Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 22.50 – Matteo Dionisi (difensore Padova): “Sicuramente c’è stato qualche errore nel primo goal, anche se il merito va al loro attaccante che ha preso una palla difficile, ora dobbiamo correggere gli errori di questa serata ed andare avanti in vista della partita con il Pordenone. Abbiamo messo tanto impegno e tanta forza di volontà per radrizzare una partita iniziata storta, dovevamo essere più lucidi sfruttando le occasioni che si sono poste, in 10 ci abbiamo comunque voluto provare. I tifosi ci hanno detto che sono con noi nonostante tutto e tutti, e credo sia giusto lottare per la maglia”.
Ore 22.40 – Nella sala stampa dello stadio Fortunati si è presentato il direttore sportivo Fabrizio De Poli per spiegare l’incredibile errore commesso al momento dell’ingresso in campo mancato di Salvatore Amirante: “È stata una svista di cui mi assumo piena responsabilità: Amirante non era in lista e non poteva entrare. Il suo inserimento è dovuto ad un inserimento in tutta fretta e sottolineo che è stato un errore che non doveva essere fatto, la sostituzione di Petrilli era già avvenuta e questo ha portato a questa situazione. Amirante non era inserito nella lista dei 24 giocatori consegnata alla Lega Calcio”
Ore 22.30 – Sala stampa, stadio Fortunati. Tommaso Bellazzini: “Abbiamo avuto un approccio giusto dall’inizio alla fine ed è ciò che ci farà fare il cambio di rotta in questo campionato. L’impegno di gorgonzola ha lasciato l’amaro in bocca per il modo in cui è arrivato, dobbiamo lavorare sul fatto di chiudere le partite quanto prima. Lavorando sulla fase di non possesso possiamo trovarne un punto di forza, sulla fase di possesso abbiamo gente di qualità”
Ore 22.20 – Pavia-Padova termina 2-0. Reti di Cesarini e di Bellazziini su rigore
Ore 19.30 – Lega Pro girone A, fischio finale: FeralpiSalò-Renate 2-4, Mantova-Giana Erminio 1-2.
Ore 19.10 – (Il Piccolo) Il giorno dopo la dura presa di posizione dei giocatori nei confronti della proprietà, arriva la risposta del presidente dell’Unione Triestina 2012 Pontrelli, che ribatte alle accuse su pullman, alloggi, materiale tecnico e medico, e spiega anche la questione degli stipendi, legati alla vendita della società. «Dopo il comunicato dei tesserati – dice Pontrelli – come società deduciamo a malincuore di non aver completato l’epurazione di ulteriori giocatori che remano contro questa proprietà. In ogni caso, alcuni giorni fa a Prosecco avevo rassicurato ragazzi e staff che ormai, visto il momento, avevo deciso di velocizzare la vendita a una delle tre cordate. Chiedevamo solo un’adeguata programmazione, la garanzia di saldare il regresso e gli stipendi arretrati di staff e squadra nel concordato, e infine una misera buonuscita. Ma nessuna di queste cordate ha espresso solidità e programmazione idonee: questo ha modificato pensieri e piani da parte nostra, e per evitare il peggio siamo costretti a incanalare le cose su un nostro programma, a meno che ci sia in questi giorni qualcosa di più serio». Pontrelli poi smentisce le affermazioni dei giocatori, anzi secondo lui solo «da alcuni tesserati», sulle precarietà delle condizioni logistiche, definendole «falsità». «Alla prima squadra – sostiene il presidente – in ogni trasferta non è mai mancato il pullman, nè tanto meno i materiali medici. Inoltre il nostro magazziniere che svolge il suo lavoro in maniera impeccabile e professionale, porta a ogni allenamento e partite ufficiali indumenti, scarpe da gioco e maglieria lavata e stirata. Siamo ancora più dispiaciuti per quanto detto sui convitti degli under, perché contrattualmente avevamo preso accordi con l’ex ds Pinzin di dare loro un maggior rimborso, escludendo però impegni della società su vitti e alloggi. Sull’esclusione dei 6 giocatori invece, spiegheremo presto i motivi. Per una volta diamo ragione ai tifosi e ci facciamo delle domande: perché pur sapendo la situazione iniziale da tempo, e sposando i nostri obiettivi, solo oggi senza motivo si espongono e cercano scusanti senza fondamento? A questo punto speriamo che i nostri tesserati rispettino quanto da loro detto e che la prossima trasferta onorino la gloriosa maglia della Triestina, andando a loro spese in trasferta. Quanto potranno reggere? Comunque come società non molleremo». Anche dopo il duro comunicato dei giocatori, comunque, non sono previste altre epurazioni.
Ore 18.40 – (Corriere delle Alpi) Corbanese in dubbio per la trasferta a Dro. Il capitano e bomber del Belluno tra giovedì e venerdì ha ricominciato a correre, ma le sue condizioni non sono al cento per cento. Al momento non è possibile fare azzardi, anche se lo stesso giocatore lascia pochi spiragli. «Al momento è più no che sì», spiega il “Cobra”, «in questi giorni ho fatto un po’ di corsetta ma non è andata troppo bene. Non sono al massimo della condizione. La rifinitura di questa mattina? Non penso cambieranno le mie condizioni rispetto a ieri. Come ho già detto domenica, se non sto bene è meglio che giochi un compagno in condizioni migliori di me». Atteggiamento giusto. Il capitano, dopo il pareggio contro la Triestina, aveva sottolineato come la squadra dovesse cambiare atteggiamento, cercando di mettere in pratica i buoni propositi snocciolati però solo a parole. Mercoledì’ in Coppa Italia contro il Montebelluna è arrivata la risposta che Corbanese si aspettava dalla sua squadra. «Abbiamo giocato molto bene, adesso bisogna mantenere questo atteggiamento, non sarà facile ma dovremo provarci. Dovremo però fare attenzione, il Dro è una buona squadra. Obiettivo? Il nostro credo in questo momento è fare punti, senza guardare la classifica». Anticipo con la Sacilese. Il Belluno ha comunicato ufficialmente che la partita contro la Sacilese, prevista per domenica 8 novembre, verrà anticipata a sabato 7. Chi gioca? Se il capitano del Belluno non dovesse farcela, Vecchiato potrebbe schierare Acampora e Marta Bettina assieme a Farinazzo. In porta è confermato Gabriele Brino, mentre la difesa dovrebbe essere composta da Giovanni Pescosta e Stefano Mosca sugli esterni e al centro dalla coppia formata da Nicola Calcagnotto e Sebastiano Sommacal. A centrocampo Simone Bertagno va in cabina di regia, supportato da Marco Duravia e Yari Masoch. Davanti, come detto, il tridente potrebbe essere formato da Marco Farinazzo, Antonio Acampora e Alessandro Marta Bettina. Nel frattempo Paolo Pellicanò sta svolgendo la tecarterapia per recuperare dall’infortunio al collaterale patito tre settimane fa nel derby contro il Ripa Fenadora. Da lunedì il giocatore comincerà a fare anche piscina e venerdì prossimo inizierà a correre. Per Davide Solagna, invece, operato giovedì 22 ottobre al menisco, i tempi di recupero dovrebbe aggirarsi intorno ai trenta giorni.
Ore 18.20 – Lega Pro girone A, risultati a sorpresa al termine dei primi tempi delle partite iniziare alle 17.30: FeralpiSalò-Renate 1-4, Mantova-Giana Erminio 0-2.
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Mercoledì a Monfalcone, dopo un digiuno di 454 giorni e per la prima volta da veneziano, è tornato a segnare in una gara ufficiale. Un pallonetto per suggellare il 5-2 degli arancioneroverdi alla Triestina e il passaggio al secondo turno della Coppa Italia di serie D: per il momento tanto può bastare a Vitor Barreto per ritrovare il sorriso e sentire crescere la fiducia. «Ho giocato e vivo a Udine, per me era quasi un derby e gli amici non mi avrebbero perdonato se non avessi segnato alla Triestina – si schernisce il 30enne brasiliano, che da ieri sera ha preso casa a Mestre -. Dopo pochi minuti vincevamo 2-0 e tutto è diventato più facile, però un po’ abbiamo mollato rischiando di qualcosina quando gli avversari si sono avvicinati a fine primo tempo. Questo Venezia è forte, completo ma può ancora migliorare». Con il guizzo di Barreto tutti gli attaccanti lagunari a disposizione di Paolo Favaretto sono andati a segno. «Mezzora a Campodarsego, un’ora a Monfalcone, pian piano sto tornando fermo restando che devo lavorare ancora molto, senza forzare per non correre rischi. Il gol mi mancava, l’ultimo l’avevo segnato in Coppa Uefa col Torino in Svezia (nel 3-0 del 31 luglio 2014 a Bromma, ndr). Un anno e mezzo con pochi minuti in campo pesa, a me piace giocare su tutto il fronte d’attacco e quindi le gambe devono girare in un certo modo». Domani al Penzo è di scena il Levico (ore 14.30) e il Venezia capolista proverà a tornare al successo dopo lo 0-0 di Campodarsego. Dopo la squalifica torneranno titolari Serafini e Calzi (sfebbrato), in dubbio il trequartista Fabiano che sarà convocato nonostante un piccola scheggiatura a un dito del piede. Oggi (ore 14.30) la Juniores arancioneroverde (10 punti in 6 gare) fa visita alla Ribelle (ultima a zero punti dopo 7 uscite) a Castiglione di Ravenna. AL PENZO – La società rende noto di aver implementato con Actv i servizi acquei per il Penzo: da Marghera-Terminal Aquae andata ore 13-ritorno ore 16.40; da Piazzale Roma-Parisi alle 12.40 e 13.40, ritorno alle 16.30.
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il primo gol lo ha segnato mercoledì a Monfalcone, contro la Triestina. Il primo in arancioneroverde, il primo dopo un digiuno di un anno e mezzo dovuto al lungo stop lontano dai campi. E pazienza se è solo la Coppa Italia dei dilettanti e non l’Europa League, quando con il Torino, mise a segno l’ultimo centro (luglio 2014, preliminari di coppa contro il Brommapojkarna). Paulo Vitor Barreto è tornato a sorridere. «Adesso mi sento bene, finalmente. Sono contento per il gol, fa bene al morale. Ma sono contento anche per l’assist che ha fatto segnare Malagò. Più che segnare, mi diverto quando riesco a servire i compagni». Il brasiliano è l’arma in più del Venezia, che domani (ore 14,30) torna al Penzo per la sfida contro il Levico. Il cammino della squadra di Paolo Favaretto, dopo dieci giornate, prosegue a pieno ritmo (otto vittorie e due pareggi) ma ancora non c’è stata una vera e propria spallata, visto che proprio il Campodarsego insegue a -4 punti e la Virtus Vecomp è a -6. La strada da fare, insomma, è ancora tanta. «Soprattutto – osserva Barreto – dobbiamo imparare a chiudere le partite. Anche con la Triestina, dopo i primi due gol, abbiamo concesso ai nostri avversari troppa iniziativa». Esperienza da far fruttare in futuro, per evitare di correre rischi inutili. «Dobbiamo metterci un po’ più di attenzione», è l’auspicio di Barreto che, arrivato ai primi di settembre ha poi dovuto scontare uno stop di quasi un mese per un guaio muscolare. Adesso è tornato a disposizione. «Sto bene, devo lavorare ancora perché vengo da un anno e mezzo di inattività e non è facile. Inoltre non ho fatto la preparazione con la squadra e anche questo ha il suo peso. Sto lavorando per tornare al 100 per cento. Per giocare come piace a me – spiega Barreto – cioè muovendomi molto, serve avere una buonissima condizione. Non sono capace di stare fermo in mezzo all’area ad aspettare, non mi piace. Mi diverto di più quando posso creare gioco». Al Penzo, domani, arriva una squadra in salute che sta viaggiando a ridosso della zona play off (è ottava con 14 punti), pur essendo reduce da due ko consecutivi, domenica scorsa con il Dro e prima contro la Virtus Vecomp. «Torniamo al Penzo — chiude Barreto — dove ci esprimiamo sempre al meglio. Il nostro terreno è bello ampio e ci consente di impostare bene il nostro gioco». Intanto, dopo i problemi legati ai trasporti dei tifosi in occasione delle precedenti partite casalinghe, tornano le corse bis dei vaporetti: la partenza sarà da Piazzale Roma alle 12,40 e poi alle 13,40.
Ore 17.10 – (La Nuova Venezia) Mancava solo lui all’appuntamento con il gol tra gli attaccanti, a Monfalcone però Paulo Vitor Barreto ha messo la prima crocetta contro la Triestina realizzando il 5-2 finale. Bisogna tornare indietro al 31 luglio 2014 per ritrovare l’ultima rete del trentenne di Rio in una partita ufficiale: il turno preliminare di Europa League, un teatro affascinante, l’Olimpyastadium di Stoccolma, un avversario dal nome impronunciabile, l‘IF Brommapojkarma, Barreto realizzò il gol del definitivo 3-0 del Torino. «Ci voleva proprio» racconta Barreto, in questi giorni alle prese con il trasloco da Udine a Mestre, «anche se non ho mai vissuto con l’ossessione del gol. A me piace divertirmi in campo, non sono un attaccante d’area, sono sempre stato abituato a girare per il campo. In carriera ho segnato tanti gol, ma provo più soddisfazione a smistare assist per i compagni». Come quello che a Monfalcone ha consentito a Matteo Malagò di realizzare il 3-1, ma da un suo colpo di tacco è iniziata l’azione rifinita da Gualdi per lo stesso Malagò in occasione del 2-0 alla Triestina. «Non potevo non segnare contro la Triestina, sono udinese d’adozione, non mi avrebbero più fatto rientrare a casa…». Il primo gol di Barreto nel Venezia, dopo quelli realizzati con Bari (43), Treviso (11), Udinese (11) e Torino (3) tra serie A, serie B e coppe. Venezia che è ritornato a segnare a raffica dopo essere andato in bianco per la prima volta nella stagione a Campodarsego. «Non era facile giocare su quel campo, troppo stretto, aggiunge «contro un avversario che ci ha aggredito. Motivo per cui dobbiamo sempre sfruttare al massimo le partite dove troveremo campi larghi e belli, come il Penzo, che ci consentono di esprimerci al meglio palla a terra». Favaretto recupera sia Calzi (influenza) che Fabiano (botta al dito del piede), anche se Soligo e Malagò sono pronti a partire dal 1’ con Gualdi avanzato dietro alle punte, ritorna Serafini, che ha scontato la squalifica, si è bloccato Cantini (schiena) e Cangemi andrà a giocare con la Juniores di Turato, poi Modolo, Beccaro e Cernuto si giocheranno le due maglie da difensore centrale. L’arbitro di Venezia-Levico sarà Clerico di Torino.
Ore 16.40 – (Gazzetta di Mantova) La Giana Erminio (formazione di Gorgonzola, provincia di Milano) si presenterà al Martelli priva dello squalificato Claudio Grauso. L’ex di turno dovrà sedersi in tribuna insieme ad un altra vecchia conoscenza dei biancorossi, il portiere Paleari che è stato da poco operato. Mister Albè propone un calcio molto divertente fondato sul possesso palla. A giostrare il tutto è il regista Biraghi. Davanti grande qualità con Gasbarroni, Bruno e Perna (quest’ultimo dovrebbe vincere il ballottaggio con Cogliati). Qualche problemino in più in difesa dove in questo momento mancano riferimenti.
Ore 16.20 – (Gazzetta di Mantova) Oggi al Martelli (17.30) contro la Giana Erminio per il Mantova inizia ufficialmente l’era Ivan Javorcic. In verità già mercoledì il tecnico croato aveva avuto un primo contatto nella gara di Coppa Italia persa ai supplementari contro la Spal (1-2), ma si sa che il campionato è un’altra cosa. Soprattutto perché il Mantova dopo otto giornate si trova in piena zona playout, ovvero certamente in posizione ben diversa dalle aspettative della vigilia. La sofferta decisione di esonerare Riccardo Maspero da parte del presidente Sandro Musso appartiene ormai al passato: da oggi il timone è nelle mani di Javorcic, dal quale ci si attende quel salto di qualità che possa permettere al Mantova di uscire dalle zone calde e programmare una stagione più serena. Ma per fare ciò, ora come ora, la cosa fondamentale è fare punti, ovvero battere la Giana rimpolpando l’anemica classifica e ricevere un’iniezione di fiducia in vista dei prossimi, delicati impegni. Javorcic ne è ben consapevole e non a caso in questi giorni ha torchiato la rosa a sua disposizione (anche ieri due allenamenti) per cominciare a capire il suo materiale umano dal punto di vista tecnico-tattico e della condizione. «Credo che mai come in questi momenti – afferma l’allenatore – debbano scendere in campo i giocatori che garantiscono maggiore affidabilità dal punto di vista fisico, poi quando avremo trovato la necessaria tranquillità potremo rivedere o correggere qualcosa. Oggi importa vincere, anche se non sarà facile: la Giana Erminio è una squadra compatta ma che dispone anche di elementi di assoluta qualità. Sarà certamente un osso duro però noi dobbiamo compiere dei progressi proprio sotto il profilo della mentalità. A partire da oggi pretendo che il Mantova scenda in campo sempre con la voglia di vincere le partite, al di là dell’avversario di turno. A maggior ragione nel nostro stadio che dovrà diventare una specie di fortino». Per quanto riguarda la formazione però Javorcic non svela ancora per intero le proprie carte. «Non per pretattica – come tiene lui stesso a precisare – ma perché voglio riflettere su alcune cose fino all’immediata vigilia. Per il resto ho le idee chiare». Oltre a Pane, indisponibili Ungaro, Caridi e Sereni (rientreranno lunedì in gruppo), mentre ad Anastasi è stata diagnosticata un’infiammazione al ginocchio che si dovrebbe risolvere nel giro di una decina di giorni. Recuperato invece Carini, almeno per la panchina. Nella rifinitura del pomeriggio il tecnico ha insistito con un 4-5-1 che in fase offensiva si allunga a diventare 4-3-3 ed alla fine dovrebbe essere proprio questo il modulo scelto per il debutto. Con la probabile novità di Trainotti schierato difensore centrale. «Tensione per il debutto? Certo, ma nel senso positivo – ammette Javorcic –. Il calcio è tensione ed ammetto che un po’ mi mancava».
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Armiamoci e partiamo, tutti insieme!». Al Bottecchia questa sera (20.30) arriverà la Virtus Bassano, capolista imbattuta (insieme alla Reggiana a quota 18). Il ramarro non è nel suo momento migliore. Reduce dalla prima sconfitta stagionale (0-2 a Lumezzane) deve anche rinunciare all’apporto di uomini importanti come Mandorlini e Marchi. Altri dovranno stringere i denti e dimenticare gli acciacchi (De Agostini e Stefani). Per questo, Tedino chiama a raccolta tutto il popolo neroverde sotto i fari del Bottecchia. BALLANDO CON LE STELLE. «Partiamo – riprende Tedino – dalla considerazione che è bello confrontarsi con giocatori importanti che sono insieme da tre anni e con una squadra altrettanto importante capace di coniugare punti e spettacolo. La nostra volontà è di contribuire allo spettacolo e, possibilmente, di mettere anche in tasca punti. Per riuscirci dovremo mettere sul campo grande impegno, ritmo alto, determinazione e capacità di togliere agli avversari il possesso palla. Probabilmente non basteranno comunque. Per questo contiamo sull’apporto dei nostri supporter». In verità il Bassano arriva da due pareggi e da una vittoria di misura sulla cenerentola Pro Patria: «Sì – annuisce Tedino -, ma i pareggi sono stati ottenuti con Giana e Alessandria, avversari di prima fascia e la Pro Patria sta crescendo». MARCELO COME PIPPO. Assiste Marcelo Mateos, 6 stagioni e mezza a Bassano prima di approdare a Pordenone (una stagione) e diventare poi dirigente. Marcelo ha sentito Tedino. «Ottimi giocatori, Iocolano, Proietti, Toninelli, Stevanin, gente – strizza l’occhio il direttore operativo – che ha imparato da me». Ex ancora attivo invece Luca “veleno” Cattaneo, l’anno scorso in giallorosso, autore di 7 centri: «Se giocherà in ala – ha detto Filippo Stevanin, terzino sinistro dei vicentini – me lo ritroverò davanti. Lo conosciamo bene e gli riserveremo lo stesso trattamento che riserveremo agli altri neroverdi». Più prudente il compagno di squadra Mattia Proietti: «Sarà una partita difficile, contro una buona squadra, molto cambiata rispetto alla scorsa stagione, che può recitare un ruolo importante in questa stagione. Dovremmo stare attenti». TORNA BURATTO. Con Marchi e Mandorlini indisponibili Tedino dovrà cambiare qualcosa. Pasa tornerà in difesa a far coppia centrale con Stefani. Esterni dietro saranno de Agostini e uno fra Cosner e Boniotti. Fra i pali Tomei. A centrocampo Buratto, Pederzoli e Berardi. In prima linea Cattaneo, De Cenco e Finocchio. Un pareggio potrebbe essere accettabile: «Non firmo mai – ribatte Tedino – per un solo punto. Confido anche nella sorte, sicuramente in debito con noi visto che ci mancano almeno 4 o 5 punti». Arbitrerà Carlo Amoroso di Paola. LOGISTICA – La biglietteria centrale del Bottecchia (quella di via Stadio) sarà aperta dalle 16. La biglietteria per gli ospiti dalle 19, stesso orario in cui verranno tolti i lucchetti dai cancelli per consentire l’accesso del pubblico. In caso di esaurimento degli spazi consentiti intorno al velodromo sarà disponibile il vicino parcheggio Candiani, gratuito dopo le 14.
Ore 15.50 – Lega Pro girone A, termina la prima partita: SudTirol-Reggiana 0-0.
Ore 15.40 – (Messaggero Veneto) E se il Pordenone dovesse vincere, raccogliendo tre punti d’oro? «Pago la cena a tutti voi» risponde. Bruno Tedino è disposto anche a questo, a portare a mangiare i giornalisti presenti in sala stampa ieri, pur di ottenere il prestigioso successo col Bassano. Il tecnico del Pordenone, così dicendo, vuol far capire, in maniera indiretta, quanto sia impegnativo portare a casa la posta piena oggi, considerata la portata dell’avversario e le condizioni in cui la squadra si presenta al match. «Siamo in emergenza – attacca il trainer in conferenza –: Marchi e Mandorlini sono out, Stefani e De Agostini giocheranno acciaccati; Ingegneri ha ripreso a lavorare da tre giorni e andrà in panchina come Filippini, recuperato all’ultimo. Non viviamo un buon momento e l’avversario è tra i più difficili: non è capolista per caso. Ha ottenuto 5 punti nelle ultime 3 gare? Sì – continua Tedino – ma pareggiare con la Giana a Gorgonzola è un buon risultato, mentre con l’Alessandria un punto ci può stare. Con la Pro Patria ha un po’ faticato, ma rimane un team con un’identità ben precisa. Sarà dura». Tedino pensa a come poter fare per bloccare il Bassano: «Bisogna cercare di togliergli il possesso palla – spiega – e non concedergli l’uno contro uno sugli esterni. Sotto questo profilo sono devastanti, perché hanno giocatori di assoluto spessore per la categoria. Affrontare il match con Mandorlini e Pasa in mezzo al campo sarebbe stato diverso: confido però in una grande prestazione di chi prenderà il loro posto». Il riferimento è appunto a Berardi e Buratto, che affiancheranno Pederzoli sulla linea mediana. Il tecnico conta anche nell’appoggio del pubblico: ci si aspetta un Bottecchia con più di 1.000 spettatori, visto l’orario dell’impegno e la caratura dell’avversario. «Ricordiamoci però – chiude il tecnico del Pordenone – che tre punti con il Bassano valgono quanto quelli conquistati con la Pro Patria. Ci sono altre gare in cui si può prendere l’intera posta in palio anche se io gioco per vincere, non certo per il pareggio».
Ore 15.20 – (Messaggero Veneto) É incerottato ed è reduce da una sconfitta, la prima in campionato. Ha lo spirito di chi vuole sopperire alle difficoltà e la rabbia di chi vuole riscattarsi. Ma, in particolare, ha la voglia di un successo di prestigio, mai arrivato sinora in Lega Pro. Il Pordenone mette nel mirino tre punti di platino. Stasera, sotto i riflettori del Bottecchia, la squadra di Tedino punta a stendere il Bassano, capolista assieme alla Reggiana. Con le grandi di serie C han sempre faticato, i neroverdi: battere i vicentini porrebbe fine a questo digiuno, metterebbe il punto esclamativo a questo inizio di stagione e farebbe iniziare al meglio un novembre durissimo. Di ferro. Oggi, alle 20.30, comincia un ciclo di ferro per i “ramarri”. Adesso il Bassano, quindi il Padova fuori e l’Alessandria in casa. Infine, due trasferte consecutive, prima Reggiana e poi FeralpiSalò. Un mese che dirà se il Pordenone può togliersi delle soddisfazioni ed essere qualcosa in più di una squadra da salvezza: settembre e ottobre l’hanno di fatto dimostrato, ma ora arrivano gli esami tosti. Il Bassano, innanzitutto. Team fortissimo, già autore di 18 punti, ai vertici della categoria (prima in C2 e ora in Lega Pro) da quattro stagioni. L’anno scorso il club di Renzo Rosso – il re dei jeans – ha sfiorato la B, mancata solo nella finale play-off col Como. Gli interpreti, a grandi linee, sono gli stessi da tre anni: gioca a memoria col 4-2-3-1, ha elementi di altissimo livello per la categoria, come Misuraca e Iocolano. Perfetta. Occhio, però: non è un incontro perso in partenza. Prima o poi, per la legge dei grandi numeri, una vittoria con una big deve arrivare, ancor più in questo torneo, in cui non ci sono risultati scritti: l’Albinoleffe, per esempio, ha battuto il Cittadella, che ha così perso il primato. Un precedente che incoraggia. Servirà, tuttavia, una prestazione perfetta, sopra le righe viste anche le assenze. Marchi e Mandorlini, pezzi fondamentali di difesa e centrocampo, sono out: al loro posto giocheranno rispettivamente Pasa e Buratto, con Berardi a rilevare il posto dell’ex Inter in mezzo. Il 4-3-3 di Tedino, rispetto al ko di Lumezzane, dovrebbe avere un’altra novità: Boniotti al posto di Cosner sulla fascia destra. Il resto, per spingere i “ramarri” al successo, lo farà il popolo del Bottecchia. Pronto anche lui a superare un esame da grande.
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Una settimana alla volta, il Bassano avanza verso il cuore del campionato con il vento in poppa. Il successo risicatissimo e complicato contro la Pro Patria ha dato un’ulteriore sterzata positiva alla squadra. Stefano Sottili, dal canto suo, ha raccolto l’eredità lasciata da Antonino Asta con una naturalezza e una bravura quasi disarmanti. E, a pensarci bene, scegliendo di proseguire il lavoro a Bassano aveva più da perdere che da guadagnare: «La partita della settimana scorsa con la Pro Patria – spiega l’allenatore giallorosso – ha dimostrato ancora una volta quanto sia complicato questo campionato. In cui anche l’ultima in classifica può farti sudare. Anche il Cittadella ha perso a Bergamo con l’Albinoleffe e questi sono solo due esempi, bisogna tenere la guardia alta e ragionare di settimana in settimana. Oggi a Pordenone ci aspetta un’altra trasferta molto impegnativa, contro un avversario che sinora ha fatto davvero un buon campionato». Da segnalare che i residenti nelle province di Treviso e Venezia potranno accedere regolarmente allo stadio Bottecchia anche se non in possesso della Supporter card-Tessera del tifoso. La deroga è stata concessa dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive su richiesta del Pordenone e con parere favorevole della questura friulana. Dall’altra parte Bruno Tedino prepara il match con la tensione che si riserva alle grandi sfide: «Siamo in emergenza — ammette l’allenatore del Pordenone — arriva al Bottecchia una signora squadra che da tre anni domina in LegaPro. Dobbiamo metterci una grandissima carica agonistica se vogliamo portare a casa punti. Bloccarli sul possesso palla è la chiave di lettura del match, perchè quando si aprono diventano devastanti con le loro mezzepunte di altissima qualità. È bello giocare contro queste squadre ma sarebbe altrettanto bello fare punti contro di loro». D’altra parte il campionato del Pordenone è fino ad ora più che positivo. «Sono pienamente convinto che i miei ragazzi faranno una grande prestazione e sapranno onorare il Bottecchia che sarà pieno come nei giorni più belli».
Ore 14.50 – Lega Pro girone A, termina il primo tempo della prima partita della nona giornata: SudTirol-Reggiana 0-0.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La forza interna del Cagliari contro la capacità di vincere lontano dal Menti del Vicenza. Il big match di lunedì sera che vedrà di fronte i sardi di mister Rastelli e i biancorossi, vedrà confrontarsi due squadre diametralmente opposte per quanto riguarda il rendimento casa-trasferta. Da una parte i rossoblù, capaci di vincere cinque gare su cinque al Sant’Elia accumulando fra le mura amiche ben 15 dei 20 punti totali raccolti finora. Lontano dal Sant’Elia gli uomini di Rastelli hanno ottenuto finora un solo successo a Chiavari, contro la Virtus Entella, mettendo insieme due pareggi e due sconfitte nelle restanti trasferte. I numeri evidenziano in maniera chiara ed evidente la differenza di efficacia tra le prestazioni interne e quelle esterne, che rappresentano al momento il tallone d’Achille, il punti dolente della corazzata Cagliari che per spiccare il volo verso il ritorno in serie A ha bisogno di migliorare il rendimento esterno. Opposto è il rendimento del Vicenza che sui 14 punti raccolti in classifica, ben 10 li ha ottenuti in trasferta dove ha vinto a Modena, ad Avellino e a Trapani. Un cammino lusinghiero lontano dal Menti, dove il Vicenza ha invece ottenuto solo 4 punti, frutto di altrettanti pareggi e di una sconfitta. La squadra di Pasquale Marino, insomma, ha mostrato il meglio lontano dal Menti, dove i biancorossi hanno incassato una sola sconfitta, perdendo a Vercelli. Analizzando i due diversi cammini, la domanda più naturale è se ad avere la meglio sarà lo strapotere casalingo del Cagliari, oppure l’abilità di essere corsaro del Vicenza. Sulla carta il pronostico pende dalla parte della squadra sarda che con l’ex portiere della Juventus Storari tra i pali, l’ex biancorosso Di Gennaro in regia, Melchiorri, Sau, Farias e Giannetti in attacco, dispone di una formazione che in serie B non dovrebbe avere rivali. Alessio Vita, in ballottaggio con Giovanni Sbrissa per una maglia da titolare lunedì sera a Cagliari, sottolinea la forza della squadra sarda, ma non vede il Vicenza sconfitto in partenza. «Tutti sostengono che il Cagliari è una corazzata per questa categoria – precisa Vita – e se la cosa trova d’accordo gli addetti ai lavori evidentemente significa che è proprio così. Dispongono di giocatori molto forti che non c’entrano niente con questo campionato ma in serie B non ci sono risultati scontati e noi andremo a fare la nostra partita e a dare il 100 per cento come abbiamo sempre fatto. Poi se il Cagliari si dimostrerà più forte accetteremo il verdetto del campo, ma la partita inizierà sullo 0-0 e noi non partiremo certo sconfitti». L’ex monzese crede nelle possibilità del Vicenza di tornare da Cagliari con un risultato positivo, soprattutto dopo la vittoria ottenuta a Trapani martedì scorso in un campo difficile. «Dopo due sconfitte consecutive per noi era importante tornare a vincere — dice — e ci siamo riusciti pur giocando contro un avversario che aveva una grande voglia di riscatto. Ma noi ci abbiamo creduto di più, volevamo fortemente i tre punti e abbiamo dato tutto quello che avevamo per centrare l’obiettivo. A Cagliari sarà tutto in salita considerata la forza dell’avversario, ma non partiamo battuti».
Ore 13.50 – (Gazzetta di Reggio) Unico dubbio settimanale per Alberto Colombo era se confermare Bartolomei o reinserire Bruccini sul centrocampo. Le ultime indicazioni premiano lo spezzino. «E’ stata una scelta difficile – ammette il tecnico – ma penso che Bruccini abbia maggior qualità nel ribaltare l’azione mentre Bartolomei è più un giocatore muscolare, poi sarà il campo a dire se ho fatto bene. Bruccini è uomo squadra dal rendimento costante, avevo detto che chi perde il posto l’avrebbe dovuto riconquistare alla prossima opportunità ma nel suo caso non si trattava di prestazioni sottotono ma di una squalifica». Bruccini a parte, l’infermeria si svuota? «Danza ha un’infiammazione al ginocchio che lo fa allenare un giorno poi sta fuori, per Nolè è questione di giorni mentre per Meleleo un po’ di più ma è sulla buona strada». Dalla vetta della classifica è più facile gestire l’abbondanza? «Chi sta fuori non avrà da protestare e si darà da fare in allenamento per dimostrare l’arrabbiatura però le avversarie daranno sempre qualcosa in più nell’affrontare le prime. Ricordo l’anno scorso che, arrivati in testa, non abbiamo avuto il carattere per stare lì. Adesso chiedo maturità in questo banco di prova: vincere o perdere può dipendere da singoli episodi ma voglio vedere personalità». Teme una reazione negativa dopo il primato? «Il fatto di aver raggiunto la testa non ci deve far prender sotto gamba la partita ed in settimana ho preteso massima concentrazione da tutti per non ripetere errori del passato, gli ho strigliati quando era necessario e spero proprio di veder gente con la giusta personalità per gestire questi tipi di pressione». L’anno scorso la Reggiana cadde col Gubbio, più o meno nella stessa situazione, mentre oggi l’avversario è più quotato. «Sudtirol, col Pordenone, è tra le squadre che giocano il miglior calcio della categoria, almeno a livello estetico. Ha perso a Cuneo immeritatamente, il loro campo è ostico col fondo non bellissimo quindi ci sono tutti gli ingredienti per metterci in difficoltà e sta a noi dimostrare che non siamo in testa per caso. Basta mezza giornata storta, vedi il Cittadella con l’Albinoleffe, figuriamoci con una squadra che gioca bene: è vero, mancherà Tulli che mi piace tanto, ma ci sono Gliozzi e Maritato ed altri buoni giocatori. Sono in un momento di flessione ma speriamo che si riprendano dalla prossima partita». Stroppa le fa i complimenti. «Fa piacere e vorrei ripagarlo con una bella prestazione sul campo». A che punto è la Reggiana? «Ho sempre tanti interrogativi ma siamo lì e aspetto altre risposte positive, puntando a stare in alto, pur sapendo che qualche punto perso in giro ci sarà ma capiterà a tutte».
Ore 13.30 – (Gazzetta di Reggio) Ore 14, stadio Druso di Bolzano per Parola e compagni è in programma l’esame di “tedesco” contro il Sudtirol degli ex Bandini e Maritato, dopo un mese di ottobre che ha visto la squadra di Colombo passare a pieni voti, quattro vittorie su quattro stendendo in ordine Mantova, Renate, Feralpisalò e Cremonese. L’Alto Adige non è certamente la zona d’Italia più rinomata per il gioco del calcio ma i Rot-Weiss (così sono chiamati i biancorossi dalle parti di Bressanone dove la società fu fondata nel 1974) sono sempre stati un piatto indigesto per i granata: nei sei precedenti hanno collezionato quattro pareggi e due sconfitte, equamente distribuiti tra casa e trasferta. Nell’ultima sfida al Druso la rete iniziale di Anastasi, nella prima giornata di due anni fa, aveva illuso fino ai minuti finali quando un rigore molto generoso assegnato ai padroni di casa ha portato al segno ics. E’ bene sottolineare come in quelle gare, tutte del recente passato, la Reggiana era costruita per mantenere la categoria mentre il Sudtirol era molto più ambizioso e cercava il salto in Serie B. Oggi non è più così, almeno per quanto riguarda la truppa del presidente Compagni che vuole essere protagonista fino alla fine del torneo. In attesa di sapere quale sarà il verdetto del campo i numeri della stagione parlano a favore dei granata che, dall’alto del primo posto in graduatoria, hanno conquistato lontano da Reggio ben 10 dei 18 punti totalizzati mentre per gli avversari si registrano solo 4 punti fra le mura amiche frutto di una vittoria, una sconfitta ed un pari; senza dimenticare che il portiere Perilli è il meno battuto tra le squadre professionistiche. Si affrontano due squadre che giocano in modo speculare, con difesa a tre e centrocampo a cinque, ma con stati d’animo divergenti dato che l’undici di Stroppa nelle ultime uscite ha rallentato, ma questo poco conta perché ogni gara fa storia a sé ed è facile ipotizzare le raccomandazioni che Colombo farà ai suoi uomini prima della partita: “Piedi per terra, un buon approccio, giropalla senza frenesia aspettando il momento propizio”, magari tutte frasi fatte ma da quando la squadra ha iniziato a rispondere a questi dettami c’è stato il decollo. Ultime note importanti sono l’infermeria che va vuotandosi e Bruccini che torna dalla squalifica, l’unica novità rispetto alla gara con la Cremonese: questo consente alternative dalla panchina, anche in corsa, per una squadra che mostra compattezza in tutti i reparti e sa mandare in gol tutti i giocatori, come l’anno scorso. Dall’altra parte mancherà l’attaccante Tulli che l’anno scorso punì la Reggiana ad Ancona.
Ore 13.00 – (Gazzettino) Roberto Venturato dice che vincere contro l’Alessandria porterebbe tre punti, gli stessi che hanno regalato i successi su Pro Patria e Giana Erminio, tanto per citare due squadre. Cittadella-Alessandria, però, non può essere catalogata tra le partite “normali”: è vero che la posta in palio è la stessa di ogni altra vittoria, ma il peso specifico di tre punti raccolti contro una diretta concorrente per la vittoria finale significherebbe molto di più. Forse ha davvero ragione l’ex Cristian Sosa, quando ieri diceva che «un successo sposterebbe il vento a favore». Vincere oggi al Tombolato equivarrebbe a una prova di forza del Cittadella, sarebbe come dire «i più forti siamo noi». Esagerati? Neanche tanto, a patto poi che i granata lo dimostrino strada facendo, senza incappare poi in sconfitte inattese come quella dell’ultimo turno, contro l’Albinoleffe. In questo caso ha davvero ragione Venturato quando dice che «fare punti e mirare alla continuità di risultati è l’obiettivo che dobbiamo avere in testa. È questa la cosa più importante di tutte in un campionato lungo e difficile come il nostro». Eccoci al big match. «Nel nostro girone – sottolinea il tecnico granata – ci sono cinque, sei squadre che vogliono vincere il campionato, tra queste figurano Alessandria e Cittadella. I piemontesi possono contare su un organico di grande livello, la società da qualche anno prova il salto di categoria: sarà una bella sfida». Al Pacino nel celeberrimo film “Ogni maledetta domenica” diceva ai suoi giocatori che ogni punto va conquistato centimetro dopo centimetro: sembra il “credo” di Roberto Venturato. «Dobbiamo essere bravi nell’affrontare la partita nel modo giusto. Rischio di ripetere le stesse cose tutte le volte, ma ne sono convinto: ogni successo ce lo dobbiamo conquistare da noi stessi, lottando in campo, perché non ci verrà mai regalato niente». Sull’Alessandria aggiunge: «Me la immagino con il 4-3-3, è una squadra importante. Soprattutto da centrocampo in su è davvero temibile, potendo contare su giocatori di grande qualità. Gioca molto in verticale, a cercare gli attaccanti». In rosa ci sono tre ex granata, Sosa, Vitofrancesco e Iunco. «Avranno voglia di dimostrare il proprio valore di fronte al Cittadella, chi passa da queste parti si porta appresso sempre un buon ricordo della società». Venturato non prevede variazioni tattiche: «Abbiamo una nostra identità ben precisa, l’abbiamo dimostrato anche a Bergamo pur perdendo la partita». Per la formazione, in attacco rivedremo Jallow al fianco di Litteri, a centrocampo ai lati di Iori ci saranno Paolucci e Bobb, favorito rispetto a Schenetti. QUI ALESSANDRIA. Tre, come detto, gli ex della partita: Sosa e Vitofrancesco sono al secondo anno, Iunco invece è alla prima esperienza nella società piemontese. Soltanto il difensore dovrebbe iniziare dal primo minuto. La squadra sta viaggiando a gonfie vele dopo l’arrivo in panchina di Gregucci: tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro gare. SPORT E TERRITORIO. Oggi dalle 10 in piazza Scalco e per tutta la giornata ci sarà l’occasione per fare conoscere le aziende protagoniste dell’enogastronomia e le strutture della ricettività della provincia di Alessandria. Alle 13.30 si terrà poi un momento istituzionale con il brindisi tra le due realtà sportive, cittadine, culturali ed enogastronomiche. Sarà presente la dirigenza granata, a cominciare dal presidente Gabrielli.
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) E se poi uscisse una partita iper-tattica, com’è stata Bassano-Alessandria di un paio di settimane fa? L’ipotesi non è così remota, visto che Iori e soci non possono permettersi ulteriori passi falsi dopo lo scivolone di Bergamo, mentre i piemontesi, attardati di tre lunghezze in classifica ma rilanciati dalla cura Gregucci, hanno tutto l’interesse a non farsi ricacciare indietro. Sulla carta, comunque, Cittadella-Alessandria, piatto prelibato nel menu di questo 9º turno in Lega Pro, allo stadio Tombolato oggi pomeriggio, sembra quanto di più lontano ci possa essere da una gara da 0-0. Jallow c’è. «Ci sono cinque o sei squadre che hanno i mezzi per provare il salto di categoria e l’Alessandria appartiene a questo gruppo. Ma anche noi ci rientriamo», ha sottolineato Roberto Venturato subito dopo la rifinitura di ieri mattina. Dal campo arrivano buone notizie: l’allarme legato a Jallow, che giovedì aveva abbandonato anzitempo l’allenamento, è rientrato. «Ha avvertito un piccolo fastidio, ma nulla di grave», la precisazione del tecnico granata, il quale potrebbe rilanciarlo nell’undici titolare al posto di Coralli, contando sulla sua velocità. È il pretesto per parlare del compagno da affiancare a Litteri in attacco. «Lamin ha avuto un calo dopo un paio di mesi molto positivi, ma in settimana l’ho visto bene. Sgrigna? È un valore aggiunto per noi, ma dopo uno stop di tre mesi per infortunio non ha ancora i 90’ nelle gambe. Bizzotto escluso dalle mie scelte? Non potete usare frasi simili. Anche lui, come Jallow, ha pagato un calo di rendimento dopo un ottimo inizio di stagione, tuttavia è un elemento importante per questo gruppo. Fosse per me, manderei in campo tutti e 21 i convocati, ma devo fare delle scelte, anche legate all’avversario che affrontiamo». Nemici-amici. Nell’Alessandria rientra in difesa capitan Morero dopo un turno di squalifica, mentre l’escluso eccellente potrebbe essere Boniperti, che in settimana ha accusato un problema muscolare e che partirà dalla panchina. Marras e Bocalon sono gli uomini da temere maggiormente. Tre gli “ex” granata, Iunco, Vitofrancesco e Sosa, con i primi due non al meglio e solo quest’ultimo fra i titolari. «Con Gregucci i piemontesi sono tornati a proporre un 4-3-3 che verticalizza molto il gioco e sfrutta le qualità degli attaccanti. Parliamo di una squadra dichiaratamente costruita per tornare nel calcio di alto livello, ma i punti in palio sono gli stessi che erano in gioco contro l’Albinoleffe o il Renate. Questa partita è importante quanto lo erano quelle, e da parte nostra richiede la stessa tensione e la stessa umiltà», ha concluso Venturato. Come a dire: sfida affascinante sì, ma non carichiamola più di quello che già è. La gara sarà preceduta alle 13.30 da un brindisi fra i presidenti delle due società, Andrea Gabrielli e Luca Di Masi, in piazza Scalco. Dalle 10 alle 19.30 lì sarà ospitato l’“Alessandria Village” con la degustazione e la vendita delle eccellenze enogastronomiche sabaude.
Ore 12.20 – (Corriere del Veneto) L’appello della vigilia registra un «tutti presenti» che fa ben sperare. C’è pure Lamine Jallow nella conta di Roberto Venturato, nonostante l’attaccante gambiano non sia al meglio per un problema muscolare all’inguine. Oggi al Tombolato contro l’Alessandria (fischio d’inizio ore 15), il Cittadella cerca l’immediato riscatto dopo lo scivolone di Bergamo e Jallow si candida per una maglia da titolare. Tutto questo decriptando le indicazioni della vigilia e le parole di Venturato: «Jallow sta bene — spiega l’allenatore granata — è rientrato precauzionalmente, in settimana si è allenato bene e con grande attenzione. Per quanto mi riguarda è convocato ed è a disposizione. Sgrigna i novanta minuti non li ha ancora: è un giocatore importante, deve diventare un valore aggiunto sia che parta titolare sia che entri a partita in corso. Il resto della rosa è a posto, in questo momento non abbiamo problemi». In porta Venturato conferma la fiducia Alfonso, dopo i gravi errori commessi a Bergamo che, di fatto, sono costati il risultato al Cittadella: «Siamo una squadra con una forte identità — sottolinea — lo abbiamo dimostrato anche perdendo la scorsa giornata. Siamo stati sfortunati per l’incidente ad Alfonso, a lui ho detto di stare sereno, si è reso conto dell’errore. Hanno sbagliato anche altri, ma l’errore del portiere si nota maggiormente ed è sempre più evidente. Dobbiamo continuare a proporre un calcio propositivo ma dobbiamo migliorare sulla solidità in certi momenti. Dobbiamo dare un segno di maturità contro una squadra fortissima come l’Alessandria e oggi l’occasione è quella giusta e da non fallire». Nell’Alessandria ci sono diversi ex da tenere d’occhio: Sosa sarà titolare, Vitofrancesco e Iunco partiranno invece dalla panchina. A scorrere i nomi della rosa piemontese, del resto, si capisce perché il neotecnico Angelo Gregucci abbia in mano una delle sicure favorite assolute per la vittoria finale e la promozione in B.
Ore 11.50 – (La Provincia Pavese) Non spericolato, ma spensierato sì. Che poi vuol dire meno preoccupato di prendere gol e più conscio delle proprie qualità offensive, certificate dai numeri: miglior attacco di tutta la Lega Pro (16 gol in 8 turni) e nonostante le forzate assenze di Mattia Marchi e Stefano Del Sante. Ecco il Pavia che vuole vedere mister Michele Marcolini a partire da stasera, nel match con il Padova di Neto Pereira: «E’ la loro punta di diamante, anche con momenti travagliati a Varese si è sempre ritagliato uno spazio importante, facendo tanti gol. Ma ci sono anche altri giocatori esperti come Cunico e Corti, che la B l’hanno fatta e bene. Dovremo fare una prestazione di livello per vincere». E dunque serve un altro passo in avanti in fatto di mentalità: «Che deve essere sempre quella, con equilibrio, di provare a fare bottino pieno – spiega l’allenatore azzurro – dobbiamo cercare di crescere come intensità, consapevolezza e quindi anche aggressività. Ogni tanto ci succede di essere lunghi, vorrei una squadra con più spensieratezza e la volontà di spostare il baricentro più avanti. Dipende anche dai momenti della stagione – all’inizio l’abbiamo fatto molto bene – e dall’andamento della partita. Ma i timori dobbiamo scrollarceli di dosso. Il pensiero negativo di poter incassare un gol fa rischiare di prenderlo davvero. Una squadra con la nostra qualità deve cercare di attaccare un po’ più avanti, anche perché quando siamo dall’altra parte i risultati si vedono». Il Padova si schiera in genere con un 4-3-1-2: «Con il Mantova l’hanno fatto molto bene e penso che possano riproporlo. Ma è capitato diverse volte che le avversarie cambiassero disposizione tattica per infastidirci. L’importante è avere la nostra identità». Qualche problema in settimana per Ghiringhelli, sulla fascia potrebbe essere dirottato Alessandro Marchi. Mercoledì ci sarà anche la Coppa Italia di Lega Pro, di nuovo con la Giana: «Assieme all’Alessandria siamo l’unica squadra che ha passato il turno in Tim Cup, ma ci hanno gentilmente concesso un turno in più rispetto agli altri», nota Marcolini con sarcasmo. Un passo alla volta, comunque: e il primo è il confronto di stasera col Padova.
Ore 11.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Corti, Giandonato, Mazzocco; Cunico; Neto Pereira, Petrilli.
Ore 11.20 – (Gazzettino) In settimana ha lavorato molto per andare a prendere alti gli avversari già quando impostano l’azione dalle retrovie. Può essere l’arma vincente? «L’intenzione è anche questa, ma dipende molto dal momento della partita. Ho preparato i ragazzi per aggredirli alti e anche per aspettarli. È una valutazione che spetta alla squadra, si deve rendere conto in campo cosa può fare». Guardando agli organici di Padova e Pavia, a suo giudizio si equivalgono? «I dati dicono che loro hanno segnato di più, però la mia squadra ha valori tecnici e umani importanti. Sulla carta è facile dire che siamo più bravi noi o che sono più bravi loro, lo verificheremo sul campo». Quanto al modulo, in allenamento ha insistito sul 4-3-1-2. «È uno schema nel quale i ragazzi si sono espressi bene, ma alla fine conta l’interpretazione: se la testa è libera, qualsiasi modulo può reggere». Dopo la doppietta da favola di una settimana fa, Petrilli ha dichiarato che non vorrebbe essere nei suoi panni: adesso come fa a toglierlo? «Io vorrei essere nei suoi panni e se magari lo faccio partire dall’inizio, sono problemi suoi».
Ore 11.10 – (Gazzettino) D’accordo guardare all’avversario, ma prima di tutto il Padova deve pensare a fare il suo. «È un banco di prova importante, cerchiamo di restare svegli dopo esserci ripresi con il Mantova. In settimana i ragazzi si sono allenati bene e hanno voglia di continuare: cerchiamo di avere fiducia e crediamoci ancora di più, perché ciò che abbiamo visto sabato scorso è un ottimo punto di partenza e dobbiamo ripartire da lì per non fermarci». Cosa vi manca per rompere il ghiaccio e centrare i tre punti anche fuori casa? «Con il Mantova la squadra ha trovato grandi punti fermi, ma ci sono ancora punti di domanda sui quali dobbiamo lavorare. La maturità si raggiunge con tutte le componenti. Dopo un buon inizio di campionato c’è stata una flessione nella quale siamo mancati un po’ in personalità e atteggiamento che i ragazzi sono andati a riprendersi nell’ultima partita. Ma siamo alla ricerca della quadratura per diventare una squadra bella tosta, ossia il classico carrarmato: oggi siamo “carr”, ci manca ancora un po’. Anche se siamo sulla strada giusta e consapevoli che questa è una categoria nella quale bisogna dimostrare sempre grande continuità nella prestazione e nei risultati».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il Padova cerca il salto di qualità lontano dall’Euganeo. Il ritorno al successo con il Mantova ha rasserenato mente, morale e classifica di Cunico e compagni che devono adesso dare seguito ai segnali di ripresa fatti registrare con i virgiliani inseguendo il primo bottino pieno in trasferta, dove al momento hanno raccolto tre pareggi e una sconfitta. Servirà il miglior Padova visto che se la vedrà con il Pavia, una delle compagini più quotate alla vittoria finale che in casa ha sempre fatto bottino pieno, eccetto la “stecca” con il Cittadella. Come se non bastasse i lombardi vantano l’attacco più prolifico (sedici sigilli) nonché in vetta alla classifica dei bomber due giocatori, ossia Cesarini e Ferretti con cinque gol a testa. La disamina di Carmine Parlato comincia proprio da quest’ultimo aspetto. «Il Pavia ha l’attacco migliore e in due hanno già fatto dieci gol, anche se nel complesso è una squadra importante dotata di tecnica e fisicità. Come si fermano Cesaretti e Ferretti? In fase di possesso bisogna farli correre, così spendono energie; quando invece ha palla il Pavia i nostri difensori devono prestare attenzione e stare addosso a entrambi per limitarli nelle loro capacità».
Ore 10.50 – (Gazzettino) QUI TIFOSI. Almeno un centinaio i supporter presenti, con il pullman organizzato dal club Amissi e Aicb che partirà alle 14.45 dal parcheggio del tram alla Guizza (tappa all’Euganeo alle 15), e quello della tribuna Fattori (ritrovo all’Euganeo alle 15). A Pavia non saranno disponibili i biglietti per il settore ospiti. Intanto il club “Padova nel cuore” sarà presente oggi e domani con uno stand a Tuttinfiera (padiglione 15) in cui sarà possibile votare il biancoscudato più amato. Domani mattina interverranno Diniz e Fabiano. SCOMMESSE. Pronostici dalla parte del Pavia, il cui successo è quotato tra un minimo di 1,95 e un massimo di 2,05, mentre il segno 2 oscilla tra 3,40 e 3,70. Pari compreso tra 3,05 e 3,20.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Era in pole position nei pronostici della vigilia e sta confermando i propri obiettivi ambiziosi. Il Pavia di proprietà cinese viaggia con le prime, in casa ha steccato solo nella sfida persa con il Cittadella e nelle ultime tre gare ha ottenuto sette punti, con il rimpianto per essere stato raggiunto nel finale sabato scorso sul campo del Giana Erminio. Nel 3-5-2 proposto dal tecnico Marcolini, ex di turno insieme al portiere Facchin, Lacamera e Carraro, cresciuto nel vivaio del Padova, occhio in particolare alla coppia d’attacco formata da Cesarini e Ferretti, cinque gol a testa, e al difensore Siniscalchi sui calci da fermo. PRECEDENTI. Un vero e proprio tabù per il Padova il campo pavese, con cinque sconfitte in sei incontri, a partire dal 2-1 subìto nella stagione 1953-54. con autogol del leggendario Scagnellato. Stesso risultato il 19 gennaio 1986, con i lombardi in rimonta dopo un gol di Valigi. Ko per 2-0 il 14 dicembre 2013 e sconfitta per 1-0 (rigore di Chianese al st 48′) un anno dopo per il Padova di Pellegrino. Nell’ultimo precedente (stagione 2006-07) la squadra, da poco affidata a Mandorlini, si arrese per 3-2. Inutili i gol di La Grotteria e Mastronicola, autore pure di un’autorete. Il 13 febbraio 1955 in B l’unico pareggio (1-1 gol di Stivanello).
Ore 10.30 – (Gazzettino) Sono ventuno i convocati tra i quali anche Amirante. Padova in campo con il 4-3-1-2 e praticamente identico a quello che ha superato il Mantova, anche se restano aperti tre ballottaggi. In porta Petkovic che punta ad allungare la sua imbattibilità (353 minuti). In difesa Dionisi, Diniz, Favalli, e uno tra Fabiano e Niccolini; a centrocampo Corti e Mazzocco interni, davanti alla difesa Giandonato o Bucolo; Cunico trequartista dietro a Neto Pereira e uno tra Petrilli e Altinier
Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Corti, Giandonato, Mazzocco; Cunico; Neto Pereira, Petrilli.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ritiene che il Pavia sia una squadra superiore alla vostra? «I numeri nella fase offensiva parlano chiaro: hanno il miglior attacco e non può essere un caso. Ma il Padova è formazione dotata di valori umani e tecnici importanti, il pronostico va sempre verificato sul campo». La strategia potrebbe essere quella di pressarli alti? «Dipenderà dal momento della gara, ma l’intenzione è quella. Il Pavia è molto quadrato, e per fermare i due attaccanti serve grande attenzione: giocatori di qualità come quelli di Marcolini devono essere presi sempre il più vicino possibile, essere limitati nelle loro capacità». La squadra. A distanza di cinque mesi (24 maggio, ultima sfida dell’anno con il Cuneo per la poule scudetto di Serie D) Salvatore Amirante torna oggi tra i convocati dopo l’intervento al ginocchio e la lunga riabilitazione, e si accomoderà in panchina. Sono 21 i giocatori portati via da Parlato: a casa sono rimasti Dell’Andrea, Turea e Cucchiara. Quasi certa la conferma del 4-3-1-2 con Giandonato in cabina di regia, ma ci sono due dubbi di formazione: Bucolo si gioca il posto con il centrocampista scuola Juventus, mentre in avanti, inamovibili Cunico e Neto Pereira, il ballottaggio è fra Petrilli, favorito d’obbligo dopo la doppietta da sogno rifilata al Mantova, e Altinier.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Di fronte a noi troviamo una coppia di attaccanti da 10 gol, il miglior attacco del girone, un complesso di squadra importante, dotato di tecnica e fisicità. Ma dopo esserci svegliati sette giorni fa, noi cercheremo di non addormentarci più: quello di Pavia diventa un banco di prova importante». Come ci arrivate, dopo la vittoria di una settimana fa? «La gara con il Mantova dev’essere un punto di partenza, sarebbe da masochisti tornare a farci del male di nuovo. I ragazzi si sono allenati bene, sanno che dovranno tenere gli occhi bene aperti e metterci la cattiveria che questa categoria richiede. Durante la settimana abbiamo cercato di non trascurare alcun dettaglio». Cosa vi è mancato finora per conquistare i tre punti lontano dall’Euganeo? «Il successo sul Mantova ci ha restituito dei grossi punti fermi, ma ce ne sono altri interrogativi su cui lavorare, perché la maturità di una squadra si raggiunge solo unendo tante diverse componenti. Eravamo partiti bene, poi siamo incappati in una flessione, mancando in personalità e atteggiamento. Una settimana fa ce li siamo ripresi, ma siamo alla ricerca della quadratura giusta. I ragazzi sanno che devono ancora diventare il carro armato che voglio». Si va verso la conferma del modulo a due punte? «Vedremo, nel senso che il 4-3-1-2 è un modulo che permette ad alcuni ragazzi di esprimersi bene e che finora ci ha permesso di raccogliere diverse soddisfazioni. Ma è la testa che fa la differenza, se l’avremo libera, potremo reggere qualsiasi schema».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Una settimana fa l’Euganeo è tornato ad essere terreno favorevole, e il 3-0 sul Mantova dopo le tre precedenti gare deludenti ha finalmente rasserenato un po’ gli animi di tutto l’ambiente. Quello che ancora manca al Padova, a questo punto, è l’acuto in trasferta: delle prime dieci formazioni della classifica, i biancoscudati sono l’unica a non aver ancora vinto fuori casa. Due pareggi, peraltro importanti, contro Reggiana e Feralpi, seguiti però dalla brutta scoppola nel derby e dallo scialbo 0-0 con il Renate: Cunico e compagni vanno alla ricerca del primo “colpo” esterno, ma stasera non sarà assolutamente facile. I biancoscudati sbarcano a Pavia, in casa della quarta in classifica: squadra attrezzata, miglior attacco del girone con 16 reti all’attivo, e ricca di “ex”, a cominciare dall’allenatore Michele Marcolini. Un impegno durissimo sulla carta ma tutto da giocare, perché il Padova visto a Reggio Emilia o a Salò può dire la sua su qualunque campo. «Oggi è oggettivamente più impegnativa del solito», ammette il tecnico Carmine Parlato.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La trasferta non è propriamente agevole, ma la gara in notturna permette di raggiungere la Lombardia con ampio anticipo: il Padova è così partito questa mattina per Pavia in pullman, e soggiornerà in un albergo vicino alla città per il pranzo e il riposo pomeridiano. Questa sera verrà raggiunto dai tifosi biancoscudati, circa 150, che seguiranno la sfida dal settore ospiti: i due pullman organizzati da Aicb e Tribuna Fattori partiranno alle 15, seguiti da alcune auto private. Qui Pavia. Marcolini non può disporre di Rocco Sabato, fermato per due giornate dal giudice, ma manda in campo lo stesso undici che una settimana fa ha pareggiato in casa della Giana Erminio: due gli “ex”, Facchin in porta e La Camera in mediana, mentre Carraro si accomoderà in panchina. Domenica 15 Padova e Citta. Ufficializzata l’11ª giornata nel girone A: sabato 14/11 ore 15 Cuneo-Pro Piacenza e Pavia-Bassano; ore 17.30 Pro Patria-Reggiana; ore 20.30 FeralpiSalò-Lumezzane e Sudtirol-Renate; domenica 15/11 ore 14.30 Cremonese-Padova, ore 15 AlbinoLeffe-Giana Erminio e Pordenone-Alessandria, ore 17.30 Cittadella-Mantova.
Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Corti, Bucolo, Mazzocco; Cunico; Neto Pereira, Petrilli.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Adesso se Nicola gioca dall’inizio sono problemi suoi — sorride Parlato — sette giorni fa tutti abbiamo visto cosa ha fatto quando è entrato in campo. Sinora non abbiamo ancora vinto fuori casa, le motivazioni stiamo cercando di comprenderle. Ci sono ancora dei punti su cui bisogna lavorare, ma con l’atteggiamento giusto possiamo dire la nostra, c’è una crescita ed un risveglio. La maturità della squadra si nota, siamo cresciuti con spirito di sacrificio e stiamo trovando la quadratura giusta. Ora dobbiamo diventare un carro armato, siamo a metà percorso ma la strada è quella giusta. La nostra arma vincente dipenderà anche dal momento della gara, ma l’intenzione è quella di volerli aggredire alti sin dall’inizio». Michele Marcolini, ex di turno assieme a Giovanni La Camera, insisterà sul 3-5-2, puntando sugli estri di Bellazzini e sulla concretezza di Ferretti. «Sono felice di ritrovare il Padova – ammette Marcolini – è giusto che una piazza del genere abbia una squadra almeno a questi livelli, anche se è sempre poco. Sarà una bella partita, le qualità delle squadre sono importanti e sono contento del materiale che mi è stato messo a disposizione. Non credo ci siano squadre in grado di ammazzare il campionato, noi e il Padova siamo fra le possibili protagoniste ma bisogna dimostrarlo sul campo».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) I continui spostamenti di orario nel calendario della Lega Pro obbligano gli allenatori a costanti correzioni in corsa. Come la collocazione di un allenamento all’ora di pranzo, piuttosto che in serale a seconda della scansione settimanale proposta dagli organi preposti all’allestimento del cosiddetto «spezzatino». Pavia-Padova, ad esempio, si giocherà alle 20.30, ragion per cui, per organizzare una seduta di lavoro conciliandola con la necessità di effettuare la trasferta con le giuste cadenze, ieri Carmine Parlato ha fissato la rifinitura all’ora di pranzo. Si è vista una squadra pimpante e rifrancata dopo il sonante successo col Mantova, oltre che pronta a tentare il bis per rilanciare le proprie quotazioni nelle zone nobili della classifica. «La vittoria con il Mantova è stato solo un punto di partenza — evidenzia l’allenatore campano — e ora non dobbiamo fermarci. Non so se opterò ancora per il 4-3-1-2 ma se la testa è libera ogni schema vale». In realtà qualche dubbio nella testa di Parlato c’è. Più che per il modulo, che dovrebbe essere riconfermato dopo l’ottima resa di sabato scorso, negli interpreti dello stesso. Bucolo potrebbe insidiare Giandonato garantendo maggiore copertura in mezzo al campo, mentre pare impossibile lasciare fuori Petrilli dopo la doppietta segnata all’Euganeo, costata la panchina a Riccardo Maspero.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano e Reggiana 18, Cittadella 17, Pavia 16, Alessandria 14, FeralpiSalò, Lumezzane e Padova 12, Pordenone e SudTirol 11, Cremonese e Giana Erminio 10, Cuneo 9, Mantova 8, Pro Piacenza 7, AlbinoLeffe 6, Renate 4, Pro Patria 0.
Ore 08.28 – Lega Pro girone A, risultati e marcatori dell’ottava giornata: Lumezzane-Pordenone 2-0 (Barbuti (Lu) al 24′ st, Cruz (Lu) al 26′ st), Reggiana-Cremonese 1-0 (Mogos (Re) al 15′ pt), Alessandria-Renate 4-1 (Nicco (Al) al 5′ pt, Bocalon (Al) al 19′ pt, Marras (Al) al 33′ pt, Valotti (Re) al 3′ st, Fischnaller (Al) su rigore al 33′ st). Giocate ieri: , Cuneo-SudTirol 3-1 (Bassoli (St) al 33′ pt, Corradi (Cu) al 38′ pt, Chinellato (Cu) al 22′ st e al 38′ st), Padova-Mantova 3-0 (Neto Pereira (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 21′ e al 24′ st), AlbinoLeffe-Cittadella 2-0 (Danti (Al) al 5′ e al 46′ pt), Bassano-Pro Patria 1-0 (Proietti (Ba) al 36′ st), Giana Erminio-Pavia 1-1 (Ferretti (Pv) al 18′ st, Bruno (Ge) al 45′ st), Pro Piacenza-FeralpiSalò 0-0
Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 30 ottobre: rifinitura all’ora di pranzo alla Guizza, Amirante torna tra i convocati.