Mezz’ora per dire: potete contare su di me. Sabato scorso, nel giorno più nero della stagione granata, una buona notizia c’è stata: si è rivisto finalmente Alessandro Sgrigna, sia pure soltanto per uno spezzone della sfida tra Albinoleffe e Cittadella. Mandato in campo a risultato già compromesso, il 35enne fantasista romano è riuscito a scodellare in area qualche buon pallone, anche se il risultato non è più cambiato. «Ovviamente non posso essere contento dopo una sconfitta, ma sul piano personale devo dire che lo sono», ammette l’attaccante. «Non pensavo di poter rientrare così in fretta dopo l’infortunio subìto la scorsa estate (la lacerazione del tendine dell’adduttore lungo della coscia sinistra, ndr), invece la gamba ha risposto bene. Non avverto più alcun fastidio e, tutto sommato, sono a buon punto anche per quanto riguarda la condizione atletica». Lei appartiene al partito di chi sostiene che dietro alla sconfitta ci sia una minima dose di sottovalutazione dell’avversario o sta sul fronte opposto? «Non parlerei di sottovalutazione. Di sicuro abbiamo sofferto l’aggressività dell’Albinoleffe e pagato alcuni errori, ma tutto sommato di occasioni ne abbiamo create. Questa sconfitta ci servirà di lezione, ma non dobbiamo fare drammi né cambiare il nostro modo di stare in campo, facendoci condizionare da un episodio negativo». Cos’ha detto ad Alfonso dopo il pasticcio sul 2-0? «Enrico ha tanti anni di carriera alle spalle e non ha bisogno di essere confortato perché sa benissimo qual è il suo valore e quanto conta per noi. E poi, di errori, ne abbiamo commessi tanti anche noi attaccanti, a Bergamo e non solo a Bergamo. Solo che quelli del portiere si notano di più». Sabato riceverete l’Alessandria, in rampa di lancio dopo tre vittorie consecutive e ora allenata da una persona che conosce bene, come Angelo Gregucci. «Il cambio di marcia dei piemontesi è coinciso proprio con il suo arrivo e non mi stupisce: parliamo di un tecnico molto preparato e che sa trasmettere il suo carattere alle squadre che segue. Ho lavorato con lui quando ero al Vicenza e ne conservo un ottimo ricordo. All’epoca scendevamo in campo con il 4-3-1-2, mentre ora, con i piemontesi, adotta un 4-3-3 abbastanza offensivo». Nell’ultimo turno l’Alessandria ha travolto il Renate esibendo una coralità offensiva non comune in Lega Pro, ma anche concedendo qualcosa all’avversario. Che gara si aspetta al Tombolato? «Anche quest’anno l’Alessandria ha investito molto, allestendo una rosa costruita dichiaratamente per puntare in alto, con giocatori che in questa categoria sanno fare la differenza. Come tutte le squadre di Gregucci proverà a fare la partita, per cui mi attendo che ci affronti a viso aperto. Potrebbe essere un vantaggio, quel che è sicuro è che sarà una sfida bella da vivere e da vedere».
(Fonte: Mattino di Padova)