiegato l’allenatore in conferenza stampa – è alle prese con un ginocchio dolorante, l’attaccante si porta appresso acciacchi di vario genere e le sue condizioni saranno valutate soltanto in mattinata, con Venturato che ci penserà non una, ma due volte prima di decidere il da farsi. La sensazione è che alla fine venga preferito Coralli, con Bizzotto alternativa credibile e possibile, da schierare accanto a Jallow in attacco. Più difficile invece che l’allenatore pensi a una rivisitazione del modulo, tornando al 4-4-2 con Schenetti e Minesso sugli esterni e due punte davanti: «Il Cittadella ha una sua precisa identità, non dovesse giocare Litteri, ci sono altri giocatori in rosa che possono sostituirlo», è il pensiero di Roberto Venturato, che affronta la questione-avversario: «Il Lumezzane ci mette tanto agonismo, arriva da una brutta sconfitta e vorrà rifarsi contro di noi. È una squadra ben messa in campo, esprime un buon calcio contando su giocatori di qualità. Il Lumezzane corre tanto e fa pressing: per noi sarà una partita molto difficile, da affrontare con grande attenzione e umiltà, bisognerà tenere la tensione sempre molto alta». Sembra di assistere alla copia della vigilia di due settimane fa: anche allora il Cittadella era primo in classifica e si preparava ad affrontare una squadra con caratteristiche simili. «Rispetto all’Albinoleffe, il Lumezzane ha fatto qualche punto in più in classifica e dal punto di vista qualitativo è forse messo meglio. Sarà più difficile della gara di Bergamo, dove abbiamo commesso qualche errore che abbiamo pagato a caro prezzo, come puntualmente succede nel calcio. Per questo dobbiamo considerare il prossimo turno come fosse quello più difficile da affrontare, sapendo che ogni punto ce lo dobbiamo conquistare da noi stessi, in campo». Ci si aspetta un Lumezzane molto abbottonato, con il 4-5-1: «Difendono tutti assieme e sanno coprirsi molto bene – spiega Venturato – sono aggressivi, concedono poco e poi ripartono con grande profondità». Più degli avversari, Venturato si focalizza sui suoi ragazzi: «Ogni squadra che andiamo ad affrontare merita il nostro rispetto, è uno dei miei principi di base. Detto questo, il Cittadella deve scendere in campo per fare la partita, cercando di imporre il proprio gioco, sempre». Detto dell’attacco, senza Paolucci nel centrocampo a tre giocheranno Schenetti, Iori e Bobb. Nessuna sorpresa in difesa, confermata in blocco. Per il Cittadella non ci saranno pause, dal momento che mercoledì si tornerà nuovamente in campo per la Coppa, avversario il Sudtirol.
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Rifinitura con doppia “tegola”. In un colpo solo il Cittadella, che questo pomeriggio affronterà il Lumezzane allo stadio Saleri, perde Andrea Paolucci, che non è stato convocato per un problema al ginocchio, e, forse, Gianluca Litteri, acciaccato e in serio dubbio. Non proprio la situazione ideale per affrontare una trasferta come questa, più insidiosa di quanto non dica la classifica, che vede i bresciani attardati di 8 lunghezze rispetto alla capolista granata. Tocca a Coralli? La faccia scura con cui il bomber catanese ha lasciato il Tombolato ieri mattina, al termine della seduta di rifinitura, diceva tutto. Il centravanti ha abbandonato anzitempo l’allenamento, per poi trattenersi in un colloquio a tre con il d.g. Marchetti e con il tecnico Roberto Venturato, toccandosi ripetutamente la parte bassa della schiena. «Litteri verrà via con noi, valuteremo soltanto prima della partita se utilizzarlo o no. Non ha problemi muscolari ma è acciaccato, come succede a chi, come lui, è abituato a ricevere tanti colpi dagli avversari», le parole dell’allenatore granata, che si trincera dietro alla risposta standard («In rosa abbiamo giocatori bravi e capaci che lo possono sostituire») quando gli si chiede se la sua assenza comporterebbe qualche variazione di assetto a livello tattico. Di fatto, l’attaccante che più gli assomiglia è Coralli, l’unica vera altra prima punta presente in rosa. Bizzotto, che però ha giocato appena 14’ nelle ultime sei giornate e pare essere sceso nelle gerarchie dell’allenatore, e Sgrigna, da poco rientrato dall’infortunio e ancora non al top della condizione, sono le possibili alternative, con Jallow, che ha smaltito il suo risentimento muscolare, sicuro di scendere in campo. E Paolucci? «Ha avvertito un irrigidimento al ginocchio destro. Siccome già in passato ha avuto problemi ad entrambe le articolazioni, di comune accordo abbiamo deciso di farlo recuperare senza correre alcun rischio, in modo da averlo a disposizione per le prossime gare». Avversario aggressivo. Per certi versi, questa sfida ricorda quella di un paio di settimane fa a Bergamo. Oggi come allora il Cittadella è in vetta alla classifica e davanti si ritrova una rivale non troppo quotata, ma che sarebbe fuori luogo sottovalutare. «Se è per questo, sono convinto che il Lumezzane abbia più qualità dell’Albinoleffe. La classifica, se non altro, dice questo. Ecco perché dobbiamo viverla come se fosse la partita più difficile della stagione, con attenzione e umiltà, cercando di evitare di commettere gli errori che ci sono costati il risultato in quell’occasione», afferma Venturato. «Fra i punti di forza della squadra di D’Astoli c’è l’agonismo. Scende in campo con un 4-1-4-1 in cui tutti difendono assieme, puntando sulle ripartenze. In più è reduce dalla sconfitta per 2-1 subìta dalla Cremonese: me l’aspetto arrabbiata». Fra i motivi del disappunto covato in settimana anche le decisioni arbitrali, visto che l’azione del primo gol di Brighenti, a Cremona, era viziata da un fallo di mano. Curiosità: il Lumezzane è una delle tre squadre in Lega Pro – assieme alla Fidelis Andria e alla Pro Patria, che, però, le ha perse tutte – a non aver mai pareggiato nel corso della stagione. Quattro vittorie e cinque sconfitte per una squadra che non conosce le sfumature. Per seguire l’incontro non sono stati organizzati pullman dalla tifoseria granata, ma sono attesi comunque una cinquantina di sostenitori del Citta, in partenza con mezzi propri.
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Allarme in infermeria: il Cittadella che sbarca oggi a Lumezzane per difendere il primo posto in classifica perderà quasi certamente Gianluca Litteri. Ossia il terminale offensivo più affidabile di questo inizio di stagione. Ieri l’ex centravanti di Vicenza e Ternana ha interrotto anzitempo l’allenamento e ha svolto una seduta di fisioterapia. Salutando i compagni prima della partenza per la Lombardia, ha augurato a due di loro un significativo «in bocca al lupo», come se il suo destino fosse quello di rimanere a guardare. Tutte ipotesi per il momento, ma l’impressione è che oggi il Cittadella dovrà cavarsela senza Litteri. E magari con Claudio Coralli centravanti, da capire accanto a chi. Lamine Jallow sembra recuperato, anche se gli acciacchi dei giorni scorsi potrebbero anche suggerine un impiego part-time, mentre la certezza è che non ci sarà Andrea Paolucci. Non esattamente buone notizie anche se la rosa offre ampie e rodate alternative. Ragion per cui Venturato può tirare dritto per la propria strada: «Paolucci ha un problema al ginocchio destro e non ci sarà — evidenzia — Litteri parte con noi, ma vedremo. Dovrà essere valutato, al momento non ha nulla di particolare, non è un problema muscolare, ma bisognerà capire come sta». L’attaccante soffre per una forte contusione al collo del piede, che sinora è stata gestita con buoni risultati, ma il dolore ricompare puntualmente, a ogni contrasto duro è come se si tornasse indietro. Per quanto riguarda il Lumezzane Venturato alza la guardia, considerato che la squadra si è inceppata proprio contro le cosiddette piccole: «Ci aspetta una partita molto difficile — spiega l’allenatore — loro vengono da una sconfitta e sanno mettere in campo molto agonismo. Dobbiamo essere umili perchè hanno qualità importanti, abbiamo fatto tesoro della trasferta con l’ Albinoleffe e spero ai ragazzi sia servita l’esperienza. Non sarà un match facile da affrontare ma credo che abbiano i mezzi per metterci i bastoni fra le ruote». Fondamentale sarà l’identità di squadra, rispettando gli avversari: «Se dovesse mancare Litteri – chiude Venturato – avremmo modo di prendere adeguate contromisure». Capitolo formazione. Bobb sostituirà Paolucci e completerà il terzetto di centrocampo con Schenetti e Iori, i dubbi maggiori sono davanti. Certo del posto è Chiaretti mentre Coralli, Bizzotto, Jallow e Sgrigna si giocano due maglie.
Ore 10.50 – (Gazzettino) È De Cenco, capocannoniere con sei gol, il giocatore al quale i biancoscudati devono prestare maggiore attenzione? «Questo è il suo momento, ma la nostra forza è avere uno spogliatoio davvero fantastico. Siamo riusciti a creare un’impronta di gioco che ci sta dando soddisfazioni, anche se abbiamo raccolto meno punti di quelli che avremmo potuto avere. Ma il percorso di crescita che stiamo facendo ci porterà a essere più maturi». Nell’incrocio tra ex, oltre a lei, ci sono Parlato, il «prof» Marin, Niccolini, Dionisi e Bearzotti che hanno conquistato la promozione in Lega Pro con i neroverdi. «A Pordenone sul loro conto ci sono ottimi ricordi da parte di tutti, quanto a me sarà un’occasione speciale che vivrò in maniera molto serena». Tornando a lei, è stato coinvolto nell’inchiesta sul calcioscommesse. «Dal punto di vista sportivo è chiusa, il discorso penale avrà un seguito l’anno prossimo e mi auguro che la mia posizione venga chiarita. È stata fatta ampiamente luce sui fatti, ne sono venuto fuori in maniera corretta e giusta. Già adesso la ricordo come una parentesi negativa della mia vita che ho superato brillantemente».
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Stiamo facendo qualcosa d’importante, ma alla fine tra noi e il Padova ci sono due punti in classifica. Sono sempre le aspettative a delineare certe situazioni: conosco la piazza biancoscudata e so che ci sono sempre pretese di un certo tipo perché è la storia del Padova che lo comporta. Giocare a Padova vuol dire avere responsabilità diverse rispetto ad altre realtà della Lega Pro, e nel nostro girone è senz’altro la società più blasonata. Al di là di tutto, la squadra è stata strutturata in maniera corretta, con giocatori importanti e un allenatore molto pratico che sa quello che vuole. Sono convinto che alla fine si giocherà qualcosa d’importante». Conosce qualche biancoscudato? «Petrilli ai tempi della Juventus, è più giovane di me, ma si allenava con noi. Poi ho affrontato diverse volte da avversario Corti e Neto Pereira, sono due ottimi giocatori. E in occasione della sfida di Coppa Italia a inizio stagione mi sono piaciuti Bucolo e Dionisi, hanno temperamento. Ho rispetto per il Padova dato che è forte, è sempre bello giocare queste partite».
Ore 10.30 – (Gazzettino) È stato tra i protagonisti della promozione in serie B del Padova arrivata nell’indimenticabile finale di ritorno dei play off vinta con la Pro Patria a Busto Arsizio. Una stagione (2008-2009) nella quale ha giocato ventotto partite segnando un gol, Domani Alex Pederzoli tornerà all’Euganeo da leader del Pordenone. «Mi fa sempre piacere tornare a Padova dove ho vissuto una stagione culminata con un successo storico. Da molti anni la società investiva per cercare di ottenere qualcosa d’importante e quell’anno ce l’abbiamo fatta. È sempre bello ricordare un’annata fantastica, e quella vittoria è stata un trampolino di lancio per la mia carriera dato che poi ho avuto la possibilità di giocare in serie B con Gallipoli e Ascoli». Tornando all’attualità, alla sfida di domani Padova e Pordenone arrivano con stati d’animo diversi: biancoscudati a caccia del riscatto e della continuità dopo gli ultimi risultati altalenanti, friulani in grande spolvero come testimonia il 3-0 rifilato al Bassano.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Parlato sembra aver optato per la conferma del 4-3-1-2 in vista della sfida con il Pordenone in programma domani alle 15. Se giovedì il tecnico aveva alternato 4-2-3-1 e 4-3-1-2, ieri nella partitella ha provato solo quest’ultimo inserendo a centrocampo Bucolo (regista), Corti e Ramadani. Davanti nel primo tempo si è visto Cunico alle spalle di Neto Pereira e Altinier, nella ripresa Bearzotti trequartista con Cunico spostato più avanti insieme a Neto Pereira. Quanto alla difesa, Niccolini rimpiazzerà Diniz che rimarrà ai box per squalifica. Oggi alle 16 alla Guizza la rifinitura, al termine della quale la squadra andrà in ritiro all’hotel Villa Tacchi a Villalta di Gazzo. MEMORIAL. Questa mattina alle 11 all’Appiani andrà in scena il 1. memorial Furio Stella, giornalista del Mattino che per molti anni ha seguito le vicende biancoscudate. Per ricordarlo a un anno dalla scomparsa, scenderanno in campo la squadra dei giornalisti sportivi e quella formata dai dirigenti del Padova. Interverranno anche gli ex presidenti biancoscudati Sergio Giordani e Alberto Mazzocco.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’unico reparto fatto e completo, quindi, è la retroguardia, che indipendentemente dal modulo sarà affidata ai soliti tre elementi (Dionisi, Fabiano e Favalli) più il rientrante Niccolini in luogo dello squalificato Diniz. «La gara è difficile», ammette il difensore fiorentino, uno dei tanti “ex”. «Il Pordenone è la compagine più in forma del momento, ma noi vogliamo vincere e ritornare a dire la nostra. Io sono contento di rientrare come titolare: nelle ultime gare in cui sono sceso in campo ammetto di non aver fatto benissimo, le critiche ci stanno e le prendo come uno stimolo». I precedenti. E c’è poi una statistica da ribaltare: Parlato e Tedino si sono incontrati già sei volte in carriera, e il bilancio finora pende proprio dalla parte del tecnico del Pordenone. Il suo collega ha vinto una sola volta, nel 2012, quando con la Sacilese espugnò il campo del Sandonà, contro le due vittorie di Tedino (l’ultima proprio lo scorso agosto) e i tre pareggi. Un motivo in più per sperare in un’inversione di tendenza.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Perché sul campo il tecnico ha dato l’impressione di puntare sul centrocampo a tre, con Cunico dietro alla coppia di attaccanti formata da Neto Pereira e Altinier: oltre a Bucolo, in posizione di regista, e a Corti, Parlato ha schierato a sorpresa lo svizzero Ramadani, sceso in campo in questa stagione solo per due spezzoni (e 12 minuti complessivi). Il mediano arrivato in estate se la giocherebbe con Mazzocco, nel caso in cui si optasse per il 4-3-1-2: Giandonato dovrebbe accomodarsi in panchina, proprio perché visto il precedente di agosto – e la verve dimostrata in quell’occasione dall’ex Pederzoli – in mezzo al campo servirà un bel passo e poche giocate di fino. Ma, considerato il 4-3-3 dei friulani, non è da escludere che all’ultimo Parlato decida di affidarsi al più consueto 4-2-3-1, uno schieramento che gli permetterebbe di contrastare meglio le fonti del gioco pordenonese in mezzo al rettangolo verde: anche in Coppa, proprio con il passaggio al centrocampo a due, il Padova dimostrò di potersela giocare con più equilibrio rispetto al primo tempo, quando invece i friulani erano riusciti a perforare la difesa biancoscudata in diverse occasioni.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La sfida più carica di ricordi della stagione, seconda, forse, solo a quella che nel girone di ritorno andrà in scena al “Bottecchia” di Pordenone, è anche la sfida più dura. Domani all’Euganeo (ore 15) arrivano i neroverdi friulani, e lo schiaffo rimediato in Coppa Italia ad agosto, quando gli ospiti vinsero grazie al gol di Cattaneo, qualcosa di sicuro l’ha insegnato: il Padova, che allora si presentava forte del pari di Mantova contro un avversario appena ripescato e in piena costruzione, stavolta è costretto a guardare dal basso verso l’alto. E Carmine Parlato, che da quella sconfitta ha tratto indicazioni sicuramente importanti, medita di tirare fuori dal cilindro una sorpresa: Alban Ramadani. Modulo in alto mare. L’allenamento di ieri pomeriggio, l’ultimo in vista della rifinitura fissata per oggi alle 16 alla Guizza – con la squadra che poi si chiuderà subito nel ritiro pre-partita a Villalta di Gazzo Padovano – i dubbi non li ha fugati del tutto.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Una partita amichevole per ricordare il mitico giornalista Furio Stella, a poco più di un anno dalla sua prematura scomparsa. Lo sport che amava, nello stadio che amava, con le maglie che amava. Ad affrontarsi questa mattina allo stadio Appiani (rimesso a nuovo dai lavori di ristrutturazione completati il mese scorso) saranno una selezione di giornalisti locali e una squadra composta da dirigenti, tecnici e staff del Calcio Padova. Furio Stella, sagace e ironica penna del “mattino di Padova”, è scomparso il 13 ottobre 2014 all’età di 57 anni, lasciando un ricordo indelebile nei tanti colleghi, ma anche nei personaggi dello sport, che hanno avuto il piacere di conoscerlo e lavorare al suo fianco. Tra le svariate passioni, dalla scienza agli ufo, c’erano quelle per il Padova e anche per il calcio giocato, da grande fantasista (proprio come nella vita e nel lavoro) della squadra dei giornalisti. L’appuntamento è alle 11 all’Appiani, che Furio ha dipinto con articoli indimenticabili, anche dopo la sua chiusura. Da una parte i giornalisti, guidati dai veterani Borile, Edel e Donà (che batterà il calcio d’inizio), dall’altra il Padova, con il suo stato maggiore, Bergamin, Bonetto, Parlato e De Poli. Ci saranno anche due ex presidenti come Sergio Giordani e Alberto Mazzocco, oltre a Carlotta, la moglie di Furio, alla quale gli organizzatori della giornata consegneranno un ricordo. Ad arbitrare il “1º memorial Furio Stella” (che in campo sarà una rivincita della sfida che ha visto il Padova piegare i giornalisti 2-0 lo scorso 1º maggio) sarà un fischietto storico come Mariano Schiavon.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Mix potenzialmente letale: assenza di Marcus Diniz, presenza sul fronte opposto di Caio De Cenco, a segno con una tripletta contro il Bassano. Il Pordenone che domani sbarca all’Euganeo ha ottime carte in mano da giocarsi. Soprattutto quella di un giocatore in stato di grazia e che avrà di fronte un ex come Daniel Niccolini. Che in questa prima parte di stagione ha faticato molto e che, contro la squadra del suo passato, ha l’occasione del riscatto. «Sono contento — ha detto l’attaccante del Pordenone — è un bel momento ed è arrivata una vittoria a cui tenevamo tanto dopo il passo falso a Lumezzane, aver chiuso in quel modo la partita con il Bassano è stata una bella cosa». De Cenco, con 6 gol in nove partite, è il terminale offensivo migliore a disposizione di Bruno Tedino: «Da inizio settimana stiamo pensando a questa partita, vogliamo raccogliere punti facendo la nostra partita come fatto sinora. Stiamo vivendo un campionato molto equilibrato, ci sono squadre forti ma a volte si vedono risultati inattesi. Non temiamo nessuno, conosciamo le nostre potenzialità e ogni domenica cercheremo di imporre il nostro gioco». Niccolini farà coppia con Fabiano al centro della difesa ed è pronto a fare di tutto per aiutare il suo allenatore Carmine Parlato a superare il momento più difficile. «De Cenco sta attraversando un momento di forma eccezionale – spiega – ma faremo di tutto per fermarlo. Dobbiamo assolutamente uscire da questo momento negativo».
Novità in vista, intanto, per quanto riguarda la formazione. Potrebbe essere confermato il modulo di Pavia ma al posto di Giandonato può ritrovare una maglia Bucolo, sempre tra i migliori nelle prime quattro partite e progressivamente scivolato fuori dall’undici titolare.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (decima giornata, 7/8/9 novembre): Sabato 7, ore 15.00 Giana Erminio-SudTirol, Lumezzane-Cittadella; Sabato 7, ore 17.30 Alessandria-Pro Patria, Renate-Pavia; Sabato 7, ore 20.30 Bassano-Mantova; Domenica 8, ore 15.00 Padova-Pordenone, Pro Piacenza-Cremonese; Domenica 8, ore 17.30 AlbinoLeffe-FeralpiSalò; Lunedì 9, ore 20.00 Reggiana-Cuneo.
Ore 08.25 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 20, Pavia e Reggiana 19, Bassano 18, Alessandria e Pordenone 14, Cremonese e Giana Erminio 13, FeralpiSalò, Lumezzane, Padova e SudTirol 12, Cuneo e Pro Piacenza 10, Mantova 8, AlbinoLeffe e Renate 7, Pro Patria 0.
Ore 08.20 – Lega Pro girone A, i risultati della nona giornata: SudTirol-Reggiana 0-0, Cittadella-Alessandria 2-1 (Litteri (Ci) al 8′ st, Bocalon (Al) su rigore al 26′ st, Minesso (Ci) al 48′ st), FeralpiSalò-Renate 2-4 (Di Gennaro (Re) al 21′ pt, Valotti (Re) al 30′ pt, Ekuban (Re) al 41′ pt, Bracaletti (Fs) al 43′ pt, Valotti (Re) al 44′ pt, Bracaletti (Fs) al 5′ st), Mantova-Giana Erminio 1-2 (Bruno (Ge) su rigore al 2′ pt, Solero (Ge) al 46′ pt, Di SantAntonio (Mn) al 4′ st), Cremonese-Lumezzane 2-1 (Brighenti (Cr) al 20′ pt e al 6′ st, Monticone (Lu) al 23′ st), Pavia-Padova 2-0 (Cesarini (Pv) al 6′ pt, Bellazzini (Pv) su rigore al 23′ pt), Pordenone-Bassano 3-0 (De Cenco (Pn) al 3′ pt e al 2′ st, De Cenco (Pn) al 37′ st), Cuneo-AlbinoLeffe 2-2 (Girardi (Al) al 18′ pt, Gorzegno (Cu) al 40′ pt, Rinaldi (Cu) al 10′ st, Kanis (Al) al 21′ st), Pro Patria-Pro Piacenza 0-1 (Rantier (Pc) al 12′ st).
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E’ successo, 6 novembre: allenament pomeridiano, a parte Amirante.